Ogni bancarella ha il suo furgone abusivo. anche ai piedi dell'Ara Coeli, anche al Campidoglio, anche a Piazza Venezia

8 febbraio 2013


10 commenti | dì la tua:

Unknown ha detto...

e stiamo sotto la sede del comune di Roma. Se alemanno non riesce a far rispettare le regole nel cortile del suo ufficio, figurarsi nel resto di Roma. Incompetente

Anonimo ha detto...

Foto emblematica. Letteralmente sotto casa di quello là, oltre che sotto il cartello di divieto di sosta con zona rimozione. Ma vattene! Via via, sono troppi 4 mesi ancora!

Anonimo ha detto...

Assurdo! Ormai a Roma non esistono più le regole. E questa foto dimostra che il problema vero è proprio sopra quel colle là.

Anonimo ha detto...

http://www.atac.roma.it/page.asp?p=160&r=13917

Che dite, anche in questo caso s'è risolto con una pacca sulle spalle?

Anonimo ha detto...

Andate voi con il vostro furgoncino (o con la vostra macchina) a parcheggiare di mafiosamente parcheggiano questi signori, e avrete la macchina rimossa, come giusto sia! La giustizia a Roma NON e uguale per tutti!! Sono una cinquantina, soltanto nel centro storcio, che insultano la nostra città.

Anonimo ha detto...

Invito tutti a NON COMPRARE nulla alle bancarelle. Oltre a rappresentare l'ennesimo scempio, le bancarelle spesso e volentieri vendono roba contraffatta ed evadono le tasse. Due motivi in più per evitare di ingrassare questa gente.

Anonimo ha detto...

non comprare nulla dalle bancarelle..sarebbe l'unica soluzione. MA quanti hanno questa consapevolezza, soprattutto tra la modesta clientela abituale?

Anonimo ha detto...

Da pubblicare sui giornali, in prima pagina, tutti i giorni, queste foto per documentare le nefandezze di questo commercio e di questa amministrazione.

Fabrizio ha detto...

Scusate, ma per un furgone in sosta vietata dobbiamo arrivare a dire che evadono le tasse e vendono roba contraffatta ? A me è capitato di passare da quelle parti e sulle bancarelle ho trovato solamente souvenir di roma, e poi in questo momento di crisi penso che sia piu importante che la gente mangi un pezzo di pane piuttosto che criticare un furgone in sosta vietata. Vorrei dire a chi critica queste bancarelle di souvenir (e non di bibite e sorbetti che hanno licenze molto recenti) che sono licenze del dopoguerra tramandate di padre in figlio su cui tante famiglie differenti e non una sola in particolare vivono alla giornata. Scusate ma ho degli amici che fanno quel lavoro e mi space vederli disperarsi che non arrivano a fine mese e che qualcuno vuole toglierli da vicino ai monumenti

Anonimo ha detto...

Concordo. I padri e figli bangladesh del dopoguerra 1990 devono da portà a casa il pezzo di pane vendendo chincaglie cinesi.

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