RFS: In primo luogo grazie per averci voluto incontrare.
I.A.: grazie a voi
RFS: Il nostro maggiore cruccio è quello di capire come è organizzato
il deposito dei treni della Metro B /B1 e Lido a Magliana Nuova. Puoi darci
informazioni in questo senso?
I.A.: Il deposito Magliana
insiste su una vastissima area, incastonata tra via dell’Oceano Indiano e via Ostiense.
E’ un’area all’interno della quale vengono ospitati i treni attualmente in
funzione sulla linea B e sulla sua diramazione B1 e sulla Roma Lido. Nello
stesso deposito sono presenti anche vecchi convogli non più in uso. Una sorta
di cimitero di treni, alcuni anche pericolosi.
R.F.S.: Pericolosi in che senso?
I.A.: Qualche anno fa, per esempio, precisamente
nel 2011, ben otto carrozze che, come altre versavano in totale stato d’abbandono,
sono state rimosse perché contenevano amianto. Cosa peraltro gravissima perché
all’interno del deposito stesso insistono le officine e dunque del personale
Atac e no ci lavora quotidianamente. In zona, poi, c’è anche un asilo, una
scuola. Sono state parcheggiate li per decenni!
R.F.S.: Credi che ci siano altre carrozze con queste caratteristiche?
I.A. : Non posso escluderlo. Ma
non ne ho certezza. Si dovrebbe controllare.
R.F.S. Hai appena parlato delle Officine. Chi fa la manutenzione dei
Treni?
I.A.: La manutenzione dei treni vecchi (le MB n.d.r.) è gestita da personale
Atac. Quella dei nuovi CAF è gestita da personale pagato dall’azienda spagnola.
Entrambi operano nel deposito, nella zona dedicata appunto alle riparazioni.
R.F.S. Quindi due tipologie di materiale rotabile in servizio e due
diverse strutture per la loro gestione, giusto?
I.A. : Esattamente. L’Azienda, con una decisione peraltro
molto discutibile perché Atac ha le professionalità al suo interno, decise di
esternalizzare la manutenzione dei Caf, di tutti i CAF ,ovviamente anche di
quelli presenti sulla linea A.
R.F.S.: Gli MB fanno letteralmente schifo. Anche i CAF in servizio
sulla B e sulla Lido sono in condizioni orribili: sempre vandalizzati. Cosa
meno evidente nei treni della linea A. Perché?
I.A.: Il deposito Magliana
è da sempre vulnerabilissimo. Una sorta
di lunapark per ragazzini. C’è una recinzione, per tutto il perimetro,
facilmente valicabile anche da persone non particolarmente in forma. E’ facile
accedervi. Inoltre, è più volte capitato, che la recinzione stessa fosse
divelta, in punti meno evidenti, e così è rimasta per mesi. Ogni tanto gli
mettono una toppa. Però, a prescindere da falle della recinzione, il deposito è
vulnerabilissimo, prova ne è il fatto che tutti i treni subiscono quasi
quotidianamente pesanti incursioni vandaliche da parte dei cosiddetti writer.
R.F.S.: Potendo entrare chiunque, come anche tu ci confermi, potrebbe
benissimo entrare anche un malintenzionato, un terrorista?
I.A.: Ripeto: può entrare chiunque!
R.F.S. Ma non esiste una
sorveglianza interna al deposito?
I.A.; Certo. Anche questa gestita da una ditta esterna.
La notte, che è il periodo temporale dove
maggiormente si verificano queste incursioni, ma non l’unico, sono
solitamente presenti due addetti di sorveglianza, troppo pochi per un deposito
così grande. Si tratta anche di persone
demotivate.
R.F.S. : Demotivate in che senso?
I.A. : Sono cassintegrati. Cioè, è personale che per un
periodo lavora e per un periodo va in cassa. A rotazione. L’azienda da cui
dipendono riceve i soldi da Atac a singhiozzo e così viene attivata
sistematicamente la Cassa. Non è una
bella situazione per nessuno. Anche per chi è pagato direttamente da Atac.
R.F.S. : In che senso?
I.A.: So di colleghi delle officine che vivono
nell’incertezza. Spesso, a fine mese, nella settimana di accreditamento dello
stipendio, gli viene detto: può essere
che questo sia l’ultimo! Non è bello lavorare così. Con un clima così,
intendo. Peraltro è personale molto competente. Fanno i salti mortali per far uscire i treni ogni mattina.
R.F.S.: Cioè?
I.A.: C’è un gioco
all’assemblaggio con pezzi di treni vecchi. Lavorano con quello che hanno.
Credetemi queste persone fanno miracoli quotidianamente per fare uscire i
treni.
R.F.S.: La situazione dovrebbe migliorare con l’arrivo, a metà del
2014, dei nuovi CAF. I treni MB sai se verranno spostati sulla Lido per
aumentarne la frequenza?
I.A.: Dovrebbe
essere così. Sebbene gli stessi abbiano bisogno di modifiche tecniche per
adattarli a quella tratta che ha sagoma diversa dalla B. Ma il problema
fondamentale, sia per la Lido che per la B, sono le sottostazioni elettriche:
più di un certo numero di treni non può circolare. Se superi il limite, senza
fare interventi strutturali sulle due linee in questione, l’alimentazione non
tiene. Ci vogliono molti soldi per farlo.
R.F.S.: Si, conosciamo il problema.
I.A.: Appunto!
R.F.S.: Qualche settimana fa, sul blog, abbiamo parlato di un
possibile, per non dire certo, scandalo “ricambiopoli”. Ci siamo riferiti,
sempre muovendoci da indicazioni interne di personale ATAC che ha davvero a
cuore l’Azienda, a strane fatturazioni, a pezzi di ricambio che magicamente si
perdono per poi essere ricomprati, caricando spese su spese. Abbiamo chiesto,
in questa preciso momento storico molto delicato per ATAC, di dare una
controllata anche a questo settore diciamo “oscuro”. Serve chiarezza.
I.A.: C’è uno
schifo anche li. Cito solo un esempio. Anni fa un collega, un lavoratore delle
officine, fu inviato a comprare un pezzo di ricambio da un fornitore. Tornò in
officina e lo sostituì. La spesa reale fu di 12 euro ma fu emessa fattura per 39.
R.F.S. Che pezzo di ricambio era?
I.A.: un bullone!
R.F.S.: Torniamo alla pulizia dei treni. A noi tema molto caro perché rappresenta
in primis un danno economico pauroso per l’azienda ed in secondo luogo un danno d’immagine per la città di Roma. I
turisti che prendono la B sono allibiti dalle condizioni in cui vedono arrivare
i treni in banchina. Anche all’interno i treni sono spesso lerci. Ma vengono
puliti?
I.A.: Proprio
vicino all’officina, c’è una sorta di Hangar adibito alla pulizia dei treni.
Anche questo settore è legato alla contingenza. Mi spiego: se un treno è
sottoposto ad interventi manutentivi con il “modello Lourdes” di cui dicevo sopra, non c’è il tempo di pulirli
come si deve e spesso non lo si fa affatto. Insomma l’attività è di tipo
emergenziale. La programmazione per una pulizia sistematica, che dovrebbe esser
la normalità, si scontra con la contingenza. Con l’emergenza. E’ chiaro il
concetto?
R.F.S. : Chiarissimo. Purtroppo. Vuoi aggiungere qualcos’altro?
I.A.: Vorrei restare anonimo, come vi ho più volte detto:
ho figli e non posso perdere il lavoro. Però ho a cuore l’azienda e le sue
sorti. Non ce la facciamo davvero più.
Appena entrato ero felice di lavorare in Atac. Ora molti di noi hanno perso entusiasmo
e speranze. Personalmente guadagno poco ma mi ritengo fortunato, visto il
periodo di crisi e nonostante tutti i problemi che vi ho elencato sopra.
Purtroppo questa azienda ha superato la misura in modo sfacciato. Bisognerebbe
azzerare tutto e ripartire. Ma io sono un semplice dipendente. La politica, il
Sindaco Marino, dovrebbe azzerare tutto. Ma siamo molto delusi dal suo operato.
Speravamo in un’azione più incisiva sui vertici. Alla fine sono tutti uguali.
Fanno finta di cambiare ma l’azienda, ad oggi, ha mantenuto tutti quelli che
l’hanno portata in queste condizioni. Mi fa davvero tanta rabbia. Spero di aver
contribuito a far capire a chi legge che in Atac ci sono anche brave persone
che vorrebbero solo esser messe nelle condizioni di lavorare bene per i
cittadini di Roma. Vi ringrazio. Vi ringrazio davvero.
38 commenti | dì la tua:
Questo blog dovrebbe concertare con qualche associazione di consumatori una class action contro ATAC. Lo sperpero di denaro pubblico e il servizio da terzo mondo che riceviamo non può e non deve passare impunito.
Il comune di roma e la dirigenza ATAC devono rispondere davanti ai cittadini di questo scempio.
Le proteste stanno a zero se non si intraprende qualche azione legale seria.
Grandissimo servizio, perché questo è un VERO servizio giornalistico. Grazie, grazie, grazie a Romafaschifo.
troppa corruzione, ecco il risultato:" io prendo 10, e te ne do 5 se stai zitto, poi al servizio andrà 1, ma che importa..l'importante che ci guadagnamo!! "
meritiamo di fallire
DENUNCIARE DENUNCIARE DENUNCIARE
E' più che ovvio che la condizione di ATAC è quella di una società pubblica depredata negli anni, a gestione fallimentare, clientelare, ridotta a bancomat della politica.
Fa rabbia e dolore immenso vederla finire così dopo decenni passati ad aspettare autobus che non arrivano mai, zozzi, puzzolenti, vandalizzati, stracolmi. Viaggi della speranza in una capitale che manco nell'Africa più povera si sognano.
I MASCALZONI che l'hanno maneggiata come un giocattolo devono marcire in galera e ripagare ogni singolo centesimo estorto ai cittadini.
ROMAFASCHIFO E' IL VERO ED UNICO QUOTIDIANMO DELLA CAPITALE!
Queste sono le inchieste che aiutano a capire xche' Roma e' ridotta cosi'.
Questa intervista e' davvero lo specchio di come e' stata amministrata Roma.
Mc Daemon
Incredibile scoop giornalistico, un inchiesta che sui media tradizionali non vedremo mai. Detto questo, viste le dimensioni che ha raggiunto RFS, non è il caso veramente come propongono molti di formare un "dipartimento legale" e iniziare a denunciare tutti questi banditi?
certo, certo...Marino deve fare qua, deve fare la...poi se si azzarda ad alzare un dito gli si rivolta contro mezza città ad iniziare dalla ridicola combriccola che ha governato fino a ieri e che ha contribuito a creare questa situazion. la verità è che gli italiani e i romani sono anche peggio della classe politica di cui si lamentano
l'unica è farla FALLIRE e mandare TUTTI a casa. poi riassumere solo quelli che lavorano.
le truffe le fanno gli imbucati e raccomandati entrati senza saper fare nulla .
deve intervenire la magistratura, la politica non ha la forza di azzerare tutto
Occhio che ACEA è la prossima.
Con le ben note fatturazioni su consumi (sovra-)stimati da ben DUE ANNI sta vessando i poveri cittadini romani (soprattutto quelli ancora con loro) con richieste di pagamenti stratosferici a fronte di consumi inesistenti e totale incapacità di fare le teleletture.
Per me questo è banditismo al pari della vicenda ATAC.
Scusate ma il discorso demotivazione proprio non l'accetto: ci sono addetti alla sorveglianza al deposito? Bene, SVOLGANO IL PROPRIO LAVORO CORRETTAMENTE. SE poi sono stufi dell'incertezza in cui versa la società o cooperativa da cui dipendono, si dimettano e cerchino un nuovo lavoro. Se invece decidono di continuare, stringano i denti e FACCIANO IL LORO DOVERE !!! Saranno pure pochi in due, ma non è ammissibile che nel deposito continuino ad entrare porci e cani.
Detto questo, mi auguro che Marino faccia un vero e proprio repulisti nei vertici ATAC, che sono i primi e diretti responabili dello scempio dell'azienda e della sofferenza dei dipendenti ATAC.
Chissà poi quanto IN MENO costa fare una recinzione come si deve al deposito piuttosto che stare lì a ripulire i treni di tanto in tanto.
Il fatto che i bastardelli vendali non vengano mai messi al gabbio e gli vengano addebitate le spese (mai letto nulla del genere sui giornali) la dice lunga sull'efficienza della vigilanza.
1)quanto costa ripulire i treni?
2)quanto costa una recinzione?
3)quanto costa licenziare i 2 sfaticati?
4)quanto costa assumere 2 lavoratori invogliati?
l'azienda non ha fatto gli interessi del cittadino, ci è andata intenzionalmente in rovina, cosi può chiedere piu soldi, se i treni si rovinano ecco che può chiedere piu fondi. ci tiene che tutto vada in malora
Cari amici del Blog qui stiamo salendo di livello qualitativo. Complimenti per l'articolo e per il lavoro enorme, fantastico, che fate ogni giorno. Complimenti
per qualsiasi mio lavoro, anche se pagato per un'ora al mese io lo faccio male :DEVO PAGARE I DANNI
ora , se i due sfaticati non fanno il loro dovere...che vadano a casa.
altro che demotivati, vengono pagati per fare un lavoro che non fanno!
capisco che sono demotivati, che sono sempre precari, ma questi in pratica vengono pagati per scaldare 2 sedie.
non è giusto, ci sono migliaia di pendolari che girano con treni sporchi e pieni di graffiti
ma due persone per quale deposito? e' enorme! ma che ci mettessero i cani e l'alta tensione, cazzo! Comunque il passaggio agghiacciante è che siamo sempre la capitale del mondo cristiano dunque soggetti a possibili attentati: tutti i sindaci, marino compreso, si prendono questa enorme responsabilita'. POi se fanno na strage diranno "ora mettiamo in sicurezza tutto" VERGOGNATEVI
MA LA VIDEOSORVEGLIANZA??!!
ESISTE UN SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA NEL DEPOSITO MAGLIANA?????????????????????
@anomimo 11.10
Concordo pienamente con te per quanto riguarda l'Acea: mancanza di telelettura, sito internet non accessibile all'area on line nonostante si sia regolarmente iscritti.
Qui non si è capito che tramite un sito come questo si comprende che non si è soli e che tante schifezze vengono a galla. Quindi politici e amministratori adesso non potete farci vedere una cosa per un altra perché il canale dell'informazione si è spostato. E' più agile e snello e consente una cosa importante: ai cittadini di segnalare ed ai giornalisti di fare bene il proprio lavoro perché altrimenti sarebbero sconfessati dalla partecipazione dal basso ad Internet. Meditate, meditate....
Bel servizio. Continuate così. Grazie Dottorpav
Ci mancava solo L'AMIANTO
Sbaglio o ancora non è arrivato il commento del benaltrista di turno che che dà della spia infame all'addetto Atac?
E si che alla fine la colpa è delle 2 guardie che sono svogliate!!!! Ma non siate ridicoli... cliccate su goggle map e vedete viale dell'oceano indiano poi ditemi se bastano 2 guardie calcolando che si fa prima a segnalare i tratti di rete buona non c'è videosorveglianza sicuramente non tutte le luci funzionano sistema d'allarme.... che cosa è!?!?!?
Msnco superman e spiderman riuscirebbero a non farsi imbrattare i treni che ci vuole a prendersea con l'anello debole????
lasciate cinque o sei doberman liberi nel deposito di notte
dopo un paio di vandali sbranati vedrete che il problema sarà risolto
non ci vuole mica tanto
sono 400 metri in lunghezza e circa 70 in larghezza
illuminati a sufficenza di notte.
non stiamo parlando di chissa cosa, in 2 persone , SE CAMMINANO E NON STANNO A GUARDARE LA TV, ce la fanno a sorvegliare i convogli dai vandali
sotto militare giravo per un campo il triplo di questo, e ci mettevo mezz'ora a completare il giro,diciamo che con 10 minuti già ti fai un bel giro intorno, in 2 ci si divide la zona e diventano molto meno i metri quadri da controllare
ma quindi se uno entra e mette una bomba lo puo' fare? fatemi capire sta cosa! Ho capito bene????????
ma ho capito bene: uno puo' entrare e fare un attentato? ma siamo impazziti? ma è davvero così?
ma la piantate di sparare tutti cazzate. Ancora co sti dipendenti che buttano merda sull'Atac ma continuano a prendere lo stipendio, continuano a usare lo straordinario come ricatto e quando ai sindacati dici di assumere altri macchinisti dicono di no. Questo fenomeno ha mai denunciato l'episodio alle autorià competenti come farebbero nel resto del mondo o continua a sparare stronzate perché, magari non l'hanno promosso o non hanno assunto un parente. è tutto vero? bene allora alla procura della Repubblica, altrimenti il primo che si alza dice che i tramviari sono pedofili tutti ed è la verità. E poi, st'allarmismo, non c'è bisogno di entrare nei depositi per commettere atti criminosi e lo sapete bene.
Ottimo lavoro, i miei complimenti. Piccolo inciso: le "vecchie vetture" cui fa riferimento il tizio, hanno una valenza storica e se si trovano ridotte così è per colpa di chi, come l'intervistato, hanno macellato la gloriosa storia del trasporto pubblico di Roma, densa di primati. Nelle città normali portano avanti il servizio giornaliero anche con gli introiti dei treni storici. Ah, e se costoro provano a tagliare le elettromotrici MR 100 o le rimorchiate Breda, protette dai Beni Culturali come i locomotori, stavolta li cito per danni. Si devono solo che vergognare. Chiusa parentesi.
Saluti
http://davidnicodemi.blogspot.it/2012/04/atac-meglio-cambiare-aria_20.html?q=MR+100
non serve un deposito per fare attentati ma servire mezzi che portano migliaia di persone al giorno su un piatto d'argento mi pare una vera stronzata....non penso ci voglia molto a rimettere in piedi una recinzione e allarmare tutto il sito poi in risposta a Sam...14000 metriquadri sono pochi smettiamola di dire cazzate ma vi immagginate un terreno di 14000 metriquadri con dei treni ricoverati al centro e dei gatti (perchè i writers sono dei gatti) che trovano na recinzione colabrodo aspettano che la guardia passi perchè loro d'allesterno vedono tu all'interno non sai dove sarai attaccato e in 5 minuti (e ci teniamo larghi basta andare su youtube e vedere il tempo che impiegano) t'imbrattano un treno!!!! senza sicurezza attiva e passiva non si va avanti e senza far troppi allarmismi ringraziqamo che il deposito è preso di mira da questi ragazzini annoiati e sballati che si divertono a taggare e graffitare i convogli.......
Una interessante analisi di wikispesa
http://wikispesa.costodellostato.it/ATAC_%28Agenzia_per_i_Trasporti_Autoferrotranviari_del_Comune_di_Roma%29
Rimango della fermissima convinzione che il TPL romano vada privatizzato ma in Italia (non solo a Roma) questa convinzione non c'è.
Compliemnti come sempre a RFS per l'ottimo lavoro.
Allesterno è una fugata stilistica...
Mi unisco al giusto coro di complimenti per RFS. Questa è un'inchiesta giornalistica SERIA. Non ve la fate scippare dal Menzognero o Ripubblica.
sono uno di quelli che qualcuno di voi ha definito "fancazzisti". Prendo uno stipendio da fame e vado spesso in cassa. Sono incazzato. Il lavoro lo svolgiamo ma il deposito è vasto e non c'è proprio interesse da parte dell'ATAC a tutelare il proprio patrimonio, altrimenti avrebbero fatto ben altro. Ve la prendete con noi. Siete degli idioti
Sapessi quanti writer nelle varie stazioni e depositi vengono fermati dalle gpg e consegnati alla polfer che non puo fare altro che rilasciarli. Una guerra persa in partenza.
Diciamo che non vengono pagati. Facile scrivere e sparlare.
Ah! Povera città abbandonata all'incuria! Problemi che vi rimarranno a vita! Tanti Auguri!
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