Avete visto cosa è diventata Viale Aventino? Era una strada depressa e derelitta, un istmo di passaggio tra i grandi nodi trasportistici e di traffico della Piramide e del Circo Massimo. Poi, qualche anno fa, la "riqualificazione" della strada. Una riqualificazione tra virgolette, come sempre a Roma, perché il marciapiede è stato allargato ma non a sufficienza per scoraggiare o, meglio, stroncare, la doppia fila. Perché la ciclabile che era obbligatoria per legge (non si può fare una manutenzione straordinaria senza prevedere percorsi ciclabili) non è stata fatta: ed ecco perché molti ciclisti, non avendo scelta, occupano il marciapiede.
La riqualificazione ha richiamato investimenti. E' un nostro mantra: cambia l'arredo urbano e tutto verrà a cascata. In questo caso rifare un pochino i marciapiedi ha portato imprenditorialità, trasformazioni, qualche volta (non sempre) qualità commerciale, bar, ristoranti, alberghi, gelaterie e tanti, tanti posti di lavoro.
Il rovescio della medaglia? I marciapiedi sono spariti dietro una coltre informe, disordinata, caotica e infinita di tavolini all'aperto. Come sapete noi siamo smaccatamente a favore dei tavolini all'aperto. Crediamo che creino problemi, certo, ma siamo convintissimi che i vantaggi superino di molto gli svantaggi. Certo è che questi tavolini, tra i vantaggi che creano appunto, devono versare le tasse di occupazione di suolo pubblico. Gli imprenditori devono potere arricchirsi, lavorare, assumere, servire al meglio turisti e cittadini, ma devono contribuire anche al benessere pubblico con una tassa. Questi tavolini lo fanno? Non lo sappiamo.
Ciò che sappiamo, però, è che a questi tavolini non verrà tolto un capello. Non vedrete l'ombra di un vigile urbano prenderli a calci come invece è successo in centro vicino a Piazza Navona. Non vedrete blitz mattutini o notturni della Polizia Municipale, non leggerete di proposte di borchie, strisce verdi o quant'altro. Perché? Semplice: questi tavolini non tolgono neppure mezzo posto auto. Tolgono spazio ai pedoni, agli anziani, ai disabili, alle mamme con passeggino e anche alle bici che, a causa di una strada non a norma, sono costrette a percorrere il marciapiede per salvarsi la vita. Ma non torcono un capello alle auto, alla doppia fila, agli scooteroni. Anzi questa sovrabbondanza di posti a sedere all'aperto, unita ad una strada disegnata male e con dimensionamenti delle carreggiate "alla romana" (qui basterebbe una sola corsia, e invece ne sono state fatte due, di cui una costantemente occupata dalla doppia fila pericolosa e prepotente) porta il Viale a ospitare decine di auto in sosta abusiva pur in presenza di altrettante decine di posti liberi a pochi passi.
La nostra segnalazione risale al 27 agosto e IoSegnalo fa da testimone. Ma nessuna notizia di particolari azioni della Polizia Locale. Gli esercenti di Viale Aventino (sia quelli che pagano regolarmente il suolo pubblico sia quelli che hanno piazzato sul marciapiede tavolini abusivi) stiano tranquilli comunque: finché toglieranno posto alle persone e non alle auto nessuno dirà loro nulla.
La riqualificazione ha richiamato investimenti. E' un nostro mantra: cambia l'arredo urbano e tutto verrà a cascata. In questo caso rifare un pochino i marciapiedi ha portato imprenditorialità, trasformazioni, qualche volta (non sempre) qualità commerciale, bar, ristoranti, alberghi, gelaterie e tanti, tanti posti di lavoro.
Il rovescio della medaglia? I marciapiedi sono spariti dietro una coltre informe, disordinata, caotica e infinita di tavolini all'aperto. Come sapete noi siamo smaccatamente a favore dei tavolini all'aperto. Crediamo che creino problemi, certo, ma siamo convintissimi che i vantaggi superino di molto gli svantaggi. Certo è che questi tavolini, tra i vantaggi che creano appunto, devono versare le tasse di occupazione di suolo pubblico. Gli imprenditori devono potere arricchirsi, lavorare, assumere, servire al meglio turisti e cittadini, ma devono contribuire anche al benessere pubblico con una tassa. Questi tavolini lo fanno? Non lo sappiamo.
Ciò che sappiamo, però, è che a questi tavolini non verrà tolto un capello. Non vedrete l'ombra di un vigile urbano prenderli a calci come invece è successo in centro vicino a Piazza Navona. Non vedrete blitz mattutini o notturni della Polizia Municipale, non leggerete di proposte di borchie, strisce verdi o quant'altro. Perché? Semplice: questi tavolini non tolgono neppure mezzo posto auto. Tolgono spazio ai pedoni, agli anziani, ai disabili, alle mamme con passeggino e anche alle bici che, a causa di una strada non a norma, sono costrette a percorrere il marciapiede per salvarsi la vita. Ma non torcono un capello alle auto, alla doppia fila, agli scooteroni. Anzi questa sovrabbondanza di posti a sedere all'aperto, unita ad una strada disegnata male e con dimensionamenti delle carreggiate "alla romana" (qui basterebbe una sola corsia, e invece ne sono state fatte due, di cui una costantemente occupata dalla doppia fila pericolosa e prepotente) porta il Viale a ospitare decine di auto in sosta abusiva pur in presenza di altrettante decine di posti liberi a pochi passi.
La nostra segnalazione risale al 27 agosto e IoSegnalo fa da testimone. Ma nessuna notizia di particolari azioni della Polizia Locale. Gli esercenti di Viale Aventino (sia quelli che pagano regolarmente il suolo pubblico sia quelli che hanno piazzato sul marciapiede tavolini abusivi) stiano tranquilli comunque: finché toglieranno posto alle persone e non alle auto nessuno dirà loro nulla.
22 commenti | dì la tua:
Come tutto ciò che viene fatto a Roma: sciatto ed incompleto. Il diavolo fa le pentole ... ma non i coperchi!
E' evidente che i tavolini addossati agli edifici siano irregolari. Eppoi si dovrebbe procedere con una omologazione di stile e materiali delle sedute e degli ombrelloni. Altrimenti è il caos 'mediterraneo' tipico.
Sedie e tavolini si ma con 'juizio'!
Ciao
Basta imporre un po' di ordine ai tavolini e disegnare una pista ciclabile che dal Circo Massimo arrivi alla Piramide, tutto facilmente eseguibile. Per il resto, evviva la movida all' Aventino, nessuno la tocchi !!!
> molti ciclisti, non avendo scelta, occupano il marciapiede
non ci sono scuse sul marciapiede si va a piedi e basta, le biciclette non possono impegnarlo.... così come non dovrebbero entrare nelle aree pedonali.
Roma
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Parla il nuovo assessore ai Trasporti della capitale
Ascoltate Esposito e soprattutto presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone.
Tutte le cose che Romafaschifo dice da secoli!
Forse lo stanno capendo anche loro.
Autorità a basso livello della macchian comunale romana che sono marcite...
Ascoltate tutta l'intervista..
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in alcune strade 30% dei negozi non paga tariffa
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«Ozzimo eletto per la coop»
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L’INCHIESTA DELLA PROCURA
Vigili assenteisti
a Capodanno
Indagati 60 caschi
bianchi
Dopo i 60 medici, che ora rischiano la radiazione dall’albo, che compilarono i certificati di malattia per la notte del 31 dicembre 2014: sotto inchiesta 179 persone in tutto di Giulio De Santis
L’INCHIESTA DELLA PROCURA
Vigili assenteisti
a Capodanno
Dopo aver inchiodato i camici bianchi, l’inchiesta sull’assenteismo dei vigili nella notte dell’ultimo Capodanno vira sui veri protagonisti: gli agenti che disertarono il lavoro presentando certificati medici taroccati. Sono 60 i caschi bianchi iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di truffa per aver giustificato l’assenza con malori studiati a tavolino insieme con i dottori nei giorni precedenti lo scorso 31 dicembre. Le iscrizioni degli agenti sono una conseguenza diretta dei 60 dottori, finiti sotto inchiesta con l’accusa di falso per aver stilato la documentazione medica manipolata.
«5 anni di carcere»
Il paradosso dell’inchiesta è che, mentre i caschi bianchi rischiano fino a 5 anni di carcere senza perdere però il lavoro, i dottori potrebbero essere radiati dall’albo dei medici al termine del processo. La cancellazione è il diretto risultato dell’applicazione della legge Brunetta - elaborata per punire i “fannulloni” – sempre contestata ai medici responsabili di un falso in atto pubblico. Sale cosi a 179 il numero degli indagati dai pm Stefano Fava e Nicola Maiorano. Oltre ai 120 accusati tra agenti e dottori, la procura ha messo sotto inchiesta per il reato d’interruzione di pubblico servizio e rifiuto di obbedienza 17 pizzardoni quella sera irreperibili ai loro superiori, che li cercavano per inserirli negli elenchi di chi doveva garantire la sicurezza presidiando le strade della Capitale. In questo caso i pm hanno chiesto al gup di condannare con decreto penale gli indagati al pagamento di una multa di 4mila euro.
Indagati anche 3 funzionari
Nell’inchiesta sono coinvolti anche 38 medici, accusati di accesso abusivo al sistema informatico e sostituzione di persona. Si tratta di camici bianchi che firmarono i certificati falsi con le credenziali dei dottori andati in vacanza in quei giorni, anche considerati colpevoli per aver fornito le password per inserirsi nel sistema previdenziale. In fine è indagato un vigile per aver presentato un permesso falso per la donazione del sangue. Sotto inchiesta anche 3 funzionari accusati della coordinazione dello sciopero bianco.
DAI VIGILI URBANI, CATEGORIA DA ELIMINARE NON SERVONO A NIENTE, NON MI FACCIO FARE NEANCHE UNA CONTRAVENZIONE, SE ME LA DOVESSERO FARE LA STRAPPO.
Diamo anche all'Aventino il benvenuto nel meraviglioso mondo dell'occupazione abusiva di suolo pubblico.
Cogliamo l'occasione, inoltre, per invitare il formidabile brain trust di probi cittadini di RFS ad abbandonare le posizioni oltranziste sui tavolini e assumere un approccio pragrmatico!
Il problema non è l'alternativa tra automobili parcheggiate e allegri commensali seduti per strada (in questo caso non esiterei a propendere per la seconda opzione), bensì tra automobili parcheggiate e immondizia, capannelli di persone urlanti, camerieri trogloditi che urlano e corrono muniti di pizze e piatti di spaghetti, spazio insufficiente sui marciapiedi per far passare carrozzine o anche solo due pedoni affiancati, etc. etc.
Più tavolini significa maggiore carico di immondizia, inquinamento acustico, affollamento, con il risultato che un locale dimensionato per accogliere un numero dato di ospiti finisce per moltiplicare l'affluenza. Serve quindi una presenza più assidua dell'AMA, una ridefinizione degli spazi di transito dei pedoni, regole di civiltà maggiori, controlli più capillari.
Un esempio per tutti: Via di San Francesco a Ripa, splendida via di Trastevere dove convivono automobili parcheggiate e tavolini. Posso assicurare che la fonte di maggiore degrado sono questi ultimi, e non c'è tassa di occupazione che tenga: immondizia, urla, vasi di fiori usati come cestini dell'immondizia, e quindi poi topi, gabbiani, merli...sembra di stare a Nairobi!
Di gran lunga meglio, è triste dirlo, una macchina parcheggiata: la sua marmitta catalitica inquina meno della pizzeria de noantri che occupa le strisce blu con i suoi sordidi tavolini e riempie di sacchi, bottiglie e cartacce il marciapiede, tra l'altro spesso ostruendo pure l'accesso ai portoni dei palazzi.
Insomma, purtroppo, prima di disciplinare l'accesso in centro alle auto, occorre pensare a come arginare seriamente la minaccia dei ristoratori e degli occupatori abusivi che invaderebbero gli spazi resi liberi dai parcheggi. Per evitare di cadere dalla padella nella brace.
Servirebbero forse solo due punti:
- da un lato che i piani urbanistici, le modifiche alla viabilità cittadina, la riprogettazione di strade e arredi urbani fossero fatti da laureati in Urbanistica (caspita, abbiamo laureati che ci escono fuori dalle orecchie, usiamoli!) e non da geometri dell'ultim'ora.
- dall'altro che ci fosse un corpo di professionisti abilitati al controllo e alla sanzione di chi sgarra e non rispetta le normative. Per esempio a Londra hanno una sorta di polizia municipale che dirige anche il traffico, a noi queste figure mancano completamente. Mio padre mi diceva che quando lui era giovane c'erano questi tizi anche a Roma...mi pare li chiamassero "vigili"..... altri tempi!
Il Vigile urbano a Roma è una piaga sociale.
Sarebbe necessario attribuire i poteri di controllo sugli abusi dei commercianti ad un altro corpo, rigorosamente di persone NON ROMANE, e soggetto a frequente rotazione tra diversi comuni italiani.
Una task force anti abusi su scala nazionale, quindi, composta di poche persone, ben pagate, con poteri di elevare contravvenzioni elevatissime per specifiche tipologie di abuso (occupazione di suolo abusivo oltre il 10% della concessione, intralcio alla circolazione, offesa al decoro urbano.
In ogni contesto istituzionale serio si cerca di evita la cattura del regolatore depotenziandone gli incentivi alla corruzione. A Roma sembra che si persegua l'esatto contrario
Guarda che già ora i vigili urbani in gran parte non sono romani. Il problema è che sono napoletani, come buona parte dei dipendenti pubblici in Italia.
Ma una semplice norma di trasparenza e rapidità, tanto per iniziare?
IMPORRE l'affissione fuori del locale del numero massimo di posti occupabili in base alla licenza, e dare a Polizia Carabinieri e GDF facoltà di riscontro immediato degli abusi.
Ovviamente i controlli andrebbero fatti di sera e non in mattinata quando i locali sono chiusi o non pienamente frequentati, come in molte vie del centro di Roma.
Va da sè che le multe devono essere di importo molto più salato, altro che 1032 euro, e i giorni di chiusura devono causare un serio danno alla gestione, altrimenti dov'è l'effetto deterrente?
Le mazzette le prenderebbero anche se fossero altoatesini stanziali a Roma. La questione è che devono ruotare spesso tra città diverse e soprattutto essere ben pagati e selezionati, ovviamenre sotto minaccia CONCRETA di essere licenziati in caso di abusi.
Questo vale per tutta la PA ovviamente, ma in situazioni di emergenza come lo sfascio romano forse occorre agire in maniera prioritaria
Ma una semplice norma di trasparenza e rapidità, tanto per iniziare?
IMPORRE l'affissione fuori del locale del numero massimo di posti occupabili in base alla licenza, e dare a Polizia Carabinieri e GDF facoltà di riscontro immediato degli abusi.
Ovviamente i controlli andrebbero fatti di sera e non in mattinata quando i locali sono chiusi o non pienamente frequentati, come in molte vie del centro di Roma.
Va da sè che le multe devono essere di importo molto più salato, altro che 1032 euro, e i giorni di chiusura devono causare un serio danno alla gestione, altrimenti dov'è l'effetto deterrente?
Ma, con tutto il rispetto, lo volete capire che con qualunque NORMA se i VIGILI non vogliono controllare nessuno li controlla.
Se questi non li vogliono controllare non c'è norma che tenga.
Senza un corpo che FA rispettare le norme le NORME non si ripsettano!
Non c'è niente da fare!
Se non volgiono controllare e/o sanzionare e/o vedere -far finta di non vedere non c'è lEGGE che possa tenere!
Alla fine di tutti gli interventi che possa prendere un sindaco e/o una giunta e/o un presidente della Rpeubblica, alal fine c'è BISOGNO che qualche corpo di polizia CONTROLLI che le norme siano rigorosamente rispettate.
Se questo corpo diventa DE FACTO AUTONOMO dal Sindaco e NON vuole controllare e eseguire le norme che GIA ci sono è tutto INUTILE!
Ecco perchè da adesso e in qualsiasi futuro voi possiate o vogliate imamgianre Tutto passa e si gioca sulla riforma sostanziale del CORPO DEI VIGILI urbani...
Senza ciò parlaimo del sesso degli angeli.
Rimane la questione del sistema Iosegnalo.
Sulla carta è un'iniziativa sensata e utile, ma suscita troppo diffidenza soprattutto per il rischio di connivenze dei vigili con i commercianti e quindi ritorsioni contro i segnalatori.
Forse sarebbe meglio accentrare le segnalazioni presso un hub "remoto", gestito magari da altri soggetti che non siano i vigili urbani, ai quali verrebbe trasmessa solo la segnalazione, non i dati del segnalante, che invece resterebbero custoditi con maggiore garanzia di riservatezza presso l'organo gestore del sistema di seganalazioni.
Ricche pippe a due mani verranno fatte ai vigili di capodanno, state sereni e continuate a bervi le cazzate dei giornali.
Regolari? Uah-ah-ah!
Regolaaariiii, uah-ah-ah!!!!!!!
Esattamente da due anni il commercio di Viale Aventino è stato rivoluzionato. Hanno chiuso quasi tutti i vecchi locali e hanno aperto una dozzina di locali nuovi.
Vi dice niente questo?
Aggiungeteci il fatto che la poco distante collina di San Saba è patrocinio degli occupanti abusivi nonché spacciatori - vi consiglio come particolarmente variegata la rivendita alla casetta che fa angolo di fronte al negozio di gastronomia, c'è un "rivenditore" con cagnone nero e gli occhi a spirale che è meglio di un messicano.
Casualmente la zona tra Aventino e San Saba è preda di continui episodi di cosiddetta microcriminalità.
Negozi che cambiano gestione e diventano tutti bar e ristoranti + occupazioni abusive + microcriminalità in zona apparentemente tranquilla e residenziale =
.....
Ah, ma sempre casualmente l'amico di carminati intestatario della villa di Sacrofano ha occupato casa a San Saba.
Sempre tutto casualmente.
Vi pare che lor signori possano mai venir disturbati nelle loro piccole libertà da qualche controllo?
MA coff coff, coff coff, non sia mai.
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