Qualche anno fa gettammo l'amo per raccogliere un po' di pareri, oggi invece chiudiamo il cerchio e diamo la risposta definitiva ad una delle tante leggende metropolitane della città.
Roma, in funzione della sua diffusa ignoranza che fa rima con analfabetismo diffuso, sciatteria, gusto dell'impreparazione e superstizione, è solita alimentare leggende metropolitane ridicole. Il celebre vento ponentino fermato dalla costruzione del Corviale, la ditta di riscossione dei parcometri di porprietà della moglie di un ex sindaco, Roma fa schifo nata per sostenere mediaticamente l'impresa para-criminale della Metro C e via così. Spesso per incapacità di intendere e di volere, ma altrettanto spesso per interesse a calunniare e a mettere in difficoltà qualcuno.
Anche i fiorai sono stati protagonisti di questo andazzo: stanno aperti tutta la notte perché servono a spacciare, questa la diceria, da sempre. Basta poco per comprendere che la cosa non sta in piedi, ma ai romani non importa: loro nelle fandonie si sentono rassicurati perché se credi ad una sciocchezza, quale essa sia, non devi impegnare il cervello a lavorare per individuare la verità e puoi applicarlo a pensare alla prossima partita daaroma o daalazie. Chiunque invece volesse far girare le rotelle capirebbe che di spacciatori sono pieni i quartieri della movida cittadina e nessuno di loro si sognerebbe mai di far bottega in posti facilmente identificabili, illuminati, controllabili con una sorveglianza o con una semplice telecamere. La "professione" dello spacciatore necessita di requisiti esattamente opposti: bisogna essere camuffabili, mobili, agili, senza sede.
Ma allora perché a Roma esci alle 4 del mattino e i fiorai sono tutti aperti? Perché questo non succede in altre città italiane e europee? Innanzitutto bisogna analizzare la conformazione di questo mercato: nelle altre città i fiorai sottoforma di chiosco sono pochi e limitati, in alcune città non ce n'è nessuno. A Vienna, Londra, Berlino o Parigi se vuoi aprire un fioraio affitti un negozio e lo allestisci per vendere fiori. A Roma, in questa specie di sottoeconomia da dopoguerra, i fiorai chissà perché dovevano stare su suolo pubblico, dentro baracche in lamiera o in plastica. E così si è andati avanti negli anni: nessuno ha pensato che questo layout commerciale dovesse essere superato. Tutto ciò ha portato alla morte per concorrenza sleale dei fiorai veri, i grandi artigiani, quelli delle composizioni stupende che vedi quando passeggi nei centri storici o nei quartieri dello shopping delle grandi metropoli occidentali. A Roma si contano sulle dita di una mano perché nessuno è in grado di competere con esercizi commerciali che non pagano l'affitto (per tacere di manodopera e, come vedremo, occupazione di suolo pubblico). Dunque Roma risulta già di per se anomala: se Londra e Parigi avessero dozzine e dozzine di fiorai-in-chiosco forse anche lì li vedremmo aperti h24.
Ma al problema di sistema si aggiunge un problema logistico, sempre causato da una impostazione del sistema: l'impunità, la corruzione di chi deve controllare e la sciatta tendenza al quieto vivere fa di Roma un posto dove nessuno ha conseguenze se viola le regole. E i fiorai-in-chiosco di regole ne violano e tante. La prima, la più importante, riguarda il suolo pubblico. Hai 6 mq di concessione? Paghi tasse per 6 mq? Bene, ne occupi 18, o 24, o una trentina. Il risultato? Non sei assolutamente nelle condizioni di riporre tutta la merce nel chiosco quando sarebbe più conveniente chiudere che tenere aperto per mancanza di clienti (chessò, dopo le 23 di sera).
E allora eccolo il motivo, facilmente sgamato da un bel servizio di Fanpage (qui il video) cui abbiamo avuto l'onore di collaborare nel nostro piccolo. Nel documento non solo ci si accorge che non c'è alcuno spaccio nei chioschi, ma si percepisce chiaramente il motivo per cui non conviene chiuderli la notte: meglio pagare qualche decina di euro un immigrato che controlla il chiosco aperto ma di revanche rubare metri quadri e metri quadri di suolo pubblico per esporre la merce illegalmente. E poi se arriva qualche multa la si paga. Perché a Roma se rubi suolo pubblico (che è una cosa da galera, come concezione) al massimo rischi un paio di multine una volta ogni sei mesi, giusto per fare statistica. Mica ti sequestrano l'attività, mica ti ritirano la licenza rimettendo all'asta la tua concessione, nooo. Nell'ottimo filmato di Fanpage solo un esercente, probabilmente egiziano, risulta avere la chiara e lucida intenzione di rispettare la città e il vicinato. Tutti gli altri, per lo più romani, se ne fregano perché qui ormai è "tutta una furberia".
In definitiva i chioschi dei fiori non stanno aperti per spacciare droga, semmai lo facessero il reato sarebbe tutto sommato molto meno grave delle illegalità che effettivamente compiono: squalificare interi pezzi di città, alterare il mercato, provocare centinaia di posti di lavoro persi in uno dei settori più straordinari dell'artigianato (quello dei fioristi, che a Roma non hanno cittadinanza), esercitare quella che è l'azione più squallida e meschina nel commercio: la concorrenza sleale. Dove i furbi e le furberie vincono e gli onesti periscono.
Si mettessero a smerciare hashish epperò rispettassero le norme che li regolano, avremmo meno danni sociali... Ma infondo, sia gli spacciatori che i fiorai, a Roma vengono digeriti con la frase che ben conoscete: ma lasciatelì sta, devono campà, stanno a lavorà, e poi nun danno fastidio a nessuno aho. No?
Roma, in funzione della sua diffusa ignoranza che fa rima con analfabetismo diffuso, sciatteria, gusto dell'impreparazione e superstizione, è solita alimentare leggende metropolitane ridicole. Il celebre vento ponentino fermato dalla costruzione del Corviale, la ditta di riscossione dei parcometri di porprietà della moglie di un ex sindaco, Roma fa schifo nata per sostenere mediaticamente l'impresa para-criminale della Metro C e via così. Spesso per incapacità di intendere e di volere, ma altrettanto spesso per interesse a calunniare e a mettere in difficoltà qualcuno.
Anche i fiorai sono stati protagonisti di questo andazzo: stanno aperti tutta la notte perché servono a spacciare, questa la diceria, da sempre. Basta poco per comprendere che la cosa non sta in piedi, ma ai romani non importa: loro nelle fandonie si sentono rassicurati perché se credi ad una sciocchezza, quale essa sia, non devi impegnare il cervello a lavorare per individuare la verità e puoi applicarlo a pensare alla prossima partita daaroma o daalazie. Chiunque invece volesse far girare le rotelle capirebbe che di spacciatori sono pieni i quartieri della movida cittadina e nessuno di loro si sognerebbe mai di far bottega in posti facilmente identificabili, illuminati, controllabili con una sorveglianza o con una semplice telecamere. La "professione" dello spacciatore necessita di requisiti esattamente opposti: bisogna essere camuffabili, mobili, agili, senza sede.
Ma allora perché a Roma esci alle 4 del mattino e i fiorai sono tutti aperti? Perché questo non succede in altre città italiane e europee? Innanzitutto bisogna analizzare la conformazione di questo mercato: nelle altre città i fiorai sottoforma di chiosco sono pochi e limitati, in alcune città non ce n'è nessuno. A Vienna, Londra, Berlino o Parigi se vuoi aprire un fioraio affitti un negozio e lo allestisci per vendere fiori. A Roma, in questa specie di sottoeconomia da dopoguerra, i fiorai chissà perché dovevano stare su suolo pubblico, dentro baracche in lamiera o in plastica. E così si è andati avanti negli anni: nessuno ha pensato che questo layout commerciale dovesse essere superato. Tutto ciò ha portato alla morte per concorrenza sleale dei fiorai veri, i grandi artigiani, quelli delle composizioni stupende che vedi quando passeggi nei centri storici o nei quartieri dello shopping delle grandi metropoli occidentali. A Roma si contano sulle dita di una mano perché nessuno è in grado di competere con esercizi commerciali che non pagano l'affitto (per tacere di manodopera e, come vedremo, occupazione di suolo pubblico). Dunque Roma risulta già di per se anomala: se Londra e Parigi avessero dozzine e dozzine di fiorai-in-chiosco forse anche lì li vedremmo aperti h24.
Ma al problema di sistema si aggiunge un problema logistico, sempre causato da una impostazione del sistema: l'impunità, la corruzione di chi deve controllare e la sciatta tendenza al quieto vivere fa di Roma un posto dove nessuno ha conseguenze se viola le regole. E i fiorai-in-chiosco di regole ne violano e tante. La prima, la più importante, riguarda il suolo pubblico. Hai 6 mq di concessione? Paghi tasse per 6 mq? Bene, ne occupi 18, o 24, o una trentina. Il risultato? Non sei assolutamente nelle condizioni di riporre tutta la merce nel chiosco quando sarebbe più conveniente chiudere che tenere aperto per mancanza di clienti (chessò, dopo le 23 di sera).
E allora eccolo il motivo, facilmente sgamato da un bel servizio di Fanpage (qui il video) cui abbiamo avuto l'onore di collaborare nel nostro piccolo. Nel documento non solo ci si accorge che non c'è alcuno spaccio nei chioschi, ma si percepisce chiaramente il motivo per cui non conviene chiuderli la notte: meglio pagare qualche decina di euro un immigrato che controlla il chiosco aperto ma di revanche rubare metri quadri e metri quadri di suolo pubblico per esporre la merce illegalmente. E poi se arriva qualche multa la si paga. Perché a Roma se rubi suolo pubblico (che è una cosa da galera, come concezione) al massimo rischi un paio di multine una volta ogni sei mesi, giusto per fare statistica. Mica ti sequestrano l'attività, mica ti ritirano la licenza rimettendo all'asta la tua concessione, nooo. Nell'ottimo filmato di Fanpage solo un esercente, probabilmente egiziano, risulta avere la chiara e lucida intenzione di rispettare la città e il vicinato. Tutti gli altri, per lo più romani, se ne fregano perché qui ormai è "tutta una furberia".
In definitiva i chioschi dei fiori non stanno aperti per spacciare droga, semmai lo facessero il reato sarebbe tutto sommato molto meno grave delle illegalità che effettivamente compiono: squalificare interi pezzi di città, alterare il mercato, provocare centinaia di posti di lavoro persi in uno dei settori più straordinari dell'artigianato (quello dei fioristi, che a Roma non hanno cittadinanza), esercitare quella che è l'azione più squallida e meschina nel commercio: la concorrenza sleale. Dove i furbi e le furberie vincono e gli onesti periscono.
Si mettessero a smerciare hashish epperò rispettassero le norme che li regolano, avremmo meno danni sociali... Ma infondo, sia gli spacciatori che i fiorai, a Roma vengono digeriti con la frase che ben conoscete: ma lasciatelì sta, devono campà, stanno a lavorà, e poi nun danno fastidio a nessuno aho. No?
Per la cronaca, il fioraio di via A.Leonori (zona Montagnola) espone la merce anche sul tetto e sul cofano di un auto perennemente parcheggiata avanti al chiosco! Sarebbe interessante sapere se quest'auto è in regola con bollo, assicurazione e revisione...voi che dite?
RispondiEliminaCiao, sono Theresa Williams. Dopo anni di collaborazione con Anderson, lui si è rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto era inutile, lo volevo tornare così a causa dell'amore che ho per lui, Gli ho pregato con tutto, ho fatto delle promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e lei mi ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un incantesimo che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro, ma sono il tipo che non credo mai in magia, non avevo altra scelta che provarlo. inviò il cinguettino e mi disse che non c'era nessun problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà da me prima di tre giorni, lancia l'incantesimo e, sorprendentemente, nel secondo giorno, era alle 16.00. Il mio ex mi ha chiamato, sono stato così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto è che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è accaduto che voleva che io torni a lui, che mi ama tanto. Sono stato così felice e sono andato a lui che è stato come abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente felicemente. Da allora, ho promesso che chiunque conosco che abbia un problema di relazione, sarei d'aiuto a tale persona, facendo riferimento a lui o lei all'unico vero e potente cronometro che mi ha aiutato con il mio problema. email: drogunduspellcaster@gmail.com potrai inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nel tuo rapporto o in qualsiasi altro caso.
RispondiElimina1) Incantesimi d'amore
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Non é l'unico... Anche a viale Val Padana é così
RispondiEliminaMi riferisco all'auto perennemente parcheggiata davanti al chiosco del fioraio ed usata come espositore e magazzino
EliminaVeramente l'ultimo dei fottuti problemi di Roma, anzi, i fiori ingentiliscono una citta' resa sciatta ed abbruttita dal degrado e dall'indifferenza.
RispondiEliminaUff ma circa 500gg fa qualcuna non disse "il vento sta cambiando! Il vento sta cambiando!" forse aveva la finestra aperta adesso deve averla chiusa.
RispondiEliminaMolto probabilmente "quella persona" ha imparato a fare come tutti gli altri, si è tirata il naso e si è girata dall'altra parte. Sì sarà detta "tanto i cittadini romani ormai si arrangiano come par loro, son bravi ad auto-gestirsi" . Te possino, dico io.
RispondiEliminaManca solo un passaggio a questa soluzione arguta: a chi li vendono i fiori di notte?
RispondiEliminaPensa, secondo la Dia spacciano proprio droga. L'ultima retata di finti fiorai è stata fatta in zona prima porta. Ma si sa, quelli sono così allarmisti...
Poi, la mafia pure pure, ma che non crei degrado, poffarbacco.
Ma anche di giorno, non mi pare stiano tutti a comprare fiori.....
RispondiEliminaPer me sono punti di ossevazione degli alieni.
Theresa Williams fa i bocchini col culo!
RispondiEliminaE il rischio attentato? Che facciamo? Lo sottovalutiamo? Eppure basta poco per arrivarci: si tratta di decine, centinaia di punti d'osservazione strategicamente piazzati in ogni quartiere che permettono un controllo capillare del territorio h 24; nessuno mai li controlla e chissà cosa potrebbero nascondere tra tutti quei fiori... Pensate se esplodessero tutti contemporaneamente!!! E poi ci si vedono sempre e solo stranieri a gestirli...
RispondiEliminaMAGARI RESTANO APERTI PERCHE' I FIORI CON LA LUCE NON SI CHIUDANO? NO EH? A QUESTA STRANA "TEORIA" ROMA FASCHIFO NON AVEVA MAI PENSATO VERO?
RispondiEliminaMassibello, che birba sei? Perche' tutto questo livore contro i fiorai? Se penso che quando facciamo la serata studentesse e ti riempi il naso di bamba, riempi di soldi il bangla di Piazza Vittorio per comprare i fiori alle tipe.
RispondiEliminaAltro oommento cancellato e lasciate quelli di "Teresa willams" e di chi le "risponde": cos'è che vi fa avere tanto riguardo per i Casamonica?
RispondiEliminaUn articolo dove servivano 10 parole trasformato in un illegibile ammasso di stupidate senza senso.sintesi, questa sconosciuta.ma dove l avete fatto il liceo? Al Licieo?
RispondiElimina"In definitiva i chioschi dei fiori non stanno aperti per spacciare droga, semmai lo facessero il reato sarebbe tutto sommato molto meno grave delle illegalità che effettivamente compiono" voi non state bene, la prova è quel povero mentecatto che gira in bici o a piedi e che filma (la voce è sempre la sua). Cercate di aizzare il fuoco con paglia bagnata facendo solo fumo. Non otterrete mai voti e la prova ne è il fatto che ogni post riceve si è no 100 like e 40 commenti su 150000... Vi professate più intelligenti della media ma credo tanto siate enormemente sottosviluppati. Imparate a uscire senza videocamera e il mondo vi apparirà più godereccio e divertente.
RispondiEliminaE ok l indignazione per l occupazione di suolo pubblico, ma come si fa a scrivere che è un reato più grave dello spacciare droga? A meno che non sia un tossico giornalista cocainomane a scrivere l articolo, è davvero insensato ciò
RispondiEliminahttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/bigliettoni-camorra-terra-famiglia-boschi-clan-160513.htm
RispondiEliminaBè, SI SPACCIA ANCHE DI GIORNO. Di notte semmai arrivano i carichi. Ma se uno dichiara di tenere aperto un chiosco che resta suo malgrado infruttuoso dalle 7 alle 20 ha una parvenza di plausibilità, se uno paga due manovali per tenere aperto un chiosco di fiori - non di farmaci salvavita - dalle 20 alle 7, con una densità di chioschi di fiori pari a quella dei cinesi a piazza Vittorio; e se i fiorai italiani la notte dormono come tutti i lavoratori normali, mentre i fiorai bengalesi vegliano...
Se non sbaglio i fiorai bengalesi - quelli già implicati in una retata - sono stati identificati come le coperture dello spaccio sullo scalo del porto di gioia tauro, che poi è quello dove secondo gli inquirenti reggini bypassano la dogana le merci contraffatte di piazza Vittorio. Vedete come si delinea la mappa del boicottaggio commerciale anti-crimine: no cocaina non autarchica, no paccottiglia sino-africana, no prodotti caseari del Conad, e più precisamente da afragola, ecc. ecc.
RispondiEliminaSvelatori di misteri...scoprili su Rieducational Channel.
RispondiEliminaMa chi è sto demente che scrive?? Ma la scuola l ha fatta? Madre di Dio altro che giornalettismo
RispondiEliminaI fiorai aperti di notte a Roma sono la cosa più sana della notte romana. Questa è l'unica anomalia tutta romana che invece di essere boicottata dovrebbe essere valorizzata. Ragionateci sopra invece di lamentarvi su tutto come dei depressi cronici.
RispondiEliminaAltro motivo per cui sono aperti h24: Risolvono anche il.problema alloggio, visto che chi sta sveglio di notte va a coricarsi nel letto.di chi gli da' il cambio al mattino.
RispondiEliminaThis text is well written.
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