A margine dell'autentico scandalo riguardante il progetto dello Stadio della Roma, ci sono delle storie collaterali che però vale la pena raccontare per capire quali dimensioni abbia questo scempio più unico che raro nella storia della nostra città.
Intendiamoci: Roma è sempre stata una città vittima di uno sviluppo immobiliare sciatto e cialtrone (magari fosse "speculazione" come molti gridano, è più che altro squallore), nel dopoguerra ma anche prima e perfino negli ultimi decenni dell'Ottocento. Diventata Capitale, la città dotata di una classe dirigente mai all'altezza, è stata subito assaltata alla giugulare dagli interessucci di bottega degli immobiliaristi dell'epoca. Interessi legittimi, beninteso, ma utili al bene comune solo se messi in parallelo ad una pianificazione lucida e seria da parte pubblica. Pianificazione che tuttavia non c'è mai stata dal 1870 in poi. Forse - avranno pensato le classi dirigenti romane mai uscite da una insopportabile indolenza papalin borbonica e mai davvero contaminate positivamente dai piemontesi - è molto più comodo lasciar fare ai privati i loro affari senza seccarli con richieste di compenetrare nei loro piani l'interesse pubblico. Anche perché così restava tutto lo spazio per altro tipo di richieste: più orientate al pagamento di mazzette, all'alimentazione di clientele politiche e al soddisfacimento dei sempre dei sempre bene accetti voti di scambio.
E' sempre andata così e questo tratto ha caratterizzato antropologicamente il dna della città. Generazioni di imprenditori sono cresciuti così, ma anche e soprattutto generazioni di cittadini lo hanno fatto: nella convinzione che questo abominio fosse la normalità. Che ogni differenza da questo modello fosse da guardare con sospetto. Tutto ciò che non è sciatto, brutto, losco e impiccettaro è strano, anomalo. A Roma quando una cosa è ordinata e trasparente si dice che "non sembra Roma". Tanto per fare un esempio ai romani, a casa e a scuola, è stato insegnato che i grattacieli sono il male, sono speculazione. Il motivo è un altro: i costruttori romani non hanno mai avuto i mezzi tecnologici e di competenze per realizzarli preferendo il modello di palazzina progettato dal geometra di turno. E così i cittadini di Roma sono stati convinti per decenni e decenni che la Tuscolana e la Tiburtina fossero espansioni urbanistiche tutto sommato normali, e che Manhattan fosse una selva di cemento da condannare. Pensate alla vostra infanzia, ai discorsi con cui vi hanno lavato il cervello. E ci darete ragione.
Questo andazzo, inedito a livello internazionale, ha subìto pochissimi ostacoli, pochissime volte è stato messo in discussione. Il caso più eclatante in questo senso si è svolto durante la Giunta di Ignazio Marino quando grazie ad un assessore all'urbanistica del calibro di Giovanni Caudo si è provato a cambiare completamente direzione e modello. Tutti i grandi progetti immobiliari in corso sono stati ripresi in mano dalla parte pubblica che ha impostato, chiesto, ottenuto. Il grande concorso per l'area di Guido Reni, la Ex Fiera ("vi do le cubature solo se fate architettura di qualità"), le Torri delle Finanze dell'Eur e soprattutto il progetto di Tor di Valle di cui parliamo da qui in avanti.
Cercando di capire perché quando il progetto era di eccellenza noi eravamo gli unici a parlarne bene mentre tutti gridavano allo scempio, mentre oggi che il progetto è effettivamente un'operazione speculativa tutti ne parlano bene e noi siamo gli unici a dargli addosso cosa che facciamo non da oggi ma dallo scorso febbraio.
A fronte di una capitalizzazione pubblica solitamente oscillante attorno al 7% (se il privato investe 100 per fare, mettiamo, Ponte di Nona o Porta di Roma, la cifra che il bene comune ne ricava in termini di opere - poi vedremo spesso virtuali - a vantaggio di tutti è pari a 7), si passava al 30/35%. Una rivoluzione concettuale radicalissima: se si danno dei permessi a costruire non è più per far arricchire un imprenditore, ma è per migliorare la città (poi l'imprenditore si deve arricchire, è ovvio, ma non è quello il primo punto).
Di più: ogni opera non poteva essere inaugurata se non dopo l'inaugurazione delle opere pubbliche connesse (perché quel 7% di cui sopra finiva spesso per essere virtuale: lo facciamo, ma sul quando stendiamo un pietoso velo) e inoltre i proponenti erano obbligati ad una progettualità architettonica di altissimo profilo. Il tutto a costo zero per la parte pubblica che ne aveva solo enormi benefici oltre che un'iniezione di crescita economica che le università della città avevano calcolato addirittura superiore a quella di Expo2015 per Milano.
Virginia Raggi ha preso questa impostazione e l'ha totalmente sovvertita riportandola a ciò che a Roma si è sempre fatto. Si costruiscono palazzine, i privati prendono i guadagni ma i costi ricadono sul pubblico, si bada più alle strade in asfalto che ai trasporti in ferro e gli investitori girano alla parte pubblica una percentuale irrisoria.
Il progetto impostato da Marino era stato attaccato in maniera violentissima dal Messaggero, quotidiano che fa parte alla galassia imprenditoriale di Caltagirone. Caltagirone non è più, come una volta, un costruttore. E' ormai un taycoon internazionale con interessi in mille settori, anche e soprattutto all'estero, per cui è caricaturale farlo passare come il palazzinaro di trent'anni fa. Tuttavia giustamente fa i suoi interessi e non se ne lascia scappare una anche in un comparto, quello delle costruzioni, che non rappresenta più il cuore del suo business. Quando attaccava (parlando di ecomostro, testualmente) il progetto immaginato da Marino, tutti avevamo pensato che il buon Calta "rosicasse" per la bella opportunità che veniva data al costruttore Parnasi, suo storico concorrente. Una invidia comprensibile e spiegabile.
Non era così. L'attacco non era a Parnasi. L'attacco evidentemente era ad un cambiamento di paradigma che per chi ha lavorato nella Roma che fu (e che grazie al M5S sarà ancora) non era e non è accettabile. Non era e non è concepibile. Quel dna di cui parlavamo sopra, appunto. Roma non può essere una città normale, non può ragionare come tutte le altre città del globo, chi vuole allinearla al mondo fa una brutta fine. A Roma le regole del gioco sono qualcosa di specifico e peculiare, diverse da ogni altra parte del mondo.
Oggi Parnasi incassa un autentico regalo. Clamoroso. Investe di meno, non deve costruire più edifici complessi in altezza ma comode palazzine, non ha bisogno di attrezzature, tecnologie, macchinari specifici e costosi, non deve lavorare a livello commerciale per trovare inquilini per i suoi nuovi palazzi, deve contribuire meno della metà all'interesse comune e dunque il suo rischio di impresa crolla mentre si impennano i suoi margini di guadagno potenziali.
Caltagirone dovrebbe fare il diavolo a quattro il triplo di quanto faceva ai tempi di Marino e di Caudo. E invece... E invece leggete il Messaggero e capirete tutto, leggetelo nei mesi passati e leggetelo oggi dopo la definitiva approvazione del progetto in conferenza dei servizi. Fate i vostri paragoni e le vostre riflessioni. Soprattutto capirete come questa città si è riposizionata nel suo alveo, nella falsariga del "come si è sempre fatto".
Capirete in primo luogo quanto funzionale alla conservazione sia il Movimento inventato da Beppe Grillo. Esattamente come la Lega negli anni Novanta: fingere una istanza di cambiamento per essere il più possibile alleati e proni al sistema. Ce lo ha spiegato qualche annetto fa Giuseppe Tomasi di Lampedusa e le metastasi di quell'atteggiamento non si esauriscono. Si parla del Movimento 5 Stelle come di una grande operazione populista, qualunquista, per certi versi fascista. E' tutto vero, ma spiega solo in parte. In prima battuta, in realtà, si tratta del più smaccato partito conservatore che si sia visto negli ultimi anni, con tratti perfino più reazionari di una certa Democrazia Cristiana. Nulla deve cambiare, nulla deve evolvere, nessuna trasformazione è ammessa, ogni spunto verso la normalità è bollato e infangato come "speculazione" a mo' di terrorismo mediatico un tanto al chilo, contando su schiere di milioni di cittadini anestetizzati da anni di scuola imbarazzante e tv berlusconiana. Nessuna opportunità deve essere data a nessuno: i ricchi e i privilegiati devono rimanere così, i poveri devono essere aiutati nella loro povertà, non aiutati come si fa in tutti i paesi evoluti a diventare ricchi a loro volta. In un sistema che si stava finalmente sfaldando, il Movimento 5 Stelle oggi rappresenta l'unica speranza per il sistema stesso per salvarsi un'ennesima volta. Non è un caso la bonomia con la quale gli esponenti pentastellati sono trattati in tv: mai messi a disagio, mai posti di fronte alle loro autentiche malefatte. Raggi ha inanellato miliardi di euro di danni per la città di Roma, di fatto condannando senza appello la città ad un futuro miserabile. Ma si preferisce parlare di Marra, Muraro e della spazzatura fuori dai cassonetti pur di annebbiare la vista dei cittadini. Giornali che rappresentano a tutto tondo i poteri forti (da noi l'espressione non ha accezione negativa) del paese, come il Corriere della Sera, ormai si guardano bene di criticarli (neppure un articolo su Piazza Navona, vi ricordate? A proposito di conservazione e restaurazione...). Sono l'ultima speranza per il sistema così com'è di sopravvivere nonostante tutto. Ovviamente secondo il Corriere il nuovo progetto dello stadio è una "occasione epocale". Certo: una epocale occasione per non toccare di un millimetro le regole del gioco assicurandosi che tutto resti come è sempre stato.
A Roma già ne stiamo pagando conseguenze atroci: la cura da cavallo cui è stata sottoposta l'urbanistica cittadina, il tentativo riuscito di riportala alle vecchie pratiche che hanno determinato la morte economica, sociale, antropologica della città avranno impatti per generazioni. Una operazione spietata, sottile, spregiudicata che tutti si divertono a nascondere.
Intendiamoci: Roma è sempre stata una città vittima di uno sviluppo immobiliare sciatto e cialtrone (magari fosse "speculazione" come molti gridano, è più che altro squallore), nel dopoguerra ma anche prima e perfino negli ultimi decenni dell'Ottocento. Diventata Capitale, la città dotata di una classe dirigente mai all'altezza, è stata subito assaltata alla giugulare dagli interessucci di bottega degli immobiliaristi dell'epoca. Interessi legittimi, beninteso, ma utili al bene comune solo se messi in parallelo ad una pianificazione lucida e seria da parte pubblica. Pianificazione che tuttavia non c'è mai stata dal 1870 in poi. Forse - avranno pensato le classi dirigenti romane mai uscite da una insopportabile indolenza papalin borbonica e mai davvero contaminate positivamente dai piemontesi - è molto più comodo lasciar fare ai privati i loro affari senza seccarli con richieste di compenetrare nei loro piani l'interesse pubblico. Anche perché così restava tutto lo spazio per altro tipo di richieste: più orientate al pagamento di mazzette, all'alimentazione di clientele politiche e al soddisfacimento dei sempre dei sempre bene accetti voti di scambio.
E' sempre andata così e questo tratto ha caratterizzato antropologicamente il dna della città. Generazioni di imprenditori sono cresciuti così, ma anche e soprattutto generazioni di cittadini lo hanno fatto: nella convinzione che questo abominio fosse la normalità. Che ogni differenza da questo modello fosse da guardare con sospetto. Tutto ciò che non è sciatto, brutto, losco e impiccettaro è strano, anomalo. A Roma quando una cosa è ordinata e trasparente si dice che "non sembra Roma". Tanto per fare un esempio ai romani, a casa e a scuola, è stato insegnato che i grattacieli sono il male, sono speculazione. Il motivo è un altro: i costruttori romani non hanno mai avuto i mezzi tecnologici e di competenze per realizzarli preferendo il modello di palazzina progettato dal geometra di turno. E così i cittadini di Roma sono stati convinti per decenni e decenni che la Tuscolana e la Tiburtina fossero espansioni urbanistiche tutto sommato normali, e che Manhattan fosse una selva di cemento da condannare. Pensate alla vostra infanzia, ai discorsi con cui vi hanno lavato il cervello. E ci darete ragione.
Questo andazzo, inedito a livello internazionale, ha subìto pochissimi ostacoli, pochissime volte è stato messo in discussione. Il caso più eclatante in questo senso si è svolto durante la Giunta di Ignazio Marino quando grazie ad un assessore all'urbanistica del calibro di Giovanni Caudo si è provato a cambiare completamente direzione e modello. Tutti i grandi progetti immobiliari in corso sono stati ripresi in mano dalla parte pubblica che ha impostato, chiesto, ottenuto. Il grande concorso per l'area di Guido Reni, la Ex Fiera ("vi do le cubature solo se fate architettura di qualità"), le Torri delle Finanze dell'Eur e soprattutto il progetto di Tor di Valle di cui parliamo da qui in avanti.
Cercando di capire perché quando il progetto era di eccellenza noi eravamo gli unici a parlarne bene mentre tutti gridavano allo scempio, mentre oggi che il progetto è effettivamente un'operazione speculativa tutti ne parlano bene e noi siamo gli unici a dargli addosso cosa che facciamo non da oggi ma dallo scorso febbraio.
A fronte di una capitalizzazione pubblica solitamente oscillante attorno al 7% (se il privato investe 100 per fare, mettiamo, Ponte di Nona o Porta di Roma, la cifra che il bene comune ne ricava in termini di opere - poi vedremo spesso virtuali - a vantaggio di tutti è pari a 7), si passava al 30/35%. Una rivoluzione concettuale radicalissima: se si danno dei permessi a costruire non è più per far arricchire un imprenditore, ma è per migliorare la città (poi l'imprenditore si deve arricchire, è ovvio, ma non è quello il primo punto).
Di più: ogni opera non poteva essere inaugurata se non dopo l'inaugurazione delle opere pubbliche connesse (perché quel 7% di cui sopra finiva spesso per essere virtuale: lo facciamo, ma sul quando stendiamo un pietoso velo) e inoltre i proponenti erano obbligati ad una progettualità architettonica di altissimo profilo. Il tutto a costo zero per la parte pubblica che ne aveva solo enormi benefici oltre che un'iniezione di crescita economica che le università della città avevano calcolato addirittura superiore a quella di Expo2015 per Milano.
Virginia Raggi ha preso questa impostazione e l'ha totalmente sovvertita riportandola a ciò che a Roma si è sempre fatto. Si costruiscono palazzine, i privati prendono i guadagni ma i costi ricadono sul pubblico, si bada più alle strade in asfalto che ai trasporti in ferro e gli investitori girano alla parte pubblica una percentuale irrisoria.
Il progetto impostato da Marino era stato attaccato in maniera violentissima dal Messaggero, quotidiano che fa parte alla galassia imprenditoriale di Caltagirone. Caltagirone non è più, come una volta, un costruttore. E' ormai un taycoon internazionale con interessi in mille settori, anche e soprattutto all'estero, per cui è caricaturale farlo passare come il palazzinaro di trent'anni fa. Tuttavia giustamente fa i suoi interessi e non se ne lascia scappare una anche in un comparto, quello delle costruzioni, che non rappresenta più il cuore del suo business. Quando attaccava (parlando di ecomostro, testualmente) il progetto immaginato da Marino, tutti avevamo pensato che il buon Calta "rosicasse" per la bella opportunità che veniva data al costruttore Parnasi, suo storico concorrente. Una invidia comprensibile e spiegabile.
Non era così. L'attacco non era a Parnasi. L'attacco evidentemente era ad un cambiamento di paradigma che per chi ha lavorato nella Roma che fu (e che grazie al M5S sarà ancora) non era e non è accettabile. Non era e non è concepibile. Quel dna di cui parlavamo sopra, appunto. Roma non può essere una città normale, non può ragionare come tutte le altre città del globo, chi vuole allinearla al mondo fa una brutta fine. A Roma le regole del gioco sono qualcosa di specifico e peculiare, diverse da ogni altra parte del mondo.
Oggi Parnasi incassa un autentico regalo. Clamoroso. Investe di meno, non deve costruire più edifici complessi in altezza ma comode palazzine, non ha bisogno di attrezzature, tecnologie, macchinari specifici e costosi, non deve lavorare a livello commerciale per trovare inquilini per i suoi nuovi palazzi, deve contribuire meno della metà all'interesse comune e dunque il suo rischio di impresa crolla mentre si impennano i suoi margini di guadagno potenziali.
Caltagirone dovrebbe fare il diavolo a quattro il triplo di quanto faceva ai tempi di Marino e di Caudo. E invece... E invece leggete il Messaggero e capirete tutto, leggetelo nei mesi passati e leggetelo oggi dopo la definitiva approvazione del progetto in conferenza dei servizi. Fate i vostri paragoni e le vostre riflessioni. Soprattutto capirete come questa città si è riposizionata nel suo alveo, nella falsariga del "come si è sempre fatto".
Capirete in primo luogo quanto funzionale alla conservazione sia il Movimento inventato da Beppe Grillo. Esattamente come la Lega negli anni Novanta: fingere una istanza di cambiamento per essere il più possibile alleati e proni al sistema. Ce lo ha spiegato qualche annetto fa Giuseppe Tomasi di Lampedusa e le metastasi di quell'atteggiamento non si esauriscono. Si parla del Movimento 5 Stelle come di una grande operazione populista, qualunquista, per certi versi fascista. E' tutto vero, ma spiega solo in parte. In prima battuta, in realtà, si tratta del più smaccato partito conservatore che si sia visto negli ultimi anni, con tratti perfino più reazionari di una certa Democrazia Cristiana. Nulla deve cambiare, nulla deve evolvere, nessuna trasformazione è ammessa, ogni spunto verso la normalità è bollato e infangato come "speculazione" a mo' di terrorismo mediatico un tanto al chilo, contando su schiere di milioni di cittadini anestetizzati da anni di scuola imbarazzante e tv berlusconiana. Nessuna opportunità deve essere data a nessuno: i ricchi e i privilegiati devono rimanere così, i poveri devono essere aiutati nella loro povertà, non aiutati come si fa in tutti i paesi evoluti a diventare ricchi a loro volta. In un sistema che si stava finalmente sfaldando, il Movimento 5 Stelle oggi rappresenta l'unica speranza per il sistema stesso per salvarsi un'ennesima volta. Non è un caso la bonomia con la quale gli esponenti pentastellati sono trattati in tv: mai messi a disagio, mai posti di fronte alle loro autentiche malefatte. Raggi ha inanellato miliardi di euro di danni per la città di Roma, di fatto condannando senza appello la città ad un futuro miserabile. Ma si preferisce parlare di Marra, Muraro e della spazzatura fuori dai cassonetti pur di annebbiare la vista dei cittadini. Giornali che rappresentano a tutto tondo i poteri forti (da noi l'espressione non ha accezione negativa) del paese, come il Corriere della Sera, ormai si guardano bene di criticarli (neppure un articolo su Piazza Navona, vi ricordate? A proposito di conservazione e restaurazione...). Sono l'ultima speranza per il sistema così com'è di sopravvivere nonostante tutto. Ovviamente secondo il Corriere il nuovo progetto dello stadio è una "occasione epocale". Certo: una epocale occasione per non toccare di un millimetro le regole del gioco assicurandosi che tutto resti come è sempre stato.
A Roma già ne stiamo pagando conseguenze atroci: la cura da cavallo cui è stata sottoposta l'urbanistica cittadina, il tentativo riuscito di riportala alle vecchie pratiche che hanno determinato la morte economica, sociale, antropologica della città avranno impatti per generazioni. Una operazione spietata, sottile, spregiudicata che tutti si divertono a nascondere.
rfs sei contento che ti costruiscono il tuo giocattolo?
RispondiEliminacosi non sbraiti e non frigni più come un bambino di 2 anni
ma la tua mente contorta riesce a concepire qualcosa di più utile per tutti e non solo per quella massa di coglioni ,alla quale forse tu appartieni, che sbavano dietro 11 miliardari?
in una città disastrata come roma per te la priorità è lo stadio
complimenti
sei un coglione senza se e senza ma
EliminaForse prima era una speculazione, si doveva costruire uno stadio con 2 grattaceli.. RFS sempre a frignare...
RispondiEliminatroll grillino, non hai capito niente
EliminaGrattacieli è con la "I". Celi è il professor Sassaroli di "Amici miei".
Eliminacome potrai notare in tutti i luoghi del mondo NON sono i grattacieli la speculazione... è un vero scandalo, bisognerebbe rinunciare a questa operazione
RispondiEliminavi seguo con attenzione ma sto stadio e dsta storia degli uffici e della riqualificazione della marana di tor di valle è una vera balla ..roma è piena ddi uffici vuoti in aree ben piu prestigiose .abbiamoo tutto il centro l'eur e chissa quali periferie da riqualificare e che facciamo aggiungiamo un altra periferia stramba all'elenco ....nn avavamo niente di meglio su cui lavorare? poi nn è chiaro che ci facciamo con gli altri 2 stadi vanno buttati giu come fanno nei paesei civili o saranno l'ennesimo rifugio di sbandati..visto che saranno inservibili e magari è una mia ignoranza nn mi sembra che vi siano progetti
RispondiElimina
RispondiEliminaIo, il calcio, non so nemmeno cosa sia. So però che questo progetto è (o forse è meglio dire era) un'occasione per far ripartire Roma.
A furia di smozzicate e tagli il progetto è diventato un progettino e così va a farsi benedire l'unica grande occasione di Roma di questi anni.
Non so se ci saranno altre occasioni a breve: ciò significa crollo dei valori immobiliari, non l'avete capito cari concittadini?
Buon futuro povero per tutti. Roma non può reggersi solo su di uno stato allo sbando e sul turismo (i turisti non sono scemi e stanno scappando da Roma!).
Cazzate mignotta pelata. Il Messaggero di Caltagirone non ha fatto altro che infarcire gli articoli ripetendo termini come: speculazione e ecomostro.
RispondiEliminaAhahahah mamma mia come ci state in fissa con sto stadio manco ci dormite la notte !
RispondiEliminaLa cosa che mi preoccupa di più e' il prolungamento della metro B fino a Tor di Valle. Nel nuovo progetto quello proprio non c'è, e' passato da opera a carico del costruttore ad opera che non si fa più. Il mezzo pubblico su rotaie per andare in quelle nuove palazzine sarà solo la Roma-Lido. Se non la prendete come pendolari non potete immaginare quanto sia strapiena, la mattina per andare a Roma, e pomeriggio e sera quasi ininterrottamente dalle 13 alle 19 in direzione mare. C'è da dire che io prendo poco le altre ferrovie, quindi magari quello che tocca a me sulla Roma-Lido tocca già anche ad altri in altri treni di Roma. Gia ora servirebbe (e, almeno per ora, basterebbe) aumentare le corse dei treni e portare i 10 minuti di attesa attuali nelle ore di punta a 5 minuti e i 15 minuti attuali a 10 minuti nelle altre ore. Speriamo in bene.
RispondiEliminaQualcuno si ricorda per caso la vergogna dei mondiali di nuoto del 2009 a Roma? Strutture costate milioni di euro e ora allo sfascio. Che indotto per la citta’, i romani ancora ringraziano!!!
RispondiEliminaMa a questo punto non era meglio non farlo proprio che farlo di merda? Se l'odio viscerale e religioso per i grattacieli offuscava la mente di questi simpatici signori, perchè mutilare il progetto e trasformarlo in una merda antieconomica e dannosa invece di cassrlo del tutto??
RispondiEliminanon sempre sono d'accordo con le posizioni dell'autore del blog, ma almeno lui ragiona con la sua testa, espone dei fatti, presenta un' opinione e trae le sue conclusioni.
RispondiEliminaEcco, se tutti provassero a ragionare con la propria testa, invece che ripetere a pappagallo quello che leggono su repubblica o che sentono da Grillo, non andremmo comunque necessariamente d'accordo, ma le cose sarebbero senz'altro molto migliori.
In realtà la migliore opportunità offerta da questo blog è quella di ripensare i propri convincimenti, rivederli da altre angolazioni e magari rendersi conto che le cose non sono mai tutte bianche o tutte nere.
Provate a fare questo esercizio, ne gioverete sia voi che la società.
Ah Tone' nun ce pensa' e vieni a farti un apero letterario al pigneto, abbiamo un Veuve Clicquot da paiura, altro che stadi e grattacieli!
RispondiEliminaSottoscrivo ogni singola riga.
RispondiEliminaEnorme occasione persa per Roma.
Danni enormi alla collettività a causa di Raggi ed accoliti.
STO PROGETTO NUOVO FA CAGARE.
SPERo SI INTOPPI TUTTO.
ILPROGETTO DI QYESTI PAZZI IGNORANTI ED INVASATI E’ UNAMMERDA.
RispondiEliminaE’ contro ogni buona pratica dell’urbanistica, dell’architettura, della mobilità!
I penta dementi non potevano devastare in maniera peggiore di così un progetto che era nato bellissimo ( una rivoluzione per Roma) nella versione Caudo-Marino.
RispondiEliminaEro entusiasta della prima versione con le torri meravigliose di Libeskind. Ora ho giurato a me stesso che non metterò piede nell’abominio vomitato dalla Conferenza dei servizi.
Se non fossimo stati sotto elezioni questa follia pura di PONTE DI NONA 2 non sarebbe MAI passato. E’ una vergogna per Roma e per l’Italia.
Vero. Il progetto Raggi è inguardabile.
RispondiEliminaPensare che poteva avere infrastrutture serie realizzate dai privati a vantaggio della collettività.
Un vero peccato !
gradimento per Raggi cresce al 90%, fatevene una ragione. Sempre giù con le solite filastrocche e noi sempre più sù. Tante buone cose!
RispondiEliminaTireranno fuori dal cassetto il solito modello di palazzina che si puo' vedere nel quartiere Caltagirone come a Ponte Mammolo. Lo stesso osceno progetto fatto 40 anni fa da chissa' quale architetto e riciclato da tutti i palazzinari romani.
RispondiEliminaFaranno ricchi i soliti avvocatucci per impedire di sganciare i soldi x le opere accessorie come ad esempio avvenuto ad Acilia e Roma si arricchera' della solita ciofecata urbanistica facendola passare per operazione epocale.
Sto sgorbio osceno cagato da sta giunta di talebani fondamentalisti è INGUARDABILE.
RispondiEliminaMeglio Parco Leonardo.
Fossi Montuori mi vergognerei a vita.
"Nooooooo, le torri so' un a speculazione!!!!, No al consumo di suolo!!!!...."
RispondiEliminaPoi, qualche tempo dopo......
"Oh, ciao come stai? é un po' che non ti vedo, ma sei stato in vacanza?"
"Si sono stato a Dubai...nun pòi capi' "
"Dubai? E che ci sei andato a fare?"
"aaaah, sono andato a vedere certi grattacieli che qua ce li sognamo"
Ecco........
In pratica ogni articolo che fai è solo per dire che Marino era un sant'uomo? Ma ci sei parente? :-) Dai, sicuramente la giunta attuale sarà pessima ma esaltare Marino è così squallido che riveli mancanza di obiettività nei tuoi articoli. Se non cambierai registro, finendola con questa fantastica esaltazione del PD, sarò costretto a smettere di leggere questo sito per mancanza di notizie interessanti.
RispondiEliminaSì, ma sti cazzi nun ce li metti?
EliminaMarino poteva essere il Miglior Sindaco degli ultimi 30 anni. Marino NON ERA il PD. Infatti è stato fatto fuori dal PD.
EliminaStendo un velo pietoso sulla vergognosa inadeguatezza, incapacità, pochezza, miserevolezza e dannosità dalla Giunta Raggi, ma, alla Conferenza dei Servizi, il comportamento, e l'accondiscendenza ad un progetto vergognoso, di Stato e Regione è etichettabile con gli stessi epiteti: si sono calati le brache per evitare di essere tacciati quali oppositori politici , cosa che nell'attuale clima elettorale avrebbe potuto avvantaggiare il M5S e non hanno voluto correre questo rischio. Miseri anche loro. Povera Roma, povera Italia.
RispondiEliminaSi può sapere alla fine quali sono le opere pubbliche tagliate dal progetto originario?
RispondiEliminaCara RFS, inutile perdere tempo a postare questi articoli sullo stadio e il naufragato progetto Tor di Valle. La maggior parte dei Romani si rifiuta di andare sotto la superficie e capire come stiano veramente le cose, e lo dimostra il tenore della maggior parte dei commenti. I Romani si dividono tra chi è calcisticamente contento perché lo stadio alla fine si farà, e chi è contrario a questo progetto come al precedente perché considerava questo come il predente "speculazione", senza percepire l'enorme differenza che voi vi state sgolando per cercare di spiegare. Roma non cambierà mai: sciatta è e sciatta resterà. Una città che non ha uno skyline (quello di Milano Porta Nuova è conosciuto in tutto il mondo al pari di New York, Dubaj o Honk Kong), che somiglia più a Kabul o a Bucarest che a una Capitale occidentale, non potrà mai sperare di cambiare. Facciamocene una ragione. Amen
RispondiEliminaRoma ha una Skyline che le altre città si sognano. Al centro però, non a Tor di Valle. Li i gratta ci sarebbero stati bene ed avremmo avuto collegamenti ferroviari decenti. Sul resto ha ragione, i Romani non capiscono o non vogliono capire. Che tristezza.
EliminaIl nuovo progetto e’ una schifezza !!!
RispondiElimina@dicembre 06, 2017 8:18 PM
RispondiEliminala capisco benissimo perché anch'io sono un pendolare di quella disgraziatissima ferrovia. Sappiamo benissimo cosa succede al mattino o alla sera quando salta una corsa. Troppo speso capita che la corsa delle 8,02 da Lido Centro salti, così quella delle 7,52 viene ritardata di 5 minuti (7,57 invece che 7,52) per non staccare troppo dalla succesiva delle 8,12 e così invece di tre corse in 30 minuti ce ne ritroviamo solo 2: salire sulle corse delle 7,57 e 8,12 diventa una guerra. Io che salgo a Ostia ancora ancora riesco ad entrare, da da Acilia in poi diventano una muraglia umana. Purtroppo con le briciole che investirà la Regione (e non i privati, e per questo un bel grazie alla Giunta Raggi per la revisione del progetto) saranno briciole e a malapena potranno servire alla manutenzione ordinaria di rotabili e armamenti. Per poter aumentare la frequenza nelle ore di punta a un treno ogni 5 minuti occorrerebbero pesanti investimenti su segnalazioni (per accorciare le sezioni di blocco), sottostazioni di alimentazione (per poter reggere il carico di più treni per ogni segmento, considerando che siamo già al limite e che d'estate spesso le vetture devono viaggiare con l'aria condizionata spenta perché altrimenti non reggerebbe il sistema di alimentazione): ricordo che tra EUR Magliana e P.S.P. tutto il sistema di alimentazione è condiviso con la linea B; esiste già un progetto per la separeazione dei due sistemi di alimentazione con potenziamento delle sottostazioni per la linea B, fermo da una ventina d'anni per mancanza di fondi. I Francesi della RATP si erano offerti di rilevare la concessione e avevano chiesto alla Regione un piano di investimenti di 400 milioni di Euro, che prevedeva anche 9 stazioni e 17 treni in più. La Regione lo ha bocciato in Conferenza dei Servizi. Ora per la Lido la Regione si impegna a investire appena poche decine di milioni di euro. Una miseria.
tutte le amministrazioni d ogni livello, sottolineo tutte, sembrano concordi nell'affossare la città con progetti inutili - come questo stadio così ridotto - che impediscono autentici momenti di rilancio e crescita, oltre che assorbire i soldi dei contribuenti senza portare benefici di alocun genere
RispondiEliminaUna città che non ha uno skyline (quello di Milano Porta Nuova è conosciuto in tutto il mondo al pari di New York, Dubaj o Honk Kong), che somiglia più a Kabul o a Bucarest che a una Capitale occidentale, non potrà mai sperare di cambiare. Facciamocene una ragione. Amen
RispondiEliminahai ragione in tutto MA NON NELLA CONCLUSIONE. DOBBIAMO, AL CONTRARIO, FARCI UNA RAGIONE CHE NON SOLO SI PUO', MA SI DEVE, CAMBIARE.
Scusate, dov'e' Dubaj? Si pronuncia Dubasci?
RispondiEliminaScusate, dov'e' Dubaj? Si pronuncia Dubasci?
RispondiEliminaEcco il solito che guarda il dito quando si indica la luna...
Un ignorante rimane tale anche se indica la luna.
EliminaLa versione Raggi fa veramente SCHIFO!!!!!!!
RispondiEliminaSinceramente da piccolo nessuno mi ha lavato il cervello riguardo a palazzine o grattacieli.
RispondiEliminasiete voi a generalizzare.
W i grattacieli e la modernità.
A fanculo Romafaschifo!
e' passato un messaggio molto chiaro, chi vuole investire a roma deve inculare i contribuenti (vietato riqualificare ed investire sul territorio), senza se e senza ma, ed i cinque stelle su questo ci hanno messo la firma.
RispondiElimina#UNABELLAMMERDA
RispondiEliminaRibadisco
RispondiEliminaLo stadio sarà un flop clamoroso,commercialmente parlando.
Le inutili palazzini fronte Tevere che vi costruiranno di edilizia residenziale stile Torrino-Mezzocammino,saranno carine e nulla più.
Utili a svuotare ancor di più l'invivibile anello verde dove ogni mostruosità edilizia vige(pensa al quartiere africano).
Recuperare una zona abbandonata a se stessa ma perchè no.
Lo stadio è una scusa.Il deficit di pubblico negli stadi italiani è frutto della secolarizzazione del calcio.Sport d'intrattenimento televisivo.
Il pubblico dovrebbe essere pagato per applaudire e per la coreografia.
TODO CANSA!Tutto stanca.
I 5 stelle ,le forze di estrema destra,s'ancorano sul disagio sociale crescente.
Chiunque proponga un sussidio universale acchiappa un mare di voti.
Non certo quelli dei pensionati.
Siamo passati dal dileggio cinematografico del monsieur travet del neorealista degli anni'70,Paolo Villaggio,al miraggio del 'posto fisso' in giacca e cravatta.
Nell'arco di 40 anni.
Sviluppo troppo veloce per le umane genti.Incolpevoli ed incoscienti di fronte a così rapidi cambiamenti sociali.
Eppure abbiamo l'occasionissima dello smart working che garantirebbe piena occupazione(si pure per le casalinghe)se solo politicamente fosse valutato e regolamentato efficacemente.
NON c'è più bisogno di megagalattici uffici pieni di impiegati cialtroni davanti ad un computer.
E' inutile.
Basta un account,un crm,e l'impiegato ti fa le stesse pratiche da casa.E magari ti lavora pure a mezzanotte,tanto per fare qualcosa.
Produttività decuplicata.
Oneri (uffici,bollette,etc.)infinitamente più bassi.
Come mai nessun sindacato ne parla,nessun datore di lavoro,nessun politico???????
Che senso più ha costruire uffici?????????????
I grattacieli vanno costruiti per fini residenziali,alberghieri.
Sono belli,danno prestigio alla città.
Si gode dall'alto un bel panorama.
Nulla più.
Ma uffici....
Orrore di fantozziana memoria.
Che senso più hanno.
E tutto quel movimento di vetture quel traffico ,quel caos per un presunto lavoro....di star seduto a scribacchiare o strimpellare su una tastiera.
Tutto questo si può fare da casa!!!!!!!
Urbanistica va ripensata in quest'ottica.
La penso come te. In ufficio di fatto gia vige il telelavoro, scambiando ogni informazione a mezzo email o comunque telematico.
EliminaVabbe dai, quest'anno l'albero di piazza Venezia sara' bellissimo, roba da fare invidia al mondo...4anni4 tutti in fila e senza sconti vi dovete beccare di governo della gggggente. Sapevasselo1!!1!!11
RispondiEliminaoramai lo sfascio della nostra città è senza limiti... sono stato a Milano in trasferta lavorativa... ho visto inaugurazione dello shopping center a CIty Life sotto i (per ora) due grattacieli.... uno spettacolo infinito.. si respitava un'atmosfera di internazionalita' e progresso... leggendo l'articolo oggi di RFS lo reputo così vero e attuale soprattutto nella parte dove viene criticata la mancata volontà della nostra amministrazione di dotare Roma di un centro direzionale come si deve... ma non ho molte speranze che ciò possa avvenire,,, soprattutto nel prossimo futuro..
RispondiEliminaOrmai Roma e' senza speranza presente e futura. E' solo un assaggio di quello che l'Europa sara' fra 20/30 anni - Forse la Svizzera si salvera' - ma sono tutti armati, servizio obbligatorio fino a 42 anni e il fucile lo tengono a casa e se Hitler ha rinunciato dubito che orde di "migranti" ce la faranno.
RispondiEliminaArticolo a dir poco perfetto. Centra il problema, lo smaschera e lo rende evidente a tutti i lettori. Poche ciance. Di fronte alla verità, prima o poi, tutto si manifesta.
RispondiEliminaqueste grandi operazioni di insensato immobiliare, in cui un imprenditore riceve i soldi delle nostre tasse per infrangere il piano regolatore, sono sintomatici di come procede la filosofia del condono in Italia. Un mariuolo quando ha accumulato abbastanza soldi per Garantirsi a suon di tangenti i finanziamenti a fondo perduto delle banche e delle strutture pubbliche, comincia a fare imprenditoria. Ossia la sporcizia ti serve a pagare la pulizia, o meglio, la ripulitura familiare. Tipico il percorso di normalizzazione della camorra nella pa. Papà Camorra entra nella pa grazie a un politico, e agevola per anni le perizie false di un ufficio tecnico, per esempio, il politico lo premia creandogli grazie ai sindacati collusi un percorso ad hoc di carriera, che so, restauratore senza titolo di restauro, e poi mano a mano il crimine diventa mansione. A quel punto l ideale del camorrista ripulito è un figlio poliziotto, così il cerchio si chiude, ma dev essere un poliziotto della scientifica, perché non dev essere un titolo di onore, ma una guarentigia del parvenu. E tanto più sono ignoranti t,anto più cercano lo sfoggio. Così questi cafoncelli rifatti che non sanno più dove mettere i soldi illecitamente incamerati, e cominciano a colare cemento ovunque come se fossero cani che lasciano traccia dove meno è opportuno,
RispondiEliminaÈ colpa dei mutandari
RispondiEliminaAccidenti !! È stato un piacere leggere i vostri commenti e l'articolo !! Un progetto che si è trasformato in una cagata, ma che alla fine, male che và, dovrebbe portare un parco di 80 ettari con 14mila alberi,tenendo presente che Villa Borghese è di 85 ettari. La messa in sicurezza di tutto il fosso del Vallerano che riguarda due quartieri a rischio esondazione da sempre e uno stadio con annessa nuova struttura di allenamento e sede della AS Roma con un convinium. Alla fine forse qualcosa la città guadagna, lì dove ora prosperano mignotte sorci e una discarica a cielo aperto ...
RispondiEliminaDove vede poi l'estensore dell'articolo il dietrofront de Il Messaggero dove il Mostro è diventato mini per il dimezzamento delle cubature, il pericolo inondazione è segnalato da De Cicco e i suoi sodali in ogni articolo con un alzo zero su tutte le criticità anche quelle presunte o inventate ?? Boh ... Il mondo è bello perchè è vario ...
Mi auguro che l'estensore del post abbia letto le 5.000 pagine del progetto come, del resto, si invita a fare ai commentatori del post sull'albero di natale.. Altrimenti sono 50 commenti di fuffa.
RispondiEliminaInsomma, RFS ha un amore morboso per i grattacieli ed è in guerra con i 5S. Peccato che questi ultimi non se lo filini di pezza. Tonelli riuscirà a farsene una ragione, senza danneggiarsi ulteriormente il fegato, o trasferirà a Dubai? Lo scopriremo presto…
RispondiEliminaRaramente RFS ha scritto post più zeppi di falsità di questo. E sì che Tonelli in passato ci ha deliziato di innumerevoli perle, al cui confronto le fake news internazionali sono palle da paesani. Stavolta però si è superato.
RispondiEliminaElencarne tutte è impresa ardua. A parte l’azzardato volo pindarico dal 1870 in avanti (Tonelli, notoriamente tuttologo nonostante non sia neanche laureato, si addentra in paralleli storico-urbanistici alla Giulio Carlo Argan, il che è tutto dire), il nostro afferma – ad esempio – che i romani “sono stati
convinti per decenni e decenni che la Tuscolana e la Tiburtina fossero espansioni urbanistiche tutto sommato normali”. Da qui si intuisce subito che tipo di infanzia abbia dovuto sopportare il nostro eroe, e il cuore ci si riempie di tenerezza.
Ma poi ecco un’altra perla, e cioè che il Messaggero di Caltariccone abbia cambiato impostazione riguardo al progetto stadio. Non so se Tonelli & co. abbiano disimparato a leggere, oppure se il furore ideologico contro i 5S li abbiano resi ciechi, ma basta farsi un giro sul sito del giornale per leggere titoli ed affermazioni tipo “Senza fondi caos trasporti”, “Un passo indietro sugli impegni presi”; “Stadio sì, speculazione no”, “Ecomostro”, et cetera.
Altra chicca del nostro: “la bonomia con la quale gli esponenti pentastellati sono trattati in tv: mai messi a disagio, mai posti di fronte alle loro autentiche malefatte”. Forse Tonelli non ha tempo per guardare la televisione (non è una colpa), ma basterebbero farsi un giro ad esempio da Floris e dalla Gruber per vedere che razza di plotone d’esecuzione giornalistico aspetti ogni grillino che si avventuri ad essere “interrogato” da codesti paladini dell’informazione nostrana.
Grande Claudio...dopotutto,...ma perchè romafaschifo ha voce in capitolo? aahahhahaha
RispondiEliminaYour post contains a lot of useful information for me. Thank you very much for that.
RispondiEliminaI like your post, it is easy to understand and detailed, I hope you have many good posts to share, thank you.
RispondiEliminaHello everyone on this forum, I'm new here.
RispondiEliminaMio marito è tornato a casa qualche settimana fa. Al momento stiamo andando a consigliare, pregare e leggere i devozionali insieme e frequentare la chiesa. Mi ha detto che è dispiaciuto per il modo in cui mi ha ferito e che mi ama davvero. Sono ancora in piedi come mio marito. Per chi spera che i propri cari tornino a casa! contatta la dottoressa Adeleke e ripristinerà il tuo matrimonio proprio come ha fatto con me.
RispondiEliminaLa sua email è ( aoba5019@gmail.com ) o whatsApp ( +27740386124 )..Contattalo oggi se hai bisogno della sua assistenza nella tua relazione o in qualsiasi altro caso.
1) Incantesimi d'amore
2) Incantesimi d'amore perduti
3) Ferma gli incantesimi del divorzio
4) Incantesimi nuziali
5) Incantesimo di gravidanza
6) Spezzare gli incantesimi
7) Incantesimo di morte
8.) Vuoi essere promosso nel tuo ufficio
9) vuoi soddisfare il tuo amante
10) Lotteria
Contatta questo grande uomo se hai problemi per una soluzione duratura tramite (+27740386124)