A Roma il problema delle vele elettorali è in primis un problema di sicurezza stradale. Al di là della normativa, come al solito farraginosa, che vieta a 30 giorni dalle elezioni i manifesti fissi ma non vieta quelli su quattro ruote, al di là del Codice della Strada che fa differenza tra un'auto in divieto di sosta con o senza il guidatore al suo posto, c'è proprio un grande problemi di sicurezza stradale in questi giorni e non sarebbe strano l'arrivo di qualche notizia relativa a incidenti dovuti a questi catafalchi da giorni piazzati in tutte le strade e in tutte le piazze più di passaggio.
Da Piazza Ippolito Nievo a Piazza Re di Roma, da Piazza Mazzini a Piazzale Dunant. Non c'è scampo: dovunque candidati che si ritengono più furbi e scaltri di altri (e che ritengono che questa ridicola forma di promozione possa per davvero portare voci) ricorrono a questo mezzuccio messo a disposizione dalla solita pletora romana di aziendelle che sguazzano da decenni nella pozzanghera del mondo tutto capitolino della pubblicità esterna.
Oggi passando da Piazzale Dunant ci è sembrato però davvero eccessivo, oltre al furgone che ormai da giorni, sempre in divieto, pubblicizza in mezzo alla strada alcuni candidati della Giorgia Meloni, trovare anche un furgone, in posizione pericolosissima, che reclamizzava niente di meno la presidente uscente - e ricandidata - del Dodicesimo Municipio Cristina Maltese. Come successo in questi giorni abbiamo tirato fuori il telefonino per fare un piccolo filmato, ma apriti cielo. Al grido (ormai lo conoscete) di "io sto a lavorà", il simpatico guidatore si è prima sporto fuori, poi è sceso, poi ha chiesto di chiamare i Vigili (lui, che era in seconda fila!) perché sosteneva di stare solo in "fermata" e non in "sosta" e che non poteva essere ripreso.
Il video si interrompe quando siamo costretti a scappare perché il 'signore' ci afferra un braccio col tentativo di sottrarci il telefonino. Se proprio la presidente del XII Municipio vuole continuare anche nei prossimi giorni a servirsi di questi assurdi mezzi al limite della legalità per farsi promozione (è vietato stare fermi con una vela pubblicitaria, bisognerebbe muoversi sempre, ma se il guidatore sta dentro può sempre dire - anche se sta lì per ore - che è giusto fermo un attimo in fermata per riposarsi e riparte istantaneamente), forse dovrebbe dare istruzioni diverse ai suoi fornitori.
Anche perché, come si vede dalla foto qui, il furgone non è nuovo a soste illegali nel Municipio Dodici. Ieri, ad esempio, se ne stava bel bello, sempre fermo (ma, attenzione, solo in sosta eh!), a Piazza San Giovanni di Dio, occupando la corsia di destra, quella dove devono transitare i veicoli più lenti, le bici, i motorini che non vogliono superare i limiti o sgattaiolare. Ebbene quella corsia ieri era occupata. Sempre da lui. "In relazione al video pubblicato sul vostro sito" ci hanno scritto dal Comitato di Cristina Maltese, "volevamo informarvi che sarà nostra cura raccomandare a tutti i volontari che collaborano con il Comitato la massima attenzione nel loro lavoro quotidiano. Attenzione massima che dovrà essere tenuta anche in tutte le fasi di utilizzo del furgone che dovrà naturalmente rispettare le regole del codice della strada". Ma sono volontari? E allora la solfa del "io sto a lavorà" è inventata? Bah.
Ci auguriamo che il nuovo sindaco, se davvero darà seguito al grande cambiamento che prospetta (tanto vale per tutti), provveda immediatamente a una normativa e ad una delibera che regoli questo ricorso sconsiderato e privo di senso alla pubblicità mobile su vele. Un altro piccolo pezzo di quarto mondo da eliminare dalle strade, già sufficientemente disastrate e ingombre di porcheria, di questa città...
Tiziano R.