Gabrielli in questa straordinaria e lucidissima intervista dice tutto. E la Capitale d'Italia finalmente ha un prefetto, è una novità assoluta. Inedita. Cosa dice? Dice dell'irrecuperabilità del tifo romano, dice dell'impossibilità e dell'insensatezza di disputare match di alto livello nella nostra città, dice che il problema non è come intervieni, il problema sta nella gentaccia che devi fronteggiare, dice che le forze dell'ordine non possono continuare a prenderle, dice che i contribuenti si sono scocciati di pagare, dice che negli ultimi 10 anni mentre tutte le tifoserie occidentali sono migliorate, quelle romane sono peggiorate. Dice tutte le cose, insomma, che qui - isolati - andiamo ripetendo da anni e anni. Ora le sostiene anche il Prefetto di Roma. Avanti!
Roma, il pugno duro del prefetto Gabrielli: "All'Olimpico disputare a porte chiuse le partite ad alto rischio"
Violenze al derby, intervista all'ex capo della
Protezione civile. Che lancia una proposta forte: "Lo stadio romano è in
un imbuto, indifendibile". E ancora: "Roncole, coltelli, bombe:
questa è guerriglia e schierare 1700 agenti per una partita è un assurdo.
Abbiamo evitato i contatti tra gli ultrà ma non basta"
di
MAURO FAVALE per la Repubblica - qui il link all'articolo
"Ha ancora senso far svolgere
manifestazioni sportive impiegando un numero impressionante di forze
dell'ordine? O non sarebbe il caso di pensare, più drasticamente, che certe
partite in queste condizioni non si debbano svolgere in maniera
ordinaria?". La premessa di Franco
Gabrielli, prefetto di Roma dal 2 aprile, sono due domande "che
non hanno nulla di retorico". Il giorno dopo il derby del lunedì, sporcato
da due
accoltellamenti e da tafferugli attorno all'Olimpico, l'uomo che per
quasi 5 anni ha guidato la Protezione civile è amareggiato. "Quando una
partita di calcio si connota per scontri, feriti, cariche alle forze di
polizia, sequestri di roncole, caschi e bastoni, stiamo ancora parlando della
cronaca di un evento sportivo o di una guerriglia urbana?"
Quello dell'altro ieri è stato il suo primo derby da prefetto. Qual è la sua valutazione del day after?
"Per certi aspetti, è andata come pensavamo dovesse andare: al di là di due gravissimi episodi, vorrei ricordare a chi ha poca memoria, che il tema dei coltelli, delle "lame", per dirla alla romana, ha attraversato la storia del tifo capitolino. Quando stavo alla digos, 11 anni fa, c'era anche un gruppo che si chiamava Bisl: "Basta infami, solo lame"".
E puntualmente sono ricomparse fuori dallo stadio. Pochi controlli?
"Sono episodi avvenuti a qualche chilometro dallo stadio, in un'area che non poteva essere soggetta a militarizzazione".
A proposito di militarizzazione: l'altro ieri avete schierato 1700 uomini ma questo non è servito a far filare tutto liscio.
"Il dispositivo messo in campo è stato idoneo a evitare che vi fossero compromissioni molto più significative. La cosa più scandalosa, però, è proprio il numero di agenti impiegati. E allora bisognerebbe dire che quando si ritengono certe partite non più gestibili con un decente numero di personale non si fanno giocare in maniera pubblica".
E chi decide se far giocare un derby a porte chiuse?
"Lo decideremo insieme ma credo sia comunque necessaria una riflessione a riguardo. Anche perché il contribuente italiano, che di calcio si interessa poco o comunque non per questo tipo di manifestazioni, credo che viva in maniera giustamente risentita tutto questo dispendio di denaro. E in un Paese in cui il corretto utilizzo delle risorse è un tema discriminante, questo ragionamento bisogna farlo per rispetto ai contribuenti e alle forze di polizia, carabinieri e guardia di finanza costrette spesso in questi contesti a ricevere mazzate".
Che ne pensa dell'ipotesi di giocare il derby solo la domenica mattina alle 12?
"L'unica cosa rimessa alle valutazione di prefettura e forze di polizia, e cioè non avere il deflusso dallo stadio in condizione di luce non favorevole, si è dimostrata corretta. A dispetto di chi ha parlato di resa dello Stato. Per far svolgere la partita di lunedì, quella era la condizione imprescindibile e ringrazio le forze di polizia che hanno fatto sì che la situazione non degenerasse".
All'esterno dello stadio, però, c'è stato qualche problema.
"E lì abbiamo effettuato efficaci azioni di contrasto, usando idranti ed evitando che le tifoserie entrassero in contatto tra di loro. E la volontà di scontrarsi era sistematica e chiarissima".
Ieri è stata segnalata la presenza di tifoserie violente arrivate da altre parti d'Europa. Ne eravate a conoscenza prima dell'inizio della gara?
"Certo, ma fino a prova contraria la libera circolazione è ancora consentita. Non possiamo certo fare arresti preventivi solo perché uno appartiene a tifoserie "effervescenti". Il tema è che, oggi come oggi, ci sono situazioni, piazze e contesti nei quali svolgere manifestazioni sportive in termini ordinari è diventato complicato. La scelta è semplice: o militarizzi il territorio o non consenti più che si svolgano così".
Lei quale delle due opzioni preferisce?
"Propendo per l'ipotesi che tuteli maggiormente il contribuente".
Tornando ai tafferugli, possibile che non si possa organizzare diversamente afflusso e deflusso così da evitare scontri, che puntualmente si verificano nella zona di Ponte Milvio?
"Dire che l'Olimpico si trova in una posizione infelice è dire poco: un imbuto con tutta una serie di implicazioni su arterie stradali la cui ricaduta in termini di fluidità del traffico è nota a tutti. È il luogo che mal si presta, che non è idoneo, non l'organizzazione dei servizi".
Nel 2004, quando il derby fu interrotto dai tifosi in una drammatica giornata, lei era alla digos della capitale: cos'è cambiato da allora?
"Nell'ambito delle tifoserie non c'è stato un cambio di atteggiamento e il tempo trascorso, più che attenuare certi comportamenti, li ha accentuati. Nonostante gli arresti, i daspo, le strutture costruite attorno all'Olimpico, l'aumento di agenti che cresce di derby in derby, gli esiti di queste partite sono sempre simili. Forse, allora, il tema non è tanto la terapia, ma la malattia".
Quello dell'altro ieri è stato il suo primo derby da prefetto. Qual è la sua valutazione del day after?
"Per certi aspetti, è andata come pensavamo dovesse andare: al di là di due gravissimi episodi, vorrei ricordare a chi ha poca memoria, che il tema dei coltelli, delle "lame", per dirla alla romana, ha attraversato la storia del tifo capitolino. Quando stavo alla digos, 11 anni fa, c'era anche un gruppo che si chiamava Bisl: "Basta infami, solo lame"".
E puntualmente sono ricomparse fuori dallo stadio. Pochi controlli?
"Sono episodi avvenuti a qualche chilometro dallo stadio, in un'area che non poteva essere soggetta a militarizzazione".
A proposito di militarizzazione: l'altro ieri avete schierato 1700 uomini ma questo non è servito a far filare tutto liscio.
"Il dispositivo messo in campo è stato idoneo a evitare che vi fossero compromissioni molto più significative. La cosa più scandalosa, però, è proprio il numero di agenti impiegati. E allora bisognerebbe dire che quando si ritengono certe partite non più gestibili con un decente numero di personale non si fanno giocare in maniera pubblica".
E chi decide se far giocare un derby a porte chiuse?
"Lo decideremo insieme ma credo sia comunque necessaria una riflessione a riguardo. Anche perché il contribuente italiano, che di calcio si interessa poco o comunque non per questo tipo di manifestazioni, credo che viva in maniera giustamente risentita tutto questo dispendio di denaro. E in un Paese in cui il corretto utilizzo delle risorse è un tema discriminante, questo ragionamento bisogna farlo per rispetto ai contribuenti e alle forze di polizia, carabinieri e guardia di finanza costrette spesso in questi contesti a ricevere mazzate".
Che ne pensa dell'ipotesi di giocare il derby solo la domenica mattina alle 12?
"L'unica cosa rimessa alle valutazione di prefettura e forze di polizia, e cioè non avere il deflusso dallo stadio in condizione di luce non favorevole, si è dimostrata corretta. A dispetto di chi ha parlato di resa dello Stato. Per far svolgere la partita di lunedì, quella era la condizione imprescindibile e ringrazio le forze di polizia che hanno fatto sì che la situazione non degenerasse".
All'esterno dello stadio, però, c'è stato qualche problema.
"E lì abbiamo effettuato efficaci azioni di contrasto, usando idranti ed evitando che le tifoserie entrassero in contatto tra di loro. E la volontà di scontrarsi era sistematica e chiarissima".
Ieri è stata segnalata la presenza di tifoserie violente arrivate da altre parti d'Europa. Ne eravate a conoscenza prima dell'inizio della gara?
"Certo, ma fino a prova contraria la libera circolazione è ancora consentita. Non possiamo certo fare arresti preventivi solo perché uno appartiene a tifoserie "effervescenti". Il tema è che, oggi come oggi, ci sono situazioni, piazze e contesti nei quali svolgere manifestazioni sportive in termini ordinari è diventato complicato. La scelta è semplice: o militarizzi il territorio o non consenti più che si svolgano così".
Lei quale delle due opzioni preferisce?
"Propendo per l'ipotesi che tuteli maggiormente il contribuente".
Tornando ai tafferugli, possibile che non si possa organizzare diversamente afflusso e deflusso così da evitare scontri, che puntualmente si verificano nella zona di Ponte Milvio?
"Dire che l'Olimpico si trova in una posizione infelice è dire poco: un imbuto con tutta una serie di implicazioni su arterie stradali la cui ricaduta in termini di fluidità del traffico è nota a tutti. È il luogo che mal si presta, che non è idoneo, non l'organizzazione dei servizi".
Nel 2004, quando il derby fu interrotto dai tifosi in una drammatica giornata, lei era alla digos della capitale: cos'è cambiato da allora?
"Nell'ambito delle tifoserie non c'è stato un cambio di atteggiamento e il tempo trascorso, più che attenuare certi comportamenti, li ha accentuati. Nonostante gli arresti, i daspo, le strutture costruite attorno all'Olimpico, l'aumento di agenti che cresce di derby in derby, gli esiti di queste partite sono sempre simili. Forse, allora, il tema non è tanto la terapia, ma la malattia".
storie ! Il prefetto doveva alzare la voce per il posticipo a lunedi !
RispondiEliminaTra l'altro com'è possibile che i laziali siano riusciti a chiedere aiuto a tutti i cani sciolti d'europa (si parla di inglesi, bulgari, polacchi e greci ) senza che nessuno sia riuscito minimamente a prevenire! insomma se ti vedi quegli animali polacchi (dalle foto direi 150 kg l'uno) all'aeroporto il dubbio dovrebbe venire...
guardate queste immagini ! andavano allo stadio con il passamontagna !! di che parliamo !
RispondiEliminahttp://www.nextquotidiano.it/wisla-sharks-cracovia-il-saluto-romano-dei-tifosi-polacchi-allolimpico/
Non c'è soluzione, il problema teppismo riguarda entrambe le tifoserie, e, se vogliamo dirla tutta, anche i tifosi della Roma hanno il vezzo di "ospitare" tifoserie amiche (come quella del Panathinaikos) ed un pò irascibili, per farsi aiutare in alcune partite..... la soluzione è una sola: monitorare questi gruppi duranti i loro movimenti e circondarli per bastonarlie ed arrestare il più possibile..... giocare il derby a porte chiuse è troppo semplice, viene meno tutto il lavoro di prevenzione ed intelligence che le Forze di Polizia devono fare e sono pagate per fare. Porte chiuse equivale a vietare le manifestazioni di protesta solo perchè qualche centinaio di incappucciati si mette di traverso.....
RispondiEliminacomunque se i laziali chiedono aiuto non c'è nessun problema !
RispondiEliminad'accordo con l'anonimo delle 3:55 , troppo semplice giocare senza pubblico. Però qualcosa va fatto! Non si può andare allo stadio con il passamontagna ditemi com'è stato possibile ? Le forze dell'ordine non avevalo situazione in pugno ed è stato un miracolo che non sia successa la tragedia...
RispondiEliminama i commenti dei guadagni dei bloggher dove sono finiti?
RispondiEliminasarà ma per me questa presa di posizione da parte del prefetto dimostra solo che le istituzioni non sanno più che pesci pigliare per arginare questo problema. non credo che giocando il derby a porte chiuse o a mezzogiorno la situazione si risolva. In Inghilterra le tifoserie allo stadio non vengono a contatto e non succede mai niente. è anche vero però che si danno appuntamenti in periferia e se le danno di santa ragione.
RispondiEliminaPoi che vi devo dire se il prefetto pensa che questa sia la soluzione avrà i sui buoni motivi.
Per RFS, in italiano si scrive "nè laziale nè romanista"!
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiEliminaPer RFS, in italiano si scrive "nè laziale nè romanista"!
maggio 27, 2015 4:41 PM
E no, caro professorino. Si scrive "né laziale, né romanista".
https://www.youtube.com/watch?v=gR8Oi1kI6PM
RispondiEliminaCome e quanto guadagna un blogger: rivelazioni, numeri e strategie di profitto.
RispondiEliminaQuanto guadagna un blogger? Blog, numeri e speculazioni varie.
I blogger di successo guadagnano molto, questo oramai è chiaro a tutti (anche se molti continuano a non crederci).
Ma quanto si guadagna con un blog?
Si ipotizza che Chiara Ferragni e il suo fashion blog “The blond Salad” abbiano fatturato 8 milioni di euro solamente nel 2014.
Altri milioni di euro di fatturato annuale sono attribuiti al blog di Beppe Grillo.
Un blogger di nicchia come Andrea Giuliodori, riesce guadagnare una media di 25.000 euro al mese.
Italo Cillo, da quando ha iniziato la sua carriera di Blogger (nel 2007), dichiara di aver fatturato 3 milioni di euro.
Rudy Bandiera, dal blog ci ha guadagnato una macchina.
Un altro esempio straordinario? Zen Habitis di Leo Babauta, che ha un valore stimato di 15 milioni di euro.
C’è chi dice che per i blog in lingua inglese sia più semplice guadagnare, del resto il loro bacino di lettori è potenzialmente illimitato.
Beh, per noi Italiani – che siamo così in pochi a farlo – è ancora più semplice. Non dico che sia possibile arrivare a guadagnare le loro stesse cifre, dico solo che è molto più semplice guadagnare fin da subito :-)
Bando alle ciance, vediamo come guadagnano i blogger di successo!
Da http://www.dariovignali.net
a me sembra allucinante che questa gente si ammazzi, si picchi, faccia questi atti di violenza per chi? per 4 stronzi superpagati e a volte anche doppiamente (...calcioscommesse)...ora...voglio dire..queste cose dovremmo vederle per ciò che combinano i politici...per la sanità pubblica e inesistente, per il lavoro che manca, per le super tasse che paghiamo ecc. ecc...no sti dementi vanno aooo stadiooo...
RispondiEliminaNon capisco il nesso tra "porte chiuse" ed incidenti che - puntualmente - si verificano fuori dallo stadio.
RispondiEliminaMi pare sia più ragionevole ciò che dice l'ex prefetto Serra:"Innanzitutto in Italia non ci sono immediatezza del processo e certezza della pena, e questo mi sono stufato di dirlo dopo anni."
Anonimo Anonimo ha detto...
RispondiEliminaLa mafia funziona così: un imprenditore, chiamiamolo chessò, caltanerone, viene processato per frode fiscale per impicci in zona Fiumicino e...tò! Va a fuoco un terminal! Incredibile no? E chi è che può dare fuoco a un terminal? Mica basta una cicca accesa. Ma qualche bravo innocente lavoratore, infilato in ditta in appalto per essere pronto e sull'attenti nel momento del bisogno. La mafia funziona così.
Grande Piazzale Clodio, forever.
maggio 27, 2015 6:26 PM
Anonimo Anonimo ha detto...
Capite? Processo su Fiumicino, intimidazione su Fiumicino.
Giudici che li stanno per beccare, e uffici di Giudici che vanno a fuoco, sparatoria contro Giudici, tentato accoltellamento contro Giudici.
In fondo i mafiosi sono anime semplici.
maggio 27, 2015 6:28 PM
Ma Gabri non era quello che contestava la natura mafiosa di Mafia Capitale? si vede che col calcio se la cava meglio.
RispondiEliminase non si fanno le carceri, le leggi, e chi le applica senza pietà non se ne esce. solo interviste sui giornali.
RispondiEliminaAhaha, Gabrielli...ahahah.
RispondiEliminaMa lo decide lui quali sono le partite ad alto rischio?
RispondiEliminanon è che il signore sta a rosicà??
RispondiEliminatanto ala ripresa del campionato se ne saranno scordato tutti ... si giocherà alle 12 e ricomincerà la giostra degli accoltellamenti e degli agguati
RispondiEliminaSperiamo di comprarla una bella ala.
Eliminaintanto il "bravo" prefetto ha consentito di far giocare una partita ad alto rischio scontri di lunedì alle 18, perché secondo Lui non c'erano problemi....infatti il giorno dopo il viminale ha deciso che tutti i prossimi derby si dovranno giocare tassativamente alle 12.30!!!!!!!
RispondiEliminaPS per roma fa schifo: "ne" si scrive così"nè"!
Porco dio ai romanisti?
RispondiEliminae la sconfitta è la giusta punizione divina per i laziali che hanno goduto del posticipo.
RispondiEliminae domenica forza napoli a tutta forza!!!
così gli aquilotti il prossimo anno andranno in trasferta in europa League e lì potranno incontrare tutti i loro amici supporters di polonia, bulgaria, serbia ecc. ecc., che altrimenti in Champions non avrebbero potuto incontrare.
durante ste trasferte potranno pure approfittare per andare a puttane in tutto l'est europa, lasciando le loro famiglie a casa facendole credere che vanno in trasferta per passione calcistica.
FORZA ROMA, AVEMO FATTO ER POLLO ALLO SPIEDO!
RispondiEliminaNè, Nè, con l'accento, porca puttana. Vi costa tanto aprire una grammatica italiana?
RispondiEliminaAprila anche tu la grammatica; si scrive "né", con l'accento acuto. Perché, affinché, benché (accento acuto) tè, caffè, è (accento grave).
RispondiEliminaCredo che una soluzione potrebbe essere quella di far pagare alle società calcistiche i costi della sicurezza e degli eventuali danni a cose e/o persone degli scontri... credo che gli episodi di violenza diminuirebbero sensibilmente...
RispondiEliminaPer quelli che si ostinassero ad avere comportamenti violenti, lavori forzati a vita, con capo di imputazione "idiozia manifesta". Vedrai che dopo che ne hai mandati, sul serio, un centinaio a spalare escrementi a vita, si danno tutti una calmata.
Il bravo prefetto ci vuole riempire di immigrati,sequestrando immobili all'uopo (prefetto proletario?), perché ha deciso che la linea da seguire è quella di una "città solidale". Sempre coi soldi pubblici, mi raccomando eh, la famosa "solidarietà" col culo degli altri.
RispondiEliminaAhahah. !!! Porelli i romatristi, i vostri fratelli di discarica c'hanno fatto esaltare e rendere ancora più felici facendosi battere a casa loro!
RispondiEliminaAl momento del rigore vi siete attizzati, eh?!
E poi..bum.! Giù dal trespolo!!!
Ahahahah!
Pure il Palermo vi ha purgati!
Il giro di campo col mini-scudetto l'hanno fatto?
Ahahah !
Saluti a Dumbia!