Ora mandano per aria la riforma dei cartelloni? M5S, destra e PD alleati contro la città

24 gennaio 2017

Scontiamo, lo ammettiamo, una bulimia di notizie. Si gran fatica a star dietro a tutte le assurdità che vengon fuori ogni giorno. Con l'arrivo del M5S al governo della città si sperava onestamente che certe storiacce venissero meno e invece non sta andando così. E invece tutto il contrario, anche dove meno te lo aspetteresti. Hai visto per anni i grillini lottare contro le bancarelle? Ora che sono al governo te li trovi a lottare a favore del peggior racket ambulante. Hai visto per anni i grillini lottare - con efficacia - contro la camorra dei cartelloni e ora te li ritrovi a tutelare la camorra dei cartelloni. È incredibile ma è vero. Si fa fatica perfino a crederci, ma è così.


Sui cartelloni, uno dei cancri assoluti della città, sta succedendo l'inverosimile. Il procedimento è andato molto avanti durante la scorsa consiliatura grazie alla tigna dell'ex assessore Marta Leonori (e nonostante la sostanziale opposizione del Consiglio e della Commissione Commercio, sempre dalla parte della mafietta cartellonara), ora però che manca l'ultimo pezzetto si è fermi. Da mesi. La palla è in mano alla Commissione Commercio sovraintesa dal famigerato Coia. La Commissione di Coia doveva solo prende la palla e passarla, ma al contrario se la sta tenendo tra i piedi per mesi, in uno stillicidio di riunioni che si convocano, non concludono nulla e si aggiornano dopo due mesi. Una tecnica delatoria da far impazzire. Nelle ultime riunioni la Commissione, benché non fosse minimamente quello l'ordine del giorno, si è messa a fare le pulci al Piano Regolatore (già approvato da anni), ai mq di cartelloni che finalmente dovrebbero andare a pagare il bike-sharing, del loro valore e dintorni. Serve solo per perdere tempo, per buttarla in caciara, per andare avanti di mese in mese. E intanto la città perde un sacco di soldi e i cittadini perdono un sacco di servizi che potrebbero venir fuori da un settore finalmente riformato e con spazi pubblicitari ordinati e qualificati assegnati tramite bando ai migliori operatori internazionali.


Ovviamente nel processo mancano dei pezzi di pianificazione fondamentali. Dai piani approvati fino ad oggi manca una lucida visione politica: metto a bando gli spazi pubblicitari per ottenere cosa in cambio? Quanto valore gli do'? Il punto non è se 8000 metri quadri di cartelloni sono sufficienti o meno per avere il bike-sharing, il punto è capire che bike-sharing voglio, con quale complessità, con quale integrazione col resto del trasporto, con quale qualità: modello Torino, modello Milano o modello Parigi? Dovrebbe battere un colpo la politica con la P maiuscola, ovvero la Giunta, il sindaco o per lo meno l'assessore Adriano Meloni. Che per adesso però lascia fare, consentendo alla Commissione di fare il suo porco comodo in nome di una sostanziale alleanza tra la destra post Alemanniana, il PD della nutrita corrente pro-cartellonari e tutto il M5S. Con l'obbiettivo magari di mandare l'impianto in aula per l'approvazione finale e lì dargli un colpetto di grazia con un bel blitz inserendo qualche bella polpetta avvelenata sotto forma di emendamento.


Intanto la città è trasfigurata dagli impianti, i cartelloni pirata continuano a crescere la notte, le associazioni delle ditte diramano comunicati in cui esultano dopo ogni riunione dei politici (abbiamo i PDF per chi li vuole) e dall'ufficio affissioni i tecnici sussurrano a chi ancora ci crede "guardate che questi non vogliono fare niente".

Qui di seguito qualche chicca con autore e virgolettato proveniente dalle ultime due riunioni della Commissione Commercio. Leggete cosa sono stati capaci di dire sia i politici consiglieri che della commissione fanno parte, sia gli ospiti gentilmente invitati dal buon Andrea Coia.

***

9 novembre 2016
Leonardo Costanzo: (Capo Staff dell'Assessore Meloni): «Stiamo prendendo atto di tutto. Il tema qual’è? Aprire ai privati. Il nodo è il Bike Sharing con i suoi 8.000 mq. e le ciclo stazioni con il numero variato, per ora con ipotesi di 80 ciclostazioni. Capire in che misura finanziamo il servizio. Delle due l’una: o capiamo quanto investimento occorre per 80 ciclostazioni (due milioni e mezzo di euro) o se è ancora interesse di questa città un servizio del genere » [da affidare ai privati, ndr.]
Orlando Corsetti: «Avevamo all’epoca ipotizzato la nascita di 10 lotti. Per il Bike Sharing bisogna mettere in conto non solo l’investimento iniziale ma anche i costi di gestione. La mia personale preoccupazione è che questi 8.000 mq. costituiscano la “crema” e potrebbero danneggiare gli altri impianti.» [linguaggio mutuato dalle ditte pubblicitarie che lamentano da sempre la stessa cosa]
Andrea Coia:  Ha ribadito che il valore economico è un fattore importante ed ha insistito per le sole 80 ciclostazioni affermando che una sua unica perplessità rimane quella di affidare il servizio ad un privato che sarebbe secondo lui una pura follia, per cui è meglio andare avanti con 80 ciclostazioni. [semplicemente incredibile, si commenta da se]
Enrico Stefano:  Ha fatto sapere di stare approfondendo la questione riguardante il modello di finanziamento del Bike Sharing per decidere se il relativo servizio debba essere affidato o no ad un privato (mi ha poi chiarito che "le verifiche che sto facendo sono relative al valore dei metri quadri e al "costo" di mantenimento delle stazioni. Tutto qua, per vedere se collimano")
Matteo Costantini: (Vice Presidente Vicario del Consiglio del I Municipio) - "Il servizio di Bike Sharing deve essere garantito dal Comune e non dal privato". [una autentica forsennata sciocchezza]
Ranieri Randaccio: (ditta SCI) - "Il Bike Sharing si fa sulle piste ciclabili. I Piani di Localizzazione  penalizzano gli altri impianti".
Giuseppe Scavuzzo: (associazione IRPA) - "C'è una sentenza del TAR che incide pesantemente sui Piani di Localizzazione".
Alberto Gaurdenzi: (Ditta D & D) - "Prima di parlare di Bike Sharing occorre fare le piste ciclabili ed i parcheggi per le biciclette, perché ad oggi è rischioso andare in bici". [Questo è un trucchetto ricorrente dei cartellonari: prima del bike-sharing servono le ciclabili, mai sciocchezza fu più grande]

18 gennaio 2017 

Orlando Corsetti: Si è chiesto provocatoriamente da dove scaturiscano gli 8.000 mq. riservati al Bike Sharing, dimostrando di non essere ( o non voler essere) a conoscenza dei precedenti, benché  sia stato Presidente della Commissione Commercio fino a un anno fa e da consigliere abbia approvato anche lui il nuovo PGTU di 350 ciclostazioni. 
La Deliberazione n. 325/2015 è stata pubblicata sull'albo online del sito ufficiale del Comune, con allegati tutti e 15 i Piani di Localizzazione, che quindi da allora il cons. Orlando Corsetti poteva benissimo vedere ed analizzare, senza uscirsene a distanza di ben 15 mesi dopo - coma ha fatto lo scorso 18 gennaio - con il provocatorio interrogativo su chi dei presenti conoscesse i Piani di Localizzazione, che è a mio giudizio finalizzato a rimettere in discussione uno strumento di attuazione del PRIP (oltre che il servizio di Bike Sharing, contenuto nel PRIP, si badi bene da lui approvato, e quindi anche dei Piani di Localizzazione) che è invece di esclusiva competenza della Giunta e non della Commissione Commercio
Andrea Coia: In risposta a Corsetti ha detto che si può politicamente analizzare i Piani di Localizzazione (così si rimette in discussione anche quelli, oltre al PRIP)
Matteo Costantini: Richiamando il 4° comma dell'art. 54 del Regolamento del Decentramento Amministrativo (che non c'entra nulla), pretenderebbe che sulla proposta della Giunta n. 27/2016 si debba acquisire il parere di competenza dei Municipi.
Arch. Masi: (Dipartimento P.A.U. del Comune, convocato appositamente da Andrea Coia) - Lamenta di non essere stato coinvolto per il parere di sua competenza sui Piani di Localizzazione.
Giuseppe Scavuzzo: (associazione IRPA) - Rifacendosi al testo della proposta n. 27/206, che gli è stata evidentemente trasmessa, richiama la sentenza del TAR per mettere in dubbio la legittimità di tutti e 15 gli incontri pubblici svolti sui Piani di Localizzazione. 
Marco Terranova: Ha espresso il dubbio che ci possa essere qualche Municipio che non abbia espresso il parere di sua competenza sulla proposta del PRIP della Giunta, per cui a suo giudizio occorre una verifica in tale senso (per doverosa informazione hanno espresso parere tutti e 15 i Municipi).
Ha fatto presente che per il futuro non consentirà più interventi, specie di tono polemico, di persone  che non siano state espressamente convocate alla seduta di turno della Commissione Commercio, che va sospesa se l'intervento autorizzato è di persona non convocata (così il cerchio si chiude, restringendolo soltanto alle ditte pubblicitarie, per conseNtire loro di sparare a zero su PRIP, Piani di Localizzazione, bike sharing e quant'altro.

17 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Il sistema consociativo è un virus che colpisce chiunque sale al Capidoglio. Perché i 5S avrebbero dovuto essere immuni? Franza o Spagna l'importante è che se magna!

Anonimo ha detto...

brutta storia, ma io non mi sono mai accorto della scomparsa dei cartelloni. voi si ?

Anonimo ha detto...

Ma "i grillini a lottare contro le bancarelle" e "contro la camorra dei cartelloni" per anni, dove cazzo li hai visti? Ma quando mai? Ma dove? Sono sempre stati dalla parte del marcio, Ostia insegna...

Anonimo ha detto...

"Marco Terranova: Ha fatto presente che per il futuro non consentirà più interventi, [...], di persone  che non siano state espressamente convocate alla seduta di turno della Commissione Commercio, che va sospesa se l'intervento autorizzato è di persona non convocata".
Credo che solo questo faccia crollare come merda al sole la mitologia dell'UNO vale UNO, della partecipazione dal basso, della gggente che può intervenire nella processo democratico.
Che schifo!

Anonimo ha detto...

La qualità umana e intellettuale di chi amministra Roma è quella che è. Spero che nessuno si sia illuso che, con i 5S al potere, qualcosa sarebbe potuto cambiare. Per ora hanno lavorato indefessamente per sindacati, bancarellari, potentatucci locali. Questo è il loro elettorato.

Anonimo ha detto...

non c'è un parco che non sia una discarica, una strada che non sia uno sfascio a cielo aperto, ci sono piu campi rom che bibliotece, il trasporto su ferro è piu o meno allo stesso livello di quello che hanno in niger,
ma quando se tratta de fa magnà: bancarellari,cartellonari,balneari,palazzinari e speculatori di ogni genere, Il comune da risoluzioni a mach 2 !

Anonimo ha detto...

Coi cartelloni è da sempre un crescendo, perché la pubblicità, che era l'anima del commercio, ora è diventata l'anima stessa della società, o meglio, di certe società.
A dubai, che tanto vi piace, è pieno di cartelloni regolari, orrendi e numerosi. Non in Austria, non in Ungheria, non in Polonia, nazioni che fanno resistenza alla globalizzazione, e quindi alla sua ideologia fatta di avatar sostitutivi della realtà.
E' il principio di facebook. Ritaglio e incollo la realtà in modo da trasformarla, e poi impongo il risultato, giustificandolo con le sue caratteristiche contraffatte.
Non esiste più un'economia di mercato, non è più la domanda che condiziona l'offerta, ma è l'offerta obbligata che condiziona la domanda.
Da due giorni si sta celebrando il patetico prosciuttaro di brescello, ligabue, brutta copia del già malinconico vasco rossi, imposto alla nazione come se fosse Jim Morrison. E' stato definito nelle maniere più improbabili, persino "enigmatico", che sarà enigmatico quanto uno sfilatino con la porchetta.
Ma la plausibilità conta poco, perché voi accenderete la radio o la televisione e potrete ascoltare solo ligabue, e altri analoghi avatar di se stessi, e sarete sopraffatti dal monopolio dell'offerta.
Quindi per disarmare la corazzata cartellonara, che potrà sempre contare su giunte compiacenti, pronte a legalizzare una foresta di pali anche al foro romano, bisognerebbe innanzitutto dissociarsi da questa decostruzione della realtà, e alzare la testa. Ma figuriamoci, in Italia, sì buana, "balliamo sul mondo [sic...]".

Anonimo ha detto...

tutto vero, vedi di Battista a favore dei Tredicine.....allora la domanda e' :perché? non escludo che ci possa essere stata qualche minaccia di morte....senno' non vedo di Battista farlo per soldi.....oppure e' ricattato e nasconde chissa' quale segreto (tangenti, corruzione o altro)
e' uno schifo totale

Anonimo ha detto...

I romani hanno ottenuto una città a loro immagine e somiglianza.

Da sempre menefreghismo e presupponenza hanno trasformato Roma in una schifezza invivibile.

Potete andare solo allo stadio adesso.

Divertitevi

Auguri

Anonimo ha detto...

...hai visto per anni i grillini lottare - con efficacia - contro la camorra dei cartelloni e ora te li ritrovi a tutelare la camorra dei cartelloni....

A parte l'ingenuo e tutto sommato innocuo Stèfano, è una chiara sciocchezza .

I Pentastrilli Casaleggio Milano Spa non si sono mai mossi se non per avidità di potere e quindi per delegittimare qualcuno e, in particolare, in questa tristissima vicenda di consueto assalto alla cosa pubblica l'opera coraggiosissima di Marta LEONORI della giunta MARINO, affossato proprio dalle loro penose argomentazioni (PandeRosse, Ferie a ferragosto, Scontrini ...) poi usate dall'altrettanto analogo ORRIDO PD.

Al dimezzamento degli orrori più osceni 6x3 e l'iniziale riduzione dello schifo predatorio delle cavallette mafiose stava seguendo un civile faticosissimo piano di riordino (PRIP)...e proprio qui che si mobilita per affossarlo la vera merda di questa città: i risultati del degrado più vergognoso sono sotto gli occhi di tutti .

Ma l'IGNAVO, vera essenza del cittadino Romano, preferisce non alzarli e blaterare populismo pentastellato falso e inconcludente

Anonimo ha detto...

Se la capitale è lo specchio di un paese, l'Italia è messa veramente male.

Anonimo ha detto...

quando tutti i partiti, dalla destra al pd, convengono su una cosa è segno chiaro che non conviene al futuro della città

Theresa williams ha detto...

Ciao sono Theresa Williams Dopo essere stato in rapporto con Anderson per anni, ha rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto è stato vano, lo volevo tornare tanto per l'amore che ho per lui, lo pregai con tutto, ho fatto promesse, ma ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un mago che potrebbe aiutare me un incantesimo per riportarlo indietro, ma io sono il tipo che non ha mai creduto in magia, non avevo altra scelta che tentare, io mail il mago, e mi ha detto che c'era un problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà a me prima di tre giorni, ha gettato l'incantesimo e sorprendentemente nel secondo giorno, era intorno 16:00. Il mio ex mi ha chiamato, ero così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che disse era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è successo che voleva me tornare a lui, che mi ama così tanto. Ero così felice e sono andato a lui che era così che abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho fatto promessa che qualcuno so che hanno un problema di rapporto, mi sarebbe di aiuto a tale persona da lui o lei si riferisce all'unico mago reale e potente che mi ha aiutato con il mio problema. e-mail: drogunduspellcaster@gmail.com lo si può e-mail se avete bisogno la sua assistenza nel vostro rapporto o di altri casi.

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Anonimo ha detto...

si parla di bike sharing? avete visto cosa è successo a Milano? Verona? con la scusa di gestire un parco di biciclette (mai funzionanti...rubate e tenute in condizioni disastrate ecc) non si versa un centesimo al comune, intanto le società concessionarie private del luogo sono state cacciate dal centro o dal suolo pubblico, si arroccano su suolo o pareti private col doppio costo del canone (canone parete+imposta) una concorrenza sleale a favore di multinazionali, e si perché solo le multinazionali hanno i parametri per accaparrarsi la "ciliegina" del bike, e poi spolpare il comune a costo zero e sbarazzare la concorrenza. Diciamo che dietro il bike sharing si nasconde qualcosa che bisognerebbe ben capire... A Milano decine di società dopo il bike hanno chiuso e mandato a casa i dipendenti, per aggravio di canoni e concorrenza sleale sui prezzi ...

Unknown ha detto...

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