Per il bene di Roma Marino deve dimettersi
Il sindaco è del tutto estraneo al malaffare. Ma ormai solo uno choc come il commissariamento può salvare la città. Una decisione non più rinviabile.
Meglio dimettersi. Meglio il commissariamento. Meglio una soluzione choc rispetto al progressivo deteriorarsi di quel che resta di un’istituzione democratica. Roma va salvata, è nell’interesse nazionale. Urgente.
Non c’è tattica elettorale che tenga di fronte allo sfascio della capitale. Non c’è calcolo politico accettabile per rimandare una decisione tanto traumatica quanto necessaria. La soluzione peggiore è lasciar marcire nel discredito diffuso anche chi non ha responsabilità, né penali né amministrative. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è persona perbene; estraneo al malaffare ereditato con la vittoria nelle elezioni del 2013. L’inchiesta giudiziaria, nei suoi vari filoni, ci racconta un Marino solo contro i cattivi. Lui li chiama proprio così, cattivi, con un’espressione fanciullesca in contrasto con la spregiudicatezza e il cinismo degli attori di Mafia Capitale.
Mentre l’ostilità e l’impopolarità registrate nel suo stesso partito, il Pd, si possono meglio comprendere ora, in quanto è stato considerato un fastidioso ostacolo dal comitato d’affari trasversale insediatosi in Campidoglio. Le mani sulla città eterna non lasciano le impronte digitali del sindaco in carica. Questa verità va sempre ripetuta.
Salviamo Roma, dunque. Il titolo di copertina del numero di questa settimana segnala la patologia e prova a indicare terapie praticabili. È il seguito di altre copertine e di altri servizi giornalistici con cui “l’Espresso”, sin dal dicembre 2012, per primo ha svelato il perverso intreccio politico-mafioso. Salviamola, finché siamo ancora in tempo, dai barbari che l’hanno invasa e spolpata pezzo a pezzo.
In questo numero Lirio Abbate, Marco Damilano, Bruno Manfellotto documentano gli snodi di questa storia destinata a protrarsi nel tempo. Nonostante la solidarietà manifestatagli dagli esponenti del governo nazionale, fino a quando può durare in un contesto totalmente fuori dall’ordinario l’ordinaria amministrazione dell’onesto Marino? Un mese ancora? Fin dopo l’estate? Quanti altri avvisi di garanzia, quanti altri arresti, quante altre rivelazioni bisognerà aspettare per prendere atto che l’assemblea capitolina - così si chiama per legge il consiglio comunale di Roma - è ingovernabile.
L'interesse collettivo vien prima dell’orgoglio personale. Dimettendosi dalla carica il sindaco confermerebbe la sua totale estraneità rispetto agli affari criminali di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, la coppia rosso-nera che ha asservito amministratori locali senza qualità, funzionari disponibili, imprenditori di scarsa fortuna. Inoltre anticipando le proprie dimissioni, in piena autonomia, Marino può metter fine al logoramento cui sta andando incontro. Inevitabile la contestazione subita martedì 9 giugno dai militanti del movimento 5 Stelle nell’aula Giulio Cesare (su cui pure gli ultimi cinque arrestati pare abbiano fatto la cresta), quando i quattro consiglieri comunali arrestati per mafia sono stati sostituiti dai primi quattro non eletti; ma i cittadini non meritano neppure un sindaco in quotidiana difficoltà costretto a replicare agli sberleffi mandando baci ironici e facendo con le mani il segno della vittoria. Ad uscirne sconfitto è il buon senso.
Roma appare una città fuori controllo. In tutti i sensi. Non c’è capitale in Europa così sporca, sciatta, prigioniera dell’incuria. Metropoli cosmopolita e arretrata. La cui Grande Bellezza - potenza evocativa di un Oscar - è assediata da una corona di spine di quartieri periferici, lontani dai palazzi del potere, dove cova un profondo malessere popolare. I barbari di mafia capitale hanno lucrato, come si è visto, sulla raccolta differenziata dell’immondizia come sull’assistenza agli immigrati e ai rom. E il degrado si estende colpevole.
Per Roma insomma va cercata una soluzione straordinaria. Se la politica ne avesse l’autorità, il sindaco in carica dovrebbe essere investito di poteri straordinari e affiancato da un comitato di salute pubblica - composto dalle migliori intelligenze e competenze romane e nazionali - in grado di gestire questa difficile transizione. Ma non accadrà e la normativa attuale non lo consente. Se Marino si dimette, invece, apre la strada al commissariamento della città. La persona giusta per ricoprire quel ruolo c’è già. È un funzionario dello Stato schivo e determinato, Franco Gabrielli, da due mesi prefetto dopo aver guidato con successo la Protezione Civile con il recupero della nave Concordia. È il plenipotenziario del premier Renzi a Roma ("Chi è il nuovo Prefetto Franco Gabrielli"). A lui il compito di riportare ordine e regole nell’amministrazione capitolina. L’Italia guarda sgomenta.
Twitter @VicinanzaL
Non c’è tattica elettorale che tenga di fronte allo sfascio della capitale. Non c’è calcolo politico accettabile per rimandare una decisione tanto traumatica quanto necessaria. La soluzione peggiore è lasciar marcire nel discredito diffuso anche chi non ha responsabilità, né penali né amministrative. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è persona perbene; estraneo al malaffare ereditato con la vittoria nelle elezioni del 2013. L’inchiesta giudiziaria, nei suoi vari filoni, ci racconta un Marino solo contro i cattivi. Lui li chiama proprio così, cattivi, con un’espressione fanciullesca in contrasto con la spregiudicatezza e il cinismo degli attori di Mafia Capitale.
Mentre l’ostilità e l’impopolarità registrate nel suo stesso partito, il Pd, si possono meglio comprendere ora, in quanto è stato considerato un fastidioso ostacolo dal comitato d’affari trasversale insediatosi in Campidoglio. Le mani sulla città eterna non lasciano le impronte digitali del sindaco in carica. Questa verità va sempre ripetuta.
Salviamo Roma, dunque. Il titolo di copertina del numero di questa settimana segnala la patologia e prova a indicare terapie praticabili. È il seguito di altre copertine e di altri servizi giornalistici con cui “l’Espresso”, sin dal dicembre 2012, per primo ha svelato il perverso intreccio politico-mafioso. Salviamola, finché siamo ancora in tempo, dai barbari che l’hanno invasa e spolpata pezzo a pezzo.
In questo numero Lirio Abbate, Marco Damilano, Bruno Manfellotto documentano gli snodi di questa storia destinata a protrarsi nel tempo. Nonostante la solidarietà manifestatagli dagli esponenti del governo nazionale, fino a quando può durare in un contesto totalmente fuori dall’ordinario l’ordinaria amministrazione dell’onesto Marino? Un mese ancora? Fin dopo l’estate? Quanti altri avvisi di garanzia, quanti altri arresti, quante altre rivelazioni bisognerà aspettare per prendere atto che l’assemblea capitolina - così si chiama per legge il consiglio comunale di Roma - è ingovernabile.
L'interesse collettivo vien prima dell’orgoglio personale. Dimettendosi dalla carica il sindaco confermerebbe la sua totale estraneità rispetto agli affari criminali di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, la coppia rosso-nera che ha asservito amministratori locali senza qualità, funzionari disponibili, imprenditori di scarsa fortuna. Inoltre anticipando le proprie dimissioni, in piena autonomia, Marino può metter fine al logoramento cui sta andando incontro. Inevitabile la contestazione subita martedì 9 giugno dai militanti del movimento 5 Stelle nell’aula Giulio Cesare (su cui pure gli ultimi cinque arrestati pare abbiano fatto la cresta), quando i quattro consiglieri comunali arrestati per mafia sono stati sostituiti dai primi quattro non eletti; ma i cittadini non meritano neppure un sindaco in quotidiana difficoltà costretto a replicare agli sberleffi mandando baci ironici e facendo con le mani il segno della vittoria. Ad uscirne sconfitto è il buon senso.
Roma appare una città fuori controllo. In tutti i sensi. Non c’è capitale in Europa così sporca, sciatta, prigioniera dell’incuria. Metropoli cosmopolita e arretrata. La cui Grande Bellezza - potenza evocativa di un Oscar - è assediata da una corona di spine di quartieri periferici, lontani dai palazzi del potere, dove cova un profondo malessere popolare. I barbari di mafia capitale hanno lucrato, come si è visto, sulla raccolta differenziata dell’immondizia come sull’assistenza agli immigrati e ai rom. E il degrado si estende colpevole.
Per Roma insomma va cercata una soluzione straordinaria. Se la politica ne avesse l’autorità, il sindaco in carica dovrebbe essere investito di poteri straordinari e affiancato da un comitato di salute pubblica - composto dalle migliori intelligenze e competenze romane e nazionali - in grado di gestire questa difficile transizione. Ma non accadrà e la normativa attuale non lo consente. Se Marino si dimette, invece, apre la strada al commissariamento della città. La persona giusta per ricoprire quel ruolo c’è già. È un funzionario dello Stato schivo e determinato, Franco Gabrielli, da due mesi prefetto dopo aver guidato con successo la Protezione Civile con il recupero della nave Concordia. È il plenipotenziario del premier Renzi a Roma ("Chi è il nuovo Prefetto Franco Gabrielli"). A lui il compito di riportare ordine e regole nell’amministrazione capitolina. L’Italia guarda sgomenta.
Twitter @VicinanzaL
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Noi abbiamo un giudizio negativo di questi due anni di Giunta Marino. La città è stata amministrata male. Allo stesso modo consideriamo però di grande valore i segnali di discontinuità che il sindaco ha saputo dare: la rotazione dei dipendenti, un certo atteggiamento risoluto sulla pedonalità, la chiusura di Malagrotta, nomine di qualità nelle municipalizzate, un capo dei Vigili Urbani finalmente non proveniente dalla fanghiglia del corpo dei Vigili Urbani, la fine della manovra d'aula, il bilancio cittadino in regola dopo oltre vent'anni, forse la fine della camorra dei cartelloni e, soprattutto, la lotta costante al PD romano, autentico grumo di mafia della città. Il sindaco spiega molto bene questa cosa nell'intervista di oggi a Il Messaggero (eccola).
L'editoriale del direttore de L'Espresso Vicinanza è difficilmente attaccabile, ma non riusciamo a risponderci ad una domanda: come mai Franco Gabrielli dovrebbe fare meglio di Marino? In quale modo dovrebbe riuscire a impattare? Farà lavorare la Polizia Municipale? Diminuirà le finte malattie che dilaniano Atac? Aumenterà la scandalosa produttività di Ama? Come? Con quali poteri?
Certo il commissario avrebbe dalla sua la possibilità di poter gestire la città senza doversi rivolgere al Consiglio Comunale. E non è poco. Basti vedere cosa è successo oggi: convocazione del consiglio, niente numero legale (i consiglieri del PD non si sono presentati) e rinvio a lunedì. E' stato così per tutta la consiliatura. Il commissario non avrebbe questo problema, ma non potrebbe certo contare su tante altre facilitazioni ammenoché il Parlamento non decida di approvare qualche legge speciale specificatamente dedicata a Roma.
A fronte di questo piccolo vantaggio, la città avrebbe a nostro avviso un grande svantaggio: dover rinunziare all'apporto ed al lavoro di quegli assessori che da due anni stanno lavorando per dare una svolta concreta e strutturale alla città. Con misure e norme che potranno, se portate a dama, condurre Roma a standard più europei. Parliamo di Marta Leonori, di Giovanni Caudo, per certi versi di Guido Improta, di Silvia Scozzese e di Alfonso Sabella. Perché la città dovrebbe rinunciare a loro? E un eventuale commissariamento potrebbe in qualche modo coinvolgerli ugualmente? E poi un commissariamento non dovrebbe limitarsi a gestire l'ordinaria amministrazione rinunziando a progettare il futuro della città, le sue aspettative, le sue visioni, le sue aspirazioni? Rinunciando a qualsiasi tipo di riforma reale degli appalti, del commercio, dell'urbanistica, dei lavori pubblici come invece sta provando a fare l'attuale amministrazione. Altro dubbio: commissari a Roma ce ne sono già stati in passato. Non sarebbe la prima volta. O non hanno fatto nulla o quel poco che hanno fatto è stato immediatamente sconfessato - perché - impopolare dalla amministrazione che veniva subito dopo. E allora che diavolo di senso ha? Un esempio. Il prefetto Morcone, che fu in carica a lungo tra Veltroni e Alemanno, decise (tra le altre cose) di estendere la disciplina della ZTL anche alle orripilanti e pericolose macchinette, vetturette immatricolate come ciclomotori ma inquinanti come portaerei che vengono utilizzate o da bambini che non sono in età per la patente B, o da filibustieri che hanno avuto ritirata la patente e che invece questa auto la possono usare anche senza o, infine, da signore annoiate che così possono entrare in ZTL pur non essendovi residenti. Appena eletto, Alemanno, annullò questa normativa perché alcune concessionarie che vendevano macchinette glielo chiesero. Vanificando una delle poche cose buone e ragionevoli fatte durante il commissariamento. Allora, ribadiamo, che senso ha?
-RFS
io non sono d'accordo perche marino sta facendo molto. Praticamente sta levando la cacca dal comune e da tutte le ditte comunali vedi ama,atac,etc. Sta facendo molto bene e questo da fastidio a molti. E' proprio per questo motivo che lo vogliono silurare. Io invece dico bene, continua cosi.
RispondiEliminaMa certo. Come correre il rischio di perdere un Improta, ad esempio. Dacché si è scritto di ZTL: si è affrettato a ripristinare l'orario della ZTL serale del fine settimana, mi pare; ha finalmente fatto in modo che venissero collocate le telecamere anche in uscita dalla ZTL per inchiodare i tarpani dell'accesso contromano, anche. E, più in generale: come dimenticare la crescita esponenziale delle corsie preferenziali, ora finalmente protette da efficaci cordoli, da lui ferreamente voluta. Teniamocelo ben stretto, Improta. Mi raccomando.
RispondiEliminaMi sembra che Marino sia una brava persona. Questo non vuol dire che sia un sindaco capace e che possa fare il bene di una città complessa se non addirittura impossibile come Roma. So bene che la colpa in gran parte è della disastrosa e criminale gestione di Alemanno, ma la bomba è purtroppo scoppiata in mano a Marino, che non sa veramente più dove mettere le mani. A parte che la sua uscita da checca isterica durante il vergognoso affaire "Salva Roma" mi fece molto dubitare del suo carattere e della sua personalità, ma qui si sta parlando di normale amministrazione non attuata (sturamento tombini, pulizia delle strade, lotta all'abusivismo ormai esteso a macchia d'olio, etc.) e promesse non mantenute. Se la città è ingovernabile perché in mano a mafiette e lobby, Marino deve dare un segnale forte e di grande dignità: si dimetta, e dica la verità ai suoi elettori, ovvero che Roma è ingovernabile. E' l'unica mossa che ormai gli resta da attuare. Io, da parte mia, invoco un commissariamento, forse l'unica soluzione possibile per raddrizzare la spina dorsale a questa città ormai quasi miserabile.
RispondiEliminaMarino e' onesto, dovrebbe essere piu' cazzuto. Sono i sergenti che possono far perdere una guerra, se vogliono......
RispondiEliminaNon sonoi assolutamente d'accordo.
RispondiEliminaMarino ha dimostato costantemente discontinuità rispetto ai potentati autoreferenziali di apparato, ha dimostratoi di voler imprimere una svolta (cosa stradifficilissima in una Città con mille incancrenimenti aggrovigliati in una massa inestricabile), si è circondato di assessori in buona parte decisamente di livello superiore rispetto al passato. Ha ripreso per i capelli AMA, ATAC, ha imposto un cambio di passo in ACEA, ha finalmente varato una riforma seria del mostruoso scandalo cartellopoli e credo che in Campidoglio sia ormai chiaro che non è "influenzabile" con i metodi da "palazzi del potere". Direi che per un Sindaco di Roma è quasi una rivoluzione.
NULLA DI PIU' SBAGLIATO CHE FAR DIMETTERE MARINO ORA, VADA AVANTI COL SUPPORTO DELLA PARTE SANA DEL PD!
CERTI ARTICOLI SEMPLICISTICI VENDERANNO PURE MA NUOCCIONO ALLA SOCIETA' CIVILE.
Mc Daemon
Assolutamente no! Per la prima volta *la prima volta* assistiamo ad una ripulita generale di Roma e vogliamo gettare ora la spugna con un rimpasto voluto dallo stesso PD colluso!?!?
RispondiEliminaSe solo penso che rischiamo di finire in mano a grillini e Salvini, non ho alcun dubbio:
RispondiEliminaMarino tutta la vita!!!
E allora tienitelo insieme a 'sta città di merda!
EliminaA differenza di RFS e dei commenti positivi che mi precedono, l unico segnale di discontinuità che ho notato con Marino sindaco è che con la pedonalizzazione dei fori è aumentato mostruosamente il traffico nelle strade limitrofe tra cui via merulana che sembra un autostrada. Con inevitabili conseguenze sulla salute a causa dello smog e dell inquinamento acustico. Senza considerare che su via dei fori imperiali è pieno di venditori abusivi e barboni (che cmq prolificano in tutta la città ). Purtroppo siamo un popolo di incivili a partire dal singolo cittadino sino ad arrivare a chi ci amministra tra cui il sindaco. O arriva uno con le p.... in grado di rivoltare in meglio la città oppure conviene, a chi paga le tasse, emigrare all estero in un paese più civile e a misura d uomo . Io lo farò non appena mi faccio coraggio
RispondiEliminaCerto che si deve dimettere, ma scusate la Polverini non si dimise per molto meno.
RispondiEliminaMa Marino come fa a governare se alla fine tutta la sua giunta è coinvolta nello scandalo.
Scusate ma come fate a giustificare una situazione del genere, ma possibile che in Italia ci siano sempre delle difficolta a capire come si risolvono le cose per il bene del popolo.
Immagino che tutti pretendiamo onestà completa da colui che ci rappresenta in Campidoglio, ma limitarsi a chiudere tutti i rubinetti per paura di essere coinvolti nel malaffare per un appalto dubbio, rivendicando poi la propria alterità rispetto al marciume circostante, è oggettivamente insufficiente per mandare avanti una città come Roma. Sono 2 anni che questo stallo,prodotto in buona fede e con propositi giusti, va avanti e la città è oggettivamente allo stremo. Roma ha bisogno di tornare ad avere i servizi essenziali e la manutenzione deve urgentemente tornare ad essere ordinaria, non solo strordinaria! Spiace dirlo, ma a fare il sindaco limitandosi a chiudere i rubinetti son buoni tutti, persino io.
RispondiEliminaPer me se il commissario e' in grado di licenziare e privatizzare tutto ben venga altrimenti e' solo tempo perso.
RispondiEliminaOggi avete deciso di sponsorizzare Marino a quanto pare, siete delle canne mosse dal vento che vi spostate in continuazione da una parte all'altra.
RispondiEliminaMarino deve andare via con tutta l'attuale giunta decimata da quella completa del mandato iniziale.
Non e' che voi aspirate a qualche posticino visto che il biciclettaro vi ha invitati piu' di una occasione a sedervi con lui come se voi foste in possesso di qualche mandato assegnatovi dai cittadini di Roma ( altro abuso del biciclettaro ) ?
Ma le file di Rom che alle primarie del PD votavano..le ho viste solo io???? Guarda caso la prima cosa che Marino fa appena eletto è sponsorizzare le coop che si occupano di ROM......... Un Sindaco che dice di non fare il magistrato e di non accorgersi di nulla salvo poi"atteggiarsi" a salvatore della patria per aver portato le carte in procura...te credo glielo aveva imposto il giudice!!!!! Difendere a spada tratta il suo Tassone e poi commissariare Ostia come se il mini sindaco non lo avesse scelto lui ed il suo partito?? Odevaine e tanti altri....Ancora credete alla favoletta dell'onesto marziano??? Marino prima di fare il Sindaco è stato senatore della repubblica e necessariamente conosce l'andamento delle corruttele politico affaristiche...sveglia gente.......
RispondiEliminaUn articolo della stampa sulle indecisioni di Renzi http://www.lastampa.it/2015/06/12/italia/politica/roma-spaventa-renzi-il-premier-congela-i-fondi-per-il-giubileo-wF0Htt11gboAASqwRLiEIK/pagina.html
RispondiEliminaMarino non è in grado di controllare la corruzione della sua amministrazione.
RispondiEliminaMarino non è in grado di costringere a lavorare addetti a rifiuti, verde ecc. che stanno sabotando la città.
Marino non è in grado di fare pulizia nelle partecipate piene di parenti e amici di politici che non fanno un cazzo.
Marino non è in grado di prendere 1 sola decisione che vada controcorrente, come invece fece Cofferati con gli sgomberi.
Marino non è in grado di fare NULLA, e questo sarebbe anche un male limitato, se non fosse però circondato da gente che sta attivamente distruggendo la città.
Marino se ne deve andare il prima possibile, e mi auguro arrivi qualcuno che faccia un ripulisti da finire nei libri di storia.
Marino deve andare a fare in culo insieme ai suoi amici rom di merda
RispondiEliminai rom di merda come li chiami tu li ha aiutati di piu aledanno! ignorante
RispondiEliminaTua madre?
EliminaMarino è incollato alla poltrona come tutti i politici. Doveva dimettersi qualche mese fa, tornare al voto e se ci riusciva a rivincere. Doveva dimettersi. Non l'ha fatto e non capisco come faccia a mostrarsi sorpreso per la scelta del commissario per il giubileo.
RispondiEliminaCome dice Stefàno non mi è ben chiaro cosa deve succedere per far dimettere il sindaco. Fino a qualche mese fa le dimisssioni avrebbero avuto un peso politico dove il sindaco prendeva le distanze dalla corruzione ! Oggi invece sarebbero solo la presa di coscienza che la situazione è completamente sfuggita alla politica ed è di competenza della magistratura !
Ha senso levare Marino solo se al suo posto arrivano tecnici svedesi, se no è inutile.
RispondiEliminaResta solo perchè non ha un altro incarico politico di riserva.
RispondiEliminaessere una brava persona vi sembra sufficiente per governare Roma? Anch'io sono una brava persona. Ci vuole anche competenza e talento politico, ossia capacità di capire a chi dare fiducia nel governare. Non sono gli atteggiamenti manichei di rettitudine (che è poi da dimostrare, visto che famiglie di zingari hanno votato Marino alle primarie) a fare un uomo di qualità. Semmai a fare un uomo stupido...laddove il concetto di onesto sta soltanto nella mancanza di idee coerenti e fattive.
RispondiEliminaGli incarichi vengono conferiti con ordinanza sindacale ovvero, li conferisce l'Onorevole Sindaco. Se incarichi dei banditi non puoi lavartene le mani in seguito. Aggiungo che, nel famoso rapporto del MEF, veniva evidenziata l'irregolarita' nell'affidamento dei servizi rivolti alle emergenze sociali della citta'. Marino, di quel rapporto, ne ha usato solo 4 pagine.
RispondiEliminaCome commissario dotato di poteri speciali vedrei bene uno dei leader della comunità rom. Almeno sarebbe un bel tentativo.
RispondiEliminaAnch'io sono critico rispetto alla prudenza eccessiva del Sindaco nell'affrontare numerose questioni, ma la discontinuità col passato è evidente. L'eredità pesante affosserebbe chiunque, in queste condizioni di bilancio.
RispondiEliminaMarino se non altro è ONESTO e questo è il primo dei valori che ad un capo si richiede (seguito dalla capacità di amministrare) e che invece passa troppo in secondo piano.
E poi, perchè Marino si dovrebbe dimettere? Perchè hanno scoperto che molti dell'opposizione e del suo stesso partito ruba(va)no? E' vero o non è vero che Marino non è indagato nell'inchiesta Mafia capitale? E' vero o no che ha dovuto lottare col suo stesso partito per imporsi politicamente? E allora lo facciamo dimettere così da favorire i mascalzoni?
Che il malaffare sia obiquitario è evidente: basta guardare la condizione delle strade romane (intendo il manto, l'organizzazione degli spazi, i cartelloni, i manifesti pseudo-politici illegali, le bancarelle), ma è altrettanto vero che qualcuno dall'interno dell'amministrazione rema certamente contro.
Io vedo Marino come uno di buona volontà che ce la sta mettendo tutta. Non è un gran comunicatore e vorse troppo tenero, ma comunque uno che sa il fatto suo e che merita di terminare il mandato che democraticamente ha avuto dalle elezioni.
Non mi piace che qualcuno, se non la magistratura, dica che il mio Sindaco debba andarsene senza che ci sua responsabilità personale.
L'amministrazione pubblica è prigioniera di una schiera di funzionari nullafacenti e parassiti..Cacciare via tutti e riassorbire uno per uno dopo attente valutazioni di capacità senza diritti acquisiti o altro..questa è l'unica soluzione ma il dipendente pubblico trema al solo pensiero di affrontare una valutazione di merito perchè trattasi di persone completamente abbrutite che non sanno fare nulla e nel mercato del lavoro vero non avrebbe alcuna possibilità di entrare..zombie moderni. Questi piuttosto che rinunciare ai piccoli privilegi che in molti casi gli valgono mille euro al mese sono disposti a tutto..anche a vivere in una città che affoga nel degrado con Dirigenti che stanno tutto il giorno a pensare a come esercitare un potere senza significato accumulando prebende e misere soddisfazioni..In questa situazione Marino che già è politicamente incapace e fuori luogo (trattasi di medico che si butta in politica per soddisfare manie di onnipotenza tipiche anche dei PM, Avvocati, etc) cosa puòfare? Un cittadino romano vero deve solo pregare in un tracollo immediato e senza ritorno perché il fallimento in questo caso è l'ultima possibilità di salvezza..una lenta e disperata agonia serve solo ad accompagnare i statali alla pensione con danni incalcolabili per molte generazioni..
RispondiEliminaSiamo sulla stessa lunghezza d'onda 9:43 am. Quello che dico in questo forum da anni, si salva la città (e l Italia ampliando questo trattamento al sud) obbligando la stessa a vivere con quello che produce. Occorre rompere questa catena di clientelismo e lavoro pubblico che affonda ogni speranza nel futuro. Ci vuole commissari, default, privatizzazione delle municipalizzate e riduzione brutale dei dipendenti pubblici
RispondiEliminaCaro Bat la riduzione brutale dei dipendenti del comune già c'è stata come anche la diminuizione degli stipendi ma non purtroppo quella dei politici che hanno mantenuto gli stessi privilegi non c'è stata
RispondiEliminaMagari fosse cosi...
EliminaPer i politici sono stati messi li con quei privilegi come premio per una società che ha voluto favori da quegli stessi politici.
Se il nostro paese ha il pil che per piu della meta e' intermediato dallo stato e' perché la politica si e' fatta latrice delle istanze di spesa che venivano dalla società. Questa mission e' stata fatta "bene" a loro modo e il privilegio e' il risultato di questo. Quindi vogliamo vedere cho e' colpevole per i politici con i loro privilegi: guardiamoci in faccia (o meglio che si guardino in faccia gli abitanti delle regioni del sud e di roma...)
se il governo non si fida di marino ( visto l'incarico a Gabrielli ) perché dovremmo fidarci noi?
RispondiEliminaE' da tempo che ripeto passando per un folle che la città è stata consegnata ai ROM alla comunità A.L.A. afro latino saziato che ai writer che presidiano Roma armati di machete la notte lo usano contro chi li contrasta davanti a simile scempio le menzogne di marino e mr.bean
RispondiEliminaSono incredibili e da avanspettacolo
Solo una memoria può salvarci:
Ripristino del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato
Uscita dall'euro visto che i dotti paesi del ord hanno statuito che l'Italia è la discarica etnografica dell'europa
Invocare il DVCE al fine di salvare l"Italia dalla miseria e dal degrado assoluto che ci vogliono imporre.
Ma che ce frega??
EliminaOggi ce stanno pure li froci in festa.
La citta' non potrebbe fare piu' schifo.
IGNAVO MARINA scendi dalla bicicletta (rimetti il sellino che è meglio) e dopo aver unito due gay e venduto i s.pietrini ai cinesi.......TORNA A FARE IL CHIRURGO....oddio speriamo che nessuno si ammali......
RispondiEliminaSono assolutamente con il sindaco Marino.
RispondiEliminaGià il fatto che ha tutti i media contro, qualcosa la dice no?
Mi fido solo della Sua Giunta. tutto il resto è noia
Sono di Milano, vivo a Roma e penso che Marino sia una brava persona. Se sia in grado di fermare il degrado l'abusivismo e la corruzione sinceramente non lo so, anche perché un uomo solo contro il "Sistema" la vedo difficile. Vorrei però evidenziare come anche i cittadini possano dare il loro contributo al rispetto delle regole: una mattina vedo nella fermata metro Conca D'Oro un vigilantes che sposta la sbarra per far entrare nella metro una signora senza biglietto: ho protestato immediatamente sul posto, ho chiesto al vigilantes di fornirmi il suo numero di matricola e ho informato l'Atac in forma scritta. Mentre a Roma state sempre a commiserare chi chiede il rispetto delle regole e vi vantate di sapervi sempre fare una bella risata anche quando siete immersi nella cacca, a Milano siamo più rompiscatole e però qualche risultato l'abbiamo messo a segno: ATM, l'Atac di Milano,. ha i bilanci in attivo e i mezzi pubblici funzionano decisamente meglio. Poi da quasi 10 anni sono stati eliminati i cassonetti e la raccolta rigorosamente differenziata si fa nei condomini. Siamo arrivati al punto che si mettono le multe se l'umido non viene messo nel sacchetto biodegradabile, mentre le strade di Roma sono invase dai rifiuti. Secondo me i romani dovrebbero loro per primi protestare di più: prendiamo il caso dei rovistatori sono persone che commettono un furto ai danni di Ama in quanto i rifiuti che vengono depositati nei cassonetti diventano proprietà di Ama e potrebbero costituire anche un profitto se la differenziazione e il riciclo fossero a regime. Allora perché non andiamo tutti in caserma a denunciare queste persone per furto?
RispondiEliminaPer ricominciare veramente da zero Roma DEVE essere commissariata. Sono decenni che è marcia. Commissariamento subito!
RispondiElimina@6:41 pm: amico milanese, tutto fiato sprecato. Ai romani va bene così, perché loro per primi godono del clima di totale illegalità e inciviltà che regna in questa città stracciona e miserabile. Ho visto fare cose inenarrabili non dico da extracomunitari, zingari o coatti, ma da gente teoricamente "distinta", vecchietti,vecchiette e semplici massaie o padri di famiglia con figli al seguito (bell'esempio...poi si lamentano che vengono su dei mostri). Lascia perdere, l'unico consiglio che posso darti è: cerca quanto prima di tornare a Milano, e, se riesci a farlo, vai ancora più a nord. Tra 10 anni questa città sarà ai livelli di Calcutta, se va bene. Io da parte mia mi sto imparando il Tedesco, e l'anno prossimo me ne vado, qualunque sia la mia sorte. Ma ancora stiamo qui a parlare di sindaci, giunte e stronzate varie. E' l'Italiano che è storto, e il romano è l'apoteosi di tutti i peggiori difetti dell'italianità.
RispondiElimina@1:40 PM amico romano! Vorrei dirti che a me Roma piace tantissimo con la sua bellezza, la sua atmosfera familiare, i suoi tramonti sui viali con i pini marittimi, l'aria dolce di molti quartieri piacevolissimi mi ha riempito il cuore di tanta felicità! Certo appena arrivata quando ho visto gli autobus arrivare con il numero scritto su un foglio di carta A4 o vedere gli autisti scendere e prendere a calci l'autobus per farlo ripartire...beh...mi sono un po' chiesta dove cacchio ero finita! Ma poi in effetti ti abitui alla cose sia belle che brutte, come per esempio al fatto che se sei una ragazza carina gli autisti ti fanno salire anche fuori fermata....corruzione, raccomandazioni, ruberie ci sono ovunque in itaglia, ma il livello minimo di servizio i cittadini potrebbero pretenderlo invece di questa rassegnazione fatalistica.....tornare a milano? pensa che proprio un mesetto fa ne parlavo con un mio amico milanese e mi diceva che purtroppo (per me che amo tanto il verde pubblico) Milano è diventata off limits nel senso che nei parchi, giardinetti etc. ci sono questi raduni alcolici di sudamericani (min 50 pax fino a 200/300) che durano anche 24 ore e rendono impossibile ai cittadini usufruire del verde pubblico e creano anche situazioni persicolose per le vie adiacenti (inoltre i vigili hanno paura di intervenire anche se chiamati) e mi ha sconsigliato di lasciare Roma....certo è che qua a Roma il magna magna è così spudorato che non garantiscono il livello minimo dei servizi ai contribuenti...
RispondiEliminaMarino deve andare via non perchè sia coinvolto in Mafia Capitale ma perchè è incapace e inadatto al ruolo che ha. Si è visto dall'inizio.
RispondiElimina