L'intuizione di andare a riprendere le immagini immortalate a ritroso da Google Street View (sempre santo Google!) è sufficiente da sola. Serve qualche commento? Serve ancora confermare che siamo l'unica città occidentale che torna indietro invece di andare avanti sui temi della ciclabilità? Serve ricordare il successo che ebbe il seppur piccolo e sperimentale bike sharing romano nei mesi in cui era attivo? Serve sottolineare che questo servizio a Roma non si può erogare e non si potrà erogare fintanto che la città non deciderà di affrancarsi dalla mafia che sovraintende al suo settore dei cartelloni?
E' con il ricavato dei cartelloni pubblicitari infatti che città come Parigi o come Milano (e molte altre) sostengono gli alti costi di un serio schema di bike sharing. Schema che però cambia la vita a molte persone, cambia la mentalità a molte persone, cambia una bella percentuale (addirittura il 10% a Parigi) della mobilità urbana convincendo a muoversi in bici, per tratti piccoli, anche chi la bici non ce l'ha.
Il successo dei sistemi di car sharing a flusso libero dovrebbe far capire quanto la nostra città sia pronta più di quanto non si possa immaginare a sistemi di condivisione. Ma sul bike sharing si resta fermi, immobili, anzi no: si va indietro. Perché lo sviluppo di questo sistema significherebbe la messa in discussione di una delle più feroci e fameliche camorre romane: quella dei cartellonari. Una camorra, tra l'altro, necessaria ai politici che la coprono in cambio di visibilità, di affissioni, di sconti, di regali, di attenzioni.
Un cane che si morde la coda e sul quale, purtroppo, la Magistratura sta tardando a mettere attenzione.
Restano queste immagini, lancinanti, di una città che indietreggia, che torna al Medioevo, che toglie spazio alle bici e lo riconsegna alle auto perennemente posteggiate in divieto di sosta, per fino di fronte alla Camera dei Deputati. Una pena e una tristezza inimmaginabile. Che toglie le forze.
NO COMMENT ...
RispondiEliminaquesto ci fa capire il futuro di questa misera città e la cultura di chi la abita.
RispondiEliminaOttimo articolo. Le foto sono eloquenti. Il pedone ed il ciclista sono maltrattati e perseguitati invece di essere aiutati a salvare Roma.
Ma si sa, no? il pedone ed il ciclista sono solo sfigati che non hanno i soldi per la maghina! I ricchi vanno in auto blu oppure megaSUV inutili e dannosi.
Questa è la mentalità diffusa purtroppo. Complimenti ancora.
Tiburtina.. lavori eterni in corso ma non è prevista pista ciclabile !!!!
RispondiEliminaIntanto ora arrivera il solito beota che ti dira:
RispondiElimina1) a roma ce stanno i 7 colli
2) a roma non ce stanno le piste ciclabili
3) a roma non puoi andare a lavoro in bici perche poi ti puzzano le ascelle
4) a roma le distanze sono eccessive
Non capendo che il punto e che c'e' gente che invece e' disposta a impiparsene delle stronzate di cui sopra.
Pero che je frega, contenti loro, contenti tutti
RispondiEliminaCon le biciclette elettriche si potrebbero risolvere gran parte dei problemi di Roma: inquinamento e traffico in primis, per non parlare della sosta selvaggia ... il clima è mitissimo e il motore elettrico rende le salite 'pianeggianti', inoltre le moderne bici elettriche sono molto comode e sicure.
Ma le strade dovrebbero essere ben tenute e le ciclabili ben protette (ed innanzitutto esistere!).
Così Roma è in mano ai maghinisti e a chi ci lucra sopra, Comune compreso con le sue multe parossistiche.
Spero tanto che alle prossime elezioni ci sia un cambio deciso di rotta, altrimenti fece bene Nerone 2000 anni fa....
RispondiEliminaA frociiiii
RispondiEliminaIo uso normalmente una bici pieghevole a Roma da settembre 2013.
RispondiEliminaLo scorso anno sono arrivato a fare circa 3.200 Km.
Con la bici pieghevole posso prendere la metropolitana, i treni e gli autobus incrementando moltissimo la velocità di spostamento.
Attualmente non uso più la macchina in città; arrivo agli appuntamenti di lavoro puntuale, non sudo (a parte l'estate) e la bici secondo me è molto meno pericolosa di quello che si crede: basta avere accortezza e in molti casi uso i marciapiedi deserti di molte strade come ciclabile. Ho risparmiato moltissimi soldi in carburante e usura del mezzo che dedico solo agli spostamenti fuori Roma.
Personalmente mi spiace che non ci sia più il bike sharing ma penso che se uno vuole muoversi in bici un sistema lo trova come l'ho trovato io.
Noto, comunque, che i ciclisti sono aumentati a Roma negli ultimi due anni.
Cari miei, potete rosicare quanto vi pare, ma l'UNICO "ambiente" che promuove nei fatti l'uso della bicicletta è quello dei da voi (stupidamente) denigrati centri sociali. Le ciclofficine sono l'UNICA realtà che cerca di diffondere la bici e organizza i ciclisti.
RispondiEliminaroma=merda
RispondiEliminaOh, ma mica solo per questo la città va indietro.
RispondiEliminaPer esempio va indietro ogni volta che solerti vigili non muovono paglia quando decine di macchine passano davanti ai loro occhi col giallo ed il rosso, quando ignorano l'anarchia che distrugge le ostre piccole vite, etc etc.
che cazzo mettono a fare le postazioni di bike sharing se non ci sono le piste ciclabili
RispondiEliminale persone dotate di normali strumenti intellettivi usano prima creare una rete di percorsi ciclabili e dopo mettere le postazioni.
è come fre un palazzo senza fondamenta , ti credo che crolla.
è proprio una città amministrata e gestita da trogloditi di merda
Il centro non ha bisogno di piste ciclabili, basta un po' di attenzione. Il traffico veicolare è molto spesso fermo, o notevolmente più lento di una bici.
RispondiEliminaMica che in centro c'è il circuito di formula uno oppure i dinosauri, che non ci puoi andare in bici! È come se dicessi che servono le piste per motorini e scooter, altrimenti è troppo pericoloso!
Sono d'accordo con RFS su molte battaglie, ma non su questa.
RispondiEliminaChi lavora in un ufficio (ricordiamo che Roma è una città piena di ministeri e uffici...) non può permettersi di arrivare sudato o abbigliato in modo diverso rispetto all'abito del lavoro. Ci vorrebbero doccia e spogliatoio a disposizione sul posto di lavoro, ma vogliamo essere seri o no caro anonimo delle 12:39?
Quindi il bike-sharing alla fine della fiera sarebbe per fancazzisti, pensionati, turisti o yuppies fuori tempo massimo che possono perder tempo o vestirsi come vogliono (e comunque per pochissime donne-amazzoni, visto che costoro si TRUCCANO prima di andare al lavoro, giustamente o no poi esula dalla materia del contendere).
Che sarebbe stato uno spreco di soldi si capiva fin dall'inizio: non siamo ad Amsterdam dove le mega-pianure e il clima freddo consentono di non ammazzarti di fatica, inoltre ci voleva poco a capire che se sarebbero rubati de tutto nel giro di pochi mesi, vista l'impunità di cui godono tutti i criminali che stazionano a Roma.
Tengo a precisare che vado a lavorare coi mezzi (autobus/tram) tutti i giorni, ma 'sta stro**ata del bike sharing non l'ho mai digerita.
Saluti.
RispondiEliminaImpiegati servi leccaculo raccomandati!
Il capufficio s'arrabbia? Ecchissenefrega, no?
Roma è quello che è grazie alla vostra ignavia.
Siete raccomandati (quindi ladri di vite altrui) e ciarlate di 'buoncostume'???
Vergognatevi, servi!
Ho fatto e VINTO un concorso, rosicone... potevi studiare e farti il mazzo invece di sputare sentenze.
RispondiEliminaE PRIMA lavoravo nel privato, caro rosicone, ma la sostanza non cambiava, non è che nel privato poi fa' come te pare.
RispondiEliminaE poi mai avuto un capufficio, si tratta solo di avere rispetto dei COLLEGHI.
Ma visto che probabilmente non lavori ma chennevoi sape'
Basta alibi da amebe lamentose.
RispondiEliminaCentro piatto
7 colli pendenze ridicole
unica vera difficoltà Roma Nord con dislivelli veri ma 20-25% della città
BASTA LUOGHI COMUNI AUTOASSOLVENTI
Sul tema si dicono una marea di stupidaggini. Io vado a lavoro in bici in un UFFICIO.
RispondiEliminaNon ho mai avuto un richiamo per il mio aspetto. Per 8 mesi l'anno non esiste nessun problema di sudore, perché se vai con un'andatura tranquilla e una volta allenato è un'attività normale per il corpo, come camminare.
Ti spropicci i vestiti e "puzzi" molto peggio usando gli autobus dell'Atac, altro che la bici!
Esistono poi capi di abbigliamento eleganti studiati per chi va in bici. Li usano in tutta Europa: Parker Dusseau, Pedaled, etc.
Almeno il 20% a Roma potrebbe andare in bici, non lo fanno perché sono pigri, mentalmente prima che fisicamente.
Oggi ho superato un mega ingorgo a Marconi che neppure gli scooter passavano, ero in bici ed ero il più veloce.
Ma Renzi non doveva essere un rottamatore? A me pare che l'unica decisione riguardante Roma, cioè quella di scaricare Marino, non abbia fatto altro che favorire quelli che c'erano prima, lo status quo e l'immobilismo. Buffone!
RispondiEliminae meno male che avevamo il sindaco ciclista...
RispondiEliminaper Carlo: andare in bici è bellissimo, ma non nascondiamoci il fatto che non sempre si può e soprattutto può essere faticoso e rischioso.
personalmente quando ne ho voglia la prendo.
fin quando al ciclista, e a chi usa i mezzi pubblici, non sarà riconosciuta la stessa dignità dell'automobilista, continuerò con la macchina.
Certo anonimo delle 2:42 PM, allora togliamo anche i marciapiedi tanto basta che fai attenzione quando cammini.
RispondiEliminaOcchio a parlare sempre di Milano perchè anche qui i problemi non mancano certo... piste ciclabili in città ce ne sono poche e tenute abbastanza male.. Sì è vero, ci sono tanti parcheggi di bike sharing ma secondo me il servizio è un pò caruccio.. Quella di puzzare dopo che hai usato la bici mi sembra una gran fesseria. I milanesi è vero sono un pò bauscioni e giocano a fare i newyorkesi ma ne vedi tanti elegantissimi che le usano anche se rischiano le gambe ad ogni semaforo.. Bello sarebbe un MFS per confrontare le due realtà..
RispondiEliminaPerché i cinesi in Cina vanno in bici e qui no? Sono pur sempre cinesi...
RispondiElimina"Ti spropicci i vestiti e "puzzi" molto peggio usando gli autobus dell'Atac": assolutamente NO. Per quanto si parli male dell'Atac certo non si può affermare una cosa del genere...inoltre d'estate gli autobus hanno l'aria condizionata (qualcuno ce l'ha rotta, ok, ma in genere funge) e d'inverno il riscaldamento.
RispondiEliminaRiguardo l'uso della bici non ho nulla in contrario (sto acquistando una nuova mountain bike, per dire...) per DILETTO, ma NON per andare al lavoro.
Il problema GRAVE è lo SMOG: sul bus non te lo pigli, checché ne cianci gente a vanvera, in bici te lo becchi più che in motorino (essendo più lento, giocoforza) e diventi NERO di fuliggine, quando arrivi in un posto, altro che storie, essendoci inoltre a Roma un fottìo di semafori inevitabili. Certo se lavori in periferia te ne freghi, ma lì non mi pare fosse previsto il bike-sharing. Oppure puoi biciclettare in villa o per i quartieri meno intasati (dove grazie al cielo risiedo), ma NON si può usare la bici per andare al lavoro. Le donne che lavorano poi non possono anche per questioni di abbigliamento (gonne, tailleur, etc.) o delle mille-mila borse o buste che si portano dietro... :-D
Credo che su questo Forum bisognerebbe essere un po' più pratici e meno utopistici... certo sarebbe bello esser tutti figli dei fiori ecologici, ma la realtà di Roma è un'altra e sarebbe ora di cominciare a rendersene conto, supporters di RFS (tra i quali mi INCLUDO) compresi.
Dico questo senza intenti polemici: certo vedere i soldi buttati così fa male ma forse si doveva fare uno studio di fattibilità un po' più serio (sondaggi? previsioni di ricavi?) prima di far partire un "servizio" che alla fine nessuno ha utilizzato.
come tendenza è vero che dopo un po' di dolorosa pratica si impara a scegliere velocità, rapportatura, percorsi e abbigliamento che di pari passo al nosto progressivo entrare in allenamento ci consenta di sudare meno possibile. E' vero pure però che non siamo tutti uguali, alcuni sudano davvero TANTO e se non hanno il cambio e una doccia in ufficio si possono trovare molto in difficoltà.
RispondiEliminaImmagino che per alcuni sia un problema di pigrizia mentale e fisica, per altri però no...
Ci tengo a precisare che ho usato la bici come uno scooter per anni, quindi SO di che parlo.
@Anonimo delle 9:55: non potrei esser più d'accordo....
RispondiEliminaUtopie a parte, continuo a non capire quale sarebbe potuto esser il bacino di utenza di questo cacchio di bike-sharing. Provo ad analizzare:
1) Lavoratori? Impossibile, il servizio è previsto solo per il centro e i pendolari vengono per lo più da quartieri-dormitorio periferici. E' impensabile che costoro "scendano" da un bus/macchina/motorino e "per l'ultimo tratto" usino la bici. Rimangono sul mezzo che hanno scelto, no? Oppure se hanno una bici loro certo non salgono su quelle "condivise".
2) Turisti? Neanche, si muovono sempre in branco tipo pecore con la guida e/o salgono sui puzzolentissimi (quelli sì che andrebbero aboliti) OpenBus.
3) Pensionati? Nein, solo pochi non schiatterebbero d'infarto o avrebbero i riflessi per evitare collisioni
4) Donne quasi tutte escluse per i motivi di cui sopra
Rimangono a mio avviso i residenti maschi nel centro storico in buona salute, disoccupati (o che non hanno nulla da fare tutto il giorno) che non possiedano una loro bicicletta... mi pare un po' pochino...
Sudore, fatica? con la bici elettrica tutto ciò non esiste...
RispondiEliminaGuarda che il bike-sharing NON ha le bici elettriche.... ma che cavolo dici?
RispondiEliminaAh, e lo smog? No, scusa, forse vieni da Marte.... certo lì non c'è...
In QUESTO articolo, cacchio, si parla del BIKE SHARING ma lo volete capì o no?
PS: poi una bici elettrica costa un boato e se non stai attento te la fregano in due NANOSECONDI
Allora, ragazzi: troppi topici sui commenti:
RispondiElimina1) lavoro a un Ministero e mi faccio tutti i giorni 9 km per andare e 9 per tornare. Arrivo con camicia e cravatta, e poi mi do una sistemata e mi cambio: oltre ai 5 km, un po' si suda, però ti puoi portare camicia,cravatta e pantaloni di ricambio dentro a una borsa che viaggia sul portapacchi.
2)Roma è una città perfetta per la bici: non ha troppe pendenze e non è troppo grande. Madrid, per esempio, ha più salite ed è più grande. La parte interna della città compresa fra GRA e anello ferroviario e quella parte che deve avere le piste ciclabili per arrivare al centro. Una volta che sei arrivato al perimetro delle mure Aureliane, puoi tranquillamente andare in bici senza aver bisogno di piste ciclabili. Barcellona Siviglia e Madrid(http://www.infobicimadrid.es/gis_bicis.htm) seguono questo modello e funziona veramente. Ci ho vissuto per parecchi anni a Madrid.
3)Impieghi meno tempo spostandoti con la bici che con i mezzi / macchina privata. Gli scioperi, fascia verde, traffico in tilt,.... non saranno più un problema.
4) dal 2007 devo dire che Roma è migliorata tantissimo per ciò che riguarda alla convivenza fra ciclisti e automobilisti. Adesso ci sono più ciclisti in giro. Gli automobilisti hanno più pazienza e guidano con più cautela. E' da due anni che non fanno altro che crescere gli spostamenti in bici.
Madrid più grande di Roma??
RispondiEliminaDa wikipedia:
Madrid Area: 605,8 km²
Roma Area: 1.285 km²
Roma è grande il doppio di Madrid, ed è la seconda città più grande d'Europa dopo Londra.
@10.16 Forse i fancazzisti maschi sono proprio quelli che vanno in auto anche per comprare le sigarette.
RispondiEliminaGli unici che possono permettersi di buttare 3-400 euro al mese tra assicurazione manutenzione e carburante.
Gli unici che possono permettersi di rimanere ore bloccati nel traffico.
Insomma, gli unici che possono realmente permettersi di passare la vita in maghina.
In realtà il bike sharing ha senso come ultimo miglio, gergo da pendolare.
RispondiEliminaIn pratica si va coi mezzi pubblici canonici - treni, metro e bus - detti MeTreBus per gli amici e poi:
Caso A) Il bus ti lascia a meno di 1 km dalla destinazione e quindi usi i piedi.
Caso B) Il bus ti lascia più lontano e si individua lo stallo bike sharing più conveniente!
Ne consegue:
1) Non si arriva sudati eccessivamente perché si fa a piedi/ in bici solo l'ultimo tratto.
2)Il bike non è un'alternativa ai bus ma una sua estensione.
3)Il bike va implementato (a Roma almeno) partendo dalle periferie, prive o quasi di bus.
4)Le piste ciclabili la dove sono fattibili devono connettersi alla rete metro e bus Atac, e non attraversare solo villa borghese per chi passeggia.
5)Più bike allora meno inquinamento
6)Tutto questo ha senso solo se il MeTreBus condivide i titoli col bike ecco perché fu dato ad Atac
7)Cominciare a fare massa con le pieghevoli non è una cattiva idea, chiedendo che vengano sempre ammesse sui bus Atac e Metro e non a discrezione dell'autista(Trenitalia se la prende a male solo con le bici non pieghevoli)
8)Tante bici in giro meno furti (la spiegazione è un romanzo quindi statece)
Si consideri che io non so andare in bicicletta quindi il mio è solo un ragionamento ipotetico senza scopo personale. Tanto più che è un servizio per me inutile il fatto che sia favorevole qualcosa vorrà pur dire.
sicuramente è vero che alcune periferie possono perfettamente essere INTERAMENTE ciclabili.
RispondiEliminaComplimenti a Romafaschifo, per la sempre ottima informazione.
RispondiEliminaAnche in questo caso le foto sono oggettive e impietose, e smontano tutta la retorica del comune di roma e delle istituzioni.
Esclusi i pendolari (con questa definizione includo anche chi abita nei pressi del GRA), tutti gli altri possono prendere la bicicletta e lo faranno nei prossimi decenni. Tutti. Incluse le donne che non si capisce perché non possano usare una bicicletta con la gonna. Il sudore è una fesseria perché dopo che ci si abitua diventa come camminare. Il centro di Roma è pieno di commercianti e loro dipendenti che potrebbero usarla (camerieri, commessi, baristi, ecc); quelli che lavorano al ministero sono una piccola minoranza insignificante.
RispondiEliminaDovete smetterla di immaginare il ciclista come fosse un Bartali con la bicicletta da corsa e la tutina attillata. Pensate alle signore di mezza età olandesi che con le loro biciclette vanno anche a fare la spesa. Senza correre e senza sudare.
RispondiEliminaCui prodest?
RispondiEliminaIl bike sharing a Roma viene affidato alle partecipate.
E ho detto tutto.
La bicicletta deve essere una possibilità, non un modello di vita.
Roma è una città imparagonabile a qualunque città olandese, e noi non siamo paperi che dobbiamo o possiamo autoautorizzarci o imporci uno stile di vita perché lo fa qualcun altro.
Anche le decapitazioni e le pubbliche lapidazioni le fa qualcun altro, non per questo fanno per noi.
Nessuno ti obbligherà per legge a usare la bicicletta. Quello che intendo dire è che nel momento in cui la civiltà raggiungerà Roma, cioè quando la città sarà dotata di servizi moderni e di ciclabili su tutto il perimetro, nessuno userà più una macchina e lo farà col sorriso sulle labbra. Le auto sono destinate a sparire come successe ai cavalli.
EliminaL'anonimo delle 9.44 dice che non si può andare al lavoro in bici, quando lo fanno tanti a Roma e nel mondo sono una normalità. Critica cioè qualcuno che FA (cioè compie OGNI GIORNO da ANNI quella cosa) con un ragionamento IPOTETICO frutto solo del suo cervello, che lui crede sia così pur non avendo mai fatto l'esperienza che critica.
RispondiEliminaUna cosa semplicemente ridicola, razionalmente parlando.
Allora rispondiamogli (leggerà?):
- in bici al lavoro ci si può andare tranquillamente. Io la uso dal 2013, in giacca e abiti eleganti (la cravatta la metto sul lavoro, ovviamente), mai avuto un problema.
- sugli autobus purtroppo la situazione è drammatica: sono presi al 90% solo da persone immigrate a basso reddito con ovvie ripercussioni, sono mediamente affollati e l'aria è spesso irrespirabile (ora dimmi che non è vero!), io li prendo a volte in tratti con salite perché uso la bici pieghevole ma spesso ho preferito evitare.
- lo smog lo prendi molto di più in auto e in motorino, non lo dico io ma studi di trasportistica che trovi anche in rete, ti spiego il perché: In auto (o bus) segui il "flusso del traffico", ergo sei sempre attorniato di auto perché ti fermi ai semafori tutti assieme e riparti tutti assieme, una concentrazione di polveri sottili enorme che prendi anche se sei dentro un abitacolo.
Io, con la bici, non seguo sempre il flusso del traffico e andando autonomamente spesso il tragitto è libero dalle auto, ferme ai semafori (numerosissimi a Roma) prima, uso vie alternative, oppure vado su marciapiedi (in molte strade di Roma ci sono ma sono deserti, si possono usare tranquillamente come piste ciclabili); si respira lo smog, certo, ma MOLTO MENO rispetto a chi sta attorniato da altri tubi di scappamento.
Anche qui una esperienza concreta contro un ragionamento "ipotetico".
L'unica accortezza è di procedere REGOLARE, non mettersi a correre perché altrimenti il fisico deve respirare con più affanno.
La frase poi "diventi NERO di fuliggine" mi ha fatto ridere per due minuti interi.. ahah ma che hai letto un libro di Charles Dickens?
Infine inviterei ad evitare di scrivere cose non si sanno: il bike sharing non è stato interrotto perché non usato, al contrario, tanto che le bici stavano sempre fuori, ad un certo punto però hanno cambiato gestione e si sono fregati tutte le bici perché non avevano previsto la registrazione ed il pagamento di una caparra (indovina poi perché?).
agli autori dei post dell'1.33 e 1.37...
RispondiEliminabisogna vedere quanti km bisogna fare per andare al lavoro e quanti minuti ci vogliono...(oltre all'altimetria)
Roma è MOLTO grande, se devi fare 10-15 km sudare è inevitabile, a meno di non metterci 60-90 minuti ed essere allenati a farla molto più veloce...allora sì che è come camminare (ma a 10 all'ora...)
Sotto i 5 km invece è imbattibile: appunto, andando a fare la spesa...o lavorando vicino casa. Se invece devi andare in ufficio e come arrivi cominci a grondare...
Sembrano piccolezze, ma sono molto scoraggianti. Chi dice il contrario probabilmente NON HA questi problemi.
Guarda che 10-15 km in bici non sono nulla e non devi sudare/correre come uno sportivo per percorrerli. Mezz'ora e ci sei, senza traffico e parcheggio. Se non fossimo una città da terzo mondo, avresti anche le ciclabili protette per arrivare prima.
Eliminacon una bici elettrica ci metti al massimo mezz'ora, e poi non hai problemi a perdere altro tempo per parcheggiare.
RispondiEliminaUna bici elettrica si trova tranquillamente sotto ai mille euro, non c'è nessuna assicurazione o bollo da pagare.
quando mi riferivo al fatto che Madrid è più grande di Roma non mi riferivo a tutti i comuni che creano Roma capitale. Mi riferivo all'area che c'è dentro il GRA che sarebbe l'equivalente al 2º raccordo di Madrid, conosciuto come M 40. Il primo è M30, il terzo M45 e il 4º M 50.
RispondiEliminaPer ciò che riguarda all'inquinamento, io indosso tutti i giorni una maschera: http://respro.com/store/product/techno-mask e fa la differenza......
Per ciò che riguarda le distanze, posso dire che 15 km puoi farli tranquillamente in 45 min. Per il percorso che faccio io tutti i giorni è semplice arrivare a velocità media di 18 km/h. A me mi fregano i semafori, che ovviamente rispetto e mi fermo.
10 km in mezzora in bici significano 20 km orari DI MEDIA...con le inevitabili soste significa andare sempre a 25. Per 15 km bisognerebbe superare i 30...Già questo farebbe sudare chiunque, se poi ci mettiamo le salite, lo stress di pedalare veloce nel traffico etc non penso proprio sia alla portata di molti arrivarci lindi e pinti (e di questo si sta parlando), perché per farlo bisognerebbe essere capaci di andare molto più veloci.
RispondiEliminaRipeto, so di che parlo, andavo ovunque in bici.
Le bici elettriche costano un bel po', anche quelle di questi tempi non per tutti e neppure per molti. E se no Aregalatemene una :-D
Una maghina costa 10-15 volte tanto.
EliminaQuanti penosi luoghi comuni autoassolventi crogiolano di pseudocertezze chi semplicemente trema e scalcia a vuoto all'idea di dover cambiare le proprie PESSIME ABITUDINI.
RispondiEliminaHo 60 anni e vado da oltre 30 al lavoro in bici
16 KM ANDATA , ALTRETTANTO AL RITORNO
DA S.Giovanni a Tomba di Nerone
Unica vera difficoltà altimetrica l'inizio della via Cassia (ma al ritorno è discesa...).
Per il resto passando per il Centro più bello (Circo Massimo, p.zza Mattei, Pantheon, Campo Marzio, Popolo) e con l'aiuto di qualche BELLISSIMA CICLABILE (Mura Metronie, Caracalla , Tiziano-Pte Milvio) non è così "spaventoso".
Fino a P.te Milvio (13 km) E' TUTTA PIATTA e si potrebbe andare in cravatta !!!
Meno LUOGHI COMUNI AUTOASSOLVENTI
più concretezza , umiltà , pragmatismo e amore per se stessi e Roma
Anonimo gennaio 29, 2016 2:30 PM
RispondiEliminaConfondi peculiarità del tuo percorso con discorso generale.
Se lavorassi in cima a monte mario eri già morto.
con la bici elettrica il tratto in salita non si sente, è non dite che costa troppo, che 1000 € in maghina li spendete solo con assicurazione e revisione.
RispondiElimina"Confondi peculiarità del tuo percorso con discorso generale.
RispondiEliminaSe lavorassi in cima a monte mario eri già morto."
Il solito piagnisteo ameboide.
Meno del 3% lavora a M. Mario e nessuno li obbliga.
Un altro 20-30% lavora o risiede cmq in zone difficili per pendenze o traffico pericoloso e ALLORA ???
Nessuno dice che TUTTI debbano andare in bici, ma per qualche centinaio di migliaia di cittadini sarebbe FACILE, COMODO, SICURO; ECONOMICO per pendenze irrisorie, distanze irrisorie e traffico non eccessivo.
IN QUESTI (tanti) CASI LA BICI SI RIFIUTA SOLO PER DEGRADO MENTALE E ADORAZIONE DEL FETICCIO
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