Avremo voluto scrivere noi quelle 10-15mila battute per spiegare il motivo per cui una affermazione del genere rappresenta tutto lo sbagliato dell'approccio italiano - ma sopratutto romano - alla vita, ai problemi, al prossimo, al bene comune, alla qualità. Tuttavia non lo facciamo perché lo ha già fatto qualcuno prima di noi e cento volte meglio di noi. Il bravo e sensibile giornalista de Il Messaggero Mauro Evangelisti, in un articolo uscito nel 2013. Lo ripubblichiamo affinché non si dica che noi non vi avevamo avvertito. Un altro piccolo tassello nel mosaico dell'educazione sentimentale che, presuntuosamente, cerchiamo di trasmettere ai nostri lettori.
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Devi uscire dal parcheggio per andare a lavorare ma il Suv rigorosamente paracadutato in doppia fila, magari pure se vicino c'è un'area libera («ma mio Dio, saranno almeno cinquecento metri...»), te lo impedisce? Eccolo arrivare, bel bello, dopo mezz'ora, il proprietario del Suv che si sorprende che tu sia arrabbiato e risponde serafico: «Ma fattela 'na risata». Provi a usare i mezzi pubblici, ma con tempestività scientifica i treni della B si bloccano di nuovo e se provi a chiedere lumi a un operatore becchi proprio quello che alza le spalle e aggiunge: «Ma fattela 'na risata».
Ecco, quando si parla di romanità, di quanto sia bella Roma e quanto siano simpatici i romani, quando si alimenta un certo stanco e giustificazionista luogocomunismo, forse bisognerebbe partire da questa frase malefica: «Fattela 'na risata». Molto romana. Chi l'ha coniata era in assoluta buona fede: voleva contrastare l'acidità e il nervosismo dilagante nella metropoli sempre più alle corde, voleva dirci che in fondo un sorriso può aiutarci a superare le incomprensioni.
Una filosofia non solo romana, ma quasi latina, cantando e ridendo si dimenticano i guai. Solo che poi negli anni è divenuta un inno alla superficialità, all'insensibilità, ai sempre più carenti desiderio e orgoglio di fare le cose per bene. E allora forse dovremmo cominciare a rispondere di fronte all'indolenza, alla prepotenza e alla supponenza quotidiane: «Sai che c'è? Non c'è proprio niente da ridere».
Mauro Evangelisti (pubblicato qui)
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RispondiElimina=====================
Ahò! Ma che argomento futile!
Ma perché embece de parla' de' [INSERISCI ARGOMENTO DEL GIORNO] nun parlate de [INSERISCI ARGOMENTO TOTALMENTE SCORRELATO]???
Ma voi vedè che voi sète [INSERISCI ORIENTAMENTO POLITICO A CASO] e pure amici de' [INSERISCI NOME DI PERSONA POTENTE A CASO]?? C'avete paura che ve fanno chiude eh?
Continuiamo a ridere....questo e'veramente il paese di pizza sole e mandolino....siamo alla frutta ormai.
RispondiEliminaAncora co' sta storia dei click e dei blog.. di Grillo etc..
RispondiEliminaMA LO SAI DI CHE PARLI, GENIO??
Sai di CHE CIFRE PARLI?
Sai quanti utenti accedono a RFS?
Conosci le percentuali?
Hai già fatto i conti?
Eddaje su... FATE RIDERE...
Purtroppo è vero che la superficialità non è certo una buona cosa ma se gli animi erano esasperati quando le metropoli andavano costituendo, senza una buona dose di superficialità che sfoci in una risata si finirebbe o depressi, o impazziti a fare i giustizieri della notte. La realtà che ci circonda è inaccettabile: o ce famo na risata o ci diamo alla guerra civile?
RispondiEliminaLeggendo i commenti si capisce che non abbiamo più speranze.
RispondiEliminaIo difendo il motto "fattela na risata" che voi avete travisato e che secondo me è la capacità romana di sopportare e ridere di ciò che non si può cambiare (non signifca farsi prendere per il naso dal primo maleducato che si incontra), e che è frutto della storia di roma. Visto che non riuscirete a cambiare la cultura di una città che ha 2500 anni, e visto che siamo ancora in un mondo libero, si può benissimo cambiare città e perfino nazione. Per inciso, la capitale europea dei furti e furtarelli in metro è, udite udite, Parigi, guardate su youtube per credere. Ciao edoardo
RispondiEliminaCultura? Di quale cultura parli? E proprio l'assenza di cultura, di senso del bene comune, che mancano.
RispondiEliminanon ci resta che piangere...
RispondiEliminanon e' facile nemmeno piangere visto che le lacrime le abbiamo tutte consumate.
Fattela na risata è il motto del lassismo e dell'ignoranza del romano. Provate a dirlo ad un essere umano civilizzato, chessò, tedesco. Quello vi scambia per una scimmia. Fattela na risata è proprio il motto delle scimmie nella giungla romana.
RispondiEliminaCaro anonimo difensore del motto "fattela na risata" lo credo che parigi ha il primato dei furti in metro ci sono 14 linee metro e tre di treni regionali che la attraversano, di cosa vogliamo parlare, dividi il numero di furti per il numero di linee o meglio per il numero di passeggeri e dopo aziona il ditino per scrivere. E fatte na risata
RispondiEliminaDue precisazioni:
RispondiEliminala prima è che se a dire "fattela 'na risata" è il padrone del suv che ti ha tenuto bloccato 40 minuti, più che di bonarietà parlerei di convenienza. Io mi dovrei fare una risata perché ho aspettato... lui che non ha aspettato, ma si è fatto aspettare, allora in proporzione dovrebbe crepare dal ridere?... voglio dire: finché il disturbo se lo cuccano gli altri, mi pare facile ricorrere alla battuta e alla bonarietà.
Seconda precisazione: i più gentili dicono "fattela 'na risata", perché ci sono pure quelli che ti dicono "fatte li c... tua!" Come quella volta che un anziano, sotto la pioggia torrenziale alla fermata dell'autobus, si permise di dire a un tizio in macchina sulla preferenziale, bloccato come tutti nel traffico, "scusi, perché occupa la preferenziale, l'autobus non può fare fermata e noi ci stiamo prendendo la pioggia inutilmente".
Il signore col collo taurino all'interno - tipica panza romana di chi non schioda un passo a piedi neanche a pagarlo - ha appunto risposto "FATTE LI C... TUAAAAAA!"
NON CI SONO SPERANZE?
No, infatti. Se dipendesse tutto da queste persone.
Soluzione al problema?
Una bella multa tanto salata che anche al più sportivo, la voglia di FASSE 'NA RISATA, sparirà per sempre.
Non vedo altra uscita.
Ci vorrebbe una via di mezzo. Perché è giusto ogni tanto sdrammatizzare ma tutto ciò ha portato a superficializzare i problemi che stanno facendo scendere sempre di più questa città.
RispondiElimina"Fattela na risata" come "c'hai qualche problema"
Va tutto bene ma non uscite mai da questa città perché vi faranno ridere ben poco visto come siamo abituati qui a Roma.
La risposta migliore é: "ar tuo funerale me ne faccio quattro de risate".
RispondiEliminaLa cattiveria di questo blog e della gente che lo legge è ben dimostrata da questo post.
RispondiElimina"Fattela na risata" è un modo simpatico dei romani per dire che ogni tanto bisogna mantenere il buon umore nella vita e non arrabbiarsi per qualunque stupidaggine, come fate voi.
Non c'entra un cazzo con quello che avete scritto. Ma voi odiate. Odiate e basta!
"Chi l'ha coniata era in assoluta buona fede: voleva contrastare l'acidità e il nervosismo dilagante nella metropoli sempre più alle corde, voleva dirci che in fondo un sorriso può aiutarci a superare le incomprensioni"
RispondiEliminaBravi, l'avete detto voi! Allora, perchè non cominciate a contrastare la vostra acidità?
Mi pare che abbiate in gran parte travisato il significato della battuta "fattela na risata". In genere viene detta a chi è troppo acido (come l'autore del blog e i commentatori), a chi si indigna per cose di poco conto, a chi è troppo permaloso.
RispondiEliminaNei casi che avete descritto, non l'ho mai sentita dire!
Poi, può ance darsi che in alcuni casi sia diventato un invito alla superficialità, alla sciatteria, al disimpegno verso i problemi.
ma nella maggior parte dei casi non è così!