San Ildefonso, Antòn Martin, San Miguel, Barcelò, San Anton sono solo alcuni nomi di mercati che, nel cuore del cuore di Madrid, negli ultimi anni si sono trasformati da classici e superati mercati rionali a piattaforme multi proposta con area di somministrazione, magari biblioteca, parcheggio interrato, ristoranti. Il tutto in aggiunta alla vendita di ortofrutta, carne e pesce tradizionali.
Anche a Madrid i mercati rionali erano un problema, sono stati trasformati in un'opportunità e oggi sono diventati un attrattore turistico di cui parlano i giornali. Ci si fa sempre per fare una spesa di qualità, ma anche per mangiare, fare l'aperitivo, rilassarsi, divertirsi dopo cena, scoprire le cucine del mondo. Il tutto è raccontato con perfezione dai siti web dell'amministrazione e dai siti che ogni mercato si è realizzato. Inutile dire la quantità di posti di lavoro che questo progetto ha generato.
A Roma la stessa situazione si è affrontata semplicemente lasciando i mercati nel più totale abbandono. Spesso strumentalizzati e brutalizzati dallo stesso racket che gestisce il commercio ambulante: li tengono fermi in modo tale che non facciano concorrenza alle bancarelle, come accade al mercato di Piazza dell'Unità che lungo Via Cola di Rienzo rappresenta lo spreco più grande (ne abbiamo parlato qui).
In queste foto c'è il mercato di Via Baccina, in pieno Rione Monti. Qui potresti fare di tutto invece su una ventina di banchi ne sono aperti tre, il resto sono abbandonati. Il mercato è moribondo benché, sempre ovviamente con soldi pubblici, sia stato recentemente restaurato. E pensare che siamo nel cuore dei vicoli del centro, in un contesto straordinario a due passi dai Fori Imperiali. La stessa occasione persa in tutti gli altri grandi mercati rionali, da quello di Trionfale a quello di Via Catania passando da Piazza Alessandria. Per tacere poi dei mercati che stanno ancora in mezzo alla strada, autentiche baraccopoli impressionanti e inguardabili.
A Madrid i turisti portano ricchezza nei mercati rionali riqualificati, qui vanno a vedere come ci possano essere pezzi di quarto mondo nel pieno dell'Europa come a Via Orvieto o a Piazza San Giovanni di Dio. Una ennesima imperdonabile occasione persa.
Certo che il commercio ambulante potrebbe essere il fiore all'occhiello di Roma...lo sa bene anche confcommercio che sta cercando in tutti i modi di far entrare nel centro storico di Roma le cosiddette apette.E poi ci sono leggi troppo severe, come si può cucinare su un'apetta ? mah! Ogni tanto, se non erro, ne hai parlato anche tu...!
RispondiEliminaE il casale dei cedrati ? appigliarsi a sottigliezze come cultura con servizi .....o bar/ristorante con cultura ! ;-)
Di 20 banchi ne sono aperti 3...
RispondiEliminaQui a Zurigo i mercatini pseudo-rionali (ovviamente il contesto culturale e cittadino e' completamente differente quindi differenze sono fisiologiche) sono un piccolo gioiello sia per i residenti come me che per i turisti che possono acquistare prodotti tipici dei produttori alpini (salumi, sidro di mele artigianale ecc.).
Ovviamente a Roma si preferisce avere le bancarelle di abusivi che invadono tutta la citta' piuttosto che valorizzare alcune peculiarita' della citta' come i mercati rionali.
L'ultima volta che sono venuto a Roma a trovare la famiglia ho portato mio figlio a fare un giro in centro e lui mi fa "Papa' ma perche' questi signori sono dappertutto (riferito ai bancarellari)?".
Vaglielo un po' a spiegare.
RispondiEliminaAi romani piace così: sciatto, chiuso, malfunzionante e puzzolente.
Che ci volete fare? ... Sò gusti!
Non si vede luce oltre il tunnel ...
Non c'è bisogno di andare a Madrid, basta andare al mercato di Testaccio.
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RispondiEliminaUna città in cui le mafie e la natura si stanno riprendendo il suo tessuto urbanistico è un luogo di avventura.
E' un po' come 'Jurassic Park' ... gajardo, no?
Se volete vivere a Zurigo: accomodatevi! Sai la noia?
RispondiEliminaCODACONS DENUNCIA TRONCA:
http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/02/14/roma-sprofonda-nel-degrado-codacons-denuncia-tronca-procura_jiUL7Dc8t220RmYc5mkgaN.html
Un estratto:
''I cittadini sono profondamente delusi dal Commissario Tronca, scelto dal Governo per risollevare le sorti della capitale; sotto la sua guida la città sta sprofondando in uno stato di grave degrado che tocca molteplici aspetti, come attestano le tante segnalazioni ricevute negli ultimi mesi dal Codacons e le numerose inchieste dei quotidiani romani – spiega l’associazione – Una mala-gestione della cosa pubblica che si riflette in modo diretto sulla vita dei romani e che ci ha portato oggi a presentare un esposto in Procura e alla Corte dei Conti nell’interesse della collettività''
Daje Codacons!
La verità è che le soluzioni ai problemi di Roma sarebbero pure semplicissime, per alcuni settori basterebbe andare a guardare cosa fanno nelle altre città, per altri addirittura basterebbe leggere le poche righe di alcuni articoli tipo questo stesso e trovare soluzioni tra i commenti della gente (già, l'amministrazione che si interfaccia con la gente, miraggi) come nel caso dei mercati rionali, facendo opportuni bandi aperti (ma ovviamente controllatissimi) a chiunque abbia la fedina penale linda e pinta ecco che anche la signora di qualche articolo fa della Tuscolana che gridava fiera di essere abusiva da trent'anni potrebbe invece accasarsi legalmente in qualche mercatino ed in un sol colpo ci sarebbe meno melma lungo le strade e più vita nei mercati.
RispondiEliminaOrmai dovrebbe essere evidente a tutti che c'è la precisa intenzione di non risolvere certe questioni e lasciare tutto così. Bello no?
Il commercio ambulante potrebbe essre il fiore all'occhiello di Roma?!!!
RispondiEliminaMa voi siete scemi, prima che corrotti.
A proposito della Svizzera, non è mica un paese così tranquillo come dite. Sicuramente è un paese molto squallido, sebbene efficientissimo e decoroso. Ma la neutralità è sempre servita solo a fare da collettore per il denaro delle mafie internazionali.
E i calabresi si distinguono anche là. Uno dei più noti studi di architettura di Losanna è diretto da un cosentino che non ha nemmeno la terza media, che ha falsificato il certificato di laurea.
Dove c'è calabria c'è...casa.
A Via Orvieto ci sono i bengalesi con le dita nel naso e le ciabatte sulla bilancia, che vi pesano le banane.
RispondiEliminaSe il principio è "qualunque cosa purché girino i soldi", non si sa né come né fra le mani di chi, i risultati sono questi.
Il Borough market a Londra, il mercato metropolitano a Milano e Torino, tanti sono gli esempi da seguire, puntando su strutture pulite dentro e fuori e sulla possibilità anche di fare street food, non solo di acquistare.
RispondiEliminaVolendo c'è anche il mercato dei coltivatori al Circo Massimo, in via San Teodoro.
Un esempio al contrario è il Mercato dei Fiori, tra Prati e Trionfale, che per dimensioni e tipologia potrebbe essere un gioiello ed invece è fatiscente.
Volete sapere chi si occupa della gestione e manutenzione dei mercati rionali?
RispondiEliminaMa una cooperativa di mafia capitale, naturalmente, la gloriosa coop Edera del solito franco cancelli, riesumato integro e a piede libero dagli anni di piombo.
La spiegazione dello schifo è sempre la stessa, mafia.
Ma ancora con questi impietosi confronti??? Roma fa schifo, come recita il blog, aivoglia gli strimpellatori di stornelli e canzonette a cantar le lodi e le virtù, roma è una fogna a cielo aperto!!
RispondiEliminaMi pare poco corretto mettere un titolo al plurale e poi documentarne uno solo. Il fatto che ce ne sia uno cosi non implica affatto che lo siano tutti.
RispondiEliminaTestaccio ha un mercato "alla spagnola", molto frequentato da turisti, studenti e laavoratori in pausa pranzo. Vendono prelibatezze tipiche di Roma o della cucina regionale e ci sono tavolini per mangiare in tranquillità.
RispondiEliminaSarebbe auspicabile che ogni mercato, almeno nella città centrale, avesse una porzione dedicata a box che preparano street food sul momento.
scusate, ho un amico che ha un banco di pescheria in un mercato rionale. Vorrebbe fare ristorazione come nei tanti mercati rionali menzionati sopra; si è andato a informare presso la ASL: "e ce devi ave' il bagno, e l'antibagno, e un locale dove preparare il pesce.....". Mi ha detto "ma se devo avere tutte queste cose, mi apro un ristorante che faccio prima!! "
RispondiEliminatutto ciò per dire che si trovano grosse difficoltà tra l'idea di fare impresa e la realtà della normativa esistente........
I mercati di Madrid sono gestiti da privati. Quando invece, come a Roma, sono amministrati da dipendenti pubblici, che non hanno alcun interesse diretto nel progetto, è naturale che il risultato non sia lo stesso. Immaginate dei giovani italiani che volessero organizzare una cosa simile: a loro sarebbe impedito perché privatizzazione in Italia significa demonio.
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RispondiEliminaMa si, privatizziamo tutto!
Tanto il pubblico non funziona ... pensate il panico all'ATAC!!!
Ansai le risate ...
Volendo, con poco si potrebbe innovare. Già, per esempio, imponendo pulizia e igiene alle strutture esistenti, anche se fatiscenti. O anche cambiare gli orari: non siamo negli anni '50, in cui le massaie uscivano all'alba per fare la spesa per marito-padrone e 18 figli. Siamo nel 2016 e la donna -grazie a dio- lavora. Magari troverebbe comodo un mercato aperto fino alle 20/21 (eh ma si c'è la partita che fai?!?!?), magari anche con dei banchi che preparano cibo da asporto. Mica tutti hanno voglia di spadellare, dopo una giornata di lavoro. Poi sì, le ASL impongono cose a volte assurde. Peccato che le stesse norme -NON SI SA PERCHE'- non vengano applicate con severità alle attività di cinesi, bengalesi, marocchini, ecc. C'è spazio per tutti, ma le norme devono essere le stesse per tutti, o non ha senso.
RispondiEliminaQuanto a chi 'legifera' in merito, ma vi siete mai fatto un giro nei vari municipi? Avete visto il livello medio della gente che vi lavora? E non parlo di titoli scolastici eh. Proprio del modo in cui si esprimono o della loro conoscenza delle norme che dovrebbero illustrare. La mano destra non sa cosa fa la sinistra. Più attività aprono, più il comune prende soldi. Figuriamoci se hanno interesse a migliorare. Quei pochi -pochissimi- dipendenti/dirigenti virtuosi, si devono scontrare quotidianamante con un sottobosco di burini ignoranti e inciucioni vari per cui alla fine, sfiancati, o mollano o scendono a compromessi assurdi che rallentano inesorabilmente le pratiche di ammodernamento.
I dipendenti e i dirigenti pubblici possono anche essere virtuosi e capaci, ma un risultato di efficienza, pulizia e qualità - come nei mercati di Madrid - lo ottieni solo se fai gestire il mercato a coloro che hanno un interesse diretto nel progetto. Quando ci sono soldi pubblici di mezzo, che sono di tutti e di nessuno, non c'è stimolo affinché si raggiunga il massimo obiettivo, visto che tanto non si partecipa né alle perdite e né ai guadagni.
EliminaSono d'accordo. Non vedo perché dobbiamo pagare noi la possibilità dei commercianti di fare impresa.
RispondiEliminaVuoi fa' il bancarellaro? Investi.
E non spaccare i maroni allo Stato.
In realtà è lo Stato che non dovrebbe spaccare i maroni ai privati cittadini. Dovrebbe ridursi al minimo, amministrando la sicurezza e poco più. Trasporti, pulizia, mercati: non si capisce perché debbano essere degli impiegati pubblici ad occuparsene. Cosa gliene frega a Tizio e Caio degli uffici del Municipio Y se il mercato è efficiente, bello e di qualità? Cosa perdono a fare le cose con superficialità o addirittura a cazzo di cane? Il posto di lavoro sicuramente no. Soldi nemmeno.
Elimina@7.35 si ma poi come fanno i consiglieri/assessori/ burocrati/pizzardoni a chiedere le mazzette???
RispondiEliminaInfatti. Te lo stiamo dicendo.
RispondiEliminaD'ora in poi chi vuole fare impresa investa DEL SUO, non dell'altrui.
Vedrai che così metro c la fanno in tre mesi.
E i mercati rionali invece di farli pulire alle cooperative guidate dai nar e foraggiate da noi, che di fatto stiamo pagando laute prebende a ex stragisti, mafiosi ed eversori, se li pulissero a spese loro.
RispondiEliminaQuello che non riesci ad afferrare è il fatto che lo Stato, rappresentato da tutto il comparto burocratico inclusi i sindacati, non vuole mollare l'osso! Magari fosse incentivata l'iniziativa privata, alleggerita la burocrazia e abbassate le tasse in modo tale da permettere ai giovani italiani di fare impresa al posto degli impiegati pubblici.
EliminaNessuno obbliga gli imprenditori a spillare contributi allo Stato.
RispondiEliminaL'impresa non è mai stata fatta da "impiegati pubblici", ma da parassiti privati che dilazionano lavori all'infinito, sulle spalle delle nostre tasse.
Non è che se porto la macchina dal meccanico (privato) significa che è sua e che lui è responsabile delle sue condizioni. Se lo Stato si avvale di aziende esterne, come è naturale che sia a meno di avere il 100% dell'economia nelle mani pubbliche, ciò non toglie che siano gli impiegati pubblici ad amministrare, gestire, finanziare, progettare e organizzare il lavoro. Ma tu questo lo sai benissimo.
Elimina@12:12 PM
RispondiEliminaGuarda che è lo Stato che "spilla" soldi a noi cittadini, mica viceversa. E ne chiede tanti proprio per mantenere tutti quegli impiegati pubblici e le rispettive aziende pubbliche.