Curiosa e patetica polemica, in questi giorni, tra le pagine di Repubblica e la rete dei blog che fanno capo alle associazioni che, per interessi loschi o semplicemente per miopia e stupidità, si occupano di mettere i bastoni tra le ruote a qualsiasi progetto di riqualificazione urbana che potrebbe salvare la nostra città dal declino economico e civile.
Protagonista questa volta è il Casino Ludovisi, una incredibile villa con parco nella zona di Via Veneto. L'unica area verde rimasta da quella che fu una enorme villa e che poi nell'Ottocento (all'epoca i comitati del no non c'erano) venne lottizzata per realizzare il Rione Ludovisi e la stessa Via Veneto. I nobili proprietari della villa non hanno i soldi per restaurarla, la villa cade a pezzi. Per risolvere il problema, pensando di essere nell'occidente evoluto, hanno pensato di sfruttare il sottosuolo della villa per realizzare dei box auto (tra l'altro sempre utili in zona, specie se sfruttati per eliminare posti auto in superficie e fare dunque pedonalizzazioni, ciclabili, preferenziali) e col ricavato restaurare il prezioso immobile. Da 15 anni la burocrazia sta facendo il suo lavoro, che ben conosciamo. Quattro soprintendenze si avventano come avvoltoi sulla carogna: una dice si, una dice forse, una dice no, una dice chissà. Per 15 anni la proposta viene lasciata in sospeso tra pareri ridicoli e ricorsi al Tar. A fine aprile un articolo di Repubblica (questo) di Giovanni Valentini che meritoriamente - lo sta facendo ormai da un po' di tempo - individua nelle soprintendenze e nella burocrazia non uno dei beni, come ci hanno raccontato a lungo, ma uno dei mali, anzi uno dei cancri del nostro paese. Valentini sta facendo, per ora solitario, ma il vento sta cambiando, questa battaglia che tutti noi dobbiamo sostenere contro la vergogna di enti - le soprintendenze appunto - che nessuno ha eletto, che hanno funzionari sovente imbarazzanti, che incubano inefficienza e talvolta corruzioni, che non esistono da nessuna altra parte del mondo, che ritengono che si debba più rispetto ai nostri nonni che ai nostri figli e che determinano un autentico disastro economico per il nostro paese.
Ovviamente la risposta dei comitati del no non si è fatta attendere. Non li avete mai sentiti dire una parola su Via Veneto trasformata in parking abusivo. Non hanno aperto bocca sulla ztl aperta a tutti. Non hanno detto nulla sullo smantellamento delle corsie preferenziali che, sempre su Via Veneto, le ha trasformate in parcheggi. Non si sono espressi sul fatto che ogni marciapiede della strada più famosa della Dolce Vita sia ingombra di auto, ma quando si realizzano dei parcheggi interrati (forse hanno paura che poi i posti abusivi vengano finalmente eliminati) apriti cielo. Con una odiosa lettera (questa) rispetto alla quale lasciamo a voi i commenti.
C'è una parte di Roma che vuole cambiare e sta individuando dove sono i problemi da aggredire. C'è invece un'altra parte di Roma che, non vergognandosi neppure di strumentalizzare (bestemmiare!) Cederna, vuole che tutto rimanga così, vuole che noi si rimanga nella capitale più raccapricciante, disperata e degradata d'occidente. Voi da che parte state?
Protagonista questa volta è il Casino Ludovisi, una incredibile villa con parco nella zona di Via Veneto. L'unica area verde rimasta da quella che fu una enorme villa e che poi nell'Ottocento (all'epoca i comitati del no non c'erano) venne lottizzata per realizzare il Rione Ludovisi e la stessa Via Veneto. I nobili proprietari della villa non hanno i soldi per restaurarla, la villa cade a pezzi. Per risolvere il problema, pensando di essere nell'occidente evoluto, hanno pensato di sfruttare il sottosuolo della villa per realizzare dei box auto (tra l'altro sempre utili in zona, specie se sfruttati per eliminare posti auto in superficie e fare dunque pedonalizzazioni, ciclabili, preferenziali) e col ricavato restaurare il prezioso immobile. Da 15 anni la burocrazia sta facendo il suo lavoro, che ben conosciamo. Quattro soprintendenze si avventano come avvoltoi sulla carogna: una dice si, una dice forse, una dice no, una dice chissà. Per 15 anni la proposta viene lasciata in sospeso tra pareri ridicoli e ricorsi al Tar. A fine aprile un articolo di Repubblica (questo) di Giovanni Valentini che meritoriamente - lo sta facendo ormai da un po' di tempo - individua nelle soprintendenze e nella burocrazia non uno dei beni, come ci hanno raccontato a lungo, ma uno dei mali, anzi uno dei cancri del nostro paese. Valentini sta facendo, per ora solitario, ma il vento sta cambiando, questa battaglia che tutti noi dobbiamo sostenere contro la vergogna di enti - le soprintendenze appunto - che nessuno ha eletto, che hanno funzionari sovente imbarazzanti, che incubano inefficienza e talvolta corruzioni, che non esistono da nessuna altra parte del mondo, che ritengono che si debba più rispetto ai nostri nonni che ai nostri figli e che determinano un autentico disastro economico per il nostro paese.
Ovviamente la risposta dei comitati del no non si è fatta attendere. Non li avete mai sentiti dire una parola su Via Veneto trasformata in parking abusivo. Non hanno aperto bocca sulla ztl aperta a tutti. Non hanno detto nulla sullo smantellamento delle corsie preferenziali che, sempre su Via Veneto, le ha trasformate in parcheggi. Non si sono espressi sul fatto che ogni marciapiede della strada più famosa della Dolce Vita sia ingombra di auto, ma quando si realizzano dei parcheggi interrati (forse hanno paura che poi i posti abusivi vengano finalmente eliminati) apriti cielo. Con una odiosa lettera (questa) rispetto alla quale lasciamo a voi i commenti.
C'è una parte di Roma che vuole cambiare e sta individuando dove sono i problemi da aggredire. C'è invece un'altra parte di Roma che, non vergognandosi neppure di strumentalizzare (bestemmiare!) Cederna, vuole che tutto rimanga così, vuole che noi si rimanga nella capitale più raccapricciante, disperata e degradata d'occidente. Voi da che parte state?
29 commenti | dì la tua:
Fate veramente un opera meritoria svergognando la nostra burocrazia e le dannosissime sovrintendenze!
Bravi.
Queste vergogne cerchiamo di farle conoscere anche fuori Roma.
(Ps la Repubblica purtroppo è contigua ideologicamente al settore "pubblico" alla fine, Valentini immagino sia isolato all'interno del suo stesso giornale)
Cioè io dovrei chiedere il permesso a fantomatici comitati per scavare sotto il giardino di casa mia per fare dei parcheggi? E illustri sconosciuti si sentono legittimati a mettere bocca su quello che voglio fare nel sottosuolo del mio giardino?
A.A.A. Cercasi cecchino da posizionnare nei comuni (inizialmente) e nei palazzi istituzionali (successivamente). È richiesta massima efficienza e serietá. Pagamento a fine giornata per tutta la durata della collaborazione.
Io vedo solo che parcheggi interrati sono stati costruiti sotto importanti monumenti e musei del mondo: sotto il Louvre, l'Hotel de Paris, il British Museum, a Madrid, Berlino, Vienna, etc. Solo a Roma non si può fare? Io credo che Valentini abbia solo segnalato un problema e che invece di accusarlo, questi "comitati" avrebbero potuto aprire un dibattito serio sui pro e i contro.
.....Ma che devo dì ???? Sono disperata,vedere il degrado assoluto che aumenta in continuazione senza freni,lo sfascio più completo,il disinteresse assoluto delle istituzioni, ogni giorno è peggio.E' deprimente, tutto è deprimente e disperante !!!!!
Bruna
E' da un po' che leggo bellissimi articoli di Valentini sul nostro patrimonio artistico. Una visione nuova che mi interessa molto. E sinceramente le firme sotto quell'appello mi sembrano tanto vecchie e fuori tempo.
Ma Valentini ha ragione da vendere. 15 anni per decidere se fare o no un parcheggio? Ma neanche nel Venezuela più corrotto. E' chiaro che così Roma muore. E se i giornali non ne parlano chi lo deve fare? Cosa vogliono questi comitati del no? Che Roma si spenga del tutto?
ma state scherzando? carteinregola, che si oppone a quel progetto, è una delle poche associazioni serie di questa città. ve la prendete con le soprintendenze? ma volete morire soffocati da cemento e scavi inutili? che città inutile di un paese inutile. si sa che tonelli è sempre stato una grande fan dei PUP, ma da qui a parlare di parcheggi sotto beni vincolati, ahimè quanto siamo caduti in basso!
Sicuramente grazie alle soprintendenze abbiamo tutelato il nostro patrimonio, garantito una edilizia di eccellenza, assicurato la qualità della vita nelle nostre città. Tutto questo è stato raggiunto, nel dopoguerra, grazie alle nostre soprintendenze. Ringraziamole e continuiamo a tenerle così come sono.
Quanto ai pup, come ha detto qualcuno, non c'entra nulla tonelli. E' il modo per gestire la sosta in tutta Europa. Ci sono parcheggi sotto al Louvre a Parigi, sotto la Plaza Major di Madrid e sotto la Cattedrale di Vienna. C'è Tonelli anche li, razza di idioti?
Cioè fatemi capire: uno ha una villa in pieno centro a Roma con affreschi del Guercino e del Caravaggio e per mantenerla pensa di realizzarvi dei box auto nel sottosuolo?
Ma vivaddio che ci siano le soprintendenze a bloccare una simile idiozia.
Va bene non avere pregiudiziali nei confronti dei parcheggi interrati, ma in questo caso si tratta della più grande stronzata da quando l'uomo ha inventato il cavallo.
Se i proprietari non sono in grado di mantenere il prezioso bene secondo i corretti canoni di conservazione, passassero la mano a qualcun altro.
Tra l'altro la sotto c'è già un parcheggio a pagamento piuttosto grande, sicchè si tratterebbe di allargarlo forse.
Altrimenti potrebbero affidare la villa al Comune o allo Stato. vedi che in quattro e quattr'otto ti risolve il problema alla radice facendola crollare (andate a vedere cosa è successo a Via di Porta Latina)
"ma state scherzando? carteinregola, che si oppone a quel progetto, è una delle poche associazioni serie di questa città. ve la prendete con le soprintendenze? ma volete morire soffocati da cemento e scavi inutili? che città inutile di un paese inutile. si sa che tonelli è sempre stato una grande fan dei PUP, ma da qui a parlare di parcheggi sotto beni vincolati, ahimè quanto siamo caduti in basso!"
E allora che sono beni vincolati?Se l'opera non è invasiva perchè non si dovrebbe fare?Se il progetto non prevede nessun danno al bene?
Forse il Louvre a Parigi non è un "bene vincolato"?Perchè li si puo' fare e qui no?
Ma dietro i parcheggi sotterranei ci sono spesso grandi interessi. Da una parte dicono di voler togliere le auto dalla superficie, poi però costano una enormità e se potessero scaverebbero ovunque , poi non si costruiscono metropolitane e in superficie si consente a pulman turistici super inquinanti e invasivi di paralizzare il traffico. Quindi il cittadino romano dovrebbe sborsare una enormità per comprare un box, non usare la macchina perché disincentivata, avere una rete di trasporto pubblico assolutamente inadeguata e vedersi sfilare davanti pulmann turistici invasivi e puzzolenti. Osservo infine il proliferare di auto a noleggio ultimamente spuntate come funghi, che accedono alla ztl, parcheggiando pure quelle in superficie. Ma quelle nei parcheggi sotterranei perché non ci vanno? Mi sembra che le contraddizioni sono parecchie.
Ah, dimenticavo.... Romani, turisti, tassisti.... Tutti in bicicletta quando fa fresco, quando in estate fa quaranta gradi, quando in inverno piove o si gela e quando, come ultimamente diluvia in maniera estrema
I protagonisti di questa sceneggiata chiamata nopup o carte in regola sono Annamaria Bianchi e Paolo Gelsomini seguiti da associazione allievi del Liceo Virgilio (geinitori rimasti pur avendo finito i loro figli la maturitá e sapete perché: uno di loro é stata eletto consigliere con Alfonsi al primo Municipio) poi altri scellerati di vari quartieri gente inetta e che non ha altro da fare che impedire opere pubbliche. ultimamente questi oscuri personaggi hanno iniziato a mandare e-mail a cittadini perlopiú del centro storico per invitarli nella loro. Associazione. Ditemi se questa non é far politica?
Uno dei tanti comitati di cittadini che fermano il progresso dicendo no a ferrovie, no a centrali elettriche, no a parcheggi, no a gasdotti, no al petrolio..etc...etc...una dimostrazione plastica dell'involuzione della nostra società.
ao ma quante vòrte o devo dì, dietro ai parcheggi ce sta aaa speculazione edilizia aaa colata de cemento, interessi diiii costruttori e poi io devo da pagà pè parcheggià a maghina????
Non capisco perché questo sito continui a difendere a spada tratta i PUP.
non vi basta il cemento alla luce del sole, volete cementificare pure il sottosuolo?
Ma basta co 'sta retorica del "cemento". Le case dove abitiamo, i luoghi di lavoro, le scuole, le attività produttive de che sono fatti, di paglia e sterco?
E' il cemento sbagliato che va combattuto, quello che non crea valore alla comunità, quello che imbruttisce i luoghi, non il cemento in sé.
Io proprio non mi capacito: agli italiani è stato fatto il lavaggio del cervello. Sono in grado di ragionare solo ideologicamente e in modo semplicistico, senza mai mettersi ad affrontare seriamente le questioni.
E poi uno si meraviglia che servano 15 anni per fare un parcheggio. Se la discussione parte dal parcheggio e svia subito sull'ideologia e sulla metafisica è normale che sia così.
Non sono affatto sicuro che questo sia cemento "buono". Intanto lì c'è il parking Ludovisi e il parking di Villa borghese, dove ci sono sempre posti vuoti. Il progetto di allargamento di quest ultimo sembra si sia arenato per mancanza di interesse dei potenziali acquirenti dei box. A Roma non c'è fame di posti auto. Purtroppo c'è fame di posti auto gratis, anche se illegali. Solo che per combattere la sosta illegale ci vuole coraggio. Per questo nessun PUP realizzato a Roma ha in alcun modo migliorato la situazione. Non vedo perchè questo dovrebbe essere diverso.
Sì, ad esempio il cemento e grigiore infinito che sta diventando Piazza del mercato a Testaccio, un'altra occasione di creare qualcosa di decente buttata nel cesso...
Il "cemento buono" è solo quello dove abiti tu e la tua famiglia, vero Anonimo?
Li facessero pure i box. Tanto le auto continueranno a parcheggiare sugli attraversamenti, in doppia file e sui marciapiedi, esattamente come fanno oggi lasciano mezzo vuoto il parcheggio di villa Borghese. Per favore non ci raccontiamo che i parcheggi sotterranei risolvono il problema della sosta selvaggia perchè ne hanno costruiti a decine per tutta Roma e non hanno risolto assolutamente nulla.
Ma gente, dove vivete ? Non siamo in Berlino, a Roma per fare una cosa del genere ci vogliono 15 anni di disagi e una quantità di mazzette e soldi sprecati da costruire 15 parcheggi fuori dal centro. Non mi fiderei neanch'io, abitassi in quella parte. Non gli è venuto bene uno in ultimi 50 anni, perché dovrebbero di colpo riuscire a costruire una cosa così elaborata e delicata ? Lasciamo perdere, cresciamo prima e poi vediamo
Altra mistificazione: siccome non si è in grado di fare le cose per bene, allora non si deve fare niente.
Allora nascono i comitati e spuntano fuori i benpensanti non perché le cose si facciano per bene, ma perché non si facciano per niente.
E così i problemi non si risolvono mai, e la città rimane sempre più indietro...
si può dire che il problema reale è che da rutelli ad oggi tutti i parcheggi interrati prevedevano e prevedono un numero altissimo di box auto, e non di semplici posti auto delimitati da quattro striscie, creati epr la sosta più o meno breve, evidentemete meno costosi dei box?? facessero unh parcheggio come quello di via tripoli prima semplicemente a livello strada poi nelgi anni portato ad un piano, poi due, poi con gli ultimi lavori tre più il supermercato? mi sembra un esempio ottimo per altro esteticamente simile ad alcune immagini del post su N.Y. di qualche giorno fa...
saluti d.
Piú parcheggi = piú macchine = piú degrado urbano. Mi stupisce questa presa di posizione pro-cemento del vostro sito.
Tra i molti libri che trattano della storia urbanistica di Roma, e della sua pessima condizione attuale dovuta a scelte sbagliate, leggetevi Insolera "Roma Moderna", costa poco in tutte le librerie.
Roma ha bisogno di parcheggi e ormai sono realizzabili ovunque Cum gran Salis, ovviamente, vanno fatti bene ma si devono fare, pena , il caos.
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