Ieri il Primo Municipio di Sabrina Alfonsi, cui dobbiamo dire grazie per questa inedita profusione di trasparenza amministrativa, ha pubblicato mappe, titolarità, decorrenza, posizione e scadenze di tutte le 38 (!) autorizzazioni di caldarrostari in centro. A questo indirizzo un documento formidabile, che fino a ieri non si poteva ottenere. Un documento che ci spinge a fare qualche domanda all'amministrazione...
1. Esistono altre città turistiche nel nostro Pianeta con questa densità di caldarrostari? Si tratta di 38 postazioni, chi ha deciso che questo è il numero corretto? Ci si è basati su quale ratio?
2. Quando scadranno le autorizzazioni, saranno rimesse a regolare bando? Come funziona l'iter del rinnovo?
3. Se un normale cittadino vuole entrare in questo mercato cosa deve fare concretamente?
4. Come è possibile che quasi tutte le autorizzazioni appartengano allo stesso clan familiare? Non è pensabile una iniziativa anti-trust in questo senso?
5. Esiste un controllo sui prezzi del prodotto venduto? Magari parametrato a prezzi di città simili a Roma? Per capirsi: come mai a Milano mangiarsi un cartoccio di caldarroste in strada costa esattamente la metà?
6. Come è possibile che l'occupazione di suolo pubblico per questi commercianti abbia un costo così esiguo da venire ripagato in mezzo pomeriggio di lavoro? Come mai il Comune decide di regalare suolo pubblico invece di metterlo all'asta al miglior offerente guadagnandoci il più possibile? L'amministrazione è così in salute, dal punto di vista finanziario, da potersi permettere questo? E' stato parametrato con i costi in altre città italiane e in altre capitali europee? Come è possibile che un mq di superficie commerciale a Piazza di Spagna costi 200 o 300 euro all'anno? Anche e soprattutto dal momento che (stando a quello che dice tutta la stampa) i guadagni ammontano a cifre ricomprese tra i 500 e i 1000 euro al giorno?
7. Nel caso remoto in cui si dovessero fare delle gare varrà comunque il terrificante "principio dell'anzianità" che è lo stesso principio - di derivazione storaciana, ahinoi - che, nonostante i protocolli firmati, impedirà che qualcosa cambi alla Fiera della Befana di Piazza Navona?
8. Se, come accade ogni anno, continueremo a vedere caldarrostari dovunque anche a luglio o ad agosto con 35 gradi all'ombra cosa dovremo fare? Oppure lei esclude che succederà?
9. Quale è la contribuzione fiscale di questi soggetti? Sono esentati dall'emettere scontrino o ricevuta? Quante tasse pagano? Il Comune effettua o, meglio, sollecita dei controlli per capire quanto è l'introito mensile di queste postazioni e se tutto viene regolarmente denunciato? Sempre parlando di leggi: queste postazioni sono compatibili con il nuovo decreto Valore Cultura o lo violano?
10. Stessa domanda sul personale utilizzato. Si tratta di lavoratori in regola? Che tipologia di contratti hanno? La licenza, in effetti, appare quasi sempre di titolarità italiana mentre i venditori appaiono quasi sempre stranieri.
E ora un pizzico di rassegna stampa, visto che il Comune e il Municipio parlano testualmente di "valorizzare il commercio tipico delle castagne". Sì, tipico di Casal di Principe forse...
http://inchieste.repubblica. it/it/repubblica/rep-it/ inchiesta-italiana/2012/04/12/ news/i_signori_delle_ caldarroste-33192162/
http://www.video.mediaset.it/ video/iene/puntata/30279/ filippo-roma-il-racket-delle- caldarroste.html
http://archiviostorico. corriere.it/1998/novembre/19/ Roma_caldarroste_peso_oro_co_ 0_9811195733.shtml
http://ricerca.repubblica.it/ repubblica/archivio/ repubblica/2005/12/01/ caldarroste-peso-oro-incassi- fino-500.html
1. Esistono altre città turistiche nel nostro Pianeta con questa densità di caldarrostari? Si tratta di 38 postazioni, chi ha deciso che questo è il numero corretto? Ci si è basati su quale ratio?
2. Quando scadranno le autorizzazioni, saranno rimesse a regolare bando? Come funziona l'iter del rinnovo?
3. Se un normale cittadino vuole entrare in questo mercato cosa deve fare concretamente?
4. Come è possibile che quasi tutte le autorizzazioni appartengano allo stesso clan familiare? Non è pensabile una iniziativa anti-trust in questo senso?
5. Esiste un controllo sui prezzi del prodotto venduto? Magari parametrato a prezzi di città simili a Roma? Per capirsi: come mai a Milano mangiarsi un cartoccio di caldarroste in strada costa esattamente la metà?
6. Come è possibile che l'occupazione di suolo pubblico per questi commercianti abbia un costo così esiguo da venire ripagato in mezzo pomeriggio di lavoro? Come mai il Comune decide di regalare suolo pubblico invece di metterlo all'asta al miglior offerente guadagnandoci il più possibile? L'amministrazione è così in salute, dal punto di vista finanziario, da potersi permettere questo? E' stato parametrato con i costi in altre città italiane e in altre capitali europee? Come è possibile che un mq di superficie commerciale a Piazza di Spagna costi 200 o 300 euro all'anno? Anche e soprattutto dal momento che (stando a quello che dice tutta la stampa) i guadagni ammontano a cifre ricomprese tra i 500 e i 1000 euro al giorno?
7. Nel caso remoto in cui si dovessero fare delle gare varrà comunque il terrificante "principio dell'anzianità" che è lo stesso principio - di derivazione storaciana, ahinoi - che, nonostante i protocolli firmati, impedirà che qualcosa cambi alla Fiera della Befana di Piazza Navona?
8. Se, come accade ogni anno, continueremo a vedere caldarrostari dovunque anche a luglio o ad agosto con 35 gradi all'ombra cosa dovremo fare? Oppure lei esclude che succederà?
9. Quale è la contribuzione fiscale di questi soggetti? Sono esentati dall'emettere scontrino o ricevuta? Quante tasse pagano? Il Comune effettua o, meglio, sollecita dei controlli per capire quanto è l'introito mensile di queste postazioni e se tutto viene regolarmente denunciato? Sempre parlando di leggi: queste postazioni sono compatibili con il nuovo decreto Valore Cultura o lo violano?
10. Stessa domanda sul personale utilizzato. Si tratta di lavoratori in regola? Che tipologia di contratti hanno? La licenza, in effetti, appare quasi sempre di titolarità italiana mentre i venditori appaiono quasi sempre stranieri.
E ora un pizzico di rassegna stampa, visto che il Comune e il Municipio parlano testualmente di "valorizzare il commercio tipico delle castagne". Sì, tipico di Casal di Principe forse...
http://inchieste.repubblica.
http://www.video.mediaset.it/
http://archiviostorico.
http://ricerca.repubblica.it/
i racket che controllano Roma (caldarrostari, palazzinari, bancarellari, frigo-bar, cartellonari, posteggiatori, etc) sono anche quelli che muovono tanti e tanti voti.
RispondiEliminaOgni sindaco (Marino compreso) deve venire a patti con questa gente se vuole essere eletto
Non è un caso che in tutti questi mesi, dei tanti problemi di roma, Marino ha solo pensato alle case popolari ai rom e i matrimoni gay
e a Roma e ai romani chi ci pensa ?
qui è ora di organizzarsi, formare delle ronde e riprenderci la città.
Ormai non vedo via d'uscita attraverso i canali istituzionali che sono solo carrozzoni mangiatasse del tutto inefficienti e inefficaci
qualche bella bastonatura vale più di mille chiacchiere di questi ciarlatani strapagati
Io invece noto che molte autorizzazioni sono state rilasciate il 9 agosto 2006 con diverse determinazioni dirigenziali. Chi era il dirigente che ha autorizzato?, in base a quale norme e procedure?
RispondiEliminaLa disfatta senza precedenti della Giunta Bordoni, con delegato sindaco Alemanno, ha dimostrato che l'unica lobby che conta è quella dei cittadini. Per quante lobby ci possano essere che muovono voti non saranno mai abbastanza rispetto alla lobby dei cittadini.
RispondiEliminaA me pare proprio ivece che, per ora, il Sindaco Marino, l'Assessore Leonori ed il Presdiente Alfonsi stiano tentando di muovere questa povera disgraziata Citta' in direzione di una trasparenza che sembrava impossibile fino a poco tempo fa! O qualcuno rimpiange daviduccio e giannino, per caso ...?!
RispondiEliminaCari lettori, vogliamo far notare come voi venite male informati da questi siti con ombre di politica e di commenti di estremisti, questa città ha bisogno invece di una cosa sola di gente che lavora, che rispetta leggi e regolamenti e in base alle vostre domande andatevi a vedere le leggi sul commercio a livello nazionale e anche regionale, creare lavoro, mantenere le tradizioni e fare impresa secondo leggi e regolamenti deve essere un valore e non un disvalore.
RispondiEliminaSe qualcuno avanza come succede in Italia e nel mondo, non può essere considerato qualcuno da perseguire in senso negativo ma ben si positivo, come modello da esportare, che anche con un lavoro molto umile, si possono creare delle piccole imprese che rappresentano tradizioni locali, che in tutto mondo sono apprezzate, e che soprattutto ci aiutato a valorizzare la nostra cultura
Nel elenco delle postazioni ci sono numerosi operatori singoli, oltre a qualcuno che lo fa dello stesso nucleo famigliare, ma guarda caso la mano dell’artista continua sempre a perseguire il suo unico obbiettivo, quello di parlare male sempre delle stesse persone, SI PUÒ SAPERE PERCHÉ ?, CE UNA VERITÀ NASCOSTA? ……………………………………………………………………………………….
Chapeau alla presidente Alfonsi! Che con una formula accattivante ("... valorizzare il commercio tipico delle castagne ...") ha praticamente smascherato la nota banda di castagnari. Avessimo già trovato il prossimo sindaco di Roma?
RispondiEliminaPeraltro con il decreto bomba della Galloni, che vieta l'utilizzo commerciale del suolo pubblico nel Tridente, tutte le postazioni del noto clan sono destinate a sparire. E poco importa che ci vadano di mezzo anche tutti i tavolini: sono anni che gli esercenti fanno carne di porco delle regole osp; è ora che capiscano che il suolo pubblico non è robba loro e che se lo vogliono utilizzare devono attenersi alle norme.
Sono uno che le norme le conosce, le caldarroste hanno un piano regolatore compreso nelle mappe delle sopraintendenze regionali e fa parte integrante ricompresso nel Decreto Valore Cultura , in quelle strade non ci possono stare chi non ha titolo soprattutto gli abusivi oppure i tavolini mai autorizzati o ambulanti itineranti senza autorizzazione di posteggio. Le attività storiche devono essere difese e tutelate.
RispondiEliminaPoi se qualcuno non è ben informato si legga meglio la norma!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Saluti dal Anonimo
Ma qualcuno si ricorda che nella politica romana, c'è un rappresentante di tale famiglia T.? Che è stato anche eletto in giunta? Come pensate che possano coesistere interessi commerciali con interessi della collettività se appunto c'è "conflitto di interessi"?. Qualcuno lo avrà votato no?
RispondiEliminaTant'è un ulteriore problema a Roma
Sono rammaricato che ancora qualcuno per ragioni del tutto suo personali, solo perchè viene TROMBATO dalla politica, voglia utilizzare quei poveri operatori ambulanti di caldarroste come strumento a fini personali.
RispondiEliminaSe la politica è arrivata cosi a tanto vuol dire che non siamo allo sfaccio dell’Italia ma siamo allo sfascismo.
OT: rimettete il vecchio logo di romafaschifo. Questo nuovo non si può guardà!!!
RispondiEliminagiusto per cronaca:
RispondiEliminaall'attivazione degli open data a livello di Municipio Centro Storico fu chiesta dalle associazione dei cittadini residenti nel centro storico e fu recepita ed inserita dal Presidente Alfonsi nelle Linee programmatiche approvate nell'estate scorsa con delibera apposta.
Speriamo che non si fermi qui: vanno pubblicati tutti gli altri dati: PMO, osp di bar e ristoranti, bilancio, dati sul sociale e cultura, sulle scuole, ecc. ecc.
Sono molto dispiaciuto da questo atteggiamento dei politici che sono stati fati fuori o stanno per esserlo, evidentemente fare la persecuzione ai caldarrostai è la loro ultima spiaggia, ma sono dispiaciuto ancora di più perchè con l’aiuto di qualche COMPIACENTE GIORNALISTA di vari quotidiani romani e nazionali, e anziché raccontare fandonie o cose inesistenti raccontassero di loro stesi e delle loro praticuccie per gli amici e parenti……
RispondiEliminaSono molto dispiaciuto da questo atteggiamento dei politici che sono stati fati fuori o stanno per esserlo, evidentemente fare la persecuzione ai caldarrostai è la loro ultima spiaggia, ma sono dispiaciuto ancora di più perchè con l’aiuto di qualche COMPIACENTE GIORNALISTA di vari quotidiani romani e nazionali, e anziché raccontare fandonie o cose inesistenti raccontassero di loro stessi e delle loro praticuccie per gli amici e parenti……
RispondiEliminaPoveri caldarrostai gli hanno scoperchiato il calderone e ora qualcuno si azzarda a chiedere legalità...ai grandi esperti di diritto commerciale che hanno scritto prima di me chiedo di spiegare cosa ci sia di legale nell'assegnare delle postazioni senza regolare bando, con operatori molto probabilmente in nero, con delle taase OSP ridicole...dai fatece ride.
RispondiEliminaChe strano odore di caldarroste si sente in questo forum...sa di bruciato.
RispondiEliminaForse a qualcuno brucia che le cose pian piano stiano cambiando eh ??
Avete ucciso questa città, ma (forse) è finita la pacchia.
Sane tradizioni?
RispondiEliminaMa vergognatevi buffoni, sfruttatori di manodopera in nero, ladri ed evasori.
200 euro l'anno per una postazione in pieno centro storico e incassi stratosferici OVVIAMENTE in nero (avete mai visto uno scontrino?...come per i camion bar...ovviamente dello stesso clan).
Guarda caso la stragrande maggioranza delle postazioni fa capo ai soggetti di una famiglia.
Potreste vendere le vostre castagnacce -gioielli (visti i prezzi) fino a marzo MA TUTTI VEDONO CHE LE VENDETE IN PIENA ESTATE. Tanto a Roma ognuno fa come cazzo je pare no?
Povera Roma nostra ostaggio delle mafie e delle mafiette dei paraculi
Mi stavo chiedendo se sia più scompisciante - pardon - la caldarrosta estiva o "il profumo della ciambella calda di piazza Navona" (arriva arriva!).
RispondiEliminaMi dispiace per chi non sa neanche leggere le normative che vengono pubblicate in tutte le regioni italiane, tra cui quelle delle caldarroste con un bando regionale.
RispondiEliminaForse qualcuno si lamenta visto che a perso un posto al ministero e dovrà andare a vendere le caldarroste, prima pero dovrà andare a fare un corso e fare richiesta nei altri 18 municipi di Roma, dove sono disponibili altri posteggi.
Scusate l'argomento non appropriato anche se la similitudine con la caldarrosta sulla graticola fa sorridere !
RispondiEliminaGUARDIE GIURATE DELLA METROPOLITANA GIA IN CASSA INTEGRAZIONE; SENZA QUATTORDICESIMA E CON MEZZO STIPENDIO DI OTTOBRE , IL COMMITTENTE NON PAGA .
questi moderni callerostari addetti al fornello sono dei poveri immigrati tutti con fisionomia afroasiatica tipo bangladesh che certamente gestiranno la licenza e si accontenteranno di un tozzo di pane, magari delle callarroste che la sera restano invendute. Sarebbe interessante far intervenire l'ispettorato del lavoro e poi i media aggiornarci con la verità della cosa, ma purtroppo lo stato non garantisce quelli che lavorano e pagano tutte le tasse e che poi chiuderanno perchè esiste la concorrenza fuori legge che non paga nulla
RispondiEliminaDevo dire che è sempre un piacere leggere i commenti della banda dei mutandari, loro sono vittimi di un gombloddo dei boderi fordi di cui fa barde bure guesto blogghe di gioralisti gombiagenti, vergonnia!
RispondiEliminaInoltre il fatto che alcune licenze siano datate 1996 o 2006 o 2012 sottolinea ancora come questi abbiano "magnato" in tutto il ventennio di Veltrutelmanno e che forse ora la musica sta cambiando, anche se non capisco la necessità delle 5 licenze rilasciate a luglio, perché?!
Per far parlare un po' i numeri:
RispondiElimina1) se non ho contato male alcuni cognomi compaiano molto più che una volta, addirittura uno compare 18 volte su 38 (47%).
2) si pagano massimo 293 euro per 6 mesi, questo significa circa €1,60 al giorno, mentre gli incassi giornalieri sono dell'ordine delle decine o delle centinaia di euro.
3) queste sono solo le concessioni stagionali autunnali e invernali, sicuramente ci sono anche quelle estive ad esempio per i cocomerari e forse anche lì ci potrebbe essere roba interessante da spulciare, per non parlare delle concessioni non stagionali come quelle delle bancarelle...
Qui ritorna il famoso post dei 10 punti di RFS: i soldi volendo si trovano, state svendendo il suolo pubblico!
Potreste incassare 50 volte di più per ogni postazione e usare quei soldi (ad esempio) per gli asili nido o per non mandare in malora il Macro.
Applauso finale a chi ha pubblicato i dati, la trasparenza online spesso è l'unico metodo per smascherare i ladruncoli che stanno spolpando la città.
Ottima la trasparenza, ottimo aver reso pubbliche queste interessanti informazioni. Ora però aspettiamo i FATTI. Non vorrei che ci abituassimo a essere soddisfatti solo delle denunce alle quali poi non segue alcuna azione concreta.
RispondiEliminaScusatemi, chi mi sa dire se il bar "NICE BAR" di piazza Zama appartiene allo stesso Alfiero Tredicine "leader" nel mercato delle caldarroste capitoline oppure ad un suo omonimo?
RispondiEliminaChe godimento! Leggere le preoccupazioni del caldarostaro/mutandaro di turno scalda davvero il cuore.
RispondiEliminaAh bello!?! Ce lo sai che col decreto della Galloni la festa per voi e' finita, eh? E dovtresti anche sapere dove poi mettertelo il piano regolatore che citi ...
Siete al capolinea finalmente, e quanto prima lo capite tanto meglio sara' per voi. Anche perche' se continuate ad insistere con le vostre assurde pretese finisce che sono i cittadini a mandarvi a casa a calci in culo.
E comunque di soldi ne avete fatti a palate per decenni, quindi non potete certo lamentarvi. Spero solo che sia vero l'adagio per cui la farina del diavolo finisce sempre in crusca.
LE CALDARROSTE sono un valore culturale, tradizionale e storico di Roma, chi parla male delle caldarroste sicuramente non vuole bene ne a se stessi ne a Roma, nei romani, ne ai turisti ne ai cittadini del mondo.
RispondiEliminaSe qualcuno nella vita non è riuscito a realizzare nulla non può continuare ad aggrapparsi nelle polemiche inesistenti. Chi ha saputo valorizzare dai primi del novecento un mestiere che oggi è uno dei più antichi della capitale, chiunque esso lo faccia, di qualsiasi colore esso sia, di qualsiasi nazionalità esso sia, non ha importanza purché rimanga un mestiere e una attività apprezzata da tutto il mondo e da gli italiani e turisti, se invece qualcuno pensa di parlare male per cercare ricavarne qualche risultato negativo sicuramente per questo non sarà accontentato.
Una cosa positiva invece la voglio dire il fatto che sia stato pubblicato online i posteggi delle caldarroste è una cosa positivo e DIMOSTRA CHE NON CI SONO DELLE OMBRE e che è stato tutto fatto con regolare bando.
IO INVECE COME CITTADINA VORREI CHE TUTTI QUELLI CHE HANNO OTTENUTO UN POSTO DI LAVORO DA STRUTTURE PUBBLICHE E TUTTI QUELLI CHE HANNO AVUTO CONCESSIONI DI QUALSIASI TIPO O AUTORIZZAZIONI SE SONO STATI FATTI I BANDI. SE SONO STATI FATTI ED ESISTONO VORREI CHE VENGANO PUBBLICATI COME QUELLI SOPRACCITATI.
Distinti saluti e vi voglio bene
Una cittadina ROMANA
Si come no.
RispondiEliminaUna cittadina ROMANA.. di cognome Tredicine !
Il problema è più complesso... è non può essere limitato ai tredicine o ai caltagironi o ai della valle . In questi giorni ci sono pressioni per far considerare valido un concorso truccato ! Le cose sono due o si deve dimettere il sindaco perché il concorso è valido o facciamo dimettere i sindacalisti e i vigili che spingono per farlo approvare .
RispondiElimina