Quello che sta succedendo in queste ore al mondo del volontariato civico romano richiede la massima attenzione e la più delicata cura nel racconto. L'importante, tuttavia, è non giungere a conclusioni affrettate: il mondo creato da Retake Roma, al di là del vulnus che a nostro parere emerge dalla storia che vi raccontiamo quisotto, è la cosa più bella nata in questa città nell'ultimo lustro. Forse l'unica cosa bella in anni terrificanti. E resterà la cosa più bella anche prima, durante e dopo questo scivolone.
Quale è lo scivolone? Lo scivolone sta nel fatto che uno dei partner dell'iniziativa "retake" da sempre, sta comportandosi a nostro parere male nei confronti della città. Clear Channel sta infatti cercando di far saltare il grande piano di riforma delle affissioni (PRIP) che le associazioni e i volontari (importanti tanto quanto Retake, anche se meno famosi) stanno chiedendo e lottando per ottenere fin dal 2010 (quando Retake non era stato neppure immaginato e quando invece gruppi di cittadini uscivano la notte per scrivere "abusivo" in maniera clandestina sui cartelloni illegali impiantati in maniera criminale e assassina) e che finalmente la Giunta Marino, con l'assessore Leonori ha quasi portato a dama lasciando una eredità positiva anche alla gestione commissariale di Tronca.
Legittimamente Clear Channel pensa che annullare le attuali concessioni, suddividere il territorio e fare dei regolari bandi di gara possa farla uscire con un minore peso economico sulla città, e lotta per annullare gli effetti nefasti a livello di business che la qualità e la concorrenza potrebbero avere sul suo "parco cartelloni" a Roma. Lo fa per un legittimo e specifico interesse privato, di business, anche se questo interesse privato rischia di cozzare smaccatamente con l'interesse pubblico, con il bene comune.
Dall'altra parte del tavolo Clear Channel invece gioca a favore del bene comune, sponsorizzando Retake. Una questione - in altre circostanze si chiama "conflitto di interessi" - che abbiamo già sottolineato qualche giorno fa, una questione che i responsabili di Retake hanno dunque appreso (sono stati ampiamente avvisati dell'anomalia) e che hanno deciso in qualche maniera di ignorare, accantonare. Una questione che ora però si aggrava di molto.
Perché si aggrava? Semplice. Retake, nella sua invidiabile e grandiosa capacità di fare alleanze, si è federata con il Luiss EnLabs, il più straordinario incubatore di start-up della città, uno dei più interessanti d'Italia. Questa joint venture porterà alla nascita di Wake Up Rome!, ovvero sia il più grande Retake di sempre, modulato su quattro piazze. Una iniziativa strepitosa, cui invitiamo tutti a partecipare, una idea stupenda che vuole, appunto, dare la sveglia alla città. Che poi è quello che ci vuole. A tal punto che alle volte occorre dare la sveglia perfino a chi vuole dare la sveglia...
Tra i tanti partner ci siamo anche noi, col nostro logo (ecco perché ci sentiamo doppiamente a disagio, ma è doppiamente doverosa la nostra presa di posizione), e c'è naturalmente Clear Channel, partner storico di Retake Roma. Che cosa è cambiato negli ultimi giorni? Per capirlo ci viene in aiuto l'associazione onlus VAS che insieme ad altre associazioni in questo particolare e delicatissimo periodo sta lottando per portare a compimento, tra ricorsi del Tar e pressioni delle lobby, la riforma che oggi sta in un momento di stallo a causa di un pronunciamento parzialmente positivo e parzialmente negativo del Tribunale Amministrativo Regionale.
Come ci spiega VAS l'ultima settimana, proprio la settimana che porta alla conferenza stampa di presentazione di Wake Up Roma, è stata una settimana di iper attivismo da parte di Clear Channel. La multinazionale americana, con la sua sede italiana, ha concluso un accordo di alleanza con una associazione di cartellonari (e già qui i brividi lungo la schiena salgono e non poco), ha offerto al Comune in maniera completamente inconsueta e irrituale un bike-sharing da 80 postazioni "in gentile omaggio basta che non ci toccate i nostri cartelloni e non aprite il mercato alla seria e pulita concorrenza" (noi stessi avevamo definito giorni fa questo un "tranello", altri blog civici che hanno criticato la cosa hanno ricevuto minacce di ritorsioni legali e richieste di rettifica) e infine ha mandato una lettera diretta (!) al commissario Tronca (risalente allo scorso 29 febbraio, 3 giorni fa!) per chiedere un incontro con l'obbiettivo di domandargli uno stop alla riforma degli impianti (ad oggi una banale firma di Tronca potrebbe superare alcuni appunti del Tar consentendo alla riforma di proseguire il suo iter) e con dei contenuti a dir poco assurdi, dove si arriva al punto di analizzare in maniera totalmente distorta la sentenza del Tar stesso. Nel link sopra l'Architetto Bosi, di VAS, ci spiega a che livello sia la forzatura, tanto che VAS è pronta a scrivere una lettera a Tronca per spiegare i motivi per i quali l'offerta di incontro va rimandata al mittente.
Il tutto per cercare di annullare o rendere innocua una riforma basilare per la città che i cittadini per primi - e poi grazie alla passata giunta - hanno lottato duro per ottenere. Gli stessi cittadini che partecipano ai Retake, gli stessi cittadini che hanno fatto Retake grande. E' un paradosso bello e buono, da gestire. Lo abbiamo spiegato per filo e per segno a Retake senza aver destato tutta l'attenzione che sarebbe stata necessaria.
Abbiamo menzionato la settimana della conferenza stampa di Wake Up Roma. Parliamone. La conferenza stampa infatti è quest'oggi. Alle 11. Nella lineup di chi è chiamato a prendere la parola c'è, guarda un po', Clear Channel. Tra tanti partner, proprio loro. Qualche cittadino maligno potrebbe pensare che essere associato, sotto l'imprimatur di Retake (e della Luiss!), a rappresentanti istituzionali alti e a importanti amministratori di società municipalizzate possa decisamente giovare a Clear Channel per poi continuare a fare pressioni sul Commissario, per ottenere quel famoso appuntamento. Una bella scorciatoia.
L'amministratore di Clear Channel, grazie al suo appoggio a Retake, potrà permettersi il lusso di sedere allo stesso tavolo, da pari a pari, del sub commissario di Roma Capitale. Componente della stessa amministrazione commissariale su cui sta cercando di fare pressioni, particolarmente irrituali, per ottenere vantaggi di business a danno della città come gli articoli di VAS linkati sopra ci spiegano alla perfezione. Insomma grazie a questa operazione Clear Channel sta aumentando a dismisura la sua legittimazione, il suo potere contrattuale, la sua presa verso l'amministrazione verso cui fa pressioni. Retake sta, involontariamente intendiamoci, alzando una bella palla al suo partner cui non resta che schiacciare.
Ora noi sappiamo bene che le intenzioni di Clear Channel nello sponsorizzare questo evento sono puramente civiche e l'appoggio non viene dato sperando di ottenere cose in cambio in cambio, ma per evitare rischi il consiglio a Retake Roma ed a Luiss EnLabs, alleati nell'evento Wake Up Roma!, è quello di comporre il tavolo della conferenza stampa in maniera meno imbarazzante e attaccabile. Così si evitano tutti i rischi di essere strumentalizzati da chi in queste settimane da una parte si siede ai tavoli civici a favore dei cittadini e dall'altra fa il diavolo a quattro per bloccare l'evoluzione in senso civile della città.
E lontanissimo da noi un eventuale attacco di nostro accanimento contro Clear Channel. Una eventuale accusa che vogliamo prevenire. Negli anni gli articoli a favore (a favore!) di Clear Channel sui nostri blog si sprecano. Tanto che i tanti haters romani che infestano i social ci hanno più volte rivolto la classica domanda: "ma Clear Channel quanto vi paga?". Ovviamente non ci paga nulla (purtroppo!) per cui siamo liberissimi di lodarla quando fa cose di qualità e criticarla quando si comporta in un modo che non condividiamo.
Il punto è che questo intreccio che vi abbiamo raccontato non lo conosce nessuno. Se tutti i cittadini che fanno grande e diffuso Retake sapessero e avessero modo di leggere le carte (nessuna interpretazione nostra, solo carte intestate ufficiali, le trovate nei link) cosa penserebbero? Retake però lo sa, e lo sa alla perfezione. Perché è stato da noi avvisato. Queste incongruenze sono cose che capitano e possono sempre capitare quando si hanno dei partner, nessuno può chiedere l'analisi del sangue a chi si offre di dare un supporto ad iniziative civiche. Quando però si viene avvisati e si persevera, allora si è complici e la partita cambia radicalmente. Ci auguriamo che questo problema, grave come chi ha letto con attenzione ha perfettamente compreso, possa essere se non risolto quanto meno governato.
Dopodiché, come vada vada, il 12 marzo tutti a pulire la città (e portateci i bambini) in piazza con Wake Up Roma!
15 commenti | dì la tua:
Non voglio dare giudizi di merito...certo sentirti parlare di volontariato civico e poi aggiungere marketing, start-up e chi più ne ha ne metta ! Diciamo non mi sorprende l'appoggio politico al volontariato romano!
Tutto molto chiaro, peccato per il titolo semi-scandalistico.
Il succo del discorso però è: se Retake è stato avvertito del conflitto di interessi di Clear Channel, del suo tentativo di evitare la liberalizzazione del mercato cartellonistico romano a proprio vantaggio facendosi forza dell'immagine pulita e dello spazio offerti dall'associazione pubblica con Retake, perché non chiariscono meglio le cose?
A questo punto, anche chi ha appoggiato Retake finora si aspetta una presa di posizione pubblica.
Cassandra scriveva lo scorso anno:
Assessore Marta Leonori
dai cittadini onesti tutti gli onori
hai dimezzato lo scempio de’cartelloni
oscena vergogna di AleDanno e Bordoni.
Insieme al Sindaco chiederan tue dimissioni
non ti faranno finire il lavoro
per ridare a Roma il suo decoro
in nessuna città al mondo di cavallette stuolo
a rapinar bellezza e pubblico suolo
La multinazionale americana Clear Channel non è brutta e cattiva, ma sta semplicemente facendo i suoi interessi. Dovrebbero essere le istituzioni italiane a garantire invece gli interessi di tutti (italiani, aziende e cittadini, e poi stranieri) e quindi a restituire la proposta al mittente. Insomma, caro romano senza cervello, se questa riforma viene bloccata, devi prendertela con gli impiegati pubblici corrotti e non con gli imprenditori.
qua er piu pulito c'ha la rogna. ri bambini cor cazzo che li porto a stacca gli adesivi.
Anonimo delle 12 :04 mon riesci proprio a capire il senso delle cose ? si parla di imprenditori e strumentalizzazioni civiche ! Non riesci a capire la sottigliezza ? ritengo che romafaschifo si sia fatta un clamoroso autogol facendo venire a galla molte zone un pò criptate. Se poi aggiungiamo che il decoro viene appoggiato apertamente dalla politica (prima la giunta marino e ora anche i futuri candidati del pd) credo che le evidenze siano talmente palesi...che non bisogni aggiungere altro.
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L'azienda di trasporto pubblico finisce nelle mani delle banche creditrici: non rispettata la restituzione di un finanziamento accordato nel 2012. C'è tempo fino al 2019 per recuperare i soldi dei conteziosi con Regione e Comune e chiudere il finanziamento ma ogni mese che passa costa circa un milione di euro in più che l'azienda dovrà regalare alle banche.
Ormai non è possibile trascurare le manovre degli ineguagliabili cartellonari per far saltare il PRIP e i bandi. Mi risulta difficile credere che i vertici di Retake Roma non siano a conoscenza di quanto sta accadendo.
Quando si cominciano ad intessere legami con la politica e altri poteri forti è forse questo il prezzo da pagare
PRIMA CLEAR CHANNEL SI COMPORTI IN MANIERA CIVILE ANCHE A ROMA, ESATTAMENTE COME FA NEL RESTO DEL MONDO. POI, EVENTUALMENTE, E- SOPRATTUTTO- DISINTERESSATAMENTE SPONSORIZZI LE ECCEZIONALI ATTIVITA' DI RETAKE ROMA!
Mc Daemon
Stamattina ho sentito in radio che per i retaker si preparano sgravi fiscali. E' sempre così, anche i volontari della protezione civile si appizzano in attesa di entrare nel giro.
Il volontariato a mio avviso è un abominio, che serve solo ad alleggerire on risultati forzatamente insufficiente la società dai suoi obblighi, con lo scopo di arrivare a una gestione autonoma di fette dell'economia, ossia all'anarchia e alla privatizzione dei servizi, ovvero, alla deprivazione dei servizi, chè quello è..
Qui molto semplicemente, chi sporca andrebbe punito.
Ma non lo si esige, come si dovrebbe.
Si va a giocare alla pardegibbazzzione.
Perché scrivi pardegibbazzzione come fossi un africano? È agli africani che serve un Stato che gli metta pure le mutande; noi europei, intendo dalla Toscana in su, siamo in grado di fare da soli.
Non vedo dove sia la strumentalizzazione e la sottigliezza di cui parli. È evidente che la multinazionale faccia proposte a lei più convenienti, poi dovranno essere le istituzioni ad accettare o respingere. Retake evidentemente ritiene l'accordo di bike-sharing soddisfacente, ma RFS fa notare come si potrebbe ottenere di più andando dritti per la propria strada. Ora la parola a Tronca, ma in ogni caso non vedo mafia, speculazioni e imprenditori cattivi.
Vedo che RfS ha imparato a consultare i propri avvocati prima di scrivere cose che potrebbero portare a querele. Se lo aveste fatto anche in passato non avreste prestato il fianco a questi attacchi (qualche volta anche giustificati)
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The masses are exploited and do not get a fair return on their labour. ... Therefore, let us skip to the British Empire's final days in the Indian.
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