Buongiorno,
oggi, mentre aspettavo la metro a Piramide direzione Laurentina, una signora, mentre passeggiava per le aiule che hanno sostituito i due vecchi binari tronchi della stazione, telefonando in una qualche lingua slava, ad un certo punto si e' chinata dietro ad uno dei blocchi di tufo che fanno da 'ornamento' alle aiuole, ed ha tirato fuori non uno, ma quattro mazzi di chiavi di provenienza ignota, che ha appoggiato sul blocco stesso
Poco dopo è arrivato il treno, e la signora è salita a bordo lasciando le chiavi dove le aveva messe per cui immagino che semplicemente le avesse trovate casualmente, e non oso pensare cosa abbia detto al suo interlocutore.
Immagino che quelle chiavi fossero frutto di vari borseggi, ma indicano anche che sia necessaria una maggiore vigilanza nelle stazioni, anche in posti bizzarri come sotto quei blocchi di tufo.
Vi allego un paio di foto delle chiavi, che ho scattato sul momento, prima di salire anche io sul treno.
Emilio
*Lettera inviata all'Agenzia della Mobilità il giorno 1 Agosto
"...per cui immagino che semplicemente le avesse trovate casualmente, e non oso pensare cosa abbia detto al suo interlocutore."
RispondiEliminaEh? Cioè? Chi ha scritto questo teste deve avere le idee un po' confuse.
Se le ha trovate casualmente, cosa mai di terribile può aver detto alla persona con cui era al telefono? Ma anche se non le ha trovate casualmente (eppure, sembrava), quali atrocità poteva dire al telefono la signora?
E l'autore di questo testo che ne sa? Che ne sa poi che le chiavi vengano da borseggi? Ed è l'autore effettivamente in grado di riconoscere "una qualche lingua slava" da qualsiasi altra del mondo?
Non so, mi sembra che in questa segnalazione ci siano un po' troppe deduzioni tratte dal nulla, segno che ho l'autore ha dei poteri paranormali o alcuni ragionamenti sono frutto di preconcetti in disperata ricerca di conferme.
Io ho capito solo che una signora al telefono ha trovato delle chiavi e invece di consegnarle a chi di dovere le ha lasciate su un blocco di tufo.
Il problema oggettivo di cui lamentarsi all'Agenzia della Mobilità è che l'arredo della stazione consiste in blocchi di tufo lanciati casualmente sul selciato.
Per fortuna però che passava lei, così avrà "sicuramente" preso le chiavi e le avrà "sicuramente" consegnate ad un qualsivoglia posto di polizia, in modo che i proprietari potessero riaverle.
RispondiEliminaUn solerte cittadino ci vuole sempre. I proprietari se le ritroveranno grazie a lei saranno contentissimi ....
la Vigilanza per risparmiare l'hanno tolta l'anno scorso .
RispondiEliminaInteressanti i commenti costruttivi, invece, che vengono postati qui.
RispondiEliminaComplimenti.
Concordo con Stefano. Articolo scritto malissimo, tralaltro. Il racconto non ha un filo logico sensato e soprattutto non capisco il motivo delle insinuazioni sulla signora che, avendole appunto trovate casualmente, non si sa perchè avrebbe dovuto dire chissà cosa nella sua lingua slava.
RispondiEliminaCiò non toglie che la questione presa in considerazione non sia reale. Tuttavia, per quanto mi riguarda, non ho ricevuto una risposta esauriente.
Di solito quando trovo qualcosa in strada frutto quasi sicuramente di un borseggio non penso a scattare foto, ma a raccoglierle e portarle nella caserma più vicina. Troppo semplice denunciare e lamentarsi e basta.
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiEliminaDi solito quando trovo qualcosa in strada frutto quasi sicuramente di un borseggio non penso a scattare foto, ma a raccoglierle e portarle nella caserma più vicina. Troppo semplice denunciare e lamentarsi e basta.
Bravo!