1. Dopo tanti anni di sogni e utopie verso l'inizio degli anni Dieci si inizia a parlare in maniera molto più strutturata di dotare la Roma di uno stadio di proprietà. Del resto questo è l'unico modo per avere squadre di calcio competitive e altre grandi squadre italiane hanno fatto altrettanto.
2. Verso il 2012 il progetto inizia ad assumere una concretezza sempre maggiore.
3. I promotori del progetto sono la nuova proprietà americana della Roma, il costruttore Parnasi, i proprietari terrieri dell'area proposta dai costruttori. L'operazione oltre che a dotare la Roma di uno stadio serve anche per salvare finanziariamente dai guai parte dei proponenti. Le banche sperano dunque di poter rientrare e Alemanno è una ottima sponda in questo senso.
4. Non è il comune a scegliere dove fare lo stadio, ma la scelta viene fatta dai privati. Probabilmente ci sarebbero state aree migliori, ma ai privati conveniva lì e l'amministrazione Alemanno si è adeguata alle proposte non facendo una piega.
5. A inizio 2013 l'ippodromo cessa di operare e si prepara il terreno per la trasformazione di questa area.
6. A primavera 2013 però Gianni Alemanno non viene confermato sindaco e a vincere è una figura marziana: Ignazio Marino. Marino assegna ad un'altra figura marziana, Giovanni Caudo, il ruolo di assessore all'urbanistica.
7. Caudo e Marino, a differenza di quanto si usa a Roma, decidono di non annullare i progetti dell'amministrazione precedente ma di prenderne il meglio, portandoli avanti. Così fanno per lo Stadio della Roma. Anche perché il progetto è coerente con una delle linee programmatiche dell'amministrazione che vede nell'asse Roma-Ostia-Fiumicino un asse di sviluppo della città.
8. Nel frattempo a fine 2013 viene approvata la prima impostazione (poi modificata nel 2017) della così detta Legge sugli Stadi che va ad incentivare la costruzione degli stadi di proprietà per le società di calcio.
9. Giovanni Caudo mette mano al progetto dello Stadio della Roma e fa un miracolo mai visto in città: spinge i proponenti ad investire cifre considerevoli ottenendo, in cambio di zero investimenti pubblici, una contribuzione pubblica pari a oltre il 30% dell'investimento complessivo: non solo obbliga i proponenti ad un livello di qualità architettonica elevatissimo (le famose torri di Libeskind), ma anche a realizzare stazioni, metropolitane, parchi, ponti, bonifiche idrogeologiche in una vasta area circostante. Un investimento enorme per la città di cui un terzo tornava ai cittadini come opere pubbliche.
10. Il costruttore ingoia amaro, ma decide di andare avanti. Per la prima volta a Roma si arriva a queste percentuali (30/33%) di contribuzione pubblica su un investimento privato. La media è solitamente un quinto, con le conseguenze che vediamo tutti i giorni dal dopoguerra ad oggi.
11. Il progetto va avanti, viene approvato in Aula il pubblico interesse, i cantieri si avvicinano ma si avvicina anche la fine prematura della Giunta Marino.
12. Raggi stravince le successive elezioni con la promessa di non fare lo stadio. A tal fine nomina Berdini come assessore all'urbanistica, un vecchio arnese farsecamente e pittorescamente ideologizzato che non potrebbe ricoprire ruoli di tale strategicità in nessuna altra grande capitale occidentale.
13. Casaleggio, Grillo e Luca Bergamo (all'epoca spin doctor della Giunta Raggi) si rendono conto però che interrompere il progetto significa perdere troppo consenso. Se ne rendono conto una sera durante la quale dalle tv parte un appello di... Francesco Totti: "famo sto stadio" urla l'ex campione. E tutto cambia. Le strategie urbanistiche di una città decise da un centravanti...
14. Bonafede (all'epoca responsabile per gli enti locali del M5S e oggi Ministro della Giustizia!) e Grillo assieme a Raggi decidono di assegnare il dossier dello stadio all'avvocato Lanzalone.
15. Berdini capisce che lo stadio si deve fare a tutti i costi e si fa volutamente cacciare dalla giunta. Avrebbe potuto tranquillamente durante i primissimi mesi del mandato far togliere il pubblico interesse all'opera dal Consiglio Comunale, ma opta per un'uscita teatrale. Ancora una volta utile alla sua immagine, ma dannosa per la città.
16. Al posto di Berdini viene nominato Luca Montuori, brillante urbanista che una volta inserito nella macchina pentastellata si rivela persona profondamente incolore che attacca l'asino dove vuole il padrone. Oggi, sul Corriere della Sera, dichiara: "sì, mandavo tutte le carte a Lanzalone anche se non aveva neppure un incarico ufficiale, cosa c'è di male!?".
17. Lanzalone dunque più potente e incontrastato che mai va avanti nella trattativa coi costruttori: bisogna fare lo stadio a tutti i costi ma bisogna anche far vedere che si è modificato qualcosa agli elettori infuriati.
18. L'idea è quella di tagliare le tre torri, che però erano la parte più interessante del progetto. Un danno culturale gigantesco. Invece di parlare di architettura di qualità e rigenerazione urbana a Roma si torna a parlare di urbanistica in termini di "cubbbature". Roba che altrove manco 40 anni fa. Ma Roma è amministrata dagli honesti, quelli della rete, dell'internet, del futuro. Intanto ci si mette pure il Ministero della Cultura con un surreale vincolo prima messo tardivamente, poi tolto misteriosamente sulle tribune dell'ex ippodromo di Tor di Valle.
19. Il costruttore comunque accetta (e di buon grado, poi vedremo perché) il progetto mutilato, a patto di mettere molti meno soldi in opere pubbliche. Le opere pubbliche fondamentali previste dal progetto di Marino o non si faranno (generando in futuro gravi disagi alla cittadinanza) o si faranno con soldi pubblici (curiosamente l'allora ministro delle Infrastrutture nella conferenza dei servizi pare favorevole a pagare lui ciò che nel progetto precedente era pagato dai privati). Nelle intercettazioni poi scopriremo che in quei giorni il costruttore diceva: "è vero quel ponte è indispensabile, quel ponte mancato fa andare in tilt la Via del Mare, ma tu questo tienitelo per te". Roba paragonabile a quelli che ridevano dopo il terremoto de L'Aquila se non peggio perché una crisi viabilistica in quel punto rischia di creare più morti alla lunga del sisma in Abruzzo.
20. Una scelta incomprensibile che fa perdere tutti e che fa guadagnare solo il costruttore. Intanto il progetto va avanti, la contribuzione pubblica crolla fino al 10%, forse sotto. Il risultato architettonico-urbanistico è raggelante: un progetto di rigenerazione urbana coraggioso e di grande identità si trasforma nell'ennesima speculazione edilizia alla romana, con palazzine basse e centri commerciali modello Porta di Roma (non a caso altra perla regalata a Roma da Parnasi). Roma ha un gran bisogno di uffici direzionali di alta qualità e il progetto delineato da Caudo e Marino andava in quella direzione: i grattacieli firmati da grandi architetti però svaniscono. Ora il progetto è meno rischioso per chi deve investire e più facile tecnicamente da costruire, e visto che diminuiscono i mq (ma non il consumo di suolo!) i costruttori hanno la scusa per investire meno in opere pubbliche: il guadagno marginale dei palazzinari aumenta esponenzialmente. Una tragedia per la città sotto ogni punto di vista, ma la lobotomia ideologica pentastellata ha il suo scalpo. Hanno difeso i costruttori facendolo loro dei regali clamorosi e umiliato la città, ma il loro elettorato di decerebrati non lo comprenderà mai. E possono esultare dicendo che hanno combattuto contro il "cemento" per "uno stadio fatto bene" laddove prima c'era una speculazione. Peccato sia vero il contrario.
21. Intanto Parnasi cerca di bissare l'operazione Roma su Milano con l'obbiettivo di costruire lo stadio del Milan "rivendendosi" l'esperienza fatta a Roma. Ma le cose non vanno come dovevano andare: l'assessore all'urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, invece di accettare mazzette, consulenze sottobanco e appartamenti in omaggio spiega che "qui non si usa" e rifiuta il tentativo di corruzione. Una differenza abissale tra Milano e Roma.
22. A maggio del 2018 i Carabinieri vanno a sequestrare le carte relative all'incarico di Lanzalone. Lanzalone, per inciso, viene da Di Maio in persona (sic.) premiato per il capolavoro che abbiamo raccontato sopra con la presidenza di Acea. La più grande municipalizzata del Comune di Roma, una delle più importanti aziende italiane nel suo settore. Avete capito bene: la presidenza di Acea passa da una persona seria come Catia Tomasetti al personaggio Luca Lanzalone...
23. Dopo l'irruzione in comune dei Carabinieri, immediatamente qualcuno dal Campidoglio (secondo alcune accreditate fonti di ieri addirittura Raggi in persona, ma non vogliamo neppure credere ad una ipotesi così surreale) avvisa Lanzalone che probabilmente è sotto indagine.
24. Quando i magistrati irrompono negli uffici di Lanzalone qualche giorno fa alla ricerca di documentazione, trovano tutte le e-mail cancellate. Strano per uno che lavorava con i ragazzi meravigliosi dell'honestà.
25. Secondo la magistratura il costruttore Parnasi avrebbe promesso, in cambio di consenso sul nuovo pessimo progetto, 100mila euro di consulenze a Lanzalone. Sempre secondo la magistratura Parnasi avrebbe in qualche maniera elargito prebende a molti altri politici (incluso il capogruppo del Movimento 5 Stelle Paolo Ferrara, un assessore 5 Stelle del X Municipio cui era stato promesso un lavoro allo Stadio, il folkloristico Adriano Palozzi di Forza Italia e il democratico Michele Civita, che avrebbe fatto assumere una parente) per creare consenso sul nuovo progetto dello stadio, consenso che puntualmente arrivò da questi personaggi mediante i social, con varie moral suasion e talvolta con atti. La magistratura procede agli arresti e agli avvisi di garanzia in virtù di una ordinanza da 288 pagine.
26. La procura di Roma precisa con chiarezza che la corruzione in questo progetto era assente finché la gestione era in mano alla giunta Marino e che si è generata con un vigore virulento solo quando il Movimento 5 Stelle ha preso il potere in città e ha aperto le porte a interessi loschi, appetiti degli imprenditori e faccendieri.
27. In settimana è atteso da parte degli investigatori della Procura il deposito di nuove decine e decine di pagine di ordinanza. Non ci sarà da annoiarsi e speriamo che questa porcheria, l'ennesima in soli due anni di governo, spazzi via in maniera definitiva la peggior giunta che Roma abbia mai avuto.
Nel frattempo la città ha perso un investimento di oltre un miliardo di euro, con un impatto diffuso superiore secondo alcuni studi universitari de La Sapienza a quello dell'Expo2015 di Milano. Se sommate questa scoppola a quella delle mancate Olimpiadi del 2024 (4 miliardi di indotto) capite perché la responsabilità dei prossimi 30 anni di depressione economica di Roma andranno tutti addebitati a Virginia Raggi. La città poteva essere rilanciata e si è deciso di non farlo. Quei treni non passeranno più.
2. Verso il 2012 il progetto inizia ad assumere una concretezza sempre maggiore.
3. I promotori del progetto sono la nuova proprietà americana della Roma, il costruttore Parnasi, i proprietari terrieri dell'area proposta dai costruttori. L'operazione oltre che a dotare la Roma di uno stadio serve anche per salvare finanziariamente dai guai parte dei proponenti. Le banche sperano dunque di poter rientrare e Alemanno è una ottima sponda in questo senso.
4. Non è il comune a scegliere dove fare lo stadio, ma la scelta viene fatta dai privati. Probabilmente ci sarebbero state aree migliori, ma ai privati conveniva lì e l'amministrazione Alemanno si è adeguata alle proposte non facendo una piega.
5. A inizio 2013 l'ippodromo cessa di operare e si prepara il terreno per la trasformazione di questa area.
6. A primavera 2013 però Gianni Alemanno non viene confermato sindaco e a vincere è una figura marziana: Ignazio Marino. Marino assegna ad un'altra figura marziana, Giovanni Caudo, il ruolo di assessore all'urbanistica.
7. Caudo e Marino, a differenza di quanto si usa a Roma, decidono di non annullare i progetti dell'amministrazione precedente ma di prenderne il meglio, portandoli avanti. Così fanno per lo Stadio della Roma. Anche perché il progetto è coerente con una delle linee programmatiche dell'amministrazione che vede nell'asse Roma-Ostia-Fiumicino un asse di sviluppo della città.
8. Nel frattempo a fine 2013 viene approvata la prima impostazione (poi modificata nel 2017) della così detta Legge sugli Stadi che va ad incentivare la costruzione degli stadi di proprietà per le società di calcio.
9. Giovanni Caudo mette mano al progetto dello Stadio della Roma e fa un miracolo mai visto in città: spinge i proponenti ad investire cifre considerevoli ottenendo, in cambio di zero investimenti pubblici, una contribuzione pubblica pari a oltre il 30% dell'investimento complessivo: non solo obbliga i proponenti ad un livello di qualità architettonica elevatissimo (le famose torri di Libeskind), ma anche a realizzare stazioni, metropolitane, parchi, ponti, bonifiche idrogeologiche in una vasta area circostante. Un investimento enorme per la città di cui un terzo tornava ai cittadini come opere pubbliche.
10. Il costruttore ingoia amaro, ma decide di andare avanti. Per la prima volta a Roma si arriva a queste percentuali (30/33%) di contribuzione pubblica su un investimento privato. La media è solitamente un quinto, con le conseguenze che vediamo tutti i giorni dal dopoguerra ad oggi.
11. Il progetto va avanti, viene approvato in Aula il pubblico interesse, i cantieri si avvicinano ma si avvicina anche la fine prematura della Giunta Marino.
12. Raggi stravince le successive elezioni con la promessa di non fare lo stadio. A tal fine nomina Berdini come assessore all'urbanistica, un vecchio arnese farsecamente e pittorescamente ideologizzato che non potrebbe ricoprire ruoli di tale strategicità in nessuna altra grande capitale occidentale.
13. Casaleggio, Grillo e Luca Bergamo (all'epoca spin doctor della Giunta Raggi) si rendono conto però che interrompere il progetto significa perdere troppo consenso. Se ne rendono conto una sera durante la quale dalle tv parte un appello di... Francesco Totti: "famo sto stadio" urla l'ex campione. E tutto cambia. Le strategie urbanistiche di una città decise da un centravanti...
14. Bonafede (all'epoca responsabile per gli enti locali del M5S e oggi Ministro della Giustizia!) e Grillo assieme a Raggi decidono di assegnare il dossier dello stadio all'avvocato Lanzalone.
15. Berdini capisce che lo stadio si deve fare a tutti i costi e si fa volutamente cacciare dalla giunta. Avrebbe potuto tranquillamente durante i primissimi mesi del mandato far togliere il pubblico interesse all'opera dal Consiglio Comunale, ma opta per un'uscita teatrale. Ancora una volta utile alla sua immagine, ma dannosa per la città.
16. Al posto di Berdini viene nominato Luca Montuori, brillante urbanista che una volta inserito nella macchina pentastellata si rivela persona profondamente incolore che attacca l'asino dove vuole il padrone. Oggi, sul Corriere della Sera, dichiara: "sì, mandavo tutte le carte a Lanzalone anche se non aveva neppure un incarico ufficiale, cosa c'è di male!?".
17. Lanzalone dunque più potente e incontrastato che mai va avanti nella trattativa coi costruttori: bisogna fare lo stadio a tutti i costi ma bisogna anche far vedere che si è modificato qualcosa agli elettori infuriati.
18. L'idea è quella di tagliare le tre torri, che però erano la parte più interessante del progetto. Un danno culturale gigantesco. Invece di parlare di architettura di qualità e rigenerazione urbana a Roma si torna a parlare di urbanistica in termini di "cubbbature". Roba che altrove manco 40 anni fa. Ma Roma è amministrata dagli honesti, quelli della rete, dell'internet, del futuro. Intanto ci si mette pure il Ministero della Cultura con un surreale vincolo prima messo tardivamente, poi tolto misteriosamente sulle tribune dell'ex ippodromo di Tor di Valle.
19. Il costruttore comunque accetta (e di buon grado, poi vedremo perché) il progetto mutilato, a patto di mettere molti meno soldi in opere pubbliche. Le opere pubbliche fondamentali previste dal progetto di Marino o non si faranno (generando in futuro gravi disagi alla cittadinanza) o si faranno con soldi pubblici (curiosamente l'allora ministro delle Infrastrutture nella conferenza dei servizi pare favorevole a pagare lui ciò che nel progetto precedente era pagato dai privati). Nelle intercettazioni poi scopriremo che in quei giorni il costruttore diceva: "è vero quel ponte è indispensabile, quel ponte mancato fa andare in tilt la Via del Mare, ma tu questo tienitelo per te". Roba paragonabile a quelli che ridevano dopo il terremoto de L'Aquila se non peggio perché una crisi viabilistica in quel punto rischia di creare più morti alla lunga del sisma in Abruzzo.
20. Una scelta incomprensibile che fa perdere tutti e che fa guadagnare solo il costruttore. Intanto il progetto va avanti, la contribuzione pubblica crolla fino al 10%, forse sotto. Il risultato architettonico-urbanistico è raggelante: un progetto di rigenerazione urbana coraggioso e di grande identità si trasforma nell'ennesima speculazione edilizia alla romana, con palazzine basse e centri commerciali modello Porta di Roma (non a caso altra perla regalata a Roma da Parnasi). Roma ha un gran bisogno di uffici direzionali di alta qualità e il progetto delineato da Caudo e Marino andava in quella direzione: i grattacieli firmati da grandi architetti però svaniscono. Ora il progetto è meno rischioso per chi deve investire e più facile tecnicamente da costruire, e visto che diminuiscono i mq (ma non il consumo di suolo!) i costruttori hanno la scusa per investire meno in opere pubbliche: il guadagno marginale dei palazzinari aumenta esponenzialmente. Una tragedia per la città sotto ogni punto di vista, ma la lobotomia ideologica pentastellata ha il suo scalpo. Hanno difeso i costruttori facendolo loro dei regali clamorosi e umiliato la città, ma il loro elettorato di decerebrati non lo comprenderà mai. E possono esultare dicendo che hanno combattuto contro il "cemento" per "uno stadio fatto bene" laddove prima c'era una speculazione. Peccato sia vero il contrario.
21. Intanto Parnasi cerca di bissare l'operazione Roma su Milano con l'obbiettivo di costruire lo stadio del Milan "rivendendosi" l'esperienza fatta a Roma. Ma le cose non vanno come dovevano andare: l'assessore all'urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, invece di accettare mazzette, consulenze sottobanco e appartamenti in omaggio spiega che "qui non si usa" e rifiuta il tentativo di corruzione. Una differenza abissale tra Milano e Roma.
22. A maggio del 2018 i Carabinieri vanno a sequestrare le carte relative all'incarico di Lanzalone. Lanzalone, per inciso, viene da Di Maio in persona (sic.) premiato per il capolavoro che abbiamo raccontato sopra con la presidenza di Acea. La più grande municipalizzata del Comune di Roma, una delle più importanti aziende italiane nel suo settore. Avete capito bene: la presidenza di Acea passa da una persona seria come Catia Tomasetti al personaggio Luca Lanzalone...
23. Dopo l'irruzione in comune dei Carabinieri, immediatamente qualcuno dal Campidoglio (secondo alcune accreditate fonti di ieri addirittura Raggi in persona, ma non vogliamo neppure credere ad una ipotesi così surreale) avvisa Lanzalone che probabilmente è sotto indagine.
24. Quando i magistrati irrompono negli uffici di Lanzalone qualche giorno fa alla ricerca di documentazione, trovano tutte le e-mail cancellate. Strano per uno che lavorava con i ragazzi meravigliosi dell'honestà.
26. La procura di Roma precisa con chiarezza che la corruzione in questo progetto era assente finché la gestione era in mano alla giunta Marino e che si è generata con un vigore virulento solo quando il Movimento 5 Stelle ha preso il potere in città e ha aperto le porte a interessi loschi, appetiti degli imprenditori e faccendieri.
27. In settimana è atteso da parte degli investigatori della Procura il deposito di nuove decine e decine di pagine di ordinanza. Non ci sarà da annoiarsi e speriamo che questa porcheria, l'ennesima in soli due anni di governo, spazzi via in maniera definitiva la peggior giunta che Roma abbia mai avuto.
Nel frattempo la città ha perso un investimento di oltre un miliardo di euro, con un impatto diffuso superiore secondo alcuni studi universitari de La Sapienza a quello dell'Expo2015 di Milano. Se sommate questa scoppola a quella delle mancate Olimpiadi del 2024 (4 miliardi di indotto) capite perché la responsabilità dei prossimi 30 anni di depressione economica di Roma andranno tutti addebitati a Virginia Raggi. La città poteva essere rilanciata e si è deciso di non farlo. Quei treni non passeranno più.
24. Quando i magistrati irrompono nella casa di Lanzalone alla ricerca di documentazione, trovano tutte le email cancellate...
RispondiEliminaSe, e sottolineo SE, è davvero così, credo non ci sia niente di più da spiegare: chi ha la coscienza tranquilla e nulla da nascondere non ha bisogno di "cancellare le tracce"!
21 bis - 50 mila euro per la campagna elettorale di Sala con l'obiettivo di essere in prima fila per lo stadio del Milan. Senza contare che Maran (da politico italiano medio e pavido) omette di denunciare il tentativo di corruzione. E così si smonta il tanto decantato "modello Milano"
RispondiEliminaChi ha avvertito l'avvocato? Chi ci ha organizzato la cenona? Chi ha tolto il 20% di opere compebsative rispetto al totale del budget e chi ha contrattato opere da vantare in sede di campagna elettorale? Quest'ultimo caso è una diversa forma di tangentr? E rispetto a Sala: il contributo che il palazzinaro ha versato è stato iscritto nei registri e non è valso alcun "premio" tipo presidenza ama o accettazione del progetto stadio. Caro anonimo te fai le pere in faccia. Non è una domanda ma una costatazione. MA VERGOGNATE...
Elimina21-ter - Maran che, non avendo uno straccio di testimone e, quindi, di prova, qualora avesse denunciato il tentativo di corruzione sarebbe stato a sua volta denunciato per diffamazione.
RispondiEliminaNiente, l'"e allora il PD?" ormai ce l'avete nei geni.
È solo un poveraccio. In due anni virginella fregnamoscia oltre a nun xombinà na sega quando prova a fare qualcosa sbaglia.
Eliminacioè, in pratica, se vengo invitato a commettere un reato e vado dai carabinieri a denunciare il fatto rischio la querela per diffamazione? Per favore dai...
EliminaVado dai carabinieri e faccio un esposto. Questi convocano l' oggetto dell'esposto che si presenta xon avvocato al seguito. Questi chiede chi e come abbia fatto l'esposto e su quali prove si stia procedendo. A quel punto i carabinieri sono costretti a mostrare la querela e l'avvocato presenta immediatamente una contro querela per calunnia. Caro anonimo tu invece come pensi che sarebbero andate le cose? Dai imbecille facce ride.....
EliminaLo stadio, che mai si farà, è come il reddito di cittadinanza....questi promettono, i pesci abboccano e li votano in massa, i furboni ottengono poltrone e super stipendi e poi tutto va a monte e i pesci restano all'amo....è inutile votare nel paese di Pulcinella....
RispondiEliminaPallotta va via e la AS Roma va in serie B. E' la decrescita felice (oppure ci si incazza come per i prati mai tagliati o gli alberi abbattuti; strano che a Roma per il comune sia diventato più facile abbattere un albero che tosare una aiuola).
RispondiEliminaLa vicenda dello stadio della Roma è probabilmente una mafia capitale 2.0 (altro che “stadiopoli” come la chiamano certi organi mediatici) sotto le cui fondamenta si celano chissà quali altri episodi oscuri che vanno a lambire anche il governo nazionale e non solo l’eternamente corrotti amministratori romani...e che sono un’altra, ennesima dimostrazione del perché si doveva far saltare l’amministrazione di Ignazio Marino, l’unico sindaco di Roma che si è opposto al sistema corruttivo di una città marcia come le sue fogne. Parnasi, Lanzalone e compagnia sono la punta dell’iceberg di un ingranaggio che per sempre sarà il motore della più indegna capitale mediorientale (perché Roma non è una città occidentale, anzi è tutt’altro). Inoltre sembra davvero poco plausibile che dentro la AS Roma nessuno sapesse nulla e non fosse coinvolto, anche indirettamente, nella faccenda; ma probabilmente non si osa dire, perché altrimenti lo speculatore americano Pallotta se ne torna a Boston ed i romanisti, che nella squadra di pallone hanno l’unica ed ultima ragione di sopravvivenza dentro uno dei posti peggiori in cui vivere sulla terra quale è appunto Roma, sarebbero psicologicamente morti.
RispondiElimina
RispondiEliminaNon se ne può più : Ragi e sodali a casa!
AVETE FATTO PERDERE A ROMA LE OLIMPIADI ED AVETE DISTRUTTO UN PROGETTO (Il PRIMO, OVVIAMENTE)b CHE SAREBBE STATO STORICO PER ROMA!
VERGONATEVI A VITA!!!
Solo una precisazione sulla scelta del terreno a Tor di Valle: al di là degli indiscutibili interessi economici (che salvo corruzione sono del tutto legittimi), la valutazione delle aree disponibili fu affidata ad una società di livello internazionale come Cushman & Wakefield, non fu indicata direttamente ne' scelta da improvvisati agenti immobiliari. Inoltre Tor di Valle, che già ospitava un impianto sportivo come l'ippodormo, fu indicata già ai tempi di Dino Viola e dal punto di vista infrastrutturale era una delle migliori (Autostrada Roma-Fiumicino, Via Ostiense/Via del Mare, Ferrovia Regionale, Roma-Lido, etc.). Il paventato rischio esondazione riguardava solamente il Fosso del Torrino, non l'area dello Stadio. Questo per dire che tutti quelli che dicono o che dicevano che la scelta è sbagliata, folle, frutto solo di corruzione (a cominciare dai Berdini vari o dai 5 stelle all'inizio) parlano a spropisito o in mala fede.
RispondiElimina
RispondiEliminaRAGGI E COMPANY HANO DEVASTATO UN PROGETTO (QUELLO DI MARINI/CAUDO) CHE ERA PERFETTO E RIVOLUZIONARIO PER ROMA!!!
Personalmente ho sempre tifato che lo stadio non si facesse, perché Roma ha già due stadi e due squadre: una si prende il Flaminio, l'altra l'Olimpico. Tuttavia la colpa principale è ascrivibile al merdosissimo PD che dopo aver presentato e sostenuto Marino l'ha vergognosamente affossato e ci ha regalato questa poveretta.
RispondiEliminaScrivete pure le cazzate che volete, siete rimasti 4 gatti ritardati a votare quei ladri del PD! Voi si che siete svegli! #pidioti
RispondiEliminaTe invece sei moderno..... voti per i ladri 2.0 stile ferrarra... raggi....
EliminaGrazie
RispondiEliminaA costo di essere ripetitivo fino allo spasimo, vi scrivo questo. Ho iniziato a seguirvi dai tempi di Marino e al terzo post mi sono reso conto di quanto questo blog sia inutilmente gladiatorio e incazzoso. In primis perché il vostro utente tipo non si va a leggere questo articolo, ma fornisce un suo "parere" arrabbiato, in linea con il vostro stile comunicativo. In secundis, questa maniera di fare è venuta a noia, è vecchia e simile a tanto altro di già visto sui social. Chi ve lo fa fare? Sicuramente scrivere un articolo del genere costa fatica, perché circondarlo di arroganza? È banale. Essere proattivi sarebbe invece molto originale e non perpetuare un modo di "stare al mondo" rimasto uguale da anni
RispondiEliminaCi ritroviamo le chiavi della capitale in mano a quattro saputelli che potrebbero al massimo aspirare a fare i capi scout in parrocchia. La loro unica attitudine è la spocchia. Non sapendo dove mettere le mani si affidano alla"competenza" dei vari salvatori della patria che gli hanno messo in ufficio gli altri. Che drammaticamente credono, o fanno credere, di saperne di più. Il risultato è questo.
RispondiEliminaAncora co quelle tre zeppe ... Tanto non le fanno!!! Mettetevi l animo in pace e prendetevi un bel po' di Maalox che a digestione state messi maluccio...oppure controllate le transaminasi perché anche il fegato sembra non essere ok!��
RispondiEliminaUn bella foto di quando i magnifici ragazzi Raggi-Frongia-Di Stefano si presentarono in consiglio comunale con le arance (per l'allora sindaco Marino) andrebbe messa a imperitura memoria di come nella vita si deve avere sempre un po' di intelligenza, tatto e buongusto.
RispondiEliminahttps://www.nextquotidiano.it/virginia-raggi-dimissioni
Salve a tutti,
RispondiEliminaHai bisogno di un prestito per i bisogni della tua famiglia, aumenta la tua attività o il tuo business da 3.000 a 500.000 € o il 2% a un tasso di interesse del 2%. Email di contatto: tortoragiuseppe54@gmail.com o +33756857346 su WhatsApp per ulteriori informazioni
Qualche giorno fa, in una trasmissione televisiva, Marco Travaglio ha detto che "il progetto stadio, elaborato dalla giunta Marino, era un colossale regalo alla lobby dei palazzinari…"
RispondiEliminaomettendo il fatto che questa "lobby dei palazzinari", prima di vedersi concessa l'agibilità dello stadio, avrebbero dovuto costruire tutte le opere pubbliche (strade, ponti, ferrovie, treni, ecc.).
Con il nuovo progetto, la "lobby dei palazzinari", ha risparmiato circa 200milioni...
Scusate, sarò ritardato ma non ho ancora capito quali siano i reati di Mr. Parnasi. Ha dato delle mazzette? E a chi? Sento parlare di contributi dati alla Lega (che notoriamente non c'entra una beneamata cippa con lo Stadio della Roma). Non mi pare che abbia pagato nessuno del Comune di Roma (Ferrara è indagato, ma non mi risulta per presunte mazzette ricevute). Forse è stato pagato il braccio destro di Zingaretti e uno di Forza Italia. Forse. Qualcuno, che non sia offuscato dall'appartenenza partitica, ha capito la situazione e può spiegarla in poche parole? Grazie.
RispondiEliminaTanto per far capire. Ferrara ha rivenduto un progetto (che ovviamente ha un alto costo di progettazione) di riqualificazione del litorale come suo. In realtà sarebbe stato ceduto da Parnasi a Ferrara come "dazione" per omaggiarlo. Il Codice Penale prevede che questa è corruzione. Chiaro mi pare...o no?
EliminaLe mail si possono recuperare, ad ogni modo.
RispondiEliminaHahaha l'anonimo delle 12.56 è come Hirō Honoda!!! Ancora non ha capito che hanno perso la guerra ormai...
RispondiEliminaMa se a Roma sono tutti romanisti, vuol dire che se la città fa schifo è colpa loro!
RispondiEliminaMi mancava la voce di Tonelli in sella alla sua bici alla ricerca dei danni o dei valori della Roma cui auspica. Mito indiscusso continua così noi ti attendiamo!!!!!!! Ehhhhhmmm eeeehmmmmm !
RispondiEliminaDopo questa nuova, sconcertante vicenda, ancora non mi capacito del fatto che il Sindaco Marino (in quanto a responsabilità politica) non abbia dato le dimissioni… MARINO DIMETTITI!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaSalve Sig.r. & Sig.ra Vi offro un prestito e d'investimento di 2.000€ a 900.000.000€ per chiunque in grado di ripagare con gli interessi al 2 a 3% per tutti e-mail a chiunque sia interessato a me. Faccio prestiti e d'investimento locali e internazionali di persone in tutto il mondo contatto con me oggi e fammi sapere quanti soldi vuoi prestare.Sono pronto ad incontrare i nostri candidati entro 24 ore dalla ricezione della richiesta forma.Alora se avete bisogno di prestito o investimento i soldi non esitate a contattarmi per ulteriori informazioni alle mie condizioni molto favorevoli.
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ps
RispondiEliminada questo sito si è fortemente chiesto di votare Raggi, forse ci aspetteremo delle scuse
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Devi avere proprio un cazzo da fare per scrivere 27 facili stronzate punti chiave che non leggerà nessuno (spero per la loro savità mentale)?
RispondiEliminaqzz0717
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Che cosa vuol dire che fino alla giunta Marino non c'era corruzione e con la Raggi sì? Parnasi, che ha pagato mazzette a destra come a sinistra è parte proattiva del progetto sin dall'inizio. Com'è che fino a Marino era un galantuomo e adesso solo con la Raggi è brutto e cattivo? RFS fa molto spesso un lavoro di informazione apprezzabilissimo ma non si possono fare certi esercizi di disonestà intellettuale pur di attaccare una parte politica solo perché non sta bene a voi. E poi perché tacere delle obiezioni fatte sulla scelta dell'area della costruzione, il cui suolo è a rischio cedimenti qualora vi venissero costruiti immobili troppo pesanti?
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COME HO OTTENUTO IL MIO PRESTITO DA QUESTA GRANDE AZIENDA
RispondiEliminaCiao miei cari, sono Linda McDonald, che attualmente vive ad Austin in Texas, negli Stati Uniti. Sono una vedova al momento con tre figli ed ero bloccato in una situazione finanziaria ad aprile 2018 e dovevo rifinanziare e pagare le mie bollette. Ho provato a cercare prestiti da varie società di prestito sia private che aziendali, ma mai con successo, e la maggior parte delle banche ha rifiutato il mio credito, non preda completamente di quei teppisti che li chiamano prestatore di auto-denaro sono tutti truffatori, tutto ciò che vogliono è il tuo soldi e tu non hai più avuto notizie di loro, me l'hanno fatto due volte prima che incontrassi il signor David Wilson, la parte più interessante è che il mio prestito è stato trasferito a me entro 74 ore, quindi ti consiglio di contattare il signor David se sei interessato a ottenere un prestito e sei sicuro di poterlo rimborsare in tempo, puoi contattarlo via e-mail ……… (davidwilsonloancompany4@gmail.com) Nessun controllo del credito, nessun rivenditore con solo il 2% di tasso di interesse e migliori piani di rimborso e pianificare se è necessario contattare qualsiasi azienda con riferimento alla garanzia di un prestito senza garanzie, quindi contattare il signor David Wilson oggi per il prestito
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