Nel nero panorama di questa maltrattata città, che è purtroppo ogni giorno sotto i nostri occhi e che "Roma fa schifo" giustamente sottolinea con dolorosa quotidianità, spero ci sia spazio anche per le cose che funzionano bene, o che non sono ancora capitate in mani distruttrici.
Una di queste è il parco di Villa Torlonia, meta di molte mie passeggiate. Anche il 25 aprile splendeva di verde e di ordine, nonostante traboccasse di persone. Prati smaglianti e rigogliosi, viali ordinati, cestini per l'immondizia anch'essi in ordine e ben posizionati, cartellonistica chiara e non imbrattata da sedicenti writer. Molti facevano pic-nic sui prati, ma non ho visto rifiuti abbandonati. Le zone a rischio sono inoltre ben recintate e messe in sicurezza. E, miracolo dei miracoli, totale assenza di ambulanti (!!!!!) tranne i venditore di palloncini posizionato vicino al parco giochi, che non dava assolutamente fastidio anzi, dava allegria. Per amore di verità devo aggiungere che all'esterno della villa, sulla Nomentana, c'è in effetti una piccola vendita di bei cestini intrecciati e piantine in fiore, tenuta da persone discrete e non invadenti. 30 aprile 2014
E ogni tanto una buona notizia: lettere da Villa Torlonia che sembra (quasi) un parco di Londra. Abbiamo detto "quasi", eh!
29 aprile 2014
No, non sono passati i vandali. Questa è la normalità di ogni parchetto pubblico a Roma. Qui Piazza Quinto Cecilio, nella scicchissima Monteverde
Domenica 27 aprile, piazza Quinto Cecilio (Viale di villa Pamphili).Una piazza, un parco giochi con un po' di prato, con alberi e panchine. Un luogo dove bambini ed anziani possono passare del tempo libero in pace e con gioia. Ecco invece come è ridotto questo angolo di Monteverde. Cartacce, plastica, bottiglie di vetro (intere e rotte), cacche di cani. Pali divelti, panchine sfasciate, pavimentazione terremotata, erbacce, fontanella con l’ acqua che non defluisce più. Giochi smontati, insozzati, vandalizzati.
Si, sono passati i vandali, i quali ringraziano la popolazione (i nuovi barbari) ed i controllori assenti (vigili e nettezza urbana).
Marco
28 aprile 2014
Piccola guida alle affissioni elettorali per le Europee. Sono comunque tutti abusivi, anche sulle orribili plance comunali
In questi giorni, visto che ormai manca meno di un mese alle consultazioni elettorali per il rinnovo del Parlamento Europeo, impazzerà la campagna elettorale. I cittadini potranno "apprezzare", unici cittadini europei, due tre tipi di affissioni elettorali. Tutti e tre egualmente, in qualche modo, abusivi.
PRIMO TIPO: CARTELLONI
Si tratta dei grandi impianti 4x3 o 3x2 o simili che si trovano in giro per la città. L'affissione su questi impianti è più o meno regolare, si tratta di società che gestiscono questi impianti stando formalmente (formalmente!) entro le norme. Tuttavia, come sappiamo grazie alle nostre battaglie, la schiacciante maggioranza di questi impianti è posizionata in maniera irregolare e poi altrettanto irregolarmente o fraudolentemente autorizzata dal Comune in cambio chissà di che. Risultato? Faccioni dei politici (pensate alla recente campagna di Alfano e dell'NCD) su impianti posizionati laddove non si potrebbe stare, ma laddove il comune ha assurdamente autorizzato. Aggiungete a questo, poi, il vergognoso scambio tra politici e operatori del settore (chiamiamoli così, per evitare di chiamarli, come sovente si meriterebbero, criminali): "io ti do 40 cartelloni a gratis durante la campagna elettorale, ma tu mi garantisci che non sarai mai contro al mio business, che lavorerai perché il mio settore non venga migliorato e riformato cosicché io, operatore paramafioso, possa continuare a lavorare pur meritandomi di essere spazzato via da una gestione migliore del comparto". Dunque? Dunque diffidare da chi affigge in questi spazi.
SECONDO TIPO: PLANCE ELETTORALI
Sono apparse da qualche giorno. Orribili, le più orribili d'Europa (in altri paesi sono piccole, in legno, qui enormi, in metallo, conficcate nel marciapiede, anche in marciapiedi appena riqualificati). Come dite? Qui le affissioni dovrebbero essere regolari? Niente di tutto ciò. Per norma il Comune assegna ad ogni lista una (una!) plancia. Una plancia singola. Peccato che - come da anni denunciano i Radicali - le società fuorilegge alle quali - solo a Roma! - i politici si rivolgono per le affissioni arrivano sulla plancia e ne occupano tutta o metà dell'estensione come si vede dalle foto sopra. Peccato che quella lista abbia la titolarità di esclusivamente un pannello, non di cinque, dieci o venti. Peccato, dunque, che così facendo occupi i pannelli di altri o magari copra altri che sono affissi regolarmente. Un racket continuo che porta i candidati ad essere meno visibili (vengono affissi e dopo mezz'ora passa l'attacchino di parte avversa e li "copre" come si dice in gergo creando la "lasagna elettorale", un manufatto scultore che potete trovare, anche qui, solo a Roma), che porta a spese enormi (pagate da noi, coi soldi del rimborso ai partiti), che porta ad un sudiciume enorme e ad alimentare - sono gli unici che ci guadagnano - l'economia criminale delle "cooperative" criminali di attacchini romane. Qualche esempio: le recenti campagne di Pallone o di Antoniozzi.
TERZO TIPO: AFFISSIONI ABUSIVE FUORI DAGLI SPAZI
Muri, cabine telefoniche, contenitori per vestiti della Caritas, impianti pubblicitari (sui quali si va a coprire pubblicità regolarmente pagate dal malcapitato inserzionista), palizzate di cantieri, pensiline dell'Atac, l'esterno delle stazioni della metropolitana e così via. A effettuare le affissioni sono le stesse "cooperative" che occupano le plance "regolari", ma quando i candidati chiedono una campagna particolarmente aggressiva si va tranquillamente fuori dagli spazi ad "incartare" (altra parola del gergo) tutta la città. Questo cosa comporta? Una concorrenza sleale, è chiaro, verso i candidati che si comportano bene; una alimentazione dell'economia criminale delle cooperative; un imbrattamento della città che determina enormi spese per Ama e un grande pericolo per l'incolumità di chi percorre le strade specie in caso di pioggia quando i manifesti abusivi e la loro colla si staccano e collassano sull'asfalto creando una poltiglia che più di una volta è stata letale per ciclisti e centauri.
CONCLUSIONE
Non votare nessun candidato alle Europee che si serva di questi sistemi per pubblicizzarsi. Semplice, no? E cerchiamo, in queste settimane, di pubblicare più foto e servizi possibile relativi a questi signori. In modo da far perdere loro più voti si possa...
27 aprile 2014
La lotta per la sosta a Testaccio. Non mancano i posti, ma per posteggiare fuori dalle strisce blu si scatena la guerra civile. Ma se la Municipale non interviene, a chi rivolgersi?
Quanto vi sto per raccontare è successo pochi giorni fa. Ci troviamo a Testaccio, via Alessandro Volta, altezza del civico 19.
Il proprietario della Toyota in foto ha spostato di peso il motorino di mio padre (notate la riga che il cavalletto lascia sull'asfalto) per mettere la sua auto. Lo scooter è stato messo a ridosso di un altro motorino. Questa Toyota chiaramente ha evaso il ticket delle strisce blu.
Ho oscurato le targhe per evitare che la Polizia Municipale per motivi di privacy eviti di prendere in incarico la segnalazione. Di questa vicenda già ve ne avevo parlato qui: http://www.romafaschifo.com/ 2014/01/eludere-ed-evadere-le- strisce-blu-e-una.html
Dalla foto dall'alto potete notare come le auto sistematicamente e quotidianamente occupano il parcheggio adibito per i motorini. Notate la Peugeot 107 nera (frecce bianche). E' del parrucchiere di via Volta (indicato sempre dalla freccia) che ogni giorno la parcheggia al post dei motorini o accanto ai tavoli del ristorante chiuso ormai da mesi (credo sia fallito). Potete trovarla parcheggiata in questo modo ogni santo giorno!
Il proprietario di questa Peugeot è il fratello dello stesso parrucchiere che nel 2009 mi minacciò e insultò per strada dopo avergli chiesto ripetutamente di non occupare il passo carrabile condominiale. Anche questa una vicenda a voi già nota http://www.romafaschifo. com/2012/08/storie-dellaltro- mondo-da-testaccio.html
Negli anni ho chiamato più volte la Polizia Municipale, ho contattato l'assessore ai lavori pubblici del I° Municipio, recentemente sto usando Twitter ma nulla cambia. Nessuno riesce a fare la cosa più semplice: mettere dei dissuasori.
A chi devo rivolgermi?
Alessandro
26 aprile 2014
A Ostia il nuovo accampamento abusivo bruciaplastica sta giusto vicino ad una scuola
Invio le immagini dell'accampamento abusivo sorto a ridosso della recinzione che divide la scuola Tor San Michele, Amendola e do-re-mi ad Ostia in Via della Tortuga.
Via vai di gente che ha bombole con cui cucinare e scaldarsi mettono a rischio l'incolumità dei bambini che frequentano la scuola, bruciano cumuli di plastica per recuperare il rame mettendo a serio rischio la salute dei nostri bambini. Tra poco con il comitato Parco Pallotta inizieremo la raccolta firme per chiederne lo sgombero e la bonifica.
Lettera Firmata