Evitiamo di entrare nel merito della generica situazione di disagio (o meglio di disastro) in cui versa la città dal punto di vista della mobilità; vorremmo invece entrare nel merito di alcuni provvedimenti (o, meglio, non-provvedimenti) che l'assessore alla mobilità, il potente Guido Improta, ha analizzato e sui quali ha espresso il suo parere - a nostro avviso sbagliatissimo - cercando di spiegare per filo e per segno i motivi per cui ci troviamo in netto disaccordo con un componente della giunta che pure qualcosa di buono dal punto di vista della mobilità ha fatto (aumento delle strisce blu, aumento degli orari della ztl: tutto giusto sebbene sempre troppo timido).
I punti che contestiamo a Improta sono in questa sede tre: metropolitane, corsie preferenziali, bike-sharing.
METROPOLITANE
Riguardo alle metropolitane Improta veleggia tra il cauto e il contrario alle nuove linee ed al prolungamento delle esistenti. Voleva bloccare il prolungamento della linea B verso San Basilio e oltre. Non è particolarmente caldo nel proseguire i lavori della linea C verso Piazzale Clodio e, soprattutto, dopo un anno e mezzo non ha messo in campo nessun progetto di nuova linea sebbene la città di Roma non possa pensare di immaginare il suo futuro senza dotarsi di una rete decente di metropolitane. C'è la linea D nel Piano Regolatore, e non si può far finta di niente. E altro ancora si deve fare per il ferro, sebbene tutto taccia. Manco si è riusciti a portare il tram 3 fino al suo naturale capolinea della Stazione Trastevere, figurarsi a progettare - come sarebbe urgentissimo - nuove linee di tram. Insomma non ci siamo proprio.
CORSIE PREFERENZIALI
Reputiamo gravissima la risposta che Guido Improta ha dato ad una interrogazione del Movimento 5 Stelle riguardante le preferenziali. "A Via Principe Eugenio" recitava più o meno l'interrogazione "c'è un gran caos di doppie file da quando sono stati tolti i cordoli che proteggevano i tram col risultato che i tram ora vanno più lenti e hanno una marcia più pericolosa e che le vetture sosta in divieto. Perché dunque non ripristinare i cordoli?". "Non si può" risponde Improta "perché sono pericolosi per le due ruote". Una risposta che ti aspetteresti da un Max Giusti qualsiasi (grazie ad una operazione concordata con il conduttore televisivo Gianni Alemanno riuscì a smantellare tutti i cordoli 5 anni fa), non certo da un personaggio della caratura di Improta. Chi lo consiglia? Che staff ha? Si è tenuto la gente dei tempi di Alemanno? Come fa Improta a non capire che quella della pericolosità per le due ruote è una fandonia, una baggianata creata ad arte per togliere i cordoli e generare chilometri e chilometri di doppia fila? Nessuno scooter che rispetti i limiti di velocità urbani può avere nulla da temere da un cordolo. Anzi, come è facilmente dimostrabile, i cordoli sono pericolosi quando non ci sono, perché la sosta selvaggia rende la strada insidiosissima in primis per i motorini.
Ancor più grave che all'interrogazione (tutta pubblicata qui sopra) Improta abbia risposto dicendo che le borchiette montate da Alemanno dopo aver smantellato cordoli e preferenziali sono più che sufficienti per proteggere la preferenziale. E allora eccola qua sopra Via di Principe Eugenio alla quale si riferisce l'interrogazione. Guardate come proteggono bene le borchie: sono talmente inutili che tutti passano sulla preferenziale e la strada normale, la carreggiata corretta, si trasforma in parcheggio abusivo lineare in seconda fila. Davvero un eccellente risultato, assessore, proprio da difendere. Ma è la stessa storia su centinaia di chilometri di altre preferenziali: chi si muove in città lo sa bene, da Viale Libia a Viale della Regina Margherita, da Via Napoleone III a Corso Vittorio Emanuele. E' gravissimo che una amministrazione eletta con una votazione bulgara battendo l'amministrazione precedente non capisca che il proprio mandato politico è quello di fare esattamente l'inverso di quanto fatto dai predecessori. Se volevamo gente che ragionava in questo modo, caro Improta, ci tenevamo Antonello Aurigemma o, peggio, Sergio Marchi. Gli elettori invece hanno mandato il chiaro segnale di fare esattamente il contrario rispetto a loro.
BIKE-SHARING
Anche qui delusione cocente - peraltro non smentita, ma confermata via e-mail dall'assessore - a seguito di una intervista su Metro (qui il link). Secondo l'assessore (è proprio lui a parlare, non la signora al mercato o la massaia al macellaio) a Roma non ci potrà essere un grande bike-sharing perché ci sono troppi saliscendi e troppi sanpietrini. Una assurda mancanza di buon senso anche nei confronto delle migliaia di ciclisti urbani che (in clamoroso aumento ogni giorno) ogni dì sono visibili in città. Un vero e proprio insulto al buon senso: Parigi è la città con il più importante schema di bike-sharing al mondo, peccato che abbia più saliscendi di Roma e che abbia più pavè di Roma. Non scherziamo, assessore. E non scherziamo neppure quando diciamo che "non avremo mai i finanziamenti di Parigi e Londra", perché è assolutamente falso. Rispetto al nuovo Piano regolatore degli Impianti Pubblicitari, approvato in luglio, è sufficiente il 6% degli impianti per fare un bike-sharing più che serio, totalmente pagato dai privati. Dunque quale risorse ti occorrono? Un bike-sharing ben fatto rappresenta la svolta trasportistica in una città come Roma, rischia di intercettare il 10% degli spostamenti fertilizzando grazie alle bici in maniera positiva tutta la città. Come può un assessore affrontare il tema in maniera rinunciataria?
Insomma Guido Improta, qualche giorno fa, ha dichiarato che dopo 18 mesi di governo tirerà le fila e deciderà se restare o meno. Questi i patti con Marino. Improta è un grande funzionario\manager abituato a guadagnare cifre ben diverse dal micragnoso stipendio da assessore. Se l'impostazione di Improta continua ad essere questa l'invito da parte nostra è di andare a guadagnar meglio altrove lasciando la città a qualche assessore che ne comprenda le reali necessità senza porsi nell'impostazione del "s'è sempre fatto così". Se invece Improta deciderà di svegliarsi, beh, è il ben venuto!
19 commenti | dì la tua:
Sto cambiando idea e diventando sempre piu' convinto che il 90 % del degrado della citta' e' imputabile all'inapacita' di chi ci ha governato e governa e non all'incivilta' dei romani, prima la pensavo a percentuali invertite.......
Chi governa i romani però è eletto dai romani. I destri votano a destra, i sinistri a sinistra, indipendentemente dal candidato.
questa dei cordoli che causerebbero incidenti ai motociclisti è come l'art.18, una scusa per fare perno sull'ideologia becera e favorire pratiche ben peggiori del danno che si vorrebbe evitare. siamo veramente un popolo di pagliacci col mandolino.
Ineccepibile: la boiata delle preferenziali e' incontrovertibile, l'idiozia dei colli e' intollerabile, la vigliaccagine sul ferro degradante. Tanti saluti Improta
Le parole assumono valore quando si trasformano in fatti. In altri termini, perché non applichiamo (tutte nessuna esclusa) le regole che già esistono. Leggiti la TEORIA DELLE FINESTRE ROTTE! Attraverso detta teoria è stata ripristinata la legalità a New York, ho detto tutto!
Sono motociclista e cordoli ben segnalati (come quelli su via Labicana) non danno nessun fastidio. Ma la controprova è facile: renda pubblici i dati relativi agli incidenti occorsi là dove esistono cordoli come quelli di via Labicana.
Improta la tua incompetenza (o malafede?) è clamorosa! Via subito da questa città!!
@ 9,49
I dati sarebbero interessanti, pero non rivelano sempre tutto. Non dicono per esempio quanto siano (in)disciplinati i centauri romani (come molte altre categorie di conducenti a roma), per cui non credo che i dat nudi e crudi possano rivelare l'esatto rapporto causa-effetto.
Sono un non motociclista: mi spiegate che problema comporta per i motociclisti un cordolo che è identico come forma e altezza al bordo di qualsiasi marciapiede?
I CORDOLI VANNO FATTI COME A VIALE TRASTEVERE, IN TRAVERTINO BIANCO ED "INSORMONABILI".
SE SI DISSEMONASSERO LE GRANDI ARTERIE URBANE DI ROMA DI CORDOLI IN TRAVERTINO E PARAPEDONALI SUI MARCIAPIEDI, ROMA CAMBIEREBBE ASPETTO E DIVERREBBE "EUROPEA"!
Se la Roma avesse vinto ieri sera con la Juve come meritava oggi si poteva anche parlate di cordoli o bike sharing. Ma credo che è giunto il momento di organizzare una grande manifestazione e chiedere a gran voce la ripetizione della gara.
I cordoli sono pericolosi solo per i motociclisti che provano a scavalcarli in corsa.
anonimo "ottobre 06, 2014 9:11 AM" hai centrato il discorso in pieno. Completamente d'accordo con te.....
per quelli che si ammazzano per colpa dei cordoli..avete provato ad andare sotto i 90km/h? forse così li vedete per tempo i cordoli e noi ne vedremmo di meno spiaccicati per terra....(parlo dei scooteroni...)
Ma perché non creiamo una pagina (tipo quelle pro-metropolitane)dedicata al riposizionamento di cordoli efficaci? Alla fine la voce dei cittadini la devono pur sentire, penso che parlarne sia sempre un bene!
Anche con le ciclabili srebbe da creare un movimento al riguardo. Usiamo la nostra voce per contribuire al bene della città!!!
Improta chi?
Questa storia dei 7 colli a Roma, mi da la nausea, ma chi dice ste baggianate le dice con cognizione di causa o così tanto per dire? ma ce l'hanno una bicicletta o vanno ancora con le rotelle?
ma poi, ammesso e non concesso che ci siano tutti sti colli, saranno cazzi miei se preferisco farmeli in bici o hanno deciso loro che devo farmeli per forza bloccato nel traffico o a piedi?
"ci sono troppi saliscendi" E' vero, i Romani devono sempre salire e scendere dalla macchina. E noi, in bici, dobbiamo salire sopra le loro macchine. Ci parlo a http://t.co/fvXR7kxs3K
ecco n'antra cazzata
Posta un commento