Governo e Parlamento stanno mettendo mano al Codice della Strada. Una delle leggi più strategiche e, per definizione, più vecchie e migliorabili del nostro ordinamento. Una delle leggi, inoltre, più impattanti sulla nostra qualità della vita.
Roma è la città più centrale in questo ragionamento perché è il luogo dove questa legge dello stato viene più sistematicamente violata dai cittadini, senza grandi sanzioni e conseguenze. Questo stato di fatto genera il degrado, l'abbandono, il senso di sciatteria che tutti noi vediamo ogni giorno e che sta pian piano (ma ormai anche veloce, veloce) uccidendo la città in maniera non più reparabile.
Ecco perché la riforma del Codice della Strada, in corso in questi giorni e in questi giorni in discussione alla Camera, è decisiva per le sorti della Capitale. Se passeranno delle norme coraggiose le cose a Roma potranno anche migliorare, altrimenti rimarrà tutto così, in queste condizioni disperate, ancora per decenni, contribuendo ad un declino inarrestabile e ad un logoramento micidiale.
Ecco qui di seguito - ma se avete ulteriori idee possiamo aggiornarle - le nostre richieste ai politici e agli amministratori che si stanno rimpallando tra Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi (oltre che al Ministero dei Trasporti) le bozze del nuovo Codice della Strada.
SENSO UNICO TRANNE BICI
Una misura davvero importantissima che permette di incoraggiare la ciclabilità, aumentare la sicurezza stradale, diminuire l'incidentalità, combattere in maniera evidente la piaga della doppia fila, moderare in maniera automatica la velocità delle vetture. Pare che si stia andando in direzione corretta su questa norma. Bene.
AMBULANTI E BANCARELLE
Approvare delle norme serie su ambulanti e bancarelle (non possono stare in marciapiedi inferiori a tot, non possono stare a meno di tot dagli incroci e dai semafori e dalla segnaletica ecc) significa rendere in un istante e a costo zero Roma una città totalmente impossibilitata ad ospitare le migliaia di bancarelle che la uccidono e che (inchiesta di oggi) la avvelenano di corruzione e illegalità. In un attimo il legislatore può rendere le bancarellacce romane (non le altre, non quelle temporanee degli ambulanti veri di tutto il resto d'Italia) illegali. E poi il Comune penserà a ricollocarle verosimilmente dentro ai mercati rionali o a permutarle con altri cespiti (la tua bancarella non può può esistere? Benone, te la cambio con una licenza taxi; e così via).
STRISCE BLU
A Roma il problema delle strisce blu si sta a quanto pare parzialmente risolvendo grazie alle mosse del Comune (tolgono gli abbonamenti introdotti dall'inquietante Alemanno, aumentano i prezzi e aumentano il numero di strisce blu), ma non basta. Occorre eliminare dal Codice della Strada le assurde normative che limitano il ricorso a questo fondamentale regolatore della sosta. La sosta deve essere pressoché tutta tariffata, non si può pensare di doversi regolare con tot posti liberi per tot posti a pagamento e così via. Questi limiti devono essere eliminati e ogni Comune, specie le città metropolitane, devono avere autonomia di decidere che in quella zona non devono esserci parcheggi a pagamento che sono utili solo a generare flussi, traffico, inquinamento, congestione, incidentalità e sosta selvaggia (vado in una zona pensando di trovare parcheggio aggratis, non lo trovo, me lo invento parcheggiando in divieto)
AUSILIARI
Problema collegato a quello delle strisce blu questo. Chi si occupa dell'esazione delle strisce blu, gli ausiliari alla sosta, non deve avere assurdi limiti operativi. Se c'è una vettura che, in zona-strisce-blu-, è parcheggiata in divieto non deve farla franca solo perché l'ausiliario non può multarla e può multarla solo il vigile urbano (che non passa mai). E' una norma folle e ingiusta. Se uno aveva pagato il ticket e tarda venti minuti paga la multa e magari non la paga quello che ha parcheggiato sulle strisce pedonali tra un posto blu e un altro. Basta!
RISCIO'
Oggetto oggi stesso di un tweet sibillino da parte del Ministro Toninelli (ehi, smettetela di ridere), i risciò sono uno dei tanti cancri della città. Eliminati qualche anno fa, ovviamente sono tornati in auge grazie al malgoverno clientelare dei Cinque Stelle.
BOTTICELLE
Stesso discorso dei risciò. Deve cambiare un articolo del Codice e devono essere rese impossibili salvo eccezioni e deroghe le presenze di questi elementi in città. E' una cosa che deve fare il legislatore statale perché se si aspettano i comuni si fa come a Roma: ogni 3 mesi Raggi promette di eliminare le botticelle e stanno sempre lì, e i suoi predecessori avevan fatto uguale. Con una piccola modifica alla norma si risolve. E i botticellari - sempre se vinceranno un regolare bando - potranno a quel punto operare nelle ville storiche, come avviene a New York City dove li trovi solo dentro Central Park. In alternativa anche qui si potrà lavorare di permuta: una licenza taxi al posto di una licenza botticella.
ECCESSO DI VELOCITA'
I comuni devono essere obbligati, in ragione dei loro abitanti, del numero di turisti e del numero di pendolari (oltre che della loro superficie) a montare autovelox fissi. Deve essere obbligatorio. Non può essere una scelta delle amministrazioni comunali perché sennò altrimenti le amministrazioni comunali serie (Milano ad esempio) disseminano il territorio di autovelox e riducono incidentalità e mortalità, mentre le amministrazioni comunali cialtrone, clientelari e populiste (Roma ad esempio) non montano neppure un impianto per non perdere neppure un voto e così a fine anno si contano 150 morti e qualcosa come 25mila feriti. La legge deve OBBLIGARE i comuni a montare telecamere autovelox fisse. Chi sta riformando il Codice della Strada
TELECAMERE E MULTE
Lo sapevate? Oggi tutta una serie di infrazioni pare, stando al Codice, non si possono sanzionare con telecamere. Cioè alcune si e alcune no. Ma perché? Non si capisce il perché. Ed è insensato. Ingresso in una corsia preferenziale è sanzionabile con telecamere, divieto di transito semplice no. Devi andare lì fisicamente e fare la multa, non puoi probabilmente far multe alle vetture in doppia fila con la telecamera fissa (con quelle mobili sì) e così via. Occorre semplificare tutto. Se una amministrazione comunale ritiene di mettere una telecamere ogni 300 metri su tale strada per far multe a chi si ferma in doppia fila deve poterlo fare senza dover chiedere 9 mesi di autorizzazioni che fanno passare la voglia anche al più zelante dei dirigenti; perché no, perché inventarsi cavilli per rendere la vita più facile agli incivili? Perché?
DECURTAZIONE PUNTI PER DIVIETO DI SOSTA
La patente a punti fu una buona invenzione e ha un senso. Ma ci sono tanti autentici reati stradali che non determinano la decurtazione dei punti e questo è assurdo e determina delle conseguenze gravissime. Se fai una telefonata mentre guidi (cosa da non fare, intendiamoci) ti levano la patente, se parcheggi in mezzo alla carreggiata per ore ti fanno qualche decina di euro di multa, quando te la fanno. E' semplicemente inaccettabile. Il legislatore considera più pericoloso un individuo che, magari a 20 all'ora, guida con una sola mano, piuttosto che un individuo che modifica le fattezze stesse della carreggiata lasciandovi in mezzo una vettura di 4 o 5 metri quadrati che genera pericoli, cunei di non visibilità, strettoie, disagi, congestione, blocchi per i mezzi di soccorso. Se si iniziassero dopo la riforma del Codice a togliere punti per il divieto di sosta cambierebbe totalmente la faccia del nostro traffico. Ma davvero totalmente e a costo zero. Pensateci come si modificherebbero le abitudini delle persone: radicalmente davvero. Guardate i posti per i disabili, sono gli unici che vengono rispettati quasi sempre o comunque in percentuali elevatissime. Perché? Semplice: è l'unico caso di sosta selvaggia che genera la decurtazione dei punti.
CASCO PER BICI
Se ne sta parlando in questi giorni, sarebbe una iattura. Sarebbe una mezza morte per la ciclabilità e soprattutto sarebbe una condanna definitiva a morte per il bike sharing. Speriamo che il legislatore non faccia una idiozia simile. Il casco in bici deve restare facoltativo, obbligatorio solo per i bambini: è così in tutto il mondo.
CARTELLONI
Non abbiamo grandi speranze che il clientelismo imperante nel Movimento 5 Stelle (avete colto la battuta di Grillo sui 700mila euro che vuole indietro dagli abruzzesi? Il clientelismo e il voto di scambio è parte della loro cultura politica: spaventoso!) porti davvero a dama la riforma dei cartelloni impostata da Ignazio Marino e Marta Leonori. Tutto bloccato con centinaia di migliaia di impianti - sovente gestiti da ditte criminali, in attesa che anche qui arrivi la magistratura come avvenuto oggi per le bancarelle - a deturpare la città. Certo qualche norma del Codice della Strada che regoli anche questa faccenda penalizzando e spronando le città che non sono riuscite da sole a riformarsi non sarebbe affatto male. Anche qui si tratterebbe di norme ad hoc per Roma perché siamo rimasti gli unici e gli ultimi, da Milano a Napoli passando per Firenze tutti nei decenni precedenti hanno riformato questo settore.
PARERI DEGLI UFFICI LOCALI
A Roma è la prassi. Qualche politico illuminato - ultimamente è successo per alcune decisioni e progetti di Enrico Stefàno - appronta dei progetti di qualità che però si arenano davanti al muro di gomma dei Vigili Urbani, che rilasciano pareri negativi non in ottemperanza del Codice (che dal progetto è più che rispettato) ma in virtù di altre considerazioni il più delle volte assurde e surreali tipo "qui non possiamo stringere la carreggiata perché la gente è abituata a fermarsi in doppia fila" e robe simili. Ebbene questo deve essere vietato. Le obiezioni ai progetti di riqualificazione delle strade devono essere fatte in punta di legge e non seguendo le abitudini, i vizi, le superstizioni di chi sta da 30 anni negli uffici e ha l'unico obbiettivo di non avere rompimenti di scatole. Dirigenti e vigili urbani contano, ma conta di più la legge. Ecco perché bisogna fare una buona, anzi una ottima legge.
Rispetto a tutti questi ragionamenti la domanda è: chi porta queste istanze dai decisori? Ci pensa la sindaca Raggi (che a quanto pare ha parlato solo di risciò non capendo neppure lontanamente quale sia l'entità della partita in gioco?)? Ci pensa Linda Meleo (ma esiste?)? Ci pensa Enrico Stefàno? Chi ci pensa? Ma qualcuno ci pensa o ci faranno perdere anche questo, di treno?
Roma è la città più centrale in questo ragionamento perché è il luogo dove questa legge dello stato viene più sistematicamente violata dai cittadini, senza grandi sanzioni e conseguenze. Questo stato di fatto genera il degrado, l'abbandono, il senso di sciatteria che tutti noi vediamo ogni giorno e che sta pian piano (ma ormai anche veloce, veloce) uccidendo la città in maniera non più reparabile.
Ecco perché la riforma del Codice della Strada, in corso in questi giorni e in questi giorni in discussione alla Camera, è decisiva per le sorti della Capitale. Se passeranno delle norme coraggiose le cose a Roma potranno anche migliorare, altrimenti rimarrà tutto così, in queste condizioni disperate, ancora per decenni, contribuendo ad un declino inarrestabile e ad un logoramento micidiale.
Ecco qui di seguito - ma se avete ulteriori idee possiamo aggiornarle - le nostre richieste ai politici e agli amministratori che si stanno rimpallando tra Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi (oltre che al Ministero dei Trasporti) le bozze del nuovo Codice della Strada.
SENSO UNICO TRANNE BICI
Una misura davvero importantissima che permette di incoraggiare la ciclabilità, aumentare la sicurezza stradale, diminuire l'incidentalità, combattere in maniera evidente la piaga della doppia fila, moderare in maniera automatica la velocità delle vetture. Pare che si stia andando in direzione corretta su questa norma. Bene.
AMBULANTI E BANCARELLE
Approvare delle norme serie su ambulanti e bancarelle (non possono stare in marciapiedi inferiori a tot, non possono stare a meno di tot dagli incroci e dai semafori e dalla segnaletica ecc) significa rendere in un istante e a costo zero Roma una città totalmente impossibilitata ad ospitare le migliaia di bancarelle che la uccidono e che (inchiesta di oggi) la avvelenano di corruzione e illegalità. In un attimo il legislatore può rendere le bancarellacce romane (non le altre, non quelle temporanee degli ambulanti veri di tutto il resto d'Italia) illegali. E poi il Comune penserà a ricollocarle verosimilmente dentro ai mercati rionali o a permutarle con altri cespiti (la tua bancarella non può può esistere? Benone, te la cambio con una licenza taxi; e così via).
STRISCE BLU
A Roma il problema delle strisce blu si sta a quanto pare parzialmente risolvendo grazie alle mosse del Comune (tolgono gli abbonamenti introdotti dall'inquietante Alemanno, aumentano i prezzi e aumentano il numero di strisce blu), ma non basta. Occorre eliminare dal Codice della Strada le assurde normative che limitano il ricorso a questo fondamentale regolatore della sosta. La sosta deve essere pressoché tutta tariffata, non si può pensare di doversi regolare con tot posti liberi per tot posti a pagamento e così via. Questi limiti devono essere eliminati e ogni Comune, specie le città metropolitane, devono avere autonomia di decidere che in quella zona non devono esserci parcheggi a pagamento che sono utili solo a generare flussi, traffico, inquinamento, congestione, incidentalità e sosta selvaggia (vado in una zona pensando di trovare parcheggio aggratis, non lo trovo, me lo invento parcheggiando in divieto)
AUSILIARI
Problema collegato a quello delle strisce blu questo. Chi si occupa dell'esazione delle strisce blu, gli ausiliari alla sosta, non deve avere assurdi limiti operativi. Se c'è una vettura che, in zona-strisce-blu-, è parcheggiata in divieto non deve farla franca solo perché l'ausiliario non può multarla e può multarla solo il vigile urbano (che non passa mai). E' una norma folle e ingiusta. Se uno aveva pagato il ticket e tarda venti minuti paga la multa e magari non la paga quello che ha parcheggiato sulle strisce pedonali tra un posto blu e un altro. Basta!
RISCIO'
Oggetto oggi stesso di un tweet sibillino da parte del Ministro Toninelli (ehi, smettetela di ridere), i risciò sono uno dei tanti cancri della città. Eliminati qualche anno fa, ovviamente sono tornati in auge grazie al malgoverno clientelare dei Cinque Stelle.
BOTTICELLE
Stesso discorso dei risciò. Deve cambiare un articolo del Codice e devono essere rese impossibili salvo eccezioni e deroghe le presenze di questi elementi in città. E' una cosa che deve fare il legislatore statale perché se si aspettano i comuni si fa come a Roma: ogni 3 mesi Raggi promette di eliminare le botticelle e stanno sempre lì, e i suoi predecessori avevan fatto uguale. Con una piccola modifica alla norma si risolve. E i botticellari - sempre se vinceranno un regolare bando - potranno a quel punto operare nelle ville storiche, come avviene a New York City dove li trovi solo dentro Central Park. In alternativa anche qui si potrà lavorare di permuta: una licenza taxi al posto di una licenza botticella.
ECCESSO DI VELOCITA'
I comuni devono essere obbligati, in ragione dei loro abitanti, del numero di turisti e del numero di pendolari (oltre che della loro superficie) a montare autovelox fissi. Deve essere obbligatorio. Non può essere una scelta delle amministrazioni comunali perché sennò altrimenti le amministrazioni comunali serie (Milano ad esempio) disseminano il territorio di autovelox e riducono incidentalità e mortalità, mentre le amministrazioni comunali cialtrone, clientelari e populiste (Roma ad esempio) non montano neppure un impianto per non perdere neppure un voto e così a fine anno si contano 150 morti e qualcosa come 25mila feriti. La legge deve OBBLIGARE i comuni a montare telecamere autovelox fisse. Chi sta riformando il Codice della Strada
TELECAMERE E MULTE
Lo sapevate? Oggi tutta una serie di infrazioni pare, stando al Codice, non si possono sanzionare con telecamere. Cioè alcune si e alcune no. Ma perché? Non si capisce il perché. Ed è insensato. Ingresso in una corsia preferenziale è sanzionabile con telecamere, divieto di transito semplice no. Devi andare lì fisicamente e fare la multa, non puoi probabilmente far multe alle vetture in doppia fila con la telecamera fissa (con quelle mobili sì) e così via. Occorre semplificare tutto. Se una amministrazione comunale ritiene di mettere una telecamere ogni 300 metri su tale strada per far multe a chi si ferma in doppia fila deve poterlo fare senza dover chiedere 9 mesi di autorizzazioni che fanno passare la voglia anche al più zelante dei dirigenti; perché no, perché inventarsi cavilli per rendere la vita più facile agli incivili? Perché?
DECURTAZIONE PUNTI PER DIVIETO DI SOSTA
La patente a punti fu una buona invenzione e ha un senso. Ma ci sono tanti autentici reati stradali che non determinano la decurtazione dei punti e questo è assurdo e determina delle conseguenze gravissime. Se fai una telefonata mentre guidi (cosa da non fare, intendiamoci) ti levano la patente, se parcheggi in mezzo alla carreggiata per ore ti fanno qualche decina di euro di multa, quando te la fanno. E' semplicemente inaccettabile. Il legislatore considera più pericoloso un individuo che, magari a 20 all'ora, guida con una sola mano, piuttosto che un individuo che modifica le fattezze stesse della carreggiata lasciandovi in mezzo una vettura di 4 o 5 metri quadrati che genera pericoli, cunei di non visibilità, strettoie, disagi, congestione, blocchi per i mezzi di soccorso. Se si iniziassero dopo la riforma del Codice a togliere punti per il divieto di sosta cambierebbe totalmente la faccia del nostro traffico. Ma davvero totalmente e a costo zero. Pensateci come si modificherebbero le abitudini delle persone: radicalmente davvero. Guardate i posti per i disabili, sono gli unici che vengono rispettati quasi sempre o comunque in percentuali elevatissime. Perché? Semplice: è l'unico caso di sosta selvaggia che genera la decurtazione dei punti.
CASCO PER BICI
Se ne sta parlando in questi giorni, sarebbe una iattura. Sarebbe una mezza morte per la ciclabilità e soprattutto sarebbe una condanna definitiva a morte per il bike sharing. Speriamo che il legislatore non faccia una idiozia simile. Il casco in bici deve restare facoltativo, obbligatorio solo per i bambini: è così in tutto il mondo.
CARTELLONI
Non abbiamo grandi speranze che il clientelismo imperante nel Movimento 5 Stelle (avete colto la battuta di Grillo sui 700mila euro che vuole indietro dagli abruzzesi? Il clientelismo e il voto di scambio è parte della loro cultura politica: spaventoso!) porti davvero a dama la riforma dei cartelloni impostata da Ignazio Marino e Marta Leonori. Tutto bloccato con centinaia di migliaia di impianti - sovente gestiti da ditte criminali, in attesa che anche qui arrivi la magistratura come avvenuto oggi per le bancarelle - a deturpare la città. Certo qualche norma del Codice della Strada che regoli anche questa faccenda penalizzando e spronando le città che non sono riuscite da sole a riformarsi non sarebbe affatto male. Anche qui si tratterebbe di norme ad hoc per Roma perché siamo rimasti gli unici e gli ultimi, da Milano a Napoli passando per Firenze tutti nei decenni precedenti hanno riformato questo settore.
PARERI DEGLI UFFICI LOCALI
A Roma è la prassi. Qualche politico illuminato - ultimamente è successo per alcune decisioni e progetti di Enrico Stefàno - appronta dei progetti di qualità che però si arenano davanti al muro di gomma dei Vigili Urbani, che rilasciano pareri negativi non in ottemperanza del Codice (che dal progetto è più che rispettato) ma in virtù di altre considerazioni il più delle volte assurde e surreali tipo "qui non possiamo stringere la carreggiata perché la gente è abituata a fermarsi in doppia fila" e robe simili. Ebbene questo deve essere vietato. Le obiezioni ai progetti di riqualificazione delle strade devono essere fatte in punta di legge e non seguendo le abitudini, i vizi, le superstizioni di chi sta da 30 anni negli uffici e ha l'unico obbiettivo di non avere rompimenti di scatole. Dirigenti e vigili urbani contano, ma conta di più la legge. Ecco perché bisogna fare una buona, anzi una ottima legge.
Rispetto a tutti questi ragionamenti la domanda è: chi porta queste istanze dai decisori? Ci pensa la sindaca Raggi (che a quanto pare ha parlato solo di risciò non capendo neppure lontanamente quale sia l'entità della partita in gioco?)? Ci pensa Linda Meleo (ma esiste?)? Ci pensa Enrico Stefàno? Chi ci pensa? Ma qualcuno ci pensa o ci faranno perdere anche questo, di treno?
40 commenti | dì la tua:
Rivedere la legge che impedisce l'autovelox se non c'è cartello che avvisa prima!!!!!!!!!!!!!!!!
Ci vorrebbero poi 300000 marines incazzati per far rispettare quanto legiferato.....
Io proporrei più una RI-EDUCAZIONE CIVICO STRADALE per tutto il popolo capitolino, questo è attuabile solo SEQUESTRANDO le autovetture, garantire alla municipalità smartcar elettriche e averli sempre in circolazione QUA LA LEGGE DELLA STRADA VA APPLICATA e ahime qui sempre sembra funzionare solo tramite RIMOZIONE la gente la civiltà la impara solo se si penalizza il portafoglio, basta gente che risponde e ma ce metto un minuto, DOVETE ESSERE RIEDUCATI
ma che lo modifichi a fare il Codice della Strada se poi i "viggggili" non lo fanno rispettare?
Esempio: martedì 12 febbraio, ore 16.30, via delle gondole (ostia), angolo via delle baleniere. Una pattuglia a piedi di 3 agenti di PLRC (una agente in divisa e due col fratino giallo, probabilmente novellini che stavano imparando il mestiere, cioè fasse li cazzi sua) se ne stava ferma guardandosi attorno (turisti?)) mentre a 30 metri da loro (non 300, trenta!) una macchina in sosta sulle strisce pedonali e altre di fianco in doppia fila su tutta via delle baleniere (strada commerciale di Ostia, ergo negozianti, ergo nun cacate er cazzo ai clienti che se fermano un attimino). Che lo cambi a fare il codice??????????
"Enrico Stefàno - appronta dei progetti di qualità che però si arenano davanti al muro di gomma dei Vigili Urbani, che rilasciano pareri negativi"
Errore madornale, i vigli non possono dare alcun parere vincolante, per quello c'è il dipartimento della mobilità.
Per quanto riguarda le bici contromano: per fortuna che il parere sarà delegato ai sindaci che dovranno intervenire con ordinanze e segnaletica. A Roma non le vedrete mai.
Qualcuno mi spiega perché l'obbligo di casco per le bici sarebbe un'idiozia?
Paura di spettinarsi? (Non mi sembra che Tonelli corra comunque questo rischio, eh...)
A parte alcune cattiverie gratuite, mi sento di sottoscrivere tutto quello che hai proposto.
Casco per bici una iattura? Fanno così in tutte le città del mondo? Evidentemente l'idiozia è un male globale, tanto che addirittura devono esserci delle leggi per impedirci di morire per trauma cranico. Il casco DEVE essere obbligatorio, punto. Senza "se" e senza "ma". Mi auguro solo che il fattore moda possa prendere il sopravvento, come già successo nel caso dell'obbligo del casco solo per gli "under 14" sulle piste da sci: oramai per fortuna è rarissimo incontrare un adulto senza, visto che è diventato un accessorio modaiolo che però può contribuire a salvare la vita.
A volte chi fa le leggi dovrebbe provare sulla propria pelle le conseguenze delle idiozie delle proposte che tenta di introdurre.
Invece il casco obbligatorio per i ciclisti è una delle poche cose sensate delle quali si discute; la morte del servizio di condivisione delle bici? E perché? Non mi pare che i noleggiatori di scooter e motocicli vadano in rovina, eppure per chi usa questi veicoli il casco è obbligatorio. Della sicurezza di coloro che viaggiano su due ruote m'interessa il giusto, ma ritengo prioritario tutelare chi si trova coinvolto in un incidente con loro (magari senza colpa), visto che in caso di decesso o lesioni gravi sono cazzi amari. Per la cronaca, sono motociclista da ben prima che il casco fosse reso obbligatorio, ma l'ho SEMPRE indossato. Allo stesso modo, trovo criminale che gli organi competenti non siano inflessibili sul mancato uso delle cinture anteriori e posteriori; basta fermarsi un momento e contare 10 macchine, osservando quanti automobilisti infrangono la legge...
Sono d'accordissimo su tutto, ma non sull'esonero dall'uso del casco per i ciclisti: se Roma è una giungla come sappiamo bene, piena di strade a intenso traffico, e se le biciclette possono raggiungere velocità ragguardevoli credo giusto tutelare i ciclisti e la spesa sanitaria pubblica.
Per anonimo delle 12:03: mi sono spiegato male, il riferimento a chi le leggi idiote è ra per coloro che non hanno sancito l'obbligatorietà del casco nel resto del mondo. Mi auguro che in Italia sia reso obbligatorio in modo definitivo, sia per le bici che per sciatori e snowboardisti, indipendentemente dall'eta'. Anch'io sono motociclista da decenni e ho sempre indossato il casco anche prima dell'entrata in vigore della legge.
Ecco qui di seguito - ma se avete ulteriori idee possiamo aggiornarle - le nostre richieste ai politici e agli amministratori che si stanno rimpallando tra Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi (oltre che al Ministero dei Trasporti) le bozze del nuovo Codice della Strada.
Grandissimi, pero' se v'ariuscisse pure de convince er santo padre de' aumenta' li dieci comannamenti e inseri' tutti 'sti novi divieti armeno chi se ne frega de arispettalli poi va all'inferno
Commovente davvero la partecipazione al nulla di queste norme. Siete riformisti e questo vi fa onore, dovreste essere più realisti e comprendere come Roma sia non normalizzabile. Ciao
Io metterei l'obbligo del casco anche per andare a piedi, soprattutto per i tifosi della lazie
A questo punto devono indossare il casco per andare a piedi anche i tifosi dell'Inter, visto che si vogliono così bene.
Saluti
Hinterland Rossonero
Sai chi é sindaco Roma adesso?
La raggi esponente dei 5stelle quindi credo che abbiano voglia di farla questa idea se il codice viene approvato
Te lo spiego io ciclista urbano che faccio tutti i giorni il percorso casa lavoro.
La bici non é solo come mezzo privato ma esiste anche il bikesharing e dotare queste bici di caschetto sarebbe anti igienico visto che ti metteresti in testa spesso il sudore degli altri.
Paura di spettinarsi no io infatti lo uso solo per questo proprio per non farmi spettinare dal vento.
Peso anche se non sembra il caschetto in bici fa male al collo e a lungo andare può portare a cervicale.
Inoltre in caso d'incidente il casco non salva altre persone ma ti procura meno danni solo a chi lo usa ma visto che i danni avvengono molto sul mento il caschetto é quasi inutile.
@anonimo 10:48
Una sequela di corbellerie ma complimenti, almeno co hai provato.
Una sfilza di telecamere per multare tutti gli imbecilli che con la fila se fanno tutta la corsia di emergenza. Basterebbe quello per far lievitare il bilancio del comune a quello di Dubai. Per Roma ci vuole un nuovo Nerone. Ma con tutti in casa
Te chiami romano, me chiami laziese, ma la tua origine e' solo abruzzese
Caro anonimo del 14 Febbraio 10:48 PM: nel caso del bike sharing non credo sia impossibile inventarsi (se già non esistono) dei sottocaschi usa e getta da pochi centesimi per risolvere il problema igienico. Di fronte alla sicurezza non si può lesinare, o bisogna pensare solo al dio denaro e profitto? Che il casco obbligatorio danneggi il bike sharing mi sembra un balla colossale senza il minimo fondamento.
Il casco se lo ficchi in culo chi lo desidera.
Romafaschifo è una montagna di cazzate partorite da uno sfigato che non sa neanche moderare i commenti pieni di spam e gli sfoghi isterici tipo il mio.
Si fottano loro, il vaticano e le moschee del cazzo.
Cari saluti.
EiacuLAZIO
Mah. Una sequenza di cazzate che messe una dopo l'altra sembrano la scaletta di un cabarettista a una sagra di paese. Che Tonelli non usi la macchina è ormai noto, tanto il suo "lavoro" è sparare cazzate dietro una tastiera e può farlo anche da casa; poi però c'è il resto del mondo, a cui andrebbe benissimo poter utilizzare i mezzi pubblici per andare a lavorare, basterebbe che ci fossero e funzionassero decentemente.... dai, tutte strisce blu, pure sotto casa in periferia; poi se la mattina devi portare i bambini all'asilo nido che problema c'è? Tonelli il saggio ti consiglia l'autobus.
Tonelli, Toninelli... sarà mica la radice del cognome che li fa diventare da grandi un pò "particolari"?
Il romano non e' il milanese. Anche se avesse a disposizione dieci linee della metro andrebbe comunque in maghena...
A roma (con la eRe minuscola) siamo così abituati alla sciatteria, all'inciviltà e agli scempi che oramai ci sembrano la normalità. E poi ci si nasconde dietro il sarcasmo e la battuta idiota, visto che non si è capaci di argomentare, quando ci si presenta davanti agli occhi qualche esempio di quello che funziona come dovrebbe in altre realtà.
Cioè il casco della bici (3 etti) pesa, quello della moto (1 chilo e mezzo) che fa ti spacca le vertebre? Il casco ti può salvare anche se cadi a 20 all'ora (velocità ampiamente nelle possibilità di una bicicletta).
E non tirate fuori roba come "il sudore degli altri in testa", ti puoi sempre mettere un sottocasco/bandana (li fanno di tutti i tessuti possibili, dal poliestere al cotone alla seta).
Il casco dovrebbe essere un obbligo sulle strade pubbliche, se poi ti vuoi ammazzare nel giardino fatti tuoi.
Resta sempre il problema di come eventualmente sanzionare i ciclisti: solo multa? Punti in meno per chi è in possesso di patente?
Leoni armati
Stiam marciando
Siam la FOSSA DEI LEON...
Dei... Leon... Leon... Leon...
Leon... Leon...
Siam la FOSSA DEI LEON!!!
Sangue ! Violenza !
FOSSA DEI LEONI !
Milan ! Milan ! Milan !
D'accordo su tutto tranne che sulle Strisce Blu.
Basta strisce blu. Servono solo a fare cassa. Questa città sta diventando tutta blu, e questo è il vero schifo!
Bisogna procedere in altro modo:
1. Si deve impedire l'ingresso e quindi la sosta in poche particolari zone meritevoli di tutela.
2. Vanno regolate a disco orario, con sanzioni per chi fa il furbo (all'estero viene multato chi sposta l'orario d'arrivo occupando lo stesso posto) con massima sosta consentita per un determinato periodo di tempo in quelle dove è necessaria la rotazione dei posti.
3. Vanno assolutamente rese gratuite tutte le zone nei dintorni degli ospedali e centri di cura.
La sosta non è un diritto di chi paga! Mettetevelo in testa!!!
Il casco deve essere obbligatorio anche per i pedoni! Che se inciampi su un sampietrino te fai male.
SPAGHETTI AMATRICIANA:
Ingredienti
Spaghetti 320 g
Pomodori pelati 400 g
Guanciale di Amatrice 150 g
Pecorino romano da grattugiare 75 g
Sale fino q.b.
Olio extravergine d'oliva q.b.
Peperoncino fresco 1
Vino bianco 50 g
Preparazione
Come preparare gli Spaghetti all'Amatriciana
Spaghetti all'Amatriciana
Per preparare gli spaghetti all’amatriciana, per prima cosa mettete a bollire l'acqua per la cottura della pasta da salare poi a bollore. Potete quindi dedicarvi al condimento: prendete il guanciale, eliminate la cotenna (1) e tagliatelo a fette di circa 1 cm di spessore (2); riducete le fette a listarelle di circa mezzo cm (3).
Spaghetti all'Amatriciana
A questo punto scaldate un filo di olio in una padella, possibilmente d’acciaio, e aggiungete il peperoncino intero (4) e il guanciale tagliato a listarelle (5); fatelo rosolare a fiamma bassa per 7-8 minuti fino a che il grasso non sarà diventato trasparente e la carne croccante; mescolate spesso facendo attenzione a non bruciarlo. Quando il grasso si sarà sciolto, sfumate con il vino bianco (6), alzate la fiamma e lasciate evaporare.
Spaghetti all'Amatriciana
Quando l’alcol sarà evaporato, trasferite le listarelle di guanciale in un piatto (7) e tenetele da parte, versate nella stessa padella i pomodori pelati, sfilacciandoli con le mani direttamente all’interno della padella, avendo cura di eliminare prima il picciolo (8), proseguite la cottura del sugo per circa 10 minuti. A questo punto l’acqua nel tegame sarà arrivata a bollore, quindi versate gli spaghetti (9) e cuoceteli al dente.
Spaghetti all'Amatriciana
Nel frattempo regolate di sale (10), eliminate il peperoncino dal sugo (11), unite le listarelle di guanciale in padella (12) e mescolate per amalgamare.
Spaghetti all'Amatriciana
Una volta cotti gli spaghetti, scolateli e uniteli direttamente nella padella con il sugo (13). Saltate molto velocemente la pasta con il sugo per amalgamarla bene al condimento, se gradite la pasta al dente potete spegnere il fuoco altrimenti versate poca acqua della pasta per proseguire la cottura. Per finire spolverizzate con il Pecorino grattugiato (14): i vostri spaghetti all’Amatriciana sono pronti per essere serviti (15)!
Conservazione
Gli spaghetti all’Amatriciana si possono conservare in un contenitore ermetico in frigorifero per un giorno al massimo. Si sconsiglia la congelazione.
Consiglio
Se il dibattito sulla vera ricetta degli spaghetti all’Amatriciana vi appassiona, dopo aver assaggiato la nostra versione provate le altre varianti utilizzando l’aglio o la cipolla oppure sfumando con l'acqua invece che con il vino… poi scegliete la vostra preferita! Per non sprecare la cotenna del guanciale, vi suggeriamo una ricetta gustosa per utilizzarla: pasta e fagioli alla napoletana.
Curiosità
Dopo il terribile terremoto che ha distrutto il paese di Amatrice (così come Frazioni e altri Comuni limitrofi) nell’agosto 2016, sono state tantissime le manifestazioni di solidarietà in tutto il mondo: molti ristoranti hanno deciso di contribuire alla raccolta fondi per la ricostruzione devolvendo una certa somma per ogni piatto di Amatriciana ordinato, facendo di questa ricetta un simbolo non solo di un paese ma di un’intera popolazione in difficoltà.
Come al solito le ricette sono sempre quelle...ci penserà il codice della strada...aspettiamoci la manna dal cielo...pur di non prendersi responsabilità.
Eppure per la mobilità Roma avrebbe bisogno solamente di quattro punti fissi:
Primo. Privatizzare immediatamente la società dei trasporti cittadina. Non sarà la panacea, ma almeno si evitano di sprecare risorse per mantenere fior di fannulloni, o peggio di dover tener aperti coi soldi pubblici addirittura stabilimenti balneari e campi da tennis.
Secondo. Un sostanzioso contributo statale (visto che il comune è messo com'è) per far si che si rinnovino di età e raddoppino di numero i mezzi pubblici in circolazione. Raddoppiando i mezzi pubblici in circolazione ogni giorno, quindi con almeno 5.000 tra autobus e tram e con 110 chilometri di metro in servizio, si potrebbe tranquillamente dimezzare il traffico.
Terzo. Tassare con un biglietto d'ingresso di almeno 10 euro qualsiasi automezzo che trasporti persone che entri all'interno della cerchia del Grande Raccordo Anulare. Se vuoi venire a Roma o paghi un sostanzioso ticket, come fanno in tutte le metropoli civili, oppure parcheggi e prendi il filobus.
Quarto. Proibire di parcheggiare qualsiasi motorino su aree pubbliche nel raggio di 500 metri da una scuola. La colpa della fissazione dei romani per la mobilità privata nasce infatti dall'adolescenza, perché per decenni i ragazzini sono stati allevati nel culto "der modorino", tra l'altro fonte inesauribile di maleducazione e sosta selvaggia.
Qualche dubbio ce l'ho sull'obbligatorietà del casco per i ciclisti. Per il resto sottoscrivo tutte le proposte di Tonelli.
E comunque la prima cosa da fare sarebbe quella di mandare un po' più di "viggili" per strada e sanzionare soprattutto i comportamenti più odiosi (auto sugli scivoli per gli handicappati, sulle strisce pedonali, doppia fila, ecc...) con il codice della strada che già c'è. Poi si dovrebbe passare alla fase 2 con un nuovo codice.
Certo che in una città dove non si riesce neanche a produrre uno straccio di bando per la rimozione delle auto in sosta vietata la vedo comunque dura!
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