Sono romana, vivo e lavoro a Roma, occupandomi di turismo e turismo culturale, e di innovazione applicata.
Se dovessi riassumere la mia posizione rispetto alla città, “Odi et Amo” sarebbe perfetta.
Roma - anche per i professionisti del turismo - è città di una bellezza e di un cuore disarmanti, a volte. E causa di ulcera e stress indicibile, altre.
Non so dire cosa sia accaduto; quando, esattamente, tutto questo sia iniziato. So, però, con incrollabile certezza, che è tempo di ribaltare le cose e spezzare quella spirale in cui la città sembra essersi infilata, troppo pigra per venirne fuori. “Tanto i turisti arrivano”, si dice.
Sarà, ma io non mi accontento. Io voglio i turisti e anche la serenità di sorridergli, invidiandoli persino un po’.
Premessa
A Roma non servono altri milioni di turisti. La guerra dei numeri lascia sul campo morti (alcuni operatori), feriti (i residenti) e parecchie invalidità (vedi il sentiment complessivo sulla città): ci servono turisti che stiano di più, spendano di più e tornino più spesso. Roma ha un numero ancora basso di repeater rispetto ad altre capitali con le quali può confrontarsi. A Roma si viene, spesso, con lo stesso atteggiamento con il quale si va alla Mecca: una volta nella vita, perché “si deve” vederla; forse una seconda per farla visitare ai bambini (il mito di Roma antica funziona sempre). Non è percepita come un posto “super cool” dove tornare ogni volta che si può o ogni volta che una compagnia low cost lancia una promozione, ed è un peccato perché un visitatore “fidelizzato” costa meno, sotto tanti aspetti, che cercare di attrarne di nuovi ogni volta.
Le amministrazioni che vi hanno preceduto avevano la fissazione di Parigi, Berlino e Barcellona, città “concorrenti” delle quali non riuscivano a capacitarsi del successo globale. “Hanno una frazione del nostro patrimonio”, si diceva. La verità è che l’idea di “patrimonio” è ormai ben più ampia ed estesa di come siamo abituati ad intenderla. Chiedere a quelli in fila al check in per quelle destinazioni li.
Non è più tempo di "invidiare" ma di agire, per se’, con un proprio modello di sviluppo. Insomma: infilate il turismo nei programmi, dai!
Quello che segue è un “mischione” di riflessio ni e domande ai candidati sindaco rispetto alla città, alle sue potenzialità turistiche e alla sua percezione complessiva.
(Avrei potuto evitare il mischione, ma non avrei evitato a chi legge una disamina ben più approfondita e articolata che, invece, mi piacerebbe arrivasse dai candidati sindaco e dai loro programmi. Vorrei sorprendermi ed entusiasmarmi leggendo le loro proposte e il loro piano di rilancio per la città turistica. Attendo fiduciosa!)
1. Visione
Prima quella, poi un piano strategico, non il contrario. Il piano deve rispecchiare la visione di breve-medio-lungo termine che si vuole per la città, anche quella turistica. La visione deve essere quella degli amministratori – idealmente partecipata da quella dei residenti e degli altri stakeholder, non quella della società di consulenza alla quale la redazione del piano è affidata. I consulenti passano, la città e le sue molte anime restano. Senza una visione, restano nell’improvvisazione.
Alla città serve una visione, aderenza a quella, e coerenza negli interventi che seguiranno.
Qual è la visione dei candidati per Roma turistica?
2. Assessorato dedicato
Di assessorati ce ne sono pochi, si sa.
Certe competenze devono necessariamente essere accorpate. Possiamo farcene una ragione.
Ma lo capite anche voi che in una città come questa, con questa storia, questo patrimonio e queste onde di gente che la invadono ogni anno per riportarne a casa almeno un ricordo, “delegare” la competenza sul turismo significa trasferire un messaggio di “scarso interesse”.
Chiariamoci una volta per tutte: se è un settore strategico - e lo è, è un’industria a tutti gli effetti nella quale lavorano moltissime persone e il cui potenziale rispetto alla domanda è ancora ampiamente inespresso - è ora di comportarsi come se lo fosse.
Il valore delle scelte che si operano passa anche dal modo con il quale si sceglie di comunicarle. Un assessorato dedicato comunicherebbe serietà di intenzioni, specie quando a disposizione se ne hanno solo pochi.
E, se proprio, che la competenza sia affidata a pari merito con una “gemella”, sia la Cultura o le Attività Produttive (no, non c’e’ altrove in cui infilarla. Sogno un assessorato alla “visione” ma credo che potrò dormire tranquilla ancora per un po’).
In ogni caso: niente delega ad un consigliere comunale. E neanche al vicesindaco, che ha altro da fare e, le esperienze pregresse con Garavaglia e Cutrufo lo hanno dimostrato, non riesce ad essere sufficientemente incisivo (no, il piano per il “II II Polo Turistico della città” non è stato un intervento incisivo in senso stretto).
Se proprio proprio, una “task interforze”, con le forze però, il potere, il budget e la libertà di fare. E teste dentro pescate tra i migliori sulla piazza, anche non romani, perché se una città la devi vendere a terzi è bene che qualche “terzo” lo si prenda in casa a farci spiegare cosa gli piace.
Semplifico e riduco ai minimi termini, ma so che ci siamo capiti. E se così non fosse, volentieri dedico un altro post piu dettagliato anche a questo.
Come pensano i candidati di gestire la materia turistica?
3. Tassa di Soggiorno - Tassa di scopo
Molti in molte città, inclusa la nostra, chiedono una riduzione della tassa di soggiorno. La nostra è piuttosto alta, ma il problema non è mai il costo. Altre città hanno tasse di soggiorno “alte”. Il problema è la percezione di quel costo a fronte dei ritorni.Il problema sono proprio “ i ritorni”.
Che posizione hanno i candidati rispetto alla tassa di soggiorno? Chi si impegna a trasformarla in “tassa di scopo”, da investire unicamente a favore di interventi nel turismo della città?
4. Segnaletica turistica
E’ divertente ascoltare e fare noi stessi battute sul Bioparco o l’Auditorium - le uniche due attrazioni segnalate praticamente ovunque, a chiunque, da qualunque direzione arrivi in città. Peccato che la città goda di una serie ben più articolata di attrattori.
Chi si assume l’impegno a varare una segnaletica turistica adeguata, sia fisica che digitale?
5. Promo (commercializzazione) della città
Non esistono solo le fiere e gli eventi di settore. Molto, moltissimo passa dai canali digitali e su quelli la città turistica non è presente con una sua identità definita e coordinata... Chi cerca “Roma” sul web si vede restituire il canale di Turismo Roma (in prima posizione o subito dopo: ottimo lavoro di indicizzazione), sotto il nome di “Rome Capital Tourism”. Sorvolo sulla scelta di insistere con “Capital” anche in lingua inglese , ma una riorganizzazione dei contenuti web, si rende indispensabile per “essere davvero sul pezzo” e competere alla pari.
Non è piu sufficiente che a promuovere la città sui canali social, per esempio, siano una moltitudine di soggetti privati che l’Amministrazione non è in grado o non ha i mezzi di intercettare, mettere a sistema e valorizzare ulteriormente. L’esempio dei “Musei in Comune” e dei loro account social ci dice che è indispensabile presidiare certi canali di comunicazione. Diversamente, sfuggono conversazioni, percezioni, valutazioni, indicazioni preziose di direzioni da prendere o di scelte da maturare.
Il Ministero della Cultura ha recentemente adottato uno strumento per monitorare il sentiment dei musei, come primo passo verso quel “ascolto” che è prodromico a qualsiasi ripensamento dell’offerta. Il turismo non vorrà essere da meno, giusto?
Quali interventi hanno in mente (e in programma) i candidati per valorizzare e potenziare le attività di promo(commercializzazione) della città turistica?
6. Lotta al degrado
Mi riservo di parlarne in un altro post. La disamina è complessa e articolata. Intanto, però, ne anticipo un pezzetto, non sia mai dovesse sfuggire dai programmi.
Per i camion bar esiste il decreto Franceschini, da applicare alla lettera, senza deroga alcuna. Tolleranza zero.
Per il resto degli ambulanti: le licenze sono state concesse. Le aree autorizzate sono ridicolmente vicine a moltissimi attrattori culturali e turistici, impedendone la vista, creando colli di bottiglia in percorsi molto affollati e rovinando ogni foto. Turisti di Londra, Parigi o Barcellona sembrano tornare a casa soddisfatti anche senza aver potuto acquistare il cappellino con il logo della città proprio davanti al loro monumento preferito; a Roma, è un must.
“Se non riesci ad uscire dal tunnel, arredalo”, si dice. Se proprio non si riesce a liberarsi delle bancarelle, non potremmo almeno obbligarli ad un look decoroso e uguale per tutti, per esempio?
(questa non è una vera domanda ma un contest creativo: la situazione è cosi grave che si accettano anche compromessi di questo tipo pur di tamponarla)
7. Ospitalità
In assenza di adeguate normative nazionali sulla classificazione delle strutture alberghiere che ne definiscano con la reale qualità (un esempio? La ratio categoria/numero dipendenti: non si fa il lusso e neppure l'albergo business facendo le nozze con i fichi secchi - vale a dire con poco personale super sfruttato, come segnalava qualche giorno fa Renato Andreoletti, consulente di lunga esperienza), nulla impedisce comunque alla città di attivare strategie di lotta all’abusivismo.
Le discussioni degli ultimi tempi si sono incentrate quasi soltanto sulla lotta ad Airbnb - che, peraltro, “sottrae” al mercato globale dell’accomodation una quota tra 1 e 2% (tutti i dati, anche relativi alle singole città, sono disponibili qui: http://trappl.co/24vHpfB) - niente per cui urlare alla rovina, non ancora. La realtà è che Airbnb a Roma risponde ad una domanda che nessuno ha saputo intercettare con altrettanta velocità e che è stata spesso lasciata sola ad orientarsi tra migliaia di pseudo B&B e affittacamere capaci di distinguersi solo per la loro scarsa - o nessuna - propensione ad un servizio decente.
Sarebbe lucido e saggio sedersi al tavolo con Airbnb e trovare insieme una soluzione, sul modello di quanto realizzato recentemente a Firenze, per esempio.
E sarebbe altrettanto lucido rivedere il sistema di controllo di tutte le strutture “non tradizionali”, riscriverne i disciplinari di servizio e monitorare che siano rispettati.
Ci sarebbe poi anche la questione “accoglienza”: non la fanno soltanto i PIT (Punti di Informazione Turistica, che peraltro lavorano molto bene). E’ un concetto più ampio che passa da tutti: autisti di autobus, tassisti, operatori di stazione, negozianti e ristoratori, residenti… ognuno di loro, ognuno di coloro con i quali il visitatore si trova ad interagire è un “touchpoint”, un “punto di contatto” con la città e con i suoi servizi.
Quali iniziative sono in programma per affrontare questi aspetti?
8. Convention Bureau
Il segmento MICE (Meeting, Incentive, Conventions, Exhibitions) muove milioni di persone e di euro ogni anno. In Europa sono Barcellona, Parigi, Berlino a portare a casa una larga fetta di questo mercato. Tutte destinazioni che si sono strutturate in quella direzione.
A Roma manca un Convention Bureau. Non c’e bisogno di aspettare che la Nuvola di Fuksas sia terminata, ci sono diversi altri asset da mettere a sistema già da ora, da molto.
Qual è la posizione dei candidati rispetto alla creazione di un Rome Convention Bureau?
9. "I residenti sono i primi turisti"
Non esiste un turista davvero felice dove non lo è il residente. Sono i residenti i primi turisti.
C’è bisogno di restituire loro l’orgoglio di appartenere alla città, senza confondereperò tra “orgoglio” e “presunzione”. Possiamo continuare a pensare di essere la città più bella del mondo ma le statistiche dicono che non basta, non più. Non si viaggia più soltanto per visitare musei o monumenti unici, si cercano esperienze. E non sempre chi viene a Roma ne ha in mente di “avventurose”. Non è più “pittoresco”, è seccante.
Chi si gratifica ogni volta che un visitatore pronuncia la famosa frase “malgrado tutto, Roma è magnifica” perde un’occasione. Roma deve essere magnifica e basta, senza “malgrado”.
“Malgrado” deve essere il nemico da combattere, nei fatti e negli atteggiamenti compiacenti verso livelli di qualità appena sufficienti.
C’è bisogno di ridisegnare processi partecipati, collaborativi, tra la città e i suoi servizi, tra cittadini e fornitori di servizi, tra residenti e decisori.
Si può fare, è stato fatto in altre destinazioni. E no, non vale l’obiezione “Roma non è un caso a se’”: ogni destinazione lo è. L’unicità non è mai impedimento a fare: è, piuttosto, stimolo a fare adeguando gli strumenti o disegnandone ad hoc.
I Romani hanno portato innovazione - anche sociale - in giro per il mondo antico. Come (se) pensano i candidati di recuperare quella “una pratica"? Che interventi hanno in programma?
Barbara Marcotulli
@curlybb
@curlybb
Aggiungere ristoranti e bar di qualita`, sembra una stupidaggine ed e` non competenza del Comune, ma e` ora di catturare anche il turismo di un certo livello, soprattutto nordico, che dopo aver passato la giornata tra musei e catacombe vuole gustare cibi e bevande in locali di un certo spessore: basta con le lasagne riscaldate nel microonde ed i baretti da 4 soldi ad uso e consumo di un tipo di turismo usa e getta....
RispondiEliminaCreare zone alternative ai soliti posti turistici che rendano Roma un luogo "cool" da visitare non solo per i musei .
RispondiEliminaPurtroppo Roma e' l'unica citta' al Mondo dove quando una zona diventa "trendy" (vedi ad esempio il Pigneto o San Lorenzo), invece di venire qualificata diventa ancora piu' degradata....
La ristorazione del centro storico è vergognosa peggio dei mille urtisti. Roma è capitale del paese dell'eccellenza enogastronomica e serviamo immondizia ai turisti mentre i romani si sono abituati al fatto che in centro storico non si mangia. Non è vero che il Comune non possa intervenire. Basterebbero dei bollini/adesivi di certificazione ai ristoratori che servono prodotti non surgelati, km zero, etc...
RispondiEliminaRoma ha un mare balneabile a mezz'ora dal centro storico, qualche genio addetto al turismo al Comune un giorno se ne rendera' conto?
RispondiEliminaPer fare un esempio. L’estate romana.
RispondiEliminaFilm e concerti a prezzi economici, in contesti unici al mondo, in mezzo a un pubblico generalmente civile e amichevole. Roma al meglio. Il genere di esperienza che genera “repeaters” quanti ne vuoi. Facile immaginare che la gente tornerebbe anno dopo anno. E sarebbe un turismo culturale, di qualita’, che spende nei ristoranti, magari compra qualcosa in un bel negozio – non il cinese intruppato che sta un giorno o il Pellegrino che mangia il panino del camion bar.
Ma. Ogni anno non si sa se si riesce a fare o no, se ci sono i fondi, in che periodo, se al colosseo o a cinecitta’. Il sito web col programma esce a meta’ della manifestazione, se esce, con un indirizzo web lunghissimo e diverso ogni anno. Informazioni in inglese non c’e’ quasi niente. A parte il web, per sapere degli spettacoli devi leggere le pagine di cronaca dei giornali, Figuriamoci se ci sono affissioni comunali nella metro con il programma completo, per dire, al posto delle pubblicita’ dei discount.
Infatti poi il pubblico e’ sempre solo rigorosamente romano, che va bene, ma e’ un’enorme occasione persa turisticamente. Certo per migliorare le cose c’e’ da organizzarsi e lavorare, e mi sa che il problema e’ quello. A Roma si preferisce fare le cose in maniera sciatta e pigra, e poi lamentarsi che c’e’ la crisi.
RispondiEliminaOttimo articolo.
Il problema del turismo è centrale, ad esso si aggancia la vera economia popolare, fatta di hotel, B&B, bar, ristoranti.
Purtroppo gli standard sono molto bassi e l'organizzazione comunale in merito, ridicola.
E' tutto un sistema da rivedere e dotare di regole chiare e una forma capillare di controllo.
Giustissima la segnalazione di come i primi turisti siano i residenti!
A Parigi o a Londra o Madrid, Barcellona ... il turista utilizza gli stessi percorsi dei residenti: ecco perché a Roma va tutto male!
I problemi del turismo si risolvono risolvendo quelli dei residenti.
Ciao
La città sul turismo vuole campare di rendita.
RispondiEliminaPer questo offre il minimo servizio indispensabile con il minimo sforzo (costi) cerca di spremere il massimo guadagno.
Fino al giorno in cui la città fallirà.
Per molti che leggono e per chi è già dentro il mercato turistico di cui ha un lavoro può anche andare bene ma pensate che ci sono moltissimi posti di lavoro che si possono ulteriormente creare applicando i suggerimenti espressi nella lettera.
Troppo buon senso, troppo interesse professionale.
RispondiEliminaQuesto post non arrivera a 40 commenti
RispondiEliminaHai ragione! Non si può 'trollare' facilmente ... peccato.
Non arriverà a 40 commenti perché, probabilmente, dice molto e non c'è molto da aggiungere. Segnalo, tra i meriti dell'articolo, il fatto che parli di cose semplici. Non invoca due linee di metropolitana (tanto utili quanto costose e non realizzabili a breve), stravolgimenti urbanistici o iniziative che richiedano investimenti fuori portata. Segnala esigenze alle quali si può trovare soluzione con i mezzi (pochi, pochissimi) attualmente disponibili.
RispondiEliminaPost costruttivo e, per quanto mi riguarda, condivisibile al 100% sia nello spirito che, credo, lo animi, che nelle pragmatiche domande/proposte ai candidati.
RispondiEliminaIl ghigno piacion - palazzinaro tra Marchini e Berlusconi, riportato sui giornali, è tutto un programma.
RispondiEliminaPer il resto, l'Italia campa di turismo fin dal Medioevo.
Campare di turismo nella modernità vorrebbe invece dire sviluppare modi, educazione, cultura, tradizioni e civiltà, non aprire nuove filiali di eately.
RispondiEliminaRoma (il suo centro) potrebbe diventare un meraviglioso enorme museo attivo, pieno di eventi culturali, attività economiche di qualità, senza auto né politici, godibilissimo anche dai suoi residenti. Tutt'attorno, la città moderna ed i suoi uffici.
Io non farei tanto lo spiritoso, "scusateci se parliamo di cose serie"...gli ultimi argomenti riguardavano una funivia che, anziché essere usata per motivi turistici, veniva proposta come mezzo di trasporto alternativo e l'idea di quello squilibrato sulla metro che fa una fermata si e una no. Roba da annasse a nasconde,
RispondiEliminaUna funivia fatta da caltagirone è sicura come una chiesa cattolica in iraq. E fossi in voi eviterei pure la metro c, di cui si attende con ansia il primo incendio, deragliamento o sprofondamento.
RispondiEliminaIn Italia ci si viene comunque, e ci si viene più volontieri se si spazza via la cashba in via di allestimento, e si tornano a spendere soldi per i servizi e la sicurezza.
se si contano le centinaia di milioni di euro che spendiamo ogni anno per mantenere africani e romeni, coloro che secondo la vulgata ci stanno salvando l'economia, e li si impiegasse per incrementare salari, servizi e assunzioni, questo sarebbe un paese da sogno per residenti e turisti.
RispondiEliminadiciamo che le responsabilità non sono esclusivamente politiche. Gli operatori turistici romani sono di qualità molto bassa e i servizi che offrono altrettanto. Basta vedere tutte le trappole per turisti di cui il centro storico e tutti i punti chiave del turismo in città è pieno. Prodotti osceni a prezzi esorbitanti. Non esiste un 'sistema turismo' che coinvolga ogni attore che opera nel settore e che contribuisca alla creazione di una rete ma è solo un mors tua vita mea che alla fine genera soltanto un'offerta dozzinale. Il turismo una tantum è la vera forza di questa gente che tanto sa che il cliente non deve essere fidelizzato: una tredicinizzazione del sistema.
RispondiEliminaInvece della pagliacciata di eliminare duecento senatori per il risibile risparmio sulle indennità, e soprattutto sula democrazia, eliminassero questo assistenzialismo al resto del mondo, quello sì che ci sta portando alla bancarotta.
RispondiEliminaanonimo delle 11:51 hai qualche elemento concreto a supporto delle minchiate che scrivi ? o è solo "vulgata" salvinista ?
RispondiElimina11,51 - 11,54
RispondiEliminaporaccio
Se l'economia è in mano a gente come i tredicine, vuoi che non sia tredicinizzata? D'altronde qui lo scopo è far fare più soldi sempre agli stessi: questo intendono con "incrementare il turismo".
RispondiEliminaOssia, incrementare i ristoranti dove i turisti ingrassano la camorra.
Sulle centinaia di milioni che spendiamo per mantenere zingari e africani ti manca la documentazione?
RispondiEliminaO lavori alla Cascina?
Che paese di ritardati.
Per non parlare delle occupazioni abusive, peraltro piene di immigrati che se la ridono.
RispondiEliminaVedere i nomi sul citofono dell'occupazione di Via di Santa Croce in Gerusalemme, tutto un dolores, mustafà, e un tirar su di naso...sniff sniff.
Ecco una delle iniziative del pd per incrementare la cultura.
RispondiEliminaSmantelleranno gli archivi storici della soprintendenza di palazzo Venezia, meta di studiosi povenientida tutto il pianeta, per fare posto a due ristoranti.
Indovinate di chi sono i ristoranti?
Questa è a'curtura e er turismo targato pd.
NB Guardate un po' di quale partito si sta occupando il Procuratore minacciato dalla camorra.
Fatevi il sangue amaro leggendo queste recensioni-campione
RispondiEliminahttps://www.tripadvisor.co.uk/Restaurant_Review-g187791-d3265516-Reviews-Bar_Amore-Rome_Lazio.html
https://www.tripadvisor.co.uk/Restaurant_Review-g187791-d1734725-Reviews-Bar_Moretto-Rome_Lazio.html
e come questi altri 1000 bar/ristoranti.
De che stamo a parla'.
Ciao.
E' un articolo interessante.
RispondiEliminaQuello che manca a Roma, come in tutto, è una base di serietà. Che vuol dire visione d'insieme, progettualità, attenzione alla qualità.
Quello che posso dire, però, come viaggiatrice prima che come ex operatrice turistica, è che io nei posti dove vedo sciatteria non ci torno. Se io non riesco a fare il biglietto senza essere insidiata da falsi aiutanti; se vado ai bagni, pago un euro per entrarvi, e la metà sono chiusi perché rotti; se per spostarmi devo impiegarci ore; se non riesco a fare una foto decente a causa delle macchine onnipresenti; se figure patetiche e non certo folcloristiche mi importunano ovunque (mangia qui, compra questo, fatti una foto con me) io in quel posto non ci torno.
Roma dà la sensazione di un bazar che vende sporcizia ed è privo di serietà. Le bellezze te le godi guardandoti le spalle. E allora, se la vacanza deve essere uno stress, vado altrove.
Qualcuno poi lamenta la qualità degli operatori turistico romani... Io ho lavorato nel turismo per otto anni. Ho smesso perché, precaria più che mai, a un certo punto ho avuto un esaurimento. Sono tornata in me stessa dopo quasi un anno. Il primo giorno in cui sono stata senza controllare la posta elettronica appena alzata e quando mi sveglio di notte, è stato un trauma.
Quando lavori pagata 4 ore e poi sei a disposizione 10 ore al giorno, all'inizio sei motivatissimo, sei lanciato. Il tuo lavoro ti piace e se stai a queste regole, crescerai. Poi passano gli anni e ti spegni. Non è una giustificazione. Io ho scelto di andarmene prima di incattivirmi, ma non ho figli da crescere, quindi la mia scelta era più facile.
Finalmente ci state arrivando anche voi alla soluzione dei " banchi tipo " , tutti uguali e regolamentati ?
RispondiEliminaMa che geni !
Siamo in attesa dal 2006 .
"La città sul turismo vuole campare di rendita.
RispondiEliminaPer questo offre il minimo servizio indispensabile con il minimo sforzo (costi) cerca di spremere il massimo guadagno. "
Molto vero.
La cartellonistica è uno spasso in effetti. In periferia ci sono monumenti usati come semplice spartitraffico che in qualunque altra città del mondo sarebbero segnalati e valorizzati.
E mi permetto di segnalare che anche la sporcizia nelle strade, i muri imbrattati e la sensazione di scarsa sicurezza (di sera illuminazione etremamente fioca e personaggi strani in giro a tutte le ore senza apparente controllo, quando invece dietro a molte persone costrette all'accattonaggio ci sono delle organizzazioni facilmente individuabili con un banale pedinamento) non fanno bene all'immagine della città.
E poi, perchè non pedonalizzare le tante piazzette che sono dei veri gioielli, oggi ridotti a parcheggio (senza che ciò risolva minimamente i problemi della sosta) ?
45 minuti di applausi!
RispondiEliminaLa prima cosa che i turisti non capiscono è perchè non si possa acquistare il biglietto del bus una volta saliti sul bus
RispondiElimina
RispondiEliminaMi pare che le recenti inchieste , cons equestri e confische milionarie, abbiano fatto capire che dietro tanti esercizi di ristorazione c'erano capitali criminali, campani e calabresi. Ma il Primo Municipio ha una idea dei cambi di licenza e di chi c'è dietro tante compagni societarie ? In pratica, le forze dell'ordine e gli uffici comunali hanno il controllo del territorio ?
RispondiEliminaParliamo di decoro urbano. In piazza del Pantheon è stato autorizzato un moneu transfer con una incredibile facciata di plastica color arancione. E il decoro ?
Sul sito del comune di roma manca anche una pagina ufficiale ed aggiornata con tutti gli eventi culturali o musicali o teatrali della giornata.
RispondiEliminaPer avere un panorama di cosa c'è in città bisogna fare il giro delle pagine web e dei blog privati
RispondiEliminaA roma manca un grande ufficio del turismo in pieno centro, dove i turisti possano organizzare e prenotare tutte le escursioni possibili
Mai vista una capitale di un paese industrializzato puntare la sua economia sul turismo. Non siamo una piccola isola caraibica o un paese sostanzialmente agricolo come la Grecia. Aspettare che siano gli stranieri a portare ricchezza è indice di sottosviluppo. Roma ha bisogno di incrementare i suoi settori produttivi, in particolare la manifattura. I servizi, cioè il terziario, sono già al massimo. Quello che infatti manca alla nostra città non sono le attività legate strettamente al turismo e alla kurtura, ma tutto il resto. Purtroppo noi abbiamo questa abitudine di pensare che chi viaggia lo fa per vedere i monumenti, ma in realtà vuole vivere la città a 360°. A Berlino, che ha più visitatori di noi, la gente va perché c'è vitalità, ci sono locali, eventi, concerti (mica Vasco allo Stadio Olimpico), negozi di qualità, parchi curati ecc.
RispondiEliminaPer completare quanto scritto nel commento precedente, aggiungo che anche Firenze (altra città meta turistica mondiale), nonostante le sue piccole dimensioni sia in territorio che in popolazione, ha il suo bel e produttivo distretto industriale dell'acciaio e del tessile.
RispondiEliminaAl signore delle 12.08
RispondiEliminaNon provo fremiti di orrore all'idea di aprire un caffé ristorante nel museo di Palazzo Venezia ma non riesco a capire dove ha trovato la notizia. Lei sa addirittura che è stato il Pd a organizzare l'impresa e fa capire di sapere anche che cosa c'è dietro. Vuole dire per favore la fonte di questa ghiotta informazione. A una prima ricerca sul web non è venuto fuori nulla.
PATTI SMITH VIVE E TWITTA INSIEME A NOI
RispondiElimina
RispondiEliminaE i continui scioperi dei mezzi pubblici non danneggiano l'immagine della città agli occhi di quei malcapitati che la visitano e che certo ci penseranno due volte a consigliarla ai loro amici
Reuters :
"Gli anni di negligenza, corruzione e complessità burocratica hanno danneggiato in modo grave la città, rispecchiando un male più ampio"
Telegraph :
"la Città Eterna è un declino cronico come risultato di un mix tossico di corruzione, debito, amministrazione errata e infrastrutture fatiscenti."
RispondiEliminaTerrazze ristorante ce ne vorrebbero di più, a Piazza Venezia e altrove !
Siamo in una città dove praticamente si è costretti a mangiare il gelato in piedi e dove nei parchi sono rarissimi i punti ristoro.
Perchè abbiamo l'orrore dei tavolini mentre tolleriamo oscenità di ogni tipo, quelle vere.
In tutte le città del mondo, anche quelle con climi più inclementi, le strade e le piazze sono piene di tavoli di ristoranti, basta che paghino l'occupazione di suolo pubblico.
RispondiEliminaRoma città industriale era un sogno di epoche pessime, che hanno lasciato solo residuati che a stento si riesce ora a recuperare (vedi la zona del Testaccio e dell'Ostiense). Altrove, invece (Prenestina ad esempio) quel modello ha compromesso ogni armonia architettonica e ogni sviluppo urbanistico decente.
Roma deve puntare su arte e cultura e quindi sul turismo. Ne' più ne meno come Venezia.
Non si pensi di scimmiottare malamente Milano, che peraltro punta ormai su design, moda e servizi avanzati, più che sulla manifattura in crisi per concorrenza mondiale.
RispondiEliminaBasti vedere come sono NON organizzate le colossali file davanti ai Musei vaticani, per capire che un mare di imbroglioni sguazza nel degrado e nel caos
RispondiEliminaProvate ad arrivare da Roma in quel luogo meraviglioso che è Villa Adriana e capirete come NON si organizza un città turistica
RispondiEliminaIl turismo è fatto di tante piccole cose pratiche. A cominciare da un assessore che capisca qualcosa di turismo
RispondiEliminaIl problema della tassa di scopo è quello di ogni altra imposta o tributo. Non si capisce proprio che fine faccia.
Ciò detto, per commercializzare Roma, bisogna svecchiare l'offerta.
I punti panoramici (Gianicolo e Monte Mario) sono malamente raggiungibili.
Le banchine del Tevere sono uno schifo, un lato è un accampamento di senzatetto o erbacce altissime.
A Roma ci sono musei (comunali e non) che staccano un numero bassissimo di biglietti e sono giudicati dai romani e dai turisti di nessun interesse. In compenso i depositi di altri musei sono pieni di altre opere meravigliose che non vengono mai esposte e che nessuno vedrà mai.
RispondiEliminaSi cominci dal potenziare l'offerta, che dopo un po la solita proposta diventa stantìa.
Un paese come il nostro con la storia, l'arte e il paesaggio che ha, conferisce le competenze sul turismo alle regioni. Alle regioni !!!! Poi ci meravigliamo che scendiamo sempre di più nelle classifiche delle mete
RispondiEliminaA Milano, Londra, Berlino la gente torna perchè dopo qualche anno la città si autorinnova e ci sono cose diverse da vedere e luoghi diversi da esplorare.
RispondiEliminaRoma è ferma, anche dal punto di vista dell'edilizia innovativa.
Ci credo che non si può solo contare sui soliti torpedoni di studenti o del mordi e fuggi del Giubileo, che lascia ben pochi soldi nelle casse ed è fatto di gente che poi non torna quasi mai.
Il fatto che molti addetti al contatto col pubblico (ad esempio nella ristorazione) siano di rara sciatteria e sgarbati forse rende meno brillante la città.
RispondiEliminaA proposito di brillare : Roma è buia. Buio fitto, una luce giallognola e triste la avvolge dal tramonto in poi. Ma che lampioni sono ? Le altre capitali scintillano la sera e la notte, i palazzi e le vie illuminate sono un'attrazione !
RispondiEliminaHai ragione, in effeti hanno capito solo recentemente che alcuni ponti e monumenti vanno illuminati. Ma sono davvero pochi, tutto è tetro da una certa ora in poi.
Nelc entro di Roma i negozianti e i ristoratori mettono cumuli di immondizia all'ora di pranzo agli angoli delle strade perchè intorno a quell'orario passa un camioncino AMA a ritirare la spazzatura. Inutile dire che questo demenziale sistema, veramente autolesionistico, rende la città lurida e orrenda.
RispondiElimina
RispondiEliminaE i nuovi cestini trasparenti dei rifiuti ? Per motivi di sicurezza mostrano il loro sporco contenuto davanti ai monumenti, campeggiano osceni nelle foto ! sono quasi sempre rotti e a terra perchè troppo sottili e non reggono il peso (venendo svuotati con insufficiente frequenza)
RispondiEliminaIl tripudio di venditori abusivi e il trash di alcuni arredi sconcerterebbero chiunque
Di questi tempi l'orrore dei cartelloni elettorali, tutti storti e arrugginiti in cui campeggiano manifesti strappati, aumenta ancora la bruttura generale
RispondiEliminaForse come biglietto da visita i topi che girano a Trastevere e Castel S.Angelo non sono il massimo.
RispondiEliminaE poi le automobili ovunque, che rendono brutte anche strade spettacolari.
Via Condotti sarebbe pedonale, a via Giulia le macchine non dovrebbero esistere, a Piazza Farnese e piazza della Maddalena neppure. E invece... basta guardarle per capire che accade l'opposto. Bello spettacolo
I ponti intorno all'Olimpico sono pieni di scritte. Alcune recano anche la data. Sono di anni e anni fa. E nessuno, in anni, le ha mai ripulite.
RispondiEliminaMa il peggior biglietto da visita lo rappresentano proprio la stazione Termini e l'aeroporto di Fiumicino.
RispondiEliminaCaos e abbandono allo stato puro si alternano a seconda degli orari.
"l'Italia campa di turismo fin dal Medioevo. Campare di turismo nella modernità vorrebbe invece dire sviluppare modi, educazione, cultura, tradizioni e civiltà"
RispondiEliminaVerissimo, e, aggiungerei, puntare ad attirare i più bravi tra i giovani artisti.
Invece attiriamo poveri disperati, utile manovalanza per vendere ombrelli, gelatine colorate o fischietti improbabili. Il tutto in Piazza di Spagna o Fontana di Trevi
(PS la fontana ha avuto un restauro splendido : VALORIZZIAMOLO)
il turismo dovrebbe essere, con rifiuti e trasporti, al top della lista dei programmi dei candidati. Spetta anche ai giornalisti fare domande a questi ultimi sulla proposta di arte e cultura.
RispondiEliminaBasti vedere luoghi come l'ex mattatoio, area splendida che doveva far rinascere l'arte mdoerna e contemporanea, circondata da rottami, campi rom e sporcizia.
L'immagine di roma è vecchia e sciatta e per questo attira sempre meno. Concordo con chi dice che illuminare la città e ripulirla fa al turismo meglio di ogni altra programmazione
RispondiElimina
RispondiEliminaLa situazione del Colosseo e dell'esterno dei Musei Vaticani è da manuale : totale non gestione , migliaia dei turisti lasciati in mano all'imbinitore di turno. Ovviamente dietro al cos ci sono interessi, ma sono miopi, perchè un sistema più ordinato porterebbe più ricchezza.
Festivals. Se uno vuole attirare turismo europeo & giovane, che spende e che torna ogni anno, deve organizzare festival su festival. Musica che non sia Vasco Rossi o Renato Zero (le ennesime tristi autocelebrazioni di una burinita' ormai prossima all'oblio e che di sicuro non attira turismo). Guardate all'offerta dei festival di Londra e Berlino (nel senso che oltre alle line up guardate che tipo di offerta culinaria offrono, le soluzioni per dormire - campeggi di lusso, spa, laghi in cui fare il bagno ove possibile e presa bene in generale). Guardate al Lost Village festival, al Eastern Electrics, Bloc e tanti altri eventi che smuovono mezza Europa e poi fatevi due domande.
RispondiEliminaTriste notare come le uniche spinte innovative in tal senso vengono esclusivamente da aree affine ai tanto odiati movimenti: vedete il caso Dal Verme (di cui questo blog non si e' tristemente occupato), Ex Dogana & co, mettete da parte i vostri paraocchi/bias e traete le dovute conclusioni.
I Romani avevano i migliori architetti e ingegneri della storia, tanto che i loro edifici, ponti, acquedotti e strade hanno sfidato i secoli. E oggi ? Oggi che le informazioni dovrebbero essere interattive, non sono in grado di piantare un cartello multilingue per indicarti dove si trova un luogo di interesse
RispondiEliminaPer la musica non si programmano spazi, per il calcio inece si pensa all'ennesimo stadio (quando il Flaminio viene lasciato cadere a pezzi come l'ex velodromo).
RispondiEliminaE Cineccità ? sparita dai radar. Via Veneto sembra una mummia imbalsamata, andrebbe pedonalizzata e inglobata dentro Villa Borghese. Ma non si può fare, nel regno dell'automobilista
Strategia geniale dei nostri vincenti amministratori : collocare i nuovi musei lontano dalle stazioni metro, in modo che la gente per arrivarci debba prendere due o più mezzi e fare pure un pezzo a piedi.
RispondiEliminaLasciare vicino alla metro caserme inutili e semivuote (es. Prati/Milizie)
Bravi, bene, bis
RispondiEliminaLa segnaletica è assurda : per il giubileo hanno messo accanto al nome Lepanto, sulla metro A, il nome Vaticano, su un adesivo peraltro di colore diverso dal cartello su cui è appiccicato. Ma il Vaticano sta a kilometri di distanza !!!!
il centro di roma è impercorribile a piedi, a causa delle auto che affollano le zone pedonali e a traffico limitato.
RispondiEliminal'orario della raccolta rifiuti e l'orario dello scarico merci sono semplicemente da manicomio
capire la proposta turistica migliore è fondamentale. prima però occorre avere un prodotto vendibile e Roma ad oggi non lo è perchè la gestione quotidiana delle cose piccole e concrete è inesistente.
RispondiEliminaSe non pulisci i giardini vuopi organizzare premi floreali ?
Sempre riguardo ai festival, mia esperienza diretta a Londra, estate 2015, Black Sabbath + Motorhead e quant'altro a Hyde Park:
RispondiElimina- da Victoria Station a Hyde park trovavi addetti in casacca AD OGNI INCROCIO che ti mostravano la via a piedi, sia all'andata che al ritorno metro-palco-palco-metro.
- stand di cibarie e bevande: erano cosi' ricchi che da soli valevano il bigleitto del festival! arrosticini, thai, arrosti texani, pasta al formaggio (mac n cheese), gelati, frullati, spremute, c'era un vero e proprio villaggio che ti offriva varieta', qualita', posti a sedere.
- pagamenti organizzati con braccialetti contactless che puoi collegare al tuo conto corrente e usare per tutte le transazioni sotto i £25
- acqua potabile ovunque
- bagni pubblici ovunque, ben segnalati con cartelli visibili da 10km
negli stessi giorni i Metallica suonavano a Roma, mi sono andato a leggere per curiosita' tutti gli articoli polemici che parlavano di un organizzazione terribile,
-scelta di cibi e bevande ristretta a : panino alla chitemmurt e birrozza blanda.
- pochi parcheggi e per giunta insicuri
- mezzi pubblici insufficienti
- nessuna coordinazione per il deflusso
- panico
- paura
- delirio
- bagarinaggio
- disagio
ma dove vogliamo andare??
Roma è una delle poche capitali col mare.
RispondiEliminaPeccato che Ostia non sia stata fatta e gestita come Miami o Brisbane ma somigli ad una accozzaglia di stabilimenti che rendono invisibile l'acqua e di case senza alcuna attrattiva.
Il turismo è anche commerciale. Andate a veder ein che landa desolata è stata deportata la fiera di roma e in che abbandono versa la ben più centrale area dell'ex fiera.
RispondiEliminaqui pensano che lasciando tutto al disordine si possa lucrare di più. e' l'esatto contrario, come insegnano le esperienze mondiali di luoghi più squallidi ma ormai più visitati
RispondiEliminaA proposito di biglietti da visita, non so chi li citava. E la stazione Trastevere ? La stazione più centrale... Lasciata al degrado fisico e umano.
RispondiEliminaE' vero la stazione di Trastevere se fosse stata a Londra o Berlino sarebbe stata pulita, illuminata, piena di negozi e ristoranti, circondata da hotel, avrebbe generato ricchezza. Invece è una buca caotica di auto, personaggi loschi e minacciosi.
RispondiEliminaServe coraggio, edifici alti e moderni, avanguardia tecnologica, innovazione tecnologica. La smart city. Questo nei quartieri nuovi. In centro serve solo pulizia e decoro
RispondiEliminaE come è tenuta Ostia Antica ? E come è tenuto il Tevere ?
RispondiEliminaesempio da manuale di come non si è capaci di valorizzare un patrimonio
Quando dico che abbiamo bisogno di industrie, non vuol dire trasformare Roma in una città industriale. Il centro storico va bene come museo a cielo aperto, ma tutto il resto? La Venezia sull'acqua è certamente un enorme museo, però la terraferma (Mestre ecc) è fatta di gente che lavora, produce e sostiene lo sviluppo della città. Voi veramente pensate che una metropoli da 4 milioni di abitanti posso reggersi sui turisti che vengono a prendersi il cappuccino sotto il sole?
RispondiEliminaPorta Portese è un'area centralissima lasciata al degrado. A Londra hanno preso una zona simile e ora cè lo Shard, la Tate, il municipio, meraviglie architettoniche che la gente va a visitare. Approvo chi ha detto che serve coraggio, altrimenti l'offerta rimane stantia.
RispondiEliminaIo invece penso che a Roma non servano grandi novità, ma solo la buona manutenzione di quel che già cè, e non è poco. Cominciamo da quello. Prima pulire la casa poi ampliarla.
RispondiEliminaRoma ha un PIL più alto della media italiana, sicuramente del Lazio. Condivido che si deve investire anche in attività produttive, ma non credo nella manifattura tradizionale. Se vuole attirare capitali e persone qualificate deve proporre avanguardia.
RispondiEliminaNemmeno un debito di 6 miliardi riesce a farti pensare che forse il modello romano non è poi così sostenibile e che forse qualche grande novità sia necessaria? Il declino sociale, economico e lavorativo non lo fermi con la manutenzione.
RispondiEliminaAndate a vedere come è tenuta la pinacoteca della Galleria Corsini, che pure sarebbe un luogo bellissimo di fronte alla villa Farnesina...
RispondiEliminaSperiamo che le cose migliorino, altrimenti la crisi dei musei (il MAXXI e il museo di palazzo Massimo a Termini sono casi clamorosi) si aggraverà.
Spero che si realizzi la città della scienza al Flaminio, ma senza altr ecubature residenziali intorno
Villa Pamphili (l'edificio, non il parco) e Villa Madama vanno donati alla città e diventare fruibili al pubblico. Oggi sono usate pochissimo per incontri diplomatici.
RispondiElimina"Nemmeno un debito di 6 miliardi riesce a farti pensare che forse il modello romano non è poi così sostenibile e che forse qualche grande novità sia necessaria?"
RispondiEliminaHai ragione, però il debito viene dal clientelismo, dalle ruberie, dal fatto che il patrimonio sia abbandonato (basta vedere le cifre ridicole che certa gente paga per stare nelle case comunali). Comunque concordo.
"Roma ha un mare balneabile a mezz'ora dal centro storico, qualche genio addetto al turismo al Comune un giorno se ne rendera' conto?"
RispondiEliminaVero ! E, udite udite, persino ben collegato con metro e treno, certo meglio di mille altri luoghi della città.
Però bisgna decidersi pure li, la "facciata" di Ostia va completamente rifatta, come se fosse la vetrina di un negozio. Ora è pessima.
"e` ora di catturare anche il turismo di un certo livello"
RispondiEliminaesattamente, io la penso così anche per l'immigrazione, per la ricerca, l'università... Proposte di qualità per attirare gente che ti porta un valore aggiunto.
Questo post ha generato reazioni belle, non il troppo frequente spirito rinunciatario. I candidati leggano e riflettano.
RispondiEliminaLe rive del tevere potrebbero ospitare eventi continui, non solo le bancarelle estive. Semplicemente, occorre manutenzione e pulizia. Cioè chi è pagato per questo deve lavorare. Così è.
RispondiEliminaMalagestione e malaffare sicuramente hanno il loro peso nel bilancio, ma il problema è che a Roma girano pochi soldi. Per questo, di conseguenza, la città rimane immobile, senza vita e innovazione. Un tempo i soldi era lo Stato a farli girare per creare investimenti, ma ora le casse sono vuote. Il privato è invece quasi inesistente e piegato da burocrazia e tassazione.
RispondiElimina"la vera economia popolare, fatta di hotel, B&B, bar, ristoranti."
RispondiEliminapurtroppo anche di evasione, vedi gli "scontrini non fiscali" il nero degli inserzionisti su AirBnB etc..
A me la cosa che fa più ridere quando si parla di turismo è che il discorso va a finire sempre sui musei. Questo è un retaggio della scuola, dove andare in gita in una città significava andarne a vedere il museo.
RispondiEliminaGuardate che i turisti mica vengono a Roma per vedere i musei minori eh? In una vacanza di una settimana di musei ne visiteranno un paio, e di quelli importanti (Musei Vaticani, Galleria Borghese ecc).
Per il resto camminano per strada, guardano i monumenti, mangiano nei ristoranti, vanno agli eventi. Queste sono le cose che bisognerebbe migliorare: sicurezza e pulizia per le strade, sanzionare severamente chi imbroglia i turisti, punti ristoro di qualità, accessibilità ai monumenti, informazioni turistiche.
QUESTE sono le cose che ricorderanno tornati a casa. Del museo non gliene frega nulla se per arrivarci hanno dovuto camminare in mezzo alla merda temendo di essere derubati.
"senza vita e innovazione"
RispondiEliminaritratto perfetto del mortorio romano.
Si, serve innovazione, anche visivamente. anche provocatoria
"Per il resto camminano per strada, guardano i monumenti, mangiano nei ristoranti, vanno agli eventi. Queste sono le cose che bisognerebbe migliorare"
RispondiEliminaproprio così ! sottoscrivo e condivido.
Per me i musei dovrebbero essere gratuiti (vedi certi musei di Londra)ma la gente non va a chiudersi dentro, gira.
"QUESTE sono le cose che ricorderanno tornati a casa"
RispondiEliminainfatti bisogna puntare a dare cose che il turista non si aspetta altrimenti resterà sempre deluso. Perchè allora non una Roma moderna e pulita ?
"A parte il web, per sapere degli spettacoli devi leggere le pagine di cronaca dei giornali"
RispondiEliminaGiustissimo ! E quel web non è il sito del comune.
Sul sito Atac nemmeno puoi stampare la mappa integrata, metro, tram e ferrovie...
"Quello che manca a Roma, come in tutto, è una base di serietà. Che vuol dire visione d'insieme, progettualità, attenzione alla qualità.
RispondiEliminaQuello che posso dire, però, come viaggiatrice prima che come ex operatrice turistica, è che io nei posti dove vedo sciatteria non ci torno"
Parole sante, da incorniciare.
"Roma dà la sensazione di un bazar che vende sporcizia ed è privo di serietà. Le bellezze te le godi guardandoti le spalle. E allora, se la vacanza deve essere uno stress, vado altrove."
RispondiEliminaNon è vero però la sensazione è quella. E la sensazione è tutto ! Hai pienamente ragione.
Abbiamo l'esercito in tutte le strade e resta l'idea che briganti di orgni risma la facciano da padrone.
Per sdrammatizzare ... Ma la funivia non può essere una attrazione turistica ?
RispondiEliminaA Roma non ci sarà mai turismo se prima non si risolve il problema del traffico, e a cascata tutte le altre cose, degrado, abusivismo, ecc ecc. Ma la prima cosa è la mobilità anche con scelte impopolari Alla lunga la città ne guadagnerà!
RispondiEliminaOttimo post Sig.ra Marcotulli.
RispondiEliminaInnanzitutto come lei sottolinea, manca la visione sistematica. Questo settore è sicuramente uno dei pochi che può portare ricchezza e benessere in tempi relativamente brevi.
Roma non deve essere solo musei e scavi (i quali peraltro non vengono valorizzati come dovrebbero), per i quali dovremmo pretendere che il turista medio sia un critico d'arte/professore. Si può sfruttare il mare, si può sfruttare la ristorazione, si potrebbe sfruttare lo sport ma soprattutto bisogna sopperire alla mancanza di eventi culturali.
La vitalità data dagli eventi culturali (vedasi eventi serali), che le altre città hanno, a Roma manca totalmente , purtroppo oggi limitata a eventi di nicchia semiabusivi o eventi di massa di scarsissima qualità.Il litorale per la stagione estiva sarebbe un ottima soluzione in quanto dispone degli spazi necessari anche per organizzare festival e concerti.
Sicuramente rispetto a città a vocazione turistica come Londra ,Madrid, Barcellona, Parigi e Berlino a Roma mancano spazi vivibili.
La struttura urbana è dominio assoluto delle auto, i percorsi pedonali sono sacrificatissimi e la ciclabilità è quasi nulla. I parchi sono tutti nel degrado più totale, pertanto le piazze risultano sotto assedio.
Inoltre lo sviluppo e il rilancio si devono concentrare soprattutto al difuori del classico centro storico per poter abbracciare un bacino di clientela piu ampio.
Altro punto dolente è la logistica, Roma è malcollegata con qualsiasi cosa che si trovi al difuori delle mura e chi lavora in questo settore conosce bene il caos provocato da questa mancanza.
Come lei sottolineava la segnaletica è pessima. All'interno di tutte le stazioni sarebbe necessario un cartellone che illustra tutte le attrazioni principali (dentro e fuori le mura, magari anche fuori dal territorio comunale).
Ovviamente tutti gli organi di amministrazione, trasporti, sicurezza dovrebbero lavorare in maniera armonica, ma a questo punto mi sembra di chiedere troppo.
Punto 7 da oscar!
"la vitalità data dagli eventi culturali (vedasi eventi serali), che le altre città hanno, a Roma manca totalmente , purtroppo oggi limitata a eventi di nicchia semiabusivi o eventi di massa di scarsissima qualità"
RispondiEliminaGrande verità. E gli scavi servono prevalentemente a bloccare le stazioni metro programmate...
"tutti gli organi di amministrazione, trasporti, sicurezza dovrebbero lavorare in maniera armonica, ma a questo punto mi sembra di chiedere troppo."
RispondiEliminaDavvero? A me sembra il minimo ! ma capisco le poche speranza dettate dalla situazione degli ultimi dieci anni
"la prima cosa è la mobilità anche con scelte impopolari"
RispondiEliminaSi, pedonalizzare ma offrendo alternative. Offrire più bus o tram o metro non è mai impopolare.
"punti ristoro di qualità, accessibilità ai monumenti, informazioni turistiche"
RispondiEliminaA Roma ci sono molti monumenti o luoghi di interesse chiusi, su cui campeggia il classico cartello con numero telefonico per informazioni, come se uno dovesse chiamare il comune ed aspettare che arrivi dopo qualche tempo un tizio con le chiavi per aprire il cancello e visitare il sito !
Basterebbe affidarli ad una associazione
Il parco degli acquedotti è un posto bellissimo, molto spesso appare nei film, ma la gente non sa neppure come arrivarci
RispondiElimina@5.09
RispondiEliminati prego le associazioni no, i politici ci sguazzano .
I prossimi amministratori hanno il dovere di ripensare il litorale.
RispondiElimina"ti prego le associazioni no, i politici ci sguazzano"
RispondiEliminasi, false associazioni culturali, sportive etc...
bhe è innegabile che fino ad oggi le associazioni abbiano fatto il buono e il cattivo tempo, spesso con risultati catastrofici (e tanti soldi dei contribuenti finiti dritti al cesso).
RispondiEliminaPer sdrammatizzare ... Ma la funivia non può essere una attrazione turistica ?
RispondiEliminamaggio 12, 2016 4:41 PM
Quella della Magliana a quanto pare si. Sulla punta del pilone di sostegno, a 30 m di altezza, vogliono mettere una postazione "turistica" essendo vicino al Tevere e permettendo una sorta di vista panoramica. Io a sto punto ci metterei pure un ristorantino di quelli con 20 posti a sedere ma che si fan pagare per la location e per il cibo raffinato. Per far meta turistica, intendo.
Una ciclabile dai Castelli a Castelporziano.
RispondiEliminaMILIONI (vero, chiunque può confermare) DI TEDESCHI E NORDICI IMPAZZIREBBERO!
(il 10% della borsa turistica austriaca è già oggi legato alla bici)
Una cosa facilissima e a basso costo, unendo lunghi tratti già esistenti e la meraviglia in sicurezza dell'Appia Antica-Caffarella-banchina Tevere.
E si salvaguarderebbero superstiti meraviglie commoventi di struggente bellezza e anche di grande fruizione trasportistica, ludica e sportiva della popolazione tendente all'obesità e all'isteria da abuso di maghinamia.
Spero che la ciclabilità funzionale e quella turistica saranno punti cardine del rilancio urbano dei prossimi sindaci.
RispondiEliminaUna ciclabile dai Castelli a Castelporziano
RispondiElimina(Giro del LAGO DI ALBANO (già ciclabile)
Francigena Sud (namezza schifezza abusiva ma qualche vigna qui e là ancora spunta)
Appiantica già da Frattocchie
Parco acquedotti (maraviglia)
TorFiscale (da sistemare ma bellissimo)
Caffarella (troppo bella pè sti Romani , venite crucchi rioccupatece!!!)
Mura
Caracalla
Circo Massimo
banchina Tevere SINISTRA!!!!
(acilia vitinia
SPORT TURISMO PENDOLARITA' QUOTIDIANA
CASTELPORZIANO meravigliosa duna senza fascioabusivi
Vedi qual'è il problema, Roma ha tutto a poca distanza, peccato che per il turista medio roma è solo quella che va dal colosseo a piazza del popolo.
RispondiEliminaQuesto il mio 11 ideale:
RispondiEliminamodulo 4-3-3
Neuer
Dani Alves
Hummels
Sergio Ramos
Marcelo
Modric
Kante'
Iniesta
Messi
Suarez
Cristiano Ronaldo
All. Carlo Ancelotti
Ancelotti non giocherà mai col 4-3-3. È comunque te sei scordato er capitano.
RispondiEliminaIo invece d'Ancellotti allenatore ce metterei Tonelli
EliminaIl problema vero e' che il romano abituato a campare di spesa pubblica non riesce proprio a capire che valorizzare i suoi asset al meglio e cercare di essere una città accogliente per i turisti dovrebbe essere la fonte di sostentamento primaria. Quindi alla politica non chiedono decoro, attenzione nei confronti del turista ma solo il posto pubblico e l anarchia che gli piace tanto. Ma questa sonata cambierà...se non sarà il governo sarà la troika.
RispondiEliminaScusate qualcuno si è accorto che molti problemi di Roma come gestione dipendono da scarse capacità informatiche di chi se ne occupa?
RispondiEliminaLa faccenda degli affitti infimi dipendeva dal fatto che si gestiva ancora ad incartamenti (in parte).
La faccenda delle strade che le aprono 5 volte ognuno per una cosa diversa si può sistemare se un buon logico-matematico butta giù un algoritmo per far convergere gli interventi.
Le buche la stessa cosa.
etc etc
Ancelotti è uno dei pochi allenatori che imposta il modulo in base ai giocatori che ha a disposizione, da Parma in poi non ne usa uno fisso. E comunque nel PSG e nel Real Madrid giocava con il 4-3-3.
RispondiEliminaIl mio capitano è Sergio Ramos.
CICLOVIA Castelli-Castelporziano.
RispondiEliminaUn investimento fantastico.
RispondiEliminaLa politica delle riduzioni di prezzo nei luoghi della cultura mi pare stravagante. Io non farei pagare i ragazzi fino a 25 anni e basta. Perchè i giornalisti non possono permettersi di pagare il biglietto ?
ecco le mie soluzioni:
RispondiElimina- inserire la torretta di ponte milvio in tutti gli itinerari turistici.
- Rom, sinti e camminanti a fare da guide ai turisti e accesso privilegiato alle nuove forme di commercio su strada. mercatini del rubato come rivenditori ufficiali di gadget e souvenir.
- offrire ai turisti un vaucher per un piatto di gricia e un bicchiere di romanella appena arrivati a termini o a fiumicino. offerta valida solo nei ristoranti convenzionati. offerta non cumulabile e valida fino ad esaurimento scorte. in alternativa panino con la porchetta e chinotto neri.
- gigantografie der Cappitanio sparse per la cittâ che indica i luoghi di maggiore interesse: stadio olimpico, terrazza der pincio, obelisco dell'eur, rotonda di Ostia e cosi via.
- fontana di trevi e fontanone der gianicolo balneabili e camionbar nelle vicinanze.
- quartiere a luci rosse tra marconi e EUR.
- spettacoli circensi e gladiatori nel colosseo. ingresso solo in lista. possibilità di riservare un tavolo con una bottiglia di absolut.
"ecco le mie soluzioni: "
RispondiEliminadiverse cose del tuo elenco - seppur informalmente - sembrano essere già operative
vogliamo roma in ordine come lo era prima, io non andro' a votare questi delinquenti, preferisco stabilirmi all'estero, lo dovrebbero fare tutte le famiglie per bene e fare dell'italia una grossa colonia dove mettere tutti i politici e faccendieri vari, far sbarcare tutti i mussulmani che vorranno venire e vissero felici e contenti.
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