E' arrivata l'estate più triste, morta, povera e miserabile che la città abbia mai vissuto negli ultimi decenni. La storia del Torrione Prenestino

25 giugno 2014

Gli organizzatori del Festival delle Culture Indipendenti "Pigneto Spazio Aperto" comunicano che questa estate la terza edizione della manifestazione non avrà luogo, in quanto il Municipio V ed il Comune di Roma hanno deciso di escludere il Parco del Torrione Prenestino dai luoghi preposti ad accogliere le manifestazioni dell'Estate Romana. Tale decisione è stata presa senza che gli organizzatori, ma soprattutto i cittadini frequentatori del parco, fossero coinvolti in una trasparente e costruttiva discussione sulle sorti dello stesso.

Pigneto Spazio Aperto è nato nell'estate 2012 dalla volontà di tre circoli Arci, attivi sul territorio, di dar vita ad una manifestazione capace di creare un'alternativa sociale e culturale in opposizione alla deriva di “movida” commerciale ed alla microcriminalità diffusa che, sempre più negli ultimi anni, segnano la vita del nostro quartiere.

A tal fine era stata individuata come sede naturale del Festival il Parco del Torrione Prenestino: spazio verde dalle grandi potenzialità, vicino al cuore pulsante della vita del Pigneto, ma inutilizzato e sconosciuto, in quanto all'epoca, nonostante una recente ristrutturazione, versava in stato di totale degrado ed abbandono. Sin dalla prima edizione il Festival è riuscito nel suo obiettivo di restituire il parco ai cittadini: è diventato uno spazio vivo, un luogo di incontro, di aggregazione e di reale integrazione delle molteplici anime che convivono nel nostro territorio, da quella storica e popolare a quella multietnica, a quella giovane e creativa.

Tutte le attività, gli spazi e le proposte che hanno convissuto in Pigneto Spazio Aperto, in un clima di positivo scambio culturale, sono state scelte e portate avanti secondo forti principi di consapevolezza, consumo critico ed educazione culturale, questo ha dato un'impronta fortemente indipendente al Festival, di cui andiamo fieri. Anche grazie allo sforzo di mantenere il più possibile libero e gratuito l'accesso a tutte le aree del parco, si è riusciti a creare un forte polo di socializzazione trasversale ed alternativa all'appiattimento culturale offerto dall'isola pedonale del Pigneto.

In sole due settimane sono state raccolte più di duemila firme a sostegno del Festival, a testimoniare l'affezione per quello che è stato nelle ultime estati l'evento culturale più importante all’interno del Municipio V, salutato anche dalla stampa come una delle più importanti novità dell'Estate Romana per la qualità della proposta socio-culturale. Infine, come constatato dalle istituzioni preposte, il parco è stato riconsegnato alla fine di entrambe le edizioni in condizioni ben migliori rispetto a quelle in cui si trovava al momento dell'affidamento.

Purtroppo ad oggi il parco versa nuovamente in uno stato di abbandono totale: non viene effettuata alcuna pulizia (se non come misura di emergenza a fronte delle proteste degli abitanti di prossimità) né vengono chiusi gli accessi durante la notte: questa situazione tende a peggiorare di giorno in giorno, tanto che alcuni cittadini si stanno auto organizzando per restituire all'area una minima vivibilità, supplendo ai doveri delle istituzioni. Molti abitanti del quartiere alla notizia della cancellazione del Festival, non comprendendo le motivazioni della scelta del Municipio, ci contattano increduli chiedendo di promuovere una protesta contro la decisione miope di preferire il silenzio ed il degrado alla socialità ed alla cultura.

Speriamo dunque che, attraverso un sano dialogo con le istituzioni, si possa pensare alla realizzazione della terza edizione il prossimo anno. Noi continueremo in ogni caso ad impegnarci con il nostro lavoro quotidiano a fornire luoghi di espressione artistica e culturale, a coinvolgere i cittadini nella riappropriazione di spazi urbani e ad incentivare nuove forme socialità. Ma per questa estate... non resta che l'asfalto al Pigneto.


Fin qui il comunicato degli organizzatori. Aggiungiamo noi che quest'anno, in compenso, c'è Pigneto Spaccio Aperto, ovvero la rappresentazione dell'unico intero quartiere dell'Europa occidentale regalato alla malavita ed alla mafia del narcotraffico perché tanto "nu je potemo fa gnente". Dopo la decisione di negare il Torrione agli eventi estivi il Municipio V, una accolita di geni, di moderni Isaac Newton, ha deliberato la chiusura (la chiusura) del parco causa degrado e incapacità e impossibilità di far fronte al problema. Il Parco del Torrione, inaugurato pochissimi anni fa, è oggi chiuso per manifesta incapacità a manutenerlo. Siamo facili profeti nel dire che sarà la prima di una serie di chiusure-per-degrado dei parchi pubblici a Roma. Un lunghissimo e atroce medioevo ci attende se non si imprimerà un cambiamento radicale. Radicale. 

8 commenti | dì la tua:

Anonimo ha detto...

Amici cari dovete continuare
Roma fa schifo ma possiamo farcela

Anonimo ha detto...

Anche Gianni Morandi canta che si può ' dare di piu,' ma lui non intende con questa tristezza.

Anonimo ha detto...

E' quello che mi auguro avvenga per il parco della resistenza.....purtroppo!!

Anonimo ha detto...

per una volta che in questa sciagurata città si riesce ad organizzare un evento ben fatto, di respiro internazionale, con una programmazione musicale di qualità, cibo di qualità e gente per bene e tranquilla. no, alla nostra cara amministrazione le cose ben fatte fanno schifo! meglio riempire la città di orrende bancarelle e vomitevoli mercatini. è questa l'idea di estate romana del sindaco marino, giusto? che disgrazia che ci è capitata con questa amministrazione di inetti!

Anonimo ha detto...

scusate, posso capire che dispiaccia non fare una manifestazione, ma l'idea di bonificare l'area non mi sembra male, cioè non lamentiamoci sempre, cerchiamo di vedere almeno quel poco di buono che si fa

Giuseppe Savo ha detto...

è pure vero che, in altre città (posso citare Verona per esperienza diretta), se c'è un parco di "difficile gestione" da parte del municipio, c'è sempre un'associazione di quartiere, un circolo di alpini o qualcosa di simile che inizia a prendersi cura dello spazio, con ovviamente il benestare della municipalità. A Roma, sia mai che dei privati possono occuparsi del giardino sotto casa!
E' una cosa assurda sia per i romani sia per chi li amministra.

bat21 ha detto...

Verona?
Strano che non sia arrivato il tizio che dice le solite fregnacce per cui Verona è più piccola del tuscolano bla...bla...
Verona è popolata da gente civile non si può certo confrontare con Roma.
Se vogliamo fare confronti si possono fare tra Roma e le città a Sud della stessa (Napoli, Palermo, Catania..) e anche lì possiamo trovare sorprese. il mio ex capo veronese doc è passato per Roma e poi è sceso a Bari. Secondo voi quale città lo ha veramente scandalizzato tra le due?

Notizie Roma ha detto...

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