Vi ricordate? E' passato pochissimo tempo: era il 9 marzo scorso. E finalmente, dopo decenni e decenni, qualcuno si accorse che i dehors dei ristoranti a Largo Corrado Ricci, affacciati sui Fori Imperiali, alle spalle del Foro di Nerva, sulla Basilica di Massenzio, erano totalmente abusivi.
Largo Corrado Ricci è il crocevia paesaggistico, urbanistico, architettonico più significativo del mondo. Connette l'area archeologica urbana più strabiliante del pianeta con i vicoli e le torri medievali di Monti e con la Roma umbertina di Via Cavour. A metà strada tra Piazza Venezia e Colosseo. Un unicum planetario che dovunque sarebbe un salotto, un gioiello. Qui è una fetecchia di spiazzo utile a fare le inversioni a U con la macchina, con le transenne in metallo provvisorie da due anni ovvero da quando i Fori sono diventati pedonali, con auto e furgoni parcheggiati dovunque perché l'arredo urbano è zero e nonostante l'ampiezza dell'area non esistono i marciapiedi, con le torri medievali transennate e abbandonate, con i ristoranti dal cibo ignobile e, appunto, i dehors abusivi e poi i benzinari con la Porsche del titolare parcheggiata dentro alla stazione di servizio. Uno scenario da quarto mondo che finalmente poteva un minimo cambiare.
Esultammo infatti quel 9 marzo quando venimmo a sapere che qualcuno nella Polizia Municipale si era svegliato (o qualcuno aveva smesso di ungere, o chi veniva unto era andato in pensione, chissà...) e aveva sequestrato tutto. Ci scrivemmo pure un articolo esaltando il lavoro dei Vigili.
Dopo qualche giorno tutto tornò come prima, salvo un dehors che risulta ancora sequestrato. Il video è già vecchio di un paio di settimane. Tutto come sempre: ettari di pergolato come se fossimo in qualche osteria della Sabina negli anni 60. Tavolini consentiti? Ombrelloni regolamentari? Nulla di fatto. Ci avevamo quasi creduto.
È uno scandalo, bisognerebbe farci dei parcheggi, o quanto meno un ristorante drive-in! È assurdo che io, romano, per mangiare debba scendere dalla macchina!
RispondiEliminaCome dal Gattopardo cambiare tutto per non cambiare gnente.
RispondiEliminaBisogna avere anche il coraggio di gettare la spugna qualche volta altrimenti si finisce come Don Chisciotte della Mancia e le sue memorabili battaglie contro i mulini a vento.
Rassegnatevi.
Oltre alla costituzione piu' bella del mondo abbiamo anche la giustizia piu' bella del mondo.
RispondiEliminase lo hanno fatto e' perche' sapevano di poterlo fare, l'avvocatuccio di fiducia li avra' consigliati bene.....
Ho esitato a lungo prima di scrivere un commento, consapevole dell'assoluta inutilità di esso in una città totalmente abbandonata dall'assenza di incisivi controlli svolti da dipendenti comunali onesti, solerti e dediti al proprio dovere per un'Amministrazione che gli passa un discreto e sicuro stipendio. Ma tant'è: qui tutto è consentito. Basta che qualcuno, in nome del proprio interesse privato, decida di attuare una qualsiasi azione, non importa se illecita, degradante, incivile o deturpante della bellezza di questa città, e la fa, senza che nessuno gli dica nulla. Ecco così sommarsi, in un unicum perfetto, la maleducazione e la totale assenza di civismo di gran parte della gente che abita a Roma con l'impunità e la tollerante complicità di chi dovrebbe applicare la legge. A tutto ciò si aggiunga il rivoltante sarcasmo di gran parte dei commenti "postati" su questo blog.
RispondiEliminaPer comprendere questo (e tanti altri) paradossi, si deve risalire alla folle decisione del Parlamento di procedere, lo scorso anno, con una drastica de-penalizzazione di moltissimi reati.
RispondiEliminaL'abusivismo di quei ristoratori viola, ovviamente, le regole relative all'occupazione di suolo pubblico per le attività commerciali. Come tali, i ristoratori rischiano solo una multa, che è pochissima cosa rispetto ai guadagni che fanno.
Rischiavano, però, anche un'imputazione penale (art. 633 codice penale); una norma oggettivamente nata per altro (la lotta la brigantaggio!) ma talvolta usata proprio per sanzionare l'occupazione di terreni o edifici.
Bene (male...), nel 2015 i nostri illuminati legislatori hanno depenalizzato questo e moltissimi altri reati, riconducendo anche questi atti a comportamenti da sanzionare con contravvenzioni.
In sostanza, invece che lottare contro i mulini a vento, come sostenuto sopra, bisognerebbe avviare una forte iniziativa mediatica per ripristinare la responsabilità penale di questo come di moltissimi altri atti illeciti (ne segnalo uno: accattonaggio con l'uso di minori), prevedendo semmai un serio aumento delle pene e l'eliminazione di ogni possibile scappatoia.
E' stato fatto, di recente, per l'omicidio stradale.
Dovremmo fare lo stesso per ripristinare una parvenza di legalità nelle nostre città.
Basterebbe che i vigili facessero le multe ogniqualvolta c'è un'infrazione. Non serve scomodare il carcere duro, il 41 bis o la lotta al brigantaggio per scoraggiare i commercianti (che con le loro tasse pagano lo stipendio a tanti dipendenti pubblici, inclusi carabinieri e magistratura) ad usare i tavolini. Al limite inasprire le multe rendendo sconveniente l'illecito. Solo uno con una mentalità da terzo mondo può pensare di risolvere una faccenda del genere con il carcere.
RispondiEliminapassai lì meno di una settimana fa e infatti rimasi colpito pure io dal fatto che i tavolini fossero ancora lì.
RispondiEliminaera quasi ora di pranzo e i camerieri stavano apparecchiando e sistemando i tavoli come niente fosse.
pensai fra me e me "avranno pagato la solita multona da 10 euro e ora ricominciano a rimettere i tavoli da soliti strafottenti italioti".
giorni prima.
d'altronde anche in data 17 marzo era venuta fuori la notizia della chiusura di una "nota attività di ristorazione situata a Piazza Barberini". Ebbene ero passato lì davanti 2-3 giorni dopo la pubblicazione della notizia e... indovinate un po'?
ebbene il "noto ristorante" era bello e aperto pronto ad accogliere i prossimi turisti-polli da spennare. Anche per loro multona di 10 euro e attività così autorizzata a riaprire?
ma che esistono a fare i vigili di Roma?
in realtà il sequestro da parte dei vigili di qualche giorno fa riguardava le strutture (orribili, tipo gazebo) di altre due esercizi commerciali, non del ristorante che viene ripreso nel video, che si trova all'angolo tra Largo Corrado Ricci e via dei Fori. Le altre due strutture (un bar sul lato Largo Ricci-via del Colosseo e un ristorante accanto a questo bar) hanno effettivamente demolito i gazebo qualche giorno dopo il sequestro e, al momento, vi sono solo tavolini e ombrelloni, per fortuna. Per cui il video non è del tutto corretto....
RispondiEliminaIl video non è corretto e forse andrebbe rimosso, l'attività ripresa non è stata oggetto di nessun sequestro perché conforme alle concessioni (sono atti pubblici verificabili). Le altre attività della piazza hanno ripristinato lo stato dei luoghi.
RispondiEliminaÈ vero quello che dicono gli ultimi commenti anonimi, il dehor è autorizzato e conforme... Controllato e ricontrollato
RispondiEliminaRagazzi avete cantonato... Il locale è in regola...verificate
RispondiEliminaCiao ragazzi, credo che abbiate commesso un errore. Vi seguo da un bel po' e sono spesso d'accordo con le vostre critiche verso la città di Roma ma sono una cliente e conosco bene la realtà che avete ripreso nel video. Sono certa che hanno tutti i permessi per lavorare all'esterno. È un locale storico di Roma, ed è gestito dalla stessa famiglia da 70 anni. Fate le vostre verifiche, magari chiedere direttamente ai proprietari!
RispondiEliminaBuona giornata e buon lavoro
...se magna bene!
RispondiEliminaavete proprio sbagliato questa volta, non aveva i sigilli in quanto non era stato sequestrato e non era stato sequestrato in quanto era in regola...
RispondiEliminaRagazzi Angelino è un posto serio...ce ne fossero a Roma (sono un loro fornitore). Studiate prima di scrivere
RispondiEliminaAppena possono gettare merda si buttano come squali senza neanche verificare...approssimativi sciatti e superficiali come i "romanari" che tanto schifano......
RispondiElimina...a Tone' a questi glie' piace a bicicletta e non le maghine, o o sguterone e je rompete pure er c***o
RispondiEliminaA largo Corrado Ricci c'è un piano di massima occupabilità redatto nel 2006. Le occupazioni di suolo pubblico ci possono stare se rispettano i limiti di questo piano. E non possono mettere null'altro che tavoli, sedie e ombrelloni tradizionali, ovvero quelli di legno a palo centrale. Ci sono misure e distanze già decise in quel piano.
RispondiEliminaQuello che hanno sequestrato era abusivo perche aveva fatto una struttura fissa chiusa.
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RispondiEliminaThe result was a first mafia dislocation on the new territories, ... eastern, like the famous Grande Aracri di Cutro clan, and that in the Lombard south-east.
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