A Roma sarebbe uno scandalo. Ciclabili leggere? Buuu. Togliere spazio alle auto che così le strade assumono più ordine? Buuu. Mettere un po' di verde, tavolini e sedie? Uh che scandalo. Da noi da ogni parte si cerca al contrario di togliere più tavolini possibile e di mettere al loro posto auto, e neppure auto in transito per decongestionare i flussi, ma auto in sosta. Guardate questo video perché fa proprio rabbia: hanno rovinato New York. Era così una bella città tutta asfalto, inquinamento e auto e la stanno trasformando in un insopportabile luogo per bici, gente rilassata e in forma e relax all'aperto.
ma ROMa èuna città di cretini, non solo chi l'ha governata fino adesso (Marino si salva)
RispondiEliminama anche chi ci abita
soprattutto e solo chi ci abita, ho sempre pensato che nella peggiore ipotesi i politici sono simili a chi li vota e raramente peggiori
RispondiEliminaSe a molti romani je levassi i loro culi flaccidi ed espansi dalle auto, probabilmente si sentirebbero perduti...soprattutto certe "signore" e "signorine" che se non si fanno scarrozzare a destra e a manca si sentono tanto male...
RispondiEliminaMa quanti taxi giravano tutti insieme?
RispondiEliminaaho io so una de quelle signorine riomane, che ciai da di? ieri so annata ar corso a compramme a robba firmata a sardi e ho parcheggiato a smartina a via della penna in curva, al ritorno l'autobusse nun ce passava e l'autista l'ho mannato pure a f....o! poi stasera co a smartina cee vado ar locale fascion, e diomani a vede a riomma, si nun te piace riommma vattene cosi stamo piu larghi!
RispondiEliminaRiomana de rioma
L'ennesimo schiaffo.
RispondiEliminaE pensare che l'Italia è il paese che più ha contribuito alla storia della bicicletta.
Che pena.
Senza contare che qui come sottrai spazio alla carreggiata ti ritrovi contro tutti.
@ 3:40 pm : ti giuro che proprio sta scena c'avevo in mente!!! La coatta co a smartina, co er woolricce e i capelli piastrat....m'hai fatto morì!!!
RispondiEliminaRoma non sarà mai ciclabile, chi non ci abita non si rende conto di 1. le distanze apocalittiche 2. le continue salite e discese, che sono tutt'altro che lievi. Basterebbe fare le metro, ma i beni culturali insorgono e il comune se ne lava volentieri le mani... teniamoci i cocci antichi dimenticati sotto terra che sono belli, e affoghiamo nel caos... mi pare giusto.
RispondiEliminaOltre alle salite e alle discese - ardite? - oggi sono disponibili sul mercato le biciclette a pedalata assistita. Lo spostamento medio casa/lavoro non corrisponde a una "distanza apocalittica". Addirittura.
RispondiElimina@3:51 pm: Amico, i cocci sottoterra sono importanti invece. Io lavoro nell'ambito dei beni culturali, e ti assicuro che quella dei reperti sottoterra è tutta una scusa. Ci sono metodi moderni per isolare ambienti antichi e inglobarli in nuovi complessi (come hanno fatto con la nuova Rinascente).Oppure potrebbero fare benissimo una metro di superficie, come la S-Bahn di superficie, che è pure sopraelevata, e non da nessun fastidio alla città. Ma qua siamo a Rioommaa, e si vive nella merda.
RispondiEliminaLa differenza tra Roma e NYC è che lì le decisioni le prendeva Bloomberg mentre qui lasciamo decidere ar Manzotin se pedonalizzare o no.
RispondiEliminaMai sentito parlare di bici elettrica?
RispondiEliminaMai pensato alla possibilità di combinare bici e mezzi pubblici con una pieghevole?
Mai sentito parlare di pieghevole elettrica?
Per quanto riguarda l'orografia di Roma...bé basti pensare che la Critical Mass è nata a San Francisco.
Ancora a dire che Roma non sarà mai ciclabile...buonanotte!
Autobus meglio organizzati (e magari più confortevoli, già che ci siamo), una rete di metropolitane ampia e ben pianificata e dei taxi (tanti) più economici dei nostri. Poi ne riparliamo.
RispondiEliminaConcordo con l'anonimo 4.08,
RispondiEliminadovremmo aspirare ad una Roma ciclabile nonostante tutto, anche se non siamo "piatti" come le città del nord.
Vorrebbe cmq dire meno auto in giro.
Tutto ovviamente supportato da una valida rete di mezzi pubblici.
Ecco un altro romano che si lamenta dei cocci. Ma che vi hanno fatto? Prendetevela con chi non sa fare la metro abbastanza sotto non con i cocci.
RispondiEliminaSiamo la capitale più disordinata, più indisciplinata e più zozza del mondo, ormai! Se vedrete Chicago noterete che è ancora più civile e userfriendly di questo video. Noi abbiamo il centro storico che non ci meritiamo!
RispondiEliminaNew York mi sembra "un filino" più piatta di Roma ( i sette colli ...). Ha una rete di metropolitana che sembra una ragnatela e i taxi te li tirano dietro a prezzi decenti.
RispondiEliminaNON è che sarà anche per che certe iniziative possono prendere piede ?
I Fori Imperiali "pedonalizzati" alla Marino (o se preferite alla pene di segugio) sono il contraltare italico ...
E a New York dove pedonalizzano non ci sono eserciti di venditori ambulanti e fachiri.
RispondiElimina@5:05 se è per quelli a New York hanno in myseo dell'immigrazione a Ellis Island. Vai a vedere, magari nei record ci trovi in tuo antenato.
RispondiEliminaBella come trasformazione. Ma New York ha anche risorse ben più alte rispetto a Roma. Poi come quakcuno faceva notare ha molte più linee metro, ed effettivamente scegliere di farsi venire il culone usando il SUV invece di bici+mezzi pubblici è appunto una scelta.
Da notare, comunque, che New York non solo è cambiata nell'assetto per diventare più rilassante, ma anche nel l'antropologia dei residenti dopo l'attentato dell'11 Settembre. Paradossalmente, una tragedia simile, sono stati in grado di elaborarla molto bene. Chiaramente questo ha richiesto dei "passaggi", non certo facili. Alcuni scontati (la reazione stile let's nuke 'em all), altri quasi inaspettati (inserire una moschea a ground zero). C'è poco da fare, gli americani hanno molti difetti (come tanti altri popoli), il pragmatismo però non è uno di questi.
Ecco perché tifo meteorite su Roma. :)
Altra cosa da notare è che per gli Americani quello sarebbe il nostro stile di vita, così rilassato… voi che ne dite? :D
Ragazzi ma davvero volete paragonare Roma a NY? A NY si distrugge e si costruisce senza paura. E non è nemmeno una questione di diverso patrimonio storico. Gli Americani considerano i loro monumenti storici (che non hanno più di 200 anni) sacri. Eppure non si fanno troppi problemi a reinventarli, sfruttarli, aggiornarli, farli fuori se è il caso. Questo da noi è inconcepibile e non è detto che il nostro approccio sia sbagliato. Ma loro hanno tutto un altro coraggio. Creare piste ciclabili ovunque in un Paese fondato sull'automobile presuppone un atteggiamento che noi ci sogniamo. Ovviamente hanno anche altre risorse e i ciclisti sono una lobby potente. Ma insomma, il paragone è assolutamente improponibile. Roma deve confrontarsi con città come Parigi, Madrid, Londra, dalle quali prende solo bastonate nel sistema di gestione e amministrazione. E' questo che bisogna far capire. Non è la bellezza della città da mettere in discussione ma il modo con la quale essa è gestita. Che fa pena!
RispondiEliminaE i commercianti??? Vogliamo affossare ancora l'economia di questa città?
RispondiEliminaCommercianti, all'armi!!!
Sì, la bici a Roma è inutilizzabile, non tanto le salite, ma le discese!!! Come si fa! Sempre col terrore che ti si schianta un freno e finisci a ballare la lambada con un albero!
RispondiEliminaComunque in giro ho visto pure uno in bici che avrà fatto almeno 50-70 metri senza mai fermarsi, tipo tutto il lato di un isolato, perchè poi l'ho visto che spariva dietro un angolo, vai a capire, sarà stato un ciclista professionista!!!
Non si sa se sia più deprimente vedere un video come si puo' facilmente trasformare la faccia di una città senza poi nulla di impegnativo o se sia più deprimente leggere alcuni commenti.
RispondiEliminaCome detto sopra: taxi, tanti ed economici, trasporti pubblici di superficie e sotteranei.
RispondiEliminaEppoi educazione stradale. Oggi le piste ciclabili sono percorsi dai pedoni e ci parcheggiano le auto mentre i ciclisti a volte li vedi sui marciapiedi.
Il fatto delle salite e discese è una stupidaggine messa ad arte per non far decollare un sistema di trasporto più ecologico e che alleggerirebbe il traffico della città.
Ma se non funziona il trasporto pubblico e quello dei taxi queste cose ce le possiamo sognare.
Se avessimo a disposizione taxi a prezzi accessibili non si avrebbe problema a lasciare l'auto a casa.
Ma la situazione è quella che purtroppo vediamo e saremo costretti a vivere in questo modo ancora per molto.
@RFS Se ti deprimono i commenti moderali. La piattaforma che usi lo permette. Così potrai manipolare a tuo piacimento :)
RispondiEliminaA parte gli scherzi, RFS se qui fai la stessa cosa sempre il problema di mezzi pubblici insufficienti ti ritrovi. Non è per fare da bastian contrario, ma è la realtà attuale. Prima bisognerebbe aumentare il numero di taxi, istituire il car sharing, corsie preferenziali per le auto con almeno tre passeggeri a bordo, eventuali taxi risciò per le zone centrali (così sistemi anche gli immigrati e qualche studente volenteroso). Parallelamente devi aumentare il controllo da parte dei vigili, inserire navette elettriche in numero elevatissimo per il centro, fare almeno altre due linee metro, se non completamente sotterranee in mix di superficie e sottoterra (sul genere di San Francisco).
E per fare tutte queste cose ci vuole tempo e risorse. Il primo ci sarebbe, qualora di stabilisse un piano del genere che non venga ridiscusso ad ogni cambio di colore politico dell'amministrazione sotto i colpi di lobby a fare alterne.
Per le risorse invece, personalmente che dubito con un euro finanziato privatamente (e qui entrano in gioco poteri economici un po' più forti della Sora lella col negozio di maglieria in via merulana) qualcuno finanzi il trasporto pubblico per una città come Roma, con oltretutto la corruzione che connota questo Paese quando si va su opere pubbliche.
È desolante? È deprimente? Questo è il luogo dove vivi, sei il primo ti a "denunziare" ed a fare opera di terrorismo psicologico al riguardo…
@7:00pm capirai allora a San Francisco o San Paolo le bici dovrebbero essere vietate dai cardiologi per le salite e le discese!
RispondiEliminaQuesti che parlano dei 7 colli manco fossero il passo del tonale, veramente ci credono?
@ anonimo delle 7:07: non si è capita un' H di quello che hai scritto. Torna a scuola che è meglio.
RispondiEliminaAvete notato che sono arrivati dei raffinati troll? Figo, però...
RispondiEliminaLe corsie preferenziali sono un'altra presa in giro.
RispondiEliminaPossono aver senso in città dove ci sono ALMENO tre corsie per senso di marcia. A Roma servono solo ai tassisti (non si capisce perché un privato deve abusare di un bene pubblico) ai "furbi" - se non li beccano - alle auto blu e grigie e ai rari autobus.
Già gli autobus. Chi abita sulla Laurentina ha subito per anni i disagi, gli ingorghi e il caos creato dai lavori per il fantomatico corridoio della mobilità (AKA corsia preferenziale centrale)
Chi ci passa adesso può vedere l'utilità di questo folle piano: un autobus/ambulanza/taxi che passa ogni tanto - rallentati comunque dagli innumerevoli semafori, gli altri incolonnati a fianco nelle ore di punta. Corridoio lungo 3-4 km e che si esaurisce nel nulla (ovvero in un imbuto, riconfluendo sulla Laurentina) a poche centinaia di metri dal GRA:
Quanto è costato ? A che serve ? A chi serve ?
@7:11 hai ragione. Grazie del consiglio. Se vuoi ti faccio un disegno.
RispondiEliminaSenti cosa mi consiglieresti di tornare a studiare?
Caro meteorista, non ho parenti immigrati a New York e in quanto a quelli che ci sono andati dovevano passare le forche caudine a Ellis Island. Certi attrezzi che entrano liberamente in Italia non li avrebbero neanche fatti sbarcare, con tutto che a loro gli immigrati servivano perché avevano un continente da occupare e costruire.
RispondiEliminaHai ragione. Gambino ed Al Capone infatti…
RispondiEliminaAl Capone nacque a New York da genitori non mafiosi, Gambino entrò negli USA da clandestino.
RispondiEliminaNon si e' capito che Roma ha bisogno ormai di uno straordinario ed esteso progetto di riqualificazione e risistemazione urbanistico, sopratutto nelle aree piu centrali. Non e' piu possibile continuare a sostenere la storia del "centro storico intoccabile"....si stabilisca una road map di edifici, piazze e luoghi da conservare e proteggere.....tutto il resto deve sparire. Molte strade vanno allargate, si devono costruire edifici piu moderni ed alti (non parlo di mega grattacieli!), parchi pubblici che diventano luoghi di ritrovo, parcheggi interrati, ridislocare i palazzi della politica e i ministeri.....ridisegnare il lungo Tevere. Insomma serve una programmazione di lungo periodo perche ci vogliono almeno 20 anni per rimediare alle nefandezze che sono state perpetrate.......senza tutto questo aggiungere qualche pista ciclabile e qualche tavolino in strada non serve a nulla!
RispondiEliminavabbè ma Niu Iorc è molto più piccola de roma. è facile amministralla.
RispondiEliminase roma fosse grande come N.I. allora si che sarebbe un salottino.
e poi lì non c'è il traffico de machine che c'è qui, è molto più tranquilla. i turisti so pochi pochi e soprattutto... nun ce sta giente come noi romani.
Negli anni '50 si voleva fare proprio questo, far sparire un po' di "vecchiume" per dare spazio alla "modernità". In pratica volevano buttare giù un bel pezzo del tridente dalla parte di piazza di Spagna. Roba che Mussolini con via dei fori imperiali in confronto sarebbe sembrato un dilettante.
RispondiEliminaCerto che paragonare New York al centro di Roma dal punto di vista storico è degno di una barzelletta, specie quando a Roma c'è tanta roba da buttare giù nelle periferie regno incontrastato dei palazzinari.
x Anonimo 9:05 PM
RispondiEliminaNyc intesa come Manhattan misura 54 km2. E' la stessa grandezza di Roma mure aureliane + quartieri limitrofi. Di turisti ne arrivano 55 milioni ogni anno...hanno ben 3 aeroporti dislocati in un raggio di 25 km dalla citta.
X Anonimo 9.28
RispondiEliminaIl segreto di avere metropoli vivibili e "business friendly" e' proprio questo, anticipare i tempi. Se negli anni 50 " si voleva fare proprio questo, far sparire un po' di "vecchiume" per dare spazio alla "modernità" mezzo secolo dopo non ci sarebbero i problemi che ci stanno!! Molte strade sarebbero piu larghe (marciapiedi compresi!), il traffico un problema molto meno grave.....ci sarebbero infrastrutture degne di una vera metropoli. Gli interventi vanno pensati per soddisfare un utenza nel lungo-lunghissimo periodo, non certo per accontentare l'elettorato di un nuovo sindaco!
Certo, pensa che idioti gli abitanti di quelle città con centri storici monumentali che invece di buttare giù tutto per allargare le strade hanno chiuso al traffico le viuzze strette. Pensa che lo fanno pure all'estero, dove c'è un centro storico ovviamente, non parlo di New York che di storico col metro di misura europeo non ha quasi niente.
RispondiEliminaNon è certo la presenza di un centro storico che impedisce la realizzazione di infrastrutture visto che occupa una parte minoritaria della superficie totale edificata. Ripeto che ci sarebbe così tanto da rifare in periferia che si avrebbe lavoro per i prossimi decenni. Penso ad esempio alla zona intorno alla stazione Tiburtina, senza andare troppo in là con le ex borgate.
Ah, inutile dire che gli esempi di qualità edilizia degli anni '60 dovrebbero far pensare a cosa sarebbe venuto fuori se avessero dato seguito alla proposta folle di buttare giù mezzo tridente.
Risorse, tempo e direzione dove si vuole andare. Soprattutto: lotta alla corruzione al fine di vedere le opere pubbliche completate nei tempi e costi stabiliti. Oppure credete che i Newyorkesi siano svizzeri?
RispondiEliminaPS nel video si vedono alcune tag sui muri…
PPS la meteorite è una provocazione per cazzeggiare… meglio specificare non sia mai qualche boccalone qui la prenderebbe pure sul serio. :)
X Anonimo 10:25
RispondiEliminaGuarda che Roma ha 2 rioni che sono intoccabili, vale a dire Monti e Trevi. Tutto il resto (Vaticano escluso) puo essere rivisto. Non significa costruire grattacieli e centri commerciali !! Significa pensare un urbanistica moderna capace di conciliarsi con la storia antichissima di questa citta. Si puo fare se c'e un organizzazione e una mentalita diversa. Poi se i romani vogliono continuare ad affogare nel traffico, nello smog, nelle strade sporche , e avere edifici sporchi e tristi .....contenti loro!
Rivisto non significa demolito come si intendeva mezzo secolo fa al Tridente. Per lo smog la soluzione è quella indicata da chi ha "rivisto" i propri centri senza buttare giù per allargare strade (si intende da metà 900 in poi) e non affoga affatto nello smog perché le auto non le fa circolare in strade costruite prima che le inventassero.
RispondiElimina@3:00 am condivisibile. Resta sempre un problema: qui determinati progetti vengono stravolti, lasciati incompiuti, bloccati. Paragonare New York a Roma in questo senso è assurdo. Realtà troppo diverse tra loro, per storia, cultura, risorse didponibili, approccio mentale. Poi pensare di voler trasformare la mentalità di Roma in quella Newyorkese non solo è allucinante ed irrispettoso verso la nostra storia, ma è anche indice di superbia.
RispondiEliminaMolto meglio trovare soluzioni magari all'apparenza più mediocri, ma sicuramente fattibili in tempi brevi e con poche risorse, visto che non ci sono. Nel frattempo si lavora per limare delle tradizioni un po' grezze ed anacronistiche che contribuiscono ad aumentare il degrado non solo urbano, ma anche umano che ormai connota la città ed i suoi abitanti in moltissimi aspetti della vita dei singoli e della comunità. E tutte queste cose richiedono uno scappellamento a sinistra, come se fosse antani, perché si sblinda in contemporanea con l'Europa, ed a Bruxelles fanno i seminari di BioDanza. Quindi l'immigrazione provoca uno sbilanciamento della perequazione intrinseca al movimento Occupy, che a sua volta si ripercuote sul tendaggio delle americane a Roma. Quindi come se ne esce? Con la fede nel redentore, che porta il suo agnello scapegoat a farsi sbranare dalle iene, restando spettatori del monopolio zingaro e peones di uomini e donne e di quattro amici al camion bar che volevano cambiare il mondo ma non riuscivano nemmeno a trovare il modo per smacchiare una metro. Allora si va tutti in bici ed in vespa allegramente a spasso per le vie di una città che definire più bella al mondo diviene quasi riduttivo, perché non solo non è stata costruita in un giorno, ma nemmeno demolita in un nano secondo. Pertanto l'impiego di arredi urbani appropriati può sicuramente contribuire non poco a riportare l'ordine necessario ad una viabilità altrimenti troppo caotica e disordinata, cosa che si ripercuote su tempi di percorrenza e quindi sulla vita ed il lavoro delle persone. Aumentando, conseguentemente lo sperpero di risorse economiche altrimenti destinabili alla pulizia ed al mantenimento degli spazi comuni.
Mentre a New York fanno le piste ciclabili in pochi mesi, a Roma l'unica in costruzione, quella di Monte Mario, è ferma da 11 anni. Leggete la storia qui
RispondiEliminahttp://www.bastacartelloni.it/2014/01/la-vicenda-infinita-della-ciclabile-di.html
A New York fanno tutto nel giro di breve tempo. Anche mangiare.
RispondiEliminaSe gli ombrelloni li mettono a Roma: " eh, ma l'avranno pagata l'occupazione di suolo pubblico?".
RispondiEliminaLi mettono a NY ed e' un modello da seguire, state a pezzi, andatevene da Roma se vi fa schifo.
Stiamo parlando di mini sistemazioni delle carreggiate (ciclabili, piccole aree pedonali, riduzioni delle dimensioni) e la metà di voi mette in mezzo il "CONFRONTO ROMA NUIORC CHE NUN ZE POFFA'".
RispondiEliminaFate pena.
Si eh? E per farlo porti ad esempio il masterplan di Time Square?!?!
RispondiEliminaCurioso come parametro di confronto per "mini sistemazione di carreggiate e piccole aree pedonali".
Ho vissuto metà vita negli USA (dove da grande usavo la bici in città), e quasi metà a Roma dove uso la bici. La differenza non sta nei dislivelli ma nel traffico. L'aria non si respira e non si può fare 10 metri senza essere bloccato dalle seconde file. Soluzione: parcheggi di scambio in periferia e mezzi leggeri (anche in superficie) gestite con serietà. It's not rocket science.
RispondiEliminaper l'anonimo del
RispondiEliminagennaio 11, 2014 10:05 PM
il commento a cui tu hai fatto riferimento era ironico :)
x Tom
RispondiEliminaLa differenza sta anche e sopratutto nel fatto che Roma ha un centro storico costruito quando non c'erano le auto e si andava con i cavalli. Ecco perche serve una sistemazione grossa pensata per durare molto, molto tempo. La soluzione a griglia per Manhattan fu pensata quasi 150 anni fa.....e' stata una scomessa pienamente riuscita, validissima ancora oggi. Ora, nessuno si sogna di trasformare Roma in una megalopoli stile NY...non esistono le condizioni. Allo stesso tempo qui bisogna mettersi d'accordo su cio che e' "storico" e quindi intoccabile.....il palazzone lucubre dell'eta Giolittiana non ha lo stesso peso del Colosseo o della Fontana di Trevi. Non ci vedo niente di scandaloso al che alcuni di questi edifici vengano abbattuti e sostituiti da strutture piu moderne, allargando contemporaneamente i marciapiedi e ricavare dei passaggi tra le strade parallele, che diventano luoghi pubblici dove camminare a piedi al coperto. Si fa in tutte le citta piu moderne.....ne beneficiano tutti i cittadini.
@Tom, RFS e tutti i pragmatici del it's not rocket science (ci sono anche io tra di voi eh): ma se a Venezia oggi chiedono i danni all'architetto Calatrava per il ponte della costituzione (chiedono 12mln di euro), e se gli stessi veneziani mai hanno digerito quel tipo di architettura… de che volemo parlà? Della teca per l'Ara Pacis di Meyer?
RispondiEliminaEddajeee… su!
Ciao a tutti,
RispondiEliminaho letto ogni singolo commento di questo blog e sono contento di sapere che non sono matto.Prima di incontrare questo sito,pensavo di essere il solo o uno dei pochi che aveva visto un tracollo verticale di questa città e in generale di altrettante realtà del nostro paese.Realtà e paragoni con l'estero purtroppo impietosi,ne potremmo fare a non finire,ma è come sparare sulla croce rossa.Questo lo sappiamo tutti, qui. Non infierite, vi prego. Io non sono più romano da tre anni ormai.Non vivo più questa città come la vivevo prima, ci sono nato e cresciuto ma adesso è diventata un mostro.Ci lavoro ancora, ma sto facendo veramente l'impossibile per togliere anche questo ultimo ramo che ancora mi lega a lei.E non guido più da 7 anni per le sue strade, arterie,consolari.Una volta mi piaceva.Ma i romani al volante sono andati fuori di testa.Sono diventati delle bestie senza più controllo.Tra bamba e tutti i cazzi che la gente ha per la testa mentre si fa 2 ore di traffico per 11,5 km.Si sono bruciati il cervello.Io ogni giorno rischiavo la lite, per nulla.Ho preferito fermarmi prima, non so come sarebbe finita.Sono una persona decisamente pacifica, ma ne ho subite tante, troppe.Rischiavo di esplodere.Mancava poco, molto poco.Adesso uso i mezzi pubblici SEMPRE(scarsi, ma non ho alternative e va benissimo così per tanti motivi) e ci metto 1h e passa per andare al lavoro.Sono diventato nevrotico anche io,lo ammetto, ma me lo sto facendo passare piano piano.
Ci stiamo mangiando tra di noi, siamo arrivati al baratro. Si arraffa tutto il possibile. All'ultimo sconto, all'ultimo parcheggio o prima fila al semaforo. Siamo al 'si salvi chi può'.
Chi comanda a roma.Italia.
Le lobby. Ah, queste conosciute. Camorre,mafie,'ndranghete o qualunque malavita vi venga in mente. Comandano loro in italia.Lo sappiamo. A roma c'e' il potere. Si fanno leggi.Si oliano meccanismi a livello nazionale-provinciale-comunale. Tutti vengono qui.Tutti si conoscono,qui.Grandi feste,grandi occasioni.Altro che milano da bere. Mai come adesso ingenti fiumi di denaro, vengono tolti a progetti seri,a volontà genuine, in favore di pochi. I risultati sono sotto gli occhi di ogni italiano.Tutto è al vaglio del compromesso.Che privilegia sempre i soliti. Voi credete pure alle elezioni italiane. Credete al nano (20 anni e non vi è bastato), a Grillo.Che grida solo più forte degli altri.O a quelli che volete voi.Naturalmente anche alla colpa di prodi se c'e' l'euro che ci ha ucciso.Infatti mezza europa sta come noi, e prodi non ce l'hanno.Non di chi ha imposto il raddoppio del costo dell'aria che respiriamo.E a roma la colpa è di veltroni-rutelli-alemanno-marino.Ancora.Non avete capito.I problemi che ha l'italia e roma che ne è la capitale, sono la punta dell'iceberg di un meccanismo corrotto. Oltre la politica. Oltre. Non comandano i politici in italia.E nemmeno a roma.Comanda CHI-HA-I-SOLDI.Con i soldi compri consensi e decisioni. Ammorbidisci divieti e insabbi quello che c'e' da togliere di mezzo. Se a roma girano i maiali non è colpa di marino ne di alemanno. E' la prova lampante che qualcosa ha fatto cortocircuito.Di solito ci sono leggi, e si applicano.Ma non in italia.Roma cosi' ridotta ne è solo lo specchio.E noi siamo un popolo di dormienti.
Scappate finchè siete in tempo.
Saluti.
@8:58 pm del 12
RispondiEliminaE certo che gli chiedono i danni. Un ponte dove rischi di romperti qualcosa perché il vetro dei gradini è scivoloso è da gridare vendetta. Naturalmente i danni li dovrebbero chiedere anche al comune che ha approvato quella roba. In Spagna un altro ponte di vetro di Calatrava è stato coperto da un tappetone proprio per evitare danni in continuazione.
La teca di Meyer a me non piace un gran che tra l'altro.
Ma a Roma si può parlare di tutto quello che vogliono i fautori del rinnovamento ma abbiamo sotto gli occhi quanto è successo all'Eur. Dopo la guerra era ancora "vergine", incompleto, e mostrava a grandi linee quello che doveva essere secondo i progetti mussoliniani. E' stato in parte stravolto trasformandolo in un banale quartiere. I grandi palazzi c'erano già e si sono salvati con il loro impatto scenografico, almeno quello, tutto intorno però non c'è stato un briciolo di originalità. Adesso c'è la nuvola di Fuksas con tutti i problemi che sappiamo. Possiamo tranquillamente immaginare cosa succederebbe se in pieno centro a Roma si buttasse giù il palazzone lugubre giolittiano per sostituirlo con qualcosa di moderno.
@9:11:
RispondiEliminaNon avevo dubbi, ma grazie per le conferme (di cui non avevo bisogno ma forse qualcuno si). :)
It is rocket science, here. ;)
PS tu cosa avresti preferito per tutte le opere che citi?
E' difficile dire cosa preferisco io considerando la situazione attuale. In un mondo perfetto gli unici problemi in questi casi derivano dalle scelte degli architetti. Nel mondo reale quando si parla di mattone la Roma del dopoguerra ha una lunga tradizione di disastri.
RispondiEliminaPoi non è che l'architettura italiana sia messa benissimo. Piazza San Silvestro non l'ha concepita un geometra di paese ma un archistar, il risultato cos'è?
Nel dettaglio, poiché il compito primario di un ponte è far passare da una riva all'altra è chiaro che il progetto di Calatrava non è riuscito. Sia per la gente che ci cade e magari si rompe un osso sia per i gradini che sono pezzi unici in vetro costosissimi, ogni tanto qualcuno si crepa e va sostituito ordinandolo a parte. E' bellissimo da vedere per i miei gusti, anche inserito in quel contesto, ma non va bene dal punto di vista pratico.
La teca non l'ho mai sopportata dal di fuori. Guardala da davanti: sembra l'ingresso di una villetta californiana sulle colline di Los Angeles. Persino la precedente era migliore e meglio integrata. Si poteva fare qualcosa di molto più leggero con la tecnologia attuale, che so una costruzione tutto vetro.
L'Eur era una occasione unica di finire di costruire un pezzo di Roma fantastico ma si è andati avanti piuttosto alla carlona. Nonostante tutto mantiene in certi punti un aspetto scenografico ineguagliabile, non per niente è stato set di film famosi.
E niente, per me si può pure buttare giù un palazzo giolittiano e costruire un beaubourg romanico o un grattacielo accanto a Termini. Il problema è la materia prima che abbiamo a Roma dal punto di vista culturale e decisionale che mi fa sudare freddo ogni volta che annuncia qualche grande lavoro.
Per esempio la follia di far sparire via dei fori imperiali.
sono stato l altranno a New York e le macchine passano. Penso fosse stata un iniziativa
RispondiElimina12:28 tutto condivisibile. Tuttavia mi sembra di capire che il problema principale sia di realizzazione. Sulla teca di Meyer abbiamo opinioni opposte. A me piace ed il progetto originale —che prevedeva il sotto passo per il traffico auto del lungotevere ed il conseguente affaccio sul fiume dell'opera— era a mio avviso molto interessante. Il risultato finale, e proprio per i problemi che citi, è a mio avviso più che accettabile. Ma siamo nel campo del gusto personale.
RispondiEliminaQuanto a Calatrava, ho avuto il piacere di transitare per l'aeroporto di Lione, ed a me ha fatto un'ottima impressione come riuscita del progetto. Segno —a mio avviso— che probabilmente in quel contesto la sinergia tra architetto, committente e realizzazione ha ben funzionato.
Sarà forse questione di approccio mentale profondamente diverso tra la realtà italiana e quella francese?
Cmq in Italia, a quanto pare, è proprio l'impiego del vetro che non piace per determinati tipi di strutture e determinate parti delle opere. Evidentemente si preferisce il tufo.
Casca a fagiolo
RispondiEliminahttp://www.casaeclima.com/ar_16774__ITALIA-Ultime-notizie-calatrava-venezia-ponte-Venezia-porta-in-tribunale-Calatrava-per-il-suo-ponte-sul-Canal-Grande.html
Riguardo al salasso per la manutenzione
http://www.huffingtonpost.it/2013/06/27/venezia-ponte-di-calatrava-costi-gradini_n_3511298.html
7000 euro per ogni gradino. Qui non si tratta di non farsi piacere il vetro o le architetture etereee, qui è proprio il progetto che non va.
Per la teca ho già detto.
http://3.bp.blogspot.com/-hWIkeIrPHrU/UF4cy0-Mw0I/AAAAAAAAEzw/g_FFttDZONo/s1600/Ara+Pacis3.jpg
Sembra la villa di un produttore hollywoodiano
Personalmente vrei fatto fare la teca a Calatrava e il ponte a Meyer
Vabbè ma quanti gradini hanno dovuto sostituire scusa? E con quale frequenza? E dai… non credo sia l'unica superficie calpestabile al mondo realizzata con quel criterio.
RispondiEliminaNell'articolo c'è scritto. Se ne erano rotti 13 in vari momenti e hanno dovuto aspettare di avere i fondi per ricomprarli (sono fatti a mano perché pezzi unici di forme d e dimensioni diverse e costano dai 4000 ai 7000 euro l'uno). Quando hanno avuto i soldi per ordinare quei 13 se ne è rotto un altro. E altri se ne romperanno visto che il problema sembra irrisolvibile.
RispondiEliminaSenza contare il particolare della gente che scivola e si fa male.
14 se sono rotti? Su quanti? In quale arco temporale? Certo è strano, quel tipo di materiale viene usato in moltissime altre realtà; persino in luoghi soggetti ad escursioni termiche superiori di Venezia (climi continentali).
RispondiEliminaPer gli scivoloni non saprei. La gente cade ovunque, anche sull'asfalto o sul cemento; o sul travertino. A molte donne, per esempio, restano incastrati i tacchi tra i sampietrini quando non fanno attenzione.
I gradini dovrebbero essere 300, si sono rotti 14 dall'apertura nel settembre 2008 al 2013. I gradini da progetto sarebbero dovuti durare 20 anni ma forse chi ha progettato e chi ha approvato il progetto non ha fatto i conti con i trolley dei turisti che lo attraversano. Si spaccano le lastre in pietra delle stazioni con certe valige che sbattono, figuriamoci delle lastre in vetro. le cadute ci sono da tutte le parti ma evidentemente dei gradini in vetro bagnati sono più scivolose di altri materiali visto il numero di richieste danni per incidenti. In Spagna come detto per smettere di pagare hanno steso una passerella sui gradini di un ponte simile.
RispondiEliminaSecondo la Corte dei Conti il ponte è costato all'erario (a febbraio 2013) la bellezza di 3,467 milioni di euro.
Si potrebbe fare come propose l'ingegner Cane responsabile del ponte di Messina a Mai dire lunedì: ponte in parquet e per evitare rigature obbligo di pattine a bordo. Vista la situazione ridicola ci vuole una soluzione ridicola.
Qui c'è un video del 1927 rigirato negli stessi posti nel 2013. Si possono apprezzare le differenze tra le due versioni di Londra
RispondiEliminahttp://www.ilpost.it/2014/01/15/londra-1927-2013/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+ilpost+%28Il+Post+-+HP%29
Sarebbe da ridere a fare una cosa del genere per Roma.