Ciao a tutti voi di Roma fa Schifo.
Vi seguo da tempo, vi stimo, a volte intervengo nel blog e su FB... Ieri alla vista del tappeto di macchine sotto casa, in doppia fila e in marcia (?) bloccate dall'autobus che non ci passava, ho pensato, ecco, bastardi incivili! adesso faccio la foto e la mando a Roma Fa schifo. La foto l'ho fatta, però, c'è un però. Cioè, a che serve? Noi ce la suoniamo e ce la cantiamo da soli, ma tutto resta tra noi. Il nostro è poco più che uno sfogo, è un sollievo psicologico, ci aiuta a sopportare meglio questo schifo che abbiamo intorno. Leggiamo che ci sono altri come noi che combattono questa battaglia e questo ci aiuta a non sentirci soli. Ma è una battaglia persa. Perché siamo pochi, e, soprattutto, siamo noi quelli sbagliati. Proprio ieri, mentre vedevo quel tappeto di infinito macchine fermo, per strada, per sbieco, sulle strisce, nei passi carrabili e sui marciapiedi, ho pensato "ma sono tutti così! sono io che non c'entro niente con questo mondo", e ho capito che non c'è speranza (in realtà è da un bel po' che lo penso...). Roma non fa schifo, è lo schifo. E' così... adesso non ho voglia, ne mi ritengo all'altezza di sviscerare cause e motivi sociali e storici di questa situazione, ma Roma è questa. E noi sbagliamo tutto. Perché le nostre gesta ricadono sugli altri, ho compreso tutto questo alcuni giorni fa. Attraversavo la strada con mia figlia di 10 anni. C'era un tizio che stava parcheggiando sulle strisce, e lei ha detto, parlando tra se "qui non si può parcheggiare". L'incivile l'ha sentita: "macchè fai er viggile? Nun ce l'ai a paletta?" (ha detto proprio così, senz'acca...). Lei ha risposto "ma qui ci sono le strisce!". Lui: "nun te preoccupà, quanno cresci poi capisci che a scola t'emparano pure un sacco de fregnacce". A quel punto sono intervenuto io e gli ho detto "almeno a scuola lei c'è andata". Lui s'è incazzato, e ha minacciato "te ce metti pure te... ringrazia che ce sta a regazzina", io pure mi sono incazzato e gli ho detto "e tu ringrazia che sei ritardato", lui è sceso dalla macchina e mi stava venendo incontro, io pure ero abbastanza alterato e non so come sarebbe finita, fino a che mi sono improvvisamente ripreso sentendo la bambina spaventata che mi urlava papà andiamo via. Allora ci siamo allontanati, con il becero che inveiva...
Ecco questo voglio dirvi: non solo noi rischiamo (tra i vari vaffanculo che quotidianamente mi becco dagli animali, prima o poi qualcuno mi prenderà anche a pizze...), ma creiamo dei mostri. Le mie figlie, in questa città, saranno delle disadattate, che vivranno in un mondo infernale rispetto a quelli che sono i loro valori di civiltà e di educazione. Vale la pena? No.
C'è una sola via d'uscita, andarsene. Mia moglie è ricercatrice, è brava. Troverebbe lavoro all'estero. Però, a parte i problemi pratici (genitori anziani, scuola delle bambine, ecc.) sarebbe una sconfitta, una fuga. Sono nato e cresciuto a Roma. E' la mia città. Non posso accettare tutto questo.
Allora, proprio per superare questa fase di pessimismo disperato, io vi chiedo: c'è qualcosa che possiamo fare? Perchè non mettete nel blog uno spazio, una sezione, per chi ha idee, iniziative o proposte per migliorare la situazione. Ovviamente dev'essere qualcosa che possiamo fare tutti, e, possibilmente, in maniera legale, cioè, trovo inutile scrivere al sindaco, e sbagliato (ma neanche troppo...) rigare le macchine in doppia fila.
Insomma, pensate si possa fare una cosa del genere su Roma fa schifo? Qualcosa che oltre alle segnalazione dei disatri, possa proporre spunti e proposte per cercare di risalire un po' la china.
Vi saluto, con stima.
Lettera firmata
*Caro amico,
dal nostro osservatorio vediamo che quello che stiamo facendo serve eccome. E' difficile spiegarlo e certificarlo, ma un po' serve. E comunque male non fa.
Quanto a questi siparietti, sono il pane quotidiano di tutti noi. Gli animali sono probabilmente minoranza, solo che la maggioranza non è disposta a combatterli come facciamo io e te. Se un coattone cafonazzo torna a casa la sera dopo essersi preso quindici rimproveri da parte di cittadini civili, forse dopo un paio di giorni cambia atteggiamento. Anzi senza forse...
-RFS
Vi seguo da tempo, vi stimo, a volte intervengo nel blog e su FB... Ieri alla vista del tappeto di macchine sotto casa, in doppia fila e in marcia (?) bloccate dall'autobus che non ci passava, ho pensato, ecco, bastardi incivili! adesso faccio la foto e la mando a Roma Fa schifo. La foto l'ho fatta, però, c'è un però. Cioè, a che serve? Noi ce la suoniamo e ce la cantiamo da soli, ma tutto resta tra noi. Il nostro è poco più che uno sfogo, è un sollievo psicologico, ci aiuta a sopportare meglio questo schifo che abbiamo intorno. Leggiamo che ci sono altri come noi che combattono questa battaglia e questo ci aiuta a non sentirci soli. Ma è una battaglia persa. Perché siamo pochi, e, soprattutto, siamo noi quelli sbagliati. Proprio ieri, mentre vedevo quel tappeto di infinito macchine fermo, per strada, per sbieco, sulle strisce, nei passi carrabili e sui marciapiedi, ho pensato "ma sono tutti così! sono io che non c'entro niente con questo mondo", e ho capito che non c'è speranza (in realtà è da un bel po' che lo penso...). Roma non fa schifo, è lo schifo. E' così... adesso non ho voglia, ne mi ritengo all'altezza di sviscerare cause e motivi sociali e storici di questa situazione, ma Roma è questa. E noi sbagliamo tutto. Perché le nostre gesta ricadono sugli altri, ho compreso tutto questo alcuni giorni fa. Attraversavo la strada con mia figlia di 10 anni. C'era un tizio che stava parcheggiando sulle strisce, e lei ha detto, parlando tra se "qui non si può parcheggiare". L'incivile l'ha sentita: "macchè fai er viggile? Nun ce l'ai a paletta?" (ha detto proprio così, senz'acca...). Lei ha risposto "ma qui ci sono le strisce!". Lui: "nun te preoccupà, quanno cresci poi capisci che a scola t'emparano pure un sacco de fregnacce". A quel punto sono intervenuto io e gli ho detto "almeno a scuola lei c'è andata". Lui s'è incazzato, e ha minacciato "te ce metti pure te... ringrazia che ce sta a regazzina", io pure mi sono incazzato e gli ho detto "e tu ringrazia che sei ritardato", lui è sceso dalla macchina e mi stava venendo incontro, io pure ero abbastanza alterato e non so come sarebbe finita, fino a che mi sono improvvisamente ripreso sentendo la bambina spaventata che mi urlava papà andiamo via. Allora ci siamo allontanati, con il becero che inveiva...
Ecco questo voglio dirvi: non solo noi rischiamo (tra i vari vaffanculo che quotidianamente mi becco dagli animali, prima o poi qualcuno mi prenderà anche a pizze...), ma creiamo dei mostri. Le mie figlie, in questa città, saranno delle disadattate, che vivranno in un mondo infernale rispetto a quelli che sono i loro valori di civiltà e di educazione. Vale la pena? No.
C'è una sola via d'uscita, andarsene. Mia moglie è ricercatrice, è brava. Troverebbe lavoro all'estero. Però, a parte i problemi pratici (genitori anziani, scuola delle bambine, ecc.) sarebbe una sconfitta, una fuga. Sono nato e cresciuto a Roma. E' la mia città. Non posso accettare tutto questo.
Allora, proprio per superare questa fase di pessimismo disperato, io vi chiedo: c'è qualcosa che possiamo fare? Perchè non mettete nel blog uno spazio, una sezione, per chi ha idee, iniziative o proposte per migliorare la situazione. Ovviamente dev'essere qualcosa che possiamo fare tutti, e, possibilmente, in maniera legale, cioè, trovo inutile scrivere al sindaco, e sbagliato (ma neanche troppo...) rigare le macchine in doppia fila.
Insomma, pensate si possa fare una cosa del genere su Roma fa schifo? Qualcosa che oltre alle segnalazione dei disatri, possa proporre spunti e proposte per cercare di risalire un po' la china.
Vi saluto, con stima.
Lettera firmata
*Caro amico,
dal nostro osservatorio vediamo che quello che stiamo facendo serve eccome. E' difficile spiegarlo e certificarlo, ma un po' serve. E comunque male non fa.
Quanto a questi siparietti, sono il pane quotidiano di tutti noi. Gli animali sono probabilmente minoranza, solo che la maggioranza non è disposta a combatterli come facciamo io e te. Se un coattone cafonazzo torna a casa la sera dopo essersi preso quindici rimproveri da parte di cittadini civili, forse dopo un paio di giorni cambia atteggiamento. Anzi senza forse...
-RFS
Imbracciare un lanciafiamme, ecco cosa puoi fare. Devi parlare la loro stessa lingua, a voce più alta però.
RispondiEliminaÈ l'unico modo per rimetterli al posto che gli compete. Non dare retta alle cazzate buoniste. Se vuoi che tua figlia non cresca come una disadattata, dalle imparare prima di tutto a difendersi. Psicologicamente e fisicamente. Solo così può restare integra interiormente e non cadere vittima di queste merde.
Io ho iniziato, per il momento in solitario, la mia campagna. Giro "armata" di etichette adesive su cui ho scritto "parcheggio incivile!". La attacco sui parabrezza di auto e motorini parcheggiati, appunto, in modo incivile. Anche se arriva il proprietario cosa mi possono contestare? che ho scritto la verità? nel mio quartiere (Piazza armellini) credo oramai mi conoscano in parecchi e , qualche volta, funziona da deterrente per la prossima volta... LANCIO QUESTA CAMPAGNA! INIZIATE ANCHE VOI E DIFFONDETE!
RispondiEliminacristina g.
quanto ti capisco. Sentirsi insultare perché cerchi di migliorare la tua città per te e PER ALTRI e' veramente stancante e frustrante. Ci sono tanti articoli che dimostrano pero che la "punizione altruistica" serve. Il problema e' che siamo ancora in pochi a farlo. In altre città non e' che non esistono gli incivili, ma vengono pubblicamente rimproverati da altri cittadini - la vergogna e' un'arma molto potente più delle leggi.
RispondiEliminaDunque continuiamo così, grazie ai blog anti-degrado come RFS tanti cittadini adesso si stanno rendendo conto dei problemi che esistono e stanno imparando come agire per migliorarli (chiamare i vigili, mandare email di segnalazioni).
Ho mandato una segnalazione a RFS qualche giorno fa (dovrebbe essere in fase di pubblicazione) denunciando la stessa situazione. Ho rischiato di prendercele solo perchè ho fatto notare all'incivile di turno che stava bloccando il traffico di tutto il quartiere parcheggiando in mezzo ad un'incrocio.Sono stato insultato e minacciato per aver avuto ragione ma ero l'unico ad avere qualcosa da ridire.
RispondiEliminaIn tutte le città estere ci sarebbero stati altri 15 passanti dalla mia parte a far ammutolire il decerebrato ma qui in Italia purtroppo oltre all'atteggiamento Pseudo-mafioso degli ignoranti esiste anche un atteggiamento Pseudo-omertoso di tutti gli altri.
Spero che RFS col tempo possa sensibilizzare la maggiorparte dei cittadini e isolare le mele marce.
Charlie.
Nella normale dialettica cittadino contro bifolco, quest'ultimo, sapendo di essere in torto marcio, tenterà sempre di buttare in caciara il discorso, con insulti/minacce/ragionamenti privi di senso.
RispondiEliminaOccorre ignorare insulti/minacce/ragionamenti privi di senso ribadendo il fatto in se, ovvero (in questo caso) che si sta ostruendo un passaggio che per diritto spetta a carrozzine e pedoni, mettendone in pericolo la vita.
Dopodiché la situazione non cambierà, di certo il tizio non si muoverà di un millimetro, al che restano due opzioni: chiamare le forze dell'ordine o proseguire per la propria strada.
se puo' essere di consolazione all'autore della lettara posso testimoniare che queste scene sono capitate anche a me in varie occasioni...con gente incivile (in macchina) alle quali ho fatto notare il loro comportamento strafottente.
RispondiEliminaE' molto singolare come certi animali appena salgano su un automobile diventino parecchio aggressivi e pericolosi...magari sarebbero degli agnellini se li becchi a piedi...ma è dentro l'autovettura che si opera questa strana metamorfosi caratteriale del burino_coatto medio.Questa tendenza è particolarmente accentuata nei conduttori di Suv, i quali per non si sa quale editto divino, pensano di essere particolarmente al di sopra di ogni regola.
Una volta nei beccai uno (su un suv)che si era fermato al semaforo rosso, non prima della striscia bianca, come si usa IN TUTTE LE PARTI DEL MONDO (occidentale e non...), bensi', alla romana, sulle strisce pedonali rendendo difficoltoso e molto pericoloso l'attraversamento da parte dei pedoni. Passano varie persone di fronte a me, tutte schivano rassegnate e fataliste il Suv in questione rischiando di essere travolte dalle macchine che scorrevano sulla traversa, io non lo schivo mi fermo di fronte al suo finestrino e busso energicamente facendo notare il suo comportamento incivile gratuito ed arrogante. Inutile dire che l'animale va su tutte le furie ( proprio perché nessuno gli fa aveva mai fatto notare che era un animale e dunque riteneva la mia critica una oltraggio al suo ego burino), scende dal suv, inveisce ma si becca una serie altrettanto variopinta di insulti tra i quali quelli che devono averlo spiazzato di più erano del tipo:" rispetta la legge e l'ordine, sembri un selvaggio africano"...dal suo aspetto, infatti, c'era da scommettere che fosse un prototipo del "romano de destra"....il tizio un po' scosso, rientra nel Suv e se ne va.
PS
Chiedo scusa alle tribù indigene dell'Africa. Senza ironia.
Io credo che ill problema di Roma e' purtroppo Roma stessa e la sua razza .. Dal romanesco d mio nonno a S Maria in Trastevere al Romanaccio del coatto con la 3 media tatuato che parla solo de Roma e non sa nemmeno cosa lo circonda cone storia .. Ha il cane che sporca.. Il Tmax che romba.. L "moje" con la Smarte con il pass di handicap fotocopiato e lui... Con il suo Suv che fa come gli pare ..
RispondiEliminaEccola Roma nostra .. La Roma del coatto e del boro..
La lascio a voi che l'avere stuprata ed umiliata ...
Io me ne vado via..
Un romano di S Maria in Trastevere
se le persone intorno si fanno gli affari loro è perché hanno imparato che lo stato attraverso le leggi, la magistratura e le forze dell'ordine, non è in grado di tutelare gli onesti ma sempre di incentivare i disonesti e i criminali. non voglio sviscerare i perché i percome e le colpe, sarebbe inutile, ma questo è un dato di fatto e finchè si continuerà ad incentivare il male e mortificare il bene il paese non potrà mai progredire civilmente. da questo punto di vista condivido chi dice che queste sono battaglie inutili purtroppo.
RispondiEliminaNon mi arrendo ma è diventato insopportabile vivere in questa città e effettivamente leggere questo blog significa sentirsi meno soli. Ritengo sia impossibile cambiare la mentalità degli altri, a me preme più che l'Amministrazione si accorga di quanto denunciamo. Sarebbe già un passo avanti se da questo blog uscisse un rapporto da consegnare ai vari uffici, non per buttarlo in un cassetto, ma per risolvere - o almeno provarci- le varie problematiche da noi esposte. Per esperienza personale, dopo aver quasi avuto paura delle reazioni altrui e ritrovarmi solo, preferisco direttamente fare le segnalazioni per email e telefono.
RispondiEliminaChiavi unica via...
RispondiEliminaChiavi unica via...
RispondiEliminaMa 'nvedi questi. Io faccio come cazzo me pare, a città è a mia che je vojo bene. No a vostra che dite che fa schifo. Io piscio ndo capita, me 'nculo mignotte, bipolari e ninfomani sur cofano der SUVVE mio. Voi 'novecento state la a fa li signorini perché non ve fate na scopata e non vivete.
RispondiEliminaArinchiudeteve dentro casa, a sfigati!! Come quanno annavo a e medie (me c'hanno pure bocciato tre vorte). Li secchioni sfigati li buttevamo nelli cassonetti, je facevamo a stira e li corcachevamo de botte. Così chi nun sopravvive vor di che nun ce deve da sta ar monno.
@Anonimo Trasteverino: 'ndo vai? Te sposti a Tor San Lorenzo?
RispondiEliminaQuando si permette liberamente ad albanesi, romeni, negri e zingari, nonchè napoletani e calabresi di girare liberamente senza l'accalappiacani, allora succede questo.
RispondiEliminaPurtroppo certe popolazioni sono minorate mentalmente e non dovrebbero avere il diritto di agire come gli altri, fornendo un cattivo esempio per la parte "sana del mondo".
Un lanciafiamme sarebbe una buona soluzione, ma qualcuno fu trattato male 68 anni fa per averlo usato....
Purtroppo credo sia capitata una situazione simile a tutti noi: mia madre dice che prima o poi mi corcheranno di botte. E' vero, siamo sbagliati noi: quando piove merda e tu se l'unico che regge il fronte, allora vuol dire che ancora non hai capito quanto è grave la situazione... L'idea del lanciafiamme è molto bella, ma poco civile. La punizione vera sarebbe andarsene tutti (che è quello che sta succedendo), rimarrebbero solo gli amanti del genere e tempo pochi anni Roma sarebbe ridotta come Gaza, ci stiamo quasi
RispondiEliminaSignori,
RispondiEliminaQui c'è un accorato appello di qualcuno che non può andarsene (per via di fattori indipendenti dalla sua volontà) eppure non vuole cedere allo sfacelo.
Quindi l'andarsene tutti, purtroppo non sembra praticabile. Pertanto, finché ci si sta preparando alla partenza (chi può farlo), abbiamo il dovere morale di aiutare chi resta indietro.
La mia proposta è il lanciafiamme. Partendo dagli italiani, che sono i primi responsabili. Anzi lo sono ancora di più degli immigrati visto che questa sarebbe casa loro e sono loro a dare il primo esempio di come si vive da zingari.
Se siete d'accordo, si passi ai rifornimenti.
Dove ci si può procurare lanciafiamme e propellente adeguato?
Rubare nelle caserme? Dal ferramenta? C'è qualche "artigiano della qualità" disposto a fabbricarli?
Altre idee che non siano usare l'accendino con le proprie scorregge?
Faccio una domanda all'amministratore del blog. Ma le nostre segnalazioni vengono lette dal Sindaco, assessori, capi dei vigili ed altri enti come atac, ama?
RispondiEliminaSia detto "en passant": ricordiamoci che gli animali, ai quali paragoniamo questi bifolchi, sono spesso molto più civili di noialtri. Almeno se commettono un qualche soppruso verso un loro simile lo fanno per ragioni di sopravvivenza, non per andare a fare compere o per farsi un caffeuccio...). p.s. faccio parte anche io della categoria di quelli che prima o poi verranno menati. Autore della lettera: come vedi sei in compagnia!
RispondiEliminaLo leggono e ci scrivono pure quelli della DIGOS, gli Illuminati, il gruppo Bildenberg, gli alieni ed il Papa.
RispondiEliminaAttento ai cani di paglia.
courage is contagiuous
RispondiEliminaIo andrei sotto al Campidoglio, tutti i giorni, in gruppo, ad urlare la nostra rabbia contro l'assenza delle istituzioni che hanno ridotta "la città eterna" in una enorme cloaca...non siamo pochi...forse
RispondiEliminap.s. grande solidarietà all'autore del post
Ha perfettamente ragione, se intende cercare di far vivere sua figlia a Roma ha sbagliato tutto. Io ho educato i miei figli alla sua stessa maniera ma. vista la situazione, anni fa con sacrificio li ho mandati ad una scuola internazionale. La prima ora sta studiando in Olanda ed il secondo probabilmente andrà in Inghilterra. Nessuno dei due intende vivere qui. Ci verranno in vacanza, forse. La vita è una, e qui non sarebbero stati nè felici nè appagati: gli sbocchi lavorativi son pochissimi e mal pagati, il degrado ti soffoca.
RispondiEliminaPerò c'è tanta simpatia, dai. Negli altri paesi non si socializza così facilmente come qui. Ma vuoi mettere la qualità dei rapporti umani? Le sfumature, le strade parallele, i vicoli bui…
RispondiEliminaLeggendo il blog, questa lettera (con la quale mi rispecchio al 100%, sia per le emozioni che per le situazioni vissute), in parte mi sento meno solo, in parte mi sento più impotente.
RispondiEliminaVedo che avere ragione non basta più.
Vedo che cercare di spiegare con buone maniere rischia di farti menare in maniera garbata...
Vedo che tanta gente si è arresa.
Ma alla fine uno dovrebbe anche chiedersi: perché continuare a combattere? Come dici te, lo strano sono io, siamo noi...buoni ma pochi (al contrario del più noto adagio).
Noi persone civili, con famiglia o senza.
Noi in grado di usare il congiuntivo, ma anche no...perché per rispettare una persona non è determinante.
Mio suocero mi disse una cosa simile: se te ne vai...scappi.
D'accordo. Adesso pongo una domanda io.
Sei con tua figlia, la brillante ed eroica bimba di 10 anni che si è imposta su un tubero (così non tiriamo in ballo gli animali). Dicevo, tu e tua figlia siete in mezzo alla strada.
Un camion perde il controllo e vi punta rischiando di investirvi. Cosa fai? Resti li e decidi di affrontare il camion con coraggio o scappi via con tua figlia, sul marciapiede?
Io la vedo così. Se sia una scusa non lo so. Se sia la visione corretta, nemmeno.
So che quando ho fame scelgo io cosa voglio mangiare e non mi faccio suggerire dagli altri cosa mi piace di più...
Adesso ho fame di regole, rigore, tranquillità, pulizia...sono anni che con la mia famiglia combattiamo una lotta stremante contro i locali sotto al palazzo che non ci fanno dormire.
Si, uno resiste...ma quando hai tutti contro...quanto puoi durare?
Mi sono iscritto al blog, alle pagine facebook e faccio di tutto per propagare RFS. Ci spero, guarda, perché a questo punto credo possa essere la sola ed unica arma contro queste barbarie quotidiane a chilometro zero.
Un altro po'. Ci proviamo un altro po'...dopo quel po', però,...io salto sul marciapiede...
Grazie per aver scritto questa tua lettera. Ti sono vicino nello scoramento e nella voglia di provare a cambiare.
Davide
Io nei momenti di disperazione, quando sale la rabbia e rischio di non controllarmi più, penso che anche se mi sembra di essere solo non è vero, so che anche solo per la legge dei grandi numeri c'è tanta gente che non si sognerebbe di parcheggiare in certi modi nè tanto meno risponderebbe mai "fatte li cazzi tua e vedi d'annattene".
RispondiEliminaManca un senso di sinergia, un modo di riconoscersi, dei passi concreti da fare ogni giorno, questo sì.
Anche io so che prima o poi una discussione o una rappresaglia andranno male e rischierò seriamente il pestaggio. Me lo dicono tutti i miei cari, proprio come a voi.
Però ogni tanto si trova qualcuno di civile, e gli animi si rincuorano. Per esempio, la prossima volta che passerò da Piazza Armellini terrò gli occhi aperti per questi adesivi e penserò a Cristina. Ci sono stato proprio ieri sera ed era il consueto schifo.
Al tempo stesso però dobbiamo stare attenti a non cadere nell'odio e nella discriminazione. Si vergogni chi - purtroppo in particolar modo da queste parti - non fa che parlare di "negri", "zingari" "napoletani" e roba del genere. Vergogna. Siete peggio di questa sedicente "massa" che deplorate in termini tanto miopi quanto ignoranti. E il Tonelli è il primo a sbagliare in certi atteggiamenti, e a non censurare i tanti commentatori incommentabili.
Agli altri, tenete duro, spargete la voce, combattete ogni giorno. Spero di incontrarvi.
Belle testimonianze, un fantastico popolo si sta generando. Anzi, un popolo normale.
RispondiEliminaNiente lanciafiamme allora? Peccato. Ne riparleremo tra un annetto quando l'indignazione cederà inesorabilmente il passo alla rassegnazione.
RispondiEliminaPiena solidarietà all'autore della lettera. Comprendo tutta la tua amarezza, ma se le persone per bene se ne vanno, Roma rimane in mano ai coatti e ai burini, votandosi all'autodistruzione. Anni fa è uscito un film dal titolo Idiocracy, che mostra (con tutta la volgarità del caso) cosa diventerebbe il mondo lasciato in mano agli ignoranti incivili. Guardatelo se non l'avete fatto e soprattutto... Non molliamo! Lo sconforto prende anche a me, dopo mesi di segnalazioni a vigili, blog, Ama, sito del decoro urbano e chi più ne ha più ne metta: finora ho ottenuto scarsissimi risultati, ma non bisogna demordere. Facciamo sentire i cafoni sempre più isolati, non possiamo lasciar distruggere Roma!
RispondiEliminaAggiungo la mia testimonianza: qualche giorno fa un motorino in seconda fila bloccava la mia auto parcheggiata regolarmente, dunque educatamente sono entrato nel bar vicino a chiedere se fosse di qualcuno dei loro clienti ma nulla. Dopo 2 minuti esasperato inizio a suonare il clacson finché vedo un tipico coatto borgataro avvicinarsi al motorino senza fretta, oltretutto dicendo "e n'attimo!" dopo avermi sentito suonare la seconda volta.
RispondiEliminaSono rimasto basito e me ne sono andato con la certezza che questa città è persa e che neanche una rivoluzione culturale riuscirà a raddrizzare alcuni elementi, soprattutto nelle periferie.
La conosci la teoria dei ratti che finiscono per mangiarsi l'un altro, si?
RispondiEliminaAVE!
RispondiEliminaHo letto tutti i commenti, anche quelli illeggibili dei coatti-burini-borgatari-bulli-delinquenti-cafonal-stronzi e poiché ho l'esperienza derivata dalla mia (purtroppo) tarda età, non posso che concordare con chi propugna l'uso delle chiavi (molto appuntite, per favore) per scoraggiare, o almeno, punire con un notevole danno economico questi bullastri di quartiere. Nella mia guerra trentennale contro i prepotenti posso vantarmi di essermi "leggermente appoggiato" su almeno una cinquantina di specchietti retrovisori risultanti a dire il vero, troppo fragili, decine e decine di calcioni ai fanalini posteriori che si rompevano (purtroppo)subito, "sradicamenti" di almeno una quindicina di tergicristalli, ammaccature a parafanghi e portiere mediante calcioni all'indietro a non finire, accartocciamenti (quando ancora c'erano) di antenne radio, per non parlare dei cofani e tetti di auto "annaffiati" con lo svrniciatore.
Certo tutto questo è stato sempre un pò rischioso, ma se fatto con intelligenza, può dare immense soddisfazioni, specialmente quando ci si può gustare la scena del/della proprietario/a dell'auto in questione quando torna per riprendere possesso del suo "cesso". Una goduria indescrivibile!
Coraggio, lasciamo perdere i lanciafiamme che sono soltanto utopistici e facciamogliela pagare a questi farabutti che si vogliono impadronire della NOSTRA città!
AVE!
Anonimo Romano Antico
penso semplicemente che ormai il parcheggiare dove capita non sia neanche piu' percepito neanche come intralcio, come d'altronde non si usi piu' da tempo dare la precedenza nelle immissioni.
RispondiEliminaBisogna arrendersi all'evidenza: Roma è la capitale del Sud Italia non dell'Italia tutta. Non si può fare altro che andarsene, cosa che personalmente ho fatto dopo la laurea e consiglio a tutti...
RispondiEliminaI vigliacchi e i vecchi fanno queste cose sulle macchine.
RispondiEliminaO i parcheggiatori abusivi.
Il lanciafiamme non è affatto utopistico e disinfetta alla radice.
Massimiliano Tonelli ha detto...
RispondiEliminaBelle testimonianze, un fantastico popolo si sta generando. Anzi, un popolo normale.
A parer mio, tu dovresti ora concentrarti sul "cambiare marcia" e guidare una forma di aggregazione più concreta che dia modo a tutti noi di capitalizzare la massa critica che - forse, speriamo - andiamo raggiungendo.
Non so bene come, ma iniziative più concrete, cose che possiamo fare, piccoli gesti, modi di usare la collettività come arma nel rapporto con le istituzioni. Si ha sempre l'impressione che con quelli a cui scrivi su Twitter poi finisca lì, che nessuno voglia ascoltare in modo più ufficiale (anche se ricordo alcuni incontri con Diacetti, e ok).
E davvero, meno facili discriminazioni!
(sono quello del commento "spero di incontrarvi").
Ho le lacrime agli occhi e il magone dalla rabbia mentre leggo questa lettera e questi commenti.
RispondiEliminaIo non sono neanche romano, mi trovo qui perché la vita mi ci ha portato, ma non posso fare a meno di sodalizzare con le vostre battaglie.
Perché qui a Roma io ci vivo: ci lavoro, ci dormo, ci mangio, ci pago le tasse, ci faccio l'amore, mi ci ammalo.
Non scappate. Non lasciateci soli.
Sarebbe la più cocente sconfitta.
È il momento di tirare fuori i coglioni, anche per il futuro dei nostri figli.
Canalizziamo la rabbia che leggo qui in qualcosa di costruttivo.
INCAZZATEVI, PER DIO! Facciamo qualcosa, ORA!
Uno dei miei ricordi piu’ belli e’ di quando sputai addosso a una signora. Mi aveva quasi investito mentre attraversavo sulle strisce, e siccome avevo protestato indicandogliele, in risposta mi fece le corna. La sua sfortuna fu di doversi poi fermare duecento metri piu’ avanti, dandomi giusto il tempo di raggiungerla e sputarle attraverso il finestrino aperto, allontandandomi poi con calma. Ancora sento le urla impazzite della (ehm) signora che chiaramente non se l’aspettava.
RispondiEliminaPero’ queste reazioni uno puo’ permettersele una, due volte, ma non possono diventare la normalita’. Prima di tutto perche’ si corre un rischio (che vi credete, la polizia sara’ dalla loro parte, mica dalla vostra). Poi perche’ portano all’imbarbarimento personale e collettivo.
La soluzione e’ andarsene, cosa che io feci poco dopo. E non capisco perche’ questa scelta venga sempre presentata come una sconfitta. Dove sto ora sto piuttosto bene, e guadagno tre volte piu’ dei miei ex-colleghi rimasti in italia. Scusate ma da qui gli sconfitti mi sembrano loro.
La lettera firmata sembra quasi scritta da me.
RispondiEliminaVoi amici miei, avete risposto tutto ciò che c'era da rispondere, con tutte le sfumature del caso più o meno condivisibili.
Non mi resta altro che dirvi una sola cosa e lo dico nella forma dialettale che più amo : VEVOJOBBENE amici miei!!
Mi spiace, ma hai perfettamente ragione. La penso esattamente come te e non c'è davvero niente da fare. Purtroppo lascerò Roma, città dove sono nato e cresciuto. Ma non riesco proprio più a viverci.
RispondiEliminaOhhhh meno male che 'sti rompicojoni inizieno a' nassene.
RispondiEliminaMa che ve penzate che so sempre l'antri? Sete voi che nun ve volete da adattà a' città più bella der monno.
Ma che so' sempre l'antri?!? Noantri?