Lo abbiamo sempre detto: dell'eccellente successo che il sindaco ha avuto nel 2013 una buona parte, ne siamo certi e convinti, è da ascrivere al suo mood ciclistico. La bicicletta, ormai a livello mondiale, è considerata come uno degli elementi attorno al quale progettare la città smart e la città moderna. Non c'è, paradossalmente, mezzo di trasporto più intelligente per gli spostamenti urbani. Se ne sono accorte le più grandi e avanzate città mondiali, da Londra a Parigi, da New York a Milano a Barcellona. Solo Roma, senza nessun reale motivo (tutti i motivi che individuano Roma come città "non adatta alle bici", sono smontabili anche da un bambino distratto: Roma al contrario può essere con pochi provvedimenti una città ottimale per la mobilità ciclabile), è rimasta indietro. Vedere un sindaco motivato a colmare questo gap con il resto del mondo ha giovato enormemente, a livello elettorale, a Marino. Peccato che quel gap sia rimasto tale (anzi sia aumentato), che nessuno appaia intenzionato a colmarlo nel breve e nel medio periodo, che si mettano in campo - per metterci una pezza - progetti patetici, risibili, distraenti e dunque altamente dannosi come il Grab. Nel frattempo manco un uffici bici in seno all'amministrazione si è provato a costituire.
A fronte questo quadro, giustamente, le associazioni di ciclisti urbani si incaxxano come bisce. E fanno molto, ma molto bene. Questo è il loro comunicato stampa di ieri: rottura dei rapporti con l'amministrazione. Alla faccia del sindaco ciclista: una delusione enorme proprio provocata in chi, più di ogni altro, aveva creduto su questo sindaco. E nessuno risponde alle richiesta di questa nicchia di cittadini.
Tanti attacchi contro il sindaco sono in cattiva fede e strumentali come abbiamo ripetuto più volte. Questo attacco, invece, è ben centrato. Il sindaco, la sua giunta e la sua amministrazione sulla ciclabilità è semplicemente indifendibile. Ci risentiamo al prossimo ciclista morto ammazzato a causa delle priorità folli di questa amministrazione.
COMUNICATO STAMPA
Il Coordinamento Roma ciclabile aveva scommesso sul sindaco Marino per rendere Roma ciclabile. Purtroppo i fatti ci stanno smentendo. E non per carenza di risorse. Ma per incapacità o non volontà di chi avrebbe il compito di realizzare le cose previste nel programma stesso del sindaco. E il sindaco Marino purtroppo non vede o non intende intervenire. Due cose aveva promesso qualche mese fa, per tentare di superare i primi due anni di inattività: un vero ufficio biciclette e una cabina di regia, perché molte delle cose che servono sono di competenza di diversi dipartimenti, Proposte organizzative, adottate da tutte le città evolute, che non richiedono risorse finanziarie. Nessuna delle due cose è stata fatta.
Abbiamo messo a disposizione dell’amministrazione la nostra esperienza di associazioni, senza contropartite. Ma la nostra partecipazione in realtà si è tradotta finora in molta comunicazione istituzionale, scarso ascolto e pochissime occasioni di confronto. Le decisioni vengono prese altrove.
Il risultato è che Roma finora è ferma.
Non abbiamo più fiducia in questa amministrazione, per quanto riguarda il suo impegno a favore della ciclabilità urbana. Non ha dato prova di credibilità e per questo motivo, a meno che non cambi radicalmente e rapidamente, ci dichiariamo fuori da qualsiasi rapporto nei suoi confronti.
Abbiamo messo a disposizione dell’amministrazione la nostra esperienza di associazioni, senza contropartite. Ma la nostra partecipazione in realtà si è tradotta finora in molta comunicazione istituzionale, scarso ascolto e pochissime occasioni di confronto. Le decisioni vengono prese altrove.
Il risultato è che Roma finora è ferma.
Non abbiamo più fiducia in questa amministrazione, per quanto riguarda il suo impegno a favore della ciclabilità urbana. Non ha dato prova di credibilità e per questo motivo, a meno che non cambi radicalmente e rapidamente, ci dichiariamo fuori da qualsiasi rapporto nei suoi confronti.
In appendice, ricordiamo i fatti. Delle bikelanes programmate, che si disegnano con la vernice sull’asfalto, con opere minime quindi, finora ci sono soltanto 700 metri su via Portuense, eredità di programmi della passata giunta. Marino ne aveva promesso molti km, nei primi 100 giorni da Sindaco. Le rastrelliere per le bici nelle scuole non ci sono ancora. Quelle che vediamo in giro sono quasi sempre per iniziativa di volontari o di operatori privati intelligenti. I nuovi programmi, ad esempio per il Giubileo, lasciano immaginare opere che non servono ai romani ma ai turisti, ottimo obiettivo se i romani, che vanno in bicicletta nonostante tutto, fossero già protetti.
Si potrebbero fare ancora molti esempi concreti. Per il tunnel di S. Bibiana è stato elaborato un progetto che, per dare spazio alle bici, toglie spazio ai pedoni più che alle auto. E comunque non è ancora realizzato. Il bikesharing è ancora fermo. La ciclabile Nomentana, progetto ormai di molti anni fa, è finanziata solo a metà e intanto è decaduto il finanziamento previsto dalla regione Lazio per il prolungamento della ciclabile del Tevere verso Fiumicino. Nella manutenzione straordinaria delle strade, dove è obbligo di prevedere almeno una corsia ciclabile, si continua a fare finta di niente. I lavori per la Tiburtina sono quasi finiti e niente per le bici. Quelli di viale XXI aprile sono finiti e niente per le bici. La lista si potrebbe di molto allungare. Anche la consulta dei cittadini sulla sicurezza stradale è ferma da cinque mesi.
L’intero Piano Quadro della Ciclabilità, approvato nel 2012 dall’Assemblea Capitolina, pure ripreso e solennemente confermato dal Piano Generale del Traffico di recente approvazione, giace dimenticato (non da noi!) nei cassetti…
Si potrebbero fare ancora molti esempi concreti. Per il tunnel di S. Bibiana è stato elaborato un progetto che, per dare spazio alle bici, toglie spazio ai pedoni più che alle auto. E comunque non è ancora realizzato. Il bikesharing è ancora fermo. La ciclabile Nomentana, progetto ormai di molti anni fa, è finanziata solo a metà e intanto è decaduto il finanziamento previsto dalla regione Lazio per il prolungamento della ciclabile del Tevere verso Fiumicino. Nella manutenzione straordinaria delle strade, dove è obbligo di prevedere almeno una corsia ciclabile, si continua a fare finta di niente. I lavori per la Tiburtina sono quasi finiti e niente per le bici. Quelli di viale XXI aprile sono finiti e niente per le bici. La lista si potrebbe di molto allungare. Anche la consulta dei cittadini sulla sicurezza stradale è ferma da cinque mesi.
L’intero Piano Quadro della Ciclabilità, approvato nel 2012 dall’Assemblea Capitolina, pure ripreso e solennemente confermato dal Piano Generale del Traffico di recente approvazione, giace dimenticato (non da noi!) nei cassetti…
COORDINAMENTO ROMA CICLABILE
5 commenti | dì la tua:
E anche i pedoni - urbani o no - sono arrabbiati come bisce. Chi utilizza come mezzo di locomozione i propri piedi come il sottoscritto (in condizioni certamente molto favorevoli - è una colpa? - e comunque, per i più disparati motivi, i km giornalieri sfiorano le due cifre) chi usufruisce delle proprie gambe, dicevo, è stato completamente dimenticato, irriso persino dalla nuova amministrazione. Nessun provvedimento per arginare l'ottusa arroganza di auto e scooter, mini medi o maxi che siano. Passaggi pedonali mai o mal ridipinti, preda del cafonaccio di turno; marciapiedi in balia di incivili dal sedere pesante; strade percorse in spregio delle più elementari norme di prudenza. Nulla è cambiato rispetto al pessimo andazzo di quello là; quello di prima, che non vedevo l'ora che si levasse di torno. Delusione Marino. (E ora aspetto l'irruzione del cretino in servizio permanente effettivo che invita a pedalare o passeggiare a Villa Borghese: lo rassicuro, per quanto mi riguarda: faccio anche questo, la domenica e qualche volta la sera al ritorno dal lavoro).
Alfonso Nitti
Piena solidarietà, non per caso nel coordinamento c'è anche una associazione di pedoni, l'ADP
Escono i Carabinieri contro i borseggiatori... QUINDICI ARRESTI IN MEZZ'ORA
E ovviamente sono tutti IMMIGRATI E ZINGARI, e tutti domani verrano liberati dai magistrati comunisti
Serve la legge marziale, servono retate ed espulsioni di massa, ma soprattutto serve SALVINI, che è l'unico che vuole fermare l'immigrazione senza regole e il buonismo della sinistra che hanno ridotto Roma e l'Italia ad una favela.
Quindici arrestati, in poche ore. Tutti cittadini stranieri di età compresa tra i 15 e 44 anni, già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. E’ il bilancio dei servizi antiborseggio a bordo dei mezzi pubblici e nei luoghi maggiormente frequentati dai turisti, in poche ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato quindici borseggiatori.
In particolare sono finiti in manette: un cittadino romeno di 38 anni, arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma San Pietro che lo hanno sorpreso a bordo del bus 64, in piazza dei Cinquecento dopo aver sfilato il portafoglio ad una turista svedese. I militari della Stazione Roma Nomentana, poco dopo, nei pressi della fermata metro Vittorio Emanuele, hanno arrestato due cittadine romene, di 27 e 34 anni, sorprese dopo aver rubato il portafogli dalla borsa di una 69enne romana.
La compagnia di piazza Dante invece ha arrestato un cittadino romeno di 44 anni che, sulla banchina della stazione Termini della metropolitana linea A, ha sfilato il portafoglio ad un turista olandese. Due cittadine bulgare entrambe 29enni sono state arrestate dai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina mentre sono state sorprese a rubare il portafogli dalla borsa di una turista coreana, all’interno di un negozio di via del Corso.
Gli stessi Carabinieri poco dopo hanno arrestato anche due cittadini lettoni, di 27 e 34 anni che a bordo del bus 160, in via Veneto, hanno rubato il portafogli ad una 63enne romana. Due cittadini algerini di 32 e 41 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Quirinale. I due sono stati sorpresi in via Cavour dopo aver sfilato il portafogli con 200 euro e lo smartphone dalla borsa di una turista che era seduta ai tavolini di un ristorante.
In via Carlo Cattaneo, i Carabinieri della Stazione Roma San Pietro hanno arrestato un 29enne cittadino albanese ed un 43enne cittadino romeno sorpresi dopo aver sfilato il portafogli ad un turista giapponese.
Due giovani nomadi, entrambe 15enni, sono state arrestate dai Carabinieri della Stazione Roma Vittorio Veneto che le hanno sorprese a bordo di un treno metropolitano della linea A, all’altezza della fermata Barberini, dopo aver rubato il portafogli con 300 euro e documenti personali ad un turista straniero. Infine i Carabinieri della Stazione Roma Trastevere hanno arrestato un cittadino algerino di 43 anni che a bordo di un treno della linea A , all’altezza della fermata Termini ha sfilato il portafoglio ad un turista australiano.
ITALIA AGLI ITALIANI
PADRONI A CASA NOSTRA
Mood ciclistico alla base della vittoria di Narino nel 2013?!?! Siate seri, Marino ha vinto grazie ai voti delle sezioni del PD oggi chiuse perché nei guai con Mafia Capitale. Ed è anche il motivo per cui Marino invece di dimostrarsi realmente onesto traccheggia senza dimettersi: perché non è libero di farlo come farebbe una persona onesta e di buon senso, perché lui sta li anche grazie ai voti di Mafia Capitale, anche di tanti cittadini è vero (ma dopo alemagno avrebbe vinto anche una statua) ma alle primarie il signore ha vinto grazie a quelle sezioni che ripeto, oggi stanno chiudendo nel tentativo goffo di dare una parvenza di pulizia ad un partito ormai autodistrutto. Non cercate ogni tanto di riabilitare questo personaggio, le critichelle profumate per lui e per il resto del "pubblico" romano giustamente mazzate. Lui è della stessa razza, per onestà dovreste ammetterlo.
eh ma allora siete contro marino, ma poi in altri post lo difendete. Da che parte state? (cit.)
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