(pubblichiamo a blog unificati)
SEDICI
ASSOCIAZIONI LANCIANO UN APPELLO AL COMMISSARIO TRONCA: “SBLOCCHI
LA RIFORMA DEI CARTELLONI”
Una delibera
del commissario può sanare un rilievo formale sollevato dal Tar.
L’intero impianto della riforma è passato indenne al vaglio dei
giudici. Manca solo una firma di Tronca nelle veci dell’Assemblea
Capitolina
Dopo decenni di attesa della città e
anni di lotta da parte di numerose associazioni cittadine, la riforma
dei cartelloni è una realtà. Il Piano Regolatore degli Impianti
Pubblicitari e il nuovo Regolamento sono stati approvati nel luglio
del 2014 e hanno quasi completato l’iter necessario alla loro
entrata in vigore.
La sentenza del Tar n. 2283 del 22
febbraio 2016 ha respinto le eccezioni avanzate da alcune imprese del
settore, confermando la bontà dell’impianto generale che prevede
la riduzione della superficie pubblicitaria a 62mila mq (erano
223mila nel 2013), riduzione del formato massimo a 3x2, divieto di
messaggi sessisti o razzisti, garantendo maggior decoro e maggiori
introiti per le casse del Comune. Una rivoluzione per Roma,
che è stata deturpata da un numero infinito di cartelloni
piantati nei luoghi più disparati, causa perfino di incidenti
stradali e vittime.
I giudici amministrativi hanno
sollevato un solo rilievo, di carattere
formale e non sostanziale: alcune parti
della delibera 380/2014 e la Determinazione Dirigenziale del 27
luglio 2015 sarebbero dovute essere approvate dall’Assemblea
Capitolina e non dalla Giunta. A seguito di questa censura, il
percorso di partecipazione popolare, che era in dirittura d’arrivo,
si è arrestato e ora la riforma
rischia di essere rimandata a chissà quando. Ma il Commissario può
sanare questo rilievo.
E’ sufficiente, infatti, che il
dottor Tronca ratifichi quella delibera attraverso un proprio
provvedimento preso nelle veci dell’Assemblea Capitolina.
Le associazioni firmatarie dell’appello
temono che il lavoro svolto in questi anni vada vanificato e Roma
perda per l’ennesima volta l’occasione di diventare una città
normale. Questa riforma, infatti, una volta approvata porterà ai
cittadini bike sharing, toilettes
pubbliche, manutenzione del verde e molto altro. Servizi essenziali
che in tutto il mondo vengono finanziati dalla pubblicità esterna.
Le associazioni, con l’appello che
gli hanno inviato il 23 marzo, chiedono a Francesco Paolo Tronca di
non permettere che anni di lavoro e speranza vengano gettati per una
firma che può essere apposta in pochi minuti.
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Aderiscono: Vas – Verdi Ambiente e
Società; Ass. Bastacartelloni-Franscesco Fiori; Cittadinanzattiva
Lazio Onlus; Coordinamento Residenti Città Storica; Roma fa schifo;
Comitato Cartellopoli; Ass. Italia Nostra; Roma Pulita; Osservatorio
Ambientale Sherwood; Laboratorio Carteinregola; Diarioromano;
Corviale Domani; CILD Centro Iniziative Legalità Democratica;
Associazione Parte Civile; Ass. Questione Morale; Amare
l’architettura
************************LA LETTERA***************************
Commissario
Straordinario del Comune di Roma
Dott.
Francesco Paolo Tronca
Oggetto: Sentenza
della Seconda Sezione del TAR del Lazio n. 2283 del 22 febbraio 2016
Con
la sentenza di cui all’oggetto la Seconda Sezione del TAR del Lazio
ha respinto tutti i ricorsi presentati per l’annullamento,
nell’ordine, della deliberazione della Giunta Capitolina n.
425/2013 e delle deliberazioni dell’Assemblea Capitolina n. 49/2014
e n. 50/2014, attestando la bontà e la piena legittimità di questi
provvedimenti.
La
Seconda Sezione del TAR del Lazio ha invece accolto le censure
relative alle parti della deliberazione della Giunta Capitolina n.
380/2014 e della Determinazione Dirigenziale del 27 luglio 2015 in
cui è stata rilevata una incompetenza della Giunta Capitolina su una
materia che è stata ritenuta invece di competenza esclusiva del
Consiglio Comunale.
L’immediata
trasmissione per posta elettronica certificata della suddetta
sentenza ha provocato la sospensione del 14° e penultimo incontro
pubblico sul Piano di Localizzazione del VI Municipio, programmato
per le ore 15,30 del 23 febbraio 2016 nell’aula del Consiglio in
via Duilio Cambellotti n. 11.
Da
voci raccolte a livello informale risulta che anche il precedente 13°
incontro pubblico, che dalle ore 16.00 del 22 febbraio 2016 si è
svolto sul Piano di Localizzazione dell’VIII Municipio presso la
Sala Consiliare in via Benedetto Croce 50, è stato annullato dal
momento che la sentenza del TAR è diventata esecutiva prima.
Quanto
al 15° ed ultimo incontro pubblico, che avrebbe dovuto svolgersi sul
Piano di Localizzazione del XII Municipio mercoledì 14 febbraio 2016
dalle ore 16,00 presso Sala Consiliare “Caduti di Forte Bravetta”
in Via Fabiola, 14, da un comunicato pubblicato sul sito del XIII
Municipio la mattina di quello stesso giorno si è appreso che
“l'assemblea
pubblica prevista per oggi è stata annullata e rimandata a data
da destinarsi”.
Alla
suddetta sentenza si sarebbe dovuto comunque ottemperare in un modo o
nell’altro, ma è trascorso ormai più di un mese dalla sua
pubblicazione senza che la S.V. abbia approvato nelle veci
dell’Assemblea Capitolina i criteri che sono stati dettati invece
dalla Giunta Capitolina e che la Seconda Sezione del TAR ha
annullato.
Con
nota prot. n. 2 del 23 febbraio 2016 le associazioni VAS,
Bastacartelloni e Cittadinanzattiva Le hanno chiesto di voler
“ratificare” la deliberazione n. 380/2014 con una apposita
deliberazione approvata nelle veci dell’Assemblea Capitolina, in
considerazione da un lato del lavoro prodotto dalla S.p.A. “Aequa
Roma” e della “proposta” dei Piani di Localizzazione, già
approvata dalla Giunta Capitolina con deliberazione n. 425 del 13
ottobre 2015, e dall’altro lato del percorso di partecipazione
popolare già avviato che stava per concludersi per poi passare alle
successive fasi del procedimento che debbono portare alla
approvazione definitiva dei Piani di Localizzazione degli impianti
pubblicitari.
In
tal modo si viene ad ottemperare alla sentenza di cui all’oggetto e
si consente al tempo stesso di poter continuare senza alcuna
interruzione il procedimento in corso che si deve concludere
con la approvazione definitiva dei Piani di Localizzazione degli
impianti pubblicitari da parte della S.V. nelle veci della Giunta
Capitolina, così come prescrive il comma 2 dell’art. 19 del nuovo
Regolamento di Pubblicità.
A
supporto ed integrazione della suddetta richiesta con nota prot. n. 5
del 27 febbraio 2016 è stata portata la oggettiva considerazione che
la contestata deliberazione n. 380 della Giunta Capitolina è stata
approvata il 30 dicembre 2014, vale a dire 10 mesi prima dello
scioglimento dell’Assemblea Capitolina che in tutto quest’arco di
tempo non ha ravvisato alcun vizio di legittimità nelle parti del
suddetto provvedimento in cui la Seconda Sezione del TAR del Lazio ha
riconosciuto invece una incompetenza a “limitare
ulteriormente
la tipologia dei formati degli impianti SPQR ammessi”
ed a “prevedere,
per gli impianti privati che devono essere suddivisi in lotti, la
composizione di ciascun lotto”.
Nello
specifico è stata accolta la censura relativa al contrasto con la
disposizione dell’art. 20, comma 1, lett. f), del Regolamento, che
contempla un numero di formati notevolmente superiore rispetto a
quelli previsti dalla Giunta Capitolina con la deliberazione n.
380/2014, che sarebbe quindi viziata per incompetenza, perché
nessuna disposizione del Regolamento prevede il potere della Giunta
di limitare i formati ammessi.
Alla
censura incentrata sull’esclusione di taluni formati per gli
impianti SPQR Roma Capitale ha replicato evidenziando che l’art.
20, comma 1, lett. f), del Regolamento si limita ad elencare i
formati ammissibili, per cui la Giunta con la deliberazione n.
380/2014, nell’ambito delle possibilità fissate nel Regolamento,
ha operato una suddivisione dei vari formati per tipologie di
impianti, finalizzata ad omogeneizzare la pianificazione di
dettaglio.
Ai
fini del superamento del vizio di procedura rilevato dalla Seconda
Sezione del TAR del Lazio, ottemperando al tempo stesso alla sentenza
n. 2283/2016, alla suddetta considerazione si deve aggiungere quella
altrettanto oggettiva sulla totale inopportunità di annullare,
differentemente, la deliberazione n. 325 del 13 ottobre 2015 con cui
la Giunta Capitolina ha approvato la “proposta” dei Piani di
Localizzazione, perché si verrebbe a vanificare il lavoro prodotto
dalla S.p.A. “Aequa Roma” e l’intero procedimento successivo
fin qui intrapreso, in particolare con le sei Conferenze di Servizio
svolte per l’acquisizione dei “pareri” di competenza delle tre
Soprintendenze interessate.
Come
ulteriore considerazione va fatta l’altrettanto totale
inopportunità di annullare il procedimento di partecipazione
popolare, che era arrivato al 13° incontro pubblico e che assume di
per sé il significato di un implicito riconoscimento da parte della
S.V. della piena regolarità dell’intero percorso fin qui seguito.
Le
tre suddette considerazioni dovrebbero costituire le premesse che
dovrebbero motivare la deliberazione che nelle veci dell’Assemblea
Capitolina la S.V. è stata sollecitata ad approvare, senza dubbi e
incertezze, quale esplicito atto di “ratifica” dei contenuti
della deliberazione della Giunta Capitolina n. 380/2014.
Con
successiva nota prot. n. 6 del 2 marzo 2016 ci si è voluti mettere
per un attimo nelle vesti dell’Assemblea Capitolina, che deve
ottemperare alla suddetta sentenza, cercando di capire fino a che
punto siano da confermare oppure veramente da modificare i criteri
annullati dal TAR, chiedendosi in tale ultimo caso quali siano
oggettivamente i criteri da bocciare e soprattutto con quali altri
possibili criteri sostituirli.
Ne
è seguita una analisi tecnica di ognuno dei criteri di redazione dei
Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari che sono stati
annullati dal TAR del Lazio, compiuta proprio con il fine dichiarato
di verificare se l’Assemblea Capitolina possa con piena ragione
arrivare a decidere criteri e conseguenti scelte in modo diverso
dalle decisioni prese dalla Giunta Capitolina.
Le
conclusioni a cui si è pervenuti hanno dimostrato ancor più tutta
l’opportunità da parte della S.V. di “ratificare” i criteri
annullati della deliberazione n. 380/2014.
In
considerazione di tutto quanto precedentemente messo in evidenza, si
rivolge un caldo appello alla S.V. affinché provveda senza più
ulteriori indugi e ritardi ad approvare nelle veci dell’Assemblea
Capitolina una apposita deliberazione che ratifichi la deliberazione
n. 380/2014, per ottemperare alla sentenza del TAR senza bloccare
nessun procedimento, che comporterebbe peraltro un danno erariale,
proseguendo senza indugi a completare (e non certo a sospendere sine
die) il percorso di partecipazione
dei cittadini avviato dalla stessa S.V., adempiendo anche a tutti gli
atti successivi fino alla definitiva approvazione dei Piani di
Localizzazione degli impianti pubblicitari.
Distinti
saluti,
Rodolfo
Bosi
Circolo
Territoriale di Roma di Verdi Ambiente e Società (VAS)
Franco
Quaranta
Associazione
Bastacartelloni-Francesco Fiori
Stefano
Maccioni
Cittadinanzattiva
Lazio Onlus
Paolo
Gelsomini
Coordinamento
Residenti Città Storica
Massimiliano
Tonelli
Roma
fa schifo
Mirella
Belvisi
Associazione
Italia Nostra
Stefano
Miceli
Roma
Pulita
Lorenzo
Grassi
Osservatorio
ambientale Sherwood
Filippo
Guardascione
Diarioromano
Anna
Maria Bianchi
Laboratorio
Carteinregola
Pino
Galeota
Corviale
Domani
Giuseppe
Lomastro
Cild
– Centro Iniziative Legalità Democratica
Aderiscono
inoltre: Ass. Questione Morale; Ass. Parte Civile; Amare
l’architettura; Comitato Cartellopoli
RispondiEliminaIniziativa importantissima che porterà Roma verso la civiltà.
Speriamo bene ...
Fate una petizione su change.org alla quale possiamo partecipare tutti.
RispondiEliminanon firmerà un cazzo.
RispondiEliminaNon ha firmato, rinviato alla settimana prossima in attesa di trovare una scusa valida per rinviarlo definitivamente.
RispondiEliminaAmmesso che la delibera venga firmata, chi controllera' cosa?
RispondiEliminaAnche vendere merce contraffatta abusivamente non e' permesso ma avete visto come viene represso il fenomeno ?
Mi auguro che le ordinanze vengano fatte rispettare e non solo firmate.........
E' un grande segnale poter portare Roma a livelli quantomeno di decenza su questo tema.
RispondiEliminaUn inizio nella lotta al degrado e ai poteri malavitosi della città.
Sarebbe bello se si muovesse qualcosa sul tema manifesti abusivi e relativa pubblicità "adesive".
Intanto un grande in bocca al lupo e grazie!
I cartelloni aumentano a dismisura senza soluzione di continuità. A san Giovanni ne mettono uno nuovo al giorno, sta diventando una selva.
RispondiEliminaQuando i regolamenti si complicano così diventano solo un pantano stagnante, ci vuole la pubblica gogna, foto di cartelloni osceni e boicottaggio di chi se ne serve.
Non c'è altro, si tratta di un circuito che pertiene alle solite lobby mafiose che solo qualche colpaccio della magistratura può far saltare.
Da quando in qua un blog assurge ad associazione?
RispondiEliminatronca è un uomo di renzi... Fate un pò voi...
RispondiEliminaBè, anche cantone è stato scelto da renzi. Mica i delinquenti possono affiancarsi solo delinquenti, devono alternare le cosiddette foglie di fico.
RispondiEliminaTUTTO SCORRE, TUTTO GIA' SCRITTO...
RispondiEliminaAssessore Marta Leonori
dai cittadini onesti tutti gli onori
hai dimezzato lo scempio de’cartelloni
oscena vergogna di AleDanno e Bordoni.
Insieme al Sindaco chiederan tue dimissioni
non ti faranno finire il lavoro
per ridare a Roma il suo decoro
in nessuna città al mondo di cavallette stuolo
a rapinar bellezza e pubblico suolo
Hi.....
RispondiEliminaBillboard Global Excl. U.S. ranks the top song based on streaming and sales activity from more than 200 territories around the world- excluding the U.S. ...
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