Questa, anche se non sembra, è Piazza Vittorio. Di Piazza Vittorio su questo blog abbiamo parlato mille volte, è uno dei luoghi simbolici del degrado della città, uno dei fulcri dei problemi, delle storture, delle brutturie. La piazza è bellissima e anche per questo fa doppiamente rabbia vederla conciata in maniera così disastrata.
Ma c'è un però. C'è un lato della piazza, anzi neppure un lato, una metà di un lato, che è perfetta. Illuminata a dovere, profumata, neppure una scritta, un graffito, uno scarabocchio. Muri intonsi. Zero affissioni abusive che invece massacrano tutti gli altri tratti. In questo lato di Piazza Vittorio sembra che l'inciviltà diffusa, la sciatteria, il pressappochismo romano, l'atmosfera di declino lugubre che accomuna la città, la vittoria su tutta la linea dei vigliacchi e dei prepotenti che imbratta, affiggono, scarabocchiano non è scontata e non c'è ombra di una bancarella che vende panciere, pijami o mutandoni a 3€ le cinque paia. Sembra che non ci sia neppure, per un istante, la loro puzza.
Cosa succede in questo tratto di portici? Semplice: qui la vigilanza è demandata a privati. Qui i privati non accettano le bancarelle. Qui i privati si occupano di pulire.
Succede così in tantissime città del mondo, non è una anomalia di questo piccolo mozzico di Roma. A Londra il Comune (il palazzo dove ha sede il Comune!) è inserito in un'area privata, sviluppata da privati, gestita da privati. Impensabile. Si chiama More London ed è un development immobiliare gigantesco: illuminazione, pulizia, sicurezza, videosorveglianza tutta in capo ai privati. Il comune non spende nulla, ma gli spazi sono tutti pubblici, fruibili, aperti. E aperti davvero perché privi di insicurezza, pericoli, degrado, sporcizia. Dunque tutti possono davvero (davvero!) frequentarli. Succede anche a Milano, pensate ai nuovi quartieri (fare quartieri nuovi dovrebbe portare anche a questo genere di ottimizzazioni gestionali) di Porta Nuova: chi pulisce secondo voi Piazza Gae Aulenti? L'Amsa (l'Ama milanese)? No davvero. Ci pensa il "condominio" che gestisce i palazzi e tra l'altro ha tutto l'interesse per tenere tutto lindo e pinto a ogni ora del giorno e della sera. Provate a cercare una cartaccia sotto le torri di Porta Nuova se ci riuscite. A Roma questo piccolo esempio a Piazza Vittorio, andateci e saggiate la differenza con tutto il resto della piazza.
E' un piccolo esempio di cooperazione tra pubblico e privato. Si rilascia una concessione (in quel caso la ricostruzione del palazzo diroccato sul versante sud della grande piazza) e in cambio si siglano degli accordi e delle convezioni. Come quella che impegna il concessionario a tener pulito, a illuminare, a videosorvegliare. Il concessionario lo fa sia perché è obbligato da una firma, ma anche perché è suo preciso interesse farlo visto che così aumenta il valore del suo immobile, così (in questo caso sono uffici) i suoi dipendenti lavorano meglio e sono più produttivi e così ne ha un beneficio di immagine.
Modalità da ripetere mille volte dovunque. Non appena l'amministrazione deciderà che i privati non sono "luridi", ma sono dei soggetti di cui servirsi e con cui accordarsi per migliorare gli spazi pubblici e comuni.
Ma c'è un però. C'è un lato della piazza, anzi neppure un lato, una metà di un lato, che è perfetta. Illuminata a dovere, profumata, neppure una scritta, un graffito, uno scarabocchio. Muri intonsi. Zero affissioni abusive che invece massacrano tutti gli altri tratti. In questo lato di Piazza Vittorio sembra che l'inciviltà diffusa, la sciatteria, il pressappochismo romano, l'atmosfera di declino lugubre che accomuna la città, la vittoria su tutta la linea dei vigliacchi e dei prepotenti che imbratta, affiggono, scarabocchiano non è scontata e non c'è ombra di una bancarella che vende panciere, pijami o mutandoni a 3€ le cinque paia. Sembra che non ci sia neppure, per un istante, la loro puzza.
Cosa succede in questo tratto di portici? Semplice: qui la vigilanza è demandata a privati. Qui i privati non accettano le bancarelle. Qui i privati si occupano di pulire.
Succede così in tantissime città del mondo, non è una anomalia di questo piccolo mozzico di Roma. A Londra il Comune (il palazzo dove ha sede il Comune!) è inserito in un'area privata, sviluppata da privati, gestita da privati. Impensabile. Si chiama More London ed è un development immobiliare gigantesco: illuminazione, pulizia, sicurezza, videosorveglianza tutta in capo ai privati. Il comune non spende nulla, ma gli spazi sono tutti pubblici, fruibili, aperti. E aperti davvero perché privi di insicurezza, pericoli, degrado, sporcizia. Dunque tutti possono davvero (davvero!) frequentarli. Succede anche a Milano, pensate ai nuovi quartieri (fare quartieri nuovi dovrebbe portare anche a questo genere di ottimizzazioni gestionali) di Porta Nuova: chi pulisce secondo voi Piazza Gae Aulenti? L'Amsa (l'Ama milanese)? No davvero. Ci pensa il "condominio" che gestisce i palazzi e tra l'altro ha tutto l'interesse per tenere tutto lindo e pinto a ogni ora del giorno e della sera. Provate a cercare una cartaccia sotto le torri di Porta Nuova se ci riuscite. A Roma questo piccolo esempio a Piazza Vittorio, andateci e saggiate la differenza con tutto il resto della piazza.
E' un piccolo esempio di cooperazione tra pubblico e privato. Si rilascia una concessione (in quel caso la ricostruzione del palazzo diroccato sul versante sud della grande piazza) e in cambio si siglano degli accordi e delle convezioni. Come quella che impegna il concessionario a tener pulito, a illuminare, a videosorvegliare. Il concessionario lo fa sia perché è obbligato da una firma, ma anche perché è suo preciso interesse farlo visto che così aumenta il valore del suo immobile, così (in questo caso sono uffici) i suoi dipendenti lavorano meglio e sono più produttivi e così ne ha un beneficio di immagine.
Modalità da ripetere mille volte dovunque. Non appena l'amministrazione deciderà che i privati non sono "luridi", ma sono dei soggetti di cui servirsi e con cui accordarsi per migliorare gli spazi pubblici e comuni.
23 commenti | dì la tua:
A Parigi Piazza Vittorio sarebbe un'altra Place Vendome. A Roma abbiamo trasformato un potenziale gioiello nella succursale della Caritas di Mogadiscio......
Dite al M5S che in nessuna parte del Mondo il pubblico e' demandato il compito di fare tutto....
Ed i Centri Sociali ancora non hanno sfasciato tutto come rappresaglia ? Quelli temono il bello piu' del diavolo.
Non preoccupatevi, il M5S si sta adoperando per dare tutto in mano ai privati:
Le informazioni istituzionali
La gestione dei Rifiuti
Dei trasporti
Adesso non vogliono neanche dare il bonus agli asili nido?
Ma sta rivoluzione quale sarebbe? Prendere idee degli altri che prima si sono contestate? non fare nulla?
Cmq diciamolo veramente a Roma neanche c'è il M5S.
Siamo soli....siamo soli...
Questo discorso lo puoi fare perché il palazzo è di proprietà di un unico soggetto o società, gli altri palazzi di piazza vittorio sono dei condomini i cui portici sono loro pertinenze. Più ci sono proprietari, più ci sono teste che ragionano in maniera diversa e diversi portafogli. A tonè ma che una riunione di condominio non l'hai mai fatta? Si litiga pure per l'accensione di 10 minuti in più dei termosifoni! Un altro articolo spazzatura.
A piazza Vittorio l'area sotto il portico è pubblica o privata ?
Qualcuno lo sa con sicurezza?
Avete centrato in pieno il vero problema.Questo è un esempio palese di come si dovrebbero comportare i negozianti,i ristoratori ecc,in definitiva tutti gli operatori commerciali.Purtoppo questo non avviene come è prassi in altre città europee e non solo.Poi c'è sempre qualcuno che difende l'indifendibile e gode a vivere nel degrado vedi gli imbrattatori di professione.
È privata. I condomini sono contrari alle bancarelle ma il comune ha dato comunque le licenze e la delibera dei condomini che viene mandata al comune per chiedere la loro eliminazione sparisce misteriosamente...
per la verità io mi ricordo che su questo blog avete aspramente criticato quella nuova costruzione, l'avevate definita oscena sbagliata e bla bla bla
ora retromanno??
Se non è pastorizia, bancarelle, cartelloni, impiego pubblico, ai 5S fa schifo perché è sbegulazione.
Fate bene a segnalare e denunciare le malefatte delle varie amministrazioni che si sono succedute nel tempo.Tuttavia bisogna avere l'onestà di ammettere che i cittadini di questa"metropoli"non hanno il senso civico di altre città del centro e nord Europa.Faccio un esempio banale:mentre in altre città i commercianti si puliscono il loro spazio intorno al negozio,a Roma questo non lo fa nessuno. Questo è il punto.
ottimo, ma altrove c'è anche l'obbligo di tener pulito e nel decoro il proprio marciapiede e le mura del proprio negozio, e fioccano le multe. sia a mosca che a londra che a new york ci sono strade pubbliche ma private, dove il degrado non esiste. si deve capire che AMA non può garantire il decoro come Atac non può garantire il trasporto, sono residuati bellici di una economia preistorica
Anonimo delle 11,04 ha scritto la pura e semplice verità: il comune non tiene in debita considerazione quanto deliberato dai condomìnii proprietari dei portici dei quali il comune e il municipio hanno la sola servitù di passaggio! I funzionari municipali e comunali non hanno neanche verificato le affermazioni di organizzatori bancarellari che millantano fantomatiche autorizzazioni date dai condomìnii. Consiglieri municipali hanno affermato che era sufficiente il benestare dei soli negozianti quasi questi fossero condomìnii a parte, ecc ecc. Per non parlare di consiglieri comunali anche di sinistra che trovano elettori tra i pochi e veri detentori di licenze mutandare. Ecco la situazione portici! Aspetto smentita....
michael spencer
Una Piazza di cui uno potrebbe essere orgoglioso viverci vicino, ed invece mi sento imbarazzato ed umiliato portare ospiti in giro. Una Piazza totalmente abbandonata, dimenticata da tutte le amministrazioni, inclusa questa. Piazza Vittorio potrebbe rinascere come un vero polo turistico. Nessuno vuole più investire nella zona, I wonder why?
State perdendo il punto, che è la qualità delle mutande. Il problema è, se le mutande delle bancarelle durano più a lungo di quelle griffate, boicotto lo stesso? Ovvero preferisco la qualità delle mutande o l'impegno civico?
Ci sono passato la settimana scorsa, per caso e senza saperlo, e quasi mi sono fermato per cercare di capire cosa fosse quel palazzo, colpito dalla "normalità bella".
Avete cetrato il punto, anche se, al pari di una maggiore sensibilizzazione dei privati, non credo che si possa demanadre tutto a loro: ci vuole un po' di pianificazione (questa sconosciuta) e gestione (parola straniera) .
Fa rabbia, comunque.
La città è veramente ridotta ad un souk mediorientale (anche estremo orientale...), rendendo non fruibili grosse parti del centro (e non solo).
Le mutande a 3€ ovunque, d'altronde, ci raccontano anche come siamo ormai regrediti dal punto di vista economico, con indubbio riflesso sulla qualità della vita e della città: è lo specchio di come siamo fatti nel profondo (incapaci di gestire la cosa pubblica) e di come siamo ridotti (crisi economica).
Meditate
La mia azienda aveva chiesto al comune che avrebbe voluto mattonare,a proprie spese, tutto il marciapiede perimetrale del palazzo al posto dell'asfalto abbastanza fatiscente...non ci hanno dato l'autorizzazione!!! Eppure penso sarebbe stato utile per il comune che a costo zero avrebbe riqualificato centinaia di metri di marciapiede
La cosa più triste é vedere che la gente si é abituata a tutto,nessuno pretende,nessuno si ribella,si subisce e basta.
Poi si danno i voti di protesta che non significano nulla e si elegge gente scervellata che ha tutto l'interesse a mantenere il merdaio in cui ci dibattiamo quotidianamente...
ROMANI SVEGLIAAAAAAA!!!!!!!
All'ENPAM, proprietaria dello stabile era stato promesso che il Comune avrebbe provveduto alla riqualificazione della Piazza. Ora si trova "costretta" a provvedere alla prevenzione del degrado da sola a spese oproprie. Nulla di concordato.
Concordo pienamente
Un idea e' che atac crea una nuova azienda alternativa: minibus, dove se non paghi - il doppio - non sali proprio e che percorrono le tratte piu' popolari con orari credibili e autisti educati, ossia una specie di business class del trasporto, per me potrebbe funzionare.
In realta' cio' succede in quasi tutto il terzo mondo.
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