Come evitare i crolli tipo quelli di Ponte Milvio? Semplice: demolendo le palazzine prima

24 settembre 2016





Dicono tanti lettori via email: "perché non parlate del crollo a Ponte Milvio"? E cosa dobbiamo dire ancora oltre a quello che ripetiamo come deficienti da anni? In tutte le città occidentali, civili, evolute si procede ad una continua situazione edilizia. Incessante. Questa sostituzione tra l'altro è causa di ricchezza e prosperità per la città stessa. Ma consente, inoltre, di rendere il costruito sicuro, aggiornato in termini estetici (a Londra le case dove la gente vive sono per lo più case del 2016, non residuati bellici degli anni Sessanta o Settanta) e adeguato in termini di consumi.

Si buttano giù le case vecchie (ovviamente salvaguardando la piccola percentuale di costruito che ha un valore artistico, storico e architettonico) e si edificano case nuove: più sicure, più belle, che consumano enormemente meno energia per essere riscaldate o refrigerate. Il cemento armato, peraltro, ha una scadenza per certi versi più stringente di un vasetto di yogurt.

A Roma però per dar seguito alle nostre folli ideologie, per soddisfare l'ignoranza diffusa e la paura codarda, per blandire e non infastidire i cervelli marci che popolano questa città e che ne costituiscono - loro sì - il vero potere forte, quello che è normale in tutto il mondo è considerato speculazione edilizia. Ogni palazzo nuovo, aggiornato, bello, che sostituisce la immondizia edilizia che sfregia la città è chiamato "colata di cemento" quando non "cattedrale nel deserto".

Per capire questo processo assolutamente malato, autolesionista e impensabile in qualsiasi altra città del mondo, rileggetevi questa storia (con altrettanto interessante postilla qui) sulla zona di Ponte Milvio che abbiamo pubblicato qualche tempo fa. E' semplicemente emblematica.
Ovviamente questa impostazione mentale ridicola e assurda è stata abbondantemente cavalcata dai palazzinari. Una categoria che non esiste in altre città nelle conformazioni in cui esiste a Roma. Una categoria che avrebbe potuto esistere solo a Roma e avrebbe potuto prosperare solo in presenza di questa civilizzazione e di questa mediocre e imbarazzante cittadinanza. Per non disturbare i benpensanti e non procedere a normali demolizioni-e-ricostruzioni come accade in tutto il mondo, si è preferito costruire nell'agro, sulla campagna, divorando ettari di prestigiose aree verdi, riserve naturali, pascoli incontaminati e biologici e terreni agricoli fertilissimi e di prim'ordine.

Ovviamente demolire un mostruoso palazzo del Tuscolano, smaltire i detriti, edificare al suo posto qualcosa di migliore, magari firmato da un architetto di qualità, in classe energetica e con dotazioni tali da giustificare il premio di prezzo ha un costo molto maggiore di comprare terreno agricolo allo sprofondo senza servizi ne trasporti, a due spiccioli, ottenere poi un permesso per costruire e edificarci nuova immondizia urbanistica come quella che trovate dovunque a Roma in quello che è perfino improprio chiamare hinterland perché hinterland non è bensì favela. E infatti così è andata.
Roma in realtà avrebbe bisogno, con modalità diverse dal Piano Casa di Renata Polverini, di una enorme operazione di sostituzione edilizia. Le case vecchie vanno buttate giù e bisogna costruirne di nuove al loro posto, magari premiando in termini di cubatura chi in cambio però costruisce con criterio, con qualità, in classe energetica alta, con crismi anti sismici e restituendo una parte del guadagno alla collettività in termini di oneri di concessione.

Un'operazione capace - se sfrondata di burocrazie atroci - di smuovere perfino il pil nazionale, non solo quello romano. Posti di lavoro a decine di migliaia e immense ricchezze nelle casse del comune: non si fa solo per stupidità, tara mentale, ideologia, demagogia, populismo. Non c'è altro motivo, credeteci.

Finché quello che accade in tutto il pianeta terra qui verrà considerato come stranezza da evitare il più possibile, le palazzine continueranno a crollare (tanto più ora che il costruito degli anni del boom sta arrivando alla fine della sua "età naturale") e allo stesso modo continuerà a fare la nostra economia.

55 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

La ragione di questa mentalità tutta mediterranea risiede anche in chi, come voi di RFS, mette insieme sviluppo pubblico e privato. È normale che quando è il politico insieme col burocrate, con i soldi degli italiani, a decidere chi deve guadagnare e chi deve essere salvato da bancarotta, questo non può produrre altro che inefficienze e corruzione. Non può esserci meritocrazia e qualità nell'edilizia pubblica. In quei paesi e regioni dove lo Stato si limita a fare da arbitro o dove comunque è minoranza rispetto al settore privato, l'economia funziona e c'è sviluppo. Sono gli imprenditori che devono fare impresa, non la classe politica.

Anonimo ha detto...

Anche nel caso dei palazzinari dell'epoca di edilizia popolare negli anni 70-80, quelli citati nell'articolo, non è tanto la loro attività imprenditoriale ad essere un problema. Le palazzine saranno brutte, ma non sono state costruite con la sabbia. Il vero guaio furono gli amministratori pubblici che si lasciarono corrompere per trasformare l'agro romano in terreni edilizi e per aver regalato infrastrutture (fogne, luce, gas, strade, ecc). Insomma è il pubblico a produrre corruzione; senza soldi pubblici, se gli imprenditori si limitano ad usare i loro denari, non può esserci corruzione. La soluzione è una: limitare il perimetro di spesa dello Stato.

Unknown ha detto...

Certo, in un paese dove finisci di pagare il mutuo dopo 25 - 30 anni tutti ci possiamo permette di far demolire il Palazzo per farlo nuovo con caratteristiche più efficienti. Questo lo possono fare dove i proprietari dei palazzi sono palazzinari che affittano gli appartamenti ed hanno determinate entrate, per loro risulta essere un investimento per avere poi affitti più altri ma in Italia dove la maggior parte sono proprietari e non affittuari con uno stipendio medio come potrebbero avere certe disponibilità? Invece di scrivere certi articoli dall'alto delle vostre posizioni evidentemente di figli di papà mantenuti, cercate di vedere la realtà della città e dei suoi abitanti

Anonimo ha detto...

"a Londra le case dove la gente vive sono per lo più case del 2016"

Anonimo ha detto...

roma delenda est

Anonimo ha detto...

Da quanto si vede nelle foto, la palazzina di ponte Milvio è crollata per un cedimento del terreno, che avrebbe provocato il crollo o quantomeno il dissesto anche di un edificio moderno e di qualità progettato da un architetto di fama internazionale.

Anonimo ha detto...

Va bè, Tonelli dopo la richiesta di condanna a sedici anni per mauro moretti si è bruciato l'ultimo neurone.
Ma vediamo di capire di cosa si parla.
L'ultimo crollo in zona flaminio di cui si ha notizia è quello PROVOCATO DALL'ABBATTIMENTO DI UN TRAMEZZO PER INIZIATIVA DI UN PALAZZINARO.
Dopo di che si è cercato in modo ridicolo di attribuire le colpe a un eccesso di vasi sul terrazzo soprastante. Figuriamoci, allora ogni solaio gravato da mobili dovrebbe cedere.
E ripetiamo qui qual è il motivo per cui E' VIETATO ABBATTERE I TRAMEZZI.

Anonimo ha detto...

E' VIETATO l'abbattimento dei tramezzi tout cour nelle case in muratura, ossia d'epoca, perché nelle case in muratura i tramezzi negli anni assumono funzione PORTANTE, per l'assestamento dell'edificio.
Nei palazzi in cemento armato sarebbe comunque opportuno evitare iniziative da parvenu come la creazione dell'open space, ma in ogni caso se non se ne può fare a meno va richiesto il permesso del comune, con preliminare perizia dell'ufficio tecnico.
In caso contrario si ha un gravissimo abuso edilizio, che mette a rischio anche una palazzina nuova di zecca.
Sull'invecchiamento del cemento invece tonelli ha ragione. E' un pessimo materiale da costruzione, che viene ancora usato solo nei paesi in cui la mafia prospera.

Anonimo ha detto...

Allora mi raccomando, alla prossima assemblea di condominio, facciamo mettere tutti come primo punto all'ordine del giorno "Deliberazione in merito alla demolizione e ricostruzione del fabbricato.". Così non ci si annoia.

Anonimo ha detto...

Solo i pazzi abbattono i tramezzi. Nel mio palazzo lo ha fatto la figlia psicopatica di un ex vicequestore, reclusa in casa dalla teppaglia del viminale per evitarle l'internamento, così guadagna una ventina di metri per fare avanti e indietro in modo ossessivo durante la giornata, e già che c'è rende anche favori d'altro genere.
Ton, amicizie in quel di Subiaco? O telefono senza fili?

Anonimo ha detto...

L'ITALIA è una repubblica fondata sui PM e sui CARABINIERI, il resto è spazzatura:
Finalmente il pluriomicida alle strette.
"Strage di Viareggio, per Mauro Moretti chiesti 16 anni di carcere (Di martedì 20 settembre 2016) È per Mauro Moretti, già amministratore delegato di Fs e oggi amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, la richiesta di condanna più alta - 16 anni di reclusione - al processo sulla Strage di Viareggio, disastro che il 29 giugno 2009 fece 32 morti per un carro merci deragliato in stazione con un carico di gpl. Gas poi esploso devastando il quartiere vicino allo scalo. Ma i pm di Lucca Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino non sembrano aver fatto sconti neanche agli altri imputati, dirigenti apicali di società del gruppo Fs e compagnie ferroviarie coinvolte in vario modo nel disastro ferroviario. Con sei ore di lettura della requisitoria, senza pausa, i pm - oltre che Moretti - hanno chiesto al tribunale di punire con 15 anni l'ex ad di Rfi, Michele Mario Elia, con 13 anni Giulio Margarita, ex direttore Sistema gestione sicurezza di Rfi, ora all'Agenzia sicurezza ferroviaria; con ...

Anonimo ha detto...

Moretti, assassino e incapace, il "manager" de sta minchia che dopo aver ridotto a zero la sicurezza ferroviaria, e aver riempito di mafiosi i servizi ferroviari, mense in primis, ha portato alla svendita di grandi stazioni giusto qualche mese fa, a una multinazionale italo-francese.

Davide ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Sì sì facciamo come a Londra... Buttiamo giù le case vecchie e tiriamo su case nuove. Ma poi vai a vedere la situazione "reale" a Londra e vedi che la gente è costretta ad allontanarsi sempre di più dal centro perché interi quartieri sono stati demoliti e ricostruiti e affittati o rivenduti a prezzi proibitivi. Così gli sfigati che non possono permettersi quei prezzi sono costretti ad allontanarsi ed ad andare sempre più lontano, sempre con la paura che a qualcuno gli venga in mente che il loro quartiere sia diventano Fashion e allora la storia ricomincia. Si demolisce si ricostruisce e il tuo affitto triplica e sei costretto a trasferirti da un altra parte. Sì sì, facciamo come a Londra..

Anonimo ha detto...

Tra i commenti abbiamo il genio che non vuole migliorare la città perché altrimenti si alza il valore degli immobili. Dobbiamo tutti vivere nella merda perché sennò la povera gente non può permettersi l'affitto. Mentalità stracciona catto-socialista tipica dei paesi mediterranei.

sergio ha detto...

ormai siamo alla follia...
certo come no mi sono fatto il culo per comprarmi un appartamento al tuscolano e ora insieme agli altri condomini lo buttiamo giu' e chiamiamo un architetto di fama per ricostruirlo,si si...

a londra tutte le case sono costruite nel 2016???
tonelli cita forse l'esempio peggiore in tutta europa in confronto il problema della casa a roma non esiste...

Anonimo ha detto...

ma nel frattempo che il mio palazzo viene abbattuto e ricostruito, io dove vado a vivere?
non ho seconde, terze, quarte case o ville al mare. Ho l'automobile, forse in effetti potrei adattarmi a vivere lì per qualche anno con la famiglia.
e un altro piccolo particolare... dove li prendo i milioni di euro necessari per fare una operazione del genere.
a Roma ci sono case e palazzi che hanno centinaia di anni... e stanno ancora lì.

Anonimo ha detto...

OK, ragazzi abbiamo recepito il messaggio: tutti coloro che abitano immobili antecedenti il 1999 si trasferiscono a casa di Tonelli, il quale Tonelli mette a disposizione i beni suoi e della sua famiglia per la mirabolante impresa di abbattimento e ricostruzione secondo i più moderni canoni dei nostri arretrati tuguri. Ma te rendi conto??? Dopo questa minchiata che definire storica è riduttivo che dire? Ammazzati, che sei arrivato!

Anonimo ha detto...

Perche' non cominciare con Torvaianca (magari senza ricostruirci nulla...)?

Anonimo ha detto...

Ma si Tonelli, Ora che non hai piu' le olimpiadi, per di fenders gli interessi die palazzinari non ti restaurant Che proporre di buttare giu Roma e di rifarla piu' Bella e piu' grande che pria. Sei arrivato alla frutta !

Anonimo ha detto...

rfs, vai così, teniamoli in vita perchè sono utili ma prepariamoci perchè non hanno mai perso e in democrazia bisogna soprattutto imparare a perdere.

Anonimo ha detto...

@4:23 PM

"E' un pessimo materiale da costruzione, che viene ancora usato solo nei paesi in cui la mafia prospera"

E allora perché ci costruiscono il nucleo di tutti i grattacieli del mondo col pessimo materiale da costruzione chiamato cemento?

Anonimo ha detto...

Sul cemento armato sono d'accordo perché è cosa accertata. Ma non capisco dove lo sfigato che debba demolire la sua casa per costruirne una nuova sulle sue ceneri dove possa andare a vivere. Nell'articolo non c'è traccia di ciò o mi sono perso qualcosa?

Anonimo ha detto...

che stronzate scrivete a londra tutte le case sono del 2016 , si va be infatti i londinesi sono andati tutti al mare mentre buttavano gio londra e la ricostruivano. diciamo un anno a essere cauti. poi i soldi per buttare giu un palazzo e ricostruirlo chi li mette il prpritario il comune o lo stato? ma trovati un lavoro vero suda e porta a casa uno stipendio di 1500 euro prima di scrivere scempiaggini tali. povera liberta di internet abusata da microcefali

Anonimo ha detto...

In realtà basterebbe soltanto predisporre controlli vari sui fabbricati e raccoglierli in un fascicolo, intervenendo puntualmente sui problemi eventualmente emersi. Se ben mantenuti, i fabbricati in cemento armato durano molto. Certo, i controlli costano, gli interventi costano, i soldi non ci sono. E quando ci sono, le priorità sono sempre altre.

Anonimo ha detto...

tone', te vojo bene, però ogni tanto apri bocca e je dai fiato.....

Anonimo ha detto...

sui parcheggi sotterranei con le piste ciclabili sopra l'hai detta giusta, ancora una volta. Se ci sono le "crollate di cemento" invece delle colate, tempo al tempo...Sarai mica impazzito, e cmq ci sarebbe il lungomare di Riccione da visionare entroterra per gli scettici.

Anonimo ha detto...

Certo che a Roma demolire e ricostruire un palazzo non saprei neanche come immaginare la cosa. Non si riesce a sistemare strade con buche che restano bloccate per mesi e strade che restano bloccate per diverso tempo per qualche sasso caduto dai cornicioni che il condominio non si mette d'accordo per riparare. Immaginiamo demolire e costruire un palazzo.

Anonimo ha detto...

se vede che sei servo dei palazzinari amici tua, a tonelli, mavvaffanculo va, sei ridicolo e pietoso.

Anonimo ha detto...

Per chi si chiede "dove si va a vivere nel frattempo", la risposta è semplice: L'imprenditore di turno assicura alloggio durante la ricostruzione. Ma, secondo molti di voi, sarebbe così stupido fare un investimento/mutuo di 50/80/100k per ritrovarsi una casa nuova ? Chi ha ricevuto immobile in eredità (visto che parliamo di case vecchie) l'ha stra-ammortizzata, chi compra, spesso spende belle cifre per ristrutturare, pur rimanendo il contesto non consono. Inoltre, con l'aumento di cubatura, già citato, ma anche con una perdita di qualche metro quadrato visto che anni fa si facevano appartamenti ben più grandi delle necessità attuali, l'investimento potrebbe essere molto minore. Aggiungeteci l'opportunità di "obbligare" le società di servizi ( acqua, luce, gas, tlc) a fare i lavori di ammodernamento rete nello stesso momento e il cerchio è chiuso.

Servirebbe non solo a Roma, ma a tutta l'Italia!

Anonimo ha detto...

L'opportunità della "rigenerazione" urbana non può partire dall'iniziativa dei singoli proprietari, per evidenti ragioni di sostenibilità economica e di unanimità all'interno del condominio. Dovrebbe, invece, partire dal Comune/Stato che conferisce bonus all'imprenditore che acquisisce immobili dismessi o pericolanti e li ricostruisce con criteri di sicurezza ed efficienza più moderni. Sarebbe, in questo caso, un processo molto lento, ma sicuramente più fattibile dell'iniziativa spontanea dei singoli proprietari.

fracatz ha detto...

chi scrive sembra ancora non aver capito che c'è tanta gente che magna senza lavorà.
Ma che non lo sapete che se uno se vuole allargà er cesso de 30 centimetri je costa de più de permessi e bolli che de quello che ce quatambia er muratore con un mese de duro lavoro?

Anonimo ha detto...

La proposta é semplicemente irricevibile.
Sin dagli anni 60 i politici, sfruttando l'origine rurale della maggiorqnza degli italiani, hanno favorito l'acquisto di immobili da parte delle famiglie.
In questo modo hanno favorito i costruttori, a cui conviene mantenere la proprietà solo degli immobili produttivi e direzionali che hanno alti affitti, e le banche che -ante 2008- potevano erogare finanziamenti a tassi e condizioni capestro (interessi anche al 18% in ECU), restando comunque ipergarantite. L'italiota era soddisfatto di starsene nella SUA casa, a costo di mangiare una volta al giorno, e chi contava veramente continuava ad arricchirsi.
Una politica di demolizioni e ricostruzioni presuppone la concentrazione della proprietà in pochi soggetti e non nell'80% della popolazione.

Anonimo ha detto...

Condivido questo punto di vista. È lo Stato che dovrebbe promuovere bandi seri affinché sia conveniente per i privati "cedere" gli immobili fatiscenti posseduti per permettere a singoli soggetti (costruttori, aziende, etc.) la demolizione e ricostruzione. Ad esempio a fronte di permute con immobili di nuova generazione. Il privato ottiene una casa a norma e il costruttore/azienda un qualche "premio" (cubatura, sgravi fiscali, etc.). Lo Stato guadagna sicuramente almeno in termini di prevenzione.

Anonimo ha detto...

Se una palazzina privata crolla non è un problema dello Stato, ma dei condomini che nella migliore delle ipotesi perdono la loro abitazione. Perché lo Stato dovrebbe intervenire sulla proprietà privata dei cittadini? Quello che può fare è magari obbligare per legge ogni condominio a sostenere un'analisi ingegneristica dell'immobile entro 5-10 anni dall'entrata in vigore. A quel punto, risultati alla mano, ogni condomino fa le sue valutazioni assumendosi le responsabilità.

Anonimo ha detto...

Tone' sta volta hai toppato....ci vogliono 40.000 euro per demolire un 'appartamento di un condominio medio piccolo...altri 200.000 per ricostruirlo a norme e moderno e altri 10.000 per un affitto temporaneo + il valore della casa demolita che viene azzerato + il mutuo residuale da estinguere ... mezzo milione d'euro....

Anonimo ha detto...

L'amministratore del condominio in un video ha detto che i costi della ricostruzione spetteranno ai condomini. Seguite questa vicenda allora e vediamo se quello che avete scritto nell'articolo è fattibile. Ho i miei dubbi. Stavolta non sono d'accordo.

Anonimo ha detto...

http://video.repubblica.it/edizione/roma/via-farnesina-amministratore-lo-stabile-andra-demolito-spese-a-carico-dei-condomini/253014/253209

Anonimo ha detto...

concordo, buttare giù tuute le orribili palazzine costruite nel dopoguerra fino agli anni 60

Anonimo ha detto...

Come no, buttiamo giù le belle case di una volta, che conferiscono la sostanza stessa della città storica e crollano solo se prendi a picconate i muri portanti, e riempiamo la capitale di palazzine del 2016, tipo quelle che stanno spuntando lungo castel di leva.
Così Roma diventa un immenso parco Leonardo.
Suggerisco anche un'altra cosa. Il nome "Roma" è vecchio, e avverso allo sviluppo.
Subito un d. lgs. per rinominare la capitale d'Italia Ponte di Nona.

Anonimo ha detto...

"...noi non vogliamo che la gente sia attirata dalle cose vecchie. Noi vogliamo che ami le nuove.
- Ma le nuove sono tanto stupide e orribili! Roba per caproni e scimmie.
- Dei buoni animali domestici, dopo tutto. E così vogliamo che diventi la popolazione."

Anonimo ha detto...

Lo Stato non dovrebbe mai intervenire direttamente, ma potrebbe coordinare privati cittadini e imprese e "facilitare" interventi migliorativi, ricostruzioni e quant'altro, anche concedendo premi di cubatura, perequazioni,agevolazioni fiscali, o una loro combinazione, per "stimolare" la messa a norma.

Anonimo ha detto...

non bastavano le analisi energetiche prima della compravendita, o la contabilizazione del calore e le termovalvole.
Mo vogliono fare pure il fascicolo del fabbricato per far lavorare la lobby di ingegneri-architetti-geometri.
Ma andate a fare in culoooooo

cittadino residente ha detto...

Senza polemica, solo una domanda tecnica: pessimo materiale vuol dire che potrebbe crollare mezza italia nei prossimi anni? o si parla di efficienza energetica?

cittadino residente ha detto...

Senza polemica, solo una domanda tecnica: pessimo materiale vuol dire che potrebbe crollare mezza italia nei prossimi anni? o si parla di efficienza energetica?

Anonimo ha detto...

Ma no, suvvia, quali lobby. Il fascicolo serve per capire (e far capire) quanto male sta il fabbricato, sia a chi ci abita già che a chi sta per comprare. E poi una mappatura dettagliata permette allo Stato di capire dove potrebbero verificarsi disastri con maggior probabilità e intervenire per tempo. E poi, se fosse questione di pressioni di lobby di arch/ing/etc. il cliente non ha che da guadagnarci, visto che per l'APE obbligatoria (frutto, verosimilmente, delle stesse pressioni) si è arrivati a prezzi online di poche decine di euro. Maledette lobby...

Anonimo ha detto...

E' ovvio che un privato non può permettersi la sostituzione edilizia ma lo Stato potrebbe garantire forti incentivi agli imprenditori per la ricostruzione. Inoltre alcuni palazzi potrebbero essere ricostruiti anche con dei garage sottostanti dando all'imprenditore la possibilità di rivenderli e inoltre risolverebbe anche il problema dei posti auto. All'investitore si potrebbe pure concedere la costruzione di un ulteriore piano dove possibile. In tutto questo l'investimento della Stato andrebbe anche nell'ottica di un risparmio energetico che significa abbattimento dei costi e benefici per la salute (basti pensare alla sola sostituzione delle caldaie). Insomma si potrebbe fare eccome!

Anonimo ha detto...

http://www.romatoday.it/cronaca/crollo-ponte-milvio-indagini-aggiornamenti.html

Pare che dei lavori nel sottosuolo abbiano compromesso le fondamenta. Il palazzo invece era stato dichiarato assolutamente idoneo all'installazione di un ascensore solo poche settimane prima del crollo

massimodec ha detto...

La sostanza dell'articolo è corretta, anche se - nelle cose tecniche - ci sono forse alcune inesattezze e/o carenze dovute al fatto che non sono del tutto chiare le cause del crollo di via della Farnesina. Anche nei commenti alcune cose tecniche non vanno bene. Vorrei appunto proporre:

1.
il palazzo del Lungotevere Flaminio è crollato perché il proprietario ha fatto levare PILASTRI E TRAVI, non tramezzi; i vasi stavano lì da decine di anni;

2.
il calcestruzzo e il cemento armato del primo crollo erano OTTIMI: pezzi che hanno volato per 30 metri metri sono rimasti INTERI: dipende da come è fatto, come tutte le cose;

3.
la palazzina di via della Farnesina potrebbe essere crollata anche per infiltrazioni di acqua, che tendono a disfare il cemento, e quindi a slegare le strutture. Bisogna chiarire;

4.
riparare il dissesto iderogeologico italiano non solo è necessario, anche per limitare i danni dai terremoti, ma per gestire le alluvioni e altri dissesti "normali" nelle stagioni... ma anche creare lavoro porterebbe bene a tutti e allo Stato.

5.
Come impedire di RUBARE ? non è difficile: basta sorvegliare. I modi ci sono... non solo i controlli "procedurali", che spesso non impediscono la fraudolenta e "utile" lievitazione dei prezzi, ma soprattutto SORVEGLIANDO LA SOSTANZA, con azioni puntuali di competenti e - in caso di illeciti o di bassa qualità di materiali - procedimenti GIUDIZIARI RAPIDI E CERTEZZA DELLA PENA.


Anonimo ha detto...

Il percorso di demolizione/ricostruzione citato nell'articolo, come già detto da lettori attenti, è attivo in altre città, ma riguarda complessi immobiliari di proprietà di società che, per molteplici ragioni, possono sopportare i costi di una demolizione e di una ricostruzione di un quartiere addirittura.
In Italia pressoché tutti hanno 1 casa e basta. Non è possibile.
Segnalo poi che le proposte di premio di cubatura, di ristrutturazione a norma ecc.. già ci sono: la legislazione edilizia italiana è tra le più ferree al mondo.
Se poi non si applica è inutile parlare di nuove leggi!

Anonimo ha detto...

altre città di altri paesi ovviamente. scusate l'imprecisione

Anonimo ha detto...

Tutto giusto, ma più che di "nuove leggi" occorrerebbe parlare di "stimolo" delle istituzioni ai privati, che dia più opportunità nel creare le condizioni affinché i proprietari valutino positivamente l'idea di ricostruire, o di cedere la propria cubatura a favore di vantaggi, magari creati ad hoc per quel particolare contesto (quartiere, comparto, etc.). Senza l'iniziativa, il coordinamento, gli obiettivi dello Stato diventa tutto molto più difficile, per non parlare poi di eventuali derive speculative con possibili fenomeni di dubbia legalità. Insomma, lo Stato come entità che definisce obiettivi e concilia gli interessi delle varie parti, anche intervenendo puntualmente anche nella semplificazione delle procedure.

Anonimo ha detto...

in linea di massima sono d'accordo e ho sempre guardato con favore quelle città che intraprendevano programmi di ricambio edilizio.
La cosa che mi lascia perplesso è la fattibilità di questo tipo di opere. Vogliamo riqualificare due orrendi parallelepipedi a caso da 100 famiglie ciascuno del Prenestino? Ok, e dove le appoggiamo durante i lavori? Ma soprattutto, chi paga per una riqualificazione del genere? Gli stessi proprietari già gravati da un mutuo fino ai 65 anni di età?

Anonimo ha detto...

vi è sfuggito che gli ordini han già detto che i membri si presteranno gratis per fare i fascicoli del fabbricato. Quindi lo stato si dovrà solo accollare l'onere di fare la normativa e il cittadino nulla.

Anonimo ha detto...


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