Bambini che, non per colpa loro, sono condannati alla volgarità, alla sciatteria, alla violenza, al sopruso, alla cattiveria fine a se stessa, all'egoismo, al cinismo, alla cafonaggine più profonda e ancestrale. Non mi miglioreremo mai, non cambieremo mai. E non solo a Roma è pieno di gente che considera un diritto devastare un pubblico ospedale per esternare i propri patetici sentimenti in dialetto romanesco, ma altrettanta gente, che magari non arriva a fare questo, è pronta a difendere questi selvaggi. Quando inizieremo a migliorare? Quando, ad esempio, gli ospedali saranno luoghi -almeno loro- dove è garantita la legalità, il rispetto, il buon senso. Si potrebbe partire con più controllo, magari videocontrollo, con più sanzioni, con qualche cartello che spieghi a queste luride bestie quanto è atroce far venire al mondo dei bambini suggellando il loro primo momento di vita con un atto di vandalismo.
E ricordiamoci sempre che tempo fa su Repubblica (e dove sennò!?) una solerte giornalista (Concita de Gregorio, e chi sennò!?) ci spiego in questo articolo l'altissimo valore morale, sociale, etico di questo schifo immondo. Evidentemente in Francia, in Svizzera, in Spagna, in Germania, in Danimarca, negli Stati Uniti, in Giappone, nel Regno Unito, in Austria e dovunque al mondo non sono abbastanza etici, morali, sociali e affettuosi come noi. Mavaffanculova!?
grandiiiii!!!
RispondiEliminaquesto è veramente un articolo contro corrente
Anche io avevo notato il servizio pubblicato qualche mese fà su Repubblica:
questo è il male di questa città
Radical Chic come Concitona con casa a Prati/Parioli e filippino annesso che si sentono in diritto di fare campagne di sinistra!?!e fanno battaglie sull'etica sociale?!? Ommioddio qui ci siamo persi tutti, ma veramente tutti...
Oggi la vera alternativa, la vera battaglia sociale la fanno persone come voi in blog che descrivono nei fatti (e non nei teoremi) il degrado morale e la deriva violenta della capitale italiana
Voi siete INFORMAZIONE VERA, gli altri parlano parlano ma poi il week end lo passano in toscana a sorseggiare un buon brunello che fà tantooooooo rivoluzione...CAZZO JE FReGà DER SAN CAMILLO?!?
Sta stronza se trova mezza cosa fuori posto nella sua clinica privata apriti cielo, ma all'ospedale pubblico dove ci sta la plebe ci possono sta gli scarabocchi. Fanno folclore. Questa è la sinistra che ha massacrato l'Italia.
RispondiEliminaConcordo in pieno, ciò che leggo qui, è ciò che ho pensato la prima volta che sono andato a trovare un'amica partoriente in uno di questi ospedali a Roma, purtroppo la tristezza nel vedere questo scempio di un luogo pubblico è davvero inaccettabile, ed il romano (ma non solo) che sta a guardare e magari alimenta questo scempio, mi fa venire la nausea, quando impareremo ad essere cittadini civili che civilmente difendono la bellezza di questo Paese?a questo punto ho seri dubbi che ci riusciremo...purtroppo.
RispondiEliminaStessa esperienza 2 anni fa al policlinico Umberto I per la nascita di mia nipote. Già allora mi venne un pensiero: se tutti i messaggi sono firmati con data, ora, nome del neonato, perchè non individuare il cognome della madre (almeno quella è nota) e richiedere il pagamento del restauro della parete? Il primo bel regalo alla creatura da parte di tutti i parenti affettuosi...
RispondiEliminaquesta passione per la romanità esagerata degli ultimi anni è disgustosa,meno male che me ne sò andato
RispondiEliminaConcita dixit: "Restano, a ricordarci che siamo tutti figli dell'attesa (...) due soli episodi: nascita e morte". Questo ci dimostra come la signora del mondo reale non conosca un cazzo: se c'è una cosa che il romano conosce è l'attesa. La metro B1 che non passa mai, i treni in perenne ritardo (neanche quantificato), le liste - guarda caso - di attesa per le analisi. A proposito di analisi mediche, se questa è saggezza popolare la prossima volta che aspetterò il mio turno al policlinico per una visita esprimerò un po' della mia mia "meravigliosa cronaca di un immaginario": mortacci vostri, ma quanto cazzo tocca a me!? Concita approverebbe. Mau
RispondiEliminaChe moralisti..... Sono convinto che le persone le quali hanno scritto quei "murales" siano molto giovani, un trentenne che si mette a scrivere con un pennarello sul muro di un ospedale non ce lo vedo proprio ... E voi smettete di criticarle , chissà cosa facevate da giovani! Sempre se avete avuto un adolescenza spensierata!
RispondiEliminaPs: Non fate tanto i bacchettoni!!! Le cose che vengono dal cuore e sono cosi genuine non andrebbero mai criticate, ma questo è un mio pensiero.
Quindi anche prendere a legnate un figlio di puttana che vandalizza un ospedale pubblico edificato grazie alle mie tasse, visto che è cosa che mi viene dal cuore, è una roba che si può fare!? Giusto?
RispondiEliminaOppure la mia violenza la considereresti più grave della loro?
Oppure la mia violenza la considereresti più grave della loro?"
RispondiEliminaLa violenza è sempre grave ! Comunque il punto non è quello ! Il punto è che tutto sto populismo comincia a sconfinare nel divertente !
Affermare che i beni pubblici non vanno danneggiati è populismo? Nel caso lo fosse non ci vedrei nulla di divertente.
RispondiEliminaIn tutti gli ospedali del mondo (civile) c'è un librone con le pagine in bianco dove i genitori possono scrivere quello che vogliono... in alcune città italiane c'è il librone, il problema è che a Roma se lo so' fregato dieci anni fa.
RispondiElimina
RispondiEliminaNon sono moralista, non mi riconosco in queste effusioni da murales, perchè non le ho fatte per rispetto dell proprietà pubblica quando ero adolescente e a maggior ragione non le tollero ora che sono di mezza età. Quello non è dimostrazione di amore e affetto verso un nuovo venuto, è coattaggine, un gridare e scrivere a tutti "io esisto perchè con questo scarabocchio vi dimostro che so amare", ma amare solo in maniera intensa e superficiale, perchè quel gesto è legato al pensiero mainstream del romano medio coatto cafone caciarone maleducato col t-max e che lo guida in calzoncini, canotta e ciavatte infradito, persona vuota e abbietta dentro. Tutto apparire e rispecchiarsi e poca sostanza.
a Bado ma vaffanculo in Africa??? no eh!
RispondiEliminaL'Ospedale S.Camillo, che purtroppo fequento spesso per motivi di salute......, è stato negli ultimissimi anni oggetto di un completo restauro di tutti i vecchi padiglioni, architettonicamente pregevoli in alcuni casi.Gli ambienti sono ora quasi interamente decorossimi, puliti, a norma e gradevoli come tinteggiature, arredi etc. Il reparto maternità è stato VOLUTAMENTE lasciato, lungo la rampa di scale che vi accede dal piano terra, ricoperto delle scritte che negli anni padri e parenti delle madri in attesa vi hanno lasciato. Si tratta di una eccezione al recupero estetico che, proprio per contrasto, ne esalta il significato, in genere molto apprezzato...Non siamo quindi in presenza di una situazione di degrado ma di un "reperto di degrado" offerto ai visitatori di uno dei reparti più umanamente vissuti della struttura. Personalmente sono contro ogni deturpamento estetico dei beni comuni ovviamente ma..in questo caso si tratta d'altro, forse sfociante anche in qualcosa di concettualmente artistico volendo...Vi invito a verificare di persona. A me non dispiace!
RispondiEliminaL'Ospedale S.Camillo, che purtroppo fequento spesso per motivi di salute......, è stato negli ultimissimi anni oggetto di un completo restauro di tutti i vecchi padiglioni, architettonicamente pregevoli in alcuni casi.Gli ambienti sono ora quasi interamente decorossimi, puliti, a norma e gradevoli come tinteggiature, arredi etc. Il reparto maternità è stato VOLUTAMENTE lasciato, lungo la rampa di scale che vi accede dal piano terra, ricoperto delle scritte che negli anni padri e parenti delle madri in attesa vi hanno lasciato. Si tratta di una eccezione al recupero estetico che, proprio per contrasto, ne esalta il significato, in genere molto apprezzato...Non siamo quindi in presenza di una situazione di degrado ma di un "reperto di degrado" offerto ai visitatori di uno dei reparti più umanamente vissuti della struttura. Personalmente sono contro ogni deturpamento estetico dei beni comuni ovviamente ma..in questo caso si tratta d'altro, forse sfociante anche in qualcosa di concettualmente artistico volendo...Vi invito a verificare di persona. A me non dispiace!
RispondiEliminaA me invece fa schifo, sembra Scampia. mai visto nulla di simile Altrove. Solo in questa Merda di posto.
RispondiEliminaSottrarre subito le creature a cotanta bassezza parentale ed affidarle ad un rigidissimo collegio elvetico.
RispondiEliminail t-max e l'infradito è un must
RispondiEliminaamò annamo ar mare e poi ar centro commmmmerciale
poi annamo a trovà chicca all'ospedale je vojo lascià un ricordino sur muro...
che amarezza!!!
Una cosa IMMONDA, indegna di un Paese civile o che voglia farsi chiamare tale, una cosa che purtroppo identifica la becera, volgare, ignorante intimità e sciatteria di questa gentaglia.
RispondiEliminaChe, poveretta, neanche si rende conto. Provasse a VIAGGIARE in Europa, a rendersi conto della meschina bassezza culturale.
Dovremmo riflettere e iniziare tenere a memoria le cose che più distruggono tutti e tutto, Roma, i cittadini consci del malcostume, i cittadini inconsci del malcostume, il concetto stesso di malcostume.
RispondiEliminaEcco, dovremmo fare un abbecedario degli atteggiamenti che possiamo definire senza dubbio «allucinanti».
In questo caso, di fronte all'ovvietà del malcostume – prendere un pennarello (magari portato intenzionalmente da casa) e insozzare un muro di un posto pubblico (al di là che sia di proprietà pubblica e privata) – è allucinante constatare:
- il giustificazionismo sempre e cmq:
in questo caso, il signor Boda riesce a dare un senso e delle motivazioni a questi vandalismi… Ma di che?!? Ma come si fa?!? C'è un senso?!?
- il giustificazionismo che confonde morale con etica:
denunciare fatti del genere non è un fatto di morale o moralismo, ma un fatto di etica, quella etica che in Italia non abbiamo mai avuto. Va denunciato chi sporca cose pubbliche, perché il pubblico è "di tutti"; ma in Italia, e Roma brilla da questo punto di vista, il pubblico è sempre stato "di nessuno".
- il radical chic dei giornalisti:
qualche giornalista e qualche giornale riescono a ipotizzare che tutto ciò sia non solo possibile ma anche che sia una forma d'arte (ma viaggiano? vanno in vacanza all'estero? o forse credono di essere dei primitivi, ma non sanno che i veri graffiti primitivi hanno un certo codice, un certo linguaggio, etc). Nessuno pensa ai grandi effetti deleteri che rinsaldano le idee bacate nelle menti bacate?
- la bassezza culturale di chi governa:
c'è un cda di un ospedale (pubblico e privato che sia) che decide volutamente di lasciare uno scempio del genere, invece di dortarsi di una cosa civile come un album di carta o digitale dove poter lasciare in maniera civile un ricordo.
- la non tutela delle nuove generazioni:
chi governa, i vandali e i giornalismi non si rendono conto che se non c'è la tutela dei più piccoli (non tutti i figli sono capaci di capire la stoltezza dei padri, o se la capiscono lo fanno dopo anni) il futuro sarà sempre nero.
Bravo Tonelli, bravi i lettori di "Roma fa schifo". Spiace che Roma faccia schifo, ma purtroppo così è.
daye riomma daye!!
RispondiEliminadaye che poi la portamio alo stadio a vede A MAGGGGICA!!!!
un paio di considerazioni:
RispondiElimina1. l'articolo credo che ponga l'accento più sulle evoluzioni (involuzioni, ognuno valuta per sè) socio culturali misurabili nel mutare dei nomi ricorrenti, che scrivere sui muri sia arte o vandalismo è una deduzione che non mi pare sia suggerita dal testo. certo è che quelel scritte con la loro sgrammatica e il dialetto sono lo specchio di un tempo e che piaccia o meno il tempo è questo
2. anche in presenza di un libro bianco per le firme e le dediche i muri non sono fatti salvi, mia figlia è nata al san pietro un mese fa e la situazione è la stessa. su circa quattromila nati in un anno volete che non ci sia un manipolo di imbrattatori ed aspiranti writers? capita ovunque nel mondo e non riepiamoci la bocca di demagogia dicendo ceh certe cose accadono solo da noi sono altri gli scandali di cui possiamo vantare l'esclusiva
3. per la cronaca la mia gioia l'offidata al libro appositamente messo in sala d'attesa e mia figlia l'ho chiamata bianca, una quindicina di anni fa, aspettando un nipote o una sorellina avrei imbrattato il muro
...semplicemente vergognoso quello schifo che trovi sui muri del reparto maternità al San Camillo ma che c.... ce frega se è nata/o tua figlia/o porta rispetto barbaro degli anni 2000 di una struttura che dovrebbe essere pulita e al servizio della comunità VERGOGNATEVI IGNORANTONIIIII!!!!!!!
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