Le 6 cose che potrebbero salvare Atac e che il Comune di Roma non ha alcuna intenzione di fare. Riflessioni sul pessimo Piano Industriale di Atac

30 ottobre 2014

Tra qualche blando elemento positivo, il Piano Industriale Atac è una cocente delusione che ci condanna a non vivere in una città normale, allineata con le altre città occidentali (e in larga parte italiane), neppure passati i prossimi 5 anni. Da qui al 2019 nulla cambierà insomma (salvo i soliti aumenti per chi paga biglietto e abbonamento), dopodiché il servizio verrà liberalizzato e speriamo assegnato ad altre società interessate a guadagnare e ad erogare servizi di eccellenza, non a mantenere clientele e quieto vivere. Per ora però la situazione sarà questa. Ci si accontenterà di lievi miglioramenti a scapito di una visione e di rivoluzioni che sarebbero indispensabili. Eppure basterebbero questi sei punti per cambiare le carte in tavola. Li abbiamo abbozzati dopo aver letto le slides del Piano Industriale di Atac e dopo aver assistito all'audizione dell'assessore Guido Improta e del capo di Atac Danilo Broggi in Commissione Trasporti.

1. EVASIONE TARIFFARIA
"L'azione più forte che stiamo portando avanti è la polifunzionalità", dice il capo di Atac Broggi. Tutto contento di puntare a mettere insieme nel nuovo piano industriale di Atac tutti i controllori, sia quelli delle strisce blu, sia quelle delle ztl, sia quelli dei biglietti su bus e metro. Sono 400 tutti insieme e li si vuole rendere polifunzionali (concentrandoli su due turni invece che su tre, confermando la vergognosa totale gratuità dei mezzi notturni, che infatti vengono tagliati dal piano industriale con incentivo per i cittadini all'acquisto dell'auto perché una città dove la notte non ci può spostare con i mezzi è una città che ti obbliga ad avere la tua vettura privata). Polifunzionali, ovvero tutti dovranno poter fare tutto. Aumentando le sinergie. Basta? Basta così! Questo è quello che punta a fare Atac per recuperare le centinaia di milioni di euro l'anno di evasione che l'azienda subisce.
E' evidente che ci si sta prendendo in giro. L'evasione tariffaria la si combatte sulla metro cambiando i tornelli, come diciamo di seguito, e sui bus facendo entrare le persone da davanti, obbligando il guidatore a supervisionare la filiera, molto semplice e banale, secondo cui entra chi paga. Una cosa di una banalità talmente sconvolgente che è adottata in tutto il pianeta. A Londra, addirittura, se disgraziatamente (ma ovviamente non succede mai, il problema si elimina a monte) qualche passeggero entra e non fa bippare l'abbonamento di fronte all'attento conducente, lui spenge il motore e spiega agli altri passeggeri, col microfono, che si riparte quando tutti avranno pagato la corsa. Mettendo così, sacrosantemente, in conflitto gli interessi dei cittadini onesti con quelli dei cittadini disonesti. E visto che gli onesti sono molti di più, è chiaro la fine che fa il disonesto. O paga o viene insultato dagli altri che a causa sua stanno perdendo tempo, soldi, appuntamenti. Non esiste soluzione del problema se non si fa così: si entra da davanti, si paga, si viene controllati. 

Non si può fare perché a Roma i nostri assurdi autobus hanno tre porte invece di due? Bene, innanzitutto si smetta di acquistare autobus a tre porte, che sono una ridicolaggine, e poi se ne tenga semplicemente chiusa una: quella sul retro. Passando ad una sistema per cui si entra da davanti e si esce al centro. L'altra porta si blocca. 
Non si può fare per motivi sindacali? E' una scusa. Lo dimostra il fatto che a Firenze già si fa (forse perché è l'unica grande utility di trasporto pubblico privatizzata?). E poi le leggi sono cambiate. 
Non si può fare perché a Roma i mezzi pubblici sono troppo affollati e ogni fermata durerebbe quindici minuti? Ma i mezzi pubblici sono affollati proprio perché sono de facto gratuiti. Mettili a pagamento e aumenterai l'introito diminuendo i passeggeri vista la mole di passeggeri che viaggiano a scrocco rendendo infrequentabile il viaggio anche e soprattutto di chi paga.

"Quando sono arrivato c'erano una pletora di adesivi 'salta il tornello' nelle stazioni" ha detto l'assessore Improta "dobbiamo fare in modo che questa gente diventi la nostra alleata perché a saltare il tornello si sfascia Atac". Oltre a 'allearsi' (?) con gli imbecilli - ci permettiamo di suggerire all'assessore Improta - c'è un modo molto più semplice per evitare, appunto, di sfasciare Atac: fare i modo che i tornelli non siano saltabili. A Parigi, ma soprattutto a New York, i tornelli non si possono saltare perché sono costruiti per non essere saltati. Ne si può entrare facendo il trenino come accade da noi dove ormai si vedono filotti di persone che entrano in 4 con un solo biglietto o senza neppure un biglietto, accodandosi a te che lo paghi. Altro che "evasione del 15%" come sostiene Atac. E il biglietto - a Londra - si vidima anche in uscita, un'altra cosa che potrebbe abbattere in maniera sistemica e strutturale l'evasione tariffaria. Oltre che elemento fondamentale a livello statistico per capire i flussi (come si comporta l'utente, dove entra, dove esce, quanto tempo passa in metro, insomma big data: sempre più cruciali anche per una buona amministrazione pubblica).

 

L'evasione tariffaria da debellare, inutile sottolinearlo di nuovo, oltre ad un fatto di civiltà, oltre ad un fatto di uguaglianza, oltre ad un fatto economico per l'azienda, è anche un fatto di sicurezza. "La sicurezza e i criminali sono un problema che sta fuori dal perimetro di Roma Capitale" dice Guido Improta sbagliando di grosso. E' vero che di perseguire i criminali si occupa lo stato, la Polizia, i Carabinieri. Ma è altrettanto vero che le azioni di qualità di una amministrazione locale come il Comune di Roma (semplicemente perseguire l'evasione tariffaria) potrebbero ridurre o azzerare i crimini. Non puoi apparecchiare un contesto ideale per il crimine e poi lamentarti che il crimine si generi e che nessuno venga a togliertelo di mezzo. Quando Rudolph Giuliani decise di sistemare New York (che era messa peggio di Roma, leggete qui) partì proprio da lì: colpire chi utilizzava i mezzi pubblici senza pagare. Perché è da quel comportamento che, se impunito, nascono tutta una serie di altri comportamenti antisociali, prevaricatori, potenzialmente criminali. Combattere l'evasione i maniera seria, non come vuole fare Atac rinunziandoci in partenza, è dunque un dispositivo di governo del territorio formidabile. E, qui come nei punti successivi, basta copiare ciò che si fa altrove. Se non fai entrare gli evasori, avrai meno malintenzionati su bus, tram e metro!

I tornelli regolarmente in uso a New York. Prova a scavalcare...

Al contrario la nostra amministrazione propone di andare avanti col sistema dei controllori (inutile: loro salgono, gli evasori scappano via e il bus si svuota; inoltre fanno multe che facilmente nessuno paga e così via), di farli lavorare solo di giorno abbandonando la notte (ci vuole molto a capire che i violenti che affollano i mezzi pubblici dopo il tramonto sono tutti evasori? Beh basta non farli salire invece di caricarseli a bordo), di esporli alla violenza di evasori aggressivi, di concentrarli solo su 40 linee principali abbandonando alla terra di nessuno le altre 300. Una autentica follia che ci condanna a non trasformarci mai in una città normale. E che condanna gli utenti onesti al caos, all'insicurezza e all'umiliazione. Dove è la svolta che ci si aspettava da una giunta 'marziana' come quella di Marino? Qui si procede come al solito, con provvedimenti inutili e con l'imperativo di non torcere un capello all'evasione e di non dare la minima soddisfazione ai cittadini onesti.

2. INFRASTRUTTURE: PREFERENZIALI + BIKESHARING + FERMATE
"Potenziare servizi pensando alle infrastrutture esistenti, non possiamo pensare a voli pindarici" dice Guido Improta spiegando che non c'è una lira per fare nuove metro, non c'è una lira per fare nuovi tram (nonostante le promesse dell'amministrazione e il costo contenuto di questa infrastruttura). Spiegando insomma che il futuro di Atac fino al 2019 (questo l'orizzonte del Piano Industriale) va pensato con queste infrastrutture qui. Già, peccato che ci siano due infrastrutture che costano poco o niente o che, addirittura, fanno guadagnare l'amministrazione. Due infrastrutture fondamentali, poi, per la qualità del servizio e per la qualità generale della mobilità in città. Due infrastrutture che il piano industriale trascura, tralascia, dimentica.
Un piano massiccio di preferenziali (di preferenziali protette, non finte, sebbene quelle finte sembrino piacere ad Improta che per questo ci ha fatto arrabbiare non poco qualche giorno fa) non costa nulla. O costa pochissimo. In compenso sistema e conferisce spina dorsale alle strade, le rende più sicure e ordinate, combatte la sosta selvaggia utilizzando per il trasporto pubblico quello spazio che oggi è utilizzato per la sosta abusiva, rende sopratutto sexy andare con il bus perché il bus corre laddove il traffico è bloccato. E' la scena tipica che l'utente vive a Londra o a Parigi: autobus che sfrecciano e traffico congestionato. A Roma invece l'autobus (e spesso pure il tram) sta impantanato nella congestione in mezzo al traffico privato: un unicum a livello mondiale. Aumentare la velocità commerciale dei mezzi non sembra essere una preoccupazione del Piano Industriale. Nuove preferenziali e protezione delle esistenti con arredo urbano adeguato e telecamere dovrebbero essere la prima cosa da fare dopo il contrasto all'evasione. Invece non è così. I mezzi continueranno ad essere lenti, visti come servizio dedicato a poveri, vecchi, studenti e sfigati. Questa continuerà ad essere l'immagine di Atac. Il nocciolo duro della città continuerà a non utilizzarli a causa della loro inaffidabilità e lentezza (che sono due facce della stessa medaglia). I mezzi continueranno ad ospitare una percentuale bassissima di "classe media" e una percentuale anomala, rispetto alla popolazione della città, di altri frequentatori: se in città c'è un 10% di immigrati, dovremmo aspettarci di trovare sui bus il 10% di immigrati, non il 40 o il 70. E invece le percentuali sono anomale con tutte le conseguenze sul percepito, sull'immagine, sulla reputazione dei mezzi pubblici che facilmente alcuni cittadini derubricano come luoghi "utilizzati solo dagli extracomunitari". A quanto pare le fermate continueranno ad essere piene di auto parcheggiate (anche qui c'è un progetto a costo zero, a proposito di infrastrutture, ma appare bloccato. Leggete qui).
E poi c'è il bike-sharing. Non solo non costa nulla se si dà seguito alle possibilità che esistono ora grazie al nuovo Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (consigliamo a Guido Improta, e a Carlo Medaglia di dare una bella svegliata a Marta Leonori ed al suo staff, per dire! Proprio oggi è uscito questo articolo che riconferma ancor più la confusione che sul tema regna nell'Assessorato al Commercio), ma può portare guadagni. Che possono ricascare su Atac. Così funziona a Parigi dove il grande sistema di bike-sharing non costa e fa ricavare grazie agli abbonamenti. Abbonamenti che, laddove integrati con quelli degli altri mezzi, possono trainare le vendite anche in modalità cross. Un dispositivo, poi, anche importante per i turisti e uno strumento che decongestiona pesantemente i mezzi pubblici sulle distanze brevi. Roba di nicchia? Un ciufolo! A Parigi dopo l'implementazione di questo servizio (e anche lì ci sono sanpietrini ovunque, auto pericolosissime - più che da noi -, vialoni e saliscendi che al confronto i nostri sette colli sono una fetecchia), pur essendo la capitale francese la capitale delle auto per antonomasia seconda solo a Los Angeles, gli spostamenti su bici sono saliti al 10% del totale. Una roba clamorosa. Un successo tale da contaminare anche settori adiacenti. Un esempio? A Parigi non ha più senso, per gli autisti del mezzo pubblico, fare sciopero. L'ultimo sciopero è mal riuscito perché comunque le persone, potendo servirsi delle bici pubbliche, sono riuscite ad arrivare a lavoro con disagi limitatissimi facendosi beffe di chi voleva bloccarli.

3. ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
"Combattere le sacche di inefficienza".
"Bisogna fare un discorso serio sulla produttività".
E così via. Guido Improta e Danilo Broggi appaiono determinati, ma le loro misure limano (sebbene nella direzione corretta, intendiamoci), una situazione che tuttavia andrebbe sovvertita ra-di-cal-men-te. Bene tagliare i permessi sindacali, bene l'aumento delle ore-a-settimana per gli autisti in ottemperanza ai banchmark e al contratto nazionale. Bene tutto, ma qui stiamo parlando di una società che ha 12mila dipendenti e che per ottenere qualche vantaggio in più è arrivata a chiedere agli autisti (già si fa ricorso allo straordinario in maniera massiccia) di aumentare le loro ore, che esulta se trova 400 verificatori condivisi tra strisce blu, ztl e controlli sui mezzi. Ma stiamo scherzando? I dirigenti sono calati, è verissimo e va dato atto. Le consulenze pure. Dove non si riesce a colpire, a quanto pare, è sulla pletora immonda di aree professionali, di quadri, abilmente imbucati in azienda. Ripetiamolo: 12mila dipendenti. Come Alitalia. Solo che Alitalia per lo meno licenzia! Ma quali sono gli standard - visto che si parla tanto di costi e tempi standard - nelle altre aziende al mondo?
Come è possibile che con 12mila dipendenti il numero annuo di ore di condotta netta per agente su tram e metro sia 736 a Roma, 850 a Napoli, 1200 a Milano? Come è possibile che con 12mila dipendenti in estate, causa ferie, i mezzi smettano di erogare il servizio (confermando, a livello di immagine condivisa, altra sciocchezza, che i bus siano un servizio giusto per i giovani studenti privi di patente)? Come è possibile che su 12mila dipendenti non si riescano neppure a trovare le persone per custodire le stazioni, le poche stazioni della rete metropolitana?
E' evidente che c'è da fare scontenta molta gente, semplicemente mandandola a guidare l'autobus visto che negli uffici non serve. Semplicemente mandandola a fare il controllore visto che negli uffici non serve. Questo non si fa, nonostante l'emergenza, questo non si fa: si preferisce aumentare il costo degli abbonamenti pur di non farlo.

4. LE FOLLIE TARIFFARIE
Atac ha una pletora di biglietti al di là dei classici abbonamenti annuali e mensili e al di là del biglietto normale. Questi biglietti hanno prezzi semplicemente assurdi, insensati. Prezzi insensati non fanno altro che portare al mancato utilizzo di questi titoli con conseguenze gravi, specie sull'utenza turistica. La vera follia è il Big, il biglietto integrato giornaliero che al contrario di quello di Milano non dura 24 ore dalla timbratura, ma scade alle 24.‎ E a Milano costa 4,50 invece che 6 euro! A Milano, poi, il settimanale che qui costa 24 euro (ed è il biglietto che utilizzano i turisti migliori, quelli che stanno un po' di più e vedono la città a fondo, non col torpedone), costa 11,30. A Roma il settimanale, insomma, costa la stessa cifra che a Parigi e a New York. Ovvio che i turisti si sentano presi per i fondelli e magari, qualcuno di loro, sia portato (adeguandosi all'andazzo romano) ad evadere.

5. CONTROLLO DEI DEPOSITI
"Se i vagoni della Metro C si riempiranno di graffiti è un problema di cultura civica, non di Atac". Falso, caro assessore Improta. E' anche e soprattutto un problema di Atac se i depositi sono perforabili da quattro sfigati, vandaletti, brufolosi, adolescenti spacciatorelli da quattro soldi che si intrufolano e che noi conosciamo e denunciamo da tempo. E' un problema anche di Atac se il deposito della Magliana è il lunapark europeo degli imbrattatori seriali impuniti. Il controllo dei depositi è fondamentale, ma non sembra essercene traccia nel Piano Industriale di Atac. E vale anche per gli autobus. Mezzi pubblici puliti e ordinati danno un messaggio di rispetto e di condivisione invitando gli utenti all'utilizzo. Mezzi pubblici sporchi alimentano umiliazione, repulsione e insicurezza, suggerendo agli utenti che i mezzi pubblici sono luoghi abbandonati (senza controllo di sicurezza e senza controllo sull'evasione, aumentandola), terra di nessuno, frequentati da fasce basse della società. Una percezione del mezzo pubblico che ormai esiste solo a Roma: nelle città civili se sei ricco non hai la macchina, a Roma se sei ricco possiedi la macchina (magari il macchinone). Uno stile di vita di quarant'anni fa. Che Atac non fa nulla per correggere pur avendone il ruolo. Non è dunque solo la rabbia del vandalismo e la bruttezza di uno scarabocchio, è tutto il mondo di percezioni che un autobus sfregiato dall'acido o una metro scarabocchiata si caricano dietro.

6. REAL ESTATE
Atac possiede una serie di ex depositi appetibilissimi che dovrebbero essere sviluppati in maniera intensa, qualitativa e profittevole sul modello dell'unico deposito oggi sviluppato: quello della Lega Lombarda. Leggete qui il nostro articolo e scoprite quante cose belle - col guadagno di tutti, Atac in primis - si possano fare quando si decide di trasformare la città. 
Come si possono aumentare continuamente i costi per gli utenti quando si tengono in abbandono proprietà che, se sviluppate con coraggio e senza stare a dar retta alle cretinate dei comitati di quartiere, potrebbero fruttare decine se non centinaia di milioni tra l'altro contribuendo alla trasformazione urbana di quartieri oggi sfregiati da spazi abbandonati? Solo riqualificando, valorizzando e sviluppando questi spazi Atac potrebbe risanare le sue finanze.

Tutto ciò premesso, l'auspicio è la privatizzazione sul modello fiorentino o, in subordine, il commissariamento e il fallimento dell'azienda. E si ricominci da zero. Viceversa si prefigura una agonia lenta e inesorabile.

54 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Firmo e controfirmo, la cosa che piu' manda in bestia e' che per risolvere la situazione basterebbero un minimo di provvedimenti dettati dal buonsenso a dall'intelligenza ed a costo quasi zero.
Nulla, a questi non gliene fotte niente, auspico che il governo centrale (sono romano) tagli i fondi a sta manica di galeotti, a meno che le cose non cambino radicalmente !!!

sam ha detto...

finchè prendono gli aiuti dalla regione/comune di Roma

possono continuare a mangiare alle spalle di tutti

sam ha detto...

ah a proposito, ovviamente mi aspetto sempre il solito cogl***ne che spara sentenze a zero contro RMF, o contro chi tiene a cuore questa città, sempre il solito che forse neanche ci vive in questa città

ecco...3..2..1..

Areknames ha detto...

Timbrare il biglietto anche in uscita non è solo importante dal punto di vista dell'evasione ma anche per l'enorme mole di dati (i cosidetti Big Data) che stanno rivoluzionando il sistema di trasporto pubblico in tutte le grandi città. Sapere con certezza quali sono i tratti e gli orari più affollati, quali invece le linee che non riscontrano successo, capire quali linee sono funzionali all'intercambio con altri linee e mezzi di trasporto (bus, tram, metro, bike o car sharing) permette di avere un TPL realmente a misura del cittadino e calato perfettamente sulle sue esigenze rendendo il tutto funzionale per la città.

Ho come l'impressione però che a Roma i Big Data neanche sanno cosa sono.

Anonimo ha detto...

@3.19 Sono d'accordo. La pianificazione parte anche dai dati che si raccolgono sul sistema informativo. Come si fa a fare un piano senza avere i dati in mano? Roba di mezzo secolo fa! Si investe in soluzioni che non danno nessun dato su cui pianificare. Il risultato è di decidere non sapendo che cosa si stia facendo. Insomma le solite chiacchiere di gente che ci costa tanto e vale meno di niente.
Forse è meglio che falliscano. Qui si continua a chiedere soldi per un servizio sempre più scadente.

Anonimo ha detto...

Perchè non installano questi tornelli ?Perchè ???? MA QUANTO CI VUOLE ????
Costano 1.000 e fanno rientrare 100.000.
Svegliaaaa

http://www.veganblog.it/wp-content/uploads/2010/12/P1100435.jpg

Anonimo ha detto...

L'altro giorno alla stazione di Numidio Quadrato, sempre abbandonata, una signora che si è permessa di riprendere due persone che scavalcavano i tornelli è stata insultata pesantemente. A parte il coraggio della signora ad affrontarli la cosa più desolante era il gabbiotto dell'addetto alla stazione desolatamente vuoto.
Quella signora ha rischiato la sua incolumità per un'azienda che se ne frega di tutto e di tutti e sta mandando alla malora il trasporto pubblico.
Questo non è un piano è un allungamento di un'agonia che dura da troppo tempo. Adesso chi non paga il biglietto invece di vergognarsi ti aggredisce. E la colpa non è sua ma di chi gli ha permesso di farglielo fare.
E si continuano a pagare lauti stipendi a queste teste vuote che in altri Paesi chissà cosa li avrebbero messi a fare.
Vergognatevi incapaci!

Anonimo ha detto...

E' semplicemente scandaloso. Decoro e mezi pubblici dovrebbero essere la priorità per l'amministrazione Capitolina, e invece nulla. C'è da chiedersi chi è che consiglia il Sindaco?, non capisce che così la rielezione (già traballante) se la gioca di sicuro? Vuole pedonalizzare tutto il centro ma se poi si tagliano i trasposti pubblici e si mantengono a livelli da 5 mondo come farà la gente a muoversi e a vivere il centro? E' davvero assurda e ormai mi sembra chiaro che delle due l'una: o sono completamente idioti oppure c'è una volontà politica nel qual caso l'unica cosa che si meritano è la rivoluzione (stampo francese... ghigliottina etc..)
Non capiscono che la gente non ne può veramente più?

Anonimo ha detto...

scriviamo in massa al sindaco, forse capirà che sta facendo una grossa caz....ta??!!??

Anonimo ha detto...

Evidentemente Marino e Improta hanno fretta di farsi cacciare via a calci nel sedere come Alemanno. Non c'è altra spiegazione. Già solo delle vere preferenziali protette sarebbero una rivoluzione e non costerebbero nulla. Evidentemente di risolvere i problemi non gli frega un cazzo. Chi è il prossimo sindaco? La Meloni? Se volete un trasporto pubblico decente fate prima ad emigrare.

Claudio ha detto...

aggiungo che colpire l'evasione non è solo un modo per far cassa, ma anche un rispetto per chi paga il biglietto. E che oggi è considerato l'imbecille di turno, che paga il biglietto per tutti. Con la mia tessera metrebus credo viaggino 200 persone al mese.

Anonimo ha detto...

Le considerazioni che vengono fatte sono apprezzabili, ma difficilmente realizzabili nel breve periodo perché mancano i soldi.
Si parla di controllori come se ce ne fossero a palate, mentre ce ne sono 54 in tutta Roma... di fatto bisognerebbe reimpiegare molti dipendenti Atac che stanno negli uffici a non fare niente in settori dove urge personale.
Per infrastrutture e bike sharing, non ci sono i soldi, magari in un secondo momento...

Anonimo ha detto...

L'articolo è scritto in un italiano claudicante. Qualcuno intervenga.

Anonimo ha detto...

Ma quale big data???

Provate a prendere un bus da piazzale clodio.

Una decina di autisti sempre in cerchio a bivaccare tra un panino ed uno smartphone. con un responsabile che li gestisce con due cartelline con lo schema degli orari scritti a matita. nel 2014? SERIAMENTE???

Poi partono e alla prima fermata senti i vecchietti che smadonnano perché aspettano un bus da 40 minuti. poi vedi arrivare 3 bus con lo stesso numero uno dietro l'altro e poi niente per 45 min. è una cosa accettabile secondo voi?

Poi ci si chiede come mai non si paga il biglietto...
pago 1,50€ x occupare un marciapiede per 40 minuti? e fare 10 min di tragitto...

Mezzi sporchi ed inadatti x circolare nelle strade, molti malsani x i fumi del motore che rientrano nelle cabine.

Per non parlare dello stile di guida degli autisti... Vanno ai mille all'ora, inchiodano all ultimo alle fermate. Manco fossero da soli su di una smart, ma in realtà hanno turisti e vecchini disperati che spesso finiscono gambe all'aria.

è un azienda da radere al suolo subito. partendo dalla dirigenza (tutta) cambiando gli autisti con degli scimpanzé addomesticati (i quali faranno sicuramente meglio di questi che guidano come pazzi presi da botte improvvise di testosterone).

un azienda fatta di vecchi incapaci ed ignoranti convinti di avere un cervello funzionante quando a malapena hanno la capacità di localizzare il proprio membro in mezzo alle gambe.

Anonimo ha detto...

Punti di buon senso, e per questo non applicabili. Sarà per mancanza di veri professionisti, per la certezza della politica che non viene mai toccata ma muta e si ricicla, per difendere ad oltranza il posto e non chi lavora? Siamo anni luce indietro all'Europa e nemmeno più sopra città come Tunisi o Istanbul ed il tempo scorre.

Anonimo ha detto...

Il vero sogno... http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/gb-rivoluzione-a-londra-nei-weekend-metro-aperta-24-ore-su-24-PN_20140924_00039.shtml

Anonimo ha detto...

l'altro giorno...casualmente ho visto un pulmann "privato" sapete topo quelli che si affittano per le gite..ecco stava facendo delle fermate in corrispondenza delle fermate atac...ora vi dico in tutta sincerità che se tali pulmann facessero un servizio pulito efficiente anche se costasse 2 euro di biglietto sarebbe la volta buona che finalmente mi libero della macchina (ecologica).

bat21 ha detto...

L unica soluzione possibile e' il fallimento di Atac a cui segue la gestione dei privati del tpl romano. Non esistono alternative con migliaia di dipendenti assunti sulla base di conoscenze politiche che prendono stipendi senza nessuna rispondenza al loro rendimento; non vedo alternative a questo.

Anonimo ha detto...

Non mi sembra che ci sia altra situazione che il fallimento per evitare che continuino a prosciugarci. Ci sono una cinquantina di controllori e 12.000 dipendenti! Ma dove mai si è visto una stortura del genere. Ma non sarebbe ora di fare un censimento di cosa fa questa gente? E comunque anche se lisi facesse lavorare siamo convinti che siano capaci essendo stati assunti per non fare niente ormai da anni?
Diamoci un taglio e ricominciamo da capo. Solo che ci vogliono palle e capacità. Doti introvabili al giorno d'oggi.

Anonimo ha detto...

Gli amministratori NON capiscono e non possono MAI risolvere i disaggi e frustrazioni che proviamo noi, semplicemente perchè loro NON usano i mezzi pubblici. Neache i politici, quindi non c'è nessuna speranza per questa città.

bat21 ha detto...

Sono d'accordo 627 pm. Non esiste altra soluzione.

Anonimo ha detto...

Aggiungerei che le 52 stazioni della Metro di Roma sono sempre sguarnite, cioe' su 12.000 dipendenti non si riescono a trovare 52X2= 104 dipendenti a presidiare qualcosa di nevralgico (<1% del totale dei dipendenti).
Evidentemente i 12000 (naturalmente tolti gli autisti)hanno cose piu' importanti da fare, qualcuno potrebbe spiegarci quali?

Anonimo ha detto...

Il sindaco deve cambiare perché così nessuno si prenderà responsabilità sull'operato ma si scaricheranno le colpe sul predecessore che sarà sparito!

antonio ha detto...

Get a ticket not a criminal record. Questa scritta campeggiava sul tutti i mezzi pubblici londinesi. Sporcare la fedina penale può esser un deterrente a costo quasi zero. Un'altra annotazione: i dati che mette a disposizione ATAC (attraverso API) sono assolutamente inutili. ATAC conosce la posizione di tutti i mezzi in ogni istante,ma distribuisce una informazione diversa: quali mezzi sono vicini ad una fermata. In questo modo non è possibile conoscere DOVE sono tutti i mezzi di una certa linea (si scoprirebbero cose interessanti, molto interessanti),ma solo se ci sono mezzi vicino alla fermata. Ultima annotazione: se continua ad esser manutenuta in questo modo tra 10 anni dovremo (dovrete) rifare la A giusto in tempo per l'apertura di un moncone di C. Ma ai romani non frega nulla. Possono parcheggiare dappertutto a costo zero.

Anonimo ha detto...

Ma il Sindaco si chiederà mai che cosa fanno i 12000 dipendenti dell'ATAC, intoccabili, per fornire un servizio così pessimo?
Sono anni che si dice e si documenta che la gente non paga. Ma quale azienda si reggerebbe mai se gestita in questo modo ?
I mezzi di superficie costringono ad attese estenuanti e dentro i gabbiotti non si vede quasi mai nessuno. Ma tutta questa gente dove sta? E quanto ci costa e ci costerà?

Anonimo ha detto...

Non si ha interesse a far funzionare il servizio pubblico. Sono solo grandi carrozzoni dove tanta gente si ingrassa bene. E si che anche dentro l'Atac la gente capace c'è ma chissà dove l'hanno relegata.

Anonimo ha detto...

ennesima riprova che l atac non esiste per fornire un servizio agli utenti, ma gli utenti esistono per dare una scusa all'atac di esistere

Anonimo ha detto...

Non capisco perché aumentare gli abbonamenti e i biglietti no. Così si scaricano i costi economici sui cittadini che scelgono il mezzo pubblico per spostarsi, mentre si premia chi fa il biglietto, ovvero chi USA il mezzo pubblico occasionalmente. Assurdo!!! Se mai dovrebbero aumentare i biglietti e lasciare invariati gli abbonamenti. Oltretutto in questo modo i turisti sarebbero incentivati a scegliere forme di abbonamenti perché il biglietto sarebbe sconveniente e relegato giustamente a scelte "una tantum". E' così logico! Per tutto il resto.... Mah...

bat21 ha detto...

Infatti come in tutto il meridione le municipalizzate servono come un immenso ammortizzatore sociale non per dare servizi ai cittadini paganti.

Anonimo ha detto...

La cosa dei tornelli alla metro di Parigi e NY é una buffonata. Non potevate prendere esempio peggiore. Davanti ai miei occhi ho visto aprirsi quelli di NY con una semplice spinta. A Parigi la gente te li tiene addirittura aperti bloccandoli con le braccia. Il problema lo risolvi se metti un cavolo di servizio d'ordine serio e cazzuto come in svizzera...prova a farlo li...

Anonimo ha detto...

Al di là di ogni considerazione sui metodi che andrebbero attuati, alla base c'è che un'azienda che stampa, eroga e fa vidimare biglietti falsi in un mondo normale va chiusa ed i suoi dirigenti rinviati a giudizio.
Ogni e qualunque altra considerazione, finché in Atac chi ha permesso e chi ha lucrato su questo reato assai grave resterà al suo posto libero di fare peggio, lascia il tempo che trova.

Anonimo ha detto...

Ogni commento indica una grave lacuna del servizio ed una possibile soluzione, insomma 30 persone che scrivono nei loro tempi morti come fanno a dare più risposte di politici, amministratori, dipendenti pagati profumatamente?
Già forse non sanno leggere o navigare...

bat21 ha detto...

ottobre 31, 2014 9:18 AM Vero. I biglietti clonati sono uno scandalo senza confronti nel mondo civile.

Lorik ha detto...

Una volta col BIG il controllore di turno aveva pure intenzione di farmi la multa, gliel'ho detto io che era il BIG se no quello manco se ne accorgeva...

Comunque a Londra e New York usano una carta prepagata per i biglietti...a Parigi i biglietti sono minuscoli...qua sono grandi come carte di credito e le ricaricabili non esistono...

Anonimo ha detto...

Questi amministratori se non sono neanche in grado di COPIARE le soluzioni attuate altrove dovrebbero essere sostituiti, appunto, con persone ALMENO in grado di copiare.

Anonimo ha detto...

Puoi corazzare le stazioni quando vuoi, con tornelli-gabbia in entrata e in uscita, ma se non c'è sorveglianza con persone fisiche, non telecamere, la gente entra ed esce lo stesso come gli pare, sfasciando tutto se occorre. Non può semplicemente esistere che a Roma non ci siano almeno 4-5 persone a sorvegliare ogni stazione durante tutto l'orario di apertura (per quelle più piccole, per le più grandi e affollate ne servono di più).

Anonimo ha detto...

sarebbero provvedimenti di così di buon senso che è lecito il dubbio che NON SI VOGLIANO mettere in pratica

è mai possibile infatti che all'atac e al comune siano tutti così cretini ? ovviamente no. E allora, perché non si applicano queste semplici (ma efficaci) misure ?

c'è evidentemente in questa città una volontà politica di non toccare l'illegalità, in tutte le sue forme, scaricando i problemi (ed i costi) sempre sugli stessi

è quindi evidente che questa amministrazione comunale e questa dirigenza atac è del tutto incapace e, peggio ancora, in malafede

il cambiamento a questo punto DEVE ESSERE IMPOSTO DAI CITTADINI ONESTI, che devono in qualche modo organizzarsi e vigilare attivamente sul territorio (ronde e comitati di denuncia). E per il futuro... quando andate a votare, lasciate perdere i buonisti incapaci. Votate per chi promette randellate e galera alla feccia invece che fare proclami ipocriti in nome di utopie arcobaleno terzomondiste pacifiste e altre cazzate del genere.

Anonimo ha detto...

RFS grazie di esistere!
Alcune semplici domande su ATAC:
1) perché nelle stazioni della linea B1 inaugurata circa un anno fa ci piove letteralmente dentro e infatti nei corridoi ci sono i secchi per contenere l'acqua piovana?
2) Perché le scale mobili della B1 sono quasi sempre in manutenzione? Soprattutto a S. Agnese? Ma come non sono nuove?
3) Perché si sono stravolte le piazze di S. Agense e Conca d'Oro con lavori inutili, lunghi, peggiorativi, costosi quando si poteva benissimo fare un entrata tipo Porta Furba con l'insegna B1 e le scale (cosa che tra l'altro avviene a Londra, Parigi, Berlino e in tutto il mondo?)
4) Perché a Milano al tornello basta appoggiare la borse e il tornello si apre, mentre qui a Roma anche se pigi la tessera sul lettore il tornello non apre????
5) Perché ieri alle 18:20 a Termini ho aspettato il Conca d'Oro per 15 minuti????????? Ma non è ora di punta?
E ci sarebbe ancora da dire.....tantissimo :(

Anonimo ha detto...

le stazioni "monumentali" servono a gettare fumo negli occhi e a far lievitare i costi.

S.Agnese è un esempio tipico. Una piazza sventrata, un'opera che sembra il mausoleo di Mao e poi vedi che c'è solo una scala mobile (spesso ferma) in mezzo a tanto sfarzo inutile

dare dell'imbecille a chi ha progettato e approvato una cosa del genere è il minimo

ma forse non sono imbecilli. Solo ladri

Anonimo ha detto...

Potrebbero pure uniformare le livree degli autobus visto e considerato che siamo a Roma e non a Rocca Cannuccia, anche dalla foto si vede quanto faccia schifo pure esteticamente la flotta dei bus Atac, indegna di una citta' europea ma al livello dei suoi cittadini ormai assuefatti allo schifo.

Andrea Rossi

Anonimo ha detto...

si sta avviando una raccolta firme per cacciare via questo sindaco immondo !!!

andate tutti a firmare. Salviamo Roma finché siamo in tempo

Anonimo ha detto...

volete un piccolo ma GRANDE passo in avanti
RIMETTETE IL BIGLIETTAIO
1 si entra solo se si paga
2 ci sarebbero molti meno danneggiamenti all'interno delle vetture
3 non ci sarebbero tempi morti se tale operazione la dovesse fare l'autista
4 l'autista non sarebbe più solo avendo un ausilio per qualsiasi inconveniente (minacce , furti, danneggiamenti, ubriachi, dirottatori (si succede anche questo)ect. ect.
SAREBBE UN PRIMO SEGNALE ma questo non si fa perché ATAC deve andare in malora

Anonimo ha detto...

Senza parlare delle iniziative dementi come l'abbonamento mensile magnetico - che di per sé sarebbe una grande cosa - ma che dev'essere accompagnato, non dico dallo scontrino, MA DALLA FOTOCOPIA DELLO SCONTRINO, perché quelle sottospecie di barboni mentecatti dell'Atac non hanno mezzi per controllare! Così uno si rischia una multa magari per non essersi ricordato di fare una fotocopia!!! Ma vi rendete conto in che mani è il trasporto pubblico di una "capitale" europea? E vi dirò una cosa inoltre: l'Atac non ha nessun interesse a risolvere i problemi perché i dirigenti stanno tentando di arraffare il più possibile prima del crack finale (per il quale, spero, non dovremo attendere molto). Pensateci bene...è evidente che la situazione attuale fa comodo a tutti. Ad Atac soprattutto, che riceve continuamente sovvenzioni e può trovare scuse comode come quella che gli utenti non pagano il biglietto. E' inutile. Questa è Roma, mica una grande città europea.

Anonimo ha detto...

Questo dell'evasione è un falso problema per scaricare sui cittadini la colpa dei disservizi e non fare niente per migliorare la città, secondo la convinzione sempre più diffusa secondo cui: prima di tutto dobbiamo cambiare noi cittadini!
No. Prima di tutto devono cambiare i mezzi pubblici. Sarebbe ora che Roma abbia un sistema di trasporto pubblico almeno accettabile!
Io prendo la metro ogni giorno, per ogni furbetto che fa il trenino ce ne sono altri 1000 che pagano.
Non è possibile che l'evasione determini lo stato scadente del servizio.

Anonimo ha detto...

Roma capitale! Sì, capitale della m.......!

Anonimo ha detto...

Ma dove si firma per mandare via marino?

Anonimo ha detto...

Meno male che tra un po' L'atac fallisce e verrà comprata dai francesi come la Roma Ostia.

bat21 ha detto...

Si ma la politica non deve pretendere la riassunzione di tutti. Che vengano licenziati in massa e poi il subentrante deciderà se riassumerne qualcuno....non vedo l ora, la vendetta del tax payer e' vicina ;)

Tommaso ha detto...

Lo dico da uno che paga l'abbonamento annuale atac da anni... se aumentano i prezzi io non lo faccio più l'abbonamento, l'atac DEVE FALLIRE. Sono stanco di essere preso per il culo, e tutti dovremmo non pagargli più un cazzo. Perchè dovrei pagare un servizio inesistente? Per far magnare i mafiosi che la gestiscono? MOBBASTA

Anonimo ha detto...

Come vi permettete di scrivere che chi utilizza i bus negli orari serali e notturni lo fa a scrocco???

Ho 36, dal primo anno di liceo ho la tessera, e proprio per non dover prendere sempre la macchina, abitando in un quartiere limitrofo al centro, molto spesso prendo i notturni e/o faccio due passi. E' ovvio che visto dove abito per me sia più facile, rispetto a tanti altre persone anche miei amici in primis.

Ho sempre pagato, saremo pochi ma come la solito generalizzare è sbagliato.

D.

Anonimo ha detto...

Vi hanno fatto assistere alla presentazione del piano industraile? Siete giornalisti? Non vi hanno cacciato a calci in culo, come meriterrebero i gestori di un blog pieno di fascistelli brufolosi?Tanto prima o poi la querela se la beccherà il povero sfigatello di via trionfale che fa da prestanome per il pluripregiudicato Tonelli...

Anonimo ha detto...

Ma lo sapete che di questi 12000 dipendenti, quasi tutti sono amministrativi? Bisognerebbe scriverlo sennò inutile

Anonimo ha detto...

Copio e incollo dalla voce di Wikipedia sulla "teoria delle finestre rotte" (vale la pena di leggerla tutta, anzi meriterebbe una pagina su RFS, la teoria sostiene in sintesi che quando un processo di degrado si innesca non si ferma più, per cui va stroncato alla radice):
"Nel 1994 il neoeletto sindaco di New York Rudolph Giuliani, con l'aiuto del commissario Bill Bratton, applicò la teoria della finestra rotta per combattere il crimine nella metropolitana della città. L'operazione da cui ebbe il via la Tolleranza zero, consisteva semplicemente nel far pagare il biglietto ai viaggiatori. Questo bastò a cancellare l'idea che la metropolitana fosse una zona abbandonata e senza regole, producendo un crollo delle attività criminali".
Dedicato a quelli che "i problemi sono altri".
PS: ho copiato e incollato anche sulla pagina di Paolo Conti sul Corriere, una delle poche altre voci, oltre a questa preziosa RFS, che cercano di fare qualcosa per Roma.
Claudio B

Anonimo ha detto...

senza contare la follia che il biglietto da parco leonardo a fiumicino (una sola fermata, 8 minuti a passo d'uomo) costa 8 euro..

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