Un tempo perfino realizzare semplici fognature non era cosa banale e cosa da poco. Grazie a questa perizia, ereditata in parte dal know how etrusco, i Romani riuscirono ad organizzare una città (e poi tante altre città) che non dovevano stare a pensare a facezie gestionali di basso livello (smaltire le acque sporche, per dire), e potevano dunque concentrarsi sulla conquista del mondo come effettivamente avvenne. Fai una fogna e diventi potente, insomma.
Nella Roma di oggi fare fognature efficienti appare ancor più complicato di allora viste le condizioni della città dopo ogni normalissima pioggia. Ecco perché una infrastruttura (quelle cose che secondo politici demenziali vanno fatte solo dopo una accurata analisi costi-benefici) come la Cloaca Maxima dovrebbe essere venerata, studiata, visitata e fatta oggetto di pellegrinaggio. E di rispetto.
In effetti questa opera ingegneristica e idraulica ha una tale importanza (e a tutt'oggi una tale imponenza) da poter divenire oggetto di visite guidate, educational e tour alla scoperta della Roma meno conosciuta con contenuti che garantiscono uno storytelling adattissimo a riempire una buona mezza giornata per i turisti più evoluti. Le classiche cose, insomma, che ti consigliano di restare una città non i canonici due giorni per vedere al volo le attrazioni più famose, ma di soggiornare di più, godendoti la faccenda in maniera più approfondita.
Qualora nascessero questi progetti, tuttavia, cosa troverebbero? Dove condurrebbero i turisti. Un nostro lettore ha simulato un ipotetico tour guidato alla Cloaca Maxima, di fronte a Ponte Rotto, praticamente sotto gli uffici dell'Anagrafe Centrale e la sede del Primo Municipio. Ebbene il filmato parla da solo dunque non vogliamo aggiungere altro. Vogliamo solo aggiungere le nostre simpatiche considerazioni sulla Sovrintendenza Capitolina, organo sempre più inquietante impegnato a bloccare lo sviluppo della città, a dire dei "no" ridicoli magari pregiudicando seri progetti imprenditoriali e che poi tiene in questo stato ("chiusi per motivi di sicurezza", come dice il sito ufficiale) il suo patrimonio che potrebbe essere super valorizzato. E vogliamo anche aggiungere una considerazione sulla storicità di questo stato di degrado e abbandono: abbiamo aperto Google Street e abbiamo guardato le immagini risalenti a qualche anno fa. Ne deriva che nel 2011 il monumento risalente a duemila cinquecento anni fa era ben tenuto, pulito. Successivamente alcuni incivili lo hanno totalmente scarabocchiato e nessuno si è sognato di pulirlo, ma d'altro canto a pochi metri c'è il Ponte Cestio che per anni è stato sommerso di scarabocchi e solo grazie ad una sorta di mobilitazione degli amici di Retake la Sovrintendenza ha aperto gli occhi. Troppo impegnati a bloccare la città e a dire dei ridicoli "no", dai loro uffici nella pedonale Piazza Lovatelli, piena zeppa delle loro autovetture abusivamente parcheggiate...
Nella Roma di oggi fare fognature efficienti appare ancor più complicato di allora viste le condizioni della città dopo ogni normalissima pioggia. Ecco perché una infrastruttura (quelle cose che secondo politici demenziali vanno fatte solo dopo una accurata analisi costi-benefici) come la Cloaca Maxima dovrebbe essere venerata, studiata, visitata e fatta oggetto di pellegrinaggio. E di rispetto.
In effetti questa opera ingegneristica e idraulica ha una tale importanza (e a tutt'oggi una tale imponenza) da poter divenire oggetto di visite guidate, educational e tour alla scoperta della Roma meno conosciuta con contenuti che garantiscono uno storytelling adattissimo a riempire una buona mezza giornata per i turisti più evoluti. Le classiche cose, insomma, che ti consigliano di restare una città non i canonici due giorni per vedere al volo le attrazioni più famose, ma di soggiornare di più, godendoti la faccenda in maniera più approfondita.
Qualora nascessero questi progetti, tuttavia, cosa troverebbero? Dove condurrebbero i turisti. Un nostro lettore ha simulato un ipotetico tour guidato alla Cloaca Maxima, di fronte a Ponte Rotto, praticamente sotto gli uffici dell'Anagrafe Centrale e la sede del Primo Municipio. Ebbene il filmato parla da solo dunque non vogliamo aggiungere altro. Vogliamo solo aggiungere le nostre simpatiche considerazioni sulla Sovrintendenza Capitolina, organo sempre più inquietante impegnato a bloccare lo sviluppo della città, a dire dei "no" ridicoli magari pregiudicando seri progetti imprenditoriali e che poi tiene in questo stato ("chiusi per motivi di sicurezza", come dice il sito ufficiale) il suo patrimonio che potrebbe essere super valorizzato. E vogliamo anche aggiungere una considerazione sulla storicità di questo stato di degrado e abbandono: abbiamo aperto Google Street e abbiamo guardato le immagini risalenti a qualche anno fa. Ne deriva che nel 2011 il monumento risalente a duemila cinquecento anni fa era ben tenuto, pulito. Successivamente alcuni incivili lo hanno totalmente scarabocchiato e nessuno si è sognato di pulirlo, ma d'altro canto a pochi metri c'è il Ponte Cestio che per anni è stato sommerso di scarabocchi e solo grazie ad una sorta di mobilitazione degli amici di Retake la Sovrintendenza ha aperto gli occhi. Troppo impegnati a bloccare la città e a dire dei ridicoli "no", dai loro uffici nella pedonale Piazza Lovatelli, piena zeppa delle loro autovetture abusivamente parcheggiate...