Vi mando tre foto che ho scattato il 21 settembre nella stazione della metro di piazza Annibaliano.
Nelle prime due si nota come nel sottopasso pedonale che collega viale Eritrea alla stazione ci siano già delle evidenti infiltrazioni d'acqua, tali da dover transennare parte del passaggio con l'elegante soluzione estintore+nastro che potete vedere. Faccio presente che le cose erano così già da alcuni giorni.
Visto che c'erano, il pratico e provvidenziale nastro bianco/rosso è stato usato per segnalare come non funzionante uno dei varchi (terza foto), evidentemente fuori servizio dopo poco più di tre mesi di servizio.
Se il buon giorno si vede dal mattino...
Claudio
8 commenti | dì la tua:
Disattivare il varco con la croce rossa (segnalatore LED) no, eh?
DALLO SCIACQUONE AL TRITACARNE.
Un parlamento con troppi indagati. Regioni messe sotto inchiesta da Milano a Bari per spese pazze, corruzione,concussione...venti anni dopo mani pulite. Quale altro spettacolo bisogna sopportare per arrivare a vedere una storia politica differente.
I comitati elettorali, d'affari e di propaganda che stanno emergendo da Milano a Roma a Bari, sono incapaci e non hanno la volontà di quel colpo di reni che l'opinione pubblica chiede loro da anni.
SI DEVONO SOLO CHE VERGOGNARE. DEBBONO STARE ATTENTI LE ELEZIONI SONO PROSSIME, ED IL TRITACARNE POTREBBE FAR LORO MALE!!!
perchè accendere il segnalatore led è troppo da nord europa
qui regna il degrado e quindi meglio il nastro da cantiere.
neanche un led viene valorizzato accendendolo quando serve
Pazzesco nuova e già distrutta dalle infiltrazioni ma vi rendete conto che significa, non vorrei essere negativo ma penso che nel giro di 1 anno crolli tutta perchè a quanto so non c'è nulla a norma, è tutta fuorilegge, e gli tessi pompieri vorrebbero chiuderla prima che avvenga una tragedia.
Una follia
A ROMA SI DICE: NON SI MUOVE FOGLIA CHE LUIGI (CRESPI) NON VOGLIA.
GRAZIE AL DUO ALEMANNO/CRESPI AVVIENE ANCORA QUESTO:
NUOVO CASO DOPO LA SOSTITUZIONE DELL'AD E I VELENI PER IL CONTRATTO CON CERRONI
Ama, il patto per le super-promozioni
Nell'azienda spuntano biglietti anonimi su bacheche e muri con i nomi e i passaggi di qualifica: dieci sindacalisti in carica avanzano di due scatti. L'ipotesi dello scambio
Il metodo non è elegantissimo, a metà tra la delazione e il «tanto peggio tanto meglio». Segno che il gioco, tra i 7.500 dipendenti dell'azienda, s'è fatto cattivo: biglietti anonimi che spuntano nelle bacheche dell'Ama. Negli stabilimenti. Nelle rimesse. Nelle sedi zonali. Tutti uguali. Foglietti non firmati, attaccati con una puntina dopo essersi accertati che nei corridoi non ci fosse anima viva. Nessun titolo o slogan. Solo nomi. E cognomi. E passaggi di qualifica.
L'ultima bufera sull'Azienda municipalizzata ambiente, già fortemente stressata da Parentopoli, dai continui cambi al vertice e dai veleni legati al maxicontratto per Malagrotta proposto a Manlio Cerroni e poi bloccato, chiama in causa uno dei poteri interni: i sindacati.
I «pizzini», infatti, altro non sono che la lista deirappresentanti dei lavoratori promossi alla chetichella la scorsa estate. Una procedura che, ieri, ha fatto gridare allo scandalo il consigliere comunale pdl Fabrizio Santori, finora unico antagonista di Alemanno alle primarie per il candidato sindaco: «Pretendo immediatamente di vedere i documenti, chiusi nei cassetti dell'Ama, su alcune progressioni di carriera non so quanto motivate. Basta! É ora che prevalga il merito e non l'aberrante logica dello scambio di favori!».
Ma la questione, adesso, va ben oltre le storie professionali dei 10 sindacalisti «in carriera». Intanto perché fa emergere una spaccatura tenuta sottotraccia: «All'inizio dell'estate - rivela Carlo Podda, segretario della Funzione pubblica Cgil di Roma e Lazio - anche noi fummo avvicinati dai vertici Ama, che ci sondarono, diciamo così, in relazione a un accordo sulla promozione dei nostri rappresentanti». E cosa avete risposto? «Dicemmo di no, ovvio. Figuriamoci! Nel nostro statuto c'è scritto che i capi dei sindacati non possono fare neanche i concorsi, e ci mettiamo ad accettare promozioni durante il mandato?» Dunque, pare di capire, l'intesa è stata raggiunta da tutti meno voi... «Ah, questo non lo so - ribatte Podda -. Quel che è certo è che, a luglio e di nuovo a settembre, come Cgil abbiamo scritto al direttore del personale Passi, all'amministratore delegato dell'Ama e al sindaco Alemanno per motivare la nostra contrarietà e chiedere chiarimenti. Ma non ci è stata data risposta».
DISSE ER MERLO AR TORDO, SENTIRAI ER BOTTO SE NUN SEI SORDO!!!
Administrator docet!!!
mortacci vostra, i soliti lavori fatti fare agli amici degli amici eh?
Sono anche MAL PENSATI, oltre che mal realizzati. Alla stazione LIBIA le scale mobili sono a cielo aperto. E qualdo piove...?????
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