Da molto tempo troppi
cittadini mi segnalano, telefonandomi, su Facebook, posta elettronica
personale, inviando anche foto, la completa impunità di cui godono
molti operatori di furgoni bar, in particolare nel centro storico di
Roma, in aree di pregio.
Mi sono recato, armato
della mia digitale, in varie località, per verificare quanto
lamentato, ed ho riscontrato che la maggior parte dei fugoni bar del
centro storico sono parcheggiati sul marciapiede e sugli
attraversamenti pedonali, occupando il suolo pubblico con gruppi
elettrogeni in funzione, casse d’acqua e prodotti alimentari,
senza essere allontanati dalle forze dell’ordine preposte.
Certamente non passano
inosservati alle centinaia di agenti e funzionari della polizia
locale di Roma Capitale le loro violazioni al codice della strada, a
maggior ragione nel centro storico, la zona più sorvegliata della
nostra Città.
Ho ricevuto dal
Dipartimento comunale alle Attività Produttive l’elenco delle 68
soste a rotazione autorizzate agli operatori ed incredibilmente ho
potuto constatare che per alcuni furgoni sono previsti parcheggi sul
marciapiede di P.za del Colosseo e nelle isole pedonali del Pincio,
praticabili esclusivamente dai mezzi di soccorso, nel totale
dispregio del codice stradale e del regolamento di Polizia Urbana.
Ho controllato sui posti
di lavoro il comportamento di molti operatori autorizzati, in maggior
parte giovani operai del bangladesh, che a bassa voce mi hanno
mormorato il nome del loro “capo”, lo stesso nome che sento
ripetere continuamente; da ex funzionario della Polizia Municipale
ho potuto accertare un quadro desolante ed avvilente, chiedendomi
come sia possibile tollerare questi suk a quattro ruote, una sorta di
magazzini-bar mobili, che non rispettano le norme minime del
vivere civile. Ho preparato un ampio servizio fotografico che ho
allegato all’ESPOSTO protocollato presso la Procura della
Repubblica del Tribunale penale di Roma, chiedendo di far luce sulla
sussistenza di possibili reati quali l’omissione dolosa in atti
d’ufficio da parte di chi è preposto al controllo ed abusi in atti
d’ufficio a carico di chi ha autorizzato soste sul marciapiede, in
totale difformità dal codice stradale, legge di valenza nazionale,
che nessuna amministrazione locale ha il potere di poter stravolgere.
Riporto alcune delle località dove ho riscontrato le violazioni,
con a fianco il numero della sosta corrispondente all’elenco delle
rotazioni comunali:
- n. 43- P.za Venezia lato Fori Imperiali sulle strisce
- n. 3 – P.za Madonna Loreto P.za Venezia sosta a meno di 5 mt intersezione stradale
- n. 2 – Foro Traiano
- n. 11 – Trinità dei Monti sosta sul nel senso contrario di marcia su strada a senso unico
- n. 15 – Scala Santa San Giovanni sosta sul marciapiede
- n. 42 – P.za del Colosseo lato ingresso Metropolitana sosta sul marciapiede, in questo caso la sosta illegale è prevista nell’elenco del Dipartimento “sul marciapiede”
- n. 18 - P.le Ugo La Malfa danneggiamento alla catena di protezione sosta su ghiaia
- Via Giolitti 61 occupazione illegale sede stradale e marciapiede
L'ESPOSTO
AL PROCURATORE DELLA
REPUBBLICA PRESSO IL
TRIBUNALE DI ROMA
OGGETTO: ESPOSTO per
omesso applicazione del codice stradale a carico di furgoni bar da
parte delle Autorità preposte
Il sottoscritto Massimo
INCHES nato in Roma il 17/03/1951, già funzionario della Polizia
Municipale di Roma, residente in Roma, domiciliato per il
procedimento in via Dire Daua, 11 – 00199 Roma presso Municipio
Roma II, consigliere in carica presso il II Municipio, funzionario
della Polizia Municipale romana in congedo, ESPONE in proprio
e nell’espletamento del proprio mandato, quanto segue:
A seguito di continue
segnalazioni ricevute da cittadini, contrariati dalla massiccia
presenza di furgoni bar nella nostra Città, su soste non consentite
dal codice stradale, contravvenendo anche le normative sulle
occupazioni del suolo pubblico, dando l’impressione come di godere
di una sorta di impunità, avvalorata da autorizzazioni comunali
rilasciate per località non conformi al rispetto di luoghi
appartenenti alla tradizione romana ed al codice stradale, creando
impedimento e stato di pericolo per il passaggio dei pedoni, lo
scrivente consigliere ha accertato personalmente la reale portata di
tale fenomeno d’illegalità.
Per la categoria degli
operatori appartenenti alle ROTAZIONI, il Dipartimento Attività
Economiche di Roma Capitale, ha stilato un elenco di n. 68 soste,
dove poter svolgere l’attività di vendita di “bibite e
sorbetti”, alcune delle quali sono state verificate personalmente,
come da prove fotografiche allegate al presente ESPOSTO.
Soste come da elenco allegato:
- n. 43- P.za Venezia lato Fori Imperiali sulle strisce
- n. 3 – P.za Madonna Loreto P.za Venezia sosta a meno di 5 mt intersezione stradale
- n. 2 – Foro Traiano
- n. 11 – Trinità dei Monti sosta sul nel senso contrario di marcia su strada a senso unico
- n. 15 – Scala Santa San Giovanni sosta sul marciapiede
- n. 42 – P.za del Colosseo lato ingresso Metropolitana sosta sul marciapiede, in questo caso la sosta illegale è prevista nell’elenco del Dipartimento “sul marciapiede”
- n. 18 - P.le Ugo La Malfa danneggiamento alla catena di protezione
- Via Giolitti 61 occupazione illegale sede stradale e marciapiede
In più occasioni il
sottoscritto ha segnalato le sopracitate irregolari commesse dagli
operatori dei furgoni bar, in contrasto col codice stradale, al
Comando I Gruppo Polizia Locale – al Comando generale del Corpo
Polizia locale – al vice capo gabinetto del sindaco – al
Segretario Generale, in particolare anche in data 29/09/2012, che ha
interessato il Segretario generale.
Il Segretario generale di
Roma Capitale Dr. Liborio Iudicello in data 3/10/2012 ha richiesto
ai vari uffici preposti gli adempimenti di competenza adottati, a
seguito dell’esposto dello scrivente.
Desta seria perplessità
l’elenco delle soste redatto dal Dipartimento di Roma Capitale, in
particolare la n. 42, dove il responsabile comunale intende
stravolgere ed autorizzare a violare il codice stradale, legge
nazionale dello Stato, che non prevede deroghe all’art. 158.
Fatto ancor più grave è
il numero elevato di soste riscontrate sul marciapiede e sugli
attraversamenti pedonali, che dovrebbero essere perseguite dagli
addetti alla vigilanza urbana, aggravato dalla mancata applicazione
delle sanzioni accessorie, quali la rimozione forzata del veicolo.
Si chiede all’Ill.mo
Sig. Procuratore di voler accertare i fatti in narrativa
rappresentati per eventuali reati emergenti nei confronti di
responsabili, in danno della pubblica amministrazione e della
comunità, circa le autorizzazioni a soste in difformità del codice
stradale e l’eventuale sussistenza di comportamento omissivo
commesso da incaricati di pubblico servizio.
Chiede di essere
avvertito ai sensi art. 406/ 3° comma c.p.p. ed ai sensi art 408/ 2°
comma c.p.p. per eventuale richiesta di archiviazione.
A sensi art. 459 c.p.p.
si oppone sin d’ora all’eventuale definizione del procedimento
per decreto.
Si allegano alla presente
n. 8 documenti, n. 11 fotografie a colori, attestanti la veridicità
di quanto riportato dallo scrivente nel presente esposto.
Con Osservanza
Massimo Inches
Mail:
m.inches@tiscali.it
13 commenti | dì la tua:
Ancor prima di arrivare alla fine del post, sapevo che questa iniziativa era di Inches! Massimo rispetto!
Grazie per il tuo (vostro) impegno. Vi sostengo da sempre e se la battaglia legale continuerà sono pronta a dare un mio contributo economico! L'unione fa la forza! RIprendiamoci Roma!!
Senza parole, persone cosi ci ridanno la speranza!!
Grazie!!
Massimo Inches e Nathalie Naim: le uniche due menti sveglie e schiene dritte di tutto il panorama politico romano.
Costoro meriterebbero la rielezione a furor di popolo ed invece se la devono vedere con la massa informe di inutili ed incapaci aspiranti ai seggi municipali.
Solo due figure del genere in una citta' di 2.5 milioni di abitanti sono un po' pochine per avere una qualche speranza che Roma possa invertire la corsa allo sfascio finale.
SIAMO FIERI DI TE!
Sono sempre dalla parte dei cittadini, mai delle lobby che deturpano la nostra Città. Massimo Inches
Naturalmente siamo in campagna elettorale.
Il partito di Inches è alleato di quello di Alemanno, colpevole di aver consentito ai camion bar di spadroneggiare in tutta Roma.
E allora Inches dovrebbe andare non in tribunale, ma in Campidoglio, a portare le sue proteste.
RALLEGRIAMOCI ALMENO CHE I TEMI DEL DECORO STANNO DIVENTANDO CENTRALI IN CAMPAGNA ELETTORALE.
Inches è una goccia di legalità in un mare di pseudo-rappresentanti da dimenticare.
Più Inches, meno rampolli zingari.
I.furgon bar hanno.licenze.del.Comune di.Roma.ed.aree.previste da prima.dell' entrata in.vigore.del Cds...è come.dire che siccome un'edicola.è su.un marciapiede allora bisogna.multarla e demolirla.Se faranno leggi.in tal.senso.si.applicheranno...nel.frattempo..???
Complimenti...esiste ancora qualcuno che non si piega allo schifo in cui questi zozzoni vorrebbero far precipitare Roma.Sappia Dr. Inches che tutta la parte di romani che ama il decoro e odia i politichetti che se ne fottono delle leggi e contribuiscono al degrado, beh, tutti quei romani sono dalla sua parte e la sostengono.
Dal cuore: continui così.
Complimenti a Massimo Inches... sperando che la guerra continui.
Bravissimo Inches continui così!
Ma si ricandida col Pdl? Come hanno preso i suoi compagni di partito questa sua battaglia solitaria?
sarei tanto curioso di assistere ad un incontro tra Inches e Tredicine.
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