Figurarsi se siamo contro ad una pedonalizzazione (anche se di pedonalizzazione non si tratta, solo eliminazione del traffico privato, che comunque non è poco), però ci sono dei però che non possiamo esimerci dal mettere in fila. Per chiarezza li abbiamo numerati anche, e vi invitiamo a prendere in considerazione anche le nostre deduzioni contenute in questo articolo. E di aggiungere le vostre.
Tutto ciò premesso passiamo oltre e vediamo come una decisione capace di portare dibattito (e scompiglio) in molte aree della città, possa invece essere ribaltata e diventare una opportunità di trasformazione e riqualificazione urbana.
L'opportunità numero 1 è la riqualificazione di Largo Corrado Ricci. Si tratta attualmente di un luogo terribile e disordinato. Tra aiuole spelacchiate, orrendi tavolini all'aperto, auto in divieto di sosta ovunque e benzinari prepotenti che parcheggiano l'Audi dentro ai giardini vista Basilica di Massenzio. Questa rivoluzione di mobilità deve essere anche una rivoluzione di arredo urbano: quel luogo non può rimanere in quelle condizioni. E non può rimanere in quelle condizioni il resto di Via Cavour come potete ben vedere nella proposta contenuta nel link sopra.
Alla stessa maniera, punto 2, diventa strategica Via degli Annibaldi. Il modo per non caricare di traffico l'Esquilino - è questa la paura dei residenti, a ragione - è proprio utilizzare Via degli Annibaldi a doppio senso, non a senso unico come prefigura il progetto comunale. Paradossalmente la cosa potrebbe avere l'effetto di fluidificare ulteriormente il traffico e non di appesantirlo perché oggi i Fori, nel tratto che verrà chiuso al traffico privato, sono a senso unico 'a scendere' verso Piazza Venezia. Domani potrebbe esserci una strada a totale doppio senso sfruttando gli assi Via Nicola Salvi \ Via degli Annibaldi \ Via Cavour: insomma, rischia di essere meglio di prima a patto (come già detto nell'articolo di qualche tempo fa, quello del link) di togliere la sosta da questo asse.
Il punto 3 concerne Via Merulana. Il provvedimento di chiusura dei Fori spaventa utenti e cittadini di quest'area, ma la cosa può diventare una opportunità perché finalmente su Via Merulana diventerà intollerabile e neppure lontanamente plausibile l'attuale doppia (e tripla) fila che riduce la strada ad un pericolosissimo e terribile budello morente di inquinamento, caos, lamiere, clacson. La chiusura di Via dei Fori Imperiali caricherà un po' questa strada e renderà obbligatorio un enforcement notevole da parte della Polizia Municipale. Consigliamo che i controlli vengano affidati a delle traffic cameras da montarsi lungo la strada: se ti fermi in doppia fila, pigli la multa in automatico. Traffic cameras che, ma questo è un altro discorso, dovrebbero essere predisposte con un apposito piano (tra l'altro a costo zero perché ampiamente ripagato dalle contravvenzioni) in tutta la città.
Al punto 4 c'è Piazza del Colosseo, altro autentico scandalo che l'amministrazione dovrebbe mettere a sistema con le nuove norme del traffico: "pedonalizzo i Fori, ma ti riqualifico Largo Corrado Ricci e Piazza del Colosseo perché altrimenti sennò questa diavolo di pedonalizzazione porta da un posto osceno verso un altro posto osceno". Quest'ultima è davvero un aborto dove neppure si può transitare a piedi, anche qui macchine posteggiate letteralmente in mezzo alla strada e sul marciapiede in maniera assolutamente selvatica e una riqualificazione già progettata che però non è partita perché alcuni politici (chiedete a Nathalie Naim) se ne sono usciti con cose tipo "se allarghiamo i marciapiedi poi i ristoranti aumentano i tavolini". E così si sta fermi, nel degrado più atroce. Se oggi dovete transitare da Via Claudia a Via Labicana letteralmente non ne avete modo senza dovervi ridurre a transitare in mezzo alla carreggiata o sulla tranvia con conseguente rischio tranvata. Provate o date semplicemente un'occhiata su Google Street View o guardando la parte finale (dal minuto 21.30 circa) di questo nostro mitologico video.
Il punto 5 riguarda la ZTL. Il progetto prevede l'allargamento della ZTL all piccolo Triangolo Cavour\Annibaldi (in blu nell'immagine). Non basta. Si sfrutti questo progetto di pedonalizzazione per volare alto e allargare la ZTL a tutta l'area di Colle Oppio \ Esquilino Est facendo di Via Merulana lo spartiacque e il confine della nuova ZTL. Sono anni che le Zone a Traffico Limitato a Roma non aumentano: quale migliore occasione di questa?
Tutto ciò premesso passiamo oltre e vediamo come una decisione capace di portare dibattito (e scompiglio) in molte aree della città, possa invece essere ribaltata e diventare una opportunità di trasformazione e riqualificazione urbana.
L'opportunità numero 1 è la riqualificazione di Largo Corrado Ricci. Si tratta attualmente di un luogo terribile e disordinato. Tra aiuole spelacchiate, orrendi tavolini all'aperto, auto in divieto di sosta ovunque e benzinari prepotenti che parcheggiano l'Audi dentro ai giardini vista Basilica di Massenzio. Questa rivoluzione di mobilità deve essere anche una rivoluzione di arredo urbano: quel luogo non può rimanere in quelle condizioni. E non può rimanere in quelle condizioni il resto di Via Cavour come potete ben vedere nella proposta contenuta nel link sopra.
Alla stessa maniera, punto 2, diventa strategica Via degli Annibaldi. Il modo per non caricare di traffico l'Esquilino - è questa la paura dei residenti, a ragione - è proprio utilizzare Via degli Annibaldi a doppio senso, non a senso unico come prefigura il progetto comunale. Paradossalmente la cosa potrebbe avere l'effetto di fluidificare ulteriormente il traffico e non di appesantirlo perché oggi i Fori, nel tratto che verrà chiuso al traffico privato, sono a senso unico 'a scendere' verso Piazza Venezia. Domani potrebbe esserci una strada a totale doppio senso sfruttando gli assi Via Nicola Salvi \ Via degli Annibaldi \ Via Cavour: insomma, rischia di essere meglio di prima a patto (come già detto nell'articolo di qualche tempo fa, quello del link) di togliere la sosta da questo asse.
Il punto 3 concerne Via Merulana. Il provvedimento di chiusura dei Fori spaventa utenti e cittadini di quest'area, ma la cosa può diventare una opportunità perché finalmente su Via Merulana diventerà intollerabile e neppure lontanamente plausibile l'attuale doppia (e tripla) fila che riduce la strada ad un pericolosissimo e terribile budello morente di inquinamento, caos, lamiere, clacson. La chiusura di Via dei Fori Imperiali caricherà un po' questa strada e renderà obbligatorio un enforcement notevole da parte della Polizia Municipale. Consigliamo che i controlli vengano affidati a delle traffic cameras da montarsi lungo la strada: se ti fermi in doppia fila, pigli la multa in automatico. Traffic cameras che, ma questo è un altro discorso, dovrebbero essere predisposte con un apposito piano (tra l'altro a costo zero perché ampiamente ripagato dalle contravvenzioni) in tutta la città.
Al punto 4 c'è Piazza del Colosseo, altro autentico scandalo che l'amministrazione dovrebbe mettere a sistema con le nuove norme del traffico: "pedonalizzo i Fori, ma ti riqualifico Largo Corrado Ricci e Piazza del Colosseo perché altrimenti sennò questa diavolo di pedonalizzazione porta da un posto osceno verso un altro posto osceno". Quest'ultima è davvero un aborto dove neppure si può transitare a piedi, anche qui macchine posteggiate letteralmente in mezzo alla strada e sul marciapiede in maniera assolutamente selvatica e una riqualificazione già progettata che però non è partita perché alcuni politici (chiedete a Nathalie Naim) se ne sono usciti con cose tipo "se allarghiamo i marciapiedi poi i ristoranti aumentano i tavolini". E così si sta fermi, nel degrado più atroce. Se oggi dovete transitare da Via Claudia a Via Labicana letteralmente non ne avete modo senza dovervi ridurre a transitare in mezzo alla carreggiata o sulla tranvia con conseguente rischio tranvata. Provate o date semplicemente un'occhiata su Google Street View o guardando la parte finale (dal minuto 21.30 circa) di questo nostro mitologico video.
Il punto 5 riguarda la ZTL. Il progetto prevede l'allargamento della ZTL all piccolo Triangolo Cavour\Annibaldi (in blu nell'immagine). Non basta. Si sfrutti questo progetto di pedonalizzazione per volare alto e allargare la ZTL a tutta l'area di Colle Oppio \ Esquilino Est facendo di Via Merulana lo spartiacque e il confine della nuova ZTL. Sono anni che le Zone a Traffico Limitato a Roma non aumentano: quale migliore occasione di questa?
27 commenti | dì la tua:
Se serve, ben venga la pedonalizzazione, però prima di metter mano a quest'impresa che dire della notizia del trasporto pubblico.
Per luglio ed agosto si profila il taglio selvaggio del servizio bus e metro, fino al 45% delle corse. Un'estate da incubo per le migliaia di romani che dovranno prendere per forza la macchina se vogliono andare a lavorare.
Forse sarebbe meglio occuparsi prima di questo problema che tra una settimana darà origine alla disperazione dei lavoratori. Praticamente uno sciopero lungo due mesi!!!!!
Qui la news
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/06/19/news/a_luglio_corse_atac_tagliate_del_45_lad_diacetti_mancano_gli_autisti-61385489/
Articolo maiuscolo!
Premesso che finalmente si parla di un provvedimento sulla mobilià e questo è sempre positivo, non sono molto d'accordo sul doppio senso per via egli Annibaldi per due motivi principali:
1. la strada presenta un andamento con pendenze e curve tali da ridurre molto la visibilità e due correnti di traffico contrapposte potrebbero generare grossi problemi di sicurezza stradale;
2. si complicherebbe non poco l'intersezione semaforizzata con Via Labicana, già oggi non semplice da gestire; un domani, con Via egli Annibaldi a doppio senso, si aggiungerebbe una nuova manovra.
Infine, è vero e in parte giustificabile che i residenti di dell'esquilino temano incrementi di traffico, ma che dire dell'eliminazione della sosta per i residenti e gli avventori dei locali di colle oppio e via cavour? ...la coperta è sempre troppo corta...
Secondo me non lo farà
In questo progetto non puo mancare il restyling di Via Cavour: allargare marciapiedi, istallare lampioni, alberare e creare un isola verde, come spartitraffico a Largo Visconti Venosta. Come Via Emanuele Filiberto, sono due tratti di strade per l'Esquilino, ma abbandonati al terzo mondo.
abbastanza d'acordo, una sola piccola osservazione: il punto n. 5 dovrebbe essere il punto n. 1... perchè se non si riduce il numero di auto circolanti se ne esce difficilmente.
Il problema non è via degli Annibaldi ma il budello di via Nicola Salvi!
Per il resto sono completamente d'accordo con Tonelli.
Secondo me -ma posso sbagliare- Via Nicola Salvi è più larga di quanto si possa immaginare...
Mettere in cantiere tutte queste bellissime proposte penso sarà quasi impossibile (visto da chi siamo amministrati e vista la mentalità media dei romani) però almeno ci fanno sognare!
Le solite baggianate estive, intanto la gente fa la fame.
Credo che si dovrebbero rifare i giardini la dove negli anni 90 iniziarono gli scavi (inutili) che hanno riportato alla luce ridicoli resti di case rinascimentali e ottocentesche che nulla hanno a vedere con le rovine dei Fori....anzi al visitatore che si affaccia si crea solo confusione!Si tratta della porzione di scavi tra via dei Fori e la via Alessandrina. La stessa via Alessandrina allo stato attuale è assolutamente inutile e con il ripristino dei giardini avrebbe un senso.
La Nahim a mio avviso si prese troppi Trip e acidi vari durante i Rave che frequentava negli anni scorsi.
Il traffico privato a motore dovrebbe essere completamente eliminato almeno entro i confini delle antiche mura Serviane.
Dobbiamo iniziare a renderci conto che certe zone di Roma non si devono neanche poter raggiungere con un veicolo a motore privato.
Cerco di dare il mio contributo di persona che da quasi vent’anni ragiona su come migliorare la vivibilità di questa e altre città, che è riuscita a portare a termine alcuni importanti progetti di riqualificazione (ma che ne ha visti morire molti di più). Sono anche un sostenitore (non integralista) delle pedonalizzazioni e sono anche riuscito a farne realizzare un paio inizialmente ritenute impossibili.
Mi sono sbrodolato di parole per cui dividerò il mio contributo in 3 Parti.
Parte 1
Una premessa per me fondamentale: una trasformazione che investa un’area così delicata e importante di Roma presuppone un’IDEA DI CITTA’.
Così come l’idea dell’Area Archeologica Centrale alla fine dell’ottocento, quando si fece Roma Capitale era quella di una passeggiata da percorrere per lo più in carrozza, così come l’idea dei Fori al tempo del ventennio era quella di una scenografia per celebrare il regime esaltando un particolare periodo della storia romana (quella imperiale appunto) occorre chiedersi qual è l’idea che si vuole dare oggi di questa parte di città. Un parco di divertimenti? Un’area per turisti? Se ne vuole fare il parco archeologico urbano più grande del mondo? Benissimo. Non sarebbe il caso però di comprendere prima a fondo l’idea di questo parco? Qual è la sua estensione, dove si arriva da dove si entra, come si attraversa, come è attrezzato, dove si paga? Dove no? Cosa vogliamo mostrare? Come interagisce quest’area con chi vive nella città ecc?
Ecco, a mio avviso a monte di tutto sarebbe opportuno che fosse ben chiaro l’obiettivo principale, prima di procedere con pedonalizzazioni che rischiano di non venire comprese dalla popolazione residente e di tradursi in spazi battuti dal sole, colonizzati dai Tredicine, dalle statue viventi di Ramsete II, Gladiatori, ombrellai ecc.
Detto questo mi sembra che in linea di principio la proposta non sia peregrina anche se presenta le sue criticità; sempre se ho capito bene la vostra proposta (magari sarebbe utile tracciare anche i due sensi di marcia).
Punto numero 1:La riqualificazione di Largo Corrado Ricci.
Concordo pienamente, basta che non me la chiamiate rivoluzione di arredo urbano. Facciamo un passo avanti. Si chiama progetto - di - paesaggio. L’arredo urbano è ciò a cui si riduce uno spazio a Roma quando, dopo aver fatto fare progetti (magari anche dopo concorsi) e dopo averli fatti bocciare dalle soprin-/ sovraintendenze (minuscolo) tutto si riduce a cestoni di ghisa a forma di carciofo, panche a doghe di legno e recinzioni de fero co’ la X (ala romana). Se riusciremo in questo importante passaggio culturale potremo aspettarci qualcosa di più (una rivoluzione). E qui torniamo alla premessa. Che idea abbiamo di città? Vuol dire che ci vuole un progetto e ci vuole il coraggio di attuarlo, se no torniamo al punto di partenza (pedonalizzazioni insensate o squallide).
Ho qualche perplessità in merito allo snodo via Cavour/via degli Annibaldi.
Fine PArte 1
Eugenio Cipollone – insula architettura e ingegneria
PARTE 2
Punto numero 2: Via degli Annibaldi
Il potenziale carrabile di via degli Annibaldi è dato proprio dalla sua scarsissima vivibilità. E’ un taglio ottocentesco operato per mettere in comunicazione visiva il Colosseo da via dei Serpenti. (Vista deturpata dal ponte pedonale realizzato da me e Cellini nel 2000, a detta dei giornali di allora, e che tornerebbe utile all’uopo). La via non ha nessuna vocazione pedonale e si presterebbe benissimo ad assorbire traffico veicolare (anche rinunciando alle due file di parcheggi a pettine) Le perplessità riguardano proprio il raccordo con via Cavour, con un semaforo che non può che non essere a tre fasi e con raggi di curvatura strettissimi che ne limiterebbero di molto la capacità. Insomma, ci si potrebbero fare pure due corsie per senso di marcia ma all’incrocio con via Cavour si verificherebbe comunque un serissimo problema.
Anche l’idea di via Cavour senza postimaghina mi lascia perplesso: in una piazza pedonalizzata è giusto se mi togli i postimaghina, è un’area protetta dove il pedone è al sicuro. Ma su una strada dove si pretende di fare scorrimento, a volte è bene che il postomaghina ci sia, in quanto costituisce proprio una protezione del pedone (non lo dico io ma ad esempio uno come Oriol Bohigas che di pedonalizzazioni a Barcellona, quando era responsabile dell’ufficio progetti metropolitani ne ha fatte a scatafascio). Insomma, una strada urbana senza possibilità di parcheggio (a raso, ordinato, regolato ecc) ha i suoi bei gradi di spiacevolezza (confrontare via Nazionale con via Cavour oppure immaginate via Nazionale se avesse i marciapiedi larghi il doppio.)
Altro problema è dato dalla sezione stradale di Via Nicola Salvi che, (comunque la si metta, per via della curva e controcurva) è minore di quella di via degli Annibaldi, ma soprattutto dalla sua vocazione in quanto parte della sistemazione del Colle Oppio. Incrementare li il traffico aumenterebbe il senso di frattura che già ora c’è tra il sistema Colle Oppio, Domus Aurea, Terme di Tito e l’area del Colosseo e Fori.
A mio avviso si dovrebbe cercare quantomeno di creare una alternativa; trovo di fondo sbagliato caricare solo una strada. Una soluzione potrebbe essere quella di consentire la svolta a sinistra da via Labicana verso via di San Gregorio, (forse fattibile qualora non ci fosse più il flusso proveniente dal Colosseo. Inoltre si eliminerebbe così l’odiosa gimkana attraverso le vie del Celio per ridiscendere e intasare via Claudia.
Però vedi? Poi viene voglia di allargarsi: perché non pedonalizzare subito via dei Cerchi unendo il Palatino al Circo Massimo? Quello si che si potrebbe fare Domani; il traffico tra Caracalla e Lungotevere viaggia oggi in una direzione su via dei Cerchi e nell’altra su Viale del Circo massimo. Ergo: una delle due è inutile.
Eugenio Cipollone – insula architettura e ingegneria
PARTE 3
Torniamo a noi,
punto 3 Via Merulana
E’ il punto che mi fa dubitare più di tutti sulla proposta di pedonalizzare via dei fori imperiali che è apparsa sul sito di Ignazio Marino, ovvero caricando il traffico sull’Esquilino. Questo quadrante già soffre della “circumnavigazione” dell’area della Stazione Termini e in particolare è quasi al collasso per via del quadrilatero viale Manzoni-via Merulana- via Emanuele Filiberto- via Domenico Fontana. Mi sembra quindi senz’altro più interessante la vostra proposta pur con le sue numerose criticità.
Punto 4: Piazza del Colosseo
Qui ci vorrebbe il Napalm. E’ proprio l’incapacità ad agire e a prendere decisioni da parte degli organismi preposti alla tutela del nostro patrimonio a rendere impossibile la realizzazione di terrazze attrezzate, di bar veri, con i tavolini e gli scontrini fiscali, posti civili, di quelli dove anche un romano andrebbe volentieri. Questo è l’atteggiamento ha portato al proliferare dei chioschetti di tredicine. Il dogma di questi signori è il concetto di “reversibilità” e in nome di questo si compie lo scempio quotidiano di questa e di altre aree meravigliose di questa città. La sera non c’è più nulla. Tutti a casa. Più reversibile di così.
Un discorso a parte meriterebbero i tavolini all’aperto. Io (ma è un mio parere) non ho nulla contro i tavolini di per se. Sono uno degli aspetti della nostra qualità di vita che il mondo ci invidia. Cel’ho con le pedane, le tettoie, le fioriere, le lucette e tutti gli altri ammennicoli che dovrebbero servire a delimitare le aree di pertinenza rigorosamente assegnate. Non sarebbe più semplice consentire di mettere un numero di tavolini all’aperto commisurato all’esercizio, a patto che poi, al momento della chiusura magicamente sparisca tutto? Possibile che dobbiamo imparare dalle isole greche?
Punto 5: ZTL
Figurati.
Per concludere però, rispetto alla proposta vostra non si capisce se nell’asse disegnato col colore verde continuerebbero a passare i mezzi pubblici. Questo oltre a costituire ovviamente un problema di intersezione, vanificherebbe in buona parte l’utilità dell’isola pedonale, in quanto i mezzi pubblici sono autobus, taxi, NCC e torpedoni , e sono proprio loro a causare i maggiori problemi di vibrazioni al monumento e vanificare l’idea di isola pedonale.
Ecco perché secondo me torna di grande attualità l’idea di un progetto complessivo.
Per quanto riguarda infine la domanda: perché non si fa? La più semplice risposta è: Molto probabilmente perché non ci hanno pensato (o non ci hanno ancora pensato).
Il progetto di questa città è senza una testa pensante.
Il disegno di pedonalizzazione riportato nel vostro Blog, ad esempio, verosimilmente estrapolato dal sito di Ignazio Marino, è uno degli elaborati redatti dalla allora STA durante il piano Basiliche per il grande Giubileo del 2000. Probabilmente da allora non è stato più attualizzato. Probabilmente ci ha lavorato su un “traffichista” ovvero ingegnere del traffico, che però se non è affiancato da un progettista con un’idea che non sia solo quella di risolvere il passaggio delle maghine genera mostri (ho visto con i miei occhi progetti per piazza Bologna che cancellavano con un incrocio semaforizzato il giardinetto centrale in nome dello scorrimento).
Lo so, non sono stato breve ma mi è venuto di getto. Un caro saluto.
Eugenio Cipollone – insula architettura e ingegneria
E' un onore per questo blog ospitare gli interventi dell'architetto Cipollone. Il dibattito si alza, finalmente!
Il progetto prevede che l'area "pedonalizzata", che, come abbiamo detto, pedonalizzata non sarà, sia percorsa da mezzi pubblici e, con ogni ragionevole probabilità, da taxi. E va bene così riducendo di molto la carreggiata (e aumentando i marciapiedi) Si potrebbe pensare addirittura ad una strada a due sole corsie nei due versi con fermate per i mezzi pubblici "a golfo" in mode che i taxi possano sorpassare quando i bus entrano in fermata.
Poi, a proposito di idea di città, in questo tratto di strada secondo la mia idea di città ci va una tranvia che sbina a Via Labicana e scende fino a Piazza Venezia unendosi all'8. E ci permette di eliminare una enorme quantità di micidiali "auti" dell'Atac.
Concordo con il problema dell'angolo di curvatura tra Annibaldi e Cavour.
Concordo molto meno sul fatto che una strada senza sosta ai lati sia pericolosa o spiacevole. Specie in una città dove sosta chiama, automaticamente, doppia fila. Sono anzi quasi del tutto persuaso che togliendo la sosta da Via Cavour (e dagli Annibaldi) i raggi di curvatura si recuperino in maniera decente. E comunque le auto che si muovono in questo quadrante, se lo inseriamo in una ZTL che parta molto più in là.
Qui un mio vecchio disegno del 2008 con l'attuale (ROSSA) e la potenziale (VERDE) ztl.
http://4.bp.blogspot.com/_k4-BP9F_tpg/SQ7KNSSOatI/AAAAAAAAEPk/hZ9q9YnxMbM/s1600-h/ztl.JPG
A mio avviso alla ZTL che prefiguri ci si potrebbe arrivare a breve(senza dimenticare che la stazione Termini (come tutte le stazioni) non può diventare inaccessibile.
In tema di idea di città, ripescando nei ricordi di quando gli amministratori di questa città hanno avuto un afflato verso la sua riqualificazione (parlo della prima giunta Rutelli) perchè non riprendere il vecchio piano di Walter Tocci (l'ultimo che in questa città capiva qualcosa di mobilità) con il sistema di tramvie (di cui l'8 è solo 3/4 di una delle linee e dove una di queste era il famoso Archeotram, ovvero il mezzo pubblico che avrebbe disimpegnato tutta l'area archeologica centrale mettendo definitivamente fuoi causa i Torpedoni?
Quanto alla mia idea di convivenza tra parcheggi/pedoni/viabilità, questa fa riferimento ad un concetto di inceneritore laser delle auto in doppia fila (che esiste ed è operativo in tutte le città europee, solo che basta come deterrente (pare che finora non sia stato mai usato)...
Grande intervento dell'architetto Cipollone, grazie! Per quanto riguarda via Salvi è una strada a 2 corsie e mezzo che, per mia esperienza dovrebbe essere ridotta a 2 per via dei risicatissimi marciapiedi che hanno un flusso di pedoni elevatissimo.
Per quanto riguarda via Cavour si potrebbe pensare all'eliinazione della sosta in corrispondenza dell'incrocio di via degli Annibaldi con opportuno arredo urbano e l'istallazione di un paio di questi inceneritori di cui parla l'architetto, visto che uno solo potrebbe non bastare a Roma :-)
Si in realtà il disegno proposto lascia fuori dalla "nuova ZTL" tutto l'asse di Via Giolitti che permetterebbe l'accesso non tanto alla nostra Stazione Centrale in quanto tale quanto al suo parcheggio-piastra (ora finalmente in costruzione) che sarà l'area dove si dovrà destinare non soltanto la sosta (privata e taxi), ma anche l'immondo kiss&ride che oggi si fa abusivamente su Via Giolitti\Via Marsala. Chi vorrà continuare ad andare a prendere o a portare persone in stazione in maghina (laddove è invece possibile farlo in tram, autobus, metro, treno, taxi), dovrà semplicemente avere libero accesso alla piastra sopraelevata: dove pagherà un tot all'ora per questo.
Il disegno lascia fuori dalla ZTL anche l'Ospedale San Giovanni e l'asse di Via Carlo Felice.
Riguardo a Tocci sono giorni e giorni che, su Twitter, sollecitiamo Marino per prenderlo in seria considerazione come assessore alla mobilità. L'unico uomo con cui la città può tentare di tornare in Europa.
per me si parla troppo di una cosa che magari non verrà neanche fatta ! Tocci ha troppi nemici all'interno del PD (e dei palazzinari di Roma)…non per niente l'hanno allontanato da Roma da tempo !
PS
comunque non dimentichiamoci che anche Tocci ne ha dette tante (ricordo quanto sotto rutelli preannunciò che entro il 2000 non ci sarebbe stata più la sopraelevata di San Lorenzo )
Temo che l'ottimo Tocci rimarrà soltanto un sogno, gira voce che PD e SEL si stanno spolpando tutti gli assessorati, non a caso dopo quasi 2 settimane (anzi 4, visto che la vittoria era certa dopo il primo turno) ancora non c'è nemmeno una bozza di giunta!
Se questa di ieri doveva essere la prova generale di quel che sarà il futuro degli abitanti del Celio si può solo dire che evitare lo smog in Via Fori Imperiali dove la maggior parte dei pedoni sono turisti per asfissiare gli abitanti del Celio vita natural durante non può certo essere considerato una soluzione. Oggi infatti c'erano ripetutamente code di macchine ferme in una ex stradina tranquilla come Via SS. Quattro Coronati trasformandola in un inferno.
Roma negli ultimi decenni ha scelto di "pianificare facendo" - questo può solo essere definito un errore gravissimo. Non a caso questa città ha consolari che sono intasate di traffico per ore e ore costringendo i propri abitanti a passare buona parte della loro vita in ingorghi. Basti ricordare Cassia, Tiburtina ecc.
Invece di migliorare la situazione aumentando i mezzi pubblici cercando al limite finanziamenti anche all'estero anche ora si va avanti per tentativi invece di fare pianificare importanti interventi importanti di questo genere da chi si spera lo sappia fare, cioé dagli urbanisti. Qui ci vogliono progetti a largo raggio e non soluzioni improvisate che servono solo a spostare i problemi da un luogo all'altro. Paeraltro Cederna che sognava il parco dell'Appia antica non avrebbe sicuramente voluto soluzioni così miopi.
Non bastano ancora le statistiche che indicano che i casi di tumori polmonari a Roma superano ampiamente le medio di tutte le altri capitali europei?
Se propio si pensa di insistere imponendo l'attuale tentativo di semipedonalizzazione di Via Fori Imperiali tutto il rione del Celio dovrà essere trasformata anch'essa in ZTL, sempre se non si desidera trasferire tutti i suoi abitanti direttamente nei vari ospedali della zona
Ci sarebbe ancora da aggiungere che già normalmente serve spesso mezz'ora per trovare un parcheggio tornando a casa, particolarmente il fine settimana. Se si eliminano tutta una serie di parcheggi, quel che dovrebbe accadere (p. es. tutti quelli di Via Labicana) la situazione diventerà ancora più difficile e forse potremmo raggiungere il primato nel campo.
Comunque "Il rione fu istituito nel 1921, ma è ancora oggi uno di quelli più riparati dal traffico che turbina ai suoi margini, e meno densamente popolati di Roma. La zona si mantiene per molti aspetti popolare, di certo più povero di rioni come Colonna che hanno cambiato quasi radicalmente la struttura sociale." come possiamo leggere su wikipedia sembra un lontano ricordo dell'800.
Questo puo' essere positivo: una parte di voi potrebbe smetterla di usare l'auto.
Caro mio, anonimo, io la macchina la usa pochissimo, ma purtroppo a Roma per poter svolgere determinate attività, a differenza di luoghi più civili, non se ne può proprio fare a meno. Guardati un po i dati sul numero di macchine per abitanti per esempio a Zurigo e forse la cosa ti darà da pensare
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