Quella dei mercati rionali romani è la sfida più affascinante che una amministrazione può trovarsi innanzi in questo contesto. C'è il tema della buona educazione, dell'artigiano, dell'agricoltura nella città che è o dice di essere il primo comune agricolo d'Europa. C'è la questione della salute dei cittadini, delle aree di aggregazione, del riequilibrio del commercio nel cuore della città rispetto agli acquisti nei grandi centri della GDO fuori città. C'è un generale la faccenda annosa del commercio ambulante, oggi più che mai attuale.
Anche questo tema, cruciale per lo sviluppo, il benessere, l'economia, il turismo (perché c'è anche questo) è stato affrontato nella maniera più cialtroneggiante possibile, soprattutto senza costrutto, senza visione prospettica, senza alcuna lungimiranza, con una banalità da far cascare le braccia.
Il tutto ovviamente presentato - ieri in conferenza stampa - come grande lavoro di gruppo, come sfiancante impegno amministrativo, come rivoluzione civile. In realtà, purtroppo, fuffa. Tanto i cittadini ci credono e tanto i giornali (nessuno escluso) riportano tutto quanto in maniera acritica. Magari aggiungendo qua e là qualche "svolta" o qualche "rivoluzione". La rivoluzione, come accade molto spesso in questi mesi, è in peggioramento.
Al di là del provincialismo più bieco ("facciamo come Barcellona") o della retorica dei posti di lavoro per i giovani e del "trasformiamo qualche box in centro informativo o in sportello pubblico" (!?) nessun documento del famigerato piano di rilancio dei mercati è stato divulgato ufficialmente. Si è anticipato qualche elemento, peraltro patrimonio anche delle passate amministrazioni: aumentare gli orari di apertura, consentire ai banchi di fare somministrazione, gestire i banchi vuoti. Linee guida generiche a dir poco. Cose che si dicono da 10 anni mentre da un'amministrazione così dirompente ci si aspetterebbe innovazione spinta. Ad occuparsi della partita Leonardo Costanzo, braccio destro dell'assessore Meloni, persona onesta e lontana dalle ridicole ideologie pentastellate ma privo di competenza specifica sul tema (e se non hai competenza ti fai governare dalle associazioni di categoria) e di visione complessiva. Il tutto ovviamente all'insegna della arcinota ipocrisia comunale tipica della macchina amministrativa capitolina. Un esempio? Ti dico che ora lavoro per farti fare somministrazione ma intanto il regolamento cittadino sulle canne fumarie (risalente al 1932) vieta le cappe a carboni attivi che sono lo strumento indispensabile che ti consentirebbe di farlo. Ed è giusto per dirne una. E quindi giù a presentare nuovi progetti che però non hanno alcun senso se non accompagnati da una organica e amplissima riforma della burocrazia circostante e degli anchilosati regolamenti sovente risalenti all'inizio dello scorso secolo.
Altra ipocrisia? Quella dei soldi. Per risistemare lo scandalo dei mercati romani (70 aree di cui una schiacciante maggioranza non a norma) servirebbero secondo alcuni studi effettuati anni fa tra i 100 e i 150 milioni almeno. Il comune ne stanzia 4 (quattro) per 15 aree. Fate voi le divisioni e capite che i soldi destinati non potranno avere nessuna efficacia, se non quella sull'aumento senza dall'altra parte nessun beneficio del debito comunale che andranno a pagare i nostri figli.
Ma poi come fa l'amministrazione a fare progetti in strutture commerciali che non sono a norma e che non potranno esserlo con interventi da pochi spiccioli? Aumentare l'orario? Concedere la somministrazione? E se qualcuno si fa male nei nostri mercati favelas? E se qualcuno si intossica? I mercati richiedono milioni e milioni di investimenti e anche di avere il coraggio di attivare finanza di progetto (come per il Mercato Testaccio ad esempio, che infatti è un caso di successo), solo che di questo nel mitico piano non si parla. Anzi guai agli investimenti dei privati, meglio investire 4 milioni di soldi pubblici.
Ma entriamo nel concreto. Perché pensiamo che il progetto pentastellato sui mercati non sia efficace? Perché pensiamo che non abbia visione d'insieme? Perché pensiamo che sia l'ennesimo spreco e l'ennesima occasione sprecata?
Innanzitutto perché consideriamo le centinaia di banchi vuoti oggi nei mercati rionali come una opportunità oltre che come un problema. Vanno viste come moneta di scambio, lo sono, possono esserlo. Moneta di scambio per chi? Ma naturalmente per riequilibrare il mondo allucinante dell'ambulantato romano. I box vuoti nei mercati rionali (assieme alle licenze taxi, alla realizzazione di chioschi fissi sia dentro che fuori le aree verdi) sono la merce di scambio ideale per convincere\obbligare gli ambulanti - anche sfruttando la normativa Bolkestein - ad abbandonare piazze, aree storiche e marciapiedi. Non capire questo significa o non aver compreso la necessità assoluta di mettere insieme due problemi per fare una soluzione (l'unico modo per salvare la città in maniera virtuosa) oppure non avere la volontà politica, neppure di medio periodo, di ridurre le bancarelle in giro per la città. In ogni caso è un danno enorme che pagheremo per decenni, che pregiudicherà la risoluzione di problemi annosi.
Come se non bastasse la partita prevede, come piace ai 5 Stele, spesa pubblica. 4 milioni sono pochi ma sono 4 milioni. Non si capisce perché debbano andare su aree che sono commerciali e che dunque, se ben gestite, possono generare risorse e economie per essere poi reinvestite. E' giusto che un banco di mercato paghi 100 euro al mese di affitto e poi benefici pure di interventi e investimenti pubblici pagati da tutti mentre sulla stessa strada, magari di fianco, magari di fronte, magari con le stessa metratura un negozio paga di affitto almeno 10 volte tanto? Nessuno pensa che un banco di mercato debba costare come un negozio normale su strada, ma neppure dieci volte meno santo iddio, e con i piccoli aumenti che si possono applicare si devono ricavare organicamente le risorse per la riqualificazione dei mercati senza dover far ricorso a denari pubblici sottratti da altre partite.
Il modello è il solito che sta dietro al surreale bando per il Farmer's Market di Circo Massimo, pubblicato qualche giorno fa. Un progetto che obbliga il gestore a pagare una certa cifra, bassissima, al Comune; che impedisce rialzi (dunque se qualcuno vuole offrire di più dando più denari al Comune non può farlo); che ha criteri blandi e banali sulla qualità e che intima - manco fossimo a Cuba o in Corea del Nord - il gestore che dovesse fare degli utili a girarli all'amministrazione.
Con questa mentalità vetero sovietica non solo non si riqualificano i mercati, ma si affossa ulteriormente - semmai fosse possibile - la città, i suoi cittadini, i residui talenti che sono rimasti e ogni rimanente speranza di un futuro fatto di dignità, evoluzione e qualità.
Anche questo tema, cruciale per lo sviluppo, il benessere, l'economia, il turismo (perché c'è anche questo) è stato affrontato nella maniera più cialtroneggiante possibile, soprattutto senza costrutto, senza visione prospettica, senza alcuna lungimiranza, con una banalità da far cascare le braccia.
Il tutto ovviamente presentato - ieri in conferenza stampa - come grande lavoro di gruppo, come sfiancante impegno amministrativo, come rivoluzione civile. In realtà, purtroppo, fuffa. Tanto i cittadini ci credono e tanto i giornali (nessuno escluso) riportano tutto quanto in maniera acritica. Magari aggiungendo qua e là qualche "svolta" o qualche "rivoluzione". La rivoluzione, come accade molto spesso in questi mesi, è in peggioramento.
Al di là del provincialismo più bieco ("facciamo come Barcellona") o della retorica dei posti di lavoro per i giovani e del "trasformiamo qualche box in centro informativo o in sportello pubblico" (!?) nessun documento del famigerato piano di rilancio dei mercati è stato divulgato ufficialmente. Si è anticipato qualche elemento, peraltro patrimonio anche delle passate amministrazioni: aumentare gli orari di apertura, consentire ai banchi di fare somministrazione, gestire i banchi vuoti. Linee guida generiche a dir poco. Cose che si dicono da 10 anni mentre da un'amministrazione così dirompente ci si aspetterebbe innovazione spinta. Ad occuparsi della partita Leonardo Costanzo, braccio destro dell'assessore Meloni, persona onesta e lontana dalle ridicole ideologie pentastellate ma privo di competenza specifica sul tema (e se non hai competenza ti fai governare dalle associazioni di categoria) e di visione complessiva. Il tutto ovviamente all'insegna della arcinota ipocrisia comunale tipica della macchina amministrativa capitolina. Un esempio? Ti dico che ora lavoro per farti fare somministrazione ma intanto il regolamento cittadino sulle canne fumarie (risalente al 1932) vieta le cappe a carboni attivi che sono lo strumento indispensabile che ti consentirebbe di farlo. Ed è giusto per dirne una. E quindi giù a presentare nuovi progetti che però non hanno alcun senso se non accompagnati da una organica e amplissima riforma della burocrazia circostante e degli anchilosati regolamenti sovente risalenti all'inizio dello scorso secolo.
Altra ipocrisia? Quella dei soldi. Per risistemare lo scandalo dei mercati romani (70 aree di cui una schiacciante maggioranza non a norma) servirebbero secondo alcuni studi effettuati anni fa tra i 100 e i 150 milioni almeno. Il comune ne stanzia 4 (quattro) per 15 aree. Fate voi le divisioni e capite che i soldi destinati non potranno avere nessuna efficacia, se non quella sull'aumento senza dall'altra parte nessun beneficio del debito comunale che andranno a pagare i nostri figli.
Ma poi come fa l'amministrazione a fare progetti in strutture commerciali che non sono a norma e che non potranno esserlo con interventi da pochi spiccioli? Aumentare l'orario? Concedere la somministrazione? E se qualcuno si fa male nei nostri mercati favelas? E se qualcuno si intossica? I mercati richiedono milioni e milioni di investimenti e anche di avere il coraggio di attivare finanza di progetto (come per il Mercato Testaccio ad esempio, che infatti è un caso di successo), solo che di questo nel mitico piano non si parla. Anzi guai agli investimenti dei privati, meglio investire 4 milioni di soldi pubblici.
Ma entriamo nel concreto. Perché pensiamo che il progetto pentastellato sui mercati non sia efficace? Perché pensiamo che non abbia visione d'insieme? Perché pensiamo che sia l'ennesimo spreco e l'ennesima occasione sprecata?
Innanzitutto perché consideriamo le centinaia di banchi vuoti oggi nei mercati rionali come una opportunità oltre che come un problema. Vanno viste come moneta di scambio, lo sono, possono esserlo. Moneta di scambio per chi? Ma naturalmente per riequilibrare il mondo allucinante dell'ambulantato romano. I box vuoti nei mercati rionali (assieme alle licenze taxi, alla realizzazione di chioschi fissi sia dentro che fuori le aree verdi) sono la merce di scambio ideale per convincere\obbligare gli ambulanti - anche sfruttando la normativa Bolkestein - ad abbandonare piazze, aree storiche e marciapiedi. Non capire questo significa o non aver compreso la necessità assoluta di mettere insieme due problemi per fare una soluzione (l'unico modo per salvare la città in maniera virtuosa) oppure non avere la volontà politica, neppure di medio periodo, di ridurre le bancarelle in giro per la città. In ogni caso è un danno enorme che pagheremo per decenni, che pregiudicherà la risoluzione di problemi annosi.
Come se non bastasse la partita prevede, come piace ai 5 Stele, spesa pubblica. 4 milioni sono pochi ma sono 4 milioni. Non si capisce perché debbano andare su aree che sono commerciali e che dunque, se ben gestite, possono generare risorse e economie per essere poi reinvestite. E' giusto che un banco di mercato paghi 100 euro al mese di affitto e poi benefici pure di interventi e investimenti pubblici pagati da tutti mentre sulla stessa strada, magari di fianco, magari di fronte, magari con le stessa metratura un negozio paga di affitto almeno 10 volte tanto? Nessuno pensa che un banco di mercato debba costare come un negozio normale su strada, ma neppure dieci volte meno santo iddio, e con i piccoli aumenti che si possono applicare si devono ricavare organicamente le risorse per la riqualificazione dei mercati senza dover far ricorso a denari pubblici sottratti da altre partite.
Il modello è il solito che sta dietro al surreale bando per il Farmer's Market di Circo Massimo, pubblicato qualche giorno fa. Un progetto che obbliga il gestore a pagare una certa cifra, bassissima, al Comune; che impedisce rialzi (dunque se qualcuno vuole offrire di più dando più denari al Comune non può farlo); che ha criteri blandi e banali sulla qualità e che intima - manco fossimo a Cuba o in Corea del Nord - il gestore che dovesse fare degli utili a girarli all'amministrazione.
Con questa mentalità vetero sovietica non solo non si riqualificano i mercati, ma si affossa ulteriormente - semmai fosse possibile - la città, i suoi cittadini, i residui talenti che sono rimasti e ogni rimanente speranza di un futuro fatto di dignità, evoluzione e qualità.
30 commenti | dì la tua:
Ma non vi sta bene mai niente.anche la copiosa neve di New York è colpa è dovuta alla cattiva amministrazione della Raggi. Ma mi faccia il piacere Totò.
Purtroppo il sistema di reclutamento dei giornalisti pesca tra le loro famiglie, e quindi ci ritroviamo con personaggi di solito ammanicati – insomma che in media hanno avuto la vita comoda a due passi da papa’. Senza mai avere lo stimolo o la necessita’ di farsi un’esperienza seria all’estero, imparando cosi’ come si vive nelle citta’ evolute.
Anche per questo escono fuori i commenti “come a Barcellona, Parigi e New York” tipici dell’italiano medio che c’e’ stato una volta, senza capire niente.
L'idea stessa di mercato pubblico, cioè governato da politici e sindacati/corporazioni, è fallimentare. Bisogna liberalizzare e privatizzare, solo così avremo gestori che puntano sulla qualità e sull'efficienza che in caso contrario verrebbero sconfitti dal mercato lasciando il posto a qualcun altro più bravo.
Se siete veramente così interessati al decoro e al mantenimento della bellezza di questa città,perché non fate un bel servizio sulla devastazione che i negozi di orto frutta gestiti da egiziani stanno creando da anni a tutto il territorio metropolitano, attraverso l'occupazione di suolo pubblico e privato,con tutto quello che ne consegue.Tutto ciò non è avvenuto solo da otto mesi,ma da svariati anni,e i sindaci che si sono succeduti non hanno mosso un dito.Bastava applicare la legge (283/1962 art.5 letto.b )
Oddio, il reclutamento attraverso amici, parenti, collaboratori vecchi compagni di scuola è l'unico filo conduttore dell'amministrazione Raggi: si va dalla moglie di De Vito ai compagni di scuola di Frongia, a Gjuiusa (compagno di Taverna) alla compagna di Stefàno, alle nomine congiunte di Leonardi e Chisena (madre e figlia), Morazzano e Morazzano (padre e figlio), a quelle di Podeschi (assistente del deputato Baroni)....ed è ancora lunga. Questo solo per quanto riguarda Roma.
La colpa non é tanto degli egiziani ma dei ipodotati come i generatori di commenti razzisti che leggiamo su questo sito. Avanti cosí, fratelli d'ogni parte del mondo, buttatela nel culo ai romani scansafatiche e razzisti. Sempre da voi, sempre insieme, contro la feccia dell'ummanitá.
POVERETTO...!
Al massimo poveretta, forse ti riferivi a tuo padre. Non intendevo offendere nessuno, era solo per dire che non è un discorso di Egitto o Bangladesh, ma di voglia di lavorare. Il problema è che l'italiano vuole lavorare sui petali di rosa, pensione, diritti ecc., e ormai non è più possibile. Bene quindi che a me il servizio me lo renda tuttavia un fruttivendolo con meno velleità di sicurezza sociale. Abituatevi signori.
Sí ma poi sarà pure che il sabato mattina vado al supermercato dove trovo anche altre cose piuttosto che fare il giro delle settechiese e farmi spennare dal fruttarolo del mercato
Supermercato forever.
L'anonimo delle 2.33 ha manifestato legittimamente lo sconcerto per il degrado che obiettivamente si viene a creare attraverso l'occupazione di marciapiedi pubblici mediante l'esposizione della frutta.Ebbene gli viene risposto che i romani sono fannulloni e con altre offese personali.Vi pare normale tutto questo? Attentatori piuttosto al tema dell'articolo in oggetto.Altrimenti,a mio avviso,non ha senso partecipare al dibattito
Tone', non hai piu' ritegno. Stai postando su twitter gli articoli di "Oggi" pur di avere ragione. No, dico "OGGIIIIIIIII...". Ma che sei na' vecchia dal parrucchiere? A quando gli scoop di Novella 2000 e Eva 3000? Mettete du' caschi da parrucchiere a casa.
Che fine che hai fatto.
Dalle pagine di Intimita': Tonelli era a cena con Marino mentre noi romani pagavamo il loro lauto pasto.
Da Grand Hotel: Tonelli va in cerca di sesso a pagamento con le minorenni extracomunitarie ma invece di pagarle le picchia e scappa. Le testimonianze delle dirette interessate sul sito.
Sono stato pagato da M. T.per umiliarmi mel rilasciare dichiarazioni ad OGGI sulla Raggi. Gli ho dovuto anche offrire la cena.
h. 16.41 pm Se te ne vai affan* in Egitto insieme ai tuoi fratelli, ti dimostri coerente col tuo piglio da pantera del web.
A proposito di fuffa, è in podcast su radio radicale la conferenza celebrativa del trattato di Roma per la creazione di quella fallimentare boiata che è la ue.
I pagliacci della grande associazione a delinquere non sanno più come giustificare l'esistenza dell'organismo che ha disfatto l'economia, la sicurezza e la cultura del vecchio continente.
Pur di mantenere incollato il deretano alle poltrone e alle prebende finanziarie ormai straparlano.
Pare che prima del 2000 l’Europa fosse in guerra, priva di libertà, insicura e povera. Veramente era il contrario, ma fa niente, gentilò.
Si è sentito anche che bisogna imporre l'Europa ai populisti (ossia al popolo sovrano) "perché sono i gggiovani che ce lo chiedono, e non bisogna infrangere i sogni dei ggggiovani"; i ggggiovani invocano l'Europa soprattutto mentre consegnano le pizze impastate dall'egiziano per due euro e mezzo l'ora, grazie alla ue.
Poi che siccome la ue fa schifo, bisogna “fare più ue” (variante del non meno Europa ma più Europa), con logica inoppugnabile.
Poi che ci vuole – e di corsa! – l’esercito ue e la procura unita, sennò come si fa ad arrestare o a far sparire gli oppositori? E’ l’ultima chance per scampare alla sorte ineluttabile.
Ci volevamo far mancare le citazioni in libertà, indispensabili per la nota pratica diversiva in caso di estrema difficoltà? La Rivoluzione francese, i puffi, seneca, i vichinghi, la coca cola e tu sorella. Tutto pur di non parlare del merito, che è una sconfitta senza appello della mafia europeista.
E infine che “le parole sono le vere armi”: come no, una sequela di cazzate di tal fatta sparate ininterrottamente 24 ore al giorno ovunque per vent’anni ha triturato il cervello al più convinto degli antieuropeisti.
Un deliquio di patetica retorica, tra padri af-fondatori, pace e progresso, condita delle inevitabili allusioni minatorie sulle eventuali conseguenze dell’uscita dall’euro, tipiche dell'impotenza, sennò che riunione di massoni è.
Non ve la perdete, un momento di ilarità garantita.
Poi il conte gentiloni è sempre un oratore arcano, come i titoli in base ai quali guida il Paese.
PS Nella follia ansiosa di doversi cercare un lavoro in caso di chiusura della baracca, la merkel dà definitivamente di matto e minaccia pure gli Usa di denunciarli se mettono i dazi. !!! La pazzia, le conferenze, l'agitazione insensata e la prepotenza della culona crescono con la sua impotenza.
@9:19 - no, ci vai tu con tuo padre, tua madre, tua sorella e l'ossessione dell'impotenza (ehm) e dei massoni. Ma prenditi un valium e suona l'apposito strumento dei trombati della storia e della vita. E #ciaone forever.
"in podcast su radio radicale."
ok.
100 euro di affitto per un banco al mercato!?
Signori, qui al mercato di Villa Gordiani si contano sulla punta delle dita i gestori che rilasciano scontrino fiscale!
Un giorno, erano le dodici di un sabato, ad un banco grande, dove lavorano almeno cinque persone tanta è l'affluenza, ho preteso lo scontrino. Beh, dandogli un'occhiata ho notato che prima di quello ne erano stati rilasciato poco meno di 30!! Di sabato!!!
Questa cosa mi fa decisamente incazzare...lì nessuno paga tasse!
Io son diventata la rompiballe seriale che protesto ogni volta che non me lo danno! Ma ti pigliano per stanchezza, ogni volta è una discussione.
Più volte ho provato a interessare qualche vigile sparuto presente in zona ma la risposta è sempre stata un'alzata di spalle.
Andate a vedere il mercato di PIAZZA SAN GIOVANNI DI DIO: lo SCHIFO PIU' NAUSEABONDO, banchi immersi nel lerciume, con topi che girano, pulizia assente, degrado sconfinato. Oggi, ROMA 2017, ancora abbiamo questa bidonville a Roma che ancora ritiene di chiamarsi mercato rionale?
Perchè non si mette in essere il progetto di oltre 17 anni fa? I titolari dei banchi apprezzano lo stare in tale LURIDO PANTANO?
DA VOMITARE.
Stai esagerando, non credi?
Per il commentatore del 19 Marzo 2017, h. 3:29 PM
No, non sto esagerando proprio. Fattela una passeggiata in quello che viene chiamato il "mercato rionale di PIazza San Giovanni di Dio". E poi ne riparliamo.
Ah, non attraversarlo all'imbrunire, pantegane lunghe mezzo metro. Di giorno? Goditi il fetore. E la ottima pulizia.
Ribadisco: DA VOMITARE.
Ci faccio la spesa ogni tanto. I topi boh dai è normale, c'è cibo a terra. Sono animali pure quelli, saranno felici i gatti. Cmq il mercato è storico e ve lo consiglio. Prezzi un po' salati, vero, ma tutto sommatp decorosi per il livello eccellente delle verzure e delle frutte specialmente. Alcuni banchi sono poi gestiti da amici bangladesi che sono simpatici e gentili. Magari ecco, a dover fare un appunto: non andare il sabato mattina per le lunghe file.
Ma che si dessero una regolata a rifare quello schifo di mercato di piazza san giovanni di dio. C'era il progetto, che hanno affossato gli stessi commercianti. Beati loro che amano vendere la roba tra l'immondizia...
Ciao sono Theresa Williams Dopo essere stato in rapporto con Anderson per anni, ha rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto è stato vano, lo volevo tornare tanto per l'amore che ho per lui, lo pregai con tutto, ho fatto promesse, ma ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un mago che potrebbe aiutare me un incantesimo per riportarlo indietro, ma io sono il tipo che non ha mai creduto in magia, non avevo altra scelta che tentare, io mail il mago, e mi ha detto che c'era un problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà a me prima di tre giorni, ha gettato l'incantesimo e sorprendentemente nel secondo giorno, era intorno 16:00. Il mio ex mi ha chiamato, ero così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che disse era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è successo che voleva me tornare a lui, che mi ama così tanto. Ero così felice e sono andato a lui che era così che abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho fatto promessa che qualcuno so che hanno un problema di rapporto, mi sarebbe di aiuto a tale persona da lui o lei si riferisce all'unico mago reale e potente che mi ha aiutato con il mio problema. e-mail: drogunduspellcaster@gmail.com lo si può e-mail se avete bisogno la sua assistenza nel vostro rapporto o di altri casi.
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