Certo che Stefano Costantini, nuovo capo della Cronaca di Roma di Repubblica, non deve poi lamentarsi se il suo giornale - come gli altri peraltro - continua a perdere clamorosamente copie vendute. Chi è disposto a comprare quotidiani che propugnano disvalori e diseducano al senso civico? Ma Repubblica, 40 anni fa, non nasceva esattamente su propositi e obbiettivi opposti rispetto a questo?
Parliamo dell'editoriale di oggi sulla prima pagina di Repubblica a firma Christian Raimo. L'argomento? Lo spot Atac contro l'evasione. Per carità, un prodotto video piuttosto scadente, girato malino, montato malino, recitato malino, ma l'Atac almeno ci ha provato. Ci ha provato eccome! Le corde che vengono toccate sono quelle corrette per una volta tanto che questa mossa forse è una delle pochissime mosse azzeccate, quanto a tono di voce e passo, dopo 9 mesi di amministrazione. Un incivile evasore entra nell'autobus, non timbra il biglietto, gli altri cittadini se ne accorgono e cominciano a insultarlo come sarebbe giusto che fosse, dopo un po' arriva il controllore che (invece di fare purtroppo la multa) gli fa chiaramente presente che sta facendo la figura del pezzente per 1,5 euro mentre una cittadina dall'altra parte dell'autobus gli dà del cafone. Magari non servirà a nulla, ma i toni sono corretti. E' proprio quello il punto: non solo sei un cafone se non paghi il biglietto, non solo stai facendo del male non al Comune o all'Atac ma ai tuoi concittadini, ma lo stai facendo per risparmiare una cifra ridicola. E il gioco non può valere la candela. E se ti comporti male chi ti circonda non deve coprirti o proteggerti come si usa pensare a Roma, ma deve emarginarti e additarti come si fa in tutto il mondo civile ed evoluto dove la gente non ha nella propria cultura (e nella propria religione, diciamolo) l'idea di girarsi dall'altra parte, di porgere l'altra guancia. Brava Atac, consigliata bene.
Ovviamente questa impostazione mentale manda su tutte le furie tutta una certa Roma perbenista, borghesuccia, finto intellettuale, molto interessata affinché l'atmosfera di lassismo e illegalità resti intatta nei secoli dei secoli, molto interessata affinché la distanza siderale tra questa e altre cità occidentali resti inalterata. Oggi questa mentalità malata e pericolosa, che non smetteremo mai di combattere, ha preso corpo in un editoriale firmato Christian Raimo sulla prima pagina della Cronaca romana di Repubblica.
Secondo Raimo il filmato non funziona perché "non educa". Come se ci fosse bisogno di "educazione" per comunicare ai cittadini a non essere evasori. E' un po' come dire che non bisogna fare la multa a uno che sta in seconda fila, che passa col rosso mettendo al rischio la vita del prossimo, o che elude il fisco. Niente sanzioni: al massimo un po' di educazione. Nella squallida convinzione che chi si comporta male lo fa non perché è un paraculo ma perché è poco informato. Semplicemente ridicolo.
Ma Raimo fa di più. Prende di fatto le difese dell'evasore ("è un furbacchione, mica un piccolo criminale", e invece è proprio un criminale. Eccome!) additando come "incattiviti giustizieri" i cittadini che nello spot lo condannano. Li considera, testualmente, dei "delatori". Scrive proprio così e il quotidiano Repubblica mette l'articolo in prima, senza vergogna apparente. Chi condanna un proprio concittadino perché si comporta male è un "delatore". Si tratta di un messaggio semplicemente devastante, profondamente italiano, ancor più romano.
Si tratta dell'omertà che sta alla base della sottocultura micidiale che si è divorata questo paese. In questa città l'omertà, che più schiettamente stata rappresentata ad esempio in Sicilia con racconti collaterali alla criminalità organizzata (ma mica la mafia è criminalità, son furbacchioni o, come si dice oggi, furbetti), è resa con una espressione agghiacciante che sta nella testa, nel cuore (vabeh, cuore...) e nelle azioni di tutti i cittadini, anche di quelli che, pur non sapendolo, sono stati avvinghiati dalla mentalità dei Raimo. L'espressione è la seguente: chi se fa l'affari sua torna sano a casa sua.
E' il pilastro su cui si basa il declino inarrestabile di questa città, il pilastro che noi da 10 anni cerchiamo di abbattere aprendo gli occhi alle persone. Il motivo per cui la gente che la pensa come Raimo quando ci incontra per strada ci sputa, letteralmente, in faccia. La non partecipazione, il menefreghismo, l'egoismo, il cinismo. Vedi qualcuno che non paga il biglietto? Statte zitto e fatte li caxxi tua che sennò sei un infame. Idem per quanto riguarda tutti gli altri comportamenti sbagliati. Mica ti vorrai trasformare in giustiziere, mica ti vorrai trasformare in delatore? Meglio farti gli affaracci tuoi: d'altro canto il tuo concittadino si comporta da perfetto incivile mica per cattiveria o dolo, nooo, lo fa solo perché non è responsabilizzato. Non è informato. Non è stata fatta sufficiente cultura per persuadere il povero cittadino a stare nelle regole. Insomma, è colpa dell'amministrazione.
Questa mentalità atroce impregna la nostra città e contribuisce a trasformarla in quello che è. Cinica, omertosa, incivile, menefreghista, aggressiva. Mafiosa. Di più: questa mentalità impregna anche questa amministrazione: non dimentichiamoci che Raimo - se n'è vantato lui stesso - ha spinto per la nomina dell'assessore alla cultura (oggi Vicesindaco) Luca Bergamo, il quale lo ha ricambiato già con una poltrona, nel CdA delle Biblioteche di Roma. Adesso Luca Montuori, collaboratore di Bergamo, è assessore all'urbanistica. Il rischio, insomma, è che le metastasi di questo modo di ragionare a nostro avviso profondamene dannoso, che dovrebbe essere lavato via, continuino ad innervare una amministrazione che invece è stata votata per essere innovativa. Si passa invece dal rischio alla certezza quando si guarda alla professione di Raimo, la certezza è infatti (ma questo riguarda l'esperienza scolastica di quasi tutti noi in questa città, purtroppo) che impostazioni intellettuali spazzatura come questa finiscano a inquinare le menti giovani e facilmente influenzabili dei ragazzi delle scuole. Raimo, infatti, uno che scrive e pensa le cose che potete leggere qua sopra, è un insegnante di liceo. E non è un problema di Raimo che è uno e fa danni limitai, è un problema delle migliaia di persone (e di docenti della scuola pubblica) che la pensano come lui, che raccontano fandonie ai ragazzi delle scuole superiori perpetuando una pozzanghera di immondizia intellettuale che così non avrà speranza di asciugarsi mai e continuerà a diffondere i suoi effluvi fetenti in una città sempre più marcia a causa proprio di questo modo di approcciarsi ai problemi.
Chiaramente per personaggi come Raimo la guerra alla civiltà e al senso civico è comprensibile (fu lui un anno fa, vi ricorderete, a spiegare ai salotti intellettuali romani che il problema della città era in realtà l'eccessivo tasso di legalità, proprio così!): se i cittadini romani dovessero diventare delle persone normali (la condanna civica, l'emarginazione e la reprimenda pubblica verso chi si comporta male e la sanzione da parte di altri cittadini ancor prima che dalle autorità è cosa normale in tutti i paesi evoluti, da Berlino a Londra questo succede, sempre. Altro ché delazione), personaggi folkloristici come Raimo smetterebbero all'istante di essere dei maitre à penser e verrebbero immediatamente ricondotti al loro reale valore. E magari dovrebbero trovarsi un lavoro più adeguato a chi ama diffondere idee folli, anti civile, anti sociali e profondamente diseducative.
Parliamo dell'editoriale di oggi sulla prima pagina di Repubblica a firma Christian Raimo. L'argomento? Lo spot Atac contro l'evasione. Per carità, un prodotto video piuttosto scadente, girato malino, montato malino, recitato malino, ma l'Atac almeno ci ha provato. Ci ha provato eccome! Le corde che vengono toccate sono quelle corrette per una volta tanto che questa mossa forse è una delle pochissime mosse azzeccate, quanto a tono di voce e passo, dopo 9 mesi di amministrazione. Un incivile evasore entra nell'autobus, non timbra il biglietto, gli altri cittadini se ne accorgono e cominciano a insultarlo come sarebbe giusto che fosse, dopo un po' arriva il controllore che (invece di fare purtroppo la multa) gli fa chiaramente presente che sta facendo la figura del pezzente per 1,5 euro mentre una cittadina dall'altra parte dell'autobus gli dà del cafone. Magari non servirà a nulla, ma i toni sono corretti. E' proprio quello il punto: non solo sei un cafone se non paghi il biglietto, non solo stai facendo del male non al Comune o all'Atac ma ai tuoi concittadini, ma lo stai facendo per risparmiare una cifra ridicola. E il gioco non può valere la candela. E se ti comporti male chi ti circonda non deve coprirti o proteggerti come si usa pensare a Roma, ma deve emarginarti e additarti come si fa in tutto il mondo civile ed evoluto dove la gente non ha nella propria cultura (e nella propria religione, diciamolo) l'idea di girarsi dall'altra parte, di porgere l'altra guancia. Brava Atac, consigliata bene.
Ovviamente questa impostazione mentale manda su tutte le furie tutta una certa Roma perbenista, borghesuccia, finto intellettuale, molto interessata affinché l'atmosfera di lassismo e illegalità resti intatta nei secoli dei secoli, molto interessata affinché la distanza siderale tra questa e altre cità occidentali resti inalterata. Oggi questa mentalità malata e pericolosa, che non smetteremo mai di combattere, ha preso corpo in un editoriale firmato Christian Raimo sulla prima pagina della Cronaca romana di Repubblica.
Secondo Raimo il filmato non funziona perché "non educa". Come se ci fosse bisogno di "educazione" per comunicare ai cittadini a non essere evasori. E' un po' come dire che non bisogna fare la multa a uno che sta in seconda fila, che passa col rosso mettendo al rischio la vita del prossimo, o che elude il fisco. Niente sanzioni: al massimo un po' di educazione. Nella squallida convinzione che chi si comporta male lo fa non perché è un paraculo ma perché è poco informato. Semplicemente ridicolo.
Ma Raimo fa di più. Prende di fatto le difese dell'evasore ("è un furbacchione, mica un piccolo criminale", e invece è proprio un criminale. Eccome!) additando come "incattiviti giustizieri" i cittadini che nello spot lo condannano. Li considera, testualmente, dei "delatori". Scrive proprio così e il quotidiano Repubblica mette l'articolo in prima, senza vergogna apparente. Chi condanna un proprio concittadino perché si comporta male è un "delatore". Si tratta di un messaggio semplicemente devastante, profondamente italiano, ancor più romano.
Si tratta dell'omertà che sta alla base della sottocultura micidiale che si è divorata questo paese. In questa città l'omertà, che più schiettamente stata rappresentata ad esempio in Sicilia con racconti collaterali alla criminalità organizzata (ma mica la mafia è criminalità, son furbacchioni o, come si dice oggi, furbetti), è resa con una espressione agghiacciante che sta nella testa, nel cuore (vabeh, cuore...) e nelle azioni di tutti i cittadini, anche di quelli che, pur non sapendolo, sono stati avvinghiati dalla mentalità dei Raimo. L'espressione è la seguente: chi se fa l'affari sua torna sano a casa sua.
E' il pilastro su cui si basa il declino inarrestabile di questa città, il pilastro che noi da 10 anni cerchiamo di abbattere aprendo gli occhi alle persone. Il motivo per cui la gente che la pensa come Raimo quando ci incontra per strada ci sputa, letteralmente, in faccia. La non partecipazione, il menefreghismo, l'egoismo, il cinismo. Vedi qualcuno che non paga il biglietto? Statte zitto e fatte li caxxi tua che sennò sei un infame. Idem per quanto riguarda tutti gli altri comportamenti sbagliati. Mica ti vorrai trasformare in giustiziere, mica ti vorrai trasformare in delatore? Meglio farti gli affaracci tuoi: d'altro canto il tuo concittadino si comporta da perfetto incivile mica per cattiveria o dolo, nooo, lo fa solo perché non è responsabilizzato. Non è informato. Non è stata fatta sufficiente cultura per persuadere il povero cittadino a stare nelle regole. Insomma, è colpa dell'amministrazione.
Questa mentalità atroce impregna la nostra città e contribuisce a trasformarla in quello che è. Cinica, omertosa, incivile, menefreghista, aggressiva. Mafiosa. Di più: questa mentalità impregna anche questa amministrazione: non dimentichiamoci che Raimo - se n'è vantato lui stesso - ha spinto per la nomina dell'assessore alla cultura (oggi Vicesindaco) Luca Bergamo, il quale lo ha ricambiato già con una poltrona, nel CdA delle Biblioteche di Roma. Adesso Luca Montuori, collaboratore di Bergamo, è assessore all'urbanistica. Il rischio, insomma, è che le metastasi di questo modo di ragionare a nostro avviso profondamene dannoso, che dovrebbe essere lavato via, continuino ad innervare una amministrazione che invece è stata votata per essere innovativa. Si passa invece dal rischio alla certezza quando si guarda alla professione di Raimo, la certezza è infatti (ma questo riguarda l'esperienza scolastica di quasi tutti noi in questa città, purtroppo) che impostazioni intellettuali spazzatura come questa finiscano a inquinare le menti giovani e facilmente influenzabili dei ragazzi delle scuole. Raimo, infatti, uno che scrive e pensa le cose che potete leggere qua sopra, è un insegnante di liceo. E non è un problema di Raimo che è uno e fa danni limitai, è un problema delle migliaia di persone (e di docenti della scuola pubblica) che la pensano come lui, che raccontano fandonie ai ragazzi delle scuole superiori perpetuando una pozzanghera di immondizia intellettuale che così non avrà speranza di asciugarsi mai e continuerà a diffondere i suoi effluvi fetenti in una città sempre più marcia a causa proprio di questo modo di approcciarsi ai problemi.
Chiaramente per personaggi come Raimo la guerra alla civiltà e al senso civico è comprensibile (fu lui un anno fa, vi ricorderete, a spiegare ai salotti intellettuali romani che il problema della città era in realtà l'eccessivo tasso di legalità, proprio così!): se i cittadini romani dovessero diventare delle persone normali (la condanna civica, l'emarginazione e la reprimenda pubblica verso chi si comporta male e la sanzione da parte di altri cittadini ancor prima che dalle autorità è cosa normale in tutti i paesi evoluti, da Berlino a Londra questo succede, sempre. Altro ché delazione), personaggi folkloristici come Raimo smetterebbero all'istante di essere dei maitre à penser e verrebbero immediatamente ricondotti al loro reale valore. E magari dovrebbero trovarsi un lavoro più adeguato a chi ama diffondere idee folli, anti civile, anti sociali e profondamente diseducative.
GUERRA IN VISTA
RispondiEliminaFra un po' della modernità più futurista ne avrete in abbondanza.
Il prossimo piano della massoneria internazionalista è la guerra in Europa, come già anticipato un paio di anni fa.
Cogliendo spunto dalla fittizia creazione del nemico (Donald Trump) e dalle sue dichiarazioni sull'abbandono della politica di badantato militare sul resto del mondo (ossia ciò che si chiede agli USA da sempre), gli emissari finmeccanica in Parlamento, tra un colpo di tosse e un ahm ahm, stanno propugnando il nuovo diktat della "Difesa" e della "Giustizia" comune.
Il che vuol dire non solo perdere definitivamente ogni tutela contro la mafia europeista, ma soprattutto disporsi a creare un fronte anti americano e anti putin, sulla scia di un'emergenza che non esiste.
Attenzione, in guerra quando la guerra è vera, non ci vanno più solo i professionisti.
L'unica speranza è votare la Lega, è uscire quanto prima da questo imbroglio.
Ma intendi la Lega Nordafricana? Dici che Egitto e Algeria ci prendono con loro dopo?Quasi quasi vi voto eh....si si aspetta eh...
EliminaSpie, coatti e antipatici primi della classe.
RispondiEliminaQuasi quasi viene da prendere le difese del "portoghese" ...
Il video è totalmente sbagliato. Prima di tutto, parte dal presupposto che uno su cento non paga il biglietto, mentre è esattamente il contrario. Poi, è evidente che chi ha ideato e promosso il video non vive la strada e non conosce il contesto che vorrebbe ritrarre. Nella vita reale, pannofino e l'antipatica quanto virtuosa utente, sarebbero finiti al pronto soccorso con il setto nasale rotto.
RispondiElimina
RispondiEliminaSU CHANGE.ORG SOTTOSCRIVETE LA PETIZIONE PER RITORNARE SUBITO AL PROGETTO ORIGINARIO DELLO STADIO DELLA ROMA, CON LE TORRI DI LIBESKIND ( e non 18 palazzine!!!) E DELLE OPERE PUBBLICHE CONNESSE.
è evidente che chi ha ideato e promosso il video non vive la strada e non conosce il contesto che vorrebbe ritrarre
RispondiEliminaVERISSIMO, E NEL FRATTEMPO, IN TUTTI QUESTI MESI LA GIUNTA E IL CONSIGLIO COMUNALE COSA HANNO FATTO SU ATAC, BUS, TRAM E METROPOLITANE ? COSA ?
In Trntino, dove vado in vacanza, i biglietti si fanno sull'autobus.
RispondiEliminaDue estati fa mi è capitato di salire su un'autobus con le mie bambine senza rendermi conto che era uno dei pochi su cui devi salire con già il biglietto in tasca.
Dopo essere stato giustamente ripreso dall'autista (ovviamente davanti a tutti) per essere salito senza prima informarmi se potevo fare il biglietto sull'autobus, questi mi ha detto: "quando scendi vai alla biglietteria a fare il biglietto".
Sceso dall'autobus ero un po' disorientato cercavo la biglietteria, l'autista mi ha visto traccheggiare, ha fermato l'autobus, ha aperto la porta e mi ha detto: "lo sapevo che non volevi pagare".
Qui percepiamo questo comportamento come cafone ed ignorante ... qui un autista così sarebbe stato menato senza pensarci due volte .... li hanno autobus nuovi (max. 3 anni) e puliti, PULITI !, su tutte le linee ....
Vabbè, Christian Raimo è quello che sostiene che i teatri occupati / "sociali" (tipo Valle, diciamo) andrebbero lasciati fare, perchè lì ci sarebbe la vera cultura. Ho detto tutto.
RispondiEliminaLo spot è una merda e lo sai perché? Perché l'utente dei mezzi non deve fare il biglietto, oppure cedere il posto alle vecchiette SOLO PERCHé GLI ALTRI LO INSULTANO. Deve farlo per una consapevolezza CHE GLI NASCE DA DENTRO. E far nascere questa consapevolezza sarebbe il compito della pubblicità. Ecco perché lo spot non educa, e anche pubblicitariamente, formalmente e sotto ogni altro punto di vista è una merda.
RispondiEliminaDaniele Botti, pubblicitario
Solo a Roma potete essere così bigotti da sostenere tesi ipocrite e firmarvi "pubblicitario" per cercare di avvalorarle. Un pubblicitario ha prodotto anche gli spot della Lorenzin, questo quindi dovrebbe pprtare tutti i pubblicitari a nascondersi? Giammai. È proprio questa l'evidenza della carenza educazionale che a parole combattete ma di fatto tentate di alimentare, la naturale predisposizione a sostenere le proprie idee o gesta oltre la moralità, per mera presa di posizione. Guardatevi (guardiamoci) allo specchio e cerchiamo una crescita culturale vera.
Eliminaraimo
RispondiEliminauno che ha fatto carriera maggiormente grazie alle sue idee politiche fin dai tempi del liceo orazio.
un esponente del politically correct che ci sta rovinando
del giustificare tutto
dell'educazione e di tutte le menate che hanno fatto diventare mosci una generazione di giovani.
ovviamente è sempre stato un grandissimo comunista di quelli nostalgici altrimenti non avrebbe fatto questo tipo di carriera.
di gente di sinistra in gamba ce ne sono tanti. lui non vale nulla.
Oh è incredibile, per una volta che leggo cose giuste nell'articolo le stronzate stanno nei commenti.
RispondiEliminaIl biglietto si paga, morti de fame che non siete altro!
Lo spot non dipinge la realtà, è vero. Nessuno oserebbe riprendere in quel modo chi non paga il biglietto, rischierebbe la rissa.
RispondiEliminaEppure non è così male. A Raimo non piace, ok, ma non mi pare nemmeno che esponga pareri così censurabili. Condivido l'idea che il biglietto vada pagato per dovere civico e non per paura degli insulti degli altri viaggiatori.
Non facciamo, come sempre, una polemica su tutto.
Lo spot e' ridicolo perché mostra un autobus nuovo e pulito, mezzo vuoto e popolato da italici belli e puliti. La realta' e' che gli autobus fanno in gran parte schifo, sono pieni fino all'orlo di nomadi, camminanti, striscianti, diversamente italici e graditi ospiti che il biglietto NON lo faranno mai, fregandosene (a ragione) di eventuali multe. E se il controllore (ammesso che in un mese di viaggi gratis ne incontrino uno) gli dice qualcosa, se va bene lo insultano. Se va male lo riempiono di botte e gli altri passeggeri battono anche le mani.
RispondiEliminaIl ridicolo dello spot e' che se una vecchina, uno studente o chi non ha trovato un biglietto prima di salire sul mezzo (o magari pensa di averlo obliterato e la macchinetta NON funzionava) viene pizzicato dai controllori (mentre gli "altri" scendono facendo finta di niente) paghera' una salata multa. Con cui magari pagheranno chi ha realizzato uno spot ridicolo
Spero che le "botte" un giorno le diano finalmente ai miserabili piagnoni che pensano di avere solo diritti e agli snob altezzosi che li difendono senza mai essere saliti su un bus.
RispondiEliminaMalgrado abbia la tessera annuale da prima dell'invenzione del motore a scoppio, quelle RARE volte che è finalmente salito un controllore la stragrande maggioranza dei passeggeri ha sempre dimostrato i non aver nulla da temere anche senza biglietto!
INFATTI SONO TESSERATI, i lavoratori stranieri per primi.
Sono le stronfiette parioline (col motorino o la smart temporaneamente dal meccanico) che spesso beccano e agitando lo smartphone da 800 € da cui sono state villanamente interrotte, blaterano scuse cooondro i pooolidici e che l'auti costeno troppo.
Da parte mia ho sempre supportato la beata visione dei controllori.
Episodi di teppismo vanno repressi con determinazione, ma per quanto golosi scoop, sono fortunatamente rari, rarissimi.
Ho fatto un sogno...Non si sale perché c'è il bigliettaio o perché c'è la presenza continua di controllori e se un nullatenente viene multato e non paga c'è il blocco delle richieste o dei rinnovi di tutti i documenti della pubblica amministrazione inclusi i permessi di soggiorno... Peccato che già esiste ...Sono i paesi del nord Europa
RispondiEliminaIl discorso è complesso. A Berlino, per esempio, se dopo la terza multa non la paghi, vai sul penale e rischi di andare in galera. E' anche vero, però, che a Berlino con tram, bus e metropolitana ci puoi regolare l'orologio, perchè là il cittadino conta, se paga. Ed ho detto Berlino per dire qualunque altra città degna di essere appartenente al mondo civile. Qui in questa città abbiamo aziende che esistono essenzialmente per dare un posto al raccomandato e/o al figlio/a del sindacalista di turno, ed i risultati si vedono: efficienza zero, conti perennemente in rosso senza che freghi un cazzo a nessuno, professionalità di chi dirige e di chi ci lavora zero, voglia di lavorare saltami addosso (della serie "ormai er posto ce l'ho, ma che cazzo me frega de lavorà bene, tanto me pagano e ci ho er sindacato che me tutela"), mezzi tenuti male, treni della metropolitana imbrattati e sporchi, frequenze assurde, ecc. ecc. Oltre poi ad una rete di trasporti pubblici fatta totalmente a cazzo di cane, ma questo è un altro discorso ancora. Certo, questo non vuol dire che il biglietto non si debba pagare, non mi azzarderei mai a dirlo (sono pure un abbonato Metrebus), ma finchè il sistema non sarà profondamente rivisto (cioè mai) sarà sempre così. Oltre poi al fatto che serve tutta una cultura diversa, dal politico all'azienda di trasporto al cittadino comune.
RispondiEliminaPer dirvi come talvolta i controllori, quando ci sono, operano a cazzo di cane, vi racconto questo aneddoto, capitato ad un mio amico svariati anni fa. Allora: era sul tram con un suo amico, salgono i controllori, e loro due avevano l'abbonamento. Il suo amico, però, venne multato lo stesso perchè aveva un abbonamento ridotto per studenti, che sforava di quattro mesi l'averne diritto, anche se il tabaccaio glielo aveva dato per buono. Lui, però, ha riconosciuto la sua colpa ed ha pagato subito la multa, pregando i controllori di accompagnarlo al bancomat che era là vicino, dopo essere scesi dal tram.
RispondiEliminaTempo dopo, gli stessi tre controllori ricapitarono al mio amico su un bus di una linea notturna, sul quale 'erano solo lui (regolarmente abbonato) ed una specie di avanzo di galera che stava beatamente sbracato sui sedili a dormire. Lo svegliano, chiedendogli il biglietto, e lui si sveglia cominciando ad insultarli con una arroganza e veemenza da prenderlo a schiaffoni. Beh, e che hanno fatto questi? Invece di chiamare la polizia e portarlo al commissariato, non hanno fatto nulla, scendnedndo al capolinea e lasciandolo beatamente andare. Capito l'antifona? Alcuni di loro fanno i forti con i deboli (caso dell'abbonamento non valido per quattro mesi) ed i deboli con i forti (quest'ultimo caso). Fosse successa una cosa del genere all'estero, a quello se lo sarebbero bevuto di brutto, altro che fare il prepotente. Ecco, anche questa è una cosa da correggere.
Sono totalmente d'accordo sul commento di RMS relativo all'articolo del giornalista di Repubblica.Sono soggetti che mirano a diseucare l'opinione pubblica perché loro si nutrono di dosaggio sociale.
RispondiElimina1.42 e avrebbero anche licenziato i controllori . D'altro canto se loro sono i primi a non essere 2tutelati" rischiano la rissa per cosa ?
RispondiEliminain uno stato di diritto chi sbaglia paga la multa, nello stato fascista chi sbaglia viene insultato e deriso
RispondiEliminalo stato laico ti dice quello che puoi fare e quello che non puoi fare, lo stato autoritario dice quello che è giusto e sbagliato, si sostituisce ai cittadini, alla loro coscienza e pone regole e sanzioni di tipo moralistico
il concetto è elementare ma non so se chi gestisce questo luogo è in grado di capire la differenza....chi ci arriva capirà il senso dell'articolo di Repubblica, chi non ci arriva continuerà a ululare con la bava alla bocca
come di solito accade in questo sito
Oggettivamente lo spot non è il massimo MA:
RispondiElimina-giusto veicolare il messaggio che chi non paga è un purciaro oltre che un nemico del bene comune
-giusto che la gente sia il primo controllore e garante della legalit
Certo, la realtà è diversa ma apprezzo quantomeno il tentativo e soprattutto spero sia solo l'inizio.
Io all'utente che fa i distinguo tra stato laico, fascista e diritto vorrei dire che la multa non è necessariamente la pena giusta.
RispondiEliminaLo è per me che se la prendo la pago. Ma se non la pago per vari motivi (scappo, meno il conducente, risulto nullatenente, do generalità false), forse la derisione e l'aperta ostilità degli altri utenti del servizio non è una cosa del tutto sbagliata.
Sono stato per anni anche io un garantista amante dello stato di diritto e la democrazia.
Beh, le dico una cosa, la democrazia va meritata e quello che conta sono i fatti.
Un bus che funziona o meno è un fatto. L'atac in attivo può essere un fatto. Che qualche intellettuale ritenga che alcuni mezzi per garantire il servizio sbagliati...beh è una cazzo di opinione.
Il buonismo ha fallito.
domanda : che fine hanno fatto i controllori ?
RispondiEliminae la sperimentazione per salire solo da una porta e vidimare davanti all'autista?
e la sperimentazione del bigliettaio ?
e i nuovi autobus senza tre porte ?
e l'obliterazione in uscita alle metro ?
NIENTE DI NIENTE
se non si cambia il sistema delle sanzioni amministrative (non paghi una sanzione? Vai ai servizi sociali, oppure in galera. Scegli) nei confronti dei finti nullatenenti, i furbi continueranno sempre a fare i furbi. E i fessi a pagare pure per loro
RispondiEliminaperchè altrove i biglietti si fanno sul bus ? o dal controllore, come in treno, con sovrapprezzo ? e perché qui no ?
RispondiEliminaottimo e doverso multare i furbi che non fanno il biglòietto perchè poi il biglietto loro lo pagano i contribuenti ripianando il debito di Atac.
RispondiEliminaMa dove stanno le nuove linee di tram e le revisioni della rete bus promesse ? non si dovevano accorpare le fermate troppo vicine per velocizzare ? La giunta non ha fatto alcunché, sul problema più grave di Roma !
ma perchè riprendere verbalmente uno che non fa il biglietto? Se gli fanno la multa magari non la paga. Se ti mena non farà nemmeno un giorno di galera. Se gli meni tu ti farà causa e ti manderà per stracci (tanto alle persone civili succede così, c'è da giurarsi). Non si tratta di ignavia ma di cause di forza maggiore a cui i le persone civili soccombono ( immaginate di chiamare il 113 dicendo che c'è uno senza biglietto: bene che va vi manderanno affambagno)
RispondiEliminai biglietti devono farli gli autisti a bordo facendoli pagare 3 euro!!! Soldi contati alla mano. E se fai il furbo, freno a mano e si chiama il 113. E che il questore non rompesse il cazzo con la mancanza di personale, perchè le tasse le paghiamo e pure parecchie........
RispondiEliminaBravo,cosa che fanno in tutte le città che si definiscono tali.
EliminaIn questa città si vive male proprio perché c'è molta gente che fa finta di nulla e si gira dall'altra parte. Non esiste il senso civico, e l'esempio del giornalista che parla di delazione e criminalizzare qualcuno.Non ci salverà nessuno, siamo destinati al declino totale.
RispondiEliminaMa come la Casaleggio&Co non ha saputo fare di meglio? Il Peppone nazionale solo chiacchere e distintivo!!!!!
RispondiEliminaAd Anonimo marzo 08, 2017 2:04 PM: Scusa, ma non capisco il tuo commento "e avrebbero anche licenziato i controllori". Scusa, è troppo facile fare il forte con il debole ed il debole con il forte. Allora, la multa non la dovevano fare nemmeno a quello con l'abbonamento ridotto non valido per quattro mesi. Lo sai che se fai il controllore è, da noi, un mestiere un po' a rischio: allora non lo fare. Perchè se dici che "qua non passa manco una mosca", deve essere così per tutti, e non solo per i buoni, magari in buona fede. Se uno si rifiuta di esebirti le generalità, devi chiamare la polizia. Certo, magari non verrà subito, ma è tuo dovere farlo, tu controllore, intendo.
RispondiEliminaA Parigi, una volta, i controllori sono saliti di sera in una zona malfamata sul tram. La prima cosa che hanno detto al conducente è: "Chiudi tutte le porte". Poi, uno ha cominciato a fare storie: lo hanno acchiappato di peso e portato via. Aggiungo che erano alti come l'attore Lou Ferrigno (Hulk), non ragazzotte anoressiche.
E poi i controllori devono essere anonimi, non che li vedi alla fermata e scendi.
RispondiEliminaEro a Mestre domenica, sale sul tram per Venezia un giovane con zainetto e look normale che ad un certo punto si palesa con voce stentorea tirando fuori l'apparecchio per controllare i biglietti.
Ma infatti è anche questo il problema: che qui il prepotente la fa sempre franca. Non a caso i controllori, qui a Roma, li si vedono solo in certi orari e su alcune linee "facili", non vanno certo la sera a Tor Bella Monaca: uscirebbero dall'autobus, dopo alcuni secondi, da una parte le ossa e dall'altra i pezzi di divisa. Invece a Parigi, appunto, vanno anche la sera ed in zone malfamate, perchè c'è anche amonte tutto un sistema che li tutela, e che tutela gli onesti, che qui non esiste. E nessuno ha voglia di crearlo, perchè a tutti va bene così. Lo dimostra il commento (giustamente criticato da RMF) di quel cretino sul giornale.
RispondiEliminaAd Anonimo marzo 08, 2017 3:02 PM: Sì, è vero quello che tu scrivi. Già al nord Italia si fa controlleria in modo più efficace rispetto a roma. A Milano, per esempio, mi è capitato più volte di prendere il tram che va a Cinisello; beh, tutte le volte che ci sono andato sono passati i controllori, educati ma anche molto seri e professionali. A Torino, poi, vanno su bus e tram spesso accompagnati dalla Polizia Locale, cosa che non vedo mai fare qui a Roma.
RispondiEliminaD'altra parte, torniamo sempre al solito discorso: anche combattere l'evasione su bus e tram viene fatto, a Roma, con la solita mentalità del "volemose bene", che tanto "i probremi so artri", e via dicendo.
RispondiEliminaSempre a Milano, già da tempo si timbra il titolo di viaggio anche all'uscita in tutte le stazioni dellametropolitana. Qui a Roma, un sistema del genere "è allo studio", in esperimento solo a Jonio, e finalmente lo vogliono estendere alla metro C a fine anno, sembra. Ora, cosa cazzo c'è "da tudiare" un sistema già applicato universalmente in moltissime città europee e, appunto anche a Milano, non si capisce.
come con gli arredi urbani contro la sosta in doppia fila o la fermata in area pedonale, anche sui mezzi pubblici dovrebbero esistere sistemi atti ad impedire la possibilità di evadere : e quindi obbligo di entrare e vidimare solo da una porta sui bus e obbligo di vidimare in uscita, ed in più i controllori.
RispondiEliminaa Roma in realtà non regna il "volemose bene" ma il "volemose male" perché in questo modo alla fine paghiamo meno biglietti ma più tasse per avere un servizio peggiore.
i controllori devono essere anonimi, non che li vedi alla fermata e scendi.
RispondiEliminaovvio, ma a Roma non si fa... perché l'amministrazione non lo fa ? teme di perdere i voti ? i voti di chi viola le regole, non quelli dei cittadini che le seguono
i biglietti devono farli gli autisti a bordo facendoli pagare 3 euro!!! Soldi contati alla mano
RispondiEliminagiusto ! e vale anche per i controllori, pagare subito con sovrapprezzo ulteriore per rimanere sul bus.
altro che multe inutili che poi non vengono mai pagate. Pagare subito, sul posto, o accompagnamento al commissariato
condivido: statisticamente tra ricorsi, nomi fasulli, indirizzi sbagliai, notifiche in ritardo, la multa da 100 euro non la paga quasi nessuno alla fine. meglio fargli pagare subito 10/15 euro
RispondiEliminaCondivido l'articolo al 100%. Persone come Christian Raimo sono un autentico cancro per la sinistra.
RispondiEliminaEsatto: concordo anche io al cento per cento con l'articolo di RMF.
RispondiEliminaQuelli come Christian Raimo aspirano a continuare ad essere " 'o gallo ncopp a munnezza" come si dice a Napoli. Se la città diventasse normale e minimamente paragonabile al resto delle città del mondo ecco che gli effetti collaterali alla Raimo decadrebbero automaticamente dal posto che possono occupare solo in una città tanto malata. Ogni cittadino sarebbe libero perchè fornito di una dignità che per primo riconosce di avere. Nessuno sarebbe più abbindolabile da cialtroni alla Raimo. L'obiettivo di quelli come lui è avere schiavi, pedine da utilizzare per accrescere il proprio ego e la propria influenza. Dietro tutto ciò c'è la visione profondamente razzista, classista, egoistica che gli elitisti* hanno dei cittadini, in particolare dei più deboli, che provano ad ingannare fingendosi loro difensori *(non sono elite ma elitisti, cialtroni che si autoproclamano elite each other)
RispondiElimina302. I controllori andavano licenziati proprio perché "distinguevano" chi multare e chi no. Il problema e' che in altre nazioni i controllori sono equiparati e tutelati come se fossero pubblici ufficiali. In alcuni paesi sono grandi e grossi e hanno pure i cani. Da noi se chiudi le porte del bus, ti denunciano e condannano per sequestro. Se ti menano "pazienza", se meni passi i guai. D'altro canto se il "popolo" NON rispetta gli agenti in divisa e se un giudice condanna chi si difende da ladri o rapinatori che puoi aspettarti ?
RispondiEliminaPero', alla fine, gli onesti, che pagano le tasse e mantengono comunque il bilancio disastroso di Atac finiscono per essere mazziati e cornuti (pagano due volte un servizio che tutti gli altri hanno gratis). E se sgarrano pagano la terza volta. Lo spot e' tre volte cretino perché fa del facile moralismo su una realta' del tutto diversa.
I controllori con i cani? Mi hai spiazzato e non trovo qualcosa di adeguato da dirti...ROTFLMAO!
EliminaLo spot a me non dispiace. E' un altro passetto avanti verso il ripristino della legalità. Il viaggio è però MOLTO lungo e mi fanno sorridere chi si lamenta oggi (e lo faceva già a luglio) del fatto che non ci siano ancora autobus con 2 porte e i tornelli in uscita dalla metro. Ma dove vivete? Avete mai amministrato non dico una città, ma un condominio? I tempi, in Italia, sono lunghi anche solo per spendere soldi già stanziati. A quanto mi risulta (mi fido di Enrico Stèfano) l'iter è stato avviato; diamo tempo al tempo.
RispondiEliminaOvvio poi che servono più controllori. La scorsa settimana ne ho visto 4 in azione all'Eur ed alla metro a Termini, erano anni che non ne vedevo. Facevano anche delle multe, incredibile.
A Milano, anni fa, sono saliti i controllori il giorno di Natale ed hanno multato due persone sprovviste di biglietto. Ecco, questa dovrebbe essere la normalità. E, secondo me, piano piano ci arriveremo, nonostante questi articoli diseducativi.
FASSISTI !!
RispondiEliminaLa "religione", come la definite voi, dice:"Non rubare". Porgere l'altra guancia non è pertinente al contesto che descrivete.
RispondiEliminaPer il resto pienamente d'accordo che si debbano sensibilizzare i cittadini a non restare onerosi difronte ad atteggiamenti autodistruttivi per una società civile.
Questo dice la "religione", sporcati le mani e non vivere nel tuo individualismo fregandotene di ciò che ti accade intorno.
omertosi*
RispondiEliminaScioè anagabido anagabonzio, free, free yourself, no repression, libbbera aderescion.
RispondiEliminaMa che te deve dì il povero raimo, che lavora grazie al fatto che indossa la nota divisa da cameriere del pd?
Basta leggere i suoi esimi libbbri. Prima di commentare la recitazione degli altri...
Un dublinese una volta mi disse: qui non so come fate a vivere. Da noi se uno supera qualcuno nella fila alla cassa del supermercato, viene picchiato da tutti gli altri. Voi, o fate finta di niente, o addirittura gli fate i sorrisi di complicità ammirata.
RispondiEliminaIl cattolicesimo poi, finché è stato tale, aveva sviluppato l'etica cavalleresca, che prevedeva il principio della battaglia giusta.
Ovvero, il diritto da parte del cavaliere di eliminare il forte che minaccia il debole.
Gesù i tavoli dei cambiavalute li ha presi a scudisciate, niente a che vedere con peace and love.
DAI A CESARE CIO' CHE E' DI CESARE.
IL RESTO è PD.
ALFREDO ROMEO - FUGA DI NOTIZIE 2008 INDAGINE GLOBAL SERVICE
RispondiEliminaFUGA DI NOTIZIE PILOTATA - Secondo la Procura c'è stata una «perniciosa fuga di notizie strumentalmente utilizzate per screditare l’imponente attività investigativa». Alcuni degli indagati, secondo i magistrati napoletani, in particolare lo stesso Romeo e l’ex assessore all’Istruzione del Comune di Napoli Giuseppe Gambale da un certo momento in poi e in particolare dallo scorso mese di gennaio «sono venuti a conoscenza dell’indagine per effetto di illecite rivelazioni di atti investigativi e a partire da allora, temendo interventi coercitivi da parte dell’autorità giudiziaria, hanno cominciato a realizzare una serie di condotte finalizzate ad inquinare le prove e soprattutto ad attenuare il quadro cautelare a loro carico». Funzionale a questo disegno criminoso, secondo la Procura, sarebbe stato il colonnello della Guardia di Finanza Vincenzo Mazzucco, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, che era in servizio alla Dia di Napoli. È stata proprio la Dia, braccio operativo della Procura di Napoli, nell’indagine Global Service a svelare nome e ruolo della presunta talpa.
Ma insomma, parliamoci chiaro. Gli spot di educazione civica in generale non servono a molto. Possono sensibilizzare il 5-10% nelle migliori delle ipotesi ma raramente risolvono i problemi. Avete mai visto uno smettere di fumare perché legge sul pacchetto che il fumo fa male? Quando il tifoso olandese, in patria tutto precisino, viene qua e fa i suoi porci comodi nelle fontane, non è perché la pubblicità progresso olandese ha le treccine bionde. E' perché la polizia dei bassi paesi ti apre in due come un cozza senza patemi se rompi loro i zoccoli. Qua invece se ti azzardi a dire mezza parola al rapinatore straniero che ti picchia rischi la denuncia per lesioni con l'aggravante del razzismo (sì, si esagera, ma non troppo). Poi è chiaro che i comunistoidi da centri asociali dell'intellighienza post-multiculturale ci sguazzano in queste cose... ma vanno semplicemente ignorati, non pubblicizzati. Un bel calcio nel sedere metaforicamente educativo ben assestato è mille volte meglio di qualsiasi articolo strampalato o spot pubblicitario più o meno riuscito...
RispondiEliminaSE SCRIVI CHE GLI SPOTTONI EDIFICANTI SERVONO A BUTTARE MILIONI DI EURO PUBBLICI PER LE CLIENTELE DELLE AGENZIE DI PUBBLICITA', E' UN CONTO.
RispondiEliminaSE SCRIVI CHE IL MESSAGGIO DI QUESTO SPOT E' SBAGLIATO PERCHE' BISOGNA TOLLERARE L'ANARCHIA, SEI UN SERVO E UN POVERO SCEMO.
Non e' possibile...ma davvero?
RispondiEliminacomunque, sull autobus di coattoni romani strilloni, ci hanno azzeccato.
Visto dal nord italia, a 100 km dall' Austria, fa un certo effetto.
Qui...altro mondo.
Roma terzo mondo, spot da terzo mondo.
Sarà la presenza di Pannofino, ma lo spot mi ricorda "La formica rossa":corto di 42 secondi, girato da René Ferretti su appalto della Regione Basilicata per la modica cifra di 50.000 euro e troupe pagata in nero.
RispondiEliminaInsomma un'operazione fine a sé stessa. Basterebbe far girare i controllori, introducendo i premi di produzione legati alle multe elevate ed inasprire le sanzioni.
Uno spot ambientato in un'atmosfera quasi fiabesca ed incapace a produrre la sospensione dell'incredulità, a causa dell' evidente estraneità dei suoi autori dai bus romani, serve solo a generare reddito di clientelanza; ossia la versione virginiana del reddito di cittadinanza.
Tutti gli spot del ministero che orgogliosamente mette la sua effige alla fine su sfondo azzurro sono tutti inutili. Dunque non farei un caso su quest ultimo...Basta vedere quello con ambra....Anche peggio.
RispondiEliminaPiù controlli e più multe, l'unico modo per sensibilizzare la gente. Il video è troppo alla casareccia.
RispondiEliminaCosa ci fanno degli italiani su quell'autobus? Su quelli che prendo io se ne vedono raramente.
RispondiEliminasecoli di dominazione straniera, supergiù dalla caduta dell'impero romano, hanno portato gli italiani a capire unicamente la repressione. L'autoregolamentazione e l'importanza della "res publica" non la capiscono proprio; il dna delle cellule neuronali non gli permette di trasmettere il segnale "règolati" :-)
RispondiEliminaNon c'è speranza....gli unici che si salvano sono quelli del nord-nord in cui un po' di dna teutonico si è mischiato con quello italico, prendendo un sano sociale sopravvento.
minchia, state male se non riconoscete che e' uno spot di merda
RispondiEliminaCiò che è ignobile e vedere i controllori fermi alle fermate, inermi, che non salgono sui bus o tram per "controllare" nè lo fanno alla discesa dagli stessi.
RispondiEliminala cosa ignobile è non aver garantito le fasce protette durante lo sciopero di ieri.
La cosa ignobile è essere stata apostrofata da un autista ATAC, a fronte di una legittima protesta circa lo stop improvviso della linea 3 a Piramide, nel seguente modo:
"a signò, oggi è la festa delle donne, voi c'avete troppi ormoni che girano"
Questa è la cosa ignobile, e questo succede solo a Roma
Utente, pagante, cittadina
Magari, invece dello spot che invita a pagare un biglietto esagerato se rapportato alla qualità del servizio, sarebbe opportuno farne uno che spieghi a che punto sono le indagini sul caso dei biglietti falsi venduti per anni al posto di quelli veri dai privati che offrono il servizio di biglietteria in collaborazione con il pubblico (ennesima dimostrazione che il "privato" deve essere tenuto alla larga dai servizi pubblici). Altro che portoghesi... Ebbene sì, questo è un commento benaltrista.
RispondiEliminama l'autobus così nuovo e pulito dove lo hanno trovato? A Bolzano?
RispondiEliminaSarebbe interessante, se la Corte dei Conti buttasse un occhio alla faccenda, capire a che titolo atac distragga soldi dalle esigenze di servizio - per esempio l'assunzione di controllori e l'incremento delle corse - per far girare inutili filmini alle agenzie.
RispondiEliminaQuindi ringraziamo raimo che è quello che è, però per senza volere ha messo in evidenza un probabile illecito contabile.
un biglietto esagerato se rapportato alla qualità del servizio
RispondiEliminaricorda però quanto costano i trasporti all'estero, rischia di essere un alibi
i controllori sull'autobus li ho incontrati 4 volte in tutta la mia vita (sono nato a roma ed ho 30 anni quindi fatevi due conti) in tutte e 4 avevo il biglietto ma se ci si fa due conti 4 multe potenziali (multe da prezzi irrisori) in 30 anni sicuramente sarebbero meno di anni di abbonamento pagato, è cosi che le persone pensano ed è cosi che le persone fanno. roma è stata creata al hoc per garantire l'illegalità
RispondiElimina@12:20 Alibi de che? Se facciamo il rapporto Italia/estero tra i salari, la percentuale di disoccupazione e il costo della vita generale non è difficile capire che un biglietto a 1,50 è tutt'altro che basso.
RispondiEliminaQuesto e' un commento (il mio) che non porta da nessuna parte, solo una nota di colore per divertirvi, quando vivevo negli USA, il biglietto lo pagavi all'ingresso - porta anteriore - c'era una macchinetta che accettava sia monete che banconote, ai tempi era 1 dollaro ! L'autista era collegato via radio con la polizia e probabilmente aveva pure "er fero" sotto il sedile. Mai, ripeto mai, visto gente che entrasse senza pagare e vivevo in un quartiere di piccola borghesia (diciamo di quasi morti di fame) sia nera che bianca. Ma sono cose improponibili da noi, li' pattuglie della polizia girano in continuazione, il traffico e' scorrevole e se un autista fa la chiamata di soccorso sono in grado di arrivare in pochi minuti. Da noi... Chi era ? Renzo Arbore ? o erano gli Squallor ? Volante uno a volante due... magari imbottigliate nel traffico, stai fino prima che ariveno... Continuo e concludo doppo.
RispondiEliminaBuona salute a tutti.
A completamento di quanto sopra (situazione USA) trasferiamo la stessa situazione a Roma, ingresso anteriore: sono un bovero negro non ho i soldi per mangiare, se nun me fai sali' te corco, le zingarelle "minorenni" che ormai hanno, di fatto, licenza di delinquere e si imbucano lo stesso, et cetera - quindi de che stamo a parla' ? L'ingresso alla porta anteriore non e' fattibile da noi. Che dovrebbe/potrebbe fare il conducente se uno vuole entrare di forza, chiama volante 1 e volante 2 ? Ciao core. Gnente semo fottuti.
RispondiEliminaSolito articolo velenoso, offensivo, fatto apposta per offendere i romani e far incazzare la gente.
RispondiEliminaPoi, uno che scrive un articolo così lungo per parlare di questo spot non sta tanto bene!
Entrando nel merito dello spot, mi sembra la solita trovata molto perbenista, tipica dei 5 stelle.
Io il biglietto lo faccio ma continuo a non capire perché i cittadini si arrabbiano se altri non pagano. La multa la rischiano loro!
Inoltre ho letto che l'evasione è assai minore di come viene descritta! Si parla di 6% sui bus e 3% sulla metro.
State a pezzi!
Ho lasciato Roma (l'Italia) anni fa e non mi é mai mancata - nemmeno per mezzo secondo. Incredibile.
RispondiEliminaNon ci voglio tornare nemmeno in vacanza od in visita, incredibile ho ancora il vomito.
Per anni ed anni mi sono dovuto sorbire '... ma é bellissima, 'a scittá piú bella der monno... eppoi c'emo er Papa!". Ogni volta mi ribolliva il sangue. Quanta cazzate, falsi valori, puerili menzogne, ignoranza.
Fuori (dall'Italia) si sta da dio. Ovunque. Ovunque ma non in Italia. Non fatevi fregare, l'Italia é a pezzi e non si riprenderà mai piú. Troppo é andato male, a spirale, in decadenza. Non v'é piú modo di recuperare. Nemmeno di ricostruire, cambiare: meglio scappare o morire.
Salutoni dagli USA. Non fatevi fregare.
In riferimento solamente allo spot (e non agli insulti che scrivete nell'articolo), il messaggio è anche condivisibile, è un invito al senso civico e al pagamento di ciò che si utilizza.
RispondiEliminaNon sopporto però tutto questo perbenismo da parte della gente e questa criminalizzazione dei romani.
Il compito dei cittadini è pagare il biglietto. Sanzionare gli evasori è compito dei controllori.
Nei paesi civili se non paghi prendi la multa, non c'è questo linciaggio mediatico!
Inoltre chi controlla l'azienda che se magna i nostri soldi?
Allora vado anch'io con un aneddoto. Sono sul bus, credo fosse il 30, per intenderci uno di quelli doppi. Salgono due controllori che cominciano a verificare i titoli di viaggio. I ragazzi e gli stranieri sono tutti chi abbonato chi con il biglietto. Gli unici sprovvisti sono gli anziani che cominciano con i soliti ritornelli: io ho una pensione da fame, noi ciavemo diritto, er governo deve caccià gli immigrati e così via. Ora, non mi riferisco ai pensionati e alle categorie esenti, ma devo dire che questo atteggiamento era condiviso da persone tra i 50 e 70 anni. Ora, certo il mio è un caso e non fa testo, ma davvero pensiamo che il senso civico manchi solo alle nuove generazioni? Per inciso, ho 53 anni, nato a Milano e vivo qui ormai da 20 anni. Una rabbia, a pensare a quello che potrebbe essere questacittà...
RispondiEliminaVirginia nella città delle Meraviglie........attenziona il "portoghese" che scrocca 1.50 e magari a farsi due conti a fare un sistema di recupero con personale da pagare, e ci metterei anche lo spot è più la spesa che l'effettivo recupero dall'evasione. MA MA MA non una parola da Alice no Virginia...sulle gang di vandali writhers che la notte presidiano abitualmente treni stazioni depositi quelli SI che con acidi spray punteruoli catrame cagionano all'azienda danni per MILIONI E MILIONI di euro, quindi aLICE recupera 1.50 ....ma perde i milioni non vedendo le ormai consolidate bande di vandali che vandalizzano tutti i giorni il patrimonio dei trasporti !
RispondiEliminaTra l'altro, a proposito del viaggiare su un mezzo pubblico sprovvisti di titolo di viaggio, nessuno si degna mai di spiegare che, in caso di incidente, non si ha una copertura assicurativa se si è sprovvisti di biglietto o abbonamento; quindi, all'atto pratico, non si viene risarciti in caso di incidente se si viaggia, appunto, senza titolo di viaggio, poichè quest'ultimo, all'atto pratico, dà l'accesso ad un contratto di servizio, in questo caso di trasporto, nel quale sono previste anche le opportune coperture assicurative.
RispondiEliminaAd Anonimo marzo 09, 2017 6:24 PM: sì, quello che dici è giusto, comunque rimane il fatto che l'evasione tariffaria causa, annualmente, danni ingenti all'esercente e, quindi, alle tasche del contribuente, perchè moltiplica un po' 1,50 Euro per quanta gente viaggia, e poi vedi il risultato.
RispondiEliminaIl discorso, comunque, è molto più a monte, nel senso che certi fenomeni di malcostume, come questo appunto, vanno sempre costantemente tenuti sotto controllo, perchè se no, poi, porvi rimedio diventa non dico impossibile ma certamente molto difficile, perchè dare alla gente cattive abitudini tramite l'incuria, la mancanza assoluta di controlli è facile, ma poi levargliele lo diventa un po' meno.
RispondiEliminaSe tu azienda esercente hai levato i fattorini perchè costavano troppo e tra l'altro, per anni, specialmente su alcune linee, non hai mai fatto passare neanche l'ombra un controllore, il messaggio implicito che dai è: "Viaggiate pure a sbafo", e la gente lo raccoglie e si comporta di conseguenza, mancando poi, tra l'altro, qui da noi, coscienza sociale, senso civico e quant'altro. E' inutile poi fare spot pubblicitari e quant'altro: ad un certo punto si deve saper dire: "ora basta, l'evasione tariffaria non è più tollerata" e si deve applicare una politica di tolleranza zero contro tale fenomeno, fatta in modo serio ed efficace. E non che, come controllori, mi metti quelle quattro ragazzotte anoressiche con la gomma da masticare in bocca che svogliatamente chiedono "biglietto, prego" con voci da oche da trasmissione L'isola dei Famosi, ma con controllori alti due metri, se necessario accompagnati da agenti della Polizia Locale a loro volta accompagnati da cani lupo ammaestrati. Così dev'essere, porco cazzo.
e ci risiamo. la comunicazione pubblica di scarsa qualità invece di informare si fa schermo di luoghi comuni esattamente come gli stessi individui contro cui vuole prendere dei provvedimenti. nel caso in questione l'atac che paga Pannofino per fare uno spot davvero brutto per esortare i suoi malcapitati utenti a pagare il biglietto. Già Christian Raimo su repubblica fa notare che la malaugurata scelta di mettere in scena un linciaggio morale da parte degli altri utenti nei confronti di cafone che non paga il biglietto è un passo falso dell'atac. Puntare sulla riprovazinoe sociale per far far pagare un servizio non ha senso, sa di populista, semplicistico ed oltretutto aizza alla guerra tra poveri. ma non è chi questo il punto. il problema più grosso è che lo spot è un'arma di distrazione di massa.
RispondiEliminase il messaggio provenisse da una azienda municipalizzata di milano o londra sarebbe solo una caduta stile, nel caso di Atac è fraudolenta.
Atac è da anni che non è in grado di assicurare un servizio decente ai propri utenti e la colpa non è certo di chi non paga il biglietto.
non pagare il biglietto non è evasione (a parte il fatto che non è una tassa e quindi il termine è di uso improprio) è un atto di disobbedienza civile e fiscale.
Uso i mezzi da anni e a parte il fatto che far pagare 1,5 euro a viaggio che io faccia una o 100 fermate non ha senso. aiuterebbe a riscuotere molto di più, un sistema di pagamenti proporzionale alla distanza percorsa e non al tempo che, data la frequenza delle corse garantite è una vera e propria presa in giro; anzi una truffa.
la tariffa non è assolutamente giustificata dal livello di servizio garantito. prendi una tratta qualunque del tram 19 o 5 o 14 sulla prenestina a Roma. per fare 4/5 km sono necessari almeno 45 minuti. Bisogna aspettare infatti il passaggio di almeno 3 o 4 vetture strapiene (e qui aprirei un discorso sulla sicurezza) per riuscire a salire. Capita poi 3 giorni su 5 di non riuscire a terminare la tratta. A Porta Maggiore si scende perché incidenti o avarie alle vetture o alla linea impediscono il proseguimento. oppure prendi magari una linea come l'81. nell'ultimo mese gli autisti hanno saltato la fermata due volte ignorando il gesto con cui cercavi di fermarli. se poi piove, ci sono manifestazioni o scioperi di qualsiasi natura lasciamo perdere.
Ora facciamo un esempio tanto per capirci meglio. immaginate di sottoscrivere un contratto con un gestore di telefonia mobile ed ogni volte che telefonate la linea cade. alla quarta telefonata riuscite a parlare con qualcuno ma linea è disturbata e spesso cade.
cosa fareste? continuereste a pagare o cambiereste gestore?. Ecco nel mondo del trasporto pubblico no posso cambiare gestore e quindi protesto civilmente e non pago il biglietto. se il controllore me lo chiede sporgo denuncia per frode, abuso d'uffici oe qualsiasi altro reato mi venga in mente, promuovo una class action tra tutti gli utenti perché l'atac mi rimborsi di tutti i ritardi fatti al lavoro, mancati guadagni e danni morali a causa di un servizi che no è mai stata in grado di garantire.
Quindi sveglia cittadini, reclamate i vostri diritti e smettetela di farmi prendere in giro e chiamare addirittura evasori da una banda di dirigenti di azienda pubblica incapaci e stando alle cronache il più delle volte anche corrotti.
piegheremo volentieri il biglietto ed i testimonial illustri quando avremo un servizio in grado di essere utilizzato. grazie. e il prossimo che dice che sono un evasore lo querelo per calunnia, fosse anche Pannofino. e l sciate perdere il sito Roma fa schifo che sembra striscia la notizia de noantri
e ci risiamo. la comunicazione pubblica di scarsa qualità invece di informare si fa schermo di luoghi comuni esattamente come gli stessi individui contro cui vuole prendere dei provvedimenti. nel caso in questione l'atac che paga Pannofino per fare uno spot davvero brutto per esortare i suoi malcapitati utenti a pagare il biglietto. Già Christian Raimo su repubblica fa notare che la malaugurata scelta di mettere in scena un linciaggio morale da parte degli altri utenti nei confronti di cafone che non paga il biglietto è un passo falso dell'atac. Puntare sulla riprovazinoe sociale per far far pagare un servizio non ha senso, sa di populista, semplicistico ed oltretutto aizza alla guerra tra poveri. ma non è chi questo il punto. il problema più grosso è che lo spot è un'arma di distrazione di massa.
RispondiEliminase il messaggio provenisse da una azienda municipalizzata di milano o londra sarebbe solo una caduta stile, nel caso di Atac è fraudolenta.
Atac è da anni che non è in grado di assicurare un servizio decente ai propri utenti e la colpa non è certo di chi non paga il biglietto.
non pagare il biglietto non è evasione (a parte il fatto che non è una tassa e quindi il termine è di uso improprio) è un atto di disobbedienza civile e fiscale.
Uso i mezzi da anni e a parte il fatto che far pagare 1,5 euro a viaggio che io faccia una o 100 fermate non ha senso. aiuterebbe a riscuotere molto di più, un sistema di pagamenti proporzionale alla distanza percorsa e non al tempo che, data la frequenza delle corse garantite è una vera e propria presa in giro; anzi una truffa.
la tariffa non è assolutamente giustificata dal livello di servizio garantito. prendi una tratta qualunque del tram 19 o 5 o 14 sulla prenestina a Roma. per fare 4/5 km sono necessari almeno 45 minuti. Bisogna aspettare infatti il passaggio di almeno 3 o 4 vetture strapiene (e qui aprirei un discorso sulla sicurezza) per riuscire a salire. Capita poi 3 giorni su 5 di non riuscire a terminare la tratta. A Porta Maggiore si scende perché incidenti o avarie alle vetture o alla linea impediscono il proseguimento. oppure prendi magari una linea come l'81. nell'ultimo mese gli autisti hanno saltato la fermata due volte ignorando il gesto con cui cercavi di fermarli. se poi piove, ci sono manifestazioni o scioperi di qualsiasi natura lasciamo perdere.
Ora facciamo un esempio tanto per capirci meglio. immaginate di sottoscrivere un contratto con un gestore di telefonia mobile ed ogni volte che telefonate la linea cade. alla quarta telefonata riuscite a parlare con qualcuno ma linea è disturbata e spesso cade.
cosa fareste? continuereste a pagare o cambiereste gestore?. Ecco nel mondo del trasporto pubblico no posso cambiare gestore e quindi protesto civilmente e non pago il biglietto. se il controllore me lo chiede sporgo denuncia per frode, abuso d'uffici oe qualsiasi altro reato mi venga in mente, promuovo una class action tra tutti gli utenti perché l'atac mi rimborsi di tutti i ritardi fatti al lavoro, mancati guadagni e danni morali a causa di un servizi che no è mai stata in grado di garantire.
Quindi sveglia cittadini, reclamate i vostri diritti e smettetela di farmi prendere in giro e chiamare addirittura evasori da una banda di dirigenti di azienda pubblica incapaci e stando alle cronache il più delle volte anche corrotti.
piegheremo volentieri il biglietto ed i testimonial illustri quando avremo un servizio in grado di essere utilizzato. grazie. e il prossimo che dice che sono un evasore lo querelo per calunnia, fosse anche Pannofino. e l sciate perdere il sito Roma fa schifo che sembra striscia la notizia de noantri
Protesto civilmente non pagando il biglietto - senti signor fabiuccio, ma protesti ancora più civilmente contro lo Stato non pagando le tasse?
EliminaMa ti manda Tony Negri a te? Il cugino antagonista di Massimo Fagioli? Sei la reincarnazione della costola di Gandhi?
Sì, possiamo qui fare tutti i discorsi demagogici che vogliamo, ma rimane il fatto che pagare il biglietto è comunque un dovere, perchè anche se il servizio funziona male comunque c'è, e va pagato. Poi, che si debba lottare per averlo migliore va benissimo, ma è un altro paio di maniche. Che poi, in ogni caso, chi non paga vuoi o non vuoi lo mette in culo a chi paga, storture o meno che ci siano. E poi non dimentichiamoci il fatto della copertura assicurativa in caso di incidente: senza titolo di viaggio, se c'è appunto un sinistro e ti fai male, ti attacchi al cazzo.
RispondiEliminaA me invece questo sito piace, perchè comunque denuncia mali e storture di questa città. Forse sbagliando in qualcosa, ma comunque lo fa.
D'altra parte scusa: se tu entri in un negozio, prendi un prodotto e non ti soddisfa o non funziona, che fai? Te lo tieni e non lo paghi o cerchi di fartelo cambiare e /o averne uno migliore? Pesno la seconda soluzione, no? Lo stesso discorso è per il trasporto pubblico: usufruirne è, praticamente, come acquistare un prodotto, tanto più, che, usufruendone, si accede giuridicamente ad un vero e proprio contratto di servizio.
Nessuna azienda di trasporti si mantiene con lo sbigliettamento, e non è vero che i prezzi altrove siano più alti che a Roma. A Parigi non solo il biglietto è ragionevole, ma ci sono forfait di ogni tipo.
RispondiEliminaNon parliamo di New York dove il servizio è cronometrico, i prezzi sono abbordabilissimi per tutto, e invece di cambiare gli autobus per far contento il locale frank gaetan si pensa a garantire le corse e autisti all'altezza.
Quoto marzo 09, 2017 8:57 PM in toto e aggiungerei che le multe non pagate dovrebbero diventare una cartella di recupero crediti con gli interessi che perseguiti l'incivile finché non paga, cosa che oggi non avviene.
RispondiEliminaLo spot è stato girato dalla Viola Produzioni srl, la partecipata del Teatro Brancaccio, che è nelle grinfie di angelo longobardi.
RispondiEliminaI soldi dei contribuenti sono stati commutati in una cospicua mancetta interna alle cricche del Comune, oltre che "a'attoritagliani", che effettivamente, in generale, te li raccomando.
Corte dei Contiiiii?
Lo spot sarebbe stato moralmente valido solo se il controllore avesse preso a calci in culo il "furbo" di turno, buttandolo giù dall'autobus.
RispondiEliminaPerfetta la scena di Indiana Jones e l'ultima crociata: https://www.youtube.com/watch?v=ed80geJVOoA
La violenza fisica e le multe salate sono le uniche monete che i delinquentucoli e i romani trogloditi potranno mai capire.
Sai quanto gliene frega di fare la figura dei pezzenti davanti agli altri ... loro si sentono furbi e fregare le regole del buon vivere civile è un vanto!
Invece di buttare i soldi in questo spot, perchè quelli dell'atac non si decidono a far fare i biglietti all'interno dell'autobus? Perchè non si fornisce un bel teaser ai conducenti e ai controllori?
Ai romani bisogna fargli paura, solo così, vigliacchi come sono, si guarderanno bene dallo sfidare qualcuno che gli può far passare dei brutti 5 minuti.
A me sarebbe piaciuto se la regazzina sputava in faccia e partiva di capoccia al truffatore e finiva a splatterone. Peccato.
RispondiEliminaVero. Però lo spot lo avranno pagato quanto un quinquennio di sbigliettamenti.
RispondiEliminaQuindi se atac piange, sono lacrime di coccodrillo.
8 marzo h. 2.11 che sarai sicuramente raimo.
RispondiEliminaIn uno stato civile chi non rispetta le regole, poste a tutela dei diritti di tutti, è soggetto a sanzione e a riprovazione sociale, senza dibbattito.
In uno Stato occultamente fascista, arriva un signor nessuno con le spallucce rinforzate dal partito, e stabilisce contro millenni di riflessione giuridica che chi non rispetta le regole non va sanzionato, ma si deve aspettare che ne maturi il senso civico, magari pagandogli un corso di yoga.
Correva il 2000 e rutelli sosteneva che per fermare la criminalità a Termini la ricetta doveva essere: meno polizia e più birrerie.
Ci vedo una continuità.
PS Lanzo, volendo c'è giulio galasso col suo servizio doppia vela. manuel fantasia potrebbe fare una convenzione, visto che gli piace l'audiovisivo.
Aoh sciè n'avete capito ncazzo
RispondiEliminaAllora vo ricapitolo
Er tipo che nun paga è n'disobbediente scivile aoh
Aoh ni pubblico ni privato! COMBUNNEEE
Le regole si devono rispettare perché sì, sia che le capisci e le approvi, sia in caso contrario. E' un assunto che si dovrebbe assimilare già all'asilo.
RispondiEliminaSennò buonasera. "Non rispetto il rosso al semaforo perché ciò non si concilia con le mie prospettive socio-culturali..."
L'elemento coercitivo è l'essenza delle regole e la condizione della stessa educazione. Il resto è er dibbattito para- anarcoide.
Quindi affermi che i regazzini vanno menati?
EliminaCiao sono Theresa Williams Dopo essere stato in rapporto con Anderson per anni, ha rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto è stato vano, lo volevo tornare tanto per l'amore che ho per lui, lo pregai con tutto, ho fatto promesse, ma ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un mago che potrebbe aiutare me un incantesimo per riportarlo indietro, ma io sono il tipo che non ha mai creduto in magia, non avevo altra scelta che tentare, io mail il mago, e mi ha detto che c'era un problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà a me prima di tre giorni, ha gettato l'incantesimo e sorprendentemente nel secondo giorno, era intorno 16:00. Il mio ex mi ha chiamato, ero così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che disse era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è successo che voleva me tornare a lui, che mi ama così tanto. Ero così felice e sono andato a lui che era così che abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho fatto promessa che qualcuno so che hanno un problema di rapporto, mi sarebbe di aiuto a tale persona da lui o lei si riferisce all'unico mago reale e potente che mi ha aiutato con il mio problema. e-mail: drogunduspellcaster@gmail.com lo si può e-mail se avete bisogno la sua assistenza nel vostro rapporto o di altri casi.
RispondiElimina1) incantesimi d'amore
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Contatta questo grande uomo, se si hanno alcun problema per una soluzione duratura
attraverso drogunduspellcaster@gmail.com
QUESTO E'....L' ATAC!!
RispondiEliminagli autisti degli autobus, quando sono troppo pieni, chiudono le porte all'improvviso, per i primi 30/40 secondi non si rendono conto quando trascinano una persona che era quasi salita, che alla fine e rimasta la sua borsa dentro l'autobus incastrata fra le porte, questo e successo a me, che ero in compagnia di altre persone, facevo parte di un gruppo che stava salendo sul'autobus, la chiusura improvvisa delle porte mentre salivamo a impedito al resto del gruppo di salire, l'autista non si e fermato, alla fermata successiva e salito il controllo, mi anno fatto la multa, non mi anno fatto scendere per raggiungere il gruppo che e rimasto indietro. /// adesso mi trovo che non posso fare il ricorso, SE QUESTA E L'ATAC allora fa schifo.
gli autisti degli autobus, quando sono troppo pieni, chiudono le porte all'improvviso, per i primi 30/40 secondi non si rendono conto quando trascinano una persona che era quasi salita, che alla fine e rimasta la sua borsa dentro l'autobus incastrata fra le porte, questo e successo a me, che ero in compagnia di altre persone, facevo parte di un gruppo che stava salendo sul'autobus, la chiusura improvvisa delle porte mentre salivamo a impedito al resto del gruppo di salire, l'autista non si e fermato, alla fermata successiva e salito il controllo, mi anno fatto la multa, non mi anno fatto scendere per raggiungere il gruppo che e rimasto indietro. /// adesso mi trovo che non posso fare il ricorso, SE QUESTA E L'ATAC allora fa schifo.
RispondiEliminathank you very useful information admin, and pardon me permission to share articles here may help :
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