Ex fiore all'occhiello della città, oggi il tram 8 si fa largo a fatica in un mare di zella e monnezza. Reportage in 18 foto

Vorrei porre l'attenzione sulle condizioni della linea 8, tram da molti definito "l'unico mezzo che funziona a Roma". Sarà pure vero che la frequenza è soddisfacente, anche se il fatto di essere costretti a fermarsi praticamente a ogni semaforo perché a nessuno è venuto in mente di applicare la priorità semaforica come in tutto il mondo fa pensare di essere su una Ferrari col freno a mano tirato.
Ma da qualche tempo, diciamo tre o quattro anni, sono clamorosamente peggiorati gli standard di manutenzione delle infrastrutture. In poche parole, sembra di viaggiare in una discarica. Aiuole non pulite nè tagliate da mesi interi, con scheletri di impianti pubblicitari e cartelloni irregolari ai sensi del codice della strada e della decenza. Pensiline taggate e scarabocchiate, anche quelle da sei mesi almeno. E siamo a Piazza San Giovanni di Dio. Spazzatura incrostata e ammucchiata fin nella siepe, pensilina devastata con informazioni addirittura assenti a Piazzale Dunant. Tag anche sul marciapiede. Parapedonale mancante da anni. Discarica e contesto da quarto mondo a Stazione Trastevere. 
Ci sarebbe anche altro da fotografare: le fermate di Trastevere non stanno certo messe meglio, per non parlare dell'arredo urbano da dopoguerra per esempio davanti al cinema Reale o attorno a Piazza Mastai, dove l'assedio di auto e bancarelle è veramente raccapricciante. Ma penso che questo possa bastare almeno per il tram. Ma veramente l'Atac ci tiene così tanto a far viaggiare i suoi utenti nella monnezza e nella zella?
Andrea L.