Premessa: c'è una considerevole manifestazione contraria al Sindaco nella piazza del Campidoglio. Dopo poche ore dalla fine della manifestazione il Sindaco invece di ringraziare i cittadini che hanno dedicato il loro sabato mattina a questo impegno civico e invece di assicurarli che ascolterà le loro istanze, risponde prendendoli per i deretano, canzonandoli, infamandoli uno a uno. All'interno della serie di insulti ce n'è uno in particolare, detto con tono mafioso e minaccioso all'insegna di "li ho scovati", "li abbiamo scoperti", erano "riconoscibili": "ci sono signore con borsette da 1000 euro e barboncini". Al di là del tono ridicolo e surreale (immaginatevi la sindaca di Parigi o il sindaco di Londra rispondere con queste argomentazioni ad una manifestazione), non passano molti minuti che escono le immagini (di cui già si parlò mesi fa) di Raggi che scende dalla sua auto di servizio con una celebre borsetta di Hermès che di euro ne costa 4, 5 o addirittura fino a 10mila a seconda della tipologia di pelle con cui è fatta.
Ovviamente i social si scatenano, le prese in giro si sprecano, i giornali riportano la curiosa notizia e qualche esponente dell'opposizione la cavalca. Del resto si prestava molto giornalisticamente non tanto perché una sindaca (tra l'altro Raggi guadagna 10mila euro al mese, grossomodo come Donald Trump alla Casa Bianca) non possa ostentare un oggetto costoso, quanto per la ridicola accusa che aveva rivolto alle signore in piazza.
Poteva finire lì se non si fosse trascurato (e magari fosse la prima volta) il genio del marito della sindaca. Andrea Severini in Raggi, come lo chiamavamo qualche mese fa, che come un grillo parlante senza la minima capacità comunicativa e senza un briciolo di strategia salta per farsi notare come ogni santo giorno. Cosa fa Severini in questo video post sul suo profilo Facebook che veleggia verso le 2000 condivisioni?
Parla un po' male della stampa, sproloquia a destra e a manca con la consueta bava alla bocca malcelata e poi tira fuori la borsetta incriminata nel frattempo trafugata dall'armadio della moglie che - udite udite - alle 21.30 ancora non è rincasata a causa del lavoro (!) e, colpo di scena, fa scoprire a tutti che non è affatto griffata Hermès.
La borsa infatti si rivela da vicino e ad una superficiale analisi essere una mediocre imitazione della celeberrima Kelly del noto brand transalpino dedicata alla mitica attrice americana poi Principessa di Monaco Grace Kelly. Insomma mentre Severini grida alla fake news, in realtà ci rivela semplicemente che il sindaco di Roma ha nel suo armato delle fake bag. Delle borse tarocche. Ce lo vedete che corre nel guardaroba fiero di poter dimostrare al mondo che la moglie possiede probabilmente dei falsi la cui detenzione in tal caso configurerebbe reato a norma del Codice Penale? Mah... Ora si capisce l'insana passione di questa amministrazione per le mafiette dei bancarellari!
Ma non contento di essere coperto di ridicolo andando a rivangare una faccenda che doveva finire così com'era iniziata, Severini ci rivela anche alcuni altri particolari che potete seguire nel suo video. Il primo è il nome del pellettiere (ehm) che avrebbe firmato questo tarocco, incurante di stare per sputtanare alla grande una persona o una azienda il buon Severini tira fuori l'etichetta che riporta il nome di Maurizio Righini. Nel filmato Severini lo definisce un grande artigiano che fa bellissime borse e molti esponenti del Movimento 5 Stelle, con almeno altrettanta bava alla bocca di Severini, riportano queste parole in post Facebook e lanci di agenzia che si stanno susseguendo. Un grande artigiano. L'unico grande artigiano romano a non avere un sito web, l'unico grande artigiano a non avere un profilo su Instagram o Facebook, l'unico grande artigiano che imita le grandi borse invece di realizzare suoi progetti. L'unico grande artigiano, infine, che produce oggetti di pelletteria "bellissimi" ma che poi nonostante il costo che questi oggetti solitamente hanno li vende a 100 euro. Questa è la cifra a cui la sindaca avrebbe acquistato questo fake.
Solo un grillino seguace di Severini può credere che una "grandissima" borsa artigianale di pelle naturale realizzata da un "grande artigiano romano" (ipse dixit) in quel di Piazza di Spagna possa essere venduta a 100 euro. Ma tant'è. A Roma Hermès sta a Via Bocca di Leone, a poche decine di metri da Piazza di Spagna 35 dove in effetti esiste un palazzo (ovviamente stamattina ricoperto di monnezza e finacheggiato da orripilanti cestini della spazzatura dall'eccellente design...) dove c'è non certo un negozio (mentre Severini invita tutti ad andare a sincerarsi delle "bellissime" borse) ma quanto meno effettivamente un citofono intestato a misterioso artigiano privo di sito, privo di qualsiasi referenza su Google, privo di profili social. Considerando i prezzi a buon mercato non avrà bisogno di promuoversi come fanno tutti. Ad ogni modo vista la breve distanza consigliamo ai dipendenti di Hermès di andare a verificare: pare che ci sia qualcuno che dietro l'angolo vende imitazioni e repliche delle loro borse a prezzi stracciati facendo quella che potrebbe ben definirsi concorrenza sleale. Queste società fanno muovere gli avvocati per molto meno tra l'altro...
Resta, a conclusione, l'ennesimo esempio di poraccitudine. Una sindaca che insulta chi ha (ammesso e non concesso che quella piazza ci fossero state davvero queste fantomatiche signore imbellettate) una borsa originale e si vanta di averne una taroccata. E ridicolo è il susseguirsi dei mille post e commenti social dei grillini per un istante ringalluzziti dopo giorni e giorni di umiliazioni e forzato silenzio: "la sindaca in realtà aveva una borsa artigianaleeeh, sosteneva gli artigiani italianiiih". Ma non diciamo idiozie. Tutti sanno che l'alta pelletteria di Hermés e comunque di moltissimi brand del lusso francese è realizzata in Toscana così come tutti sanno che la maggior parte delle borse tarocche è realizzata all'estero, spesso da schiavi e da bambini tenuti sotto giogo. Perché questo è l'unica maniera per far costare all'utente finale 100 euro un accessorio di pelle. Beninteso, di certo non sarà il caso del famosissssimo artigiano in questione, che avrà altre strategie, senz'altro legali, per vendere a due lire oggetti simili (forse hanno liberalizzato la licenza e tutti possono replicare liberamente le Kelly? O forse stiamo parlando di una borsa semplicemente inspired ad un celebre originale?), ma far passare - da parte del marito del primo cittadino - il concetto secondo il quale un oggetto realizzato da un grande artigiano deve costare 100 euro è semplicemente malattia mentale grave. Per queste cose ci sono gli psicoterapeuti e delle cure specifiche, non si va a ostentare il proprio disagio psichico con un video su Facebook a nostro modestissimo parere...
A livello concettuale, poi, ostentare un oggetto famoso e costoso è radicalchicchismo della stessa caratura indipendentemente dall'autenticità o meno dell'oggetto stesso. Il punto è l'immagine che si vuole dare di se, con la differenza che la sindaca con la borsa Hermès (poco importa se di contrabbando) è un personaggio pubblico mentre l'eventuale manifestante con la "borsa da 1000 euro" è un privatissimo cittadino. Ecco perché qualsiasi annotazione sul valore reale dell'oggetto non conta, perché conta soltanto il valore di aura, di immagine e non quanto lo si è realmente pagato. Potrebbe essere stato anche un regalo, sia per la sindaca sia per la signora arrabbiata in Piazza del Campidoglio. Oppure potrebbe anche essere che le signore borsettate in piazza avessero a loro volta borse inspirate a grandi brand, ma del valore di poche decine di euro. Sta di fatto che a "gettare discredito" sulla Raggi (per parlare come parla Severini), non sono stati i giornali (che semmai le attribuivano il possesso di un oggetto ricercato), bensì il marito stesso, che ha svelato come la sindaca della più importante capitale italiana va in giro con borse tarocche da cento euro in presumibile pelle sintetica.
Il punto della sindaca, quando fece accenno alle borse da 1000 euro, era attaccare i "radical chic". Se l'opzione tuttavia è tra un sindaco radical chic e un sindaco sfigato e poraccio però noi abbiamo già scelto. Il problema è cosa scegliete voi....
P.S. La Sindaca si impegni a comprare accessori originali e a far girare l'economia immettendo nel sistema produttivo almeno una parte delle decine di migliaia di euro che incassa ogni mese pur non facendo nulla a beneficio della città (anzi!), magari potrebbe contrastare il crollo dell'economia (evidente da ieri anche nei numeri Istat) che il suo governo a livello nazionale sta provocando!