Francesco Merlo (ne pubblichiamo il contributo uscito ieri qui su Repubblica) si conferma il grande giornalista italiano di gran lunga più vicino alla sensibilità di questo blog. Lo ha dimostrato più volte addirittura sovente dandoci l'onore di una citazione in uno dei suoi editoriali. Qui, su Mafia Capitale, centra il problema meglio di chiunque altro facendo capire a chi vuol capire che la città non si può salvare da sola. Che gli anticorpi non ci sono e che vanno importati da fuori. Ma soprattutto che Mafia Capitale siamo tutti noi e Roma è la "scenografia" perfetta per quello che sta succedendo.
Una città dove ci si indigna se la Juve ruba un rigore, se il mercato daariomma o daalanzie non è all'altezza, ma dove non hai uno straccio di manifestazione contro i mafiosi che si stanno divorando la città e stanno rendendoci tutti più poveri e più cattivi.
Francesco Merlo è l'unico giornalista italiano ad aver capito quale è e quanto è profondo il legame tra una città consumata dal crimine organizzato e quella vettura sempre perennemente in terza fila che rallenta ogni santo giorno il traffico su quella strada. L'unico.
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Coltello e tangente, la lingua della suburra
Dalle minacce alle battute sessiste, il romanesco criminale dei signori dell'arraffo. Nella intercettazioni diventano protagonisti tangenti, appalti e volgarità. E il rispetto che si deve a chi manovra denaro
di FRANCESCO MERLO
NON bastano le manette. Roma, "'a mucca che amo munto tanto", va espugnata e affidata allo Stato, come Berlino e come Washington. Ci vuole una legge speciale che dia a Palazzo Chigi i pieni poteri sul cuore della capitale, nel territorio dentro le mura aureliane per esempio, come Berlino appunto che è Stato nell'ansa della Sprea, dalla Porta di Brandeburgo alla Siegessäule, e come Washington, tra il Lincoln Memorial e il Congresso. Tocca insomma al governo strappare Roma non solo ai Carminati, ai Buzzi agli Odevaine, alle cooperative rosse come la "29 giugno" e a quelle simoniache di Cl che si chiamano piamente Cascina e Domus Caritatis, ma anche ai Consigli comunali che "devono stare ai nostri ordini perché li pago e vaffanculo ", e alle Giunte che sono "la mucca che se non mangia non può essere munta".
Da decenni queste istituzioni di Roma sono corrotte o inadeguate, con i sindaci complici o ignavi: "Se Marino resta sindaco altri tre anni e mezzo, col mio amico capogruppo ce magnamo Roma". Il presidente del Consiglio come il papa re, dunque. Solo un'amministrazione statale, infatti, può ridimensionare, nella città-universo ormai degradata a suburra, i capibastone e i sovrastanti che marcano il territorio come il consigliere comunale Giordano Tredicine, che è stato arrestato ieri: "Se non t'arrestano - gli dice Buzzi - tu diventi primo ministro". E quello: "Perché? Me possono arresta'? ". E Buzzi ridendo: "Li mortacci tua, se te possono arrestà!". Fumantino e minaccioso Giordano Tredicine ha infatti portato nelle istituzioni la selvaggia illegalità degli ambulanti sparsi per Roma, il pittoresco delle roulotte che vendono cibo, con il loro minestrone di esseri umani: pakistani e armeni, cingalesi e tailandesi e filippini, tutti sotto il controllo di una sola grande famiglia, appunto. Dice di lui Carminati: "Quello viene dalla strada! Lui è serio, e poi è uno che è poco chiacchierato, nonostante faccia un milione di impicci ".
Ed è degradato a mafia anche il tradizionale romanesco criminale di "Er più" che era un capo brigante, ma non un padrino. Il linguaggio d'amore e di coltello che Dumas racconta nel Conte di Montecristo diventa infatti linguaggio di appalto e di tangente con "zozzo e zozzone" al posto di "cornuto e sbirro". Mentre "l'elenco della mangiatoia" sostituisce "gli amici degli amici". E "o li cacci o li compri" a proposito dei consiglieri comunali è quel che dice don Mariano Arena a proposito dei carabinieri. La mucca poi è un'ossessione perché è la cresta, il pizzo, la ricotta, è keynesismo mafioso: "la mucca se non mangia non può essere munta", "se la vuoi mungere gli devi dare da magnà", e "quanto l'amo munta", "la mucca in tre mesi deve magnà...". Come si vede, più che una metafora è un'equazione, è il saggio di profitto, non l'arraffo bruto ma un arraffo che è già impresa. Qui è degradato a popolo di mafia anche il popolo dei quartieri. È stato per esempio arrestato Luca Gramazio che, secondo l'accusa, con una mano dà alla mafia quello che con l'altra prende dalla politica istituzionale "perché - dice Buzzi - una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso". E questa sarebbe una frase perfetta anche in bocca al padrino di Corleone.
Buzzi racconta che "Gramazio ha dato un milione di euro al comune di Ostia... per il verde. E ora il verde ce deve tornà tutto a noi". E infatti "il presidente del Municipio, che io c'ero andato a parlà, sta facendo gli atti per darceli tutti a noi". Anche Luca Gramazio appartiene, come Tredicine, ai cani di razza che fiutano gli umori grassi del territorio romano. È figlio di Domenico Gramazio detto "er pinguino" che nel Msi era il popolano un po' goffo e intransigente, una specie di comparsa del Rugantino, un fascista sociale di quelli moralisti e spaccamondo che prendevano tantissimi voti. Partecipò al famoso lancio delle monetine contro Craxi davanti all'hotel Raphael, gridava "ladri ladri" al tempo di Tangentopoli, mostrava le manette in Parlamento. Ecco: la legge del contrappasso ha saltato una generazione.
Papà Gramazio non è indagato anche se, si racconta nell'ordinanza, "andava con il figlio a trovate Carminati, er cecato". Chi ha trascritto le intercettazioni nota che il nome Carminati "viene pronunziato, per precauzione, a bassa voce", proprio come accade nella mafia siciliana con i nomi degli uomini d'onore, della gente di rispetto: Totò Contorno persino arrossiva quando, d'un fiato, diceva "don Masino".
Ed è "il rispetto" che Carminati pretende dai consiglieri comunali, "quei pezzi di merda" che "non vogliono obbedire" anche se, dice Buzzi, "io li pago e dunque vaffanculo ". Ma cos'è il rispetto secondo Buzzi e Carminati? "Se tu non rispetti gli accordi, tu lo sai chi sò io. Te ricordi da dove vengo". Ed è la fedina penale che qui viene esibita come stemma nobiliare, cicatrici non di guerra ma di malavita che affascinano Gramazio junior a conferma che la destra missina, che pure aveva in testa un progetto di società e nel cuore sentimenti e ideali, a Roma è diventata mafia. Roba da far inorridire la buonanima di Almirante, che diceva: "Se qualcuno ruba va in carcere, ma se ruba uno dei nostri bisogna dargli l'ergastolo". E Teodoro Buontempo, er pecora, cercava un riscatto nell'educazione dei figli: dormiva in una Cinquecento ma li mandava a studiare nelle università inglesi. È un piccolo mondo antico che l'inchiesta Mafia Capitale archivia per sempre.
In questo copione, Gianni Alemanno, pugliese sedotto dalla romanità, che posava a ideologo della destra sociale, è il primo responsabile politico del sistema criminale, una sorta di Ciancimino de Roma. Ma non è con le mille assunzioni clientelari che Alemanno ha seppellito il mondo dei camerati missini. No, l'ex sindaco era arrivato a chiedere all'organizzazione mafiosa un aiuto elettorale per le europee. E Buzzi si era rivolto alla 'ndrangheta perché, come abbiamo già sentito, "una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso". Gli chiede Alemanno: "Devo fare delle telefonate? Devo fare qualcosa?". E Buzzi: "No, no, no, tranquillo, tranquillo. Ora manderemo a... Milardi l'elenco di persone, nostri amici del sud, che stanno al sud, che ti possono dare una mano cò parecchi voti".
Davvero solo una legge speciale e d'emergenza può riportare la criminalità romana a un livello fisiologico e costringere a rifugiarsi nei loro covi i pregiudicati e gli insospettabili come Luca Odevaine, quello - ricordate? - che si chiamava Odovaine e cambiò nome per non farsi riconoscere, l'ex capo di gabinetto di Veltroni formatosi in Legambiente. Dalla mafia romana percepiva uno stipendio di 20.000 euro mensili, regolarmente registrato nella contabilità da sottosuolo che la segretaria di Buzzi appuntava sul libro nero. Lo stesso Carminati, notando la copertina nera, disse: "Mamma mia, mi inquieta un po'". E non perché la disonestà gli turbava la coscienza, ma perché il nero lo depistava. I libri neri per il fascista Carminati sono quelli di Céline, di Guénon, di Evola e dei giapponesi che raccontano la morte dei guerrieri e non le pretese di Odevaine che voleva un euro per ogni rifugiato venduto: " Se me dai cento persone facciamo un euro a persona.. . Non lo so, per dire: hai capito? Ti metto 200 persone a Roma, 200 a Messina, 50 là, e le quantifichiamo ".
Il traffico è odioso e il pervertimento è di ideali, questa volta, rossi. Ma c'è anche la fine della natura bonaria e cinica di Roma che è la città più grande d'Italia (20 volte Napoli) e con il centro storico più esteso del mondo, la più popolosa (più di tre milioni di abitanti censiti), la più bella (ça va sans dire), e ormai purtroppo la più degradata, la più corrotta e la più perduta tra le capitali dell'Occidente: un suk di illegalità, abusivismo, fogne a cielo aperto e sporcizia per le strade, sottosviluppo nei cortili, l'asfalto tutto buche e avvallamenti, il centro storico assediato dai mendicanti, le auto in terza fila, la metropolitana senza decoro, i lavori pubblici eternamente incompiuti, la cultura come enorme baraccone di incompetenze, le esecuzioni per strada ... Insomma la scenografia è perfetta per le ordinanze di Mafia capitale che come ha scritto il New York Times "sollevano nuove domande circa la capacità dell'Italia di riformarsi". Non si può infatti continuare a fingere, come fa il sindaco Marino, che Roma "città per bene" non somigli ogni giorno di più a Buzzi, a Carminati e a Odevaine e sia solo vittima e non anche complice, forse qualche volta persino peggiore di loro.
Ecco perché questa seconda ordinanza della Procura non è solo un atto giudiziario, un supplemento di certificazione, l'aggiornamento della mappa dell'aporia e del sistema mafioso che controlla e plasma tutto, strade e uomini, traffico e sporcizia. Questa ordinanza è neorealismo ed è un trattato di linguistica moderna dove il codice più innocente è quello di sporcizia banale sulle "dù zinne" della "fica da paura che abbiamo preso a lavorà alla raccolta differenziata ". Questo in fondo è il Bagaglino, volgarità ordinaria, intermezzo comico da vecchia Roma: "Si chiama Ilenia". "Già si presenta bene" risponde Figurelli a Buzzi. "E se è un cesso la famo scopà da M", e qui l'iniziale del nome di battesimo del presunto bruto sessuale potrebbe aprire una faida da film di Tarantino. Con la M, per dire, comincia Massimo, che è il nome di Carminati. Questa ordinanza è infine un documento storico e le sue 428 pagine ci rimangono dentro come una preghiera. Non sarà infatti il processo, non saranno le condanne il Big Bang di una città che si prepara al Giubileo e aspira ad ospitare le Olimpiadi. Non basteranno i giudici a farla scendere dal taxi del sottosviluppo e della mafia perché, come dice Buzzi "bisogna stare attenti a scenne dal taxi: con noi sali, ma non scenni più".
24 commenti | dì la tua:
l'impostazione è sempre quella della sinistra! ! Ad esempio defila su tutti i compagni arrestati. Dice che Odevaine era un insospettabile, come dire ha ingannato anche Veltroni. Poi riporta una discussione tra Tredicine e Carminati mai avvenuta. A parlare sono Carminati e Buzzi ! Ed infine la rivalsa contro Gramazio e talmente evidente che arriva a parlare anche del padre !
Mago merlino ! :-)
Ma chi, lo stesso Merlo che scrive editoriali sempre e comunque leccando governo e pd, lo stesso pd implicato fino al collo in mafia capitale? Leggo che secondo lui andrebbe tutto centralizzato a palazzo chigi, lo stesso palazzo di cui ministri cenavano intimamente con Buzzi... Ah beh allora, lui si che è un giornalistone libero.
A vermi.
Al "comune di Ostia???"...mamma mia che ignoranza! Giornalai!!!
quella del comune di ostia mi era scappata ! Pensava che Tassone era sindaco di ostia ! Tassone del PD... a cui non ha dedicato riflessioni.
ottimo articolo, lo capiranno in 10, come dimostrano i commenti qui sopra.
Non si capisce che cosa c'entri il titolo con il contenuto dell'articolo.
Le battutacce grevi poi prese a spunto per dare un giudizio morale mi sembrano un esercizio autoreferenziale. Se questi signori fossero stati distinti e forbiti nel linguaggio, questo articolo non avrebbe alcun senso. Non è un'inchiesta giornalistica vera, ma una sorta di commentario inutile a parziali intercettazioni telefoniche. Pensassero invece ad andare a fare qualche intervista e qualche inchiesta anche in certi ambienti ecclesiastici e para-ecclesiastici coinvolti in questo sistema, che la fame nel mondo l'avrebbero risolta da un pezzo con tutti i soldi che solo in Italia si sono arraffati per il circuito auto-alimentato del business della disperazione.
Roma è morta...le residuali tensioni poetiche che poteva sprigionare sono state definitivamente dissolte da almeno vent'anni...viviamo una città larva gestita da burocratiche entità larvali-abbissalmente volgari e fameliche...se levano questa malavita è perché magari sanno che presto sarà la mafia cinese a gestire tutto e nessuno potrà farci nulla...l'imminente giubileo, che è una vera prepotenza imposta dal vaticano, volendo sovraccaricare strutture e servizi già allo stremo e prossimi al collasso celebrerà unicamente una trivia parodia della devozione assieme la fine assolutamente spuria dei tempi
Bravo sì, verginella proprio no.
A prescindere dal fatto che Merlo è capace di essere folgorante, e quindi citarlo è sensato e opportuno, c'è da chiedersi perché si continui a dichiarare una inverosimile purità di costumi da parte di giornalisti che scrivono da decenni fior di articoli per difendere uno scempio ingiustificabile come il finanziamento a una folle importazione di immigrati in Italia, e ai campi nomadi.
Cos'è, serviva l'egregio pool dell'egregio Pignatone per capire che dietro questa irrazionale fintissima "solidarietà" c'è la mafia?
Ci si può scandalizzare su giornali come repubblica e il fatto quotidiano di mafia capitale, se fino a l'altro ieri e lo faranno anche l'altro domani si continuava a trattare chi indicava il coinvolgimento di camorra 'ndrangheta e speculazioni istituzionali come ignobili razzisti?
Ci voleva il processo a monsignor Paglia per capire cosa c'è dietro il foraggio alla povertà para abusi e reati?
Dovevano ammazzare un altro migliaio di persone fra africani impazziti e zingari ubriachi per capire che non c'è niente di accettabile in tutto ciò?
E allora, è inutile che l'eccellente -intellettualmente-Merlo sia così tranchant sui buzziconi arrestati finora, quando è evidente che qualche motivo c'è se anche loro continuano a caldeggiare questo bivacco a cielo aperto di criminali, "anarchici", e chiamiamoli così i sabotatori del pd, in primis.
Bravo sì, ma verginella proprio no.
Eppure è ovvio che i criminali tutelano altri criminali, e che non è che gli africani dei centri d'accoglienza che spaccano i condizionatori in serie lo fanno senza nessuna relazione con gli appalti.
E su, Il Tempo lo aveva capito e lo diceva, Tonelli lo aveva capito e lo diceva, ora una mente illustre come Merlo cascava dal pero?
Bè bè, è abbastanza inverosimile.
Vediamo perciò se attaccare gli indefendibili arrestati salva le terga a signori più azzimati dei salottini bene comunque coinvolti.
Ma se quest'andazzo c'e' da almeno 10 anni e ce ne eravamo accorti tutti (questo blog ne scrive da almeno 4-5 anni) per qualche cazzo di motivo la procura fino all'arrivo di Pignatone non ha mai fatto un cazzo? Qualcuno puo spiegarmelo? LA vedo solo io questa stranezza?
Per esempio che fine ha fatto l'inchiesta sulla contabilita parallela dei biglietti falsi all'Atac che ormai fu scoperchiata 3 anni fa?
Sarebbe dovuta bastare quell'inchiesta a far rotolare teste! E invece ora ci trastulleremo con la mucca da ingrassare...
gli amici nostri del sud, gli ndranghetisti, il sindaco barese, il clan degli abruzzesi...
La rovina di Roma è prima di tutto demografica.
Prima dell immigrazione dall africa, Roma è stata distrutta dall'immigrazione dal Regno delle Due Sicilie
Ci sono anche gli aputasentenze nordici che scappano .... ma chi se leva dalla lotta è un gran fio de na ....
Marchiciani direi piu' che nordici.
Qualcuno mi chiama? Ma a voi non conviene che me ne sia andato? Sapete quante twitterate avrei fatto magari sulle vostre auto parcheggiate a cavolo ;)
Ora torno a squagliarmi con 'st' infame clima padano
Per capire quali sono i veri strumenti della mafia per condizionare l'opinione pubblica (pubica), andate a leggere la ridicola intervista di antonio pennacchi sul Fatto quotidiano di oggi.
Fingendo di stare fuori da queste "bassezze", dicendo parolacce patetiche per dare un tono di disinvoltura e di ingiunzione ad affermazioni che nel migliore dei casi sono petizioni di principio ("le cooperative ci devono stare", e chi l'ha detto, gli amici tuoi che ci mangiano?), fingendo di vedere le cose con una immediatezza che dovrebbe corrispondere a spontaneità e purezza di intenzione, cerca solo di parare il culo a qualche milione di amici suoi.
E naturalmente l'integerrimo Fatto, moralismo sempre in resta, gliela pubblica bene in vista, mentre fustiga i costumi, così sembra un gesto di "equità", mentre è il primo passo per tentare di frantumare i risultati dell'inchiesta e i maroni alla gente onesta, quei quattro che sono rimasti, e che vedono le cose con lucidità.
Per farvi capire come funziona la mafia quando non spara vi ricordo tre episodi:
1) Il ministro Madia dice che nel pd ci sono vere e proprie associazioni a delinquere. Pochi giorni dopo escono su un rotocalco le foto del ministro mentre mangia un gelato, con commenti in calce assolutamente ignobili.
Gli sgherri del pd, cellulare fotografante in mano, gliel'hanno fatta pagare.
2) stessa affermazione prodotta un esponente del partito, di cui non ricordo il nome, porta all'estromissione del medesimo. I democratici...bolscevichi, gli strumenti sono sempre quelli.
3)Cristiana Alicata denunciò nel 2013 i voti rom fasulli alle primarie, e venne linciata dal partito e poi denunciata con querela temeraria e intimidatoria da quella fangosa società che è l'opera nomadi. Naturalmente mafia capitale ha confermato tutto.
E come dimenticare le insulse foto rubate al Pm John Woodcok mentre faceva jogging con la conduttrice di Chi l'ha visto, foto che peraltro non avevano alcunché di minimamente denigrabile, e però qualcuno si era comunque stranamente premurato di farle e di divulgarle, giusto per far capire che, volendo, la vita privata dei signori in questione, troppo onesti per non dare fastidio a qualcuno, è sempre sotto controllo.
Cominciano a vedersi lungo i muraglioni di metro c le seguenti scritte "pd mafia" e "pd spie",
quest'ultima precisamente nello spartitraffico di Viale Manzoni. Evidentemente la cosa ormai è risaputa.
I signori di sinistra dispongono di tutte le loro ultime ruote del carro per danneggiare e molestare coloro che infrangono il loro potere fatto di malavita e coperture moralistiche, sistema talmente efficiente che ci si sono accodati volentieri quelli "di destra (si fa per dire), tutti in fila per omaggiare e riverire mafia, camorra, 'ndrangheta e ciò che resta (a piede libero) della banda della magliana, anzi, della magliara.
Marino s'e' dimesso?
Anonimo di giugno 07, 2015 10:39 AM
QUANTO HAI RAGIONE!
A pulire il mercato di Via Sannio qualche anno fa c'era, insieme alla solita cordata di sciattoni, assunti non si sa come, un dipendente ama che era un gioiello, si può dire che il mercato ce lo pulisse lui da solo, oltretutto era di una cortesia impeccabile.
Un giorno, dopo ore di lavoro, è andato al bar a prendersi un caffè di chiusura turno. Proprio in quel momento è arrivata un'ispezione (che tempismo) e il dipendente gioiello è sparito dai turni in Via Sannio.
Rimasero al lavoro gli oziosi bestioni, al bar anche ore di fila, ma nessuna ispezione si è occupata di loro.
Qualcuno ha avuto l'idea di manifestare la disapprovazione in ama, peraltro in modo del tutto informale, anche perché la pessima qualità della pulizia del mercato col personale residuo era sotto gli occhi di tutti.
Bene, per almeno un paio di mesi nell'"area", diciamo così, corrispondente alla persona, si sono trovati ammassi di spazzatura ammonticchiata; inoltre, coincidenza?, si sono verificati diversi piccoli atti vandalici sul suo veicolo.
Ciò dopo aver presentato una lamentela informale, di cui nessuno degli altri dipendenti avrebbe dovuto sapere nulla, a parte l'impiegato interpellato per le rimostranze, unico in teoria a conoscere l'identità della persona in questione.
Questo per una lamentela informale e motivata. Vedete un po' voi cosa ne ricavate.
E' mafia, è mafia, ed è la mafia più infame, buzzurra, ridicola e ramificata che si possa concepire.
Perciò tutti insieme per supportare le Procure di tutta Italia contro gli attacchi di questi cialtroni.
PS Seguite anche le fighissime indagini delle procure campane, hanno scoperto una Napoli capitale - per dire - su, come ti sbagli, immigrazione e affini.
E'MMAFIAAAA...E'MMAFIAAAA...SIAMO TUTTI INVASI DALLA E'MMAFIAAAA...
Ecco il deficiente del giorno che sente la seggiolina da servo della mafia che rischia di spostarsi da sotto il suo culetto.
Sarà un ncc? Un autista atac a cottimo? Un ramazzatore di mazzette? Un dipendente della multiservizi? Un cooperante? Un equo e solidale? Un lavavetri spacciatore? Un "cappottino" con il tailleur sotto il cappotto? Un no tav con le bombe in bagno? Un sindacalista spione? Un negoziante a cui carminati ha comprato l'attività in quota parte?
Chi sei anonimo disperato a corto di argomenti di fronte alla tua sorte prossima?
O sei un cinese con gli scarabei sulle padelle? O un bengalese aperto 27 ore su 24? O un lbgs che vuole che si possano sposare anche i cavalli con i gufi, se si amano, e adottare un bambino?
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