Cosa erano i Punti Verde Ristoro? Qualcosa di molto, ma molto semplice. Dedicati ad aree verdi non di pregio (ma comunque importanti, attenzione), erano sostanzialmente quello che qualche tempo fa proponevamo in questo articolo. Concedere a degli operatori (selezionandoli in base alla qualità) la possibilità di aprire dei chioschi (bellissimi, progettati da giovani studi di architettura, roba da pubblicazione, sennò ciccia!) in spazi verdi, in cambio della concessione non chiedere soldi (o chiederne pochi), ma chiedere un impegno concreto nella tutela - e nella valorizzazione - dell'area verde stessa. Il Comune, in realtà, dopo la schifezza dei Punti Verde di Qualità (che sono un'altra storia) questa cosa l'aveva fatta. Il bando era stato pubblicato, era stato vinto, c'erano aziende vincitrici che avevano puntato su questa nuova attività e vi avevano investito.
In settimana scorsa l'attuale amministrazione ha annullato tutto dicendo che non ci guadagna abbastanza. Non si sa se con l'obbiettivo di fare un altro bando. Esponendosi a ricorsi al TAR che saranno clamorosi e che massacreranno l'amministrazione (speriamo pure nei confronti una buona volta della Corte dei Conti). Ma soprattutto condannando le tante aree verdi interessate a morire di degrado come sono ora e ancor più di ora.
Il progetto avrebbe potuto portare posti di lavoro, riqualificazioni, tutela del verde, nuovi progetti gastronomici. Perché il Comune ha fatto saltare tutto? Ha riscontrato irregolarità? E allora perché non le ha denunziate? Ha scoperto che tutti i vincitori dei bandi erano amichetti di Alemanno sotto al quale l'assegnazione si era svolta? Ma a noi risulta che in alcuni casi i vincitori siano imprenditori di qualità, che potevano davvero riqualificare luoghi lasciati in abbandono. Si poteva obbligare loro ad aprire e chiudere i parchi e a manutenerli. Oggi il Comune non riesce a farlo e da quando c'è la nuova amministrazione i contratti con le Cooperative incaricate sono stati fatti scadere senza avere la capacità di rinnovarli. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i parchi sono luoghi da cui fuggire non in cui stare. Specialmente i bambini sono ormai completamente tagliati fuori.
Perché il Comune ha interrotto un processo che poteva invertire la rotta nel segno dell'Europa (non c'è parco, da Londra a Lisbona, che non abbia il proprio bel chiosco all'interno: un servizio per chi frequenta e un presidio di manutenzione fondamentale).
Ma quali parchi erano interessati al progetto annullato? Tantissimi. Eccoli nell'immagine qui sopra. Tutti luoghi dove alcuni problemi potevano essere risolti e che invece conserveranno tutte le loro criticità, anzi accentuandole. Colpa di Marino? Certo. Ma anche colpa di Alemanno: il bando data 2010 e in quattro anno non si è fatto nulla. Con le soprintendenze che si sono divertite, come al solito, a bloccar tutto quanto. Immobilismo e veti che producono solo degrado, povertà, abbandono, fuga di capitali lontano dalla nostra città, disoccupazione. Tutto da rifare, insomma. Oppure, come sembra piacere così tanto a questa amministrazione, tutto da lasciar marcire nell'abbandono. Evidentemente, per una volta, tra i vincitori non c'erano i soliti noti, gli amici degli amici, coloro che assumono in cambio di voti e così via. E allora meglio mandar tutto all'aria e pazienza se l'amministrazione si imbarcherà in dieci anni di contenziosi.
In settimana scorsa l'attuale amministrazione ha annullato tutto dicendo che non ci guadagna abbastanza. Non si sa se con l'obbiettivo di fare un altro bando. Esponendosi a ricorsi al TAR che saranno clamorosi e che massacreranno l'amministrazione (speriamo pure nei confronti una buona volta della Corte dei Conti). Ma soprattutto condannando le tante aree verdi interessate a morire di degrado come sono ora e ancor più di ora.
Il progetto avrebbe potuto portare posti di lavoro, riqualificazioni, tutela del verde, nuovi progetti gastronomici. Perché il Comune ha fatto saltare tutto? Ha riscontrato irregolarità? E allora perché non le ha denunziate? Ha scoperto che tutti i vincitori dei bandi erano amichetti di Alemanno sotto al quale l'assegnazione si era svolta? Ma a noi risulta che in alcuni casi i vincitori siano imprenditori di qualità, che potevano davvero riqualificare luoghi lasciati in abbandono. Si poteva obbligare loro ad aprire e chiudere i parchi e a manutenerli. Oggi il Comune non riesce a farlo e da quando c'è la nuova amministrazione i contratti con le Cooperative incaricate sono stati fatti scadere senza avere la capacità di rinnovarli. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: i parchi sono luoghi da cui fuggire non in cui stare. Specialmente i bambini sono ormai completamente tagliati fuori.
Perché il Comune ha interrotto un processo che poteva invertire la rotta nel segno dell'Europa (non c'è parco, da Londra a Lisbona, che non abbia il proprio bel chiosco all'interno: un servizio per chi frequenta e un presidio di manutenzione fondamentale).
Ma quali parchi erano interessati al progetto annullato? Tantissimi. Eccoli nell'immagine qui sopra. Tutti luoghi dove alcuni problemi potevano essere risolti e che invece conserveranno tutte le loro criticità, anzi accentuandole. Colpa di Marino? Certo. Ma anche colpa di Alemanno: il bando data 2010 e in quattro anno non si è fatto nulla. Con le soprintendenze che si sono divertite, come al solito, a bloccar tutto quanto. Immobilismo e veti che producono solo degrado, povertà, abbandono, fuga di capitali lontano dalla nostra città, disoccupazione. Tutto da rifare, insomma. Oppure, come sembra piacere così tanto a questa amministrazione, tutto da lasciar marcire nell'abbandono. Evidentemente, per una volta, tra i vincitori non c'erano i soliti noti, gli amici degli amici, coloro che assumono in cambio di voti e così via. E allora meglio mandar tutto all'aria e pazienza se l'amministrazione si imbarcherà in dieci anni di contenziosi.
Apparentemente incomprensile.
RispondiEliminaCERTO E' CHE I PARCHI NON POSSONO CONTINUARE A MARCIRE NELL'ABBANDONO TOTALE!
Che bella idea creare posti di lavoro e tutelare i parchi.Peccato un altra occasione persa, speriamo di no ma cmq quanto tempo ci vuole in questo paese a fare le cose? anche le piu' semplici sulla carta .Uno vince un bando e in pochi giorni potrebbe aprire un'attivita'e creare posti di lavoro e nello stesso tempo tutelare la cosa pubblica.
RispondiEliminaRoma e' ostaggio di due mentalità illiberali. La destra pensa solo a piazzare amici e poltrone (parentopoli), la sinistra oltre a fare la politica della destra e' a priori anti iniziativa privata. Il risultato sono schifezze come queste ed una città in declino. L' opinione pubblica romana non protesta perché sotto sotto sono loro i creatori di questo clima dal momento che e' meglio un posto in comune, all atac o in un ministero piuttosto che desiderare una città in cui il privato crea iniziative di crescita. Uno schifo.
RispondiEliminaMa com'e' che nessuno ancora ha parlato male della Polizia Locale....?c'e'veramente da restare allibiti...Ma come?Sono sempre loro il capro espiatorio della citta'!!!Nn esiste argomento o situazione nella quale qualche frustrato nn se la prende con persone che onestamente fanno il proprio lavoro...Forse c'e'ancora tempo xro'...Buonasera.
RispondiEliminaForse se la gente se la prende con i vigili un problema ci sarà. Un po di autocritica no?
Elimina(ps non parlo dei tanti coatti frustrati da multe naturalmente)
La buona riuscita di un dirigente,è il buon esempio,siamo governati da malversatori ed incapaci.in Italia vige la legge del non fare,in questo modo non c'è pericolo che sbagliano e quindi di non perdere la poltrona,tutto questo succede proprio perchè sona incapaci
Eliminasperiamo mettano un chiosco anche nel parco di via statilia…..ormai sta nell'abbandono assoluto !
RispondiEliminaMamma mia che roba!!! Credevo fosse una città diversa, ma ci sono solo rovine, in tutti i sensi! Vederla una volta basta ed avanza, che schifo, è conciata proprio MALE! Povera città!
RispondiEliminaIl problema è che un punto verde, debba rimanere tale e NON diventare (al solito) un Bar con ampia cubatura presa dallo spazio attorno. In questa tematica, ci sono dei campioni di malavitosi che ''fanno'' vincere i bandi a prestanome, per poi controllare e ''invadere pure i parchi. Vorrei citare come esempi positivi l'ex grattacheccara di Via Marmorata di fronte ai Vigili del Fuoco che ha fatto un ottimo uso sfruttando una piccola porzione di marciapiede e ripulendo abbellendolo parte del giardino (che era incolto) alle spalle. Oppure il Bar all'interno del parco di S.Paolo (andando verso il centro da Via Ostiense, davanti al grommista) che ha mantenuto il suo spazio senza approfittarne mai e quel Bar lo ricordo da minimo 50 anni.
RispondiEliminaIl problema è che un punto verde, debba rimanere tale e NON diventare (al solito) un Bar con ampia cubatura presa dallo spazio attorno. In questa tematica, ci sono dei campioni di malavitosi che ''fanno'' vincere i bandi a prestanome, per poi controllare e ''invadere pure i parchi. Vorrei citare come esempi positivi l'ex grattacheccara di Via Marmorata di fronte ai Vigili del Fuoco che ha fatto un ottimo uso sfruttando una piccola porzione di marciapiede e ripulendo abbellendolo parte del giardino (che era incolto) alle spalle. Oppure il Bar all'interno del parco di S.Paolo (andando verso il centro da Via Ostiense, davanti al grommista) che ha mantenuto il suo spazio senza approfittarne mai e quel Bar lo ricordo da minimo 50 anni.
RispondiEliminaa coui delle 8,15.... credo che il frustrato sia tu, visto che non riesci a vedere la realtà dei fatti. Devi essere anche tu un pizzardone da Bar, comunque tranquillo che se mettono i Bar, avrai dove andare a passare il tuo tempo
RispondiEliminafrustrato dalla sua inettitudine/inutilita'.
EliminaSi ma al bar bisogna stare molto attenti: se il caffe' e' troppo bollente mica hanno la causa di servizio!
Naturalmente i chioschi devono essere "bellissimi, progettati da giovani studi di architettura, roba da pubblicazione, sennò ciccia!"
RispondiEliminaPerché? Perché lo dici tu?
Tonelli, te lo dico con simpatia: a volte mi sembri vivere in un mondo parallelo. Cosa ti fa pensare che di punto in bianco quello che finora è andato male nel 90% dei casi (a star stretti) d'improvviso andrà benissimo? I chioschi sappiamo bene cosa comportano troppo spesso visto se finiscono a campare di birra e movida. Ora all'improvviso con questi chioschi dovrebbero succedere le seguenti cose:
- niente maneggi per concedere le licenze (mettiamo pure che stavolta non ci siano stati)
- compenso equo per il comune
- chioschi da rivista d'architettura
- gestione virtuosa di chi si aggiudica le licenze
- controlli del comune per verificare che le regole vengano seguite
- giardini riqualificati e non trasformati in bar attira alcolizzati e movidari
- niente rom-sinti-camminanti-barboni-risorse varie che puntualmente si radunano intorno ai luoghi in cui si raduna gente
Io sono pessimista per natura e mi riesce difficile credere che si verifichino tutte insieme queste condizioni a Roma, oggi.
@anonimo delle 12:30 (mettete un nome anche di fantasia ma mettetelo), ma qui il problema è il perché di un annullamento effettuato dallo stesso ente che ha stabilito le regole, indetto il bando e individuato i vincitori.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i tuoi dubbi sul primo punto direi che a conferma dei mancati maneggi giunge proprio l'annullamento. Anzi se proprio vogliamo fare un po' di dietrologia da 4 soldi si può anche pensare che forse proprio il fatto che non ci siano i soliti nomi ha creato il problema.
Sulle gestioni virtuose e sul rispetto delle regole di assegnazione basta andare a Piazza Cavour e guardare lo stato di manutenzione del giardino, per notare che una virtuosa gestione privata è possibile.
La realtà è che dopo tre anni non è partito nessuno dei punti ristoro assegnati l'amministrazione ha rallentato tutto e ora dopo 4 anni ariva l'annullamneto che porterà decine di ricorsi.
Che c'è il chiosco nel giardino di piazza Cavour?
RispondiEliminaNon c'è (ma c'è stato l'estate scorsa) il chiosco a Piazza Cavour.
RispondiEliminaL'obbligo di manutenzione del giardino è a carico di chi ha costruito il parcheggio che lo tiene in ottime condizioni.