Si fa un gran parlare del nuovo campo ufficiale previsto a Roma nord, ma si trascura troppo la presenza di decine e decine di campi abusivi che stanno riempiendo ogni spazio possibile in città. E' un'altra conseguenza di una città abbandonata, condannata a non svilupparsi, con enormi aree lasciate alla sciatteria al proprio interno. Una città che in virtù della retorica della "colata di cemento" preferisce lasciare brani di urbanità vuoti, perfetti per chi vuole occuparli illecitamente. Una città che ha fatto passare la voglia a proprietari e investitori di sviluppare e che quindi ha generato enormi spazi privati ma lasciati a se stessi. Non accade da nessuna altra parte del mondo. Ecco la lettera.
Scrivo per fornire alcuni aggiornamenti riguardo una situazione, di cui vi ho già informato in precedenza, che sta giungendo sempre più al limite, nonostante le autorità abbiano operato il sequestro dell'area e l'apposizione di sigilli che non hanno impedito la reiterazione dei vari reati ivi commessi e che stanno compromettendo la vita nel quartiere arrecando disagi e pericoli agli abitanti dei fabbricati limitrofi all'area in oggetto.
In data 17/01/2017 ho consegnato, al protocollo degli uffici competenti del V Municipio, un esposto riguardante le varie problematiche derivanti dalla occupazione abusiva di un'area verde dismessa e non attrezzata delimitata dalle vie: Prenestina, Teano, Maddaloni e Telese. Gli occupanti hanno edificato baracche e trasportano all'interno dell'area rifiuti di ogni natura producendo sistematicamente dei roghi degli stessi.
In data 16/03/2017 la Polizia Locale ha effettuato l'apposizione dei sigilli sugli accessi abusivi all'area, apponendo anche un cartello riguardo il sequestro della stessa, nonostante tutto nei pochissimi giorni successivi all'apposizione dei sigilli, l'attività di discarica è proseguita e si sono aggiunte altre baracche a quelle già costruite.
Ho pertanto redatto un nuovo esposto (che troverete in allegato), dato che la situazione sembra paradossalmente aggravarsi di giorno in giorno.
In questo periodo io ed altri residenti abbiamo avuto modo di confrontarci con la PA riguardo la questione ed è apparso chiaro che questa è largamente sottovalutata, anche se il giorno 8 marzo scorso è stata pubblicata da alcuni quotidiani questa notizia.
Sulla base di una condanna per il reato di stupro da parte di un occupante abusivo (un reato avvenuto nella stessa area nel primo periodo di occupazione durante l'estate 2016), la giudice ha ordinato lo sgombero, nonostante tutto non si è proceduto con quanto ordinato, ovvero con l'abbattimento delle baracche e la bonifica dell'area, ma con il sequestro e l'apposizione di sigilli che non hanno assolutamente impedito che si trasportino all'interno rifiuti, oltre alla costruzione di nuove baracche.
Ci tengo a sottolineare che si comprende perfettamente che il degrado nasce da una situazione di marginalità e di esclusione sociale, la mancata inclusione di queste persone all'interno della società ed il mancato intervento dei servizi sociali non fanno che favorire situazioni del genere, nell'area ci sono anche bambini ed alcuni anche molto piccoli ed il fatto che non sia garantito che ogni bambino possa vivere in condizioni sanitari accettabili è del tutto ingiusto. Questa situazione non fa altro che generare degrado sia per i residenti sia per le persone che occupano l'area, eliminando la dignità di tutti.
I miei esposti, così come quelli di molti residenti della zona, sono necessari per far luce su una situazione che deve essere curata prima del collasso sociale che si sta prefigurando, prima che sopravvengano politiche "di pancia" promosse da gentaglia che è solita agitare un manganello cavalcando discorsi di natura razziale che nemmeno sfiorano le reali esigenze sociali che vi sono dietro questa situazione. Quello che si vorrebbe chiedere è che sia presa in considerazione la dignità di tutti, nessuno escluso.
Mario