22 giugno 2017, ore 12:30. Scendo a Termini per prendere la metro A verso Flaminio e appena arrivo in banchina incrocio tre borseggiatrici (di cui due con pancione: finto? Vero?). Tentano un borseggio e come faccio sempre avverto ad alta voce gli altri passeggeri. In tutta risposta loro mi insultano al solito modo: figlio di puttana, frocio, mio padre si scopa tua moglie (queste ultime due offese un po' in contrasto tra loro) ecc...
Loro partono con il treno, io non ho fretta ed attendo il prossimo. Nell'attesa ne arrivano altre tre. Solito modo, si aggirano per la banchina e cercano la preda da spennare. La trovano subito e con la borsa a tracolla davanti alla mano (le tecniche di scippo non subiscono innovazioni da anni) cercano di borseggiare un gruppo di turisti mettendosi in coda dietro di loro. Arriva il treno e come fatto prima avverto i passeggeri. Sembra una barzelletta, ma non lo è.
Anche stavolta prendono il treno e mi insultano dalla porta. Io decido ancora di aspettare il prossimo, sono in anticipo e voglio vedere a che livello siamo arrivati.
Arriva il terzo treno e indovinate chi scende? Scendono le tre borseggiatrici incontrate per prime. Scendono, trovano la preda e provano a risalire. Blocco la mano ad una che la stava infilando in una borsa e questa inizia ad urlare: "ma cosa vuoi sono incinta brutto figlio di puttana". Incasso pure questa e avverto i passeggeri. Loro riprendono il treno per ricominciare la giostra. In tutto questo neanche l'ombra di un vigilante.
Arriva il quarto treno, lo prendo e mi reco al mio appuntamento a Flaminio.
Finito, sono costretto a riprendere la metro. Salgo a Flaminio verso le 14:30 e riscendo a Termini.
Appena sceso butto un occhio nella banchina opposta (quella verso Flaminio) dove è appena arrivato un treno. Inutile dirvi che salgono quattro borseggiatrici che vanno via. Potete non crederci, ma se volete ci vediamo e vi faccio fare un tour guidato quando volete.
Mi fermo in banchina ad osservare la situazione. Dopo un paio di minuti vedo un signore che insegue di corsa due bambine che accusa di avergli messo le mani nello zaino. Loro negano e visto che lui cerca comunque di fermale gli rifilano un paio di calcioni. Arriva il treno e riescono a scappare dileguandosi nei vagoni. Il treno resta un paio di minuti fermo e poi riparte.
Aspetto un altro treno. Arriva e scendono due turisti giapponesi che si accorgono che gli è stato rubato il portafogli. Alcune persone indicano come autrici del furto tre bambine presenti nel treno due vagoni più avanti (sono quelle incontrate all'andata, quelle non incinta per intenderci). Nel frattempo sono arrivati in banchina due militari che non senza difficoltà riescono a fermarle. Poco dopo arrivano anche due vigilanti.
Le tre negano subito di aver commesso loro il fatto. Dicono che sono ladre (sul serio!) ma che non hanno rubato loro ai turisti giapponesi. Poi iniziano a dare di matto in banchina, come tarantolate, cercando di scappare. I militari e i vigilanti riescono a bloccarle e ad accompagnarle al piano superiore nell'attesa della polizia. Io mi dichiaro disponibile a testimoniare di aver assistito ad un tentativo di borseggio da parte loro poche ore prima e quindi resto ad aspettare anche io. Nell'attesa però succede di tutto e di più.
Mentre salgo le scale al piano superiore trovo a terra un portafogli e un paio di carte di credito (la metro è ormai un cimitero di portafogli), le consegno ai vigilanti (molto pronti ad intervenire in questo caso) che le fanno vedere ai turisti. Non sono loro, sono di qualcuno dei tanti borseggiati prima di loro...
Le tre provano in tutti i modi a scappare nonostante la presenza di due militari con mitra spianato e due vigilanti. I militari sono costretti a corrergli dietro a destra e a sinistra. Una delle tre, la più invasata, si spoglia e resta in reggiseno ad urlare per dimostrare che non ha rubato. Sembra posseduta dal demonio.
Poi è un continuo di offese e provocazioni verso i militari: "se mi tocchi ti denuncio, sei una merda, tua moglie è una pu**ana" ed altre ben peggiori.
L'invasata ad un certo punto dà in escandescenze totalmente e rompe la copertura in plastica di un idrante ed inizia a dare calci a destra e a sinistra facendosi anche male e iniziando a perdere sangue da una mano a causa dei pugni dati al muro (le foto sopra testimoniano i danni). Lo sta facendo apposta in modo da accusare poi di essere stata picchiata: è una strategia rodata.
Alla fine si accende una sigaretta per provocare e sfidare ulteriormente. Viene invitata a spegnere la sigaretta per non far partire l'allarme antincendio e risponde: "ma che cazzo volete io sono donna e faccio come ca**o mi pare, non mi potete toccare". Testuale. Poi inizia a spiegare a militari e vigilanti quello che possono e non possono fare secondo la "legge italiana" (ha detto proprio così, la "legge italiana"). Lei. A loro.
Dico alla più calma delle tre di dire alla sua amica di smetterla e di cercare di calmarla e lei mi risponde: "non è mia amica e se gli dico qualcosa inizia a fare anche peggio".
Poi quella che si era accesa la sigaretta fa una cosa che non avrei mai immaginato. Tocca ripetutamente l'arma al militare che fortunatamente riesce a mantenere il controllo e riportare un po' d'ordine. Siamo arrivati al punto che queste bambine si sentono talmente intoccabili che toccano il mitra ad un militare in divisa. Questo è.
Anche un'altra ora si accende una sigaretta in segno di sfida.
Nell'attesa si ferma un po' di gente richiamata dal parapiglia e si crea un capannello. Due soggetti spiccano tra tutti. Una donna che inizia la litania: "ma sono bambine, non hanno fatto niente, lasciatele stare" e si mette in mezzo. I militari la invitano ad allontanarsi perché sta ostacolando un'operazione di polizia. Io gli dico: "guardi signora che queste bambine sono qui dalla mattina alla sera a rubare portafogli". E lei mi risponde: "ma perché te l'hanno rubato a te?". Chi conosce la mentalità romana non si sorprenderà del pensiero di queste persone, anzi è proprio forse la mentalità di questi "cittadini" a rendere la città il luogo più confortevole ed accogliente in assoluto per i criminali.
Ma poco dopo arriva il fenomeno vero. Un ragazzo sui trenta anni accorre in soccorso delle tre dicendo: "ma che avranno fatto mai?". Provo a spiegargli che sono ladre conclamate e che non è il caso di difenderle. Lui mi risponde testuale: "io le donne le difendo a prescindere. Poi se ti rubano il portafogli è colpa tua. Devi stare più attento". Anche qui chi conosce nel profondo la mentalità malata che sta distruggendo questa città non faticherà a crederci: tutti coloro che leggono da fuori Roma invece faranno un grande sforzo.
Parlo anche con i due turisti: mi dicono che avevano 3.000 euro in borsa, che erano appena arrivati e si stavano dirigendo in albergo. Insomma un ottimo benvenuto.
Dopo circa 20 minuti finalmente arriva la polizia che porta via le tre borseggiatrici insieme alla coppia di turisti che sporgerà denuncia. Non serve la mia testimonianza, vista la presenza dei due turisti derubati.
Vado a prendere la metro B verso Rebibbia per tornare a casa e passo nella banchina verso Colosseo. Vedo tre borseggiatrici diverse (una incinta -?-) che salgono. Non ho la forza di dire nulla. Per oggi ho finito le energie. Torno a casa...