Vi verrà da ridere ma questi sono nuovi marciapiedi. Nuovi marciapiedi di una città europea. Lo sappiamo bene che nulla del genere sarebbe neppure lontanamente concepibile neppure in Nordafrica, eppure a Roma si progetta così, si realizza così, si impiegano questi materiali. E lo si fa impiegando fondi europei. Non è la prima volta che approfondiamo lo scempio dei lavori del Plus (Piano Locale Urbano di Sviluppo) di Porta Portese. Già a Piazza Ippolito Nievo, potete leggerlo qui o potete andare a vedere se avete stomaco forte, i soldi stanziati dall'Unione Europea (magari tolti a progetti seri e davvero qualificanti da altre parti del continente) sono stati utilizzati per fare qualcosa di vergognoso, ma poi si è continuato con Via Portuense. Nel tratto da Ettore Rolli a Porta Portese, un tratto davvero suggestivo ma contornato di una favela lineare spaventosa fatta di atroci venditori di ricambi, biciclette, motorini, caschi ammassati in uno slum indiano che abbiamo anche evitato di fotografare per rispetto ai lettori. Ebbene non solo i format commerciali da quarto mondo sono stati lasciati al loro posto, ma i marciapiedi sono stati rifatti come vedete: catrame, cigli raffazzonati, scivoli per disabili fake (gusto per dire che li fai, ma poi inutilizzabili), larghi larghi da una parte e stretti stretti dall'altra semplicemente ricalcando il progetto precedente, risalente a chissà quanti anni fa, e non modificando gli assetti della strada adeguandola alla contemporaneità. E soprattutto nessunissima barriera contro la sosta selvaggia, nessuna corsia preferenziale, nessuna pista ciclabilie. E così i marciapiedi, tutti, peraltro rifatti solo in parte e non - guardacaso - nella parte davanti agli esercizi commerciali-baracca, si sono subito trasformati in grandi parcheggi abusivi, infrequentabili per i pedoni, pieni di autovetture tutti i giorni e tutte le sere. Questa è la riqualificazione come la intendiamo a Roma. Questo è il nostro modo di impiegare i fondi europei.
Non succede da nessuna altra parte d'Europa per un semplice motivo: se succedesse ci sarebbe la rivolta in primis della stampa cittadina, poi dei cittadini e per finire ci sarebbe qualche ben impostata denuncia agli organi competenti. Qui a Roma, al massimo, se ne occupa Roma fa Schifo e tutti coloro che sono stati corresponsabili di una schifezza simile possono dormire sogni tranquillissimi: chi ha progettato, chi non ha controllato, perfino i responsabili del cantiere che, come vedete, dopo mesi dalla consegna, neppure si sono preoccupati di togliere l'allucinante recinzione arancione che ancora sta lì, abbandonata, buttata da una parte nella tristezza e nell'abbandono più sciatto e totale.
8 commenti | dì la tua:
Stampa cittadina ?
Messaggero di Caltagirone, uno che secondo voi vorrebbe cambiare lo status quo delle cose a Roma?
Qui si fa letteralmente un copia e incolla dei progetti degli anni '70 per evitare di rifare il lavoro con le esigenze di oggi. Così si risparmiano soldi sul progetto e gli appalti per queste opere convengono ancora di più.
Non c'è alcuna ricerca ai fini di un buon funzionamenti dell'opera, sarebbero risorse sprecate.
Se non ci fossero i soliti loschi affari ogni ditta sarebbe costretta ad ingegnarsi per ottenere appalti, proponendo arredo urbano utile, bello ed economico.
Che città di masochisti
sembrerebbe il solito marciapiede fatto a c. di cane, con 2 dita di bitume buttate sulla nuda terra battuta e via, e il pezzo di travertino a guarnire. Il che potrebbe anche andare bene, visto che non si tratta certo di una via del centro storico e non è il caso di buttarci troppi soldi... il vero scandalo per me sono le solite auto che lo invadono, e lo schifo che è stato abbandonato oltre la plastica rossa.
"con 2 dita di bitume buttate sulla nuda terra battuta"
1/2 dito di bitume
Una via del genere ha potenzialità enormi. Prima cosa è assurdo che non ci passi un tram che passando sotto porta portese si ricongiungerebbe alla linea che attraversa il ponte. Potrebbe ospitare ristoranti e locali e essere pedonalizzata.
Invece di menzionare sempre il povero Caltagirone, come se fosse un farabutto (...), se veramente pensate che sia persona deplorevole, invece di condividere le vostre opinioni senza uno straccio di prova, limitatevi a non dare i vostri soldi a tutte le aziende in cui egli ha parte in causa. Solo per citarne alcune (è ovunque), e per arginare gli ingiusti insulti e le ingiuste allusioni, vado ad elencare:
Il Messaggero
Unicredit
Autogrill - agip-eni
Metro b1 - c e negozi adiacenti
Acea
Finmeccanica (non si sa mai, vi servisse un aereo da guerra rivolgetevi alla concorrenza)
E le stupende casette di gran pregio con gli impianti perfetti, com'è noto.
Dopo di che, se proprio siete accaniti, fatevi una lista dei soci azionari, ed evitate per esempio di acquistare capi di qualche azienda d'abbigliamento.
Ma con queste insolenze basta, suvvia.
e certo dato che non è in centro deve fare schifo, che menti contorte che avete
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