Come i nostri lettori sanno alla perfezione, siamo del parere che nessun sindaco e nessuna nuova classe dirigente in sostituzione a quella - rivoltante - del Movimento 5 Stelle possa salvare la città. Non lo consente il contesto, non lo consentono le condizioni drammatiche della città, non lo consente l'ecosistema normativo. Roma è un malato terminale e per i malati terminali occorrono procedure d'urgenze, in deroga a tutte le profilassi: andare di nuovo a normali elezioni, eleggere un normale sindaco sostenuto da un normale consiglio d'amministrazione è semplicemente un suicidio. Chiunque vincerà, già sappiamo che fallirà e - addirittura - avrà l'opportunità di fare perfino peggio dei predecessori anche se sembra impossibile (ma anche dopo Alemanno sembrava impossibile far peggio, e invece...).
Tuttavia sembra che ciò che auspichiamo da anni, ovvero un commissariamento lungo, non si concretizzerà e sembra dunque che si andrà di nuovo ad elezioni il prossimo anno. Mancando una 15ina di mesi alle consultazioni è fatalmente il momento dei nomi. Le squadre si devono comporre, gli schieramenti si devono articolare e i nomi e i cognomi si devono fare. Ecco dunque che inizia ad essere utile passare in rassegna le forze in piazza. Tra nomi davvero papabili e autentiche utopie. Vediamo:
Voto: 5+
Voto: 4
Voto: 3
Voto: 5
Voto: 2
Un grande assessore ai tempi. Divenne poi popolare (quando assessore non era già più) essenzialmente grazie a noi che, ad un certo punto, iniziammo a glorificarne le gesta su tante partite, in primis lo Stadio della Roma. Del resto se lo meritava perché è bravo.
Anche grazie a questo nostro lavoro intenso, insistito e ripetuto vinse le elezioni nel Terzo Municipio. Una volta vinto si scelse come assessore Christian Raimo dimostrando di non aver capito un ciufolo di questa città. O meglio di averla capita come la capiscono tutti, in maniera drammaticamente superficiale. Dimostrando di non saper distinguere il problema dalla soluzione. Dimostrando di non aver capito che ci sono delle cose di Roma che vanno totalmente cambiate, sovvertite, rivoluzionate; non perpetrate. Da quel momento Caudo, figura con grandi potenzialità, si è trasformato in una figura in continuità coi difetti peggiori della città, con i tic peggiori, con i vizi peggiori. Quelli appunto che Raimo rappresenta e personifica alla perfezione. Una occasione persa che fa malissimo a Roma.
Voto: 5 (in caso di ticket con Ciaccheri voto 4)
Figura pulita, vergine, giovane. L'impostazione radicale dovrebbe essere ancora intatta. Con una squadra di gente totalmente fuori dai giri potrebbe far vedere i sorci verdi a chi lotta affinché tutto resti così com'è.
Voto: 8
Altro piccolo problema che non fa salire per ora il voto sopra la striminzita sufficienza: ai tempi del Ministero Calenda dimostrò molta attenzione per Roma, ma nella maniera sbagliata. Cercò in tutti i modi di trovare soldi e finanziamenti. Ma Roma non ha bisogno di soldi. Zero. Roma ha bisogno di efficientare quel che già ha e quel che già produce e genera. Se non si capisce questo passaggio, è impossibile aggiustare le cose.
Voto: 6 (ma può crescere o, in caso di ticket con Smeriglio o Ciacchieri, può decrescere. E molto!)
Davvero tutte le forze politiche dovrebbero fare un passo indietro, non candidare nessuno e lasciare che si crei la situazione di una candidatura unica di Carlo Cottarelli con una lista civica fatta di gente di prim'ordine dalla quale poi pescare per una giunta d'eccellenza, anche con nomi internazionali. Una giunta di salute pubblica. Sarebbe l'unica strada. Ecco perché nessuno vorrà percorrerla mai.
Voto: 9
Voto: 7
Bergamo tuttavia, al netto di qualche buona intuizione amministrativa, ha dimostrato in questi anni di non avere la più vaga idea di come risollevare la città, di non avere nessuna lucidità e di interpretare l'essere di sinistra in una maniera clamorosamente vecchia e superata. Quell'essere di sinistra che ha portato Roma a tramutarsi nella caricatura di una capitale europea. Nella caricatura più agghiacciante che vi sia in occidente.
Voto: 4
Voto: 4
Intendiamoci: Morassut è persona per bene, onesta, seria e pure preparata. Ma la sua urbanistica - atterrata sulla città quando egli era assessore competente durante la giunta Veltroni - è la dimostrazione plastica di quello che non bisogna fare ovvero costruire in larghezza in una città che invece deve pensarsi per il futuro in densità e in altezza, riempiendo il più possibile e ossessivamente gli spazi vuoti e i brownfields.
Voto: 5
Voto: 5 (se candidatura politica) o 7 (se candidatura tecnica)
Tuttavia sembra che ciò che auspichiamo da anni, ovvero un commissariamento lungo, non si concretizzerà e sembra dunque che si andrà di nuovo ad elezioni il prossimo anno. Mancando una 15ina di mesi alle consultazioni è fatalmente il momento dei nomi. Le squadre si devono comporre, gli schieramenti si devono articolare e i nomi e i cognomi si devono fare. Ecco dunque che inizia ad essere utile passare in rassegna le forze in piazza. Tra nomi davvero papabili e autentiche utopie. Vediamo:
MONICA LOZZI
Bravina è bravina eh, bisogna ammetterlo. Tra uno stuolo di presidenti di municipio al limite della lobotomia mentale (oppure ben oltre il limite), lei si salva decisamente sotto molti punti di vista. Potrebbe essere la candidata del M5s. Una candidatura necessariamente di bandiera visto che il partito di Casaleggio difficilmente andrà a due cifre dopo il quinquennio di disastro imperdonabile. Voto: 5+
FABIO RAMPELLI
Figura oramai folkloristica della destra romana. Un uomo in realtà intelligente facente parte di una destra non del tutto becera e tal volte anche colta, ma immersa anche a volte per motivi di mero e squallido posizionamento in una cultura di vecchiume, di paure, di chiusure, di grettume. Adatto per fare il sindaco di Guidonia o di Pomezia. Al massimo.Voto: 4
AMEDEO CIACCHERI
Si candida sindaco mentre i suoi amici dei centri sociali abusivi di Garbatella organizzano manifestazioni, affissioni illegali e spargono adesivi per urlare "RetakeMerda". L'unica forma di reazione civile degli ultimi anni non va bene a questa gentaglia perché questa gentaglia vuole affermare che l'unico attivismo possibile è quello ideologizzato e ignorante dei movimenti politicizzati e degli spazi occupati. Uno dei tanti cancri della città e il presidente dell'VIII Municipio ci sta dentro fino al collo. Voto: 3
ANTONIO TAJANI
Giusto nel caso si addivenisse ad una candidatura dal profilo più compassato e istituzionale da centro-destra. Non sposterebbe nulla rispetto alla sciagura attuale. Voto: 5
VIRGINIA RAGGI
Non è escluso che mossa dalla disperazione personale (tornare a lavorare a 10mila euro l'anno di redditi dichiarati dopo aver guadagnato per anni 10mila euro al mese?) Raggi si ricandidi con una lista civica magari per raggranellare al ballottaggio qualche apparentamento, o un posto in consiglio comunale, o uno scranno da vicesindaco o vicequalcosaltro. Sarebbe una mossa tristissima da parte di uno non dei peggiori sindaci di Roma, ma uno dei peggiori sindaci occidentali del dopoguerra in assoluto. Questo personaggio inquietante ha addirittura rimosso tutte le promesse e il programma elettorale del 2016: è impossibile da tempo (forse da quando ha deciso di riprovarci) trovare alcunché in rete. Imbarazzante.Voto: 2
GIOVANNI CAUDO
Un grande assessore ai tempi. Divenne poi popolare (quando assessore non era già più) essenzialmente grazie a noi che, ad un certo punto, iniziammo a glorificarne le gesta su tante partite, in primis lo Stadio della Roma. Del resto se lo meritava perché è bravo.
Anche grazie a questo nostro lavoro intenso, insistito e ripetuto vinse le elezioni nel Terzo Municipio. Una volta vinto si scelse come assessore Christian Raimo dimostrando di non aver capito un ciufolo di questa città. O meglio di averla capita come la capiscono tutti, in maniera drammaticamente superficiale. Dimostrando di non saper distinguere il problema dalla soluzione. Dimostrando di non aver capito che ci sono delle cose di Roma che vanno totalmente cambiate, sovvertite, rivoluzionate; non perpetrate. Da quel momento Caudo, figura con grandi potenzialità, si è trasformato in una figura in continuità coi difetti peggiori della città, con i tic peggiori, con i vizi peggiori. Quelli appunto che Raimo rappresenta e personifica alla perfezione. Una occasione persa che fa malissimo a Roma.
Voto: 5 (in caso di ticket con Ciaccheri voto 4)
RICCARDO MAGI
Figura pulita, vergine, giovane. L'impostazione radicale dovrebbe essere ancora intatta. Con una squadra di gente totalmente fuori dai giri potrebbe far vedere i sorci verdi a chi lotta affinché tutto resti così com'è.
Voto: 8
CARLO CALENDA
Allure competente capace di bucare lo schermo di questi tempi. La gente è stufa di cialtroni, di bugiardi, di incompetenti patentati e Calenda è tutto il contrario. Preparato, spesso circondato di gente preparata, infonde sicurezza (salvo quando è su Twitter, dove non è capace di contenersi). Il suo tono di voce e posizionamento risulta oggettivamente vincente. Ma il personaggio è noto per farsi del male da solo essendo bravo nell'amministrazione e nella gestione ma non sempre ben consigliato nella politica e nel governo di se stesso. Cosa ti fa per "debuttare" nell'agone elettorale capitolino? Si presenta in ticket con Max Smeriglio rischiando di fare la fine di Caudo: non essere in grado di distinguere il problema dalla soluzione. Ma davvero Calenda non è nelle condizioni di capire che il milieu che gira o ha girato attorno a Smeriglio è una delle cause per cui la città è in ginocchio? Altro piccolo problema che non fa salire per ora il voto sopra la striminzita sufficienza: ai tempi del Ministero Calenda dimostrò molta attenzione per Roma, ma nella maniera sbagliata. Cercò in tutti i modi di trovare soldi e finanziamenti. Ma Roma non ha bisogno di soldi. Zero. Roma ha bisogno di efficientare quel che già ha e quel che già produce e genera. Se non si capisce questo passaggio, è impossibile aggiustare le cose.
Voto: 6 (ma può crescere o, in caso di ticket con Smeriglio o Ciacchieri, può decrescere. E molto!)
CARLO COTTARELLI
Sarebbe semplicemente il sindaco dei sogni. Sistemare Roma significa risistemare la sua efficienza, i suoi numeri, i suoi introiti. Lavorare sulle cifre. Perché Roma - spiegatelo a Calenda - non ha bisogno di soldi, Roma ha bisogno di togliere le enormi risorse che è in grado di generare dalle tasche delle cricche per metterle nelle tasche dell'erario comunale.Davvero tutte le forze politiche dovrebbero fare un passo indietro, non candidare nessuno e lasciare che si crei la situazione di una candidatura unica di Carlo Cottarelli con una lista civica fatta di gente di prim'ordine dalla quale poi pescare per una giunta d'eccellenza, anche con nomi internazionali. Una giunta di salute pubblica. Sarebbe l'unica strada. Ecco perché nessuno vorrà percorrerla mai.
Voto: 9
ALFONSO SABELLA
Il magistrato antimafia funziona, c'è poco da fare. E poi basta leggere il libro di Alfonso Sabella, scritto dopo l'esperienza da assessore con Marino, per capire quanto egli abbia compreso la situazione romana e quanto l'abbia approfondita e digerita. E quanto abbia chiari i problemi. E dio solo sa quanto serve qualcuno che ha chiari i problemi invece che qualcuno che stia lì a farsi abbindolare dai tanti stregonismi capitolini. Anche per lui conterebbe moltissimo la squadra. Ma è una potenziale candidatura da non trascurare affatto. Capacissima di mettere assieme voti del Pd e del M5s senza necessariamente formalizzare un'alleanza. Voto: 7
LUCA BERGAMO
Paziente tessitore di trame di potere, potrebbe venir buono nel caso per qualche bizzarria della politica e della circostanza, il Pd e il M5s dovessero decidere di replicare a Roma lo scenario nazionale presentandosi insieme in alleanza fin dal primo turno. Bergamo tuttavia, al netto di qualche buona intuizione amministrativa, ha dimostrato in questi anni di non avere la più vaga idea di come risollevare la città, di non avere nessuna lucidità e di interpretare l'essere di sinistra in una maniera clamorosamente vecchia e superata. Quell'essere di sinistra che ha portato Roma a tramutarsi nella caricatura di una capitale europea. Nella caricatura più agghiacciante che vi sia in occidente.
Voto: 4
GIULIA BONGIORNO
Candidatura di grande e oggettiva debolezza. Rischierebbe di essere una specie di figura telecomandata da Meloni e Rampelli priva di mordente e di presa sulla città. E scevra di autorevolezza. Darebbe seguito, senza avere grande forza di contrastarlo, al declino della città.Voto: 4
ROBERTO MORASSUT
E' abbastanza clamoroso che un esponente dei clamorosi abbagli urbanistici dei primissimi anni duemila non solo non chieda scusa per i suoi errori ma addirittura li rivendichi come scelte felici e manifesti la sua voglia di candidarsi a sindaco.Intendiamoci: Morassut è persona per bene, onesta, seria e pure preparata. Ma la sua urbanistica - atterrata sulla città quando egli era assessore competente durante la giunta Veltroni - è la dimostrazione plastica di quello che non bisogna fare ovvero costruire in larghezza in una città che invece deve pensarsi per il futuro in densità e in altezza, riempiendo il più possibile e ossessivamente gli spazi vuoti e i brownfields.
Voto: 5
ENRICO LETTA
Candidatura di alto profilo internazionale. Letta è un politico rispettato un po' in tutto il mondo, ha contatti a livello europeo, è un professore, un economista, una persona seria e con una immagine di eccellente standing. A livello politico e di visione secondo noi troppo debole, facile preda degli estremismi romani che non hanno ancora capito che la responsabilità di una città moribonda è la loro e che vogliono ancora contare e aprire bocca purtroppo. Diverso sarebbe il discorso con una candidatura dal profilo squisitamente tecnico. Fatta di liste zeppe di gente competente nei vari comparti e con assessori tecnici di alto livello. Voto: 5 (se candidatura politica) o 7 (se candidatura tecnica)