Video. Altro che Bruno Vespa. Ecco l'unico modo per invitare i Casamonica in tv: rivoltarli come pedalini. L'ha fatto Rete4

17 settembre 2015

Caro BrunoVespa,
se proprio vuoi invitare in studio, nella tv di Stato, dei fuorilegge o dei parenti di fuorilegge o degli appartenenti - al di là del loro curriculum giudiziario - ad un clan criminale, l'unico modo in cui puoi gestirli è quello che si vede in questo link. Incalzando, attaccando, sottolineando la gravità. Non buttarla in avanspettacolo di quart'ordine con il risultato finale di far risultare simpatico un milieu che invece deve fare orrore a chi segue da casa. 
Del Debbio Pulitzer rispetto a Bruno Vespa. Con una impeccabile, ma questa non è una notizia, Federica Angeli. Guardatevi il filmato e fate il confronto.

25 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Se l'Italia avesse avuto un giornalismo serio RfS non avrebbe avuto ragione di esistere....

Anonimo ha detto...

L'ho vista 5 colonna, ma dove caxxo viviamo, truffatori, estorsori, criminali, e Vespa che fà li invita senza contraddittorio? Scandaloso!!!!!
Che si aspettava che gli dicessero? Poi nella loro vita in aluni rari momenti potranno sembrare pure brave personcine ....come Berlusconi di Dell'Utri (condannato per assoiazione mafiosa)che diceva essere una brava persona con tanti figli....

Anonimo ha detto...

povera la nostra italietta, maledetti politici che fanno accordi con questi che non sono capaci neanche di parlare

Anonimo ha detto...

difficile immaginare possa esistere una città più brutta, corrotta, mafiosa, schifosa di roma, ma riflettete su questi episodi ad esempio, tanta brava gente che nella vita fa veramente sacrifici aiuta il prossimo e non vengono neanche presi in considerazione, e ti vanno a creare il caso su questi personaggi.

Anonimo ha detto...

Ma a Roma quanta gente ragiona come questo Casamonica? Una marea! Peggiori stereotipi del comportamento mafioso

Anonimo ha detto...

Ma più che i casamonica mi piacerebbe vedere politici incalzati cosi da giornalisti ! Ma vi pensate Marino che deve giostificare 28 minuti di attesa per la metro B ?

Diego ha detto...

non si considerano neanche italiani...roba da matti

Anonimo ha detto...

Ma cosa vuoi incalzare. Ognuno fa il giornalista secondo i propri criteri, e Vespa si è regolato secondo modalità di intrattenimento, che si concentravano su quella che era effettivamente la notizia, un funerale folkloristico, chiassoso e fuori legge, come tutto l'ordinario a Roma, con partecipazione di popolo e risvolti simbolici di chiara, ma anche prevedibile, natura mafiosa.
Eh. Ma che il problema è Vespa che chiama due casamonica incensurati rivolgendo domande cortesi, forse inutili? La responsabilità penale è personale, e anche se SI SA come funziona, stando ai fatti non ci si può rivolgere con illazioni contro due persone che per la Legge responsabilità ancora non ne hanno.
Stiamo nel paese in cui proprio rosi bindi, la ministra mostra che ripristinò l'elettroshock e fece la guerra a quel santo vecchietto di Di Bella, deve diventare l'araldo della legalità, vedendosi contraddetta proprio da De Magistris che come ex magistrato e sindaco di Napoli, dovrebbe ben sapere che la camorra è ben più che nel dna dei napoletani, è STRUTTURALE. Come del resto è diventata la mafia in tutta Italia.
Se tu vai a Napoli e ti rivolgi al più fine dei passanti o dei negozianti, commentando negativamente gli abusi a vista (macchine incredibilmente incollate una all'altra dai parcheggiatori abusivi per esempio), ti risponderà con l'ambiguità orientaleggiante del più navigato dei camorristi e facendoti capire che così ci guadagnano tutti.
Intanto abbiamo un governo che continua a giocare ai dadi col codice penale, depenalizza, aumenta le sanzioni, taglia, incolla, inciucia, confondi le idee.
Poi però mi dovete spiegare come può accadere che si depenalizzi il furto o la vuiolazione di domicilio o la violenza privata, e poi una persona comunque onesta come Grillo si prenda UN ANNO DI CARCERE PER UNA (PRESUNTA) DIFFAMAZIONE.
C'è gente che con truffa aggravata, bancarotta fraudolenta, impicci fiscali da gran varietà si prendono un anno e mezzo con la condizionale.
E uno finisce compromesso perché ha pronunciato una frase enfatica a un convegno di partito?
E quanta gente viene continuamente insultata sui giornali, e che dovrebbero fare allora, dare l'ergastolo ai giornalisti irrispettosi e sboccati? Fatte le debite proprozioni di cosa vuol dire una diffamazione grave e vera e continuata a mezzo stampa.
Ma ripristiniamo la censura, uno almeno si regola e si fa prima.

Anonimo ha detto...

Qui non si tratta tanto di incalzare un delinquente o un presunto tale, il che in televisione diventa comunque una forma di intrattenimento, di genere Franco Rosi magari invece che Pingitore, ma di fare presente ciò che nessuno dice, e cioè che in Italia i mafiosi sono molti di più che i non mafiosi, che la letteraria brava gente quasi non esiste più, perché la rete ha creato un sistema in cui chi non partecipa o addirittura osteggia, viene isolato, calunniato, disturbato senza sosta e su tutti i fronti, ucciso se si può fare senza clamore, indotto al suicidio se l'omicidio senza clamore non si offre.
A questa rete di disturbo massivo e pervertito, che coincide con la rete di controllo del territorio, partecipano anche i casamonica. Faccio presente comunque che le vere minacce raramente sono espresse con tanta chiarezza.
Ciò detto, ogni forma di espresso disgusto rivolta contro le pedine del circuito mafioso è benemerita, ma qui il problema è che i casamonica hanno il consenso perché sono parte di un tutto gigantesco, che arriva fino a Napoli, e oltre.
Perciò dire casamonica è un po' ipocrita, bisognerebbe dire i casamonica, e moltissimi negozianti, moltissimi dipendenti pubblici, tutti i dipendenti coop, moltissimi pubblici ufficiali, moltissimi giornalisti, moltissimi editori, moltissimi medici, ecc. ecc.
Riducendo i casamonica ai casamonica, si riduce anche la reale portata dei casamonica.

Anonimo ha detto...

Il gioco del negazionismo è sempre questo. Se tu riduci il problema mafia a quel personaggio o a quei personaggi di colore, automaticamente tu esenti dalle responsabilità, ergo dal concorso in associazione mafiosa, tutto il gigantesco parco complici.
E così se si riesce a negare che quei 34 attualmente a processo a Roma siano mafiosi riducendoli a banditi colpevoli di corruzione, si può pretendere che i lavoratori delle cooperative, complici, continuino a lavorare indisturbati, che il sindaco resti lo stesso e continui ad ageviolare gli stessi traffici, e non si indaghi su tutti quelli che, con un piccolo o grande finanziamento, con un piccolo o grande favore, sono stati comprati e asserviti e cooptati e resi pronti a tutto.
E non si indaghi su chi ha finanziato il mostruoso sistema di sorveglianza satellitare e mappatura di fabbricati che consente a questa rete di tenere sotto controllo tramite i-phone gli spostamenti di chiunque dalle Alpi agli Appennini, e di gestire complessi archivi video e fotografici per meglio gestire lo spionaggio e l'attività criminale.

Anonimo ha detto...

Basta vedere con quanta falsità si sovrapponga il problema dei limiti alle intercettazioni - se ci fosse reale controllo sulle autorizzazioni e sulla gestione dei contenuti non ci sarebbe bisogno di argini, che sono una iattura - e quello della divulgazione di fatti personali a scopo di gogna mediatica e vellicamento di istinti morbosi.
Pur di far passare la licenza di infangare le reputazioni e di umiliare e mortificare il prossimo esibendone i fatti intimi come diritto di cronaca, la si lega a ciò che invece le è opposto, l'impiego a scopo giudiziario delle intercettazioni.
A scopo giudiziario, e non di gossip sulla pelle degli esseri umani.
E se si dovrà ricorrere a delle limitazioni, sarà solo colpa dell'uso abietto che alcuni giornalisti fanno degli atti giudiziari, sbellicandosi pubblicamente su storie personali e genitali e poi facendo i moralizzatori e gli indignados quando qualcuno, giustamente, interviene per fermarli. Loro, non i Giudici.

Anonimo ha detto...

Se si conferma l'accusa di mafia per Buzzi & co., quanti condannati per rapina o omicidio colposo rischiano di venir inseriti nel disegno più ampio e di beccarsi imputazioni monumentali? Quanti bravi cittadini in contatto apparentemente innocente con Buzzi & co. o con qualcuno dei delinquenti comuni del circuito, si riveleranno sentinelle al soldo del meccanismo, col semplice stazionare nel proprio posto di lavoro e con il semplice collegamento a un gruppo facebook?
Quanti immigrati dovrebbero giustificare perché passano le notti ai self service dei distributori di benzina, anche quando questi distributori sono...fuori servizio?
Mafia capitale non conviene a nessuno, e tanto meno ai casamonica, perché finché continua a occultarsi il loro ruolo di anelli di una catena riescono addirittura a conservarsi fedine penali immacolate, come spesso capita ai veri banditi.

Anonimo ha detto...

Beh, intanto abbiamo scoperto che Vespa legge RFS...... dopo 4 post, adesso che fa, suona il campanello ???

Anonimo ha detto...

Vi meravigliate se dedicano una trasmissione a queste BESTIE ma non vi meravigliate se hanno commesso tanti di quei crimini indisturbati per più di 20 anni senza che nessuno gli dicesse qualcosa. CHE MERDA DI PAESE!!!

Anonimo ha detto...

Se tutti noi avessimo solo un briciolo del coraggio di questa giornalista, tutto lo schifo che c'è a Roma sparirebbe in un attimo.

Anonimo ha detto...

@6:06 eh certo, infatti Rete 4 ha fatto tanti contraddittori al riguardo su Dell'Utri…

Si accende la luce sui Casamonica, si spegne su Carminati… cui è stato fatto un bel favore recentemente, dato che a "Crispino" han tolto la protezione… parlando di Mafia, Banda della Magliana, connivenze ed attiguità con lo Stato.


L'operazione di ridurre Mafia Capitale al solo clan Casamonica (il mondo di sotto) è già andata a buon fine. La distrazione di massa è come sempre in servizio attivo permanente.

Anonimo ha detto...

Ottima contrapposizione alla celebrazione di Porta a Porta. Ecco un bell'esempio di giornalismo.
Mi ha colpito la determinazione, la sua faccia pulita ed il coraggio della giornalista.
Tutto in contrapposizione ai suoi interlocutori.
Sono tanti anni che a Roma si vive nella paura di avere a che fare con questa gente.
Ecco a chi è stato dato potere in tutti questi anni. Con la connivenza di tanti Roma si è ridotta in questo stato pietoso.
Questa gente se la prende sempre con i politici ma dovrebbero baciargli i piedi dove camminano per quello che gli hanno permesso di fare.

Criss ha detto...

Il problema è che loro vogliono farci credere che la loro delinquenza è frutto di di una sofferenza sociale, "etnica" come la definiscono, insomma che da piccoli soffrivano e quindi sono cresciuti inevitabilmente così, avendo imparato a non "giudicare" gli altri. Ma invece trattasi di delinquenza decisa a tavolino, con lo scopo di arricchirsi... non una delinquenza di sopravvivenza perchè il destino gli è stato avverso.

Anonimo ha detto...

Per distrarre l'attenzione da mafia capitale si sono censurate le notizie su ndrangheta e camorra, collegate all'indagine romana, si è fatto diventare reportage quotidiano il voluto svuotamento migratorio di Africa e Asia, si è creato il ridicolo caso isis, e sì, si è fatto un gran can can su un funerale mentre qui si parla di una rete che tiene le fila dell'estorsione e dell'omicidio su commissione.
Avete mai visto voi un paese che si svuota perché c'è la guerra? Ma quando mai una guerra è la giustificazione all'esodo di massa?
Hanno deciso a tavolino di incrementare ulteriormente l'immigrazione, e in buon accordo con gli stati uniti hanno inscenato lo straw argument: si sono inventati i buffoni dell'isis, al soldo degli stati uniti, si sono inventati la guerra alla siria, foraggiata dagli stati uniti anche per far fuori la Russia dall'area, e avendo messo di forza al governo dei dementi hanno autonaticamente da affrontare "casi" come la distruzione del Senato e della Costituzione.

Anonimo ha detto...

E non c'è uno che dica che un paese ha diritto innanzitutto all'autotutela, quindi comunque non sta scritto da nessuna parte che ci si debba caricare gli pseudo - profughi, pedine di ben altro disegno, di tutte le guerre del mondo e scatenate da altri.
Ma com'è che dall'Africa non vanno in sud Africa, senza rischiare la traversata del mare? Ma com'è che dalla Siria arrivano proprio da noi invece che nei paesi più prossimi?

Anonimo ha detto...

Comunque, io vi invito a farvi un giro intorno a Piazza Re di Roma dal venerdì sera alla domenica, per palpare cos'è un quartiere in preda alla ndrangheta.

Innanzitutto, si è detto e ridetto, le sentinelle dello spaccio in posa plastica a ogni metro: accovacciati per terra, semirecumbenti sugli scooter, appoggiati al muro con una gamba piegata, fermi come broccoli sui cigli dei marciapiedi, camminanti avanti e indietro con la testa china sul telefono, insomma, in pose con cui le nullità cercano di atteggiarsi a boss di zona. Tutti, naturalmente, con lo smartphone o l'i-phone modificato per intercettazioni ambientali, tutti pronti a fare video fingendo di telefonare, e muovendosi a scatti per la droga sempre in corpo ma anche per puntare con l'obiettivo del telefono i bersagli indicati.

Poi, ammazza quanto so brutti. Sembra di stare a Reggio. Ragazze e donne con patetiche zeppe e abbigliamento da tentata bagascia, ragazzi e uomini in bermuda e zampe ad arco, sopracciglia rifilate come se fossero scialpi e una sorta di bivacco di anime in pena su tutti i marciapiedi.

Poi, le modifiche del personale. Apre un negozio, se è già del circuito del riciclo (tipo i vari gian-pirla, rosticcerie del pesce, paninoteche improbabili ecc.), tutto regolare: bengalese in cucina, sentinelle - figuranti con lo smartphone modificato ai tavoli, sentinella - figurante davanti al locale, lusso nell'arredamento e cucina del kaiser.

Se invece il negozio è normale, lo riconosci dal personale italiano, se è un ristorante o una gastronomia dalla buona cucina italiana, e dalla frequentazione di personcine normali. Tempo due mesi e in cucina compare il bengala, la gastronomia si fregia di piatti come l' "amatriciana scomposta alla come so fare io new age guancial con carciofi fritti disseminati di cardamomo", che poi vai a mangiare e sa tutto di polistirolo, anche perché il bengala non perde tempo a fare il soffritto, e davanti e ai banchi compare il recuperato dal sert e dal centro psichiatrico, col suo telefoninco intercettatore e i suoi gesti convulsi in codice.

La ndrangheta nasce sul brillante principio di far sentire qualcuno gli scarti di fogna, ha esteso il principio a tutta la rete mafiosa, tanto che la divisa da scarto di fogna diventa quasi un lustro.

Anonimo ha detto...

Per esempio, c'è un ristorante di pesce che fu eccezionale fino a qualche anno fa in una delle vie laterali intorno a Piazza Re di Roma. Da quando la ndrangheta ha preso possesso della zona, tra i camerieri è stato inserito un ragazzino, che si distingue dal personale storico perché ha esattamente le caratteristiche sopra descritte: incapace, scattoso, sempre con il telefono in mano, ogni tanto esce e si piazza bene in vista sul marciapiede, in pose innaturali, per vedere qualcosa o PER FARSI VEDERE (sorveglianza o gang stalking, a seconda).
In cucina invece dell'isolano l'africano dritto dritto da mineo, la cucina è tracollata, in compenso adesso è meta di casamonica.

Anonimo ha detto...

Invece che invocare in Vespa il vendicatore di non si sa chi, visto che più o meno sti casamonica piacciono a tutti, visto che prosperano, e consapevoli che quando devono far fuori qualcuno non lo avvertono prima, quindi quinta colonna bo, il primo passo da fare per vomitarci sopra è DISERTARE I LORO LOCALI, LE LORO ZONE E I LORO NEGOZI, almno quelli in cui lo strapotere economico si mischia alla supponenza sfacciata, come a Prati e al Tuscolano.
Ormai si nota a vista che i mafiosi ormai guidati dai calabresi credono di trasformare Piazza Re di Roma e adiacenze da Via Gallia fino al Quadraro in una dependance di crotone, quindi, chi va a mangiare o a fare spesa nei locali loro è CONNIVENTE.
Chi passa il sabato sera nei nuovi ristoranti di Via Appia o è scemo, o è uno di loro, a meno che non lo si faccia una tantum a scopo di "studio" del fenomeno, il che vi consiglio caldamente.
Levate loro il modo per riciclare, ma soprattutto isolateli come va isolato il vistoso letame della società, in attesa che venga giudiziariamente spalato.
Solo così si boicottano i traffici di mafia, camorra, casamonica e ndrangheta, che sono tutt'uno, non guardando un esibizionista che insulta un assassino deficiente alla tv ma prendendone le distanze eeconomicamente e di fatto

Anonimo ha detto...

Andate verso l'incrocio tra Via Cola di Rienzo e Via Marcantonio Colonna, altra zona che vi raccomando,e vedrete come i locali della ndrangheta si riconoscano a occhio, con tutto il loro multiplo corteggio di miserabili sentinelle con le voci ululanti deformate dalla droga, ma usate anche come strumento di molestia o di richiamo per far voltare eventuali obiettivi.
Fatevi così un inventario dei locali nuovi o contaminati, e DISERTATE, BOICOTTATE, VIDEORIPRENDETE, e ISOLATE.
Poi, finché viene socialmente subita l'idea artificiosa dello zingaro moderno, ossia di uno che ha diritto di campare senza lavorare a spese di chi lavora, al di fuori di ogni regola e in luoghi franchi, bisognerà accettare il fatto che esistano roccaforti mafiose mascherate da tendopoli di pore creature scalze.
Gli zingari finché sono esistiti erano ben altra cosa - campavano itineranti in autonomia e quando diventavano stanziali, SENZA ALCUN ONERE PER LA SOCIETA', i loro comportamenti non si distinguevano più da quelli di un cittadino qualunque, con buona pace dei luridi criminali che si sono appropriati delle diciture di "zingaro, rom, sinti, ecc." per meglio delinquere, in collaborazione con certi rappresentanti delle istituzioni, com'è noto.

Anonimo ha detto...

Ricordando sempre comunque ch TUTTI I NEGOZI sono in mano loro, e cambia solo il livello di connivenza e adesione dei proprietari.

ShareThis