Piazza Navona liberata finalmente dalle bancarelle, ma completamente consegnata ai vu cumprà abusivi. Sta qui tutta la mancanza di visione di un'amministrazione

Completamente fuori controllo: più venditori ambulanti che turisti...

Riuscite a contarli?

Roteando aste per i selfie lunghe un metro e venti colpiscono spesso persone. Aspettiamo il primo occhio cavato per farli smettere?

Non c'è pace neppure vicino alla bella giostra in legno

Ormai una piaga. Sono arrivati pure a Piazza Navona, ma è al Colosseo che hanno il loro quartier generale. Ne parleremo presto.

Così. Tranquilli.

Ancora i risciò

Fontana dei fiumi circondata. Praticamente infotografabile.

I palloncinari vincitori di bando hanno rinunciato ad esserci. E allora sono arrivati i palloncinari abusivi. Semplice, no?

Certo c'è da dire che in questi giorni, parlando di Piazza Navona, un cittadino appassionato del bene della propria città si trova davvero spiazzato e in difficoltà. Combattuto.

Da una parte c'è la contentezza di vedere la piazza, per la prima volta dopo anni, libera dalla lobbies che se l'erano divorata. Le potenti famiglie di cui tutta la stampa parla da anni con toni enfatici si sono dimostrate null'altro che accolite di imprenditori raffazzonati e zoticoni (come molti imprenditori a Roma, purtroppo) pronti ad andare in tilt non appena qualcuno decide di applicare seriamente la legge. E sai che potentoni...

Allo stesso modo, però, il progetto non è stato sfruttato. La piazza-simbolo di questi giorno è stata lasciata abbandonata. Ci si poteva costruire sopra una narrazione che la metà bastava, e invece niente: al posto delle bancarelle si è lasciato libero sfogo agli abusivi. Ad una forma di illegalità si è sostituita un'altra forma di illegalità, forse più grave. E' successa la stessa cosa delle OSP per i tavolini di bar e ristoranti: tolti quelli, arrivate le auto in divieto di sosta. Inaccettabile davvero.

L'amministrazione dimostra di essere fessacchiotta, frescona, sciatta a dir poco. Hai in mano un passaggio cruciale della città e non lo presidi. Cosa ci vuole a mettere tre diavolo di pattuglie in Piazza Navona per evitare che arrivi il palloncinare abusivo, per evitare che tutta la piazza sia disseminata di dozzine di ambulanti che vendono, roteandole pericolosamente, aste per farsi gli autoscatti dal telefonino, per evitare che i venditori di borse contraffatte, occhiali, palline spiaccicanti circondino la Fontana dei Fiumi di Gian Lorenzo Bernini? 

Ma davvero stiamo scherzando? Su Piazza Navona si gioca la partita di una città che finalmente cambia registro e su questo fronte, in questi giorni, il Comune non manda esercito a combattere, facendo avanzare il nemico che ieri sarà stato l'ambulante prepotente, oggi è la Camorra che gestisce i venditori illegali, ma poco cambia? Una cosa semplicemente im-per-do-na-bi-le. E magari qualcuno ci dirà che su sei o settemila vigili urbani non se ne potevano trovare 4 o 8 per una presenza fissa, seria e autorevole in piazza. Autorevole, sì, perché durante il nostro reportage i vigili sono passati, eccome. Ma i vari cingalesi, bengalesi, nordafricani (gestiti da fuorilegge italiani, intendiamoci, dunque tutt'altro che razzismo il nostro), si sono messi a ridere. A ridere.

E non ci si risponda che mancano le leggi a livello nazionale per perseguire questi signori. E' in parte vero, come è altrettanto vero che un presidio serio sarebbe un disincentivo enorme, da parte delle mafie del commercio ambulante, di prendersi tutta la piazza, di disturbare tutte le persone, di cambiare il panorama di una porzione di città che per qualche miracolo era stata riconsegnata alla legalità. L'illusione è durata solo un istante.