Stiamo parlando semplicemente della strada più bella di Roma. Si percepiva dal progetto e così è stato. Anzi: una delle strade più belle in assoluto nelle grandi città turistiche occidentali. Perché un progetto così non c'è a Londra, non c'è a Vienna, non c'è a Madrid e hanno provato, però senza riuscirci (si chiamava la Jeaune Rue) a farlo a Parigi.
Visto che la bellezza e la rivoluzione già si capiva dal progetto e visto che la bellezza a Roma è considerata un nemico (solo nella bruttezza possono proliferare incontrastate la clientela, la ruberia e la corruzione oltre che la squallida ideologia di chi amministra per gestire le proprie nevrosi mentali e non per migliorare la società in cui vive), questo progetto è stato ed è ostacolato in maniera assurda e inimmaginabile.
Stiamo parlando di Via della Frezza (andateci, rimarrete senza parole) e stiamo parlando di un calvario che è durato per anni e anni. Una strada abbandonata, buia, sporca, con commerci in disuso e falliti. Grazie a questa situazione una imprenditrice (la stessa che vent'anni fa si inventò 'Gusto, svecchiando la stanca ristorazione romana dell'epoca) riuscì ad accumulare una serie di fondi commerciali sulla strada. Quasi tutto un lato della via aveva così lo stesso proprietario. Non si tentò di accorparli ma di creare la prima strada commerciale italiana. Una specie di centro commerciale di altissimo livello, con prodotti di iper ricerca, declinato utilizzando tutti i negozi di una strada. Dalle biciclette al cibo, dalle scarpe ai gioielli, dagli arredi per esterni agli accessori per scrivere e disegnare.
In vista dell'inizio dei lavori alcuni residenti della strada fecero un esposto. Non c'era niente di ché, ma per non saper ne leggere e ne scrivere i Vigili Urbani bloccarono tutto il quartiere per mesi e mesi. Poco importa che nel frattempo i proprietari pagavano fior di affitti, poco importa se un sequestro così evidente al mondo è capace di danneggiare la tua immagine di persona per bene. Loro sequestrano, poi mettono la pratica sulla scrivania, poi quando hanno tempo controllano. Così funziona. Responsabilità certo di chi deve fare i controlli e li deve garantire in 7 ore, non in 7 mesi, ma responsabilità anche della meschinità di chi tollera ogni forma di illegalità sotto casa propria e l'esposto lo fa solo quando questa illegalità viene combattuta da un investimento legale. Lo schifo della cittadinanza romana.
Lo schifo che non si arresta. Un vecchietto, un tempo personaggio famoso della politica, che abita nella strada, inizia a fare il diavolo a quattro durante tutti gli anni di questo calvario, prova a frapporsi furente e... furio, ostacoli su ostacoli, "avete rovinato la strada" urla il giorno dell'inaugurazione quando come un ossesso, più furio e furetto che mai, cerca di spostare gli splendidi arredi urbani che hanno trasformato in luogo straordinario un vicolo piscioso.
Ma non basta. Ci si mettono le società di sottoservizi che impiegano il doppio del tempo per riqualificare il sottosuolo e far passare le condutture. E intanto giù a pagare affitti. Ai cittadini locali non basta avere una strada-esempio, non basta che un imprenditore paghi di tasca sua per riqualificare ciò che il Comune non avrebbe mai riqualificato. Alcuni di loro si infilano nei blog civici, solitamente nostri alleati come ad esempio Diario Romano, per scrivere menzogne, cattiverie e per mettere in cattiva luce un progetto che necessitava invece solo di supporto.
Ancora oggi che la strada è pronta, arredata con i migliori elementi di arredo per esterni in produzione al mondo e con molti dei negozi arredati il calvario non è finito. Il Municipio, che pure tra alterne vicende bisogna dire che non è stato tra coloro che hanno ostacolato l'iniziativa (anzi proprio l'ente guidato dalla Alfonsi si è inventato il modo per far passare panchine e vasi pagati dal privato, indicandoli come parapedonali anti sosta selvaggia, altrimenti non si potevano per legge mettere!), non riesce a dare il via libera alle OSP: gli imprenditori dopo aver allestito tutto con piante, fiori e panchine che ogni angolo di Roma se le può tranquillamente sognare, sono pronti a allestire i salotti dove poter somministrare cibo e drink, un ulteriore upgare alla bellezza di questo angoletto della città ma niente. Uno degli esercizi commerciali è un mix tra ricettivo (un piccolo design hotel), ristorazione (il ristorante) e una spa. Ebbene i Regi Decreti del 1943 o giù di lì su cui si basano gli atti che l'amministrazione deve emettere non prevedono, ovviamente!, questo tipo di struttura. E dunque non è facile arrivare ad un'autorizzazione. Risultato? Restano nei buchi dell'arredo urbano - laddove sono previste le OSP (occupazioni di suolo pubblico) - che servono ai cafoni motorizzati per parcheggiare fior di suv sul marciapiede. E poi ci sono i tavolini, con i Vigili Urbani che dicono che vanno attaccati al palazzo e con la Soprintendenza di stato che dice che vanno staccati dal palazzo. Una cosa kafkiana che tiene le richieste bloccate per mesi, la condizione ideale per funzionari, dirigenti e impiegati che non vogliono lavorare: portare le cose sul binario morto è l'unica preoccupazione di tutti. Nessuno si prende a cuore un progetto e lavora per rimuovere gli ostacoli, tutti puntano a mettere semmai ostacoli nuovi in modo da farlo bloccare per mesi e mesi. Chi ha investito paga affitti su affitti dei locali di ristorazione, ma non li può aprire.
Poi scopri che sulla strada ci sta la qualsiasi. Compreso un bar che non potrebbe cucinare ma cucina, sottoterra, compreso un bar che non ha OSP ma mette ettari di tavolini, compreso un bar che riempie la strada di cartelli pubblicitari abusivi sul marciapiede. I Vigili? Guardano e non fanno nulla. Magari puntano allo zerbino di design fuori da uno dei negozi iper eleganti del progetto commerciale in questione: lì, anche se si sfora di 5 centimetri, sono subito 400 o 700 euro di multa. E' successo davvero a quanto pare.
Intanto però Fòndaco c'è ed è aperto. Andate a vedere questa strada e condividete con noi la meraviglia e la tanta rabbia.
Visto che la bellezza e la rivoluzione già si capiva dal progetto e visto che la bellezza a Roma è considerata un nemico (solo nella bruttezza possono proliferare incontrastate la clientela, la ruberia e la corruzione oltre che la squallida ideologia di chi amministra per gestire le proprie nevrosi mentali e non per migliorare la società in cui vive), questo progetto è stato ed è ostacolato in maniera assurda e inimmaginabile.
Stiamo parlando di Via della Frezza (andateci, rimarrete senza parole) e stiamo parlando di un calvario che è durato per anni e anni. Una strada abbandonata, buia, sporca, con commerci in disuso e falliti. Grazie a questa situazione una imprenditrice (la stessa che vent'anni fa si inventò 'Gusto, svecchiando la stanca ristorazione romana dell'epoca) riuscì ad accumulare una serie di fondi commerciali sulla strada. Quasi tutto un lato della via aveva così lo stesso proprietario. Non si tentò di accorparli ma di creare la prima strada commerciale italiana. Una specie di centro commerciale di altissimo livello, con prodotti di iper ricerca, declinato utilizzando tutti i negozi di una strada. Dalle biciclette al cibo, dalle scarpe ai gioielli, dagli arredi per esterni agli accessori per scrivere e disegnare.
In vista dell'inizio dei lavori alcuni residenti della strada fecero un esposto. Non c'era niente di ché, ma per non saper ne leggere e ne scrivere i Vigili Urbani bloccarono tutto il quartiere per mesi e mesi. Poco importa che nel frattempo i proprietari pagavano fior di affitti, poco importa se un sequestro così evidente al mondo è capace di danneggiare la tua immagine di persona per bene. Loro sequestrano, poi mettono la pratica sulla scrivania, poi quando hanno tempo controllano. Così funziona. Responsabilità certo di chi deve fare i controlli e li deve garantire in 7 ore, non in 7 mesi, ma responsabilità anche della meschinità di chi tollera ogni forma di illegalità sotto casa propria e l'esposto lo fa solo quando questa illegalità viene combattuta da un investimento legale. Lo schifo della cittadinanza romana.
Lo schifo che non si arresta. Un vecchietto, un tempo personaggio famoso della politica, che abita nella strada, inizia a fare il diavolo a quattro durante tutti gli anni di questo calvario, prova a frapporsi furente e... furio, ostacoli su ostacoli, "avete rovinato la strada" urla il giorno dell'inaugurazione quando come un ossesso, più furio e furetto che mai, cerca di spostare gli splendidi arredi urbani che hanno trasformato in luogo straordinario un vicolo piscioso.
Ma non basta. Ci si mettono le società di sottoservizi che impiegano il doppio del tempo per riqualificare il sottosuolo e far passare le condutture. E intanto giù a pagare affitti. Ai cittadini locali non basta avere una strada-esempio, non basta che un imprenditore paghi di tasca sua per riqualificare ciò che il Comune non avrebbe mai riqualificato. Alcuni di loro si infilano nei blog civici, solitamente nostri alleati come ad esempio Diario Romano, per scrivere menzogne, cattiverie e per mettere in cattiva luce un progetto che necessitava invece solo di supporto.
Ancora oggi che la strada è pronta, arredata con i migliori elementi di arredo per esterni in produzione al mondo e con molti dei negozi arredati il calvario non è finito. Il Municipio, che pure tra alterne vicende bisogna dire che non è stato tra coloro che hanno ostacolato l'iniziativa (anzi proprio l'ente guidato dalla Alfonsi si è inventato il modo per far passare panchine e vasi pagati dal privato, indicandoli come parapedonali anti sosta selvaggia, altrimenti non si potevano per legge mettere!), non riesce a dare il via libera alle OSP: gli imprenditori dopo aver allestito tutto con piante, fiori e panchine che ogni angolo di Roma se le può tranquillamente sognare, sono pronti a allestire i salotti dove poter somministrare cibo e drink, un ulteriore upgare alla bellezza di questo angoletto della città ma niente. Uno degli esercizi commerciali è un mix tra ricettivo (un piccolo design hotel), ristorazione (il ristorante) e una spa. Ebbene i Regi Decreti del 1943 o giù di lì su cui si basano gli atti che l'amministrazione deve emettere non prevedono, ovviamente!, questo tipo di struttura. E dunque non è facile arrivare ad un'autorizzazione. Risultato? Restano nei buchi dell'arredo urbano - laddove sono previste le OSP (occupazioni di suolo pubblico) - che servono ai cafoni motorizzati per parcheggiare fior di suv sul marciapiede. E poi ci sono i tavolini, con i Vigili Urbani che dicono che vanno attaccati al palazzo e con la Soprintendenza di stato che dice che vanno staccati dal palazzo. Una cosa kafkiana che tiene le richieste bloccate per mesi, la condizione ideale per funzionari, dirigenti e impiegati che non vogliono lavorare: portare le cose sul binario morto è l'unica preoccupazione di tutti. Nessuno si prende a cuore un progetto e lavora per rimuovere gli ostacoli, tutti puntano a mettere semmai ostacoli nuovi in modo da farlo bloccare per mesi e mesi. Chi ha investito paga affitti su affitti dei locali di ristorazione, ma non li può aprire.
Poi scopri che sulla strada ci sta la qualsiasi. Compreso un bar che non potrebbe cucinare ma cucina, sottoterra, compreso un bar che non ha OSP ma mette ettari di tavolini, compreso un bar che riempie la strada di cartelli pubblicitari abusivi sul marciapiede. I Vigili? Guardano e non fanno nulla. Magari puntano allo zerbino di design fuori da uno dei negozi iper eleganti del progetto commerciale in questione: lì, anche se si sfora di 5 centimetri, sono subito 400 o 700 euro di multa. E' successo davvero a quanto pare.
Intanto però Fòndaco c'è ed è aperto. Andate a vedere questa strada e condividete con noi la meraviglia e la tanta rabbia.
69 commenti | dì la tua:
Che dire....la pubblica amministrazione romana emerge tutta in questo post come in quello del parapedonale dimenticato. Assumiamone altri 8000 ma che dico facciamo 1000000!!!! Posso sperare solo nella troika.
a proposito di non saper leggere né scrivere... "niente di che" si scrive senza accento, mentre né...né... ovviamente con.
Siete una città malata di gente malata. Il cancro dell'Italia. Viene da piangere ogni volta che si legge di Roma.
Articolo che è un pezzo di giornalismo da manuale: perfetto. Complimenti. Ancora una volta si mette in luce lo SCHIFO immane che questa amministrazione si semi-incapaci porta innanzi.
ma qui a roma non sapete fare un cazzo e di riqualificazioni non capite un cazzo
chiami riqualificazione dei marciapiedi in catrame da vomito
fatti un giro al nord per vedere come si riqualifica una strada
articolo molto triste e meno male che l'avete segnalato. Però non è vero che altrove non esistono queste strade, a Londra, a Madrid sono la norma.
https://www.google.be/maps/@40.4238464,-3.6867642,3a,60y,91.92h,80.73t/data=!3m6!1e1!3m4!1se5_Yy7Tmhp1GExx8LleAKg!2e0!7i13312!8i6656?hl=en
Dovremmo essere contenti di una strada con pessimi arredi urbani (panchine e fioriere sono da incubo), non ancora pedonalizzata con un piano continuo e pure con schifosissimi marciapiedi asfaltati?
E' tremenda!
Concordo con anonimo 1:32 PM
I marciapiedi in catrame fanno totalmente schifo.
Vedete come sono fatti a Londra (in mattoni) e poi ne riparliamo.
Bella. Essenziale ed elegante.
Con tutti i suoi difetti ,ben vengano a Roma una, cento mille vie della frezza.
Il catrame non è peggio o meglio dei mattoni o di altre soluzioni. Dipende da come è steso il catrame. Qui è a regola d'arte ed il materiale si esalta affiancato da un arredo country, semplice ed asciutto.
Roma, una citta' da sempre malata e popolata da gente ancora peggiore. I romani sono quelli che se gli chiedi chi e' l'amministratore che storicamente stimano di piu' e che ritengano abbia fatto le migliori cose per la citta' ancora oggi ti rispondono : "Mussolini". Con una cittadinanza del genere, c'e' ancora qualcuno che si illude che le cose a Roma potranno mai cambiare e sperare in un futuro migliore? Forse qualche romanaro burino, a cui tutto cio' va bene, e che e' pure contentissimo di vivere in un luogo che altro non e' che un incrocio tra un sobborgo nordafricano e una zona di confine mediorentale, situato pero' ad una latitudine sudeuropea.
Speriamo che la bellezza di via della frezza contagi altre strade e vicoli bellissimi che versano nella sciatteria totale.
Anonimo Geronimo Roma caput mundi !!! Tu dove vivi?
In effetti la strada dell'altro post, quella con le macchie di piscio stantio x capirci, era molto piu' caratteristica dell'animo vero della citta'. Un cesso.
Da sturbo il contrasto tra vasi neri e bianchi. Dietro c'è la mano di qualcuno che se ne intende.
Si forse niente di eccezionale,dovrebbe essere la norma, si continui in altre vie ad allargare le aree del marciapiede e ad arredarle.
Concordo pienamente. Soprattutto se il catrame steso bene è raffrontato con gli orribili marciapiedi costituiti da lastre di materiale cinese o vietnamita color topo morto che hanno definitivamente ammazzato la città. Con buona pace delle soprintendenze che ne hanno approvato l'utilizzo.
Non sono d'accordo, già quest estate con 45 gradi rimarrà attaccato alle suole delle scarpe e comunque L effetto estetico fa schifo. Però meglio di niente.
No Carlo, se la mescola è fatta bene non succede (vedi ad esempio il catrame delle carreggiate). Per quanto concerne l'effetto estetico sei liberissimo di contestarlo.
via daa frezza. è popo un gioiellino. un bijù. anzi è aa strrrada mpiu bella de tutta Roma conosciuta. nun ce sta manco un secchio paa monnezza. panchine e vasi de plastica tipo leroy merlin. marsciappiedi de catrame e poi er tassinaro che se ferma a cazzo. eh si.. pare popo de sta a montecarlo. nun vedo l'ora de portacce er cane a cagare per fargli tastare la mescola del bitume.
Qui sopra il commento del classico cittadino di Roma. Lammerda del tuo cane però te la farei raccogliere con la tua lingua.
La strada è molto bella.
E agli invidiosi "criticoni" per ora rispondo solo che soprattutto in questo caso "Il meglio è nemico del Bene".
Ravviso invece nel racconto svvariati crimini, in cui chi doveva far rispettare le regole ha "scelto" chi multare e chi no.
Questo è un forte "parametro": è chiaro che c'è chi guadagna dal degrado e dall'abbandono.
Quando la maggior parte di un luogo è "in regola", chi infrange le regole si nota di più, e non può essere nascosto, nemmeno dai "custodi" eventualmente conniventi.
Grazie agli imprenditori che hanno sopperito alla latitanza delle istituzioni pagando di tasca loro!
Il romano è grezzo e gretto. Pensa catrame golada di cemento. Se non vede gli scintillanti arredi in marmo rosa kitsch ed il casamonica style pensa che non siano all'altezza della catenazza d'oro che porta al collo quando scende a pisciare con guinzaglio catena cromata il suo pitbull da combattimento.
Strada di livello europeo nelle misure con ampi marciapiedi per i pedoni. Nel video emerge come appena fuori ci siano marciapiedi strettissimi e careggiata stile autostrada.
ahahahahahah , ho letto tuti i vostri commenti! che comica!! forti , siete tutti forti, proprio una bella sceneggiatura teatrale, a proposito sono una romana, avercene persone come voi! Sai quanto sarebbe meglio la mia città) O no!
Romana e coatta
via della frezza non è la strada più bella di roma... ma è migliorata molto
Il romano è grezzo e gretto
per fortuna il resto d'Italia è pieno di geni raffinati
Roma, una citta' da sempre malata e popolata da gente ancora peggiore
caspita, ora me lo appunto, non vorrei perdermi in futuro il ricordo di tanta saggezza
si continui in altre vie ad allargare le aree del marciapiede e ad arredarle
assurdamente gri l'angolo da una parte e a via ripetta i pedoni hanno spazi minimi, poi giri dall'altro e a via del Corso le macchine corrono su e giù e i pedoni (che sono tantissimi) hanno dei minimarciapiedi
a roma non sapete fare un cazzo e di riqualificazioni non capite un cazzo
ecco, anche questo un bel modo di argomentare, tanto per mettere a proprio agio l'interlocutore
Il romano è grezzo e gretto (...)( catenazza d'oro che porta al collo quando scende a pisciare con guinzaglio catena cromata il suo pitbull da combattimento
una macchietta, una sorta di caricatura. forse un giro a roma puoi farlo, ad ottobre è molto bella. occhio ai pittbull però
Certo, voi siete sempre i più bravi, i più grandi, i più intelligenti, i più superiori, i più belli, l'unico esempio da seguire, tutto il resto fa schifo, fa vomitare, benissimo, allora che aspettate a prendere le valigie e andarvene? Dai andate chiedete l'indipendenza, CORRETE! Non vediamo l'ora!
Una strada triste e desolante, così era così è. Non bastano tre panchine e due puff di pelle per rendere unica una strada anonima che di per se bella non è mai stata
Questo commento dimostra solo che non sei d'accordo con l'articolo, forse parla di gente come te, ma non trovi argomenti validi per controbattere. Cosa ti ha dato fastidio nell'articolo?
Ma non dire cazzate per favore, se fosse come dici te che non ce ne frega un cazzo questa pagina manco esisterebbe
Orribile. Ma la pubblica amministrazione funziona così da schifo in ogni città italiana dai 100k abitanti in su.
"una delle strade più belle in assoluto nelle grandi città turistiche occidentali" - state scherzando spero
Sempre meglio di tante altre strade anche se non perfetta. Allargare ovunque i marciapiedi e restringere la parte carreggiabile cosi che non sia fisicamente possibile sostare e lasciare spazio per il passaggio di altre auto porterebbe ad un deciso miglioramento estetico.
Non ce ne bisogno, basta sposarsi a via de Babbuino: per me davvero la più bella strada di Roma! Sarebbe grande che tutte le strade del centro storico fossero fatte così.
Perfetto, facciamo pure come in via del babbuino ma non lasciamo che siano casi isolati, deve essere un vero progetto che coinvolga le strade del centro storico prima e poi anche altre zone con le opportune modifiche.
Ma non è arrivato ancora il minchione di "A' Tonè .... Er Gambero Rosso ...Ma te la paga la cena l'amico tuo..." .??? Dai dai ci manchi!!
Strano che ancora non si siano inculati gli arredi!
Anonimo 11:15 AM, beh stavolta il minchione avrebbe pure ragione, visto il link a Fòndaco (ma che è, e chi se ne frega?) e i riferimenti a Gusto. Peccato, una fonte ormai così autorevole dovrebbe cercare di rimanere indipendente.
A Milano te la sogni una strada cosi'!!! Venite a vedere che merda e' diventata Milano! Via Montenapoleone e' un cesso con immigrati che cagano e pisciano ovunque! Roma e' grande!
Aono d'accordo con anonimo 1:54 PM: MILANO FA VOMITARE. GHETTO DI MERDA ASSOLUTO. Roma ci puo' solo insegnare in fatto di bellezza. Complimenti alla citta' eterna.
Forse sarebbe opportuno conoscere tutta la storia del rifacimento di via della Frezza prima di scrivere. Leggo risposte di gente che non sa un cavolo di certe questioni. Parla con frasi fatte solo per il gusto di dare addosso a certe istituzioni.
Forse molte persone che attaccano la pubblica amministrazione non sanno che molti rifacimenti di strade sono fatte a spese del privato solo perchè il privato ne abbia un vantaggio, anche legittimo.
Domando: Per caso l'allargamento dei marciapiedi serve, non a voi che ci camminate, ma a quelli che devono metterci i tavolini? Così spesso Voi pubblico vi trovate ad avere meno spazio di prima per camminare? Ma davvero pensate che chi spende soldi in questo modo lo fa per fare un favore alla cittadinanza? (A questa ultima domanda mi piace pensare di si).
Non vi viene in mente di pensare che certe scelte sono dettate da norme e chi le applica certe volte ha difficoltà a farlo perchè sono poco chiare? Davvero pensate che siano prese a cavolo da imbecilli che non sanno quello che fanno? Così da essere subito portati davanti ad un giudice con conseguente richiesta di danni? Ma davvero pensate che siano tutti farabutti e incapaci quelli che sono tenuti a dare dei pareri?
Personalmente non mi dispiace via della Frezza anche se non avrei usato il catrame per i marciapiedi e avrei usato un'arredo differente. Sono scelte di gusto personale comunque.
Attendo però risposte alle mie domande.
Vanno bene tante domande ma un arredo si scrive senza apostrofo.
Attenzione che oltre all'arredo urbano una strada e' qualificata anche dalla fauna che la frequenta. Una via pedonalizzata a Roma puo' diventare automaticamente un suk di venditori abusivi (che occupano i marciapiedi, asfaltati o meno), "artisti" vari, questuanti, borseggiatori e parassiti vari. Chi passeggia o vuole fare acquisti "qualificati" deve farlo in un contesto adeguato e deve avere anche la possibilita' di portarsi a casa la merce acquistata (o farsela consegnare a casa). Arredi e strada devono poi essere puliti con criteri idonei (non AMA per intenderci) e non imbrattati dal primo vandalo o artista della bomboletta che passa. Altrimenti e' tempo e denaro perso.
Lo dico da cittadino del profondo sud: sí, al nord sono palesemente piú bravi, piú intelligenti e l'esempio che dobbiamo seguire. Se non abbiamo il coraggio di dircelo almeno tra di noi, resteremo sempre indietro.
Una vietta vicino a via del corso come ce ne sono tante in cui un bell'arredo fa una bella figura peccato per la lentezza burocratica,però io non mi soffermerei più di tanto su questa viuzza (bella ma poco importante) e mi concentrerei più su via del corso in cui negli ultimi 400 m prima di piazza Venezia sembra una via periferica con tutti i taxi e auto che passano e hanno un marciapiedi molto piccolo rispetto il numero di persone che ci passa,in altri paesi come Londra l'avrebbero resa pedonale ma qui no c'hanno il culo pesante
Non ho capito se la sera diventa pedonale ma a parte questo mi sembra una bella cosa come se ne dovrebbero vedere molte di più. Certo i marciapiedi sono sempre di asfalto evvabbè, le panchine rivolte verso la strada mi sembra andrebbero messe al contrario evvabbè, ma la parte migliore del video di giorno, che simboleggia sempre secondo me il Romano Medio è quando si vedono 3 tizi che chiacchierano ed uno sta giù dal marciapiede. Non serve aggiungere altro.
Sono eoni che si parla della pedonalizzazione del tridente ma c'è sempre qualche stronzo che a via del Corso o Condotti o Frezza che sia CE VOLE ANNA' CO A MAGHINA!!!
Quanta simpatia... e lei cosa fa per migliorare questa città?
Io abito lì vicino e devo dire che la strada ora è un gioiello.
Il megastore è di altissima qualità, qualcosa di mai visto a ROma, sia per il design del negozio stesso che per gli oggetti abiti e prodotti in genere che sono in vendita.
La strada fino a poco tempo fa era davvero abbandonata e manca nel cuore di Roma una selezione così alta di prodotti e servizi.
In più il centro e il tridente in particolare sono ormai solo un accozzaglia di esercizi commerciali medocri superturistici e spersonalizzati, mentre Via della Frezza alza il tiro di molto e diventa attrazione sia per i romani che per un genere di turismo raffinato che ormai scappa a gambe levate. Invito tutti a farsi un giro e vedere di che si tratta di persona.
SPero che il bar di cui si parla male non sia Maneschi, che è gestito da bravissime persone e che è rimasta l'unica pasticceria artigianale di tutta questa parte del centro.
>il Romano Medio è quando si vedono 3 tizi che chiacchierano ed uno sta giù dal marciapiede. Non serve aggiungere altro.
Quindi il romano medio si identifica dal fatto che chiacchiera giù da un marciapiedi. Beh, complimenti per la stronzata. E non serve aggiungere altro.
Infatti. Una pubblica via piegata al servizio del proprietario di un'attività commerciale, e l'autore dell'articolo che invece del giornalista sembra fare una televendita o uno spot pubblicitario del fantastico "Fondaco". Penoso.
E anche oggi il giornale del PD ha dovuto spargere fango :D
Fino a prima dei m5s tutti questi "cercatori di peli nell'uovo" non ne esisteva nemmeno uno.
Ora vediamo se proseguiranno sempre per la stessa strada o, appena sparito il m5s, ritorneranno a COPRIRE gli scandali italiani :D
interessante. La psiche collettiva di romafaschifo. Cosa avrebbe di così bello questa strada?
Se ce lo spieghi, visto che dalle foto si vede solo una stradella abbastanza pulita e anonima come quelle di tutto il nord Europa, senza nulla del carattere delle vie storiche di Roma, o bisogna pensare che come al solito state tentando di veicolare la appropriazione della cosa pubblica dal punto di vista gestionale ai privati, o meglio: la sottrazione della cosa pubblica alle istituzioni, onde distruggere tutti i cardini del diritto.
Lo stesso principio delle associazioni che si appropriano delle strade con la scusa di pulirle, e di ogni forma di illegalità travestita da virtuosa autogestione.
Se una cosa è tua, non hai altri diritti che quelli inerenti alla proprietà, soggetti alla Legge.
Non è che puoi intervenire a cacchio come ti pare sull'ambiente circostante, sennò torni della jungla da dove inopinatamente ti hanno chiamato.
Ma che figaaaaata 'sta strada!
Che arredo urbano impeccabile, innovativo! Ora si che assomiglia a uno dei vialetti dell'Outlet di Castel Romano!!
E complimenti anche per il sicuramente disinteressato spottone all'attività commerciale!!!
Bravi!!!
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Esticazzi
Peccato pero che delle altre citta non si legge mai niente... Evidentemente Roma è Roma e non ci sono pari!
Un bellissimo lavoro, fatto da un filantropo che spende i soldi per il benessere comune e da lavoro... A nero, 5 euro l'ora.
Roma non è Sud, il Lazio non è una regione del mezzogiorno....
Risposta
Mi viene in mente uno dei gialli più amati da Agatha Christie che si intitolava “Le due verità”. Perché anche per via della Frezza esistono due verità: la prima è quella del dio commercio, l’altra di che in questa strada ci vive.
Abito qui dagli anni ottanta quando la Toro Assicurazione portò a termine il restauro di un palazzo antico. Pur abitando in centro storico qui era un’isola di pace. Quando il sabato frotte di ragazzini, durante lo struscio pomeridiano, invadevano via del Corso, bastava girare l’angolo e trovare qui la tranquillità che tutti desiderano per poter vivere, lavorare, dormire. Di fronte alla mie finestre c’era un bel negozio di tessuti provenzali, accanto Tutunci vendeva e restaurava tappeti persiani e poco distante un orafo e un argentiere. Ma nel centro storico gli artigiani sono stati condannati a morte così come la civiltà. Tutto è avvenuto a poco a poco.
Prima è arrivato Gusto con la sua insegna “Cheese”. Immaginate per chi è allergico al latte cosa vuol dire aprire le finestre ed essere travolti dal “profumo” intenso di formaggio! A poco a poco gli appartamenti del mio palazzo sono stati trasformati in B&B. Il risultato? Giorno e notte c’è un via vai di sconosciuti che trascinano trolleys rumorosi. Ma non finisce qui. Un giorno, senza che nessuno abbia consultato chi qui ci abita, sono iniziati i lavori per una nuova strada. Polvere e rumore per mesi. E a proposito delle spese sostenute da chi ha avuto l’idea di trasformare la mia strada, faccio presente che, avendo avuto seri problemi respiratori, sono stata costretta a rifugiarmi in un hotel (a mie spese) finché non è cessato il caos dei lavori in corso.
Avete presente gli indiani americani delle riserve? Ecco ora gli abitanti del centro storico di Roma sono i nuovi abitanti delle riserve spesso barricati dietro i doppi vetri (sempre a loro spese) per sopravvivere. Infatti decine e decine di tavoli sono stati collocati nell’ex parcheggio dell’Inps. E a pranzo e a cena stuolo di suonatori “rallegrano” le orde di turisti che bivaccano. Ci tengo a precisare che amo la musica ma sentire tutti i giorni alla stessa ora La cucaracha da un menestrello stonato non è piacevole.
Ora si dice che il progetto della Fondaco è stato ed è “ostacolato in maniera assurda e inimmaginabile”. Credo che qualsiasi inquilino che vede sfondare un muro maestro e perimetrale nel palazzo dove abita (i precedenti tragici in città sono molti) deve necessariamente preoccuparsi e di conseguenza tutelarsi! O no?
Così come sarebbe il caso di porsi qualche interrogativo sui glicini piantati nel cemento della strada accanto ai palazzi. Questo perché tutti sanno che queste piante producono un bell’apparato radicale robusto ed ampio che se posto a dimora vicino a una pavimentazione possono con il tempo rovinarne la superficie sia della strada che le fondamenta del palazzo.
Ma il massimo si è raggiunto con la collocazione di panchine inchiodate alla strada proprio in corrispondenza dell’ingresso del palazzo, tanto da impedire un normale accesso anche in caso di emergenze. Ebbene, noi indiani sequestrati in casa, siamo tutti con chi un giorno ha urlato: "avete rovinato la strada"!
Sebbene sì, “un calvario che è durato per anni e anni” c’è stato ma lo hanno subito i poveri indiani metropolitani di via della Frezza.
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