Qualche sera fa, anche se con qualche perplessità, sono voluto andare al Nuovo Cinema Avorio a Via Macerata al Pigneto.
Scrivo di perplessità perchè ancora ho ricordo dell'ultima pessima (auto)gestione dello storico Cinema L'Aquila. Il cinema Comunale finito in mano a pseudo comitati di quartiere che erano riusciti nell'intento di trasformare una bellissima sala di proiezione di quartiere in un vetero centro sociale occupato con tanto di proiezioni di film rigorosamente diretti da militanti grillini. Insomma il Comune e il Municipio appena arrivati hanno cercato di pagare le cambiali elettorali utilizzando quel cinema dandolo in cambio a chi aveva portato voti in campagna elettorale (anche voi di Roma fa Schifo ne parlaste qui e qui). Per alcuni mesi il cinema, uno dei pochi di proprietà comunale, si trasformò in un luogo abbastanza surreale ma poi l'esperienza finì (subito il Comune litigò con gli stessi centrosocialari cui aveva regalato la struttura) e il cinema rimase chiuso in attesa di assegnazione del bando.
Ad oggi il cinema è ancora abbandonato: uno dei tanti fallimenti di Luca Bergamo.
In attesa del Comune ovviamente i centrosocialari si fanno sotto di nuovo. Se ascoltate questo quarto d'ora di intervista ad un militante capite il livello di delirio forsennato a cui stanno: "la legalità è reazionaria e controproducente". Capito?
Temevo di vivere un roba simile, ma l'esperienza del nuovo Avorio è stata totalemente diversa e devo dire positiva. Il cinema in gestione a privati ha riperso vita. Non il classico cinema - visto che ieri sera si proiettava su uno schermo gigante (12 metri di cinemascope) Le Iene di Quentin Tarantino... non certo una prima visione - ma un luogo in stile anni '30 dove gustare il film su comode poltrone bevendosi un cocktail.
Dopo il film anche uno spettacolo musicale dal vivo.
Unica nota dolente della serata? La sosta selvaggia che ormai imperversa al Pigneto (ma ovunque direi) che crea notevoli disagi alla circolazione creando anche momenti di tensione. Consiglio ai nuovi gestori di adottare i marciapiedi e di metterli in sicurezza con dei paletti.
Come sempre noto che al Pigneto ormai sono solo le iniziative private che cercano di dare un po' di lustro e decoro a questo quartiere che per anni è stato costretto a tollerare spaccio e degrado. L'amministrazione però dovrebbe fare la sua parte iniziando proprio dall'istituzione dell'area verde con zone 30 e strisce blu già a suo tempo promessa dal presidente della commissione mobilità Enrico Stèfano, iniziando finalmente una vera raccolta porta a porta cosi da togliere gli orripilanti e puzzolenti cassonetti dalle strade, ma sopratutto l'amministrazione deve smettere di avere come interlocutori privilegiati gli autoproclamati comitati di quartiere. Si tratta di una accozzaglia di persone il cui unico interesse e quello di impedire l'introduzione di ogni innovazione ed evoluzione civile nel quartiere per poter continuare ad usufruire di spazzi pubblici per i loro privati interessi come accaduto a Piazza Nuccitelli e di essere liberi di imbrattare tutto con i loro deliranti manifesti abusivi. Come accade al ponticello del Pigneto da loro tanto difeso dalle azioni di Retake che di tanto in tanto osa pulirlo, ma che finalmente presto verra abbattuto per la realizzazione di un importante nodo di scambio ferroviario cittadino. Il Pigneto (e tutta Roma) può emergere solo se la mentalità di questi personaggi (leggete cosa hanno scritto sul Cinema Avorio per l'appunto) potrà diventare quello che è in tutte le città civili da Londra a New York, da Madrid a Parigi: totalmente marginale.
Lettera Firmata
*Bellissima lettera, che ci permettiamo di chiosare con qualche dettaglio. Il Cinema Avorio è un progetto pop up per il momento. Ha aperto a fine novembre e sarà lì proiettando grandi classici del cinema, servendo cocktail e proponendo musica dal vivo (il tutto per 5€ di costo d'ingresso) per soli 3 mesi. Il paradosso è evidente: privati in uno spazio privato offrono un vero servizio pubblico (con tutti i difetti e i limiti del caso, beninteso) fatto di film cult in lingua originale e prezzi contenuti; enti pubblici in uno spazio pubblico invece (è il caso dell'Aquila) privatizzano a vantaggio di poche cricche buone solo, forse, a spostare voti e a fare proclami da dittatura bolivariana. La speranza, per il Pigneto e per Roma, è che il Cinema Aquila riapra assegnato a gente per bene lontana anni luce dalla tanta feccia che ammorba il quartiere e che il Cinema Avorio vada avanti ben oltre i previsti 3 mesi di programmazione.
-RFS
Scrivo di perplessità perchè ancora ho ricordo dell'ultima pessima (auto)gestione dello storico Cinema L'Aquila. Il cinema Comunale finito in mano a pseudo comitati di quartiere che erano riusciti nell'intento di trasformare una bellissima sala di proiezione di quartiere in un vetero centro sociale occupato con tanto di proiezioni di film rigorosamente diretti da militanti grillini. Insomma il Comune e il Municipio appena arrivati hanno cercato di pagare le cambiali elettorali utilizzando quel cinema dandolo in cambio a chi aveva portato voti in campagna elettorale (anche voi di Roma fa Schifo ne parlaste qui e qui). Per alcuni mesi il cinema, uno dei pochi di proprietà comunale, si trasformò in un luogo abbastanza surreale ma poi l'esperienza finì (subito il Comune litigò con gli stessi centrosocialari cui aveva regalato la struttura) e il cinema rimase chiuso in attesa di assegnazione del bando.
Ad oggi il cinema è ancora abbandonato: uno dei tanti fallimenti di Luca Bergamo.
In attesa del Comune ovviamente i centrosocialari si fanno sotto di nuovo. Se ascoltate questo quarto d'ora di intervista ad un militante capite il livello di delirio forsennato a cui stanno: "la legalità è reazionaria e controproducente". Capito?
Temevo di vivere un roba simile, ma l'esperienza del nuovo Avorio è stata totalemente diversa e devo dire positiva. Il cinema in gestione a privati ha riperso vita. Non il classico cinema - visto che ieri sera si proiettava su uno schermo gigante (12 metri di cinemascope) Le Iene di Quentin Tarantino... non certo una prima visione - ma un luogo in stile anni '30 dove gustare il film su comode poltrone bevendosi un cocktail.
Dopo il film anche uno spettacolo musicale dal vivo.
Unica nota dolente della serata? La sosta selvaggia che ormai imperversa al Pigneto (ma ovunque direi) che crea notevoli disagi alla circolazione creando anche momenti di tensione. Consiglio ai nuovi gestori di adottare i marciapiedi e di metterli in sicurezza con dei paletti.
Come sempre noto che al Pigneto ormai sono solo le iniziative private che cercano di dare un po' di lustro e decoro a questo quartiere che per anni è stato costretto a tollerare spaccio e degrado. L'amministrazione però dovrebbe fare la sua parte iniziando proprio dall'istituzione dell'area verde con zone 30 e strisce blu già a suo tempo promessa dal presidente della commissione mobilità Enrico Stèfano, iniziando finalmente una vera raccolta porta a porta cosi da togliere gli orripilanti e puzzolenti cassonetti dalle strade, ma sopratutto l'amministrazione deve smettere di avere come interlocutori privilegiati gli autoproclamati comitati di quartiere. Si tratta di una accozzaglia di persone il cui unico interesse e quello di impedire l'introduzione di ogni innovazione ed evoluzione civile nel quartiere per poter continuare ad usufruire di spazzi pubblici per i loro privati interessi come accaduto a Piazza Nuccitelli e di essere liberi di imbrattare tutto con i loro deliranti manifesti abusivi. Come accade al ponticello del Pigneto da loro tanto difeso dalle azioni di Retake che di tanto in tanto osa pulirlo, ma che finalmente presto verra abbattuto per la realizzazione di un importante nodo di scambio ferroviario cittadino. Il Pigneto (e tutta Roma) può emergere solo se la mentalità di questi personaggi (leggete cosa hanno scritto sul Cinema Avorio per l'appunto) potrà diventare quello che è in tutte le città civili da Londra a New York, da Madrid a Parigi: totalmente marginale.
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*Bellissima lettera, che ci permettiamo di chiosare con qualche dettaglio. Il Cinema Avorio è un progetto pop up per il momento. Ha aperto a fine novembre e sarà lì proiettando grandi classici del cinema, servendo cocktail e proponendo musica dal vivo (il tutto per 5€ di costo d'ingresso) per soli 3 mesi. Il paradosso è evidente: privati in uno spazio privato offrono un vero servizio pubblico (con tutti i difetti e i limiti del caso, beninteso) fatto di film cult in lingua originale e prezzi contenuti; enti pubblici in uno spazio pubblico invece (è il caso dell'Aquila) privatizzano a vantaggio di poche cricche buone solo, forse, a spostare voti e a fare proclami da dittatura bolivariana. La speranza, per il Pigneto e per Roma, è che il Cinema Aquila riapra assegnato a gente per bene lontana anni luce dalla tanta feccia che ammorba il quartiere e che il Cinema Avorio vada avanti ben oltre i previsti 3 mesi di programmazione.
-RFS
23 commenti | dì la tua:
Il Pigneto, come molti quartieri romani, avrebbe grandi possibilità.
Purtroppo l'inciviltà di poche persone ne rompe l'incanto.
Il Comune, come sempre, è del tutto assente come è facile evincere osservandone strade ed incroci, abbandonati ed insicuri.
Forse però i romani dovrebbero ricordare sempre che la vita sociale e civica è come un meccanismo complesso in cui basta un granello di sabbia (un gesto di inciviltà) per comprometterne il funzionamento. Basta un auto parcheggiata male per mettere in difficoltà tutto un quartiere. Ma questo si chiama civiltà e non so se i romani sono pronti per tale sviluppo mentale!
NON lo sono, garantito. Oramai sono (siamo) talmente abituati alla mediocrità che viene ritenuta la normalita'. A Roma c'è un devastante mix di arroganza, rassegnazione, assuefazione, maleducazione e de-responsabilizzazione che rende il vivere civile molto difficile. Ogni paragone con altre città è improponibile.
Ora, io sono d'accordo con tutto quello che è scritto ma..
è evidente che queste lettere te le scrivi da solo! è esattamente il tuo stile, la tua forma grammaticale, i tuoi vocaboli....
m IL CINEMA AVORIO NON HA CHIUSO PER un permesso falsificato dalla gestione?
Peró, dai, "spazzi" è notevole!
Certo a quelli darà fastidio perchè perdono potere nei confronti degli abitanti se le possibilità di aggregazione e divertimento gli vengono date da altri e con altri modi
Tonello! Invece di rosicare, vieni con noi poveri e alternativi a fare il the letterario delle 5 al pogneto con i biscottini belga al burro!!! Una sciccheria!
In effetti il clima radical-chic-parigino del Pigneto ha un pò rotto gli zebedei.
Però è vivace, solo grazie alle tante iniziative private, s'intende.
I municipi sono sempre latitanti e presenti solo per tassare ...
Roma fa schifo almeno quanto la grammatica italiana all'autore del pezzo. Complimenti per l'italiano
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qui ci vuole bat-21, solo lui puo risolvere la situazione
I privati. Ma cosa nsono i privati? I commercianti nell'antica Roma erano "i privati". I pittori nel Rinascimento erano "i privati". Gli editori nell'Ottocento erano "i privati". Dici "i privati" come se dicessi gli arcangeli, invece privato sono tutti i cittadini quando investono DEL PROPRIO.
Il motivo per cui il cinema Aquila è finito nel cesso, è il solito: SERVIZI SEGRETI.
Ossia, una manica di mezze seghe, senza alcuno scopo effettivo all'interno dello Stato se non coprire un atavico sistema di tangenti ormai di spettro internazionale, che si serve di questa feccia dei centri sociali per compiere delitti senza sporcarsi le mani, e nel contempo passa notizie secretate ai giornalisti chiedendo di ricaamrci accuratamente sopra.
Non a caso al cinema Aquila ci si vedeva tutta la spazzatura alla travaglio.
Siccome i servizi segreti hanno organizzato il sistema di balducci e anemone, che monopolizza gli appalti, questo bestiame che occupa gli spazi pubblici serve essenzialmente per mandarli a puttane, e canalizzare accurate concessioni in gestione e ristrutturazione.
NB non a caso il biondo gabrielli, il più disprezzato capo della polizia di tutti i tempi, afferisce agli appalti sopramenzionati.
E' così che si fa carriera in Italia, poi però non ti puoi lamentare se i colleghi degli altri corpi ti snobbano.
Potere vuol dire un'altra cosa, non rotolarsi nel letame boicottando quelli migliori di te.
"Bevendosi un cocktail"?
Ma quale coglione usa un lessico simile? E soprattutto quale coglione lo pubblica senza un neanche (sic)? Poi cosa viene, un "drinkino top"?
Tonelli sei l'epitome della schifezza umana, l'archetipo dei benpensanti, la rivalutazione ambulante della Rupe Tarpea.
"Tonelli", basta la parola per definire l'uomo. Il Tonelli sta diventando il Mereghetti della superficialità. D'altronde saperne di architettura non vuol dire capirne di sociologia.
Un architetto laureatosi dopo il '90 è solo un geometra che sa chi è Bernini, infatti Tonelli non fa palazzi o PRG, ma giustamente gestisce un blog.
Poi ti racconta che se non fosse per la mafia dei centri sociali del Virgilio lui starebbe rifacendo l'EUR... ah Tone' ma quanto cazzo vali come architetto se pò sape' o no? Prima trovalo uno che ti affida almeno un cesso a Torpigna, poi critica.
A-a-a-a-accollooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Regà, chiedeteje er prestito sinnò quello continua a rompe!!!
Ma chi se ne frega del pigneto, lasciatelo a spacciatori e radical chic così non vanno a fare danni nelle altre parti della città!
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