Continua l'inaudito scandalo-graffiti nei reparti maternità

7 novembre 2012





Ma vi sembra normale che in un paese civile si abbia così poca cura della proprietà comune e in luogo di cura, dove dovrebbe regnare il rispetto, si dia sfogo a scritte viste nemmeno allo stadio? Stì cafoni "mordi e fuggi" sentono il forte desiderio di lasciare un messaggio del loro passaggio nella loro breve permanenza all'Ostetricia del Policlinico Umberto I e io spero che la loro presenza sia breve in questa città, insieme a chi tollera questo scempio continuo. Mi verrebbe da scrivere sotto ognuna delle scritte: "e stì cazzi?".
Brux

8 commenti | dì la tua:

Alex ha detto...

Lode al primario (o allo staff) del reparto maternità dell'ospedale sull'isola Tiberina: niente graffiti grazie ad un semplice quaderno a disposizione di parenti e amici. Con tanto di poster esplicativo: dai un segno di civiltà al nuovo arrivato, non scrivere sui muri!

Anonimo ha detto...

Brux e Tonelli, ci avete provocato? Ecco la risposta ;-))

http://alemannovigiliurbani.wordpress.com/2012/11/07/porci-imbrattatori-anche-al-s-giovanni-ci-uniamo-alla-denuncia-di-romafaschifo/

Anonimo ha detto...

In questi casi si deve decurtare un euro dagli stipendi di tutti i dipendenti del Policlinico e si paga un imbianchino per dipingere il muro, poi vedrai se i dipendenti continueranno a permettere questi comportamenti da subumani ai novelli padri (ed anche ai novelli nonni!!!).
A Roma (e in Italia) ci vuole la carota, s'è visto con la patente a punti: quasi tutti magicamente usano la cintura di sicurezza oggi.

Anonimo ha detto...

Che poi se leggete queste scritte, sembrano essere partorite dalla mente di un bimbominkia 15enne o un boro amicodemaria di periferia.

Anonimo ha detto...

e poi ci domandiamo perchè questa città è in queste condizioni di degrado. Genitori e parenti vari abitano questa città non si fanno problemi ad imbrattare uno spazio comune interno di un ospedale sicuramente dopo avere lasciato la moto sul marciapiede o la maccchina sulle strisce.Potranno mai scandalizzarsi per l'affissione abusiva, per la scritta sui muri, per la doppia fila, per la bancarella o il camion bar. e la generazione che crescerà da cotanti genitori?

Anonimo ha detto...

daje regà, è nata Debborahhhhh!!!
pe prima cosa mo je mettemio a sciarpa daa riomma o daa lazzie e ce famio a foto!!!

poi ci lamentiamo se ci vedono come coatti bori...

Anonimo ha detto...

Chi si lamenta delle critiche sulla coattaggine sono solo i Romanideroma, veri ultras della "romanità" che si offendono se Borghezio o Calderoli dicono che siamo messi peggio di Calcutta, giudicando solo chi parla ma MAI quello che dicono (che è verissimo!)

Les ha detto...

Ma l'assessore-vice sindaco Belviso e il ministro della sanità Balduzzi la conoscono questa situazione?

Mi pare che gli altri ospedali sicuramente colpiti fossero il Grassi e il San Camillo, questa è un'emergenza. Quelle scritte, al di là di ogni significato attribuito a esse dai genitori, sono orribili e rappresentano un gesto di assoluta inciviltà che va condannato e impedito che si ripeta in qualsiasi ospedale.

Visto il grado 0 di civilizzazione, temo che vada fatta una legge comunale ad hoc, ma che tristezza.

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